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Notiziario Sezione di Torino Maggio-Giugno 1919



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VITA SEZIONALE


   Alle falde del Nevoso


Di una zona poco nota, di abitudini ignorate o dimenticate, permettetemi, o lettori, di fare su queste pagine breve cenno. Si tratta di un recesso di Alpi italiane e di abitatori pure italiani, viventi ai nostri nuovi confini orientali. Dei quali, per quanto si sia molto parlato, si sa certo assai poco, tanto che non esito a fare anch'io una breve premessa topografica per ambientarvi (1).
E così vi trasporto di colpo oltre Trieste, sulla strada che da Sesana conduce a Postumia l'ex austriaca Adelsberg, e in slavo Postojna Siamo su un altopiano ben cosparso di doline e di avvallamenti grandi e piccini, ben battuto dai venti, ben squallido per vegeta-zione e conseguentemente per popolazione. Difatti in tutti i 33 Km. di carrozzabile si incontra un solo paese degno di nota, Senosecchia. A Postumia, tutti sanno o almeno si dice che tutti sappiano ci sono le famose grotte, « le più belle del mondo, con uno sviluppo di decine di chilometri e con ampie sale » che meritano davvero una visita non priva di sorprese e di meraviglie. Del resto l'altopiano carsico offre più d'uno di questi fenomeni sotterranei in cui dei corsi d'acqua s'inabissano per ricomparire alla luce a chilometri di distanza.
Ma lasciamoli in pace, e portiamoci al più presto ai sacri termini, e perciò vi addito la catena di alture che con andamento NNW-SSE va nota sotto il nome di Monti della Piuca, e, partendo immediatamente a E di Postumia col M. Pomario (slavo Javornik, m. 1268), culmina all'altro estremo col M. Nevoso od Albio (tedesco Schneeberg, slavo Snieznik, m. 1796) per degradare poi verso il Carso Liburnico. Per quanto comodo, non è però conveniente percorrerne le falde occidentali lungo la carrozzabile Postumia-Bisterza, perché vedremmo ben poco, non essendo le vette, per lo più, che risalti appena ac-cennati sul profilo delle dorsali principali e secondarie, e mancando fuori che pel Nevoso -- una fisionomia spiccata ai singoli cocuzzoli. Tanto più, poi, che la propria bellezza queste montagne non rivelano che a chi le risale non sfiduciato dell'aridità delle propaggini. Ma superate queste, per strade orribili ed infelici nell'adattamento economico alle... montagne russe del terreno, si entra nella zona delle foreste e si è ampiamente ripagati dell'attraversato squallore. Ricorderò sempre con soddisfazione l'impressione provata arrivando, in un sereno pomeriggio invernale, per la strada San Peter Palitschje (pron. Pàlcie) - Cà Javornik, al pianoro sottostante- al Dèbela Gora (1070). Dall'arsura carsica si passava di colpo alla fittissima pineta: la strada, per un buon tratto pianeggian-te, si faceva anche migliore, e il sole, non lontano al tramonto, penetrando tra i rami, dava all'ambiente la grazia di un parco. Percorrendo in lungo ed in largo tutta quella regione, m'avvidi poi che quello era uno dei siti meno belli, tanto che nessun principe tedesco l'aveva incluso nelle sue immense tenute. Poiché va detto che tutta questa zona supe-riore è feudo di due o tre case principesche dei defunti imperi, così eretta a scopo di caccia per cui ha risorse veramente eccezionali. Perciò numerose sono le strade che attraversano in tutti i sensi le foreste, collegando le varie case di caccia fra loro e con le rispettive capitali, e sono, quassù, strade comode, e fatte e mantenute senza economie.
Le tenute abbracciano sommità e avvallamenti, e sono tutto un bosco fitto, attraversato da miriadi di stradicciole o piuttosto piste di servizio per la raccolta di legname e per le battute di caccia. Soltanto qua e là, dove i cocuzzoli pullulano meno vicini e i declivi si addolciscono in brevi pianori, si hanno delle oasi prative di notevole bellezza. In queste, denominate genericamente dol o doline, sorgono per lo più le case di caccia e le abitazioni dei forestali.
La struttura carsica della montagna appare ancora qua e là in doline autentiche quelle che la guerra ha rivelato ai profani di geologia -- profonde e strette, fittamente alberate -ricoveri temporanei dei cervi e dei caprioli, quando non sono orsi o lupi. E non è raro, percorrendo l'ampia rete stradale, di scorgere la linea di qualcuno di questi abitatori in ispecie caprioli muoversi, svelta ed elegante, fra i tronchi delle foreste fiancheggianti. Vispi come gazzelle, osano pur fissare perfettamente immobili, e non per poco tempo, il passeggero come per scrutarne le intenzioni e per sfidarlo alla caccia, finché, accorgendosi che il fucile sta puntandosi, se la squagliano elegantemente e senza fretta, perdendosi immediatamente nel folto del bosco. Per quanto provetti, i cacciatori, è difficile che riescano in queste occasioni di strada. Ma essi fanno periodicamente le loro battute, e la carne di capriolo non manca mai al desco del più umile guardiacaccia, come non manca o almeno non mancava tabacco alla sua pipa, e sgnap (volgo : grappa) nella sua cantera.
