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Notiziario Centrale Gennaio 1936



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VITA SEZIONALE


   A CHI TOCCA


E' risaputo che le famiglie alpinistiche possono classificare i propri membri in due categorie: quelli che vanno in montagna e quelli che non ci vanno, o, per essere più precisi, quelli che non ci vanno più.
Chi scrive appartiene, suo malgrado, alla seconda.
Si può domandare che ci si stia a fare: mai nelle comitive, mai ai campeggi, mai nei rifugi, mai sulle vette.
Si è dei soci, se non indegni, almeno degeneri; sembrerebbe più logico uscire dall'Associazione e non darle noia ogni tanto con della prosa inutile e astratta.
E' un ragionamento che pare senza grinze, e tale si potrebbe davvero considerare se non destasse sospetto la larga applicazione che, ahimè, ha avuto.
Naturalmente non si può restar sempre giovani, sempre studenti, sempre figli di famiglia. Un bel giorno bisogna ben entrare decisamente nella vita, prendervi un posto con serietà, caricarsi delle responsabilità, dei doveri imprescindibili, abbandonare la spensieratezza delle imprese alpine. Forse per i nuovi doveri di famiglia, o di professione, ci si ritira... a vita privata, dapprima con rammarico, poi con indifferenza, poi ancora pare gran fatica pensare di ritornare in un ambiente che è cambiato, che non è più quello di un tempo, dove non si conosce più nessuno!...
Davvero che sia proprio così? O non piuttosto noi siamo i cambiati?
Serietà di professione, doveri di famiglia sono cose indubbiamente... serie, ma non sempre incompatibili con l'attaccamento lattico e continuativo all'Associazione. Qualche volta sono pretesti, diciamolo anche tranquillamente: sono debolezze. Contro le quali occorre reagire.
Se l'antica compagnia ha forzatamente perso qualche elemento, altri ve ne sono rimasti, ed altri l'Associazione può offrirne per la continuità: soprattutto occorre non straniarsi dall'ambiente e pensare che esso può ancora meritare il nostro interessamento e il contributo della nostra attività. E' un po' un dovere di gratitudine verso l'Associazione, un'offerta di affetto, di esperienza e di consiglio verso i venuti dopo di noi, un debita di solidarietà verso l'istituzione che a noi recò del bene, ed alla quale, dopo aver chiesto, sarebbe appena giusto un poco donare. E questo si può fare - guarda un po' - anche senza ritornare sovente in montagna, senza essere l'assiduo dei rifugi e delle vette, e accontentandosi di mete più modeste, di fatiche più conformi alle prerogative della propria posizione.
Tanto più che, per i buoni papà, ciò potrebbe anche servire a preparare l'ambiente per la prole: oh! verrà presto il tempo - e per non pochi è già venuto - in cui questa prenderà la via del monte. Non più per scoprirlo, come toccò a noi: (per quanto le scoperte non siano esaurite ed il mondo alpino sia sempre un gran libro anche per i ragazzi novecento) ma per conoscerlo ed amarlo con quella consapevolezza che la nostra esperienza può suscitare.
Se i ragazzi ricondurranno i genitori alla montagna ne verrà vantaggio per gli uni e per gli altri, migliore tornando la stessa compagnia sociale nella guida e nella partecipazione della famiglia; e salutare, spiritualmente e fisicamente, essendo per chi è carico di doveri e di serietà, il mantenere vivo il contatto con quella montagna, che un giorno fu prodiga di benessere, di insegnamenti, di soddisfazioni, di elevazioni.
Ma ho detto che io appartengo alla seconda categoria, quella che non va più in montagna. Ed allora? Ancora un Padre Zappata? Ma badate bene: ho detto che mio malgrado non ci vado più; e chissà se l'esempio degli altri non avrebbe il potere di richiamarmi nuovamente lassù. Ne sarei riconoscentissimo!
NATALE REVIGLIO.

