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Notiziario Centrale Maggio 1942



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VITA SEZIONALE


   CON LA BICICLETTA, IN MONTAGNA


Con le gite ciclistiche, o meglio cicloalpine, risolveremo quindi quest'anno il problema sportivo, non tanto dal lato alpinistico quanto almeno da quello della vita all'aria aperta.
E' qui subito un diverso uso della bicicletta che differenzia le gite. La useremo per raggiungere ameni paesetti, valicare colli aprichi, gettarci dalla parte opposta tenendo saldamente i freni.
Oppure la useremo in luogo degli altri mezzi di locomozione, ferrovie, corriere, per portarci il più alto possibile, ad ora ancora buona per compiere poi una gita in montagna tipo vecchio stile.
E vi saranno subito preferenze; perché nel primo caso l'equipaggiamento è più leggero, la bicicletta non viene quasi mai abbandonata ed i chilometri vengono maggiormente addizionandosi, se vi è qualcuno lusingato da queste addizioni. Tali sono per noi torinesi i classici esempi delle traversate Giaveno, Valgioie, Sagra di S. Michele, Avigliana oppure Rubiana, Colle del Lis, Lanzo, lasciando in disparte l'esempio massimo della traversata del Sestriere, in vero più adatto ad autentici ciclisti, e i modesti esempi delle traversate collinari.
Nella seconda maniera si pedala con scarponi e si porta il sacco, ci si avvicina alla montagna, qualche volta con buon vantaggio sui servizi pubblici che ci avrebbero abbandonati più lungi; si lasciano poi le biciclette per sei, otto, dieci ore, con pericolo di ritrovarle senza fanale, senza campanello, senza pompa. Ma le care gite sulle nostre classiche palestre di roccia, sugli ameni belvederi delle nostre prealpi non ci sono più ostacolate, anzi arricchite di nuova attrattiva.
Personalmente ritengo però che per queste gite occorre appunto non allontanarci troppo, poiché qui sulla bicicletta prende il sopravvento la montagna; il tratto ciclabile dovrà essere contenuto in un raggio massimo di 40 km. e se è necessario superarli, ci faremo se mai aiutare dal treno.
Potremo raggiungere i fondi delle Valli di Lanzo, dell'Orco, di Chiusella, se la gita si ferma lì, ma se di lì comincia l'ascesa, no. Lo sforzo normalmente sareb-be inadeguato alle nostre comitive. Svelti giovani possono anche fare molto di più, ma normalmente in comitiva non si corre troppo, e queste belle gite sono sempre frenate da salite più o meno aspre.
Il problema ora accennato delle salite è scottante, specialmente sotto il sole di queste ultime domeniche, e val la pena soffermarsi sui metodi per affrontarlo. Non vi sono sempre autocarri da..... spingere, e poi è proibito, oltre ad essere pericoloso. Inoltre la soluzione servirebbe solo per un paio di fortunati, oggetto di invidia o di altri sentimenti da parte dei gitanti che portano a mano le biciclette, appesantite dal sacco alpino.
Altri aiuti in salita sono i cambi di velocità e la cinghia: illustrerò questo secondo metodo che può anche aggiungersi al primo ed è semplice ed economico.
Consiste nel far passare una cinghia, o una legaccia dei ramponi, dietro le reni e intorno allo sterzo della bicicletta: consentirà il massimo rendimento dello sforzo delle gambe sui pedali, senza far forza di trazione sul manubrio, come di solito in salita.
Ma il sistema è utile solo su strade regolari, perché impaccia certe mosse altrimenti indispensabili all'equilibrio.
Io, comodo padre di famiglia, quando la strada comincia a salire prendo la bicicletta per le orecchie e su, ammirando lentamente la montagna, discorrendo coi compagni, asciugandomi il sudore, sempre abbondante.
Arrivederci dunque, domenica prossima, con la bicicletta, in montagna.
A. Morello.

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   ENTRÈVES 1942


Non si riaprirà dunque quest'anno la nostra sede estiva di Entrèves? Non è ancora detta l'ultima parola. Nel notiziario del mese venturo si avranno precisazioni, tenuto conto delle prenotazioni che frattanto perverranno. Prenotazioni indispensabili anche in relazione alle disposizioni governative testé emanate. Chi non ha ancora provveduto si affretti.
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   NASCITE


Rallegramenti ed auguri al neonato ed alla famiglia per la nascita del piccolo Achille, terzo della serie dei piccoli Parravicini.
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   SEGRETERIA


La segreteria è aperta il mercoledì e venerdì sera dalle 21,15 alle 22,30. Il nostro Viano Giuseppe, nominato recentemente segretario sezionale, è a disposizione dei soci in tali ore. Il nuovo ufficio non gli impedirà tuttavia di attendere ancora, come di consueto, alla biblioteca sociale.
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   BIBLIOTECA


I soci che frequentano raramente la sede, dovrebbero tuttavia ricordare di restituire i libri avuti in prestito, onde possano essere rimessi nuovamente in circolazione.
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   PROSSIME GITE


LUNELLE DI LANZO - 31 Maggio:
S. Messa ore 6. Partenza da Corso Giulio Cesare ore 7 per Trave. Ritorno da Trave ore 20,39. Possibilità di comitiva ciclistica. Direttore di gita: M. De Paoli.

MADONNA DELLA LOSA - 7 Giugno:
Santa Messa ore 5,30 a Maria Ausiliatrice. Partenza in bicicletta per Meana (Km. 54). Ritorno entro le ore 21. Chi userà il treno partirà da P. N. alle ore 6,48. Direttore di gita: E. Biino.

COLLE DEL LIS - 14 Giugno:
S. Messa a Maria Ausiliatrice alle ore 5,30. Arrivo a Rubiana ed incontro con la comitiva della Sezione di Pinerolo. Salita a Mompellato ed al colle (m. 1311). Lunga sosta. Discesa per Col S. Giovanni, Viù, Lanzo. Direttore di gita: G. Viano.

OROPA - 28-29 Giugno:
Il programma che sarà pubblicato a suo tempo in sede, prevede il seguente itinerario: Torino, Ivrea, traversata della Serra, Biella, Oropa, Santuario e Lago Mucrone, ritorno per Cavaglià. Direttori di gita: P. Milone ed A. Morello.

I direttori hanno predisposto affinché le gite possano riuscire nel miglior modo e siano accessibili al maggior numero possibile di soci. Le località prescelte, come noto, sono del massimo interesse. Consigliamo di passare in sede il venerdì precedente o di avvisare in qualche modo dell'iscrizione alla gita onde essere informati delle eventuali variazioni ai programmi ed anche perché la direzione possa rendersi conto del numero dei gitanti.

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