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Notiziario Sezione di Torino Marzo 1916



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VITA SEZIONALE


   Per la Cappella sul Rocciamelone


L'11 luglio 1915 compariva sul Momento un appello per la ricostruzione della cappella sul Rocciamelone da offrirsi quale omaggio alla Vergine dalle famiglie dei combattenti nell'attuale guerra nazionale.
Tutti i soci della G. M. sanno per altra pubblicazione avvenuta pure sul Momento il 6 dicembre 1915 come sia stata fatta da noi una proposta., intesa ad ottenere che, insieme alla nuova cappella venga costruito sulla vetta del Rocciamelone anche un vero e proprio rifugio alpino. L'idea così lanciata fu oggetto di molte discussioni fra i soci ed il risultato di esse si poté concretare in uno scambio di vedute avvenuto tra il can. Tonda di Susa ed una commissione della G. M., composta dai Sigg. M. Bersia, L. Lazzero, rag. Milanesio e geom. G. Macciotta. Tale commissione fu a Susa il 27 dello scorso febbraio ed ebbe accoglienze entusiastiche non solo, ma fu altresì ricevuto dal vescovo Mons. Giuseppe Castelli, il quale, oltreché approvare le nostre intenzioni, incoraggiandole con tutte le sue forze, volle autorizzare la G. M. ad assumere, in collaborazione col can. Tonda, l'incarico di costituirsi in comitato esecutivo per condurre felicemente a termine la bella iniziativa.
La G. M. può quindi andar fiera ed orgogliosa di questa onorifica missione. Essa è, ad un tempo, stimolo alla prosecuzione della via intrapresa e riconoscimento ufficiale del nostro programma d'azione per una sempre più estesa propaganda in favore dell'alpinismo cristiano. Giacché si è a questo, soprattutto che devono essere costantemente rivolti i nostri sforzi: non dimenticare la ragione d'essere della G. M. Essa non può limitarsi solo a facilitare materialmente in ossequio allo statuto l'assistenza alla Messa, in adempimento del precetto festivo; deve altresì coltivare fra i soci il desiderio di procurarsi e gustare perennemente le de-lizie della montagna in rapporto alla vita spirituale.
Dal momento che ci è venuta spontanea questa considerazione, vogliamo avvalorarla non con parole nostre, ma con la testimonianza dello stesso Vescovo di Susa. Egli ha dedicato la sua pastorale per la quaresima alla Madonna del Rocciamelone. É un documento prezioso nel quale sono armonizzate con efficacia le ragioni soprannaturali della fede con le esigenze materiali della vita nostra, sempre desiderosa di pace e di riposo alle quotidiane fatiche, nel silenzio e nella magnificenza della natura, che sulle alpi assume più eloquente e vigorosa espressione di purezza e grandiosità.
Inoltre la pastorale è stata determinata dal proposito di affrettare l'erezione della cappella sul Rocciamelone. Potevamo forse desiderare un più degno e cospicuo propagandista? E come ci sarà dato di ringraziarlo, se non coll'offrire a Lui le nostre forze, modeste, ma sempre tenaci ?
La ristrettezza. del Bollettino non ci consente neanche una citazione, sia pure limitata e, del resto, tutta la pastorale è così interessante da lasciarci in serio imbarazzo per la scelta. Come risolvere il problema? Ecco: abbiamo pensato che la miglior soluzione sia quella di offrire ai soci una copia della pastorale. Di conseguenza la spediremo a tutti, facendone una specie di supplemento al Bollettino, che non tornerà certo discaro a nessuno.. Non siamo ancora in grado di precisare quali e quanti saranno i mezzi da escogitare per rendere più facile e spedita la raccolta dei fondi occorrenti; ma speriamo di poterlo fare col prossimo numero nel quale forniremo anche opportune informazioni in ordine al progetto tecnico della cappella-rifugio.
Per intanto non ci resta che tenerci pronti ad un lavoro serio, ordinato e sollecito, capace, all'occorrenza, di superare gli ostacoli più gravi ed imprevisti.
La direzione della G. M.. vi si accinge volonterosa., ma, conscia della responsabilità non lieve che assume, invoca la benevola cooperazione di tutti i soci di Torino e delle sezioni che stanno for-mandosi