Salendo da San Peter per Palitschje, come ho già detto, si giunge a Cà Javornik (m. 815), dall'architettura piuttosto tozza d'un castello bavarese, ma fatta bella dall'ambiente. Addossata per un lato alla foresta, le si stende davanti un vasto prato a dolce pendio, che la strada contorna con ampio avvolgimento e la cornice si completa sul cielo col ricamo dei pioventi rami degli abeti. L'interno è sontuoso : la proprietà dei principi di Windisgràtz, finemente aristocratica ed austera, si manifesta per tutto. Il libro dei partecipanti alle partite di caccia ricorda le visite di vari principi di casa d'Absburgo: nella prima pagina, ormai sbiadita, si legge la firma di Francesco Giuseppe, che vi salì nel 1886. Parecchie volte vi fu ospite il principe Konrad Hohenlohe, ultimo sottoscritto nell'anno di guerra 1916. La pagina seguente ricorderà ai visitatori futuri i? cacciatori dell'inverno 1918-19'
Confinante con Javornik, la tenuta Schónburg-Waldenburg è la più estesa e anche la più pittoresca: culmina col Nevoso e abbraccia anche alcune borgate. Divisa in parecchie Revierung, ha in ognuna di queste ricche e comode case di caccia o forestali (Forsthaus) le quali dipendono tutte dal Castello di Schneeberg villaggio raccolto nel basso, oltre il pianoro paludoso di Zirkniza -- che funziona da capitale, o piuttosto da.. Kommando di tutta la gerarchia forestale. A ogni casa, a seconda della sua importanza, stanno in permanenza una o più famiglie. Le principali sono le case di Georgstal (m. 922) e di Masum (Cà Forestal m. 1028), secondarie le case Stace Ognice, Lèskova dolina (dolina dei noccioli). A Georgstal e a Masum è capo un Förster, da cui dipendono i Jager ; il Förster, con la famiglia, alloggia nella villa del principe, i Jager in vicine case minori. Queste località e questi abitanti bastano a sé stessi. Poche spese fanno a Bisterza o a San Peter (stazioni sulla linea Trieste-Fiume); il terreno e la caccia danno abbondantemente il necessario al sostentamento. Perché attorno alle case si coltivano con successo patate e cavoli e l'odore di cavoli lessi stagna in permanenza nelle ariose cucine mentre per i prodotti di condimento le credenze sono oggi ancora abbastanza ben fornite.
Curiosa e beatamente simpatica la vita di questi solitari. Il capo, che vi assolve un compito scientifico di meteorologo, vive come un pascià. Fa effettivamente da padrone fuor che per una quindicina di giorni all'anno, quando il principe sale alla sua casa per la partita autunnale nella Revierung. Egli ha autorità di nome e di fatto sui dipendenti Jager, dai quali è tenuto in elevato concetto. Ho conosciuto alcuni di questi padroni in seconda e ne conservo un simpaticissimo ricordo.
Affabilissimi, sinceramente cortesi e aperti, ci facevano le migliori accoglienze offrendoci ospitalità cordiale e generosa. Hanno studio e biblioteca, e l'arredamento di quelle loro stanze quanto buon gusto non rivela, e quanto senso pratico ! Un ordine meraviglioso regna per tutta la casa, insieme alla pulizia più schietta. Ricordo nitida la visione degli intimi ambienti illuminati dal calmo bagliore delle nevi. Le ampie finestre, dai piccoli e numerosi vetri incorniciati in listelli bianchi, diffondono queta luce sul tavolo, invitando ai lavori pazienti e alle letture meditative. E il forestale quanti giorni di lunghi inverni non tra-scorre così, intento a stampare e ingrandire fotografie, a intagliare nel legno i supporti pei trofei di caccia, a registrare temperature e altezze barometriche, o a studiare Schiller e Goethe! E le pareti come parlano di questa sua vita contemplativa, che si direbbe di certosino, se non l'avvivasse il caldo alito dell'intimità famigliare « di tutte sue arti ministro »! Nella sala da pranzo, odorante di resina, sono suo lavoro i mobili, i pochi quadri, e, frutto delle sue fatiche, le cento coppie di corna appese alle pareti; nello studio sono suo patrimonio la biblioteca ricca di riviste artistiche, scientifiche e sportive, gli arsenali foto-grafici e chimici. La cucina è uno specchio : le donne la tengono come un gin-gillo: stoviglie e arnesi di tutte le dimensioni e per gli usi più svariati, rami luci-dissimi, fornelli e forni ampi e ben caldi, mensole coi ricami in rosso a punto croce semplici e allegri.
Ma a noi, forse, verrebbe presto a noia la vita lassù. Eppure di quante intime soddisfazioni sono goditori incompresi questi poeti della, solitudine e amici prediletti della natura. E allora, se dei quieti meriggi trascorsi fumando, so-gnando, rievocando baite e rifugi, e guardando oltre i vetri, tra le cime degli abeti i veli di nebbia scendere e rincorrersi non sappiamo sentire la poesia che in certe ore della vita movimentata di città, oh, almeno in quelle gustiamola tutta la pace del forestale, e non disdegnamo di invidiarla a chi la possiede quanto è lungo l'anno, quanto è lunga la vita!
n. r.

