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Notiziario Centrale Novembre 1940



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VITA SEZIONALE


   ERRORI DI GIOVENTÙ


Per i primi di gennaio tutto fu pronto: la corda ce l'eravamo fatta prestare non ricordo come, grappette, piccozze, guanti e maglioni per dieci persone, e gli sci! Io li calzavo per la prima volta: naturalmente non erano miei ed erano alquanto scassati.
Partiamo da Schio in bicicletta una domenica mattina coi sacchi che pesavano come fossero stati pieni di piombo e con una temperatura di molti gradi sotto zero giungendo a Campogrosso stremati. Gli altri sciavano al bel sole e noi ci mettemmo in letto dando ordine di svegliarci alle 21.
E infatti ci svegliarono; ci trovammo pieni di fame e tutti infreddoliti pel sudore rimasto nelle maglie che non c'eravamo cambiate. Fuori una luna fantastica, ed il vento coi suoi fischi ed i suoi ululati sembrava irridere alla nostra impresa.
Alle 22 in punto la porta del rifugio si chiude dietro di noi mentre la voce del custode ci ripete per l'ultima volta con un tono che ci martellerà nel cervello sino al ritorno: « a sì dò mati ».
Batte pista Romeo volgendo le punte verso il gruppo del Posta perché, se non lo sapete, vogliamo effettuare la salita invernale del Vajo dei colori. Ce l'avevano sconsigliata tutti, ma tant'è, sentirmi dire di no per me vuoi dire prender di colpo la decisione su quanto, sia pur fuggevolmente, mi è passato per la mente.
Passiamo sotto le Guglie Sucai, fantastiche, spettrali tra luna e neve. Il vento seguita a fischiarci la sua irrisione.
Siamo sotto il bianco muraglione del boale dei Fondi: la ginnastica sui blocchi delle lavine è per me penosa, impossibile quasi. Il Pasubio dinnanzi tace, maestoso ed ermetico; alcune luci nella Vallarsa ci ridanno coraggio.
Al passo dei cotorni Romeo mi insegna la « spina di pesce » che adotto subito entusiasticamente. Ci avviciniamo sempre più all'imbocco del vajo: le discese del prà dei cotorni sono un calvario per me, e credo anche per Romeo che ora mi dà del matto: « Te credi che sia come d'istà, ti! te vedarè, te vedaré! ».
Ma è questo il Vajo dei colori? questa colonna candida di neve tra due mura di roccie cosparse di ghiaccioli riverberanti la luce lunare?
Come faremo a salire?
Per me è ancora un mistero, per Romeo lo è da un pezzo! ma sono testardo.
Ci leghiamo; delle racchette con tanta fatica preparate con filo di ferro e bambù non se ne fa nulla.
Felice di aver imparato la spina di pesce inizio la salita con tale metodo. Romeo scuote più che mai la testa: lo mando sulla sinistra del canalone ed io mi tengo sulla destra.
La neve è farinosissima, cosicché si profonda ad ogni passo: dopo dieci minuti abbiamo guadagnato tre metri. I nostri visi sono rivolti l'uno all'altro in muta interrogazione; ora chiusi nel buio freddo del canalone, non vediamo neppur più le luci amiche della Vallarsa.
« Mòvete », è il mio comando, e Romeo riprende ad arrancare: io per aiutarmi a salire mi appoggio alla parete gelata alla mia destra, e sudo, sudo.
Romeo mi chiama: « Se mejo che andemo su a scala, a spina de pesce no ghe la femo ». E lì, sui due piedi, a dieci metri di distanza e nel buio, mi spiega come devo fare. La salita riprende questa volta più veloce: cinque metri ogni dieci minuti.
Sono passate due ore. Siamo giunti alla biforcazione: a destra il Vajo dei Camosci, a sinistra continua quello dei Colori.
Qui c'è una parete di neve dritta e inattaccabile: Romeo non vuol passare ed allora io, colle braccia affondate completamente nella neve e le gambe che annaspano e lottano disperatamente cogli sci disubbidienti, guadagno di quota centimetro per centimetro.
Ma vado sù o ,giù? corro, volo! ho un mucchio di neve sulla testa, sul petto, su tutte il corpo, non posso più muovermi: un grido di Romeo ed uno strattone ai fianchi, poi più nulla.
Sono sepolto, vorrei urlare e non posso; ho la bocca piena di neve.
Ora sento qualcosa che mi fa solletico alla gamba destra; poi un annaspare furioso, un piede che mi schiaccia il ventre, due mani mi prendono per il collo, schiaffi poderosi mentre un'esclamazione di angoscia e di trionfo mi fa aprire gli occhi.
Stupido, te lo gaveva dito ».
Questa è la voce del mondo, di Romeo che piange e ride ad un tempo, e mi dà delle bastonate. Non so perché tanto zelo.
Intorno è un piccolo irregolare anfiteatro di neve pestata sulla quale giacciono alla rinfusa pezzi di bastoncini, maglie, piccozze, sacchi, tutta roba che Romeo ha gettato nell'ansia di scavarmi fuori. La lavina s'è mossa con me di là in alto e con essa ho percorso i quaranta metri di corda che trattenuta per miracolo dal compagno non mi ha permesso di fare un volo sino in valle.
Riprendiamo la strada del ritorno senza neppur guardarci indietro. Il prà dei cotorni mi sembra un cimitero coi suoi sterpi spruzzati di neve.
E la discesa a Campogrosso è un sogno.
E mi sembra anche di esser diventato un piccolo campione di sci, poiché mi tocca sostenere Romeo, il quale colla scusa di farsi passar l'emozione si è bevuto tutto intero un quarto di grappa.
A. Gobbi