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   Soci inscritti


dal 1° dicembre 1915 al 15 marzo 1919.
Rag. Ghiglione sig.na Ebe; sottot. Rossi Cesare; Casoli Carlo; Nasalli Rocca Angelo Maria; Rosso sig.na Vittoria; Bertozzo sig.na Luisa; Moscarolo Giuseppe; Scagno sig.na Lina; Amatori Augusto; Ramella Levis Adolfo; Ballari sig.na Francesca; Fumagalli Giacomo; Giubergia Giuseppe; Bricarelli Ignazio; Toesca Enrico; Granaglia Augusto.

Soci al 1° dicembre 1915 N. 105
Nuove iscrizioni 16
Soci al 15 Marzo 1910 121

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   Alle gentili lettrici


Dal monte luce e silenzii. Dal monte libertà e forza. Ne l'acre lavoro consunte vite, sovvengavi 'l fonte del vostro ristoro.
(Luisa Auzoletti),
Più d'una volta innanzi all'incantevole bellezza di un aurora o di un tramonto in montagna, ho sentito in me un senso d'invidia per i poeti e i pittori ai quali è concesso di trasformare nell'arte loro quanto più li colpisce.
Non per me, però vorrei essere artista, quantunque sia grande assai il godimento intimo che si deve provare nel far rivivere sulle pagine o sulla tela, colla melodia del verso o la carezza del pennello quello che più si è ammirato; questo non mi basterebbe. Vorrei che l'arte anziché fine a sé stessa fosse un mezzo per attirare sempre nuovi proseliti all'alpinismo cristiano. Ma se purtroppo, non ebbi da natura questo dono, sento però ugualmente vivo il desiderio di comunicare ad altri l'amore pei monti belli che Dio creò superbi a corona e difesa della nostra Italia..
Ed in modo speciale rivolgendomi al sesso gentile, che vorrei vedere più entusiasta di questo nobile sport, dico con tutto il cuore : Venite, o amiche carissime, ad assistere anche voi al grande spettacolo che ci offre ogni volta il sorgere del sole. Venite a godere della più salutare ricreazione che dopo il lavoro o lo studio di un'intera settimana, ci regala la natura con tanto profitto per l'anima e per il corpo.
Venite, e quando vi troverete lassù sull'alto di una vetta coperta di candidissima neve, al sorriso del sole, accarezzate da una purissima brezza non rimpiangerete no il sacrifizio del sonno troncato anzi tempo o il riposo pomeridiano nella tepida vostra cameretta; ma vi sentirete liete, soddisfatte, serene ! Riposandovi allora su quelle alture, dove lo sguardo non si sazia di ammirare, sentirete il bisogno di rivolgere un inno di ringraziamento e di lode all'Autore di tante bel-lezze non mai conosciute e che certamente avrete imparato ad amare.
Venite, e vi assicuro che tornando, forse un po' stanche la sera, alle vostre famiglie, sarete felici di porgere ad esse gli appassiti ma cari fiorellini tolti alle siepi. E il domani, come i fiori coll'acqua avranno ripreso freschezza e profumo; voi ristorate da un sonno tranquillo tornerete serene e contente al vostro lavoro !
Cappuccetto rosso.
Pubblichiamo con piacere lo scritto di Cappuccetto rosso ch'è fra le più attive propagandiste della G. M. Ella ha ragione. Parrebbe superfluo il suo appello alle signorine, perché di solito nelle gite - è forse in causa della guerra che ha mobilitalo i soci? - esse sono molto numerose. Invece non è così.
A testimoniarne l'opportunità anche la redazione vuole aggiungere una sua parola. Ed è questa : di solito le signorine, o si stancano al primo esperimento, o pigliano... in giro l'alpinismo e vi si dedicano per burla, collo scopo di trovare in esso un passatempo, un po' diverso nella forma, da quello ch'è offerto dalla vita domenicale cittadina. Qui sta lo sbaglio. La montagna non si presta alla superficialità delle moine e dei capricci che sono più proprie del.. sesso debole. Esige quindi la rinuncia di tutto ciò ch'è complimento ed apparenza per dar luogo al costante esercizio della volontà che s'impone di vincere, poco per volta, le insufficienze provenienti dal poco allenamento. Chi fa una sola gita e non raggiunge la meta non prora i godimenti dello spirito in cui ci si riposa, ma sente soltanto il peso della fatica. Non perciò deve scoraggiarsi.Ritenti la prova. Poco a poco sentirà ingrandire il fascino dell'attrattiva, fino al punto in cui amerà la montagna, non solo per il piacere tutto speciale della chiassosa ed allegra compagnia d'amici, ma per sé stessa, per il suo linguaggio misterioso e soprannaturale.
La poesia della montagna tutti la sentono, anche senza essere capaci a tradurla in versi per comunicarla agli altri. Cappuccetto rosso in sostanza ha voluto dir questo e noi le diamo il nostro plauso cordiale, augurandoci che tutte le consocie vogliano imitarla in velo, serietà e bravura. (n. d. r.)

