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Rubrica Vita Nostra Aprile 1925
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VITA SEZIONALE
CONSIGLIO CENTRALE
La relazione Presidenziale sull'annata 1924.
Egregi Colleghi,
Nel trovarmi per la prima volta a riferire quale Presidente, sull'andamento della nostra Associazione, non posso esimermi dal richiamare due avvenimenti quasi contemporanei ma profondamente diversi e pur tuttavia egualmente importanti nella storia della « Giovane Montagna »: l'immatura morte del nostro primo Presidente Generale, e la nomina di S. A. R. il Duca di Pistoia a nostro Presidente Onorario.
Quali siano state le benemerenze del Cav. Rag. Stefano Milanesio verso la « Giovane Montagna » che concorse a fondare e che diresse saggiamente ed infaticabilmente per ben dieci anni, non sto qui a ricordare essendo esse ben vive nella nostra mente, come palpitante ne è rimasta la sua buona figura. A Lui vada ancora una volta il nostro pensiero memore e riconoscente.
Del pari non mi soffermo a rilevare l'onore dato alla nostra Associazione dall'Augusto Principe che sul Rocciamelone, il 12 Agosto 1923, inaugurò solennemente quel monumento di fede e di sana audacia alpina a cui la « Giovane Montagna » operò con tanto ardore ed entusiasmo. Accettando Egli il nostro modesto omaggio, ha fatto verso di noi opera di benevolenza, per la quale la nostra gratitudine e devozione saranno imperiture.
Il 1924 ha segnato per la « Giovane Montagna » una ricorrenza importante: il suo primo decennio di vita. Ad essa abbiamo procurato di dare degna celebrazione con un adatto programma di manifestazioni, accompagnate da una riaffermazione di principi che, richiamando la nobiltà delle nostre idee fondamentali e programmatiche, ne assicu-rasse anche per l'avvenire la assoluta e precisa estrinsecazione. A questo scopo ci servimmo delle pagine della Rivista, con vari articoli, e particolarmente con il numero speciale commemorativo destinato ad aprire ufficialmente le manifestazioni della ricorrenza, memorabili tra le quali la conferenza sull'alpinismo che il rev. Abbé Henry, aderendo cortesemente al nostro invito, scese a tenere per noi e per il mondo alpinistico torinese, dalla sua romita canonica di Valpelline.
Per l'onore fattoci, per la generosa amicizia di cui circonda la « Giovane Montagna », rivolgo a Lui, umile ma valoroso campione dell'alpinismo cristiano, il saluto affettuoso e riconoscente.
In una indimenticabile adunata delle nostre forze, la domenica 15 Giugno, nella Chiesa della SS. Trinità, ci siamo prostrati davanti all'altare per ringraziare e per implorare; la sera, nel Teatrino degli Artigianelli, rallegrati da una scelta accademia musicale, abbiamo ascoltato la parola rievocatrice e commemorativa dell'egregio Consocio Prof. I. M. Angeloni, e nella solennità della riunione abbiamo fatto la proclamazione dei Soci Onorari e dei Soci Benemeriti.
Avremmo voluto - secondo i programmi predisposti - effettuare anche un' adunata intersezionale sui monti; la stagione autunnale, prescelta per questa manifestazione, fu nel passato anno cosi ostile da non permetterci una tale consolazione, che speriamo tuttavia ci sarà dato di godere in avvenire.
L'impressione di questi festeggiamenti è stata in tutti - Soci ed Amici - quanto mai lusinghiera ; ricordo a titolo di gratitudine, le espressioni augurali pervenuteci da Associazioni Consorelle ed Autorità, e sono per-suaso che gli auspicati frutti morali della ricorrenza matureranno presto per la fortuna del nostro domani.
Diamo ora uno sguardo alla vita delle Sezioni.
