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Notiziario Centrale Ottobre 1947



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VITA SEZIONALE


   DOPO OROPA


Il Congresso-Convegno di Oropa, indetto pei giorni 13 e 14 settembre, è riuscito degnamente, con la partecipazione della quasi totalità delle Sezioni e con largo intervento di Soci. Condizioni di ambiente, di clima, di organizzazione veramente confortanti, e la mistica conca della Madonna Nera ha scritto, con profondità di incisione, il suo nome autorevole e venerato nel disegno storico della Giovane Montagna. Nè diversamente è stato nell'animo dei convenuti, nel respiro di una, spontanea sentita fraternità.
Cronaca? Bilancio? Il Notiziario deve pur fare un po' dell'una e un po' dell'altro, fondendoli in una sola sobria ma pur calda esposizione, affinchè tutti i Soci - anche i rimasti a casa -- partecipino almeno per essa a questa significativa prova della consistenza sociale, onde efficientemente comprenderne e favorirne, in perfetta unità di intenti, le benefiche conseguenze.
Cronaca fedele al programma, in quanto ogni numero si è svolto nella prevista successione in completa osservanza dell'orario, anche se la riunione di apertura, per comprensibili cause di avvìo, ha segnato un leggero ritardo.
Le relazioni sui due temi, chiaramente impostate e frescamente trattate da De Mori e Costaguta, hanno bene interessato i presenti portandoli naturalmente alla discussione sui punti di maggiore mordente.
La funzione serale nel Santuario, onorata dalla partecipazione di S. E. Mons. Rossi, Vescovo di Biella - che ha paternamente rivolto una parola di esaltazione dei valori religiosi e spirituali della montagna e di incoraggiamento al proseguimento del nostro cammino -, ha posto un autorevole sigillo alle riaffermazioni dei principi fondamentali del nostro Sodalizio.
Gioconda serenità nel pranzo sociale: la lunga tavolata presentava realmente Piaspetto di un'unica famiglia raccolta in festa; e poi la serata nel salone dell'Ospizio attraverso le parole rievocatrici e incitatrici di Italo Mario Angeloni e di Dino Andreis, accresceva ancora, in un cordiale consenso di uditorio, quel tono di vibrante fraternità ben noto agli amici.
La domenica - come tutte le nostre domeniche di alpe si apre alle prime luci nel raccoglimento del Divin Sacrificio: questa volta anzichè il piccolo altare da campo è il ricco e devoto scurolo del Santuario che, officiante Padre Rappelli - la cui lunga affezione al Sodalizio ha trovato sotto il saio domenicano nuovi e più nobili motivi di incremento - ci trova tutti in preghiera e in pia ascoltazione.
Poi... la «larga » sul monte. Dal lago del Mucrone - per lo più raggiunto in teleferica - al Mucrone, al Camino, al Mars - per via ordinaria e accademica - i vari gusti e possibilità trovano modo di bilanciare la parte seria, fisicamente statica del Convegno, con quella più consueta delle ascese, delle soste sui vertici, delle contemplazioni degli ampi orizzonti, dei cori tra i pascoli o sui bordi di un lago.