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ATTIVITÀ PREVISTA


   GITE PROGETTATE


Aprile - Maggio - Giugno
Il programma che presentiamo ai soci serve per comunicazione e dispensa la presidenza dal mandar.. ogni volta l'avviso individuale. Per i dettagli dei singoli programmi verrà fatta pubblicazione sul "Momento? la domenica precedente quella fissata per la gita.
Le iscrizioni si ricevono presso la sede sociale nelle ore serali e devono essere accompagnate dal pagamento della quota fissata per il viaggio.
9 Aprile: MONTE VANDALINO - m. 2121.
Valle del Pellice. Direttori: Antonio Marino, Luigi Bignamini, Pietro Peracchione.
30 Aprile: MONTE CRISTETTO m. 1612. Valle del Chisone. Direttori: P. Grandis, M. Raimonda, F. Ravasenga.
14 Maggio: PUNTA QUINZEINA m. 2344. Valle del Canavese. Direttori: P. Fontana, F. Ravasenga, A. Marino.
28 Maggio: S1ONTE FREIDOUR m. 1445. Valle del Chisone. Direttori: geom. G. Macciotta G. Mortarotti P. Fontana.
11 Giugno: MONTE MURETTO m. 2277. Valle di Susa. Direttori: L. Lazzero, R. Illario, C. Collo.
24 - 25 Giugno: MONTE ORSIERA m. 2890 e MONTE ALBERGIAN m.3043. Valle del Chisone. Direttori: G. Castagneri, P. Fontana, Grandis.

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ATTIVITÀ SVOLTA


   GITE INDIVIDUALI


Specialmente nel periodo invernale si fecero dai soci molte gite individuali, in modo particolare per le esercitazioni di ski. Molte altre se ne faranno, tanto più se, a causa di altri richiami alle armi, i programmi tracciati dovessero subire soppressioni e varianti. Anche per queste manifestazioni private di alpinismo i nostri soci dovrebbero ricordarsi di stendere le loro impressioni e notificarle alla presidenza, non dimenticando le fotografie relative che potrebbero formare un album interessantissimo.
La prima settimana alpinistica della G. M.

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   Crot dal Ciaussiné - Agosto 1915


