Scarica notiziario originale in formato pdf - Itinerari alpinismo trekking scialpinismo
Scarica notiziario originale
(formato pdf 7.4Mb)

Notiziario Sezione di Torino Aprile 1957



ATTENZIONE: Nel testo seguente sono state riportate soltanto le parti del notiziario interessanti
al fine delle ricerche, il contenuto completo, nel formato originale, può essere consultato scaricando
il notiziario in formato pdf cliccando sull'immagine a lato.








VITA SEZIONALE


   Coppa Francesco Martori


Sbagliamo, dicendo che la gara sezionale di slalom gigante per la disputa della Coppa Francesco Martori è stata la manifestazione, di questi ultimi dodici anni, che ha avuto il maggior numero di soci presenti ?
Pensiamo di no. Il centinaio di persone quasi tutti soci - pensate ai trecento e dieci iscritti alla Sezione - è una constatazione che svela una consolante realtà: I Giovani Montagnini sentono la montagna, amano la montagna, frequentano la montagna, anche se non sono più giovani.
Siamo d'accordo: non è questa una manifestazione di grande alpinismo! Ardue scalate invernali, acrobatiche ascensioni estive, sono privilegi di pochi, come sono pochi i buoni calciatori, i buoni ciclisti, ecc.
Il nostro programma è noto. Ad esso cerchiamo di essere aderenti senza con questo trascurare qualsiasi giovanile attività agonistica, anche ardita, purché essa non sia spinta alla temerarietà.
I concorrenti alla Coppa, invece, non sono stati numerosi. Ma questo rientra nella norma della nostra attività, che non è mai stata e non vuoi essere agonistica, tanto è vero che la disputa è sempre svolta con alterna fortuna in una simpatica, famigliare ed amichevole lotta contro il cronometro.
Quest'anno è uscito vincitore Beppe Toso, già detentore del primato, ma gli sconfitti ancora una volta giurano vendetta? tremenda, sì? per l'anno prossimo. Noi ci auguriamo sia ancora una lotta leale in una famiglia di molto cresciuta, numerosissima, con i membri tutti in ottima ed efficiente attività. Ciò sarebbe di grande soddisfazione e farebbe dimenticare le fatiche, le ansie di coloro che della famiglia hanno la responsabilità.
Dagli altri consoci attendiamo la riconferma della loro partecipazione quale incoraggiamento ai concorrenti ed agli organizzatori.
Il nostro Ciccio continuerà così ad essere degnamente ricordato.
Come già l'anno scorso anche quest'anno gareggiarono, usufruendo della nostra organizzazione, i dipendenti dell'Azienda Tramvie Municipali a cui si sono aggiunti i dipendenti della Westinghouse e Savigliano. Si è avuto così un totale di 41 concorrenti.
Dopo il vincitore, dallo stile che si adatta su tutte le nevi, ha favorevolmente impressionato Guglielmo Cavalchini. Diamo lode anche agli altri arrivati, nello spazio di 34 secondi, perché hanno gareggiato con impegno e con bravura. - A Zorio Gigi, il più giovane, tutto il nostro incoraggiamento.
Rivolgiamo a tutti l'appuntamento per il prossimo anno, con l'augurio che la giornata piovosa del 24 febbraio si trasformi in un sole che riscalda e ci faccia? anche asciugare.
ORDINED'ARRIVO:
1) TOSO Beppe 1'50"2/5
2) CAVALCHINI Guglielmo 1'58"1/10
3) CELLINO Enrico 2'10"
4) BARRA Bruno 2'12"
5) CELLINO Ernesto 2'16"7/10
6) SARDO Giovanni 2'17"5/10
7) RASTELLI Riccardo 2'21"1/5
8) MARUCCO Bruno 2'25"1/5
9) GIACOTTO Fausto 2'32"1/5
10) ZORIO Gigi 4'35"9/10