(1) Ed è veramente breve: ma per quanto dirò, sufficiente. Piuttosto rilevo ai lettori gli scritti di D. Prina e G. Laeng pubblicati sulla « Rivista del C. A. I. », nel 1917, ricchi di dati geografici, geologici e storici.

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   Una Sezione della G. M. a Saluzzo


La ripresa regolare della vita sociale per l'avvenuto ritorno degli amici dalla guerra, ha già fatto sentire i suoi benefici effetti anche nel lavoro di propaganda, più volte auspicato, per l'erezione in altri centri del Piemonte di nostre sezioni.
Così, come a Pinerolo nel 1915 venne accolto il primo nostro appello, siamo lieti di poter registrare oggi con pari soddisfazione, che la nostra voce ha trovato entusiastica corrispondenza di feconda attività tra un gruppo di giovani saluzzesi. Fin dal 13 aprile u. s. erasi tenuta in Saluzzo una riunione preparatoria allo scopo di spiegare con chiarezza le finalità che si propone la G. M. Ma per dimostrare che cosa essa è, che cosa vuole e come svolge il suo programma siamo d'avviso che valga assai più una prova, sperimentale che non tutte le chiacchiere dei più valorosi propagandisti.
Fu così che prima di addivenire alla costituzione del « gruppo dei fondatori » si volle, stabilire una « gita di apertura », perché da essa appunto potesse uscirne bell'e fattala nuova sezione.
La praticità della decisione presa è ormai consacrata dal fatto compiuto: domenica 4 maggio la prima gita sociale della sezione di Saluzzo ebbe la sua effettuazione.
Con opportuno senso di cameratismo la sezione di Torino volle tenere a batte-simo la... neonata accompagnando, in gruppo di nove soci, le autorità costi-tuite (il presidente del Consiglio centrale e il presidente della sezione) ch'erano chiamati a compiere d'ufficio il rito inaugurale. Così la rappresentanza nostra fu di undici membri, tra i quali sei signorine, e dovremmo, a titolo di riconoscenza, proclamarle... ardite della " Giovane Montagna!
Il gruppo dei saluzzesi raggiunse il numero di ventitré. A titolo d'onore è doveroso segnalare i signori Dolci Francesco e Bertola Carlo ch'erano stati incaricati di preparare la gita ed assumerne la direzione.
Assistita la prima messa in Duomo - oggetto di curiosa osservazione dei fedeli la comitiva s'avvia verso la salita del Castello per iniziare... l'ascensione al Santuario di Santa Cristina. La giornata non poteva desiderarsi migliore ed il Santuario è facilmente raggiunto dopo circa tre ore di comodo cammino, tra le quali trovò degno posto d'onore la prima fermata di... affiatamento per la colazione.
Per quanto in ossequio alle norme consuete la gita fosse di semplice preparazione, il Santuario era mèta troppo comoda e breve. L'obbiettivo da raggiungere doveva essere necessariamente qualche cosa di più... elevato, come sarebbe a dire, p. es., .una vetta vera e propria. In base al programma si prosegue dunque per S. Bernardo Vecchio e si compiono felicemente altri tre quarti d'ora di marcia.
La posizione raggiunta è stata molto apprezzata per il suo valore panoramico che permette di osservare ad un tempo e la catena di monti, dal Viso al Rocciamelone ed oltre, e la catena delle Alpi marittime, nonché la bellezza delle sottostanti vallate del Po e della Varaita, perdentesi nella larga pianura che si estende da Torino a Fossano e Cuneo.
