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Notiziario Sezione di Torino Marzo 1965



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VITA SEZIONALE


   IL RALLYE SCI-ALPINISTICO ALPI OCCIDENTALI - Clavières 9-10 aprile 1965


Domenica, 10 aprile, sulle nevi di Clavières si svolgerà il Il Rallye "Giovane Montagna". Il successo ottenuto nel primo svolgimento ci dà speranza per una larga partecipazione sociale. Le sezioni Liguri-Piemontesi, troveranno sul tracciato del nuovo percorso ragione di gioia alpina e di contenuto agonismo. Va ricordato, che questo tipo di manifestazione non è una gara di velocità, ma piuttosto una dimostrazione collettiva di preparazione per la pratica dello sci-alpino, dove la regolarità della marcia si fonde con l'aiuto reciproco fra i partecipanti.
Le leggere modifiche apportate al regolamento renderanno certamente più interessante la graduatoria finale delle squadre, mentre la discesa libera in cordata, anche se determinante per la classifica, sarà ancora una, tangibile dimostrazione del carattere che la disciplina alpinistica deve possedere: aiuto reciproco in tutte le circostanze per procedere sicuri sulle aspre vie della montagna.
Libro d'oro anno 1964
1° Sezione Torino - Ugo Paolo, Ceriana Roberto, Frigero Bruno;
2° Sezione Torino;
3° Sezione Ivrea.

PROGRAMMA
Sabato 10 aprile:
A Clavières, arrivo delle rappresentanze Sezionali e sistemazione per i pernottamenti. Comunicazioni del direttore di gara. Formazione della Giuria.
Domenica 11 aprile:
ore 7,30 Raduno di tutti i concorrenti alla Capanna Gimont.
ore 8,- Partenza contemporanea delle Squadre. Percorso: Capanna Gimont m. 2040, Colle Gimont m. 2400, Cima Saurel m. 2451, Colle Bousson m. 2153, Cima Fournier m. 2439, Colle Bousson, Capanna Mautino m. 2090, Colle della Luna m. 2280.
Percorso facoltativo con abbuono di 20 punti: Colle Gimont m. 2400, Monte Gimont m. 2646.
Prova di discesa libera in cordata, con partenza di ogni squadra ad intervallo di due minuti, sul percorso: Colle della Luna, Capanna Gimont.
ore 16,- S. Messa. Proclamazione dei vincitori e distribuzione premi. ore 17,- Scioglimento convegno.
Le iscrizioni, fissate in L. 500 per ogni squadra, devono pervenire alla Sezione di Torino, via Consolata 7, entro Venerdì 2 aprile 1965.
La Sezione di Torino declina ogni e qualsiasi responsabilità per qualsiasi incidente personale o a terzi che dovesse verificarsi durante lo svolgimento del Rallye.
REGOLAMENTO
1. Annualmente l'Assemblea dei Delegati incaricherà una Sezione per l'organizzazione di un Rallye sci-alpinistico fra le Sezioni della Giovane Montagna "Alpi Occidentali" per l'assegnazione di un trofeo e stabilirà la data di effettuazione.
2. La sezione organizzatrice, due mesi prima dell'effettuazione, comunicherà alla Presidenza Centrale il nominativo del Direttore di gara che avrà piena autorità per la realizzazione tecnica della manifestazione.
3. Possono prender parte al Rallye una o più squadre per Sezione, composte di 3 elementi, eventualmente 4.
4. I componenti della stessa squadra dovranno restare raggruppati durante il percorso. I tempi di passaggio e di arrivo saranno calcolati sull'ultimo dei 3 componenti la squadra.

