Scarica notiziario originale in formato pdf - Itinerari alpinismo trekking scialpinismo
Scarica notiziario originale
(formato pdf 5.1Mb)

Rubrica Vita Nostra Settembre-Ottobre 1922



ATTENZIONE: Nel testo seguente sono state riportate soltanto le parti del notiziario interessanti
al fine delle ricerche, il contenuto completo, nel formato originale, può essere consultato scaricando
il notiziario in formato pdf cliccando sull'immagine a lato.








VITA SEZIONALE


   Alla Federazione tra le Società escursionistiche piemontesi


Dopo la concessione fatta dalla Direzione Generale delle FF. SS ai soci del C. A. I. di un notevole sconto sui trasporti in comitiva, la Federazione ha ripetutamente interessato le Autorità competenti affinché il medesimo trattamento fosse esteso anche agli Alpinisti appartenenti alle altre Società iscritte. Le pratiche non hanno sortito per ora il successo che si riprometteva avendo la Federazione carattere regionale e non nazionale: siccome d'altra parte la questione interessa tutti gli alpinisti d' Italia, la Federazione ha opportunamente indetto un congresso fra i rappresentanti di tutte le Società Escursionistiche Italiane, per raccogliere le forze e renderle compartecipi ai frutti dell'agitazione.
Tale convegno ha difatti avuto luogo domenica 29 ottobre nel salone della Camera di Commercio, gentilmente messo a disposizione.
Nonostante le incertezze dell'ora politica e dei trasporti, numerosissimi sono stati gli intervenuti da tutte le parti d'Italia.
Omettiamo per brevità l'elenco delle Società rappresentate o aderenti: la Giovane Montagna, era rappresentata dal cav. rag. Milanesio pel Consiglio Centrale, dai soci Bersia e avv Caligaris per la Sez, di Torino, Bettazzi per la Sez. di Susa, e Loretz per la Sez. di Aosta.
Dopo il saluto ai convenuti da parte dell'avv. prof. C. Toesca di Castellazzo (in rappresentanza della Federazione Piemontese) e dopo brevi parole di augurio del grand' uff. De Albertis in rappresentanza del Comune di Torino e della Pro Piemonte, è stato senz'altro abbordato il tema fondamentale del Convegno: Facilitazioni dei trasporti pubblici e privati, e rapporti con la pubblica Autorità. Come relatore ha parlato il sig. Soardi Stefano, presidente dell' Uget, presentando l'importante questione nei suoi punti essenziali e nei suoi vari aspetti: ne è seguita un' animata discussione, dopo di che le proposte del relatore sono state approvate nel senso che la nuova costituenda Confederazione tra le Società tutte d' Italia propugni l' applicazione a vantaggio di tutti i confederati della concessione N. 55 ora riservata ai soci del C. A. I., con ulteriori eventuali modificazioni anche a vantaggio dei Soci del C. A. I. specialmente in riguardo al trasporto ferroviario degli sky.
Il prof. C. Toesca di Castellazzo, presidente dell'Unione Escursionisti di Torino, svolse poi il tema: Confederazione Nazionale fra le Società Alpinistiche ed Escursionistiche Italiane, ed il relativo ordine del giorno, auspicante alla prossima fondazione della Confederazione stessa, venne votato per acclamazione, colla nomina di una Commissione per la compilazione del progetto di statuto relativo a far parte della quale commissione è pure stata chiamata la Giovane Montagna. Infine il conte Cibrario, presidente della sezione di Torino del C.A.I., si occupò del tema relativo al trasporto con autocarri proponendo un ordine del giorno per richiedere al Governo le maggiori facilitazioni per detti trasporti se aventi carattere alpinistico ed escursionistico. Vari altri temi minori furono trattati dopo di che il convegno si sciolse coi maggiori auguri per il nuovo ente confederale.
A mezzodì i convenuti si raccolsero a cordiale banchetto al Restaurant du Parc.