Il pranzo al sacco è consumato secondo tutte le regole del non scarso appetito e sotto la compiacenza di un sole simpaticissimo, specialmente dopo le varie... riprese invernali della incerta stagione.
La cordiale allegria si propaga da un gruppo all'altro con un crescendo di entusiasmo. Il campo... pantagruelico, presenta un colpo d'occhio magnifico e variopinto: Il vessillo sociale (quello... da campo) issato sull'alto di un albero, garrisce al vento ed afferma colla sua muta e simbolica signoria, il valore del grande evento che si compie sotto la sua compiacente protezione.
La discesa si effettua dal versante opposto, per Piasco e Costigliole. L'onore di essere « alfiere » durante il tragitto di ritorno tocca al sig. Fabre Amedeo che ne va orgogliosamente fiero. Al mattino invece era stata portabandiera la signorina Angioletta Seymandi.
Da Costigliole il treno restituisce la comitiva a Saluzzo dove ha termine la lieta giornata. La rappresentanza torinese, in attesa della partenza, offre a se stessa ed all'amico Dolci un modesto banchetto di chiusura, signorilmente servito all'Albergo Corona Grossa dal sig. Roggero Francesco, il quale fu anche lui tra i primi a sottoscriversi socio della nuova sezione.
Questa la cronaca della gita. Ma è d'uopo ch'essa sia seguita dalla relazione d'una seconda riunione svoltasi la sera del 12 corrente giacche fu essa veramente l'adunanza costitutiva della sezione. Il verbale di tale adunanza è stato
trasmesso alla Presidenza del Consiglio centrale e noi ne stralciamo i punti che possono essere di qualche interesse per i lettori.
È stato regolarmente eletto il Consiglio direttivo che risulta così composto : Dolci Francesco, presidente ; Bertola Carlo, vice-presidente ; Ten. D. Rutto Luigi, cappellano dei cavalleggeri di Lucca di stanza a Saluzzo, sig.ra Matilde Giletta-Carutti di Cantogno, sig.na Lualdi Giuseppina, consiglieri ; Therizot Dino, segretario-cassiere.
Venne deliberata l'iscrizione della sezione al Club Alpino (sezione Monviso di Saluzzo), ed è stato deciso che le gite, almeno una al mese, abbiano luogo la seconda il 29 maggio e la terza il 29 giugno. Per la seconda è stato scelto per mèta il M. Bracco. Per la terza la Presidenza si riserva di deliberare. Venne pure stabilito che per la partecipazione dei non soci alle gite sociali, sia fissata una quota di adesione più elevata di quella che abitualmente si richiede ai soci per pochi centesimi, come concorso nelle spese di organizzazione.
La sezione penserà pure di organizzare riunioni di propaganda per far conoscere la G. M. alla cittadinanza e per intanto ha preso impegno di preparare prossimamente la conferenza con proiezioni del prof. cav. Bettazzi su « La Madonna del Rocciamelone ».
Per concludere, mentre ancora esprimiamo tutta la nostra compiacenza agli amici di Saluzzo che hanno saputo e voluto fare presto, riuscendo a smentire l'antico proverbio, perché indubbiamente sono anche riusciti a far bene, ci auguriamo che valga il loro esempio a scuotere le energie latenti in altri centri non meno importanti.
Il nostro... ufficio di propaganda ha già lanciato i suoi... plenipotenziari un po' dappertutto : Ivrea, Aosta, Cuneo. La stagione è propizia, per ripetere, come a Saluzzo, i primi esperimenti pratici.
Il risultato non può essere dubbio : caso mai, per renderlo più efficace, invieremo il Dolci in missione speciale, e poi lo faremo anche... cavaliere!
g. s.