La squadra di 4 unità potrà perdere un elemento durante la gara e proseguire con 3, alla esplicita condizione che il quarto componente sia affidato ad uno dei controlli ufficiali stabiliti sul percorso. Il concorrente eliminato non potrà partecipare alle altre prove programmate. Ogni squadra ridotta a 2 elementi sarà eliminata.
5. Il Direttore di gara stabilirà l'ora di partenza e di arrivo, che sarà considerato tempo massimo. Detto tempo sarà comunicato ai concorrenti alla vigilia della gara ed esso non potrà essere superiore alle quattro ore. Le squadre che effettueranno il percorso stabilito (tracciato con mezzi idonei alla sua identificazione anche in caso di nebbia) nel tempo assegnato, bonificheranno di 200 punti. Saranno invece penalizzate di 2 punti per ogni minuto di ritardo.
6. Il tempo intercorrente tra l'ora di partenza e l'ora di arrivo, sarà calcolato in base al parametro indicativo di mt. 400 circa di dislivello in salita per ogni ora, calcolando anche le eventuali apprezzabili discontinuità del terreno e valutando il tempo di discesa in funzione delle asperità del percorso.
7. Il Direttore di gara ha facoltà di neutralizzare alcuni settori del percorso che a suo giudizio possono essere valutati pericolosi al momento della prova.
8. Ogni squadra che non percorra in toto » il tracciato verrà squalificata.
Abbuoni saranno concessi alle squadre in base alle seguenti condizioni:
- 10 punti alla squadra composta di sole donne;
- 30 punti alla squadra che durante le prove porterà il materiale idoneo per il trasporto dei feriti;
- effettuazione percorsi facoltativi: punteggio da definire prima dell'effettuazione della gara.
10. Su segnalazione dei controlli il Direttore di gara potrà penalizzare le squadre per uno dei seguenti motivi:
a) imprudenza grave;
b) inosservanza delle prescrizioni dettate dal Direttore di gara.
11. Ogni squadra dovrà portare durante tutte le prove le seguenti cose:
- una corda da montagna di almeno 25 mt. di lunghezza e del diametro minimo di 8 mm.;
- una bussola ed una carta al 25.000 della zona; - un paio di ramponi per ciascun concorrente;
- una punta di ricambio;
- due cavi di ricambio per attacchi; - una benda elastica di almeno 3 metri; - tre bustine cerotti preparati per piccole ferite.
12. Una seconda prova di classifica si svolgerà, susseguente alla prima, su un percorso di discesa libera in cordata.
Alla squadra vincitrice verranno assegnati 100 punti, ed alle altre squadre verrà assegnato un punteggio in base alla formula: tempo del vincitore x 100, diviso per il tempo impiegato.
13. La classifica finale verrà stabilita in base al totale dei punti acquisiti da ogni singola squadra al termine di tutte le prove.
La squadra vittoriosa, e per mezzo di essa la sezione rappresentata, diverrà detentrice temporanea, per 1 anno, del Trofeo messo in palio.
14. Tutti gli abbuoni e tutte le penalizzazioni concesse dal Direttore di gara, per essere validi dovranno essere approvati a maggioranza dai componenti la Giuria, composta da un rappresentante per ogni Sezione concorrente.

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ATTIVITÀ PREVISTA


   28 marzo - Rocca Sella m 1509 (Valle di Susa)


E' la prima uscita di allenamento su roccia, con la direzione di Luigi Rocco e Giovanni Marchisio.
Il programma dettagliato, è esposto in sede.

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   25 aprile - Curbassere m 1530 (Valle di Lanzo)


Direttori Gita: Mario Grilli e Giovanni Marchisio.
1 e 2 maggio - Allalinhorn m. 4027 (Sass-Fee, Svizzera).

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VITA SEZIONALE


   NEL CONSIGLIO SEZIONALE


A seguito delle dimissioni presentate dal dott. Sergio Buscaglione da Vice-Presidente, il Consiglio, ha nominato Luigi Rainetto in sua sostituzione.
Le nostre più vive congratulazioni e l'augurio di buon lavoro.

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PROSSIME SERATE IN SEDE


   venerdì 2 aprile 1965 alle ore 21,30


In sede venerdì 2 aprile 1965 alle ore 21,30 il dott. Sergio Buscaglione presenterà, in diapositive: America Latina
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ATTIVITÀ SVOLTA