Torna a inizio pagina


   Invito a tutti i Soci ed Amici della Giovane Montagna


Partecipando alle gite sociali, oppure individualmente salendo sulle cime delle nostre montagne, proviamo sensazioni profonde e mai sazi tendiamo sempre più in alto.
Se ciò è veramente vero, non può questa nostra sensibilità farci desiderare di ritrovarci ancora per formare un raduno essenzialmente spirituale Realizzeremo così con gli amici della montagna quel cenacolo pasquale che ci eleverà sopra tutte le vette.
È un pensiero, un invito, un desiderio di raggrupparci una domenica ed in comunione, come nel rifugio faticosamente raggiunto, nutrire non più il corpo ma lo spirito. Quello spirito che là, al cospetto dell'infinita grandezza e bellezza del creato, fa vibrare le più intime fibbre del corpo e ci ricorda e ci presenta visioni che non possiamo descrivere né dimenticare.
È un invito.
Il primo, dopo una ultra quarantennale attività alpina, che viene rivolto ai soci della Giovane Montagna. Abbiamo pensato che questo potesse essere bene accolto e nella Francescana Chiesa del Monte dei Capuccini, poter gustare quelle vere, sante soddisfazioni, che solo nella completa essenza umana: spirito e materia, possiamo incontrare e farle nostre.
Tutti attendiamo, e con ansia, i soci anziani con i loro figli, perché è su questi giovani che facciamo affidamento, ed è in attesa di loro che continuiamo a dare quell'attività che sorregge e guida la nostra Associazione nella complessa, tumultuosa e difficile vita sociale.
PROGRAMMA DELLA MANIFESTAZIONE
Venerdì, 12 aprile, alle ore 21,30, in Sede, via Giuseppe Verdi 15, il
Sacerdote Salesiano Don RUFFINO Ing. Paolo
terrà una breve conferenza sul tema: Il Sacerdote e la montagna.
La conferenza sarà preceduta dalla proiezione delle fotografie scattate durante la scalata per la posa dell'IMMACOLATA CONCEZIONE sulla vetta dell'Aiguille Noire du Peuterey, 3772 m (Monte Bianco), ormai ricordata con l'appellativo: Madonnina della Noire.

Torna a inizio pagina


   DOMENICA 14 APRILE 1957 ORE 10 - Chiesa al Monte dei Capuccini


S. Messa con SS. Comunione Pasquale, quindi Benedizione
Seguirà un rinfresco offerto a tutti i partecipanti nella Palestra del Club Alpino Italiano.
Pomeriggio eventuale ritrovo per una gita in collina: Cavoretto, Strada Cunicoli Alti, Moncalieri.

Torna a inizio pagina


ATTIVITÀ PREVISTA


   7 aprile 1957 - Picchi del Pagliaio (Val Sangone)


Vedere programma dettagliato in Sede, Direttore di gita: Carlo Banaudi.
Torna a inizio pagina


   21-22 aprile 1957 - BLINDENHORN 3324 m


Dopo quattro anni ritorniamo sulla più alta vetta della Val Formazza con la speranza di avere la possibilità, negataci allora, di poter rimirare il grandioso gruppo della JUNGFRAU e la Valle del Rhône che si distende vicinissima al piede del gruppo dando risalto e bellezza a tutto l'insieme.
L'itinerario in pullman è dei più attraenti. Attraverso a famose località come: Lugano e Locarno e risalendo la rupestre valle di Airolo, si raggiunge l'ultimo centro abitato di All'Acqua, da cui con buona salita si arriva alla Capanna del Corno.
PROGRAMMA:
Domenica 21 aprile, ore 6: SS. Messa nella Chiesa di S. Secondo per i Soci che non hanno assistito alle solenni funzioni Pasquali di mezzanotte. Ore 6,30: Partenza in autopullman per Novara, quindi a Ponte Tresa (passaggio della frontiera), arrivo a Lugano. Fermata un'ora.
Proseguimento per Bellinzona e per la Valle di Airolo arrivo a Bedretto. - In sci salita alla Capanna del Corno (Club Alpino Svizzero) in ore 3. Cena, pernottamento.
Lunedì 22 aprile, ore 4: Sveglia e partenza in sci per il Corno Pass e per il passo del Gries arrivo in vetta in ore 4 - 4,30.
Ore 10 inizio della discesa per il ghiacciaio del Gries. - Arrivo alla Capanna; pranzo.
Ore 16 partenza in pullman per il ritorno, seguendo l'itinerario: Airolo, Bellinzona, LOCARNO, Stresa, Arona, Novara, Torino. Arrivo previsto in piazza Castello per la mezzanotte.
I partecipanti devono essere forniti di passaporto individuale. Eventualmente possono richiedere permessi temporanei individuali.
Equipaggiamento: Pelli di foca, pila elettrica con una luce efficiente e abbigliamento di alta montagna, occhiali.
Quota viaggio: Soci 1. 2800, non soci L. 3000.
Direttori di gita: Bersia Pier Luigi, Rainetto Gino.