Dall'8 al 15 dello scorso agosto, la Giovane Montagna ha temporaneamente trasportato la sua sede al Rifugio Gastaldi, al Crot del Ciaussinè. La prima settimana alpina, se pur aveva raccolto, un esiguo numero di adesioni, prometteva di riuscir bene, dato l'affiatamento dei partecipanti e le condizioni atmosferiche generali. Come, d'altra parte, sperare di più o di meglio, in mezzo al tramontare di tante seducenti iniziative; in mezzo alla inqualificabile apatia con cui venivano accolti gli appelli e gli inviti alle manifestazioni sociali in genere, anche se possibili e non per nulla pregiudicate dal volgere degli avvenimenti?
Rallegriamocene quindi sinceramente, tanto più che in unione di spirito agli intervenuti, percorsero e salirono le solitarie vette della valle d'Ala, i non pochi soci ed amici trattenuti altrove da più gravi doveri. I lettori avrebbero il diritto di pretendere una relazione vera e propria della settimana, una cronistoria fedele delle gite e delle ascensioni compiutevi.
Ma per necessità di spazio ci limitiamo a cenni sommari. La comitiva affidata alla direzione del sig. Paolo Tetti guida del C. A. I. era composta dai sigg. Bersia Mario, Seimandi Costanzo, Direttori - Il-lario Rag. Riccardo, Strumia Teol. Giuseppe, Vaglienti Pietro, Maschio Giovanni, Peracchione Bernardo, Marino Antonio, Marchetti Angelo, Perardi Sig.na Bina, Appiano Sig.na Marianna.
Le escursioni si svolsero col seguente ordine: Lunedì 9 agosto - Lago della Rossa (2698) Martedi 10 - Bessanese (3632) Mercoledì 11 - Colletto Bessanese e Ghiacciaio Salaut Giovedì 12 - Ciamarella (3676) Venerdì 13 - Discesa e pernottamento a Balme Sabato 14 Rifugio S. A. R. I. ai Laghi Verdi di Ovarda - Passo Ghicet Paschet Domenica 15 - Messa a Balme e scioglimento della comitiva.

Ciò che merita uno specialissimo rilievo perché torna ad onore della G. M. ed afferma il suo programma essenziale, è la ascensione della Bessanese di cui riproduciamo una fotografia. Lassù ai piedi della statua della Madonna di Lourdes portata anni addietro su la vetta dalle guide di quella valle. per la generosa iniziativa del sig. F. De-Bemochi, il quale fu pure tra i primi soci della G. M. venne ce-lebrata la santa Messa dal socio don Giuseppe Strumia.
Dire le emozioni provate in quegli istanti è superiore alla capacità del modesto relatore. In. un magnifico trionfo di sole, nell'immensità dell'azzurro immacolato l'animo godeva più intensamente le ineffabili consolazioni della Fede, mentre sulla grandiosità impressionante delle roccie, trasformate in altare, s' immolava per la seconda volta il divin Sacrificio.
Si sale per lo più in silenzio oltre le morene soprastanti al Crot; soltanto sul ghiacciaio della Bessanese - quello lungo che lambisce le infime propaggini rocciose della rigida cresta Pareis, sulla quale il torrione si eleva ripido ed oscuro in segno di minaccia - soltanto sul ghiacciaio si ridestano le sopite energie.
Ora la montagna è vicina, ne sentiamo la fredda presenza quasi con timore, con orrore, ma anziché fuggirne, ci sentiamo maggiormente legati ad essa, e quando sulla roccia tasteremo curiosi l'appiglio più sicuro, il passaggio più comodo ed elegante, ce ne sentiremo padroni; alcune volte ce ne faremo zimbello, vigili scrutatori, sempre, dei suoi risentimenti, i quali ci troveranno minuscoli, ma arditi polipi dai tenaci tentacoli saldamente avviticchiati ai più tenui rilievi, alle sporgenze più ascose.
Nel mondo dei tremila è nuovamente silenzio, alto, solenne. Le risate ed i canti degli arrampicatori lassù non trovano eco. E' troppo ampia la volta cielo per il libero sfogo di tutto il piccolo godimento umano. Poi l'uomo lassù è più piccino ed è sperduto, e piuttosto di cantare tace, tace ed ascolta. E' così potente e così affascinante la voce della montagna, è così vario d'aspetti e di impressioni l'azzurro intenso che sovrasta, anche se appare monotono ed informe nella sua densità? Le nebbie che salgono dalla valle e che macchiano il cielo, che coprono il sole, disturbano dall'intima contemplazione come i canti e le esclamazioni: lassù si vuol godere e non dirlo ai compagni che si gode e si :contempla. Che tanto, chi non se ne avvede? la gioia è nello sguardo, pieno di cielo e di infinito.
Un giorno il sole non brillò nel cielo, il sereno non apparve dietro il frastagliato orizzonte della montagna. Anche le vette scomparvero col cielo: il rifugio giaceva sotto il gravame di tanti strati di nebbia grigia. Quel giorno si partì e si ridiscese al Piano della Massa ed a Balme.
Ed il commiato fu triste, come la giornata. Le nostre vette, salite ed ammirate nel più bel trionfo di sole, erano naufragate in un mare troppo vasto per le nostre peregrinazioni, troppo infido per le nostre ansiose ricerche. Le sue isole non le avremmo viste più che lontano lontano, oltre una biondeggiante pianura, nel malinconico sorriso d'un autunno pacato, e le avremmo riviste trasformate, più affascinanti e più maestose nel scintillar delle nuove nevi, nel rinnovato azzurreggiare dei loro cieli alti e profondi.
ENNE.

