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Notiziario Centrale Marzo 1935



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VITA SEZIONALE


   CARNEVALI IN MONTAGNA


Ricordi di carnevale 1911. In comitiva famigliare di ben quattro persone costituiamo la meraviglia di una vallata tra le più vicine a Torino, e il modesto alberghetto di Usseglio che ci alloggia in camere gelate, ha necessitato di un preavviso d'una settimana almeno. E per arrivarci sono occorse due orette di treno fino a Lanzo, altre due orette di diligenza da Lanzo a Viù, e poi quattro orette di marcia - compresa la sosta pel pranzo - sulla carrozzabile nevosa.
Ospiti solitari e senza dubbio incompresi: come può spiegarsi un allontanamento dalla città proprio nei giorni dei più allettanti svaghi?
Sono trascorsi poco più di vent'anni. Così dice l'aritmetica, non così il rapporto delle situazioni. Chi può pensare ancora alla diligenza che sale faticosamente, a passo d'uomo per i lunghi tourniquets, e che spera di tener caldi i piedi dei viaggiatori con un po' di fieno trito gettato sul pavimento?
Le Balilla e le Dilambda si snodano in continua teoria, ornate di strane corna sulla capote, e scodellano alle stazioni delle funivie ed agli invitanti grandi alberghi rumorose comitive in costume. Chi può pensare a trascorrere il carnevale in città?
Si è camminato di passo svelto sulla propaganda della vita alpina.
Sul primo, è vero, si tentennò un po' tra la diffidenza e la pigrizia; ma preso finalmente l'aire, il moto divenne accelerato. L'uomo e la montagna si ricercarono a vicenda, e l'invasione fu decisa.
Quando il Poeta cantava:
o neve o neve, gioventù dei monti
ultima gloria della torva terra
e chiamava:
dalle brume dei torbidi tramonti,
dal cupo dramma che laggiù v'atterra,
Salite in alto a ristorar le fronti
poveri vinti della lunga guerra!
ci sentivamo commuovere il « cuor fanciullo », ma ci sembrava che il canto restasse senza risonanza.
E procurammo di unire la nostra alla sua voce: e tutti fummo ascoltati. Potremmo dunque rallegrarcene.
Se fossimo dei romantici potremmo magari dolerci di veder tramontare per sempre tante ore di beata solitudine alpestre, di veder incompresa da tanti nuovi venuti l'anima di questa montagna incantatrice! Non avremmo forse neanche torto. Proprio la montagna non fu sempre rispettata. A lei ci volgemmo per svelarne l'anima e coglierne la bellezza più profonda, e non ci siamo accorti di aver invertito le parti: invece di subirla le ci siamo imposti, e l'abbiamo alterata.
Oggi assai spesso vediamo rinnovarsi lassù le bassezze che ci avevano spinto nelle fredde diligenze che salivano a passo d'uomo le lunghe strade nevose. In alto, in alto, gli orizzonti rimangono puri e incontaminati.
La Giovane Montagna deve tendere unicamente a quelli: non per le mollezze, ì convenzionalismi, le mode, gli ,ozi costosi e pettegoli essa sorse e suonò l'appello ai monti: visse e vive per una vita alpina, che ogni giorno di più, è persuasa di dover sentire e vivere in un modo solo: cristianamente.
NATALE REVIGLIO

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   Constatazioni Biblioteca


Il nostro bibliotecario sig. Cometto si lagna, e a ragione, che l'oggetto delle sue cure è assai trascurato, quando non è del tutto dimenticato, da buona parte dei soci.
La nostra biblioteca infatti, se pure di modesta entità, contiene numerose ed interessantissime opere concernenti alpinismo, sci, manuali e guide dei nomi più note in materia, italiani e stranieri; raccolte di riviste e bollettini del Club Alpino Italiano, una discreta raccolta di carte topografiche e varie edizioni scientifiche, letterarie, artistiche attinenti alla montagna.
In passato questo nostro piccolo patrimonio era lodevolmente sfruttato dai soci sia a scopo di diletto o culturale che a scopo tecnico quale la consultazione ed il prelievo di carte e guide.
Perché ora questo disinteresse? Hanno già i soci tutto letto?; la loro attività alpinistica non necessita più di carte e guide? In questo caso è per inattività o per troppa saccenza? Ovvero è perché i nostri soci son troppo vecchi o troppo giovani?
In passato, quel passato che è vano richiamare, ma che, parlando di attività sociale, vorremmo fosse il presente e base pel futuro, l'attività individuale dei soci partiva dalla Sede Sociale ove si compulsavano guide e carte, si chiedevano informazioni, si riesumavano relazioni su riviste e bollettini. Se tale possibilità offriva ai soci allora, la Giovane Montagna, ed i soci ne usufruivano; se tale possibilità è tuttora a disposizione dei Soci ed essi non ne usufruiscono è evidente che essi la ignorano. Invitiamo perciò i soci, frequentando la Sede, di richiedere al sig. Cometto, bibliotecario, lo schedario della raccolta pel prelievo delle pubblicazioni sia da consultare in Sede che a domicilio.
Tornando a quel famoso passato inoltre, una società alpinistica che si rispettasse, propugnando gli scopi pei quali esisteva non limitava la sua attività al traffico delle gite sociali; la Giovane Montagna legata al passato suo non per malinconia ma per serietà d'intenti offre ai propri soci, oggi come allora, ciò che allora serviva per andare in montagna per la montagna e fra questo una biblioteca.
Certamente per svincolarsi da questo passato benedetto, vivere meno intimamente nostro malgrado, vegetare più lussureggiantemente, dovremmo vendere marenghi a dieci lire e fare scopo di nostra vita lo stivamento domenicale d'un torpedone pel Sestrières o altrove a prezzi di concorrenza. Ma tale programma non è nel nostro preventivo né nella nostra possibilità; si sappiano quindi regolare i soci e gli aspiranti.
Già, mi accorgo d'aver divagato ma è nelle mie consuetudini; ritorno alla biblioteca o meglio alla sua appendice e cioè alle riviste e giornali costantemente a disposizione dei soci in Sede.
Si tratta di pressoché tutte le pubblicazioni periodiche italiane di alpinismo, turismo, sci, delle riviste dei massimi Enti stranieri fra le quali quelle dei Clubs Alpini Italiano, Francese, Svizzero, Belga, Tedesco, Jugoslavo ecc. ecc.
Perché non può ripristinarsi quella sala di lettura che in altra Sede ebbe successo; tanto più che nei prossimi mesi risolveremo anche la scabra questione della temperatura dei nostri locali?
Per far ciò è sufficiente che i soci non passino in Sede soltanto dopo le 22 del venerdì sera per vedere se qualcuno organizza qualche gita che a loro garbi e naturalmente constatino che come ufficio turistico la Giovane Montagna funziona male, ma frequentino la nostra sala anche per ciò che è a loro disposizione e di cui non sanno o non se ne curano.
a. g. m.