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   AI LETTORI


Come è detto nella « Vita Sociale », il C. C. ci ha affidato la compilazione del Bollettino Sociale. Accettando, abbiam preso l'impegno di migliorarlo, per quanto è possibile, sotto tutti gli aspetti. E per questo ci rivolgiamo a voi soci ed amici affinché ci aiutiate a mantenere l'impegno assunto. Poiché esso è doveroso non per noi soli ma per tutti. Il Bollettino, ripetiamocelo spesso, è il primo mezzo nostro di propaganda: dalle gite si avranno iscrizioni di amici « presentati da soci » ma ogni proponente sente necessario accompagnare la propaganda con qualche numero del Bollettino. E chi si iscrive, per ben entrare nello spirito della società non si accontenta di leggere lo statuto che ne è lo stampo teorico, ma ne ricerca e ne osserva attentamente fra queste pagine la esecuzione pratica.
Fuori del sodalizio, il Bollettino è, se non l'unica, la principale espressione della nostra attività: e la réclame che per mezzo di esso possiamo fare è più necessaria e vantaggiosa di quanto non sembri a prima vista. Assolutamente poi non è un'ambizione, e le spese che comporta devono e possono procacciare un utile morale prezioso.
Vi chiediamo quindi di provarci di essere ben persuasi di ciò. In due modi: sottoscrivendo e collaborando.
Pel primo riapriamo le liste, chiusesi troppo presto l'anno scorso, con fiducia in una più larga partecipazione, sia pure a quote modeste: quote che registreremo puntualmente. I prezzi, non già indifferenti sono in continuo aumento, e com'è possibile fronteggiarli con gli introiti invariati
E ancora chiedendo la vostra collaborazione rinnoviamo un appello. Le colonne sono aperte a tutti : non occorre essere scrittori o scrittrici per soddisfare alle miti pretese del Bollettino. Ne sono prova gli articoli che a volta a volta vi presentiamo, fatica particolare di un minimo numero di affezionati. E noi vorremmo invece che tutti si facessero vivi. A facilitare ciò, in ogni sezione un socio corrispondente o più raccolga periodicamente tra i colleghi del materiale adatto alla pubblicazione, e ce lo invii. Se lo spazio sarà tiranno, negli eventuali tagli saremo equi ed imparziali.
Ci siamo compresi Lo speriamo, aspettando vaglia e manoscritti.
LA COMMISSIONE.

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   Per il dopo-guerra turistico della "Giovane Montagna"