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VITA SEZIONALE


   Alpinismo... africano


Non mancherà certo d' interessamento per gli amici della G. M. qualche notiziola dei soci lontani. Molti crederanno forse che la vita coloniale sia del tutto priva di quelle consolazioni e godimenti che eravamo soliti a cercare insieme, nei vagabondaggi festivi su per le vette delle alpi piemontesi. Invece non è così. Anche in Eritrea facciamo di tutto per conservare inalterate le buone abitudini.
Il nostro, veramente, non è un alpinismo vero e proprio, quantunque nelle nostre gite si arrivi per solito oltre i 2350 metri... sulla soglia di casa ; trovandoci infatti in una delle regioni più elevate dell'altipiano, dobbiamo quasi sempre cercar le nostre mete ad una quota più bassa di Asmara, e destinar quindi il mattino alla discesa per risalire nel pomeriggio. Del resto, a parte questa piccola inversione di programma, le montagne ci sono anche qui, e formano un intreccio così fitto di creste acute e di pendici scoscese da ricordare assai da vicino le nostre, al-meno nell'aspetto complessivo del paesaggio, sul quale sorride per solito un cielo limpido e luminoso come il nostro : ma nei particolari il quadro cambia, ed invece delle grasse praterie fiorite, chiuse fra i boschi di larici e di faggi ed il sonoro spumeggiar del torrente, qui i fianchi delle montagne sono coperti da grandi selve di olivi selvatici, di spini e di euforbie, e solo in fondo alle vallate, dove le acque irrompenti nella stagione delle pioggia lasciano una larga striscia sabbiosa, due cornici d'un verde più folto e più scuro ne segnano le rive, e danno ricovero ad una selvaggina svariata e numerosa.
Tra questa, dicono, s' incontra talvolta il profilo flessuoso di qualche serpente mentre alla notte tutti gli inquilini meno civili, come iene, cinghiali e leopardi hanno la libera uscita e possono anche causare qualche disturbo: finora però veramente noi non abbiamo trovato che lepri in abbondanza, delle gazzelle timide e velocissimo, e dei grandi e chiassosi branchi di scimmie, mentre sugli alberi svolazzano una quantità di uccelli di forma e colori svariatissimi, dai colibrì minuscoli e lucenti fino alle quaglie, ai merli metallici ed alle faraone. Una vera bazza pei cacciatori, come vedete, e di fatti la più gran parte dei miei colleghi ed amici non esce alla domenica per la campagna se non è ben fornita d'armi, di cani e di cartucce : con un tale ambiente vi assicuro che la causa dell'alpinismo e del semplice turismo non può purtroppo fare dei grandi progressi ; ed allora per diffondere le nostre idee ed ispirare in questa popolazione cosi? comoda un po' di amore pel moto e per la montagna, ci siamo rivolti ad un elemento più modesto, ma più facile ad attirarsi ed a convincersi. Abbiamo cioè aggregato a noi alcuni ragazzi delle scuole conducendoli dapprima a brevi e facili passeg-giate nei dintorni, ma abituandoli a poco a poco alla disciplina della marcia e all'utile ginnastica del sacco a spalle : sulle prime la cosa parve un po' nuova, e non destò grande entusiasmo, ma poi, continuando, l' iniziativa si è meglio cono-sciuta ed ha trovato maggiori simpatie, tanto che il numero dei partecipanti è ora cresciuto e promette d'aumentare anche più rapidamente in avvenire.
Noi per parte nostra - e in questo noi comprendo anche un ottimo amico pure di Torino, che si è iscritto qui recentemente alla nostra Società - facciamo volentieri tutto il possibile per avviar bene la cosa e conquistare ad essa non solo l' interesse dei ragazzi, ma anche la benevolenza dei genitori. Vi terremo informati dei progressi della nostra iniziativa, illustrandola anche con qualche documento fotografico. Cogliendo intanto la gradita occasione rinnoviamo i più sentiti ringraziamenti e saluti a tutti i soci ed in modo speciale a quelli fra essi che ci vogliono ricordare così spesso colle loro gentili cartoline nelle gite della G. M.
ING. PAOLO REVIGLIO.