Come appendice del Convegno Nazionale, per iniziativa della Giovane Montagna si è poi avuto nella serata, nella nostra Sede Sociale una riunione dei rappresentanti delle Società Alpinistiche che professano apertamente principi cristiani, allo scopo di stabilire, mediante uno scambio di vedute, una intesa fra i molti Enti affini già costituiti od in formazione, in pro' dello sviluppo di ogni singola Associazione nell'ambito appunto di quelle idealità che sono la loro ragione di essere.
La riunione aperta con le caratteristiche di un intimo ricevimento offerto dalla G. M. ai col-leghi della F.A.L.C. di Milano e della U.E.B. di Bergamo, dopo di aver inneggiato ai fraterni rapporti fra le Società Alpinistiche Cattoliche ed all'Alpinismo Cristiano, ha assunto la fisionomia di un vero e proprio convegno di studio. Parlarono per la G. M. il presidente della Sezione di Torino sig. Bersia, il dott. cav. Casassa, per la F.A.L.C. i signori Monti e rag. Dacomo, concordando tutti nella opportunità di formare un Ente federale tra le nostre Associazioni e di coordinare in tal modo i propri lavori secondo orga-niche direttive.
A tarda ora la riunione si è sciolta coi migliori auguri e propositi di azione.

Torna a inizio pagina


   Riduzioni ferroviarie sulla ferrovia delle Valli di Lanzo


La Direzione della ferrovia delle Valli di Lanzo ha esteso ai Soci delle Società aderenti alla Federazione Piemontese la concessione speciale XV, con il che le comitive dieci o più gitanti vengono a fruire di una riduzione variabile dal 40 al 70 %, a seconda del numero delle stesse comitive.
Per ottenere tale riduzione occorre presentarsi alla biglietteria della stazione con opportuno modulo giallo debitamente riempito e sottoscritto. Tali moduli si possono ritirare a volta a volta in Sede presso il Segretario della Commissione gite.

Torna a inizio pagina


   La festa al terzo Alpini


Domenica 8 Ottobre ha avuto luogo una solenne cerimonia alla Caserma del 3° Alpini al Rubatto. In occasione del cinquantenario di fondazione del Corpo degli Alpini, l'eroico Reggimento inaugurava solennemente, alla presenza augusta del Sovrano, dei Reali Principi, del Cardinale Arcivescovo e di molte Autorità un ricordo ai Suoi cinquemila e più Caduti nella campagna italo-austriaca 1915-1918. Alla festa era pure presente la Giovane Montagna il cui simpatico gagliardetto spiccava in mezzo ai molti labari delle Associazioni convenute.
La nostra Società è legata al terzo Alpini da speciali e saldi vincoli di fratellanza e di riconoscenza, sia per i numerosi suoi Soci che combatterono la grande guerra sotto il suo piumato cappello e che nei vari battaglioni compirono e compiono il proprio servizio militare, sia per le gentili accoglienze avute a Torino, ed a Susa specialmente, ogni qualvolta ci si ebbe a rivolgere per aiuto nei lavori del Rocciamelone.
Sappiano i Soci nostri le benemerenze che si sono acquistate pel buon esito della nostra iniziativa il Colonnello Giovanni Faracovi ed il Maggiore Cav. Girotto comandante del battaglione di stanza a Susa: la nostra Presidenza, in una visita fatta recentemente al Colonnello Faracovi si rendeva interprete dei sentimenti di tutti i Soci, esprimendo all'illustre e valoroso Comandante tutta la profonda ammirazione e riconoscenza.

Torna a inizio pagina



ATTIVITÀ SVOLTA


   XVI Gita Sociale - Gran Truc (metri 2336) - 14-15 ottobre


I 25 partecipanti iscritti a questa gita giunti verso sera a San Germano si inoltrarono subito per la mulattiera di Cortile Lunie dove giunsero alle ore 20 circa.
La Canonica messa a loro disposizione dal Rev. Curato D. Fenoglio fu il miglior rifugio per la notte. Il mattino seguente sveglia alle ore 2,30 ed alle 3 messa nella parrocchia celebrata dall'amico nostro e consocio D. Massè, quindi alle ore 4 partenza.
La comitiva si snodò per il facile sentiero passando per Rua di Pramollo e la Cresta presso la punta Clot (r9ot) ed arrivò in vetta alle ore 10.
Dopo due ore di fermata, sufficienti per consumare anche un lauto pranzo, la comitiva iniziò la discesa e per la stessa via alle 17 raggiunse San Germano e quindi per ferrovia Torino.
Gita facile ma interessante per la vista del gruppo del Viso e delle Alpi Marittime.