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PROSSIME SERATE IN SEDE


   15 novembre 1940-XIX - Ore 21,30 - RAPPORTO ANNUALE


Relazione attività anno XVIII e programma anno XIX
E' doveroso l'intervento di tutti con la necessaria puntualità.

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   22 novembre 1940-XIX


Serata di proiezioni di foto Agfacolor eseguite dai soci A. Morello e P. Rosso.
Le diapositive saranno passate una volta sola iniziando alle ore 21,30.

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VITA SEZIONALE


   Vita sociale


Prossimamente verranno distribuiti calendarietti per l'anno 1941, più belli di quelli degli scorsi anni, con unito il programma gite per l'anno XIX.
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   NOTE DI SEGRETERIA


Prenotarsi pel tesseramento O.N.D. dell'anno XIX: il costo della tessera è di L. 7,50, inclusivo del bollino per le riduzioni. Rivolgersi all'incaricato del nostro Dopolavoro dott. Paolo Benna, anche pei bollini del sabato teatrale.

A partire dal 29 ottobre 1940-XIX i soci sono tenuti al pagamento della quota sociale pel nuovo anno fascista, fissata, come da precedente comunicazione, in L. 20 pei soci ordinari ed in L. 14 pei soci aggregati conviventi.

Si raccomanda ai soci in possesso temporaneo di corde e materiale sociale, di ritornarli sollecitamente in Sede dopo l'uso.

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   BIBLIOTECA


La nostra biblioteca sociale continua ad arricchirsi di interessanti volumi. Recentemente sono entrati in dotazione: « Come fotografo in montagna » della S. A. Agfa Foto; « Con gli Alpini in A.O. »; « Uomini e montagne » di U. Fierli; « Pier Giorgio Frassati » di Don Antonio Cojazzi, del quale raccomandiamo vivamente la lettura, particolarmente ai più giovani.
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   SOCI MILITARI


Tenente Pautasso Andrea, S. Tenente Masera Francesco, Capor. Fresia Luigi, Soldato Nicola Giuseppe, S. Tenente Scagno Guglielmo, Guardiamarina Delmastro Alessandro, S. Tenente Indemini Giuseppe, S. Tenente pilota Milone Silvio, Soldato Petratto Luigi, Tenente Serena Angelo.
E' stato decorato con la Croce di guerra al valore il Tenente dott. Masera Fran-cesco. Al carissimo « Cichin » il nostro vivo plauso.
A tutti giunga il saluto della Sezione.

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   SEMPRE NASCITE E MATRIMONI


Giuseppe Daviso di Chavensod ha impalmato la sig.na Lina Gottardi.
La casa del nostro Crovella dott. Umberto è stata allietata dalla nascita del primogenito Luigi.
Congratulazioni ed auguri.

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   PRIME GITE SCIISTICHE


La stagione sciistica non è ancora cominciata e non conosciamo le ripercussioni che potrà subire in conseguenza dello stato di guerra.
La commissione gite ha già però formulato un suo programma di massima nel quale figura per il 15 dicembre una gita a M. Moncron (m. 2502) nella nota zona di Salice, e per il 5 e 6 gennaio una gita nella meravigliosa Val Gardena; per questa si sta già studiando minuziosamente il programma onde renderla accessibile a tutte le gambe e a tutte le borse, e magari anche a tutte le altre Sezioni.

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ATTIVITÀ PREVISTA


   DENTI DI CUMIANA (m 1343) - Prima Gita Sociale dell'Anno XIX - 17 Novembre 1940 - VAL NOCE


Orario: Ore 5,30 S. Messa alla Chiesa della Visitazione. Ore 6,35 Partenza da via Sacchi per Frossasco. Ore 11 Arrivo all'attacco del Dente Meridionale.
Comitiva A, formazione delle cordate e scalata della via Brich.
Comitiva B, pel sentiero al Colle Aragno, ed alle ore 12,30 arrivo in vetta al Dente Meridionale.
Equipaggiamento: Media montagna (per la comitiva A attrezzi normali per la sca-lata su roccia).
Quota: Soci L. 11, non soci L. 12 (inclusivo del viaggio andata e ritorno Torino-Bivio Frossasco, torpedone Bivio-Cantalupa).
Direttori: Casalegno Marino, Bolla Giuseppe.
Iscrizioni: Sino alle ore 23 di venerdì 15 novembre.

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