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ATTIVITÀ PREVISTA


   3a Gita sociale - MONTE TABOR (m 3177) (Valle Stretta) - 16-17 Marzo 1935 - Xllla


Magnifica gita sciistica di alta montagna senza difficoltà e che richiede solamente un buon allenamento.
Programma:
Sabato 16 Marzo: Partenza da P. N. alle ore 18,05 per Bardonecchia. Proseguimento a piedi pel Rifugio di Valle Stretta, m. 1800, arrivo, circa, ore 24.
Domenica 17: Ore 5 S. Messa. Partenza ore 6 e, per il piano dei Serous, in vetta al M. Tabor ore 11. Pranzo al sacco.
Ritorno in serata a Torino con arrivo alle ore 21,38.
Le iscrizioni si ricevono in sede venerdì sera 15 Marzo, accompagnate dalla quota di L. 13,60 per spesa viaggio. Il contributo per la S. Messa verrà suddiviso fra i partecipanti, che avranno pure a loro carico il pernottamento al Rifugio.

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   7a Gita sociale - MONTE FREIDOUR (m 1445) - Domenica 7 Aprile 1935 - XIII


Sullo spartiacque Sangone-Noce. Il versante sud è formato da una dirupata parete rocciosa solcata da canali e crestoni. Il versante nord è invece coperto di boschi e cespugli. La gita si svolgerà per la cresta est attraversando i Tre Denti di Cumiana.
Programma:
Ore 6 S. Messa alla Chiesa di S. Secondo. - Ore 7,08 Partenza in tramvia da Via Sacchi. - Ore 8,30 Arrivo a Cumiana, proseguimento a piedi. - Ore 10,45 Colletto Rumiano (m. 1200). - Ore 12 Arrivo in vetta.
Discesa per il versante settentrionale. Ore 18,31 Partenza da Cumiana. - Ore 19,50 Arrivo a Torino - Via Sacchi. Spesa di viaggio L. 9,50.
Direttori di gita: Morello dott. Aldo - Bravo cav. Eugenio.
Iscrizioni in Sede venerdì sera 5 Aprile.

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   SEGRETERIA


Dall'inizio dell'Anno XIII° la Presidenza ha approvato le domande d'ammissione a Socio dei Sigg.:
Giverso Anna, Paracchi Ezio, Motti Giovanna, Sburlati Piero, Bruni Enza, Ferraro Antonietta, Menta Lia, Rovere Guido, Bellinzona Leonella, Beltramo ing. Paolo, Guglielmino Sac. Antonio, Rapetti Aldo.
Ai nuovi consoci porgiamo un cordiale benvenuto, offriamo le manifestazioni e l'affiatamento caratteristici del nostro ambiente, auguriamo e ci auguriamo che, vivendo la nostra attività, ne traggano soddisfazione e siano prossimamente nostri convinti collaboratori.
Siamo a Marzo ed un buon numero di Soci deve ancora regolare la propria quota per l'anno in corso. Ripetiamo l'invito a mettersi in regola con la cassa sociale poiché, ai primi d'aprile, l'Esattore passerà a domicilio e la quota aumenterà di L. 1 per spese di riscossione.

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   14 APRILE 1935-XIII


8a GITA SOCIALE ALLA DORMILLOUSE
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   Maggio


Mostra Fotografica
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   Agosto


Campeggio ad Entrèves
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