Torna a inizio pagina


   1 Maggio 1957


DENTI DI CUMIANA
Torna a inizio pagina



VITA SEZIONALE


   Rifugio Natale Reviglio


Si sta preparando il progetto della costruzione che dovendosi intonare con l'ambiente alpino in cui dovrà sorgere e con la possibilità di offrire la massima ospitalità, il tutto contenuto nella minor spesa, si presenta laborioso ed impegnativo.
Intanto gli incaricati, per reperire i fondi necessari, seminano per poter raccogliere " palanche poiché, per le umane cose, non se ne può fare a meno.
Ecco l'attuale modesta situazione finanziaria (2° elenco):

Sig.na Acotto Adriana Sig. Fenoglio Evasio
Dott. Buscaglione Sergio Dott. Grenni Piero (2° vers.)
Geom. Capretti Luigi Sig.na Rossetti Ernestina
Sig. Dolza Casimiro Sig. Tencone Attilio
Rev. don A. B. Un Sacerdote
Comm. Fanton Carlo L. 58.800
Soci Vitalizi Benemeriti
Sig.na Borello Adelina - Sig.na Borsotti Irma » 50.000
Totale 1° elenco 1.532.000
Totale L. 1.640.800
Le offerte si possono anche versare sul Conto Corr. Postale intestato alla GIOVANE MONTAGNA N. 2/885.
Un vivo ringraziamento rivolgiamo al consocio Guglielmo Cavalchini che il 1° marzo u. sc. con un filmino e con diapositive a colori ci presentò il paesaggio nordico della Scozia, della Norvegia e della Danimarca.

Torna a inizio pagina


   Robert HEIDEN HEIMER


rientrando nella sua Olanda, rivolge a mezzo di questo notiziario sociale, un cordiale saluto a tutti gli amici della Giovane Montagna, che noi contraccambiamo con l'augurio di poterci ritrovare ancora sulle candide vette delle nostre alpi.
Torna a inizio pagina


   IN FAMIGLIA


Si sono uniti in matrimonio i soci:
Sig. Vittorio Sardo con la Sig.na Mary Vicentini.

Torna a inizio pagina


   LUTTO


È mancata la Mamma del consocio Gino Fresia.
La nostra preghiera sia di suffragio e di conforto.

Torna a inizio pagina


   NUOVI SOCI


Il Consiglio Direttivo ha accettato le seguenti domande a socio presentate a tutto febbraio 1957:
Ardemagni geom. Gino - Corbellini Lilliana - Contini Mario - Contini-Torchio Marisa - Revello Bianca - Rev. don Alfonso Bertoldi - Finassi Maria Luisa - Boggero Rosangela - Carossa Maria Rosa - Bertoli Ermelina - Costamora Giovan Battista.
Porgiamo il benvenuto e l'augurio di una proficua attività alpinislica

Torna a inizio pagina



ATTIVITÀ SVOLTA


   DORMILLOUSE 2757 m - 2-3 marzo 1957


Togliemmo gli sci alle prime case di Busson.
La giornata era stata veramente bella. Cielo pulitissimo, ambiente che pur nella faticosa ascesa, riposava portandoci alla contemplazione delle famigliari vette con quell'ammirazione che generalmente si ha per le cose nuove.
Neve ottima nel canalone, leggermente dura nella parte bassa dove la pineta gelosamente la custodisce affinché noi più a lungo possiamo? ricamare con squarci, e più difficilmente senza squarci.
La S. Messa celebrata dal Salesiano Don Martino nella Cappella di Rouille di buon mattino, ci aveva portato la tranquillità nello spirito e la gioia di una intima preghiera.
A Torino sciogliendo la comitiva ringraziammo i direttori di gita per la loro opera che è sempre molto preziosa.

Torna a inizio pagina


   DAVOS (16-17-18-19 marzo 1957)