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   Adunanza Generale dei Soci


Con l'intervento della maggioranza dei soci l'adunanza generale si è svolta nella Sede sociale la sera del 18 febbraio.
Dopo che il presidente ha rivolto il saluto agli intervenuti si da lettura della sua relazione. Prendendo le mosse da un doveroso ricordo dei soci assenti per servizi militari, ai quali l'assemblea tributa un caloroso omaggio d' applausi, si compiace di constatare il soddisfacente movimento ascensionale dei soci. Accenna di passaggio al programma svolto durante l'anno.
Quantunque abbia dovuto subire modificazioni per il sopraggiungere della guerra che produsse, sia pure breve, un po' di sosta, bisogna riconoscere che mercé la buona volontà dei soci poté essere ugualmente vasto e grandioso, specie se osserviamo, all'infuori delle gite domenicali, i tre giorni organizzati ai Tredici laghi e m. Cournour, la settimana del Crot con le ascensioni Ciamamerella e Bessanese, quest'ultima con la celebrazione della messa in vetta, e alla rocca d'Ambin che riuscì oltremodo numerosa dimostrando come mediante una prudente organizzazione sia possibile condurre comitive su per ghiacciai e rocce, senza che abbiano a succedere sgradevoli sorprese. A questo proposito il Consiglio propone un plauso caloroso e sincero ai benemeriti direttori di tutte le gite. Passa quindi in rassegna. le varie iniziative dalla G. M. soffermandosi in modo speciale quella relativa alla sottoscrizione per le famiglie delle guide e portatori richiamati sotto le armi o deceduti in guerra, promossa dal C. A. I. Ma ciò che assume nella relazione presidenziale la massima importanza si riferisce alla nuova sezione costituita in Pinerolo per merito del Rev. don G. B. Canavese. Per ora la sezione si regge autonoma, ma già il consiglio sta occupandosi della opportuna riforma dello statuto con la quale si potrà fissare più agevolmente il funzionamento della G. M. nei vari centri del Piemonte, che ci danno affidamento di offrire un buon contingente di soci.
Sorvoliamo su quanto si riferisce al Rocciamelone perché più ampiamente ne abbiamo parlato in altra parte del bollettino. Solo aggiungeremo che le pratiche seguite in ordine a questa proposta furono appunto la conseguenza della discussione fatta dall'assemblea in base alle proposte della presidenza; approvate col seguente ordine del giorno:
« La G. M., in omaggio ai principi religiosi dei soci, per invocare dalla Celeste Patrona protezione e vittoria poi soci combattenti e per tutti i soldati d'Italia, aderisce alla proposta di erigere presso la vetta del Rocciamelone una Cappella rifugio, invitando tutti i suoi aderenti a favorire con slancio questa affermazione di patriottismo e di fede, incarica il C. D. di studiarne d'accordo colle autorità diocesane di Susa la effettuazione. »
Dopo la relazione morale il tesoriere Gaidano espone lo stato finanziario dell'associazione. Da essa risulta come anche l'amministrazione procede regolarmente e dopo alcuni schiarimenti richiesti dai presenti entrambe le relazioni sono approvate.
Si procede in seguito alla votazione per il C. D. Risultano eletti a Consiglieri i sigg. avv. G. Botto-Micca, C. M. Collo, P. Gaidano, R. Illario, L. Lazzaro, geom. G. Macciotta, A. Marino, P. Peracchione, Prof. Peluffo, F. Ravasenga, G. Sansalvadore; a revisori dei conti rag, P. Macciotta e P. Grandis. Rimanevano in carica M. Bersia, F. De Bernochi, P. Fontana.

