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Rubrica Vita Nostra Novembre-Dicembre 1921



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VITA SEZIONALE


   Sezione di Torino - Nuovi soci effettivi


Bruni Bruno - Macciotta Rag. Baldassarre - Bertino Caterina - Bertino Margherita - Ruata Mario - Gamalero Erminia - Ing. Francesco Della Porta.
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   Soci vitalizi


Gay Giovanna - Trivero Tina - Reviglio Ing. Natale - Marino Antonio - Marengo Tina
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   Felicitazioni


Il nostro Direttore teol. Gino Borghezio ha testé conseguito la laurea in lettere con pieni voti assoluti e la lode nella Università di Torino, riportando unanime plauso dalla commis-sione esaminatrice.
A lui che dedica con sacrificio molte ore per la nostra Rivista, ormai affermatasi simpatica-mente fra le pubblicazioni consorelle, le nostre fraterne e sincere congratulazioni.

Al socio vitalizio Comm. Avv. Celidonio Airaldi, esattore comunale di Torino e di Genova, è stato conferito, con « motu proprio » dell'Augusto Pontefice Benedetto XV, il titolo di Conte.
Al neo Conte che tanta parte della sua attività spende in varie opere civili, religiose e sociali, congratulazioni vivissime.

Il socio Rag. Magno Magni, vice direttore del Credito Piemontese è stato recentemente insignito della Croce di Cavaliere della Corona d'Italia. Sentite congratulazioni.

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   Estratto-Verbali delle Adunanze del Consiglio della Sezione di Torino


Si prende atto della costituzione del Direttorio della Unione fra le Società alpinistiche ed escursionistiche Piemontesi.
Scadendo prossimamente il contratto di locazione della attuale Sede Sociale si delega il Consigliere Caligaris Avv. Lodovico a far le pratiche necessarie per l'eventuale trasferimento nei nuovi locali della casa di Via Parini ang Corso Oporto.
Si stabilisce di effettuare nel prossimo anno sociale 18 gite, in luogo di 12 come si fece nell'anno in corso, e si inizia la compilazione dell'elenco delle gite sociali da effettuarsi; elenco che verrà pubblicato in dicembre all'albo sociale.
Si approva la costituzione di un Comitato di Socie-Patronesse della Scuola Allievi Direttori di Gita ed il Consiglio delibera di tributare un voto di plauso a tutte le socie che hanno dato volenterosamente il loro nome e la loro attività al Comitato, ed in particolare alla Socia Pochettino Anna che si adoperò in modo encomiabile per la costituzione ed alla Socia Magliano per il gentile dono offerto durante la XIV Gita Sociale.

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   Comitato Sedie Patronesse Scuola-Direttori di Gita


Alla fine dell'ottobre scorso il Consiglio della Sezione di Torino ha stabilito che anche quest'anno venga ripreso il Corso Allievi Direttori di Gita, iniziatosi felicemente l'anno scorso con il plauso di autorevoli persone e Società Alpinistiche.
La Presidenza che ha dato e dà tutto il suo appoggio per la riuscita della scuola, affinché con essa possano formarsi degli ottimi e provetti Direttori, aveva però bisogno che tutti quanti i Soci dessero entusiastica collaborazione ed incessante interessamento, in special modo per la soluzione del problema finanziario che si presenta non scevro di difficoltà.
A tale scopo, la sera dell'11 novembre u. s. invitava a radunarsi alla Sede Sociale tutte le Socie della Sezione onde formare un Comitato dì Socie-Patronesse.
Il Comitato ha iniziato subito un proficuo lavoro a favore della Scuola organizzando per prima cosa un « Albero di Natate » con graziosi premi per il 1° gennaio del prossimo 1922. A questa geniale festicciola è invitato, coi suoi Soci, l'intero Mondo piccino.
Il Comitato rivolge l'invito alle Socie, che non lo hanno ancora fatto, di inscriversi ad esso come Patronesse, avvertendo che l'impegno consiste in una quota libera mensile.
Per favorire gli eventuali versamenti e le consegne dei doni, apposita Patronessa, a ciò delegata, si troverà tutte le sere di riunione alla Sede Sociale.