   Monte Morefreddo (m 2769) - 6 dicembre 1964


Dopo la S. Messa a S. Secondo, il pullman si fa attendere un buon dieci minuti, e in soprappiù il riscaldamento è molto scarso.
Qualcuno all'uscita dalla chiesa si accorge di aver dimenticato i bastoncini a casa! Corsa con auto per prenderli. A Pragelato ancora altra noiosa dimenticanza per i viveri, finalmente alle ore 9,45 siamo alla stazione superiore della cestovia a quota 2340.
Alle ore 11 i primi sono alla casermetta in vetta: verso le 12 si incomincia a scendere.
Ognuno va un po' per conto suo non ottemperando alle direttive di chi di dovere. Verso le ore 13 sosta a metà strada sul limite del bosco.
Qualcuno risale per vedere cosa fanno su quel pendio, ripido, quei tre puntini quasi immobili (ma perché non sono passati dove son passati tutti?).
Si raggiunge chi non vuole mettere gli sci e scende penosamente a piedi: si cerca di convincerlo a tentare... bene o male. Ostacoli, buche, onde, alberi, cespugli, pendii ripidissimi: niente di tutto ciò. La psicologia umana qualche volta è impenetrabile.
Finalmente alle ore 16 si raggiungono le grange Joussard: si mangia un boccone (in punta la temperatura polare non aveva permesso un pasto sufficiente).
Intanto parte della comitiva è già scesa per conto suo.
Noi scendiamo a Pattemouche, quindi a Traverses e contrariamente alle direttive impartite all'autista, il pullman non c'è: arrivo a Pragelato alle ore 17,30.
Alcuni consigli per la prossima gita? Eccoli:
Provvedersi in tempo, a Torino, dei viveri necessari. Mettere le pelli sugli sci a Torino, in modo che si constaterà se i cinghietti, ecc. sono in ordine. Non è simpatico perdere tempo fin dalla partenza!
Constatando di non poter arrivare in punta almeno mezz'ora prima dell'inizio della discesa, è bene fermarsi perché evidentemente si è giù di allenamento.
La muscolatura ha bisogno di « prendere fiato » prima di scendere. È meglio rimanere a mezza strada, altrimenti anche da parte dei compagni più comprensivi, potremmo esser oggetto di cordiali...
Evidentemente la gioia e la soddisfazione deve esser generale, totale e non solo di chi penosamente rimorchiato, racconterà poi compiaciuto, agli amici cittadini la sua « magnifica-felicissima » gita sci-alpinistica domenicale.
Partecipanti 25
Mario Grilli

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   Frassinere - 20 dicembre 1964


Ancora una volta siamo saliti, solo in tredici, nelle sparse frazioni di Frassinere con sulle spalle i numerosi pacchi preparati secondo le offerte di una sola parte dei soci (sempre i medesimi), a cui rivolgiamo il nostro grazie di cuore e per procura il grazie ancora più profondo degli alpigiani bisognosi che hanno ricevuto il frutto di questo nostro piccolo sacrificio.
Abbiamo ritrovato i nostri amici, che gioiosi e grati, ci hanno riconosciuti e salutati con effusione. Essi ci procurarono una sensazione nuova: siamo entrati in quelle abitazioni, scure, disagevoli, con pochissimi mezzi, non più estranei, ma come persone della loro famiglia, perciò veri amici.
Se a molti, molti nostri consoci fosse possibile fare comprendere queste intime soddisfazioni, certamente essi infrangerebbero il diaframma dell'indifferenza e si interesserebbero di più a questa manifestazione sociale e la dilaterebbero rendendola veramente efficiente e consona ai suoi fini per cui ha preso l'avvio sette anni or sono.

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   Colle Chenaillet (m 2520) - 10 gennaio 1965


Nonostante il rinvio e le incertezze della vigilia circa il mezzo di trasporto, la gita ha avuto un esito soddisfacente per i 22 partecipanti, di cui 16 raggiunsero il Colle con tempo bello accompagnato però da un fortissimo vento. Dopo la discesa in neve fresca nel vallone dei Mandarini fortemente innevato, tutti i partecipanti si sbizzarrirono sulle belle piste di Montgenèvre approfittando dei mezzi di risalita, il cui costo appare assai modico per chi proviene dall'Italia.
S. Buscaglione

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   Bardonecchia - 17-24-31 gennaio - 7 febbraio 1965


Anche quest'anno le condizioni della montagna hanno favorito l'ottimo successo del corso di sci a Bardonecchia. Le sedici ore di lezione, sono state intensamente vissute per la speciale dedizione dei Maestri della locale scuola, che sotto la guida del direttore sig. Carlo Bosticco riescono con pazienza e costanza montanara ad ottenere dagli allievi il massimo rendimento possibile.
A tutti ripetiamo ancora l'esortazione a voler insistere e nel limite della loro abitità partecipare alle gite sociali. In esse troveranno la gioia di poter ascendere sulle candide e luminose vette da cui l'occhio instancabilmente fissa visioni sempre belle e desiderate.

