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Notiziario Centrale Novembre 1942



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VITA SEZIONALE


   AL ROCCIAVRÈ


Ci si era ormai assuefatti a cercare nell'ultimo periodo sciistico le grandi mete, o, per specificare, i grandi nomi: Sestriere, Cervinia, ecc. Torpedoni di gran lusso, funivie, costumi sgargianti, gran folla negli alberghi. Il tutto era ormai entrato nell'ordine normale delle cose e non si sarebbero degnati della più piccola attenzione i luoghi a noi più vicini. Valli e vette pittoresche e sciisticamente non troppo seconde a quanto potevano offrire le prime.
Erano necessarie le restrizioni ferroviarie, la sospensione dei servizi di gran turismo per farci guardare di buon occhio località con possibilità sciistiche e raggiungibili in bicicletta, anche con partenza da Torino al mattino (un po' prestino, s'intende).
L'idea di spingere le punte dei nostri sci nel Vallone della Balma era balenata dalla vetta dell'Aquila, dove eravamo arrivati in una bella domenica di marzo, osservando i pendii che scendevano dal Rocciavrè, dal Rubinet, dalla Punta Loson, dalla Punta del Lago.
Certo che quando siamo saliti l'ultimo volta al Rocciavrè il caldo aveva sciolto tutta la neve intorno, e il sassone sotto il quale erano occultati gli sci, tolti dai piedi la domenica precedente di ritorno dalla punta del Lago, si ergeva maestoso e ironico fra innumeri altri sassi e rododendri in fiore, non certo fra la neve. E buon per noi che li avevamo lasciati lì, ché da Forno, sono ben tre oraccie di marcia, sia pure per un sentiero che è a volte anche comodo. Ad ogni modo quando siamo arrivati all'Alpe della Balma, abbiamo constatato che anche questa volta la possibilità di una sciata c'era, così appena cessato il piovasco cominciato da poco, calzammo gli sci e ci inoltrammo nell'ampia esedra formata dai surricordati monti. Quale la meta? Una qualunque, ed allora salimmo al Rocciavrè. Lentamente, passino passetto, percorremmo il canalone che porta al colletto (ore 2) e di lì in una mezzoretta siamo in vetta. Ed ecco un panorama di vastissimo arco su monti vicini e lontani, noti ed ignoti; ma il loro nome non ha importanza, lo spettacolo è magnifico anche se non si conosce l'identità di ognuno. La discesa si compie su neve un po' pesante, ma buona. Sulle rive del lago soprano ci crogioliamo un po' al sole sui sassi che ormai cominciano ad emergere abbondanti indi scendiamo definitivamente a valle un po' su neve, un po' su rododendri e poi, scotto un po' duro, sci in spalle sino a Forno. La modesta stagione sciistica è finita. Siamo ormai al 24 di maggio!
L. A.

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   RAPPORTO ANNUALE


Domenica 15 Novembre 1942 - XXI
Alle ore 17 nella sede sociale (con documentazione fotografica a colori delle attività sociali).

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   NUOVI SOCI


Diamo il benvenuto tra le nostre file ai nuovi soci: Capello Giulia, Marocchino Elisio, Carmagnola Luisa, Giacomasso Adele, Crovella Rita, Scatolero Maria, Bounous Irene.
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   TESSERAMENTO O.N.D. ANNO XXI


Col 15 ottobre si sono iniziate le operazioni per il tesseramento anno XXI. Le tessere anno XX cessano dì avere validità al 30 novembre p. v.
Il prezzo della tessera O. N. D. di L. 5 dovrà essere versato all'atto della richiesta, unitamente a quello della marca a riduzione di L. 2,50, e del distintivo, L. 1,50, per i non iscritti al P. N. F. che non ne siano ancora in possesso.
Le Segreteria Generale dell'O. N. D. fa assoluto divieto dì cedere marche e tessere in deposito e quindi dovrà essere comunicato preventivo elenco al Dopolavoro Provinciale con generalità dei richiedenti e dati circa l'appartenenza al P. N. F.
Ai dipendenti dì Aziende o Enti che hanno propri Dopolavoro Aziendali o interaziendali non può essere rilasciata da noi la tessera perché, secondo quanto stabilito dal Regolamento Nazionale, i Dopolavoro Aziendali e Interaziendali hanno l'obbligo del tesseramento totale dei dipendenti.
Le modalità inerenti al rilascio del bollino del Sabato Teatrale gratuito verranno comunicate in seguito.
Per le operazioni del tesseramento vi rivolgerete in sede all'incaricato Francesco Martori detto Ciccio!

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