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   Deliberati dal C. D.


Nella prima riunione tenuta dal C. D., dopo l'assemblea generale vennero nominati vice-presidente il Sig. Sausalvadore, ad economo il Rag. R. Illario ed a Segretario C. Casoli, per il quale il consiglio s'è valso delle facoltà concessagli dall'art. 10 dello statuto sociale.
L'adunanza Generate straordinaria. Si è riunita la sera del 24 marzo per la discussione dello statuto che venne approvato. Con esso l'ordinamento della G. M. si trasforma ed i soci costituiranno le varie sezioni che a loro volta daranno vita ad un consiglio centrale. Oltre le presidenze sezionali avremo quindi la presidenza generale con sede fissata in Torino.
Pare i soci vengono suddivisi in onorari ed effettivi. Gli effettivi potranno essere annuali e vitalizi. Questi ultimi diventano tali mediante il pagamento della quota unica di lire 75 all'atto della loro iscrizione.
Non ci dilunghiamo in particolari: si potranno rilevare dal testo dello statuto che invieremo a tutti, appena sia stampato.
In conseguenza del nuovo statuto, che subentra subito a quello de 1914, l'adunanza ha deliberato la trasformazione della G. M. - quale fu finora in Sezione di Torino, approvandone il regolamento interno. Pertanto in virtù del medesimo il consiglio direttivo, eletto il 18 febbraio, assume la nuova qualifica di direzione sezionale.
Vennero eletti 4 rappresentanti della sezione di Torino nel nuovo consiglio centrale, ma stante l'ora tarda lo scrutinio fu rinviato.

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ATTIVITÀ SVOLTA


   16 gennaio ROCCA SELLA Valle di Susa m 1400


Direttori A Marino e P. Fontana. Bellissima giornata e comitiva assai numerosa composta di 24 persone. Per le esigenze degli orari invernali la messa è fissata a S. Ambrogio. La salita si può fare con molto comodo e ci permettiamo il lusso di un'ora per la colazione presso la cappella di S. Pancrazio.
Giunti ai piedi della rocca tre soci ed una signorina preferiscono tentare con la corda la via accademica ed il resto della comitiva prosegue la via più comoda e meno rischiosa. I più svelti toccano la vetta alla 12,20. Naturalmente il gruppo in cordata arriva per ultimo e ci racconta le emozioni provate mentre ci si appresta al bivacco. Durante la siesta continuano le esercitazioni ed anche i novellini fanno qualche tentativo di scalata. Il tempo vola e si, avvicina molto presto l'ora della discesa. Il tramonto invernale è magnifico e lo ammiriamo camminando per giungere in S. Ambrogio a... riveder le stelle che si riaccendono nell'azzurro del firmamento.
Maria Reviglio.

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   20 febbraio TRUC DEI MULI. Valle del Tesso m 1500


Ravasenga, P. Grandis. Anche la seconda gita si è svolta in piena regola con l'intervento d'una trentina persone ed assecondata dal bel tempo. La messa s'è sentita prima di partire polche d'inverno il secondo treno è... più comodo del primo.
Si dispone subito una modifica all'itinerario per evitare di confondersi con un gruppo di 150. gitanti e il C. A. I. diretti al M. Serena. E si infila la strada di S. Ignazio che ci offre il vantaggio di portarci in alto più rapidamente.
Da S. Ignazio a Chiaves la camminata non è lunga e quasi in piano, tale da non stancale. Ciononostante quando si arriva in paese le accoglienze del parroco D. Bellino cui porgiamo un sentito ringraziamento sono così cordiali che inducono la comitiva a fermarsi presso di lui per una seconda colazione e.. l'appetito non si fa desiderare. Alle 10,45 si ripiglia il cammino percorrendo un sentiero costeggiante la montagna che permette cammin facendo di osservare il panorama di val d'Ala e val Grande. Alle 13 in vetta sacco a terra e pranzo in table d'hote fra la pii schietta e chiassosa cordialità. Il ritorno si effettua per cresta fino al truc Garnè e poi, toccando le borgate Curchiatto Cà dei fornelli, Tigie e Monastero la strada, carrozzabile che percorriamo... a piedi fino a Lanzo. In treno si raggiunge vettura speciale, l'allegria dei cantici accompagna fino a Torino.
Francesco Ravasenga.