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   Accantonamento invernale al Chapy - 1 gennaio 1965


Dal 31 dicembre al 1° gennaio si è svolto il primo accantonamento invernale. I componenti sono stati ventotto, tutti allegramente disposti a superare con giovanile baldanza le naturali difficoltà di una sistemazione invernale al nostro Rifugio al Chapy di Entrèves, per questo non ancora attrezzato.'
Giovedì mattina 31 dicembre 1964, in nove partiamo di buon'ora per aprire il Rifugio. Alla Palud troviamo la neve poco alta per cui ci è facile battere una comoda pista. Arrivati, accendiamo subito la stufa posta nell'ufficio (che resterà poi accesa per tutti quei quattro giorni) per rompere almeno un poco il freddo dei locali. Aggiungiamo, nelle poche stanzette che in qualche modo ricevono un po' di calore, il massimo numero delle brandine.
Alla sera arrivano gli altri diciannove amici, carichi di cibarie e bevande per festeggiare nella notte l'inizio del nuovo anno. Eppure, proprio quella prima sera è stata per la verità
la sera più "fredda", materialmente e psicologicamente parlando. Non eravamo ancora affiatati ed il poco riscaldamento non era riuscito a mitigare la rigida temperatura dell'ambiente. Grazie alla presenza tra noi di Padre Trovati, a mezzanotte possiamo assistere alla S. Messa nella nostra Cappellina: cerimonia raccolta e suggestiva che non mancò neppure dell'accompagnamento di opportune musiche sacre registrate da Corrado Lani ed appositamente portate da Torino.
Venerdì, primo giorno dell'anno, andiamo in folto gruppo fino a Planpencieux facendo sosta al bar (chiuso) del grazioso villaggio deserto. Prima per un sentiero quasi parallelo alla strada, e poi sulla normale carrozzabile abbastanza innevata, ritorniamo ad Entrèves, effettuando la prima sciata.
Sabato 2 gennaio saliamo invece in massa al Colle Checrouit (ove d'estate si mangia la polenta...) e di là in sette scendiamo nella Vai Veni: è una discesa interessante.
Claudio Minelli è per noi un'ottima guida, ricca d'intuito nello scegliere il percorso più adatto ed interessante. Particolarmente emozionante la discesa nell'abetaia che vede
qualche volta le brave ragazze del gruppo abbracciare appassionatamente piccoli alberelli (per fortuna piccoli!), piazzati proprio lungo il loro percorso (ed il sottoscritto non è da meno...). Abbiamo però la gioia di tracciare per primi il nostro segno sul manto
immacolato dei prati estivi. In complesso, una interessante gita, impegnativa nella prima parte, più distensiva e contemplativa nella seconda, con a fianco il ghiacciaio della Brenva, la Noire e le altre vette del Bianco, sempre varie nel gioco delle nuvole.
La sera di venerdì e di sabato ci ritroviamo tutti dall'Armandina (ottimo trattamento) per un vero pasto completo al caldo. Concludiamo le due serate al Rifugio, cantando ammucchiati intorno al fuoco del caminetto: Padre Trovati si rivela ottimo cantore ed animatore della compagnia.
Domenica, aria di liquidazione: affaccendarsi per lasciare il Rifugio tutto in ordine così come l'avevamo trovato, noi che avevamo osato interrompere il suo lungo letargo invernale!
Ricordo con piacere la simpatica atmosfera di cordiale giovanile cameratismo con cui abbiamo trascorso quei giorni ed affrontato allegramente le naturali difficoltà della sistemazione invernale. Un grazie particolare a! Padre Trovati che ci ha offerto il piacere e la comodità della S. Messa al Rifugio e ci ha fatto ottima compagnia, ed alla signora Rovero che è stata una Mamma preziosissima. Si deve proprio al Padre ed alla Signora gran parte del buon esito del nostro soggiorno, per cui non possiamo che augurarci di averli ancora con noi.
Nel complesso ci sembra che questo accantonamento sia stato una esperienza positiva e ripetibile nei prossimi anni; molti dei partecipanti di quest'anno si sono dichiarati in questo senso. Il principio di sfruttare al massimo le possibilità di un Rifugio così bello è ottimo.
Negli anni prossimi l'esperienza fatta potrà esserci di aiuto per migliorare l'organizzazione. E per il riscaldamento, aiutarci con le stufette a gas liquido, facendo attenzione di non bruciare... tutto l'ossigeno.
Silvio Montiferrari