Torna a inizio pagina



VITA SEZIONALE


   Elenco delle carte topografiche consultabili in Sede


La Presidenza ha provveduto recentemente all'ampliamento della dotazione cartografica, e per comodità dei Soci, si riporta qui l'elenco delle tavolette classificate per scala:

Scala di 1 : 25.000 tavolette di: Barge, Almese, Coazze, Condove, Chialamberto S. 0., N. 0., S. E , N. E., Cuorgné N. E., N. 0., S. 0., S. E., Giaveno, Lanzo, Pramollo, Gran Paradiso N. E , S. E., S. 0. N. 0 , Viù S. 0., N. E., Novalesa N. E., Fano.


Scala di 1 : 50.000 tavolette di: Aosta, Bardonecchia, Bardonecchia-Modane, Biella, Ceresole, Cirié, Gattinara, Ivrea, Monte Bianco, Novara, Valpelline, Valgrisanche, Vercelli, Susa, Chialamberto, Viù, Valle d'0llomont.

Scala 1 : 75.000 tavolette di: Domodossola, Monte Bianco, Aosta, Monte Rosa, Gran Paradiso, Ivrea, Oulx, Susa, Torino, Cesana Torinese, Pinerolo.

Scala 1 : 100.000 Val d'Aosta.
Per consultazioni e richieste rivolgersi alla bibliotecaria Signorina Tina Marengo.

Torna a inizio pagina


   L'inaugurazione degli istituti Chanousia al Piccolo S. Bernardo


Abbiamo parlato nel numero di maggio giugno delle feste giubilari che ricorrevano quest'anno all'Ospizio del Piccolo S. Bernardo e dell'inaugurazione che in quelle si avrebbe avuto dei nuovi istituti scientifici dovuti alla munificenza del cav. De Marchi ed alla scienza del prof. Lino Vaccari.
Ora queste feste si sono svolte con degna solennità ed intervento di numeroso ed autore-volissimo pubblico, convenuto al classico valico dalle Terre d' Italia, di Francia e di Svizzera. L'inclemenza del tempo non ha consentito che presenziasse alla festa la veneranda e cara figura di Paolo Boselli, il cui spirito tuttavia aleggiava vivificatore accanto a quello non mai spento dell'Abate Chanoux.
Non ci è consentito qui di diffonderci sulla cronaca dell'importante manifestazione, speriamo invece di offrire presto ai lettori, per la squisita cortesia di un valente e competente scrittore ampie notizie descrittive sull' organizzazione e gli scopi del Giardino Alpino Chanousia e degli istituti annessi testé inaugurati.

Torna a inizio pagina


   Il Parco Nazionale d'Abruzzo


Apprendiamo dal Giornale d'Italia Forestale - organo della Federazione Pro Mont bus, - che sabato 9 settembre u. s. si è inaugurato solennemente a Pescasseroli, con l'intervento di numerose autorità, civili, militari e religiose il Parco Nazionale d'Abruzzo, il primo del genere in Italia. Non è senza importanza questo avvenimento nella storia della difesa delle nostre bellezze e ricchezze naturali: la terra d'Abruzzo poi ne è davvero largamente dotata, e l' iniziativa che è cosi giunta a compimento dopo un lavoro indefesso di non pochi anni merita l'ammirazione sincera di tutti gli Italiani.
« La zona che costituisce il Parco è tra le più incantevoli della regione, in essa sì elevano le cime più alte della grandiosa giogaia dell' Appennino tutto nostro, interamente italiano, le quali degradano in monti e colli verso l'uno e l' altro dei due mari italiani. Ed è una grande, bellissima, meravigliosa oasi verde, sconosciuta alla maggioranza degli italiani che vanno in cerca di bellezze naturali fuori del loro Paese. Essa riveste le valli scendendo fino a lambire i corsi d'acqua, sale sui fianchi dei monti, copre completamente i meno elevati, mentre lascia libere soltanto le cime più alte, dalle quali la si ammira attoniti; segue, accompagna le vie, le strade che sembrano viali di antichissimi parchi immensi, quasi infiniti, e permettono di camminare, di passeggiare per molti chilometri protetti dall'ombra amica ».
Cosi la descrive il prof. Romualdo Pirotta che del Parco d'Abruzzo fu il primo ideatore e lavoratore instancabile e tenace.