Giardino prealpino e grangia sociale.
Ho già avuto spesso occasione di accennare, nelle mie lettere agli amici, alla necessità di un'attiva propaganda sociale a favore del rimboschimento: sottopongo ora qui, all'esame dei lettori una proposta che appunto mira anche alla attuazione di tale programma, pur avendo un carattere più generale e più adatto alle nostre manifestazioni.
Ammesso infatti che, anche pel rimboschimento, come per tutte le iniziative buone e giuste, la sola propaganda verbale non è sufficiente, ma dev'essere integrata da quella, ben più efficace, dell'esempio, credo che una delle forme migliori di questa pratica azione dimostrativa sia la costituzione di un piccolo giardino sperimentale, nel quale si col-tiverebbero le varie essenze forestali più adatte ai nostri monti, per piantarle poi nei dintorni o congegnarle ai valligiani stessi perché le collochino a dimora nelle loro proprietà. Sarebbe così qualche cosa di analogo - colle debite proporzioni, s'intende ai vivai governativi, diretti dall'Amministrazione forestale, con la sola differenza che, trattandosi d'una iniziativa privata, e quindi spoglia di quelle parvenze d'autorità e d'imposizione che purtroppo si vogliono sempre vedere in tutto ciò che emana dal potere dello Stato, potrebbe riuscire meglio accetta presso la gente del luogo, ed ottenere quindi maggiori frutti specialmente se il clero vorrà appoggiarla presso di essa. Perché poi tale iniziativa non sia trascurata dai soci, ed il piccolo giardino non se ne resti sperduto lassù per lunghi mesi senza che alcuno si rechi a visitarlo ed a confortare colla parola incitatrice l'opera di chi si occupa materialmente di esso, dovrebbe sorgergli a fianco una modesta grangia arredata a rifugio sociale: non certo il classico rifugio alpino, appollaiato fra le roccie ai piedi dei ghiacciai, e destinato a facilitare la scalata delle più alte vette, ma un semplice casolare, ispirato all'alpestre rusticità delle ultime borgate, nascoste sul limitare dei boschi di castagni o sparse pei prati, tra i faggi ed i larici, dove il guardiano del giardino possa risiedere tutto l'anno, a curarvi le semine e le piantagioni. Ad esso, come a mèta favorita e consueta quando non sono indette gite od altre manifestazioni sociali, dovrebbero salire gli amici nei giorni festivi o nei periodi di vacanze, a trascorrervi quelle simpatiche ore di ozio domenicale che sono invece così uggiose in città, od a godervi un breve soggiorno di riposo durante i calori estivi: d'inverno poi, quando la montagna sarà tutta bianca di neve, il piccolo casolare diventerà il centro favorito delle lunghe scivolate in ski od in slitta, ed anche allora, specie nelle vacanze natalizie e di carnevale, si presterà ottimamente per un soggiorno più prolungato, lieto di aurore accese sul bianco delle vette vicine, e di piacevoli serate di veglia intorno al fuoco scoppiettante nel camino.
Così esposta l'idea, ecco quale seguito dovrebbe avere per ora tra i lettori che la troveranno accettabile: indicare, cogli schiarimenti ed i consigli, che si riterranno opportuni, quale sarebbe, a loro giudizio, la località che meglio si adatterebbe a tale scopo, soddisfacendo al maggior numero possibile delle condizioni seguenti:
a) possibilità di raggiungerla da Torino coi consueti mezzi ferroviari o tramviari, e con una marcia non superiore a due ore dalla stazione di arrivo;
b) altitudine non inferiore ai 1000 metri, perchè l'ambiente abbia schietto carattere alpino;
e) posizione abbastanza isolata in modo da offrire il più vasto panorama possibile;
d) versanti vicini orientati prevalentemente verso nord, per assicurare la miglior riuscita per le piantagioni e la lunga durata delle nevi per l'esercizio degli sports invernali;
e) dintorni adatti al rimboschimento, escludendo quindi le zone coltivate, e specialmente quelle di minor pendio;
f) prossimità di sorgenti o ruscelli, per garantire in ogni epoca il regolare sviluppo delle piantagioni.

g) vicinanza di vette, creste o colli specialmente interessanti, pei quali il rifugio possa costituire un comodo luogo di pernottamento. ,
In sostanza si tratta, per ora, di una specie di referendum pel quale ciascun lettore potrà suggerire le località che a lui sembrano meglio adatte: dalla pubblicazione delle varie proposte e dalla discussione che ne seguirà, il Consiglio potrà trarre gli elementi necessari per la scelta definitiva, in base alla quale si studieranno poi tutti i particolari te-cnici e finanziari dell'iniziativa; e poiché l'argomento mi sembra simpatico ed interessante, spero vivamente che su di esso abbia presto a svolgersi un'attiva e proficua discussione fra i soci ai quali, come sempre, queste colonne sono largamente aperte.
Di altre proposte, riguardanti la vita sociale ed il nostro Bollettino, parlerò un'altra volta.
Asmara, 1919.
Ing. PAOLO REVIGLIO.