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ATTIVITÀ SVOLTA


   XII Gita Sociale - M. Colombo m 2841


La partenza della comitiva ha luogo il sabato sera da Torino con un tempo poco promettente. Tuttavia quando giungiamo a Pont e ci avviamo per la carrozzabile che ci addurrà a Sparone le nubi vanno diradandosi... speriamo bene ! Da Sparone, in parte per la carrozzabile della Valle di Ribordone, in parte per l'antica mulattiera più breve ci portiamo a Ribordone, ove giungiamo verso le ore 23,30.
Qui pernottiamo. Al mattino sveglia alle 3; ascoltiamo la S. Messa celebrata dall'ottimo D. Massè, che ci fu graditissimo compagno di gita, indi partiamo. Il tempo è tuttora molto incerto; rade nebbie si aggirano fra le vette, avvolgono a tratti lembi della valle in un grigio lenzuolo: il M. Colombo sovrasta tuttavia colla sua imponente vetta rocciosa l'aspro vallone. Il sentiero sale rapidamente, sorpassiamo alquanto più in alto il Santuario della Madonna di Prascondù ove ogni anno accorrono migliaia di pellegrini per la ricorrenza festiva, e giungiamo alle grange Ciavalin.
Dopo un breve alt e relativa refezione, riprendiamo l'ascesa: attraversiamo un grande ammasso di detriti e ci portiamo sulla sinistra del vallone: costeggiamo in basso le roccie della cresta risaliamo un erto pendio erboso e raggiungiamo il colletto. Di qui in breve tempo per gli ultimi scaglioni di roccia la comitiva giunge in vetta. Le nebbie limitano assai la vista sull'incantevole panorama che di quassù si, gode; in un mare di nebbie si aderge superba la vetta della Torre di Lavina.
Ridiscendiamo. Alle grangie di Ciavalin la comitiva si divide : un gruppo di gitanti scende nuovamente al Santuario, donde raggiungerà per la stessa via dell'ascesa Ribordone e Sparone.
L'altra comitiva dopo entusiastici addio, scompare fra le nebbie costeggiando la cresta che degrada al Colle Colombo, e la Punta del Vallone; e pel Colle del Crest discende in Valle Scanna. Pernottamento a Ronco e partenza al mattino successivo per Pont e Torino. Ambedue le comitive furono nel ritorno salutate da Messer Tempo da un'abbondante brindisi... tipo diluvio. Incerti del mestiere...

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   XIII Gita Sociale - Punta Verzel m 2405 - 15 - 16 ottobre


La comitiva di 45 gitanti partita da Torino alle 18,10 di sabato 15 ottobre, giunse alle 22 a Frassinetto dove poté comodamente riposare fino alle 4 della domenica seguente.
Ascoltata la S. Messa nella Parrocchia di Frassinetto, alle 5 si inizia la salita per i casolari Moschietto e il versante Ovest della Quinzeina.
L'alba splendida e il cielo limpidissimo contribuirono a rendere più varia la salita dando modo alla comitiva di giungere comodamente al lago della Qiinzeina alle ore 11.
Dopo la refezione al sacco, buona parte dei gitanti proseguì celermente per il pian Francese e per la cresta Sud Ovest alla Vetta dove giunse alle ore 12.
Il tempo ristretto e il sopraggiungere di una fitta nebbia consigliarono ad affrettare la discesa che venne compiuta per il vallone della Quinzeina e i casolari Berchiotto fino a Pont, ove la comitiva giunse alle ore 17,45 per ripartire per Torino alle ore 20,30.
La gita ebbe esito felice e nessun inconveniente turbò l'allegria dei gitanti rimasti comple-tamente soddisfatti della giornata trascorsa.

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   XIV Gita Sociale - Cardata al Truc Carnè m 1399 (Valle di Lanzo) - 13 nov