L'Oasi verde fu già, dal 1862 al 1912, una riserva di caccia della Real Casa, donata a Vittorio Emanuele Il dai patriottici abitanti della località: essa ha risorse di prim'ordine non solo dal lato della flora, - raccogliendo tra l'altro il pino italico, il pino di Villetta Barrea, la Gentiana altea, ma eziandio in quello della fauna, trovandosi ancora gli ultimi campioni dell'orso indigeno marsicano e del camoscio.
Il Parco ha un'estensione complessiva di 12.500 ettari, cifra che, sebbene già ragguardevole, non rappresenta che il primo nucleo del comprensorio ideato. Si è però costituito di questi giorni - e ce ne dà notizia l'ultimo numero del Giornale d'Italia forestale, il Consorzio per la condotta forestale marsicana, mercè il quale il Parco estende la sua sfera di azione su altri circa quarantamila ettari dei quali i quattro quinti sono costituiti da boschi e da pascoli di proprietà comunale.
Tale condotta forestale comprende difatti il territorio dei sei comuni marsicani: Pescasseroli, Opi, Villavallelonga, Lecce dei Marsi, Gioia dei Marsi e Bisegna.
È da encomiare lo slancio con cui le popolazioni di questi Comuni hanno aderito e favo-rito la Costituzione del Parco e del Consorzio, dando prova di energia e di larghezza di vedute. Perché non c'è da temere che col parco possano danneggiarsi o limitarsi le attività industriali e produttive locali, o che gli interessi delle popolazioni siano in contrasto con le finalità e gli scopi del Parco. Ciò non si è verificato quando il territorio costituiva la riserva di caccia reale, la quale anzi sta a testimoniare come appunto per essa l'oasi verde siasi salvata dalla generale distruzione.
Come è stato detto, il Parco è sorto per prima iniziativa del prof. Pirotta, che ha poi avuto a zelanti interpreti e collaboratori nel comm E. Sarti del Ministero d'Agricoltura e nel gr. uff. Parpagliolo. Oggi, costituito in Ente Autonomo sotto gli auspici della Federazione Pro Montibus è presieduto con attività e perizia tecnica dall'on. Erminio Sipari di Pescasseroli e diretto dal cav. Alfredo Dall'Agata direttore tecnico della Federazione Pro Montibus. Esso esercita la sua benefica azione mediante il personale tecnico della condotta forestale marsicana. Il Parco Nazionale d'Abruzzo ha già avuto l'onore di molte visite: principale fra tutte la Carovana di circa 150 escursionisti organizzata dal Touring nel settembre. E ad esso arride il più lusinghiero avvenire. Glielo auguriamo di tutto cuore, non solo per la bontà intrinseca dell'istituzione, ma anche nella speranza che il suo successo serva di auspicio e di incitamento al compiersi, di una analoga iniziativa che interessa noi piemontesi e per la quale le difficoltà non sono ancor tutte superate, malgrado l'alacre lavoro di tanti zelanti appassionati. Alludiamo evidentemente al Parco Nazionale del Gran Paradiso, le ricchezze del quale nulla hanno da invidiare al fratello più anziano sorto nella forte terra d'Abruzzo.

