100 anni della Sezione di Torino 1914-2014
1914: la nascita
Dodici giovani, provenienti dalle fila dell'Unione del "Coraggio Cattolico", associazione che Don Murialdo aveva fondato nel 1878, furono i Soci Fondatori della Giovane Montagna.
Domenica 29 marzo 1914: prima gita sociale ufficiale della neonata Giovane Montagna alla Rocca della Sella in provincia di Torino.
L'identità storica
"Alpinismo e Spiritualità Cristiana" il binomio su cui si identifica e differenzia il Sodalizio, dalle altre Società di Montagna.
Si ha notizia di una realtà associativa di area cattolica fin dal 1899 nel parmense, con il nome di "Giovine Montagna" su iniziativa dell'avvocato Giuseppe Micheli, un'associazione a carattere sportivo‐religioso e anche un po' politico, perché si voleva che "la vita pubblica non fosse più riservata solo alle correnti sociali anticristiane".
Dalle forze giovanili cattoliche sorgeva con urgenza la necessità obbligata di contrapposizione al monopolio laico, liberale e socialista del C.A.I.
All'inizio del novecento erano fiorite in quel clima di esaltazione sportiveggiante numerose associazioni sportive di più svariata estrazione.
La Giovane Montagna è una società di montagna estesa a tutto il territorio nazionale articolata in sezioni, facenti capo a un Consiglio di Presidenza Centrale nella persona del Presidente Centrale con sede a Torino.
Il Sodalizio ricorda tra i suoi soci illustri, il Beato Piergiorgio Frassati socio dal 1920 al 1924, prima che la sua giovane vita fosse immaturamente stroncata dalla malattia.
La voce del Sodalizio è la Rivista a pubblicazione trimestrale, inviata gratuitamente a tutti i soci, le cui pagine sono ricche di quella umanità e spiritualità che la differenzia e la segnala tra le altre riviste alpine.
La crisi del Ventennio
Fu un periodo di crisi, di equilibrismi per la sopravvivenza, sempre sotto il tiro delle autorità preoccupate di smascherare le più insulse forme di antifascismo. Nel '34 l'associazione diviene sottosezione del C.A.I., ponendola di fatto sotto il controllo del Partito Nazionale Fascista che già domina nel C.A.I. Furono dieci anni di buio totale.
La rinascita e la crescita
II 1946 segna la rinascita e la ricostruzione della Giovane Montagna nella sua completa autonomia.
Il rinnovamento avviene lentamente, ma sempre con forza crescente, grazie anche a personalità di grande prestigio che pongono le basi del futuro dell'associazione nel Congresso di Oropa del 1947 sotto la guida di Natale Reviglio e di Don Luigi Ravelli e poi nel successivo 1968 a Spiazzi sotto la guida di Luigi Ravelli.
CALENDARIO EVENTI
del centenario della Giovane Montagna
Il futuro
E il rinnovamento del sodalizio continua ancora adesso, espressione di sempre fresca vitalità di intenti e di pensiero.
Giovane Montagna crede in un "Alpinismo Sociale" di aggregazione e di appartenenza dove si parla di educazione, di codice morale ma anche di disciplina e di impegno dell'individuo per il bene del gruppo; di un alpinismo pacifico su terreni anche di mezza montagna, che possa essere alla portata di tutti, un alpinismo che permette di conoscere la bellezza della Natura e la bellezza dell'Uomo. Una "montagna umana" condividendo l'amore per il prossimo e per la montagna.
Scarica la cartella stampa (1,45Mb formato pdf)
Con il Patrocinio di