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Notiziario Sezione di Torino Giugno 1967
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VITA SEZIONALE
SOGGIORNO ESTIVO 1967 AL RIFUGIO NATALE REVIGLIO
Nei mesi di luglio ed agosto il nostro rifugio N. Reviglio aprirà nuovamente i battenti ai soci della Giovane Montagna. Si preannunziano, oltre ai torinesi, gruppi di Cuneo, Pinerolo, Mestre.
Appena giungerà ai soci questo notiziario, si apriranno le iscrizioni e la quota per ogni turno 'settimanale sarà ancora di L. 13.500.
Ripetiamo l'appello alla collaborazione ed alla comprensione da parte di tutti, perché l'impronta di familiare cordialità dei nostri soggiorni estivi non debba venir meno e sia anzi ulteriormente incrementata.
Lo stesso dicasi per l'attività alpinistica, che, condizionata alle spesso balzane vicende metereologiche e più dalla preparazione dei singoli, resta pur sempre la ragione primitiva per cui il nostro rifugio è stato fatto sorgere in quella incomparabile zona.
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PROSSIME SERATE IN SEDE
Venerdì 16 giugno - ore 21,15
il signor Enrico Barbero proietterà diapositive aventi per oggetto ascensioni estive di notevole impegno alpinistico.
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ATTIVITÀ PREVISTA
CIMA DI NASTA (m 3108) - 24-25 Giugno
24 Giugno:
Ore 14,30 Ritrovo in corso Re Umberto angolo corso Stati Uniti.
Ore 14,45 Partenza. Si raccomanda la puntualità.
Ore 18,- Arrivo a Pian della Casa e partenza per il rifugio Franco Remondino (m. 2430).
Ore 19,30 Arrivo al Rifugio, cena e pernottamento. Il Rifugio è incustodito ma è dotato di cucina a Liquigas.
25 Giugno:
Ore 5,- Sveglia, colazione e partenza.
Ore 8,- Arrivo al lago di Nasta, suddivisione dei gruppi e partenza per la vetta.
Ore 11,- Arrivo in vetta di tutti i gruppi, spuntino e discesa al rifugio.
Ore 16,- Partenza con il pullman dal piano della Casa.
Ore 19, - - 20,- Arrivo a Torino.
La cima di Nasta fa parte del gruppo Argentera-Corno Stella, ed è una imponente e bella montagna specie se ammirata dal suo versante Ovest. La sua cresta sommitale forma 4 cime: Sud, Ovest, Centrale, Est. La centrale è la più elevata. Facilmente accessibile da Nord e da Sud-Est, presenta particolare interesse alpinistico sul versante Ovest dove si svolgono alcuni itinerari classici e difficili, su ottima roccia, fra i più belli dell'intera catena delle marittime. Noi saliremo per due itinerari: un primo gruppo per il canalone Sud, o via normale, un secondo gruppo per la cresta Sud-Ovest. Questo secondo itinerario è riservato ad alpinisti che abbiano già discreta familiarità con la tecnica di arrampicata.
Direttori di gita: Ceriana R., Leopardo G.
N.B. Se il 24-6 sarà per tutti festivo, la partenza verrà anticipata al mattino.
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PUNTA CIAN (m 3320) - 8-9 Luglio
8 Luglio:
Ore 14,30 Ritrovo in corso Stati Uniti angolo corso Re Umberto (lato destro).
Ore 15,45 Partenza. Data la lunghezza del viaggio si raccomanda la massima puntualità. Ore 18,- Arrivo alla fraz. di Vernaz e partenza per Cignana.
Ore 20,- Arrivo a Cignana e pernottamento nell'alberghetto dei lago.
9 Luglio:
Ore 5,- Sveglia, colazione e partenza.
Ore 11,- Arrivo in vetta, spuntino, foto di prammatica e discesa.
Ore 12,- Partenza da Vernaz.
Ore 20,- Arrivo a Torino.