Torna a inizio pagina


   Un rifugio alpino al Gemsland nel Bacino dell'Hohsand - Ossola


L'estesa regione che comprende il bacino del Hohsand è una delle più importanti dell'Ossola, perché colle sue interessantissime cime offre ascensioni di primaria importanza alpinistica. Trovandosi tali vette ad altitudini superiori ai 3000 metri e lontane da luoghi abitati, richiedono parecchie ore di salita, di modo che in una sola giornata riesce malagevole effettuare le escursioni. Da qui la necessità di un rifugio che in posizione adatta, di facile accesso e capace di numerose comitive, favorisca la visita ai più importanti gruppi del bacino stesso. Ora nessuna capanna sorge attualmente in quella vasta regione e tale considerazione impone lo studio per un rifugio alpino nella importante zona.
Ora le vie ordinarie di accesso al bacino dell'Hohsand dalla cascata del Toce sono due: la prima per Riale, Morasco, Gola d'Hohsand, cascine Zum-Stak e Zum-Sand; la seconda per Riale, Morasco, Bettelmatt, altopiano del Gemsland e al passo di Siedel-Rothhorn.
Ma la migliore e più adatta posizione per un rifugio in quella località è l'altipiano del Gem-sland a 2450 metri. Questo superbo pianoro dà accesso alle cime di Gemslandhorn a metri 3021; Bettelmatthor a metri 3030; Siedel Rothorn a 2284; Passo di Siedel a metri 3184; Gran Sella Gries a metri 3140 ; Blindenhorn a metri 3371: e alle Bocchette di Blinden a 3100 e 3200 che comunicano con la valle del Rodano. Inoltre l'altipiano di Gemsland, favorito da una comoda via di accesso, si trova in un punto elevato ed esposto a mezzogiorno e quindi è presto libero dalle nevi ed è riparato dai venti del Nord per mezzo della catena di Siedel, e sorge a un'altitudine che facilita molto la salita al Blin-denhorn, al Rothorn e presenta assieme un esteso ed interessantissimo panorama. Al Gemsland è anche possibille far salire i muli. Relativamente vicina poi trovasi la rinomata alpe di Bettelmatt a 2104 metri che potrebbe rifornire il rifugio di latticini e di legna.
Già è stato compilato un progetto, curato nelle sue più minute particolarità per l'erezione del rifugio, progetto allestito con amore dall'egregio Geom. Boni, e per incarico della Sezione Ossolana del C. A. I.

Torna a inizio pagina


   La settimana del castagno a Cuneo


Mentre il presente numero va in macchina sta per iniziarsi a Cuneo una geniale e pratica iniziativa di quella Camera di Commercio a « La settimana del Castagno ». Trattasi di una settimana di studio dei problemi attinenti alla produzione ed allo smercio del castagno, integrata da una visita ai principali marroneti del Monregalese e del Saluzzese.
Il problema agricolo industriale e commerciale del castagno è andato assumendo sempre maggiore importanza specie in questi ultimi anni e si sentiva davvero necessaria una organizzazione di produzione e smercio che ne facilitasse il rendimento.
La provvida iniziativa ha quindi naturalmente trovato larghi consensi nei maggiori produttori italiani non solo ma in tutti gli enti pubblici, Ministeri, Camere di Commercio, che l'hanno giustamente apprezzata, quotandosi anche finanziariamente per assicurare il successo.
A complemento della « Settimana » avrà poi luogo, sempre in Cuneo, un'interessante mostra dei prodotti del castagneto, della loro lavorazione, utilizzazione e commercio, dei mezzi di trasporto e dei sistemi di confezione dei prodotti stessi.

Torna a inizio pagina


   Lapide-ricordo a S.S. Pio XI a Macugnaga


La domenica 30 luglio, la Sezione Ossolana del Clul Alpino Italiano inaugurò sulla facciata della Chiesa di Macugnaga una lapide commemorativa destinata a ricordare la prima traversata italiana del Monte Rosa, compiuta il 30 e 31 luglio 1889 da S. S. Pio XI.
Torna a inizio pagina


   IN BIBLIOTECA


Pubblicazioni inviate in omaggio alla Direzione.
Prof. F. SACCO - Il glacialismo antico e moderno della Valpellina. - (Pavia, 1918 - Estratto dalla Società Italiana di Scienze Naturali - Volume LVII)
L'A. sulla scorta di alcuni studi del Dainelli, dello Stefanini e del prof. Revelli, e principal-mente sui risultati di sue esplorazioni diligentemente condotte per i ghiacciai della Valpellina e delle vallate a queste limitrofe dà per ogni ghiacciaio preziosi e conclusivi dati sulla sua formazione, sui movimenti e variazioni compiutesi nel corso dei tempi e sulle tracce moreniche rimastene inquadrando lo studio particolareggiato nell'insieme delle tappe glaciologiche verificatesi con il ritiro del grandioso ghiacciaio Buthieriano.
Da tali studi l'A. deduce in rapida sintesi alcune notizie interessantissime sulla vita nella Valpellina e valli finitime, sulle coltivazioni praticate, sui commerci, le industrie e le comunicazioni, sulle quali cose il temperamento dei ghiacciai ha avuto un'influenza a prima vista insospettata.
L'opuscolo è corredato di opportune fotografie e di una carta rappresentativa.