Alle 15 di sabato si prende il via, con i direttori di gita che tirano un sospiro di sollievo; dopo tante parole, telefonate e discussioni si è riusciti alfine ad imbarcare alcuni clienti di una Agenzia di viaggi, che, con il loro congruo contributo. permetteranno di non far pagare ai soci una quota esorbitante e di chiudere il bilancio della gita in pareggio, malgrado la defezione quasi in massa dei nostri troppo tradizionalisti amici delle solite gite e piste di casa.
Il torpedone fila veloce ed in breve, percorsa l'autostrada, siamo a Milano e di qui a Lecco. L ungo il romanticamente manzoniano lago di Como al tramonto raggiungiamo Chiavenna per la cena (i due soliti tapini, leggi direttori di gita, prolungano il viaggio sino a S.t Moritz per scaricare i signori clienti; ma le ore di sonno perse sono largamente compensate dalle stupende visioni del Maloia, di Silvaplana, dei laghi, dormienti sotto la luna che splende in un cielo tersamente sereno).
Ripreso íl viaggio di primo mattino saliamo al Maloia, quindi allo Julier Pass e di qui a Tiefencastle; la strada diretta per Davos è aperta, ma non percorribile per il nostro torpedone, troppo largo e pesante; occorre perciò fare il giro per Coira, lungo la valle del Reno. A mali estremi, estremi rimedi e per usufruire ancora del pomeriggio si decide di fermarsi a Klosters e di raggiungere poi Davos per la cena. Una veloce funivia ed uno Ski-lift ci portano in breve al Parsennfurka, cuore di un fatato regno dello sci.
Non si può dire che vi sia una pista, perché le piste consistono in vastissimi plateaux, dove ognuno può spaziare come più gli piace: estesi altipiani a perdita d'occhio offrono un panorama meraviglioso; la neve è abbondante (si scenderà in sci sino ai 1200 metri ai Klosters), e la qualità se non ottima, senz'altro buona.
Troppo presto siamo nuovamente a valle, dove, ripreso il fedele torpedone, raggiungiamo Davos.
Amara sorpresa ci attende all'albergo; con due amici che ci hanno raggiunti in treno, troviamo infatti degli ottimi tavolati di forte legno svizzero sui quali dovremmo riposare le nostre stanche membra, ed una pantagruelica cena consistente in brodo, pastasciutta ed alcune foglioline di insalata, con servizio uso salon western i piatti ed i bicchieri infatti vengono lanciati a velocità ultrasonica sui tavoli levigati (un direttore di gita, che non ha ancora toccato cibo, rimpiangerà amaramente di non avere il porto d'armi e relativa Colt; per i piatti, naturalmente?).
Urgono provvedimenti, ed uno dei soliti tapini si incarica di affrontare la questione: diatriba con il direttore dell'albergo, rottura del contratto, possibilità di cambiare aria.
L'ordine del giorno per domani prevede così: mattino e pomeriggio sci lungo le piste di Davos, cena e pernottamento a Coira.
La pista det Brama Buel non è certo paragonabile alla Parsenn, sì che al pomeriggio mentre i più, dato il tempo poco invitante, decidono di dedicarsi agli acquisti ed alla visita di Davos, dieci ripetono la Parsenn con salita in trenino e funivia ai tremila metri del Weissfluh.
Nebbia fitta e neve in vetta, ma raggiunto con qualche incertezza il Parsennfurka, neve stupenda e buona visibilità. Giù a capofitto verso Klosters, in un magnifico carosello di picchiate e dolci pendii.
Lungo la strada che conduce a Coira i due tapini si confidano in tutta segretezza il dubbio atroce che li dilania e che i loro visi impenetrabili hanno nascosto alla massa: se a Coira non si trovasse da dormire ?
I dubbi sono fortunatamente presto fugati ed un confortevolissimo albergo (il Weiss Kreux per chi volesse tornarci) accoglie la stanca comitiva, che, consumata un'ottima cena, inneggia alle Giuseppina di turno che hanno offerto la torta, come si usava nei buoni tempi antichi della Giovane Montagna.
Dura, e triste la antelucana levataccia mattutina, ma necessaria per raggiungere S.t Moritz in tempo utile per prendere il trenino per il Berninahof. base di partenza della nuova funivia della Diavolezza.
Una stupenda giornata di sole ci permette di ammirare il formidabile panorama del Bernina e delle altre vette e ghiacciai che gli fanno corona. Uno dei posti più belli che si siano mai visti!
La pista che discende a valle è di quelle che si rimpiangono finché non si potranno ripetere; anche qui non percorsi obbligati, ma vasti plateaux liberi ed invitanti.
Impossibile tornare su, il tempo stringe ed occorre riprendere il treno per S.t Moritz, e quindi il torpedone che alle 23, con assoluta precisione, ci deposita a Torino.
BUSCAGLIONE SERGIO

Torna a inizio pagina



VITA SEZIONALE


   Per il Rifugio Natale Reviglio


Sabato, 27 aprile 1957, ore 21
Salone Teatro Collegio S. Giuseppe
Via Andrea Doria, N. 18
Commedia in 3 atti di NORMAN KRASNA
CARISSIMA RUTH
Compagnia " I MINIMI del Popolo Nuovo

Torna a inizio pagina