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   In tema di segnalazioni


Riattaccandoci a quanto fu scritto in uno degli ultimi numeri sulla ripresa della nostra attività riparliamo ai soci delle segnalazioni in montagna. Ce ne porge il destro lo studio che Touring ha di recente presentato ai suoi soci, con la soluzione del problema degli indicatori stradali, soluzione a cui hanno contribuito le case Fiat e Pirelli di. C. In un lucido articolo è prospettato tutto il complesso lavoro, e se in esso non si parla che di segnalazioni stradali per automobilisti, non sembri fuori luogo che a quelle noi uniamo anche le segnalazioni in montagna. Consideriamo piuttosto che in Piemonte la rete stradale carrozzabile prealpina ed alpina è abbastanza vasta e che quindi l'iniziativa di cui l'altra volta demmo cenno si traduce in atto su questo primo terreno.
E' dunque utile che procuriamo di coordinare il lavoro nostro a quello della massima organizzazione turistica nazionale. Nell'articolo citato è detto infatti che la collaborazione di tutti è necessaria per rendere più completa la soluzione del problema, e noi d'altra parte, dovendo iniziare uno studio analogo per quanto riflette la zona di nostra particolare competenza, approfittiamo dell'occasione e vediamo di coadiuvare anziché divergere dalle iniziative affini.
Proponiamo così ai soci che maggiormente si interessano della questione di farne oggetto di studio, e speriamo di riunirli presto in sede per concretare insieme un programma di massima e quod est in votis un subito affermarsi pratico dell'idea.

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   CONSIGLIO CENTRALE - La Conferenza Bettazzi


Per quanto a suo tempo sia comparso sul « Momento » il resoconto di questa riuscitissima riunione, non possiamo non sottolineare il successo su queste pagine che già altri progressi ebbero a registrare della nostra iniziativa. E ciò facciamo non per freddo dovere di cronaca, ma come espressione della soddisfazione nel constatare come tra il pubblico questa iniziativa incontri finalmente favore ed appoggio. Che ciò appunto ha dimostrato la bella conferenza interrotta e coronata da applausi, ben meritati dal chiaro e convinto oratore.
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   Commissione pel Bollettino


Nella sua riunione del 16 aprile u. s. il C. C. ha proceduto alla nomina di una Commissione per la compilazione del Bollettino Sociale composta dai soci Reviglio Natale, Bettazzi Raffaello e Caligaris avv. Ludovico; ed ha approvato l'apertura di una sottoscrizione fra i soci per fronteggiare le rilevanti. spese di stampa e spedizione.
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   SEZIONE DI TORINO - CONVOCAZIONE


I Soci sono convocati in Assemblea Generale la sera di martedì 3 giugno, alle ore 21. - Ordine del giorno: propaganda Cappella sul Rocciamelone.
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   Gruppo fotografico


In seno alla sezione è stato recentemente costituito un Gruppo fotografico allo scopo di « promuovere fra i soci manifestazioni artistico-fotografiche di spiccato carattere turistico, sia collettive che individuali, e di facilitare l'elevazione artistica della loro produzione ». Vi possono aderire tutti i soci che amano coltivare la fotografia in montagna, sia per gusto d'arte quanto per semplice scopo documentario.
Il regolamento interno del gruppo è stato definitivamente approvato dal Consiglio sezio-nale nell'adunanza del 12 maggio, e gli interessati ne possono prendere visione in sede. Il gruppo è retto da una Commissione di 3 membri, costituita pel 1919 dai soci Fino geom. Felice, Marchis Vittorio e Caligaris avv. Ludovico.

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   Serate sociali


Si è iniziato, con la riunione di venerdì 16 maggio, un ciclo di serate sociali quale da tempo si sperava di realizzare. E l'esito della prima è riuscito davvero lusinghiero. Basti dire che si trovava presente S. E. Mons. Castelli, e che parlava della Madonna del Rocciamelone il consocio prof. Bettazzi, ripresentando a soddisfazione dei soci che non avevano potuto assistere alla conferenza del mese scorso tutta la serie di diapositive relative alla nota montagna della Valsusa e alle iniziative che l'hanno eletta a nostro sacro monte. Sala piena, dunque, e sicuramente sarà così ancora per le serate che speriamo si succederanno periodicamente. La sera del 23 corrente si ebbe un trattenimento letterario, regalo dell'amico Piero Sansalvadore che lesse alcune delle sue più gustose, liriche dialettali pubblicate in « Vôs da la guera ».
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ATTIVITÀ SVOLTA