Prof. F. SACCO - Il glacialismo antico e moderno nelle Valli d'Ayas e di Gressoney - (Roma, 1920 - Estratto del Bollettino del R. Comitato Geologico d'Italia - Vol. XLVII).
Anche in questa pubblicazione l'A. con la chiarezza e competenza che lo distinguono, porge un'abbondantissima e preziosa raccolta di notizie sui ghiacciai delle due vallate sud-occidentali del M. Rosa, ghiacciai interessantissimi tanto pel loro sviluppo preistorico ben spiccato quanto pel loro sviluppo storico in questi ultimi secoli, e per la loro varietà, trovandosi fra essi i vari tipi: alpino, scandinavo, a corridoio, a terrazzo. Venendo a studiare il ghiacciaio del Lys l'A, ne dà una completa documentazione storica confortata dagli studi di scienziati ed alpinisti dal De Saussure, al Dainelli ed al Monterin appurata da personali constatazioni in ripetute escursioni compiute in questi ultimi anni. Integrano la pubblicazione grafici, carte e scelte fotoincisioni.


ABBÈ J. HENRY - Al Mont Vèlan (Note topografiche sulla catena dal Vèlan alla Gr. Testa di By e sul M. Tsaat a l'etsena).
In una briosa relazione il valoroso parroco di Valpelline riferisce di due nuove vie di ascensione da lui tenute nel gruppo del Vèlan, una prima per il Col des Chamois e l'altra al couloire parete del Capucin dai casolari di Plan Bagò. Seguono delle dettagliate descrizioni delle vette e colli dell'Anfiteatro di Ollomont, con informazioni preziose per i ricercatori di « vie nuove e di varianti », nonché con opportune note topografiche sulle catene della regione valpellinese.

Pubblicazione cinquantenaria della S. A. T. - La Società degli Alpinisti Tridentini ha commemorato il suo cinquantesimo dalla fondazione con una suntuosa pubblicazione ricca di diffuse notizie della sua vita movimentata e gloriosa, e degnamente illustrata da numerose fotoincisioni e tavole a colori. L' interesse del volume e le benemerenze della S. A. T. sono tali che meritano di essere conosciute dai nostri Consoci: perciò nel prossimo numero daremo un' ampia recensione corredata dalla riproduzione di alcune fra le migliori illustrazioni, per le quali la presidenza della S. A.T. ci ha già gentilmente con-cesso l'uso dei clichés.

La Sagra di San Michele - L'Istituto Editoriale pro Regio Orfanotrofio Militare Nazionale ha avuto certamente una buona idea nel presentare al pubblico, in un piccolo volumetto illustrato, un lavoro giovanile di Massimo d'Azeglio intorno alla Sagra di S. Michele. Lavoro non di gran polso ma di indubbio interesse, non solo per le notizie storiche che ci dà della millenaria abbazia eretta sul Pirchiriano, ma anche e soprattutto per i geniali disegni di cui l'autore l'ha voluta corredare. Questi disegni sono stati assai bene riprodotti insieme al calligrafico frontespizio: non altrettanto si può dire delle fotoincisioni scelte non certo tra le migliori documentazioni grafiche dello storico monumento. Il volumetto tuttavia merita diffusione e lo segnaliamo ai lettori.

Torna a inizio pagina


   Riviste Alpine


Augusta Praetoria n.ri , 1-2, 3-4-5 del 1922.
- Questi due numeri destano un interesse particolare per uno studio - che proseguirà ancora nei prossimi numeri - dell'Ing. I. Boudet sul traforo del Monte Bianco. L'illustre e dotto articolista tratta l'importante e vasto problema sotto tutti i suoi aspetti: non è pertanto possibile riassumerne il denso contenuto in poche linee e senza l'ausilio di illustrazioni, di grafici e carte topografiche.
Rimandiamo perciò senz'altro i lettori alla simpatica rivista aostana, nella quale, il problema tecnico ed economico è come sempre gustosamente accompagnato da chiare note di fresca arte montana, e da interessanti studi scientifici. Tra i quali degno di nota quello del Prof. Umberto Monterin dell'Istituto geologico della nostra Università sulle oscillazioni recenti dei ghiacciai italiani del M. Rosa.