La punta Cian o Tzan, appare a chi la guarda dal versante di Cignana come un Cervino in miniatura. Dalla vetta si può godere un magnifico panorama sull'intero bacino di Torgnon e su tutta la catena del Cervino. La via normale, la cresta Nord dal colletto di Cian (3200 m.), permette di raggiungere la punta con facile e divertente arrampicata. Chi vuole invece cimentarsi su maggiori difficoltà può trovare piena soddisfazione sulla cresta Est per la via Rey. Gli amanti della natura che non hanno intenzione di giungere in vetta possono godere del magnifico panorama e dei suggestivi scorci che offre il grande lago artificiale. Indispensabile per ogni partecipante la piccozza, consigliabili i ramponi. Per ulteriori informazioni rivolgersi al capogita, o al Venerdì in sede, o telefonando all'ora dei pasti (39.60.26). Partecipate numerosi, e buona gita!!
Direttori di gita: R. Ceriana e Silvio Frigero.
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PELVOUX (m 3998) - 22-23 Luglio
Vedere programma in sede.
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ATTIVITÀ SVOLTA
VISITA AGLI ALPIGIANI - Domenica 9 Aprile
Siamo tornati ad incontrarci con gli amici alpigiani delle diverse borgate di Frassinere, sopra Condove. Ventidue i soci partecipanti ed una quarantina di persone alle quali è stato recato quanto la Sezione di Torino ha potuto loro offrire col contributo dei soci. Ancora una volta abbiamo constatato in quali condizioni dì abbandono e povertà materiale vivono alcuni alpigiani, pochi superstiti di comunità un tempo abbastanza fiorenti. E questo alle porte, si può dire, di una civile Torino. Cose che paiono impossibili! Infatti stentava a credere ai propri occhi chi fra noi partecipava la prima volta e ne faceva una vera quanto sconcertante scoperta.
Ma tralasciamo questo argomento che ci porterebbe troppo lontano e che andrebbe trattato, con la dovuta preparazione, in altra sede. Vediamo piuttosto se queste nostre manifestazioni hanno una validità. Ci pare di sentir dire da qualcuno: « Cosa credete di risolvere con un modesto pacco donato una volta all'anno? ». Sarebbe fin troppo facile obiettare: forse che si risolve la malattia di un degente all'ospedale, visitandolo? Forse, che si elimina la causa della sua pena prendendo sottobraccio un amico, che una pena ha in cuore, facendogli sentire la propria amicizia? Eppure chi vorrebbe negare un valore a queste azioni? Le nostre visite agli alpigiani più disagiati hanno questo sapore. Ciò che riteniamo valido è l'incontro amichevole, il contatto umano, il rendersi partecipi di certe situazioni penose, cose che fanno del bene reciproco. E questo, lassù nelle cadenti borgate di Frassinere, è avvenuto. Allora si capisce come il « pacco » - che pure vorremmo sempre più pingue e magari accompagnato da una bella sommetta - non sia altro che un segno visibile dei nostri sentimenti di solidarietà.
Certo, da una cosa crediamo ci si debba guardare e cioè dal ritenere che la sola partecipazione a manifestazioni del genere basti a mettere a posto la coscienza, che a posto non sarà se non faremo anche quanto in noi possibile per influire sugli ordinamenti sociali affinché giustizia e amor di prossimo si accordino per dare concreta soluzione a certi dolorosi problemi alpini.
Chiudiamo con una nota d'ordine finanziario: la spesa per gli acquisti è stata alquanto superiore alle offerte ricevute. Ma la sottoscrizione rimane sempre aperta e quindi contiamo sul pareggio, anzi, su un avanzo da mettere in conto per la futura visita.
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RALLY AL GABIET - 16 Aprile
Diciamo subito che il 4° rally sci-alpinistico delle Sezioni occidentali è stato vinto dalla Sezione di Torino.