Questa la cronaca.
Il bilancio è più breve, ma più importante.
Si potrebbe dire due bilanci: uno proprio della manifestazione in sè, l'altro della sua portata nel quadro presente e futuro dell'associazione.E del primo, che coincide poi col successo, è onesto affermare che si è conchiuso largamente attivo (si parla in senso morale, non economico, chè la Presidenza Centrale non ci ha certo fatto un affare...). Ma che importa una passività economica se la manifestazione ha raggiunto i suoi scopi? E' ben vero che ad Oropa c'era posto ancora per altri congressisti - specie per la giornata del sabato - ma non va dimenticato che si era in settembre, dopo i campeggi che avevano assorbito disponibilità di ferie e di quattrini, e che Oropa, per quanto sede felicissima, per talune Sezioni non è a due passi.
Nessun incidente, perfetto affiatamento, netta e sicura intesa sulle premesse agli argomenti trattati, e spontanea piena convergenza sulle conclusioni,, pari entusiasmo per l'avvìo alle loro realizzazioni. L'interessamento, già s'è detto, ha consentito una buona disamina, e si è potuto constatare che i nostri problemi, specie quelli di carattere morale, sono sostanzialmente sentiti e quindi vissuti, anche se di rado esplicitamente trattati. Ciò conduce al secondo bilancio: la Presidenza Centrale aveva non solo desiderio, ma necessità di saggiare il polso sulla compagine associativa attuale, che, dopo così vasti rivolgimenti politici economici e sociali, non poteva non aver assunto nuovi aspetti e nuove esigenze. Fin dove è sentito lo spirito della Giovane Montagna? E' ancora giustificata ed utile la sua presenza? De Mori, con competenza e passione ha dimostrato l'una cosa e l'altra, e tutti hanno convenuto con lui, perchè compiti nuovi e più vasti ci attendono, sotto una consegna che ci è propria e che non può essere rifiutata.
E se Costaguta, soffermandosi sulle questioni organizzative ha accentuato logicamente la necessità dei collegamenti, indispensabili a mantenere l'efficienza dei quadri e l'unità di lavoro, si è ben sentito che ciò valeva tanto più in ordine alle conclusioni della relazione De Mori. Donde un concorde orientamento a ridare alla Giovane Montagna quel mezzo di cementazione interna e di penetrazione esterna che in passato fu la sua apprezzatissima rivista.
Questo campo di coltivazione e di diffusione dei nostri principi è tanta più necessario oggi che l'atmosfera della vita alpina nella generale carenza di spiritualità e di riflessione ha perso sì gran parte della sua serenità.
Proiezione delle giornate di Oropa questo ritorno ad una espressione di vita, senza della quale la Giovane Montagna sente pesante e come trattenuto il passo sul suo cammino?
E' da sperare che sì, anche se conseguono fatiche e sacrifizi non lievi.
La Presidenza Centrale ha raccolto il voto, e si è già messa allo studio. La seguono con comprensiva collaborazione le Presidenze Sezionali, non soltanto su questa via - certo assai impegnativa - ma ancora su quelle dei convegni intersezionali alpini -, prospettato per primo fra questi pel 1948 un ritrovo al Rocciamelone nel XXV della Cappella-Rifugio - e dei campeggi in comune.
Pertanto attivo anche il secondo bilancio, e ch'è da sperare che l'entusiasmo che in ogni comitiva regnava nel sereno vespero di domenica 14 settembre, quando i torpedoni riprendevano le diverse vie del ritorno, alimenti organismi direttivi ed individui per lungo periodo di vita.
Durante il quale certo bello sarà il ritrovarci in altri ambienti altrettanto mistici e solenni, per constatare i progressi fatti, riordinare e rinfrancare le energie, e proseguire per sempre nuove e più alte mete.
NATALE REVIGLIO

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   ASSEMBLEA ANNUALE


Essa è convocata in sede per il 7 novembre alle ore 21 col seguente ordine del giorno:
- elezione del nuovo consiglio direttivo;
- elezione dei delegati al consiglio centrale;
- relazione dell'attività del corrente anno;
- situazione economica, bilancio, preventivo, quota sociale;
- proclamazione dei risultati delle elezioni.

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   COMMISSIONE GITE


Il giorno 18 novembre 1947 è convocata in sede, ore 21,30, la Commissione Gite per lo studio del calendario 1948. I soci sono pregati di intervenire numerosi.
Seguiranno comunicazioni della presidenza.