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   Cima Tre Chiosis (m 3080) - 14 febbraio 1965


Malgrado la gita figurasse in programma dopo ben quattro domeniche successive di Scuola di sci a Bardonecchia, partiamo con un pullman di trenta gitanti per Ponte Chianale. Arrivati a destinazione, ci dividiamo in due gruppi: un gruppo punterà direttamente alla meta senza servirsi di impianti di risalita, risalendo il vallone di Tiuri sotto la guida di Mario Grilli, l'altro gruppo, al seguito di Chiantor e di Montiferrari, sceglie di servirsi della seggiovia per salire direttamente a quota 2400, e poi di lì, raggiunta la cresta e proseguendo, arrivare alla Cima Tre Chiosis.
La neve non è buona. Da molto tempo non ha nevicato, il pendio è ripido tanto che a tratti ci conviene togliere gli sci per proseguire più agevolmente. In compenso, appena arrivati ad una altezza sufficiente, la vista sul Monviso, da noi separato soltanto dallo stretto e deserto Vallone di Vallanta, è molto bella. Ma le difficoltà del percorso ci ritardano molto sul previsto, e l'ultimo tratto per risalire la « groppa » di Cima Tre Chiosis appare, almeno dal punto di vista in cui ci troviamo. particolarmente disagevole, per cui molti si accontentano di fermarsi. In quattro, invece, lasciati definitivamente gli sci, proseguono spe-ditamente in quanto il percorso si mostra meno difficile dell'apparenza. Così dopo un'oretta viene raggiunto il piccolo obelisco che ne segna la cima; sono le 14,15. Per un curioso effetto di prospettiva le gobbe della cresta ci apparivano di volta in volta come fossero esse la cima, per cui la delusione ci infastidiva.
Dalla vetta, vista meravigliosa su una vasta serie di catene, il Delfinato, e più vicino il Roc della Niera, pure in programma nella gita di quest'anno, il Pelvo d'Elba e vicinissimo in linea d'aria, il Visolotto ed il Monviso visto in una prospettiva ben diversa da quella a noi familiare da Torino, cioè in un lungo stretto spigolo con grandi lastre di verde ser-pentino. In basso, quasi coperto dalla neve, il rifugio Gagliardone.
Dei compagni che dovevano risalire direttamente dal Vallone di Tiuri, nessuna traccia.
Abbiamo poi saputo che avevano raggiunto la località detta Punta Selè, quota 2600, perché più innevata.
Che dire di questo progressivo « sbriciolamento » della nostra brigata fino al punto di arrivare alla bella méta solo in quattro?
A mio modesto parere la morale della favola è che in montagna (come nella vita) e specialmente in una gita sociale, occorrono: disciplina, volontà, costanza e soprattutto quell'unità che spiana la via al successo. Non viene mai meno il proverbio: « l'unione fa la forza... e procura gioia ».
Silvio Montiferrari