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   AGOSTINO FERRARI


Dopo Guido Rey, dopo Giovanni Bobba, il 1935 ha steso la coltre funebre anche su AGOSTINO FERRARI.
Triade di lutti ben grave per l'alpinismo torinese ed italiano. Ed anche per la Giovane Montagna che contava tra i suoi amici queste personalità.
La Rivista ospitò più volte scritti del Ferrari, che rispondeva cordialmente alle richieste dei redattori; e quando l'Alpinista e il Narratore idearono il Gruppo Scrittori di Montagna vollero subito che la Giovane Montagna vi partecipasse con tre dei suoi esponenti.
Il FERRARI aveva un passato di vita alpinistica e letteraria di primo ordine e l'una e l'altra amava, col desiderio di vederle entrambe progredire nel concetto e nelle manifestazioni delle nuove poderose masse accorse alla scuola educatrice della montagna. In questo intento aveva concretato i suoi propositi con l'edizione della Rivista « Montagna » i cui collaboratori appartengono esclusivamente al Gruppo.
Le nostre pagine, ridotte di numero e di portata, come non possono dimenticare di aver avuto un tempo lustro anche dalla Sua penna forbita, così non vogliono che sulla Sua tomba troppo presto aperta non sia recitata una preghiera, tributo di cristiana pietà e di fraterna gratitudine.
N.R.

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   CASA DELLO SCIATORE A SAUZE D'OULX


Oltre la precedenza assoluta e la giusta condizione di favore ai nostri Soci, essa viene aperta anche ai Soci delle altre società alpinistiche.
E' obbligatorio, per tutti, firmare su apposito registro.
Ogni domenica o festività religiosa, nella Chiesa parrocchiale, alle ore 7,30 verrà celebrata la S. Messa.
Tariffe:
Pernottamento Soci Giovane Montagna: L. 3,50 (presentare la tessera sociale).
Non soci: L. 4,50.
Tassa d'ingresso e soggiorno per chi non pernotta, soci e non soci: L. 1.

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ATTIVITÀ PREVISTA


   19 Gennaio 1936 - XIV BARDONECCHIA - A B C dello Sci


Ritrovo ore 5,30: S. Messa.
Ore 6,29: partenza da P. N.
Ore 8,40: arrivo a Bardonecchia. Esercitazioni. Melezet.
Possibilità di gita al Colomion.
Ore 18,15 partenza da Bardonecchia.
Ore 20,22 arrivo a Torino.
Direttore di gita: Angelo Musso.
Spesa di viaggio L. 13.

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   2 Febbraio 1936 - XIV DORMILLOUSE (m 2907)


Ore 5 S. Messa.
Ore 6 partenza da P. N. per Claviere.
Ore 17 ritrovo a Claviere per il ritorno.
Ore 18,34 partenza da Oulx.
Arrivo a Torino ore 20,22.
Comitiva A: Cima Dormillouse. Direttore di gita Carlo Banaudi.
Comitiva B: Traversata alla Capanna Mautino. Direttore di gita Pippo Daviso.
Spesa di viaggio L. 23,50.
Le iscrizioni alle gite si ricevono in Sede il venerdì immediatamente precedente e dalle ore 21,30 alle ore 22,30.

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   COPPA PIER GIORGIO FRASSATI Campionato Sociale di Sci Sauze d'Oulx - 9 Febbraio 1936- XIV


Gara di mezzo fondo su percorso di circa 15 Km.
Vi possono partecipare tutti i soci della Sezione di Torino.
Tassa di iscrizione L. 3.
Le iscrizioni si ricevono in sede la sera dì mercoledì 5 febbraio dalle ore 21,30 alle ore 22,30.
La gara non sarà effettuata se non vi sarà un minimo di cinque partecipanti.
Organizzatore: Carlo Pol, rappresentante della F.I.S.I.
In occasione della gara si dà convegno ai soci della Sezione a Sauze d'Oulx col seguente orario di massima.
Sabato 8 febbraio - Ore 19 partenza da Torino.
Domenica 9 - Partenza da Oulx ore 17,58.
Arrivo a Torino ore 19,44.
Verrà esaminata la possibilità di organizzare un pranzo sociale.

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VITA SEZIONALE


   LUTTI


Dopo breve malattia si è spenta la mamma del nostro carissimo vice presidente Francesco Martori.
All'amico ed alla di lui famiglia le più sentite condoglianze della presidenza e dei consoci.
All'amico Prof. Ing. Ernesto Denina già direttore della nostra Rivista - giungano le più vive condoglianze della Giovane Montagna per la dolorosissima perdita della Sua buona Sorella.
Altro grave lutto ha colpito le Socie Signorine Pilo che hanno perso il Babbo: giunga loro il conforto della partecipazione nostra al loro dolore e la promessa delle nostre preghiere.

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