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   QUOTA SOCIALE 1947


Risulta che parecchi soci non hanno ancora regolato la quota. Si invitano a pagare entro il 5 novembre, o direttamente in Sede o attraverso il C/c postale n. 2/885. Dopo tale data sarà esatta a domicilio con sopratassa di L. 50.
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   NUOVI SOCI


Nel 1947 sono state accettate le domande di 93 nuovi soci. Non ci è stato possibile pubblicare i nomi di tutti sul notiziario per tirannia di spazio. Ad essi tuttavia vogliamo giunga di qui il ns. benvenuto.
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   26 OTTOBRE 1947 - SAGRA DI S. MICHELE - GITA DI CHIUSURA E CASTAGNATA


Vedasi programma in Sede.
Direttori di gita: Rocco Luigi e Carlo Banaudi.

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   INAUGURAZIONE DEL BIVACCO POL


Favorita da giornate splendide e da una imponente partecipazione di soci, è stata fatta l'inaugurazione del bivacco « Carlo Pol » al Gran Paradiso.
Già alla sera del 12 luglio una piccola, comitiva, con il nostro bravo don Zuretti, s'era portata al bivacco risalendo l'erto sperone della Barma di Bouquetins. Al mattino della domenica cominciarono ad arrivare dall'alto le cordate che avevano scalato il bastione Sud del Gran Paradiso, compiendo co-sì, nel ricordo di Carlo Pol, una bella impresa alpinistica. Più tardi, per il ghiacciaio della Tribolazione, giunge il grosso dei montagnini provenienti parte dalle grangie dell'Herbetet e parte da Valmiana.
Alle 11 s'iniziò la funzione religiosa, in devoto raccoglimento e con intima partecipazione di tutti i presenti.
Visi noti di amici che da tempo non si rivedevano, giovanissimi che erano alle loro prime imprese nell'Alpe, tutti furono per breve tempo riuniti in cristiana amicizia nel ricordo dell'amico scomparso.
Nell'anfiteatro veramente meraviglioso di monti che fanno cerchia al nuovo bivacco, bello e scintillante al sole del meriggio, dopo numerose sparate di fotografi, si riprende a gruppi la via del ritorno. Dall'ombrosa Valnontey, dopo acrobatici ed umidi passaggi nel torrente in piena, tutt'ora sprovvisto del; ponte, gli occhi ancora non si staccano da quel luminoso punto, ancora splendente in. alto nel sole del tramonto, quale fulgidissima stella che ci richiamerà molte volte ancora negli anni che verranno.

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   ACCANTONAMENTO ENTREVES 1947


Anche quest'anno la ns. casa estiva ha trovato la sua vita, con l'affluenza numerosa di Soci e di amici della Giovane Montagna.
Incominciammo la stagione a pieno ritmo. Oltre ai ns. soci un gruppo di soci della « Gioventù Studentesca » furono ns. graditi ospiti. Poi il susseguirsi dei turni a piena completa. Gite ed escursioni in tutti i sensi, favorite da tempo magnifico. La funivia del Colle del Gigante (la prima corsa alle ore 7 è troppo tardi) ha fatto la parte del leone.
La sera del 15 Agosto il rev. Don Nicolò' Piccardo di Genova, che anche quest'anno ha voluto onorarci della sua presenza, ha ripetuto con elevate parole la suggestiva cerimonia della benedizione degli attrezzi alpini; cerimonia che ha avuto il pieno consenso di quanti erano in Entreves, comprese le guide locali.
Furono con noi due soci della sezione di Venezia il sig. Mazzolini Gaetano e Chiappini Mario che hanno certo riportato nella loro laguna tutto il fascino del gruppo del Monte Bianco.
Questo in succinto il movimento del ns. accantonamento che se anche finanziariamente non ha dato esito lusinghiero, ha lasciato in tutti il desiderio di ritornarci.
IL NOSTRO SOCIO PAOLO SILVESTRINI è stato ammesso recentemente nel Club Alpino Accademico del gruppo Torino, giusto premio ad assidua attività di provetto alpinista.
La Giovane Montagna se ne congratula vivamente.
Sue ultime escursioni durante il raduno internazionale di Chamonix sono state:
- la prima salita italiana per la via Ryan all'Aiguille du Plan;
- la nord del Petit Dru, per la via Allais;
- la cresta « des Hirondelles » alle Jorasses
F. M.

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