Subito ci appaiono due constatazioni: accanto al progresso meraviglioso di tre Sezioni: Torino, Aosta, Ivrea, due altre hanno subito dei dolorosi rallentamenti : Susa e Chieri; tra le une e le altre si affaccia la giovanissima Sezione di Cuneo a cui, se finora è mancata la possibilità di una affermazione sicura, questa pare delinearsi finalmente all'orizzonte.
Le cause del deperimento delle due Sezioni di Susa e di Chieri vanno ricercate nelle difficoltà ad esse create dalle circostanze locali e dalla mancanza di corrispondenza delle masse sociali verso i pochi volenterosi organizzatori. La Presidenza Generale non ha mancato di interessarsi seriamente di entrambi i casi, con sopraluoghi, inchieste, consigli, iniziative: purtroppo fino ad oggi non si prevede un rifiorire della situazione in questi due centri, a meno che circostanze e persone mutino sostanzialmente carattere ed atteggiamenti.
Consolante riscontro ci presentano invece le Sezioni di Torino, Aosta ed Ivrea. Sorvolo sul progresso della Sezione più anziana principale benemerita del buon nome della nostra Associazione nella Città e nel mondo alpinistico italiano; rilevo piuttosto l'operato delle Sezioni di Aosta ed Ivrea - quest'ultima giovanissima - cresciute in numero, importanza e consistenza sia sociale che economica ed alpinistica. Esse meritano le più incondizionate lodi. I loro resoconti ufficiali danno consolanti risultati della propria attività interna; è pertanto doveroso per il Consiglio Centrale riconoscere il valido contributo da esse avuto in tutte le sue iniziative, cito per tutte la Rivista Mensile per la diffusione ed il finanziamento della quale esse sono state fiancheggiatrici degnissime della Sezione di Torino.
Dovrei ora rivolgere lo sguardo a tre forme di attività spiegate dalla Presidenza Generale nei riguardi:
1. - della Confederazione Alpinistica ed Escursionistica Nazionale.
2. - della Cappella e Rifugio sul Roccia-melone.
3. - della Rivista Mensile,
Ma, come avrete visto dall'ordine del giorno di questa nostra riunione, di ciò si tratterà partitamente da tre relatori; lascio quindi loro parola.
E parlo ora brevemente, del bilancio 1924.
Questo, dolorosamente, si chiude con uno sbilancio di lire 1726.15. Con le tabelle alla mano, vedremo ora come ciò sia stato determinato. Cause principali ne sono state le spese straordinarie incontrate per le feste decennali, e per la dolorosa circostanza della morte del compianto mio predecessore.
L'eccezionalità di queste voci, e la considerazione di un'altra spesa fatta per l'acquisto di distintivi di cui ancora rimane da realizzare buona parte, tendono a rassicurare sulla portata di questo bilancio.
Se per il 1925 si impongono criteri di strettissima economia, onde poter far fronte agli impegni di pareggio, c'è tuttavia buona ragione di guardare con tranquillità nell'avvenire, e se la Presidenza che oggi nominerete dedicherà tutte le sue cure all'Associazione, io sono convinto che al 31 Dicembre 1925 avremo riconquistato il terreno perduto, non solo, ma avremo di che fidare per Io svolgimento pieno e risoluto del programma, che, attinto a nobilissime sorgenti, deve condurci a nobilissime mete.
ALESSANDRO ROCCATI
Presidente Generale
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Spostamenti di classifica nella manifestazione sciistica della F.A.E.P.
Come avvertimmo era stato sporto reclamo contro la squadra seconda classificata nella gara di fondo disputatasi a Sauze d'Oulx marzo u. s. quella dell'Uget sez. di Modane, perché uno dei componenti non avrebbe potuto partecipare alla gara avendo già vinto un primo premio in gara della Fed. It. dello Sci.
