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Notiziario Centrale Febbraio 1939
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VITA SEZIONALE
IN MORTE DI PIO XI
Anche le modeste pagine del nostro Notiziario non possono non listarsi a lutto nel numero che si data febbraio 1939. Piccolo segno di un tributo di doloroso ricordo, di ammirazione, di gratitudine verso il grande Papa scomparso sulla soglia del XVIII anno di Pontificato.
Non solo come cristiani, come figli devoti della Chiesa di cui era il Capo visibile, ma ancora come alpinisti che amavamo valorizzare, assieme agli altri altissimi meriti e doti, questa di essere stato un giorno scalatore ardimentoso delle nostre Alpi e di esserne rimasto un amico accorato e memore anche nel corso delle più alte cure che la Provvidenza aveva voluto affidarGli.
Il Papa alpinista. Più che un aggettivo ci sembra una sintesi. Forse una novità nella storia della Chiesa - e quante belle considerazioni si potrebbero fare, in conforto della perenne vitalità di questa e della nobiltà dell'alpinismo - una novità nel fatto, ma una continuità nello spirito.
Sulle vette del M. Bianco, del Cervino e del Rosa, elevato su tutti i fratelli rimasti nella pianura o sulle pendici, era solo nell'ammirazione del Creato: la terra sotto i suoi piedi, sul suo capo soltanto il Cielo, solo così davanti a Dio.
Sulla Cattedra di Pietro, elevata su tutte le altre cattedre e gli altri troni, perché rivestita di una potestà spirituale, « dolce Cristo in terra », aveva sotto di Sé tutto l'orbe cattolico, l'umanità da conservare o da condurre a Cristo, e in questa terribile responsabilità perché più alto di tutti, era solo davanti a Dio.
Certo, nella commozione dell'ora, l'accostamento ci sembra anche più sensibile e significativo, ma crediamo che nell'andare del tempo, quando i fasti di un pontificato glorioso da ora consegnati alla storia completeranno nella proiezione sul futuro la loro fisionomia, l'ardimentoso ricercatore e percorritore di nuove vie sulle Alpi e l'intrepido nocchiero della mistica navicella staranno perfettamente associati.
Non ci è possibile, né ci sarebbe lecito per la nostra pochezza, tentare una commemorazione, ma la nostra gratitudine deve farci richiamare almeno la benevolenza di cui paternamente Ci onorò e confortò. Pochi giorni dopo la Sua elezione, il 13 febbraio 1922, come testimonia un telegramma del Cardinale Segretario di Stato « Santo Padre grato figliale omaggio Giovane Montagna imparte di cuore invocata apostolica benedizione », e nel corso dei 17 anni di regno non poche furono le occasioni in cui rinnovò tanto conforto, anche ricevendo nostre rappresentanze in particolari udienze - indimenticabile quella del 18 marzo 1934 col dono d'un, prezioso ricordo ai dirigenti delle nostre Sezioni -, e gradendo sempre con compiacenza l'omaggio delle annate della nostra Rivista.
Nel lutto dell'ora, confusi nelle preghiere di tanti figli che furono tanto amati dal Padre, abbiamo espresso i nostri sentimenti con questo telegramma:
Eminenza Cardinale Camerlengo Città Vaticano
Associazione alpinistica Giovane Montagna seguita, accolta, benedetta da Papa Alpinista umilia tristissima ora sensi profondo cordoglio unendosi preghiere cattolicità.
Reviglio, presidente.
al quale l'Eminentissimo Porporato si compiaceva rispondere:
Invio ringraziamenti cordoglio suffragi Giovane Montagna occasione scomparsa Sommo Pontefice.
Cardinale Pacelli, Camerlengo.
recando ancora una testimonianza di tanta paterna bontà, che noi vorremo conservare con pietà e gratitudine perenni.
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ATTIVITÀ PREVISTA
12 marzo 1939-XVII - GITA SCIISTICA
AL SESTRIERE-MONTE BANCHETTA-TRAVERSE-COL BOURGET SALICE D'ULZIO
S. Messa alle ore 5 alla Chiesa di S. Secondo. Partenza da P. N. ore 5,52.
Arrivo al Sestriere ore 8,30 - Salita al M. Banchetta (m. 2823).
Ritrovo alla trattoria di Traverse (metri 1604) e partenza alle ore 14 per il Col Bourget (m. 2284).
Partenza da Ulzio alle ore 20,15 ed arrivo a Torino alle 21,48.
Vi è possibilità di organizzare programmi più ridotti quantunque la gita, lunga ma facile, possa essere abbreviata dalla funivia del Banchetta (L. 10).
Viaggio L. 18,50 (biglietto speciale). Direttori di gita: Pio Costa e Bernardo Merlo.
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25-26 Marzo 1939-XVII - GITA SC1ISTICA al CAPPELLO D'ENVIE (m 2556)
Vedere programma esposto in sede entro il 17 marzo.
Iscrizioni: mercoledì 22 marzo. - Direttori di gita: Maggiorotti Enrico e Reviglio Severino.
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VITA SEZIONALE
Fatevi soci della Sottosezione C.A.I.
A conferma e maggior chiarimento di quanto già comparso sotto il titolo « Accordo col C.A.I. », rendiamo noto che la Sezione di Torino del C.A.I., accogliendo un nostro antico desiderio, e per dar modo a molti nostri amici di rientrare nei nostri ranghi al fine di una sempre più viva collaborazione e per un maggior impulso alla propaganda, accorda una volta tanto che tutti i soci della Giovane Montagna (Sezione di Torino), già soci ordinari e aggregati del C.A.I. prima dell'anno XVII, ferme restanti le quote da essi pagate a seconda della categoria a cui appartengono, vengano a far parte di diritto di detta Sottosezione. In virtù di tale concessione i nostri soci che attualmente pagavano la quota come ordinari della Sezione del C.A.I. di Torino, continueranno ad usufruire dei particolari vantaggi fatti a detta categoria, passando a far parte della nostra Sottosezione.
Resta per altro stabilito che a partire dall'anno XVII quanti vorranno associarsi alla Sottosezione Giovane Montagna potranno iscriversi alle seguenti categorie, le uniche ammesse per le sottosezioni del C. A. I.:
Socio ordinario (compreso assic inf.), L. 40 annue più ingr. e tessera, L. 7,50.
Socio aggregato L. 25 annue più ingr. e tess., L. 7,50.
L'assicurazione contro gli infortuni è obbligatoria per i soci ordinari; per tutti gli altri è facoltativa (Lire cinque).
Ricordiamo le particolari facilitazioni concesse dal C.A.I. agli alpinisti e facciamo presente che abbiamo allo studio quote speciali cumulative con la nostra quota sociale.
Comunque, i nostri soci già soci del C.A.I. nell'anno XVI facciano prender nota del loro desiderio di passare alla nostra sottosezione e si accertino, in base a quanto sopra, dell'avvenuto trapasso.
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