   Monte Servin Domenica 13 aprile


Il resoconto è tutto qui: nebbia. Per la quale non solo è fallito il panorama, ma anche... la vetta. A che pro, d'altronde, sgambettare nella neve alta oltre colle Vaccera, senza la più pallida speranza di veder qualcosa di meglio più in su È per questo che dei 35 partecipanti, volenterosi invero, una buona parte ha fatto alt pel pranzo alle ultime grange mentre pochi altri si sono spinti al Vaccera. Ma ci si è divertiti tutti ugualmente, e nessuno al ritorno, benché non soddisfattissimo, era di cattivo umore...
a. m.

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VITA SEZIONALE


   Nuptialia


I soci Giulio Maschio e signorina Maria Laura-Dentis, di questi giorni, si sono giurato reciproco amore innanzi all'altare. Rallegrandocene, bene auguriamo per essi e pei futuri rampolli, giemmini s'intende...
Registriamo con piacere anche le nozze della gentile consocia signorina Vittoria Lazzero con il signor Stefano Versino porgendo alla gentile coppia l'augurio più schietto di felicità.
Rallegramenti ed auguri non meno cordiali all'ottimo amico nostro Vittorio Marchis, che ha testé impalmato la gentile e colta signorina Clotilde Gallo.

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   Necrologio


Accanto a tali gioie ci torna anche maggiormente pensoso riaprire questa rubrica tra le nostre colonne.
La morte ha visitato, con un rapidissimo battito d'ala la famiglia della consocia signorina Emma Tempo, involandole la buona Mamma; ed ha rapito all'affetto dei suoi cari il signor Cesare Filipello, fratello al socio nostro Giuseppe.
Alle desolate famiglie in quest'ora di lutto l'espressione più sincera del nostro cordoglio e l'assicurazione del nostro suffragio.

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   Soci inscritti dal 15 marzo 1919 al 15 maggio 1919


Sezione di Torino. - Tamburini prof. Gino, Bionaz don Emilio, Tamagno Claudio, Pallavicini Nicolas, Dal Santo Piera, Pavesio Teresa, Pavesio Domenica, Sburlati Maria, Sburlati Carolina, Stoffel Rolph A., Angeloni Giovanni, Angeloni Giuseppe, De Nicola Pilade, Six Georgette, Contini G. Battista, Contini Margherita, Contini Maria.

Sezione di Saluzzo. - Bertola Carlo, Bernardi Battista, Chialva capit. Antonio, Chialva si-gnorina Maria, Crosta Riccardo, Chiaffrino Pierino, Dolci Francesco, Dolci sig.a Margherita, Dana-Borga Raimondo, Fabre Amedeo, Forastelli teol. Prof. Priamo, Gatti Alessandro, Ghio Pietro, Ghio Spirito, Ghio sig.na Maria, Ghio sig.na Paolina, Giletta-Carutti di Cantogno sig.ra Matilde, Giletta sig.na Annetta. Giletta sig.na Agnesina, Giletta Achille, Lualdi sig.na Giuseppina, Lobetti-Bodoni Piero, Messa Anacleto, Montemurri rag. Umberto, Manzi sig.na Raffaella, Re Massimino, Remondino Eusebio, Remondino sig.na Teresa, Rutto ten. don Luigi, Roggiero Francesco, Savio ten. Felice, Seymandi sig.na Elvina, Seymandi signorina Peppina, Tanca sig.na Letizia, Therizot Dino, Vaccario Beniamino, Borda cav. Michele, Allemandi can. cav. Giovanni, Camisassi cav. Alessandro, Tarditi Carlo, Ghione Adelchi.

Sezione di Torino :
Soci al 15 marzo 1919 209
Nuovi soci dal 15 marzo 1919 20
Soci al 15 maggio 1919 229
Sezione .di Pinerolo :
Soci al 15 maggio 1919 54
Sezione di Saluzzo :
Soci al 15 maggio 1919 41
Totale soci al 15 maggio 1919 324

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