Domenica 13 novembre 1921, ebbe luogo la XIV gita sociale, la tradizionale Cardata a cui parteciparono 123 gitanti.
La numerosa Comitiva, trovatasi puntuale al ritrovo, partì dalla Stazione della Ferrovia Valli di Lanzo, col treno delle ore 6, divisa in 3 vagoni riservati. Giunta a Lanzo alle 6,45, con una lieve variante al programma, assisté alla S. Messa nella Chiesa Parrocchiale, ed alle 8 proseguendo a piedi, passando per Monastero, giunse a Chiaves verso le ore 11; di dove riparti per portarsi in prossimità d'una fontana, a pochi metri dal Truc Carnè, per consumare il pranzo al sacco.
Alle 15,30 iniziata la discesa, ripassando per Chiaves raggiunse S. Ignazio alle ore 17 e dopo una fermata d'un'ora per la refezione, seguendo la tortuosa strada che scende dal Santuario, si riportò a Lanzo per ripartire alle ore 20,45 alla volta di Torino ove giunse verso le 22.
Gita riuscitissima sotto tutti gli aspetti, e veramente soddisfacente.
La giornata, bellissima data la stagione, e non fredda, ha permesso alla Comitiva di compiere la gita sempre compatta, senza il minimo incidente e con la massima comodità, accompagnata dal tradizionale buon umore dei nostri Soci.

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   Gita di chiusura all'Osservatorio di Pino ed a Chieri - 4 dicembre 1921


Con questa gita istruttiva si chiuse degnamente il ciclo delle gite sociali del 1921. I sessantacinque partecipanti mossero di buon mattino dalla Madonna del Pilone, e per la carrozzabile di Reaglie e Pino, raggiunsero il colle omonimo verso le ore 8 circa. Di qui la comitiva si recò all'Osservatorio dove era ad attenderci l'ottimo Prof. D. Boccardi, il quale celebrò per gli intervenuti la S. Messa nella sala inferiore dell'Osservatorio all'uopo sistemata. Quivi rivolse brevi parole invitando i giovani ad assurgere dalla contemplazione delle bellezze montane col giovanile entusiasmo degli animi all'osservanza della legge divina. In seguito il Prof. D. Boccardi accompagnato dall'Ing. Martin accompagnò la comitiva a visitare i diversi padiglioni rammostrando e spiegando ai presenti coll'arguta e illuminata parola l'opera che egli ed i suoi cooperatori vengono quotidianamente svolgendo nel campo scientifico. In seguito durante la visita alle sale della biblioteca scientifica, mostrò ai presenti interessantissime fotografie, dopo di ché la visita ebbe termine. Il Cav. Milanesio, quale Presidente Generale, ringraziò anche a nome di tutti i Soci l'illustre Prof. D. Boccardi della sua benevole e cortese accoglienza.
La comitiva quindi, dopo eseguito un interessantissimo gruppo fotografico, discese per la strada del Pino a Chieri.
Quivi, all'albergo dei Tre Re, ebbe luogo il pranzo sociale: servizio ottimo ed abbondante. L'allegria dominò naturalmente sovrana fra la consueta cordialità. Al levar della mensa giunse accolto da applausi fragorosi il P. Robotti.
A lui l'Avv. L. Caligaris, rivolse un primo saluto a nome dei Soci, rammentò quindi breve-mente l'opera attivissima in pro della Società svolta durante l'anno dal Cav. Milanesio e dal Sig. Bersia nel disimpegno delle onerose cariche Presidenziali, e ad essi mandò a nome dei Soci un plauso cordiale, e terminò inneggiando alla Giovane Montagna. Il Cav. Milanesio prese la parola quale Presidente Generale ringraziando anzitutto P. Robotti dell'intervento, rammentò il magnifico successo della società nell'anno sociale 1921 e ringraziò i soci di aver coadiuvato la Presidenza nell'opera svolta; traendo da questo argomento per augurare che nella concorde cooperazione di tutti i Soci possa la Società as-surgere a sempre maggior floridezza. P. Robotti infine colla sua parola fervida esaltò la montagna che eleva l'animo dei giovani dalle cure della vita quotidiana alle altezze ideali dello spirito e li plasma migliori nell'anima, ritemprandone il vigore dei corpi.
In seguito ebbe luogo per iniziativa dei Soci Canova e Navone una esecuzione poetico musicale, che suscitò e rafforzò l'allegria rumorosa dei commensali (se pur ciò era ancor possibile) e fruttò una benefica colletta Pro Cappella-Rifugio del Rocciamelone.
La comitiva mosse quindi in una breve visita a Chieri, accompagnata dal P. Robotti, il quale si intrattenne affabilmente fra gli intervenuti ed illustrò le principali antichità della città.
Alla sera con apposito servizio di automobili la comitiva fece ritorno a Torino, serbando della lieta manifestazione un ricordo entusiastico.

