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Rubrica Vita Nostra Settembre 1929
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ATTIVITÀ SVOLTA
Gita turistica Becchi-Crea-Camino - 2 Giugno 1929
L'importanza della manifestazione, il numero dei partecipanti (60 circa) e la riuscita della Gita meriterebbero una buona relazione particolareggiata, ma se ai sigg. Direttori di Gita va dato encomio per l'organizzazione minuziosa, non altrettanto si può fare per la solerzia a redigere sia un pur breve e semplice rapporto, quantunque la Rivista abbia a lungo atteso l'esito delle più petulanti sollecitazioni.
Signori in questione, almeno non criticaste i ritardi di questo nostro lavoro !...
Dunque, da informazioni avute risulta che la carovana partita con due torpedoni dalla Sede in Corso Oporto, raggiunse velocemente i Becchi di Castelnuovo; prima tappa per la visita della Casa del Beato Don Bosco e per la S. Messa nella Chiesa del luogo dedicata a S. Maria Ausiliatrice. La seconda tappa porta la comitiva dai Becchi a Crea; un po' di ritardo per giungervi serve da aperitivo come se la mattutina corsa per i colli astigiani non fosse stuzzicante sufficiente. Si dice che a tavola l'affiatamento non mancasse tant'è che delle 4 ore passate a Crea una metà fu dedicata al pranzo e l'altra a visitare il Santuario e le Cappelle. Alle 16 terza corsa verso Camino. E qui sì che sarebbe bene aver potuto de-scrivere un po' la magnificenza di quel Castello, ad uso e consumo dei rimasti in città, non foss'altro che per far loro invidia...
L'ultima volta che i... turisti salirono in macchina fu alle 18,30 per prendere la strada del ritorno che per Trino e Chivasso richiese 2 ore di corsa fra polvere e afa.
a. g. m.
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XVII gita sociale - Torre d'Ovarda (m 3070) - 7 Luglio 1929
Anche questa gita ha raccolto poche iscrizioni, solo in parte spiegabili col brutto tempo dei giorni precedenti. Mentre l'automobile ci porta nella tarda sera del sabato su per la strada di Balme il vento fischia impetuoso e fa piegare paurosamente le cime degli alberi profilantisi stranamente sul cielo stellato.
E la tempesta di vento infuria tutta la notte e par voglia squassare la casa che ci ricovera. Ma al mattino, un po' sul tardi a dire il vero, esso si placa e lascia padrone assoluto del cielo il bel sole di luglio. Svelti scendiamo alla Chiesa parrocchiale ove il nostro Teol. Don Cagnavallino dice per noi la S. Messa e poi ci inerpichiamo su pel Vallone del Paschiet fino al bellissimo lago omonimo, e poi al Lago Verde, vicino a una piccola freschissima fonte facciamo il primo alt. Poi su per la parete Nord, seguendo la via Hatz-Ferreri, fino alla vetta. Difficoltà nessuna; una gita di alto interesse alpinistico e panorama splendido sulle Alpi della Valle di Lanzo e dell'Orco.
Sulla vetta ci raggiungono gli amici Cometto, Delmastro, Beltramo che hanno compiuto l'ascensione per la parete Nord fino a raggiungere la cresta Est al colletto fra le punte orientale e centrale, proseguendo poi per la cresta Est. Poi scendiamo a valle; il cielo che si era per un istante minacciosamente oscurato è di nuovo completamente sereno come sereno è il nostro spirito dopo la bella giornata.
CARLO POL.
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XVIII gita sociale - Rocciamelone (m 3557) - 14 Luglio 1929
Era nostro desiderio poter pernottare nel nostro rifugio S. Maria e lassù ai piedi della Vergine Regina delle Alpi ascoltare la S. Messa. Purtroppo invece per un complesso di circostanze tale progetto dovette essere rimandato all'anno venturo. Per questo i 32 partecipanti dovettero pernottare al Rifugio Fons d'Rumour raggiunto sotto scrosci di pioggia tutt'altro che piacevoli. Ma l'allegria ed il buon umore regnarono sovrani; rimedio insuperabile per riscaldare e asciugare i corpi intirizziti e i vestiti bagnati. Al mattino la S. Messa fu celebrata in quella piccola capanna dal Rev. Don Cagnavallino poi ci avviammo risolutamente verso la vetta; nella notte un buon vento ha diradato le nuvole ed ora il cielo è terso ed il sole vi brilla invitante.
Saliamo al colle della Resta e pel ghiacciaio del Rocciamelone e le roccie della cresta N.-O. raggiungiamo senza difficoltà la vetta dove ci riuniamo un momento nella Cappella a pregare il Signore per noi ed i nostri cari.
Una visita al nostro Rifugio in attesa che la nebbia sopravvenuta ci permetta d'osservare il vastissimo panorama sull'ampia valle ai nostri piedi; poi la discesa ed il ritorno per la stessa via fino alla città ed al lavoro.
CARLO POL.
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IX gita sociale - Punta Ciamarella (m 3667) - 21 Luglio 1929
Alle 16 lasciato Torino su di un capace torpedone siamo al Pian della Mussa alle 19. Il Rifugio Gastaldi è raggiunto alle 23,30 dopo un breve acceleramento finale per la leggera pioggia che già voleva infastidirci. La S. Messa venne celebrata alle 3,30 nel mentre in cui arrivava la seconda comitiva partita da Torino alle 19,30 ed obbligata ad una sosta fuori programma a Rocca Venoni per l'inclemenza del tempo. Ora però il tempo si è rimesso e Brezzi unitamente alla Guida Vulpot, precede la colonna compatta di 28 gitanti che pittorescamente snodantesi in lunga fila raggiunge la seraccata del ghiacciaio della Ciamarella ove, dopo una breve sosta, in cordata inizia la salita verso la vetta che è raggiunta alle ore 10,30. La permanenza non poté prolungarsi perché il tempo rifattosi minaccioso ci costrinse al ritorno non risparmiandoci tuttavia una breve lavata per riasciugarci poco dopo con un pallido sole.
Con tutto ciò l'allegria non venne meno ed il ritorno a Torino venne caratterizzato da animate discussioni intercalate da acute e possenti stonature.
Pio Rosso.
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