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Notiziario Centrale Agosto 1936



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VITA SEZIONALE


   ALPINISMO SOCIALE


Un recente discorso di S. S. Pio XI agli studenti convenuti a Castelgandolfo rievoca, fra l'altro, un memorabile episodio della Sua attività alpinistica, impresa notevole, specie per l'epoca in cui essa venne compiuta: l'ascensione alla Punta Dufour per il Colle Zumstein scalato dal versante di Macugnaga.
Di esso vogliamo riportare alcuni brani veramente significativi, tratti dall'« Osservatore Romano », perché ci rammentano il nostro programma, che costituisce la ragione d'essere della nostra Società: la pratica dell'alpinismo inteso in senso profondamente cristiano.
« L'Augusto Pontefice rievocava una delle più grandi, forse la più grande rivelazione di Dio nell'ordine naturale di cui Egli era stato spettatore nella ormai lunga Sua vita. Mai infatti Egli aveva veduto così da vicino, così visibilmente, in modo tanto accessibile e insieme tanto grande e in certo senso, mistico e sacro, di una spaventevole grandezza, Dio benedetto. E mai aveva sentito tutta la verità di quelle parole che in diverse forme tornano così spesso nella Sacra Scrittura: le altezze hanno una lode speciale per Dio Creatore: Dominus in altis habitat. E molto, molto più bello ancora quel passo che il Profeta Abacuc pone nel suo cantico tutto così bello e così alto che Sua Santità aveva veduto realizzarsi nel cuore di una notte rivelatrice, indicibilmente bella, grande ed eloquente. Il Profeta dice di vedere le montagne come una figura gigante che, per accrescere la propria statura già gigantesca, solleva in alto le braccia e le mani: Altitudo manus suas levavit!
Il Santo Padre aveva ben veduto che cosa il Profeta volle significare quando Egli, il Papa, da un'altezza di quattrornilaseicento metri, aveva scorto intorno a Sé, nelle immediate adiacenze, non meno di dieci vette, dieci sommità, tutte superiori ai quattromila metri, che splendevano nei loro ghiacciai, nelle loro nevi, in quella notte meravigliosa: veramente allora Egli ricordò le parole del Profeta, vedendo questo concilio di giganti sollevare le braccia al cielo fin quasi a raggiungerlo, per mostrarsi ancora più grandi: una cosa così intensamente bella e che il Papa sempre, anche a distanza di tanti anni, ringrazia il Signore per averGli concesso di vedere e ammirare ».

« E' la spiritualità che viene in aiuto per interpretare bene anche le montagne.
« E soggiungeva che tanto più facilmente, tanto più largamente, tanto più profondamente la pietà e la spiritualità verranno in aiuto per interpretare tutta la storia, oltre che la minuta vita quotidiana, quanto più quella soprannaturale nota dell'esistenza è sentita e vissuta.
« Tutta la storia, perché essa non può comprendersi senza questa visione che dà la pietà, la spiritualità, la quale fa vedere, inizia a vedere il pensiero di Dio, l'intento di Dio in tutte le opere Sue.
« Ma, aggiungeva Sua Santità, anche nella vita individuale, quanti «misteri restano insolubili senza una visione dell'alto, senza quella visione che è appunto la grande, la magnifica lezione che ci dà l'anima. Quando lo spirito è arricchito da siffatti tesori, tutto torna a posto quando noi sappiamo e pensiamo che veniamo da Dio, che a Lui ritorniamo, che da Lui siamo sempre guidati, accompagnati ».

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ATTIVITÀ SVOLTA


   TORRE DI LAVINA e MONVISO e poi ROCCIAMELONE


Due belle punte, due bellissime gite, partecipanti pochi ma buoni.
Le due montagne si sono presentate in tenuta quasi invernale rendendo alquanto duro il lavoro per raggiungere la meta. Il freddo polare sofferto alle alpi Rancio e le avventure automobilistiche renderanno a lungo memorabile la gita della Lavina.
Al M. Viso la giornata serena e lo splendido panorama ripagarono tutti della fatica e cancellarono ogni rammarico dall'animo di quelli che avrebbero desiderato scalare la cresta est, sconsigliata dal custode del rifugio per le condizioni della montagna.
Tratteggiati così i ricordi essenziali di queste gite, cui partecipò il... cronista pensa che la ristrettezza dello spazio imponga di non aggiungere altri particolari e ricorda a tutti che (campeggio a parte) in settembre vi sarà l'ultima gita sociale di alta montagna dell'annata con meta al Rocciamelone - poiché già da alcuni anni ci manca occasione di prostrarci su quell'eccelso altare della Vergine - e non vogliamo acconsentire a rinunciare a questa cara consuetudine.

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VITA SEZIONALE


   ENTREVES - MONTE BIANCO


Ricordiamo che il nostro accantonamento resta aperto fino a tutto agosto.
Si invitano i soci che desiderano parteciparvi a darne avviso indirizzandosi direttamente al nostro vicepresidente Francesco Martori che si trova colà direttore dei turni.

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   SAUZE D'OULX


Ricordiamo che è sempre a disposizione dei soci l'economico soggiorno della « Casa dello Sciatore » Custode Alberto Favre.
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   Lutto


Il giorno 9 Agosto sulla via Rey della Bessanese cadeva Gino Carpano Maglioli, da alcuni anni nostro attivo e prezioso socio. Mentre porgiamo le più sentite condoglianze alla famiglia così duramente provata, ci ripromettiamo di ricordare l'amico ed il compagno indimenticabile di tante gite, nel prossimo numero del Notiziario, in cui daremo pure notizia di una manifestazione collettiva che organizzeremo in Sua memoria e suffragio.

I nostri carissimi consoci Bernardo, Gigi e Silvio Merlo hanno avuto la sventura di perdere la mamma.
Inviamo a nome di tutti le nostre più sincere condoglianze mentre rendiamo noto che la S. Messa di Trigesima sarà celebrata il 5 Settembre 1936 alle ore 8 nella Chiesa Parrocchiale di Pozzo Strada,

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