Rivista del C. A. I. - Nei n.ri 5 -6 e 7 di quest'anno troviamo completate le notizie alpini-stiche del Dott. A. Corti sul Gruppo del Disgrazia e di Emanuele Gallina sul massiccio di M. Corno. Interessante nel n. 5 -6 l'articolo di Des Ambrois sulla ricerca del valico attraverso il quale le truppe di Carlo Magno siano passate per sorprendere alle spalle le forze longobarde schierate alle chiuse in Val di Susa. Dopo una acuta disamina delle varie ipotesi riduce la possibilità ai colli che incidono il contrafforte meridionale della Val Susa, cioè al Col del Vento, al Col Bione, al Col Remondetto e al Col Braida. Analizzate le caratteristiche topografiche, altimetriche nonché alpinistiche e logistiche dei quali, conclude che la via battuta deve essere stata quella del Col Bione.

La Sorgente - Settembre Ottobre 1922. - In Pittori di Montagna Emma Nicodemi tratta del come la montagna entri nei quadri dei vari secoli dal 400 ai giorni nostri, fino a parlare della pittura alpina come argomento a sé stessa tra i cultori della quale primeggia l'immortale Segantini.

F.A L.C - Numeri di Agosto Settembre 1922. - Relazioni di escursioni alpine nelle Dolomiti, in Val Varaita, nel Gruppo della Grigna; una proposta di divulgazione delle Colonie Alpine ad uso degli escursionisti.

Le Prealpi - Numero di settembre 1922. - Interessanti tra l'altro alcune briciole di organizzazione sulle gite numerose.

Vie d'Italia - Settembre 1922. - Domenico Re traccia una breve descrizione del Sacro Monte di Varallo,

Torna a inizio pagina


   LUTTI


Il 4 agosto u. s. dopo una breve malattia e nella verde età di 20 anni si è spento il Con-socio Rag. Otello Fabeni ex vice segretario della Sezione di Torino. Il povero giovane frequentò per breve tempo la nostra Associazione, ma nulla meno ebbe modo di lasciarvi un ricordo buono ed incancellabile. Giunga a lui il tributo della nostra cristiana pietà, ed ai genitori l'espressione sincera del nostro cordoglio.

Condoglianze profondamente sentite giungano alla consocia della Sezione di Torino Signorina Tilde Raviolo, a cui la morte ha rapito recentemente ed improvvisamente la ottima Mamma.

Profonda impressione ha destato nel mondo alpinistico piemontese la notizia della scomparsa in circostanze terribili e a prima vista misteriose del venerato parroco di Balme don Perotti e di un suo giovane nipote che aveva portato con sé sulla Ciamarella. Sono risapute oramai le vicende di questa tragica escursione, se ne sono anche argomentate le cause, sulle deduzioni del resoconto del compagno scampato alla morte, e dei risultati delle ricerche. Si è anche detto che ci fu dell'imprudenza ad avventurarsi per la montagna in condizioni disastrose di tempo e scadenti di equipaggiamento Non analizziamo, né censuriamo, lungi dal voler sfoggiare del senno di poi.
Ci inchiniamo invece addolorati e riverenti davanti alle due bare scese oramai nella pace del camposantino alpestre, e ci raccogliamo nel silenzio per ascoltare la voce misteriosa e benefica che ne sale dal profondo. Non senza però elevare gli occhi al Cielo e pregare. Ricordiamo tutti il buon parroco studioso e pio, instancabile, ardito e tutto dedito al be-nessere spirituale e materiale dei suoi parrocchiani. Abbiamo tutti, in qualcuna delle nostre divagazioni alpestri, incontrato il suo sguardo buono, la sua voce umile, ricevuto forse dalla sua mano una benedizione. E chiediamogli che la stenda ancora e sempre questa mano su noi affettuosamente, benedicente.

Torna a inizio pagina