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VITA SEZIONALE


   I nostri lavori sul Rocciamelone


In aggiunta a quanto si è già pubblicato nel N. 1 di quest'anno, daremo una breve relazione dei progressi fatti nella costruzione della Cappella-Rifugio sulla vetta del Rocciamelone.
Sulla fine del 1920 in causa di una tormenta di neve si dovette cercare di coprire sollecitamente e in modo provvisorio con travi e tavole il lavoro già fatto. Le grandi nevicate dell'inverno hanno fatto cedere una trave d'angolo senza però arrecare danno ai muri.
Sorse allora l'idea nella Commissione di rivedere il progetto e si decise di ritornare al primo disegno proposto dall'architetto N. Reviglio, e cioè quello della Cappella rialzata in confronto del rifugio. Con questo, oltre ad assicurare maggior stabilità al tetto, si ottiene un miglior effetto estetico acquistando maggior imponenza la Cappella con il sopraelevarsi sul rifugio. Si rimosse il tetto ed i muratori ripigliarono la costruzione della Cappella, la portarono a buon punto cioè ad essere fino quasi alla copertura. Il maggior lavoro e la differenza di costruzione si può osservare dal disegno pubblicato nel N. 5, risultando cosi l'altezza della Cappella quasi il doppio di quanto si era anteriormente previsto.
Nell'inverno del 1920-21 parte delle tavole e del materiale che già era in vetta si disperse, sicché si dovette cercare altro materiale e farlo trasportare, con fatica non indifferente.
L'incostanza del tempo in agosto fece interrompere varie volte i lavori e questi poterono progredire a stento. Dalla metà di settembre in poi il gelo delle notti avrebbe impedito che la muratura effettuata di giorno facesse una buona presa; inoltre il rigore della stagione distolse dal lavoro il maggior numero di operai.
Davanti a queste difficoltà ci si dovette rassegnare ad abbandonare anche per quest'anno il lavoro incompleto. Il materiale di copertura e di chiusura si è però portato tutto in vetta ed in settembre si poté coprire regolarmente il rifugio con tavole e chiudere la Cappella colla porta.
La copertura in zinco non si poté fare, perché quando gli operai specialisti arrivarono a Susa per il lavoro, giunse notizia che in vetta era caduta la prima neve, e che quindi non si poteva più lavorare.
Circa il secondo rifugio, il piazzale su cui si deve costruire è in buona parte pronto, e cosi pure un muro. Rimangono solo più da elevare i tre muri esterni, cosa che se il tempo lo permetterà, si potrà fare nei primi giorni di bel tempo del 1922.
Per la Commissione : FELICE FINO
ALESS. MOLLI-BOFFA

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   Rododendri in fiore in Autunno


Nello scorso ottobre in parecchie regioni delle nostre Alpi rifiorirono i rododendri. Gli alpi-nisti hanno potuto constatare come i petali di detti fiori avessero un colore più vivace di quelli della normale fioritura di giugno.
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   Ascensioni al Cervino in ottobre


Nel mese di ottobre, per la buonissima condizione della roccia e pel tempo meraviglioso, il Cervino ha avuto l'onore di essere salito dal versante italiano da varie carovane alle quali hanno preso parte le guide Pession Agostino, Bich Edoardo, e fratelli Giuseppe e Maurizio Bich.
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   La scalata dell'Everest


Sarà tentata l'anno venturo, quando le condizioni climatiche lo permetteranno dalla spedizione britannica che la tentò quest'anno senza successo.
Essa è composta di sei guide e sei esploratori, ed è arrivata il 22 settembre alla testa della valle del Karta, dove si è accampata. Il 24 il maggiore Pallory e due suoi compagni si sono spinti fino a circa 7600 metri ed hanno riconosciuto che il versante orientale dell'Everest è accessibile, ma un ulteriore progresso verso la vetta fu impedito da una furiosa tormenta che durò quattro giorni. Il presidente della Società Reale di geologia dice che la spedizione ha raggiunto pienamente il suo obbiettivo, che era di trovare una via di accesso.

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   Per la difesa delle bellezze artistiche d'Italia


Il Touring Club Italiano sta riorganizzando i « Comitati locali e della e Commissione per la difesa dei Monumenti e dei paesaggi italici e ai quali sarà devoluta l'opera di tutela, di miglioramento del patrimonio artistico e delle bellezze paesistiche della Nazione
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