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   GITE EFFETTUATE DURANTE LA STAGIONE ESTIVA 1964


DAI SOCI DELLA GIOVANEONTAGNA
LUGLIO.
13 - La Saxe - Carena Maria e Vandari Angela
14 - Rif. Torino - Carena Maria e Vandari Angela
15 - Colle Ferret - Carena Maria e Vandari Angela
17 - Col de la Seigne - Carena Maria e Vandari Angela - Morello A.
15 - Colle Chasseur (traversata) - Capietti V., Proserpio E., con guida Grivel
19 - Bivacco G.M. Petit M. Blanc - Ravelli L., Ravelli P., Rosso P., Rainetto L., Bianco G.
18 - Tour Ronde-Parete Nord - Capietti V. con guida Salluard
22 - Piramid du Tacul-Via Ottoz - Capietti V. con guida Salluard
23-24 - Rifugio Dalmazzi - Proserpio E., con guida Grivel (pioggia)
23 - M. Tricorne - Morello A., Toffoli E. e P., Bianco G.
25 - Testa d'Entre deux saut - Morello A., Merlo B., Bianco G.
25 - Aiguilles d'Entrèves (traversata) - Proserpio E., con guida Grivel
26 - Petit Capucin - Proserpio E., con guida Grivel
29-30 - Grandes Jorasses-Punta Wymper - Ferrari G.
AGOSTO
2 - Inaugurazione Bivacco Giovane Montagna al Petit M. Blanc (Gita sociale)
4-5-6 - Aiguille Noire de Peuterey - Actis G., con Alvigioni
7-8 - Mont Blanc, de Tacul - Actis G., con Alvigioni
5 - Capanna Gamba - Mons. Sartorelli, Palin, Meda
6 - Petit Mont Blanc - Mons. Sartorelli e nipote Marco
4 - Tour Ronde - Farò A., Giacheri L., Cordara S.
4 - Rifugio Boccalatte - Zorio E., Bolla Guido, Mons. Sartorellí
5 - Punte Leschaud - Zorio E., Baffert C., Ruffinatto B. e G., Morello F., Sturmia G., Montiferrari S.
6-7-8 - Monte Bianco - Cordara S., Padre Giovenale, Montiferrari S., Abenante A., Farò A.
6-7 - Gran Paradiso - Giacheri L., Ruffinatto B. e G., Baffert C.
11 - Capanna della Noire e tentativo al M. Noire de Peuterey - Casassa E., Frigero B., Ghiglione F.
10 - Capanna Gamba - Ruffinatto B., Giacheri L., Ferrero E., Morello F., Zorio E., Marello Cerruti, Bessone L.
10-11 - Rifugio Gonella - Bonino A., Bessone L., Felizia G., Bruno Mauro, Galetto C., Possati R., Bertone F. (Sez. Pinerolo)
10-11 - Aiguille Croux - Ceriana R., Marchisio G., Tarditi C., Magoga W.
11 - Rifugio Dalmazzi - Montaldo R., Cartolaro E., Botto E., Cuniberti C., Galazzi C.
12 - Torrione d'Entrevès - Zorio Manfredo e Enrico
13 - Dente del Gigante - Bessone L.. Felizia G., Galetto C. - Alla gengiva: Bonino A., Bruno Mauro, Bertone F., Giacheri L., Zorio M. e E.
13 - Petit Mont Blanc - Zorio M. e E., Morello F., Trinchero P., Maria Ricatto, Vacha C.
13 - Rifugio della Noire - Abenante A. e Farò A.
13-14 - Grandes Jorasses (fino canale Wimper) - Ceriana R., Tarditi C., Magoga W.
14 - Aiguilles d'Entrèves - Casassa E., Frigero A. e B. e S., Solera G., Rainetto L.
14 - Piramides Calcaires - Abenante A. e Farò A.
14 - Petit Mont Blanc - Bonino A., Giacardi F., Bevilacqua L., Acquarone S. e M., Dassi A. e
A. Meda
16 - Tour Ronde - Felizia Giovanni
17 - Aiguille Noire (20 tentativo) - Casassa E., Ceriana R., Marchisio G. 20 - Colle de la Seigne - Pagliarin, Frigerio A. e J.
20 - Torrione d'Entrevès - Bogero R., Palluan M., Roiter E., Casassa E., Ceriana R., Frigero
B. e S., Morello A., Marchisio G., Rainetto L., Ravelli L. - Alla base: Gaido Rosa, Pagliarin M., Ruffa G., Carossa C.

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VITA SEZIONALE


   IN FAMIGLIA


? Hanno annunciato il loro matrimonio:
Salvatore Tedda e Lidia Franceschini. Mario Grilli e Bianca Revello.
I nostri più fervidi auguri di gioia e felicità.
I più bei fiori sono sbocciati nelle case di:
Elena e Cesare Zenzocchi: Alberto.
Faustina e Luigi Rossetti: Silvia.
Giovanna e Luigi Rainetto: Carola.
Si è diplomato geometra: Roberto Ceriana.

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   SCUSE


Per la ritardata uscita di questo Notiziario, il Redattore, chiede ancora benevolenza e comprensione, specialmente da parte tinti insofferenti, se ce ne sono.
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