Tale reclamo, fatto dalla squadra della SAIT, è stato accolto dalla Giuria. Per la squalifica conseguente della squadra della Uget le nostre squadre si avvantaggiano nella classifica. Così quella delle nostra Sezione di Aosta viene ad assumere il secondo posto, e quella della nostra Sezione di Torino il quinto posto in classifica.
Poiché tale componente squalificato aveva pure concorso alla gara di stile, anche la classifica di tale gara viene spostata, ed i soci della nostra sezione di Aosta, Norat e Ansermin saranno al quarto e quinto posto nella classifica di questa gara.
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Deliberazioni del Consiglio Direttivo
Adunanza del 3 Marzo 1925.
Presiede Bersia e sono presenti i Consiglieri : Felix, Bricco, Mottura, Calliano, Muratore, Musso, Martori, Fontana, De Nicola, Marengo, Reviglio, Seimandi, Carmagnola, Destefanis, Casassa, Appiano, Bettazzi, Sertorio, Ravenna, Canova.
Calliano riferisce sull'ulteriore organizzazione delle gare sociali di sci, dando le opportune delucidazioni in merito al rinvio della gara al 15 marzo. Riferisce inoltre sulle predisposizioni prese per le gare sciistiche federali e sull'esito di quella indetta dal giornale « La Montagna », richiamando 1' attenzione del Consiglio sul promettente esito avuto, grazie in special modo al consocio Giacotto che riuscì a piazzarsi ottavo.
Si accettano le domande a soci ordinari presentate dai Signori: Rag. Turolla Angelo, Edoardo Masante, Renzo Masante, e Luisa Masante.
Il Presidente riferisce sull'organizzazione interna direttiva ed amministrativa concretata dal precedente Consiglio di Presidenza, informata al criterio di assegnare ad ogni Consigliere un ramo ben determinato delle varie attività e manifestazioni sociali; lasciando ad ognuno di essi il disbrigo delle varie mansioni sotto la sorveglianza e direzione del Consiglio e della Presidenza.
Il Presidente riferisce sulla deliberazione presa dal Consiglio Centrale di ripristinare nuovamente il Notiziario affinché i Soci possano essere meglio tenuti al corrente delle varie gite e manifestazioni sociali.
Vengono prese alcune disposizioni per l'organizzazione del Convegno federale all'Oropa.
Il Consiglio delibera che abbia luogo anche quest'anno la nostra tradizionale Festa degli Alberi e nomina un'apposita Commissione composta dei signori : Casassa, Ravenna, Seimandi, Sertorio, Mottura, Cairola.
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Il 3 Aprile
Un Ottimo numero di soci è intervenuto all'adunanza che più opportunamente si potrebbe chiamare festa di famiglia.
Il Consigliere Calliano, delegato al Gruppo Sciatori, ha proclamato i risultati della gara sociale per la Coppa Bianzeno,.già riferiti in questa Rivista. Alle brevi parole dette a commento e congratulazione pei concorrenti di questa gara nostra, ha fatto precedere parole di ricordo per le altre manifestazioni intersociali cui hanno partecipato nostri soci, ripetendo loro il ringraziamento della Direzione.
I soci presenti hanno seguito simpaticamente il breve resoconto, sottolineando con calorosi applausi i successi dei nostri sciatori.
Indi il Consigliere Rappelli, delegato al Gruppo Fotografico ha illustrato la riuscita della nostra prima esposizione, portando l'espressione di compiacimento della giuria, e proclamando i risultati e l'assegnazione dei premi. Gli applausi dei soci al relatore ed agli espositori hanno pure qui cordialmente espresso la simpatia dei soci verso la manifestazione fotografica.
Brevi parole del nostro Presidente, esprimenti il compiacimento della Direzione per queste nuove forme della nostra attività sociale ed il ringraziamento ai Consiglieri che per questi scopi si sono alacremente ado-perati hanno chiuso la riunione.
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ATTIVITÀ SVOLTA
Punta Cialma m 1508 - 5 Aprile
Oltre trenta partecipanti presero parte alla gita che ebbe ottimo esito.
