Scarica notiziario originale in formato pdf - Itinerari alpinismo trekking scialpinismo
Scarica notiziario originale
(formato pdf 12.2Mb)

Notiziario Centrale Febbraio 1941



ATTENZIONE: Nel testo seguente sono state riportate soltanto le parti del notiziario interessanti
al fine delle ricerche, il contenuto completo, nel formato originale, può essere consultato scaricando
il notiziario in formato pdf cliccando sull'immagine a lato.








VITA SEZIONALE


   GIOVANE E MONTAGNA


Paiono, l'aggettivo e il sostantivo, in stridente opposizione fra di loro. Il giovane è una vita nuova che s'inizia e si svolge: la montagna pare una cosa morta che più dura e più s'invecchia.
Eppure a metterli insieme non danno un senso di stridore ma un senso di accordo. Perché?
Anzitutto. perché anche la montagna ha una sua vita. Le forze endogene (parola grossa!) la lavorano interiormente per cui anche a distanza di pochi mesi, spesso essa cambia di sagoma e di fisionomia.
Poi essa ha una sua giovinezza stagionale che balza ardente più che nelle pianure. Pensate ai primi di giugno o di luglio sopra i duemila. C'è da urlare di gioia di fronte al giallo dei grossi ranuncoli, al rosso-carne dei rododendri, al blu-fuoco delle prime genzianelle che sbucano misteriosamente dal disotto dei nevai che fondono al sole cocente.
Quanta vita giovane!
In terzo luogo. la montagna è giovane per i suoi richiami che sono sempre rivolti ai giovani.
Sì, ci vanno anche i vecchi; e sarebbe meglio dire che vi sono portati.
Ma la montagna, per diventare come un palo indicatore verso Dio, non una religione, ma un atrio di tempio, dev'essere quella che si conquista non solo con garretti saldi, con polmoni resistenti. con cuori che non rompono o perdono il ritmo, con muscoli che non si afflosciano.
Non so a chi si debba l'unione delle due parole Giovane Montagna, ma auguro che i Soci delle varie sezioni ne tengano alta la bandiera affinché essa serva di richiamo a quei molti che all'alpinismo chiedono con lo sforzo muscolare anche quella ginnastica della volontà che forma il primo requisito per le ascese spirituali, mentre attuano l'unione tra la vita cristiana e la montagna.
Don A. Cojazzi

Torna a inizio pagina


   UN AMICO SCOMPARSO


Da tanti anni non l'abbiamo più visto in gita sulle nostre prealpi, cordiale e sorridente, ma tutti dobbiamo ricordare di aver avuto nel Prof. Rodolfo Bettazzi, apostolo di ogni buona causa, un amico convinto e fedele.
La sua penna infaticabile, che si è prodigata fino agli ultimi anni, anzi fino agli ultimi giorni per la gioventù italiana, ci presentò con le parole più lusinghiere in un opuscolo in cui il Vescovo di Susa, allora Mons. G. Castelli, rivolgeva il suo autorevole appello « per una Cappella Rifugio sul Rocciamelone ». Eravamo ai primi passi: l'opuscolo è datato dal maggio 1916.
Ma egli ci ha seguito sempre, collaborando anche alla nostra rivista, scrivendo di noi su giornali e periodici. Assente dalla vita alpina vi partecipava attraverso i suoi figli e tutti ricordiamo ancora il suo carissimo Gian Maria immaturamente scomparso.
La sua presenza ed il suo consenso ci sono stati preziosi nel dissipare diffidenze immancabili ad ogni sorgere di nuove iniziative. E tale consenso era tanto più autorevole e prezioso in quanto proveniva da un educatore: padre di numerosa famiglia veramente esemplare, insegnante per oltre mezzo secolo nelle scuole medie e superiori, primo in tutte le battaglie per la santità e sanità della nostra gioventù, delle nostre famiglie, della nostra stirpe.
Più che doverosa quindi questa nostra modesta rievocazione, destinata soprattutto alle nuove generazioni della Giovane Montagna, inconsce forse di marciare sotto il suo sguardo paterno. Mentre gli esprimiamo così la nostra gratitudine, porgiamo alla Sua famiglia, che conta ancora tra noi parecchi soci. tra i quali l'Arch. N. Reviglio, nostro Presidente, le nostre più sentite condoglianze.

Torna a inizio pagina


   ATTIVITÀ SCIISTICA


Come sapete la gita di Val Gardena è andata in fumo. Molti sono quindi ricorsi al ripiego di Salice, paese sempre bello ed accogliente. Traversate Salice-Sestriere e viceversa, a profusione. Neve abbondante, E poi? E poi l'attività è consistita quasi esclusivamente in gite a Giaveno, con le sue magnifiche e lunghe discese dalla punta dell'Aquila alla stazione della tranvia, su neve abbondante che appena ora si squaglia al fondovalle.
Si fecero pure fruttuosi assaggi alle alpi del Ciargiour ed al M. Turo, oltre ad una puntatina dei più robusti al Monte Muretto e vicinanze.
Una nostra numerosa rappresentanza era presente alla patriottica manifestazione svoltasi il 9 corr. sul Chenaillet, ove fu posta una corona d'alloro ad iniziativa del Circolo Sciatori Torino.

Torna a inizio pagina


   APERTURA SEDE SOCIALE


Ora che le giornate si allungano, con riduzione quindi del periodo di oscuramento totale, si terrà aperta la sede, in via di esperimento, anche dalle ore 19 alle ore 19,30 dì venerdì e dalle ore 17,30 del sabato. Oltre, si intende, alle sere del mercoledì e venerdì (dalle 21 alle 22,30).
Questo corrisponde anche alla necessità di non lasciar languire l'attività sociale ora che il bollettino mensile non può tener aggiornati i soci sui programmi, costretti spesso a variazioni improvvise.
Più che mai si può dire che chi non frequenta la sede non può partecipare all'attività sociale come egli stesso desidererebbe.
Questo vale oggi per gli sciatori come domani per rocciatori e ciclisti.

Torna a inizio pagina


   SOCI MILITARI


Il nostro Guglielmo Scagno partito per l'Albania col battaglione di sciatori « Monte Cervino » è ora all'ospedale militare di Piacenza perché ferito in una delle prime azioni.
Scrive che il morale è sempre alto e che gli alpini hanno la pellaccia dura.
Bravo Scagno semplice e valoroso. Riceva i nostri più cordiali auguri di pronta e completa guarigione

Torna a inizio pagina