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   5 Marzo PRA FIEUL Valle del Sangone m 980


La partenza dopo la messa in S. Secondo, si effettuò in gruppo di oltre 25 persone. Parecchi tra i quali il... direttore Ravasenga rimasero a casa intimoriti dalla pioggia del giorno precedente. Alle 10 s'arriva a destinazione ed il sole dapprima incerto, ci assicura ora una buona giornata. Appena giunti, quasi obbedendo ad un ordine ricevuto, saliamo ai rozzi balconi di quei casolari, disabitati in questa stagione, e vi prendiamo posto per la colazione.
Dopo si combina il da farsi e, contrariamente alle consuetudini ci dividiamo in due gruppi. Gli schiatori e... gli aspiranti rimangono sul campo per il corso d'istruzione, durante il quale succedono scene gustosissime di cadute ed affondamenti nella neve. Pure le slitte s'abbandonano a corse veloci ed impressionanti.
Altri, punto preoccupati di seguire le gare dei colleghi, si rimettono in marcia arrivando in poco tempo alle grange della Loira e vi stabiliscono il quartiere generale.
L'affiatamento del piccolo gruppo è così assoluto che il tempo passa veloce, tutto occupato a giocare colla neve compiacente. Tanto ch'essa obbedisce al genio creatore degli amici che si improvvisano artisti e plasmano con essa' un bel fantoccio da tutti applaudito ..... e fotografato. A mezzogiorno, o giù di lì, si pranza: non si potrebbe desiderare di meglio.
Sono presto le 15 quando... gli artisti scendono a raggiungere i colleghi, senza per altro potersi abbandonare alle piacevoli scivolate sulla neve che è troppo molle. Si parte. A misura che discendiamo pel ritorno la neve è in gran parte sciolta e forma rigagnoli e fanghiglia.
Ma chi bada a ciò? Col pensiero siamo ancora sui vasti campi lasciati e persiste in noi il suggestivo incanto dell'abbagliante candore. Così arriviamo a Giaveno e la tramvia ci riporta in città tutti soddisfatti della bella giornata trascorsa.
Rag. Carolina Perino.

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   6 - 7 Marzo CONVEGNO INVERNALE AD OROPA


In numero di undici si è formato un piccolo gruppo di soci per questo convegno che sarebbe riuscito assai più numeroso ove il tempo si fosse impostato diversamente. Infatti, non per la troppa neve caduta, ma perché essa era troppo molle ed insidiosa fummo costretti a sacrificare la salita del monte Mucrone.
Partiti da Torino col primo treno della Domenica 5, s'arriva a Biella ove ci attendono gli amici del circolo Excelsior. Con essi ci rechiamo in Duomo per assistere alla messa dei giovani. Dopo ci viene offerto dal circolo stesso e dal suo direttore prof. Blotto, un cordialissimo ricevimento durante il quale, mentre esprimiamo i nostri rin-graziamenti - che ancora rinnoviamo da queste colonne - abbiamo agio di lanciarti una buona parola di propaganda per una sezione della G. M. a Biella. L'idea è accolta con entusiasmo e speriamo che sia presto un fatto compiuto.
Con un tempo che lascia adito a buone speranze per il nostro soggiorno partiamo alla volta del Santuario; vi troviamo comoda ospitalità e la prima giornata si esaurisce. Al lunedì superando le riluttanze che trattennero altri prima di noi, ci portiamo alla Galleria Rosazza. L'andata ed il ritorno occupa tutto il giorno.
L'indomani dopo assistita la messa nella cappella della Vergine e fatta la comunione, lasciamo il Santuario scendendo a Sagliano Micca, che visitiamo in comitiva. Va sans dire che fra di noi il cordiale e caratteristico cameratismo raggiunse il diapason e certo non si poteva desiderare di meglio per trascorrere il e santificare degnamente il carnevale di guerra.
CARLO CASOLI.

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