Partita alle ore 8,30 da Lanzo, la comitiva dopo una breve sosta a Coassolo saliva alla vetta, ove giungeva solo alle 12 causa le difficoltà incontrate nell'ultimo tratto per la molta neve recente e molle. Il tempo che era stato sino allora sereno cambiò improvvisamente e un gelido vento accompagnato da una breve grandinata, obbligò i gitanti ad abbandonare presto la vetta. Rasserenatosi nuovamente il tempo, la comitiva dopo essersi più volte soffermata lietamente per gli erbosi pendii cosparsi di primule e di viole primaverili fece ritorno a sera a Lanzo e di qui in treno a Torino.
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VITA SEZIONALE
IN BIBLIOTECA
Sorgenti - F. Sacco.
L'illustre autore, nel suo scritto spiega e lumeggia il vario e complesso meccanismo dell'origine delle sorgenti. Laddo-ve la superficie terrestre è pianeggiante, si hanno una o più falde acque sotterranee, invisibili all'esterno, che l'uomo può utilizzare, o con pozzi comuni poco profondi e che attingono alla prima falda l'acqua (freatica), o spingendo dei tubi metallici ad una profondità anche di centinaia di metri ; e in quest'ultimo caso, se le acque salgono fino al livello del suolo od anche si elevano al di sopra di questo in un getto più o meno alto, si hanno i così detti « pozzi artesiani ». Dove invece le pianure sono ondulate o inclinate o, più o meno profondamente, incise da torrenti o da fiumi, le suddette falde acquee sotterranee possono naturalmente manifestarsi qua e là originando appunto delle sorgenti. Cosi succede ad es. sui fianchi dei rilievi collinosi, o, ancor più spesso sui fianchi validi delle montagne.
Ma le sorgenti di montagna, fa osservare giustamente l'autore, non sono sempre così pure e così potabili, come si crede. Anche là, dove l'acqua sgorghi dalla viva roccia, a causa di pieghe o di fatture, non si può essere, a priori, perfettamente certi della potabilità dell'acqua stessa, poiché questa poté, giungendo facilmente dall'esterno, attra-versare più o meno rapidamente la roccia fratturata senza subire perciò un'efficace filtrazione « che avviene solo con lungo e lento passaggio attraverso a sabbie ad altri materiali fini ».
In generale poi le sorgenti di montagna non sgorgano dalla via roccia, ma dalle formazioni detritiche, che ammantano l'ossatura rocciosa del monte; e poiché tali formazioni corrispondono generalmente « alle regioni più abitate e più coltivate (e quindi più concimate) » dei monti, si può talora nutrire il sospetto che le sorgenti siano contaminate. Come esempi di questo genere di sorgenti, l'autore cita quelle della Stura d'Ala e quelle del Po.
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CRONACA
Nella letizia delle recenti feste pasquali si è celebrato il matrimonio del consocio benemerito Dott. Alessandro Baggio, con la consocia Signorina Finetta Loretz.
La simpatia largamente goduta dai giovani sposi nella famiglia della Giovane Montagna, e le benemerenze che gli stessi si sono acquistate in tutte le manifestazioni sociali, destano nell'animo nostro speciali sentimenti, e - col più vivo entusiasmo - ci fanno accompagnare il cenno di cronaca, dagli auguri più sentiti e fraternamente affettuosi.
Auguri vivissimi anche alla consocia Signorina Elena Napione, recentemente andata sposa al Sig. Antonio Giolito.
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LUTTI
La consocia Signorina Nina Conte, ha avuto la disgrazia di perdere la sua adorata mamma Aurelia Barbero ved. Conte.
Le giungano in questa ora di pianto le espressioni del nostro sentito cordoglio.
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Domenica 17 Maggio 1925
IV FESTA DEGLI ALBERI
Villa Nicolas - Strada Santa Margherita
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