La giornata era ottima ed il percorso ben indovinato, il direttore di gara era stato in grado di determinare il tempo in limiti adeguati, tutta l'organizzazione, sia detto a lode della Sezione di Ivrea, è stata efficientissima.
La squadra vincitrice era composta dai nostri Roberto Ceriana, Pier Massimo Ponsero, Franco Peyretti; una seconda squadra, composta da Vincenzo Clerici, Cesare Gasparini, Giuseppe Leopardo si è piazzata all'ottavo posto.
Il pesante trofeo fa ora bella mostra di sé nella nostra sede.
Vogliamo ricordare inoltre che alla manifestazione ha partecipato anche una squadra veneziana (Gerini Laura, Zanardi Maria Pia, Bevilacqua Nicolò) e ciò dimostra l'interesse anche di altre Sezioni per la formula della manifestazione attuata dal 1964 su proposta della nostra Sezione e particolarmente caldeggiata dall'allora presidente P. Rosso, che ne fu l'anima nelle prime due edizioni torinesi.
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GITA INTERSEZIONALE - 29-30 Aprile e 1 Maggio
Spiace che una gita così bella ed importante per vari lati, perché costituiva un incontro tra tutte le Sezioni, perché si svolgeva in zona a noi nuova, perché in ambiente alpinistico incomparabile, sebbene non interessatamente reclamizzato, abbia avuto così scarse adesioni.
Dov'erano i nostri fautori dello sci-alpinismo?
In compenso, per quei pochi gitanti, sole splendido, allegria, concordia di decisioni ed una quantità di liete constatazioni sulle belle caratteristiche della manifestazione, accom-pagnata dal sole e dalla brezza dell'alta montagna.
Auguro che in futuro la gita possa essere nuovamente programmata: in sintesi un'ora e un quarto da Chiareggio al rifugio Porro e cinque ore di qui al colle Cassandra.
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CIMA PROVENZALE (m 2402) - 14 Maggio
Dopo la S. Messa a S. Secondo ci siamo trovati in 29 amici pronti a sobbarcarci i 130 km. che ci separavano dalla Chiappera, punto di partenza della nostra meta.
Qui giunti ci siamo divisi in vari gruppi, il primo verso la Provenzale, il secondo dopo aver accompagnato i primi all'attacco ha proseguito verso il Colle Gregouri alla base della Rocca Castello ed un terzo ha raggiunto il rifugio Stroppia sulla via del Brec du Chambeiron.
Ma ritorniamo al 1° gruppo che diviso in 6 cordate per un totale di 22 partecipanti alle 11,15 (un po' tardi) dava inizio alla scalata della Provenzale. A 2/3 della salita le cordate venivano ingoiate dalle nebbie. Dopo un breve conciliabolo si decideva di proseguire la salita e la vetta veniva raggiunta dalle prime cordate verso le 14,15.
Brevissima sosta ed inizio della discesa mentre le cordate si avvicendavano sulla esile punta ai piedi della Croce. Dopo pochi tiri dì corda oltre alla nebbia fittissima che limitava a pochi metri la visibilità, iniziava a piovere, una pioggia incessante che rendeva oltremodo pericolosa la discesa. Assicurazioni continue erano ora richieste anche in quei punti che in salita si erano percorsi muovendo contemporaneamente tutti i membri della cordata. Tracce di sentiero erano trasformate in acquitrini, la roccia permeata di muschio ed erbe e percorsa da un torrente di acqua era di una viscidità impressionante. La discesa continuava lentissima mentre incominciava a farsi strada l'idea che le ultime cordate fossero sorprese dall'oscurità prima di raggiungere l'attacco.
Per fortuna ciò non si avverava (per poco) e tutti quanti potevamo raggiungere il paese. Una amara delusione ci attendeva; il pullman era sceso ad Acceglio pertanto altri 8 km. sotto la pioggia da percorrere. Fortunatamente con un'auto che per 5 volte ha fatto la spola tra un paese e l'altro raggiungevamo Acceglio.
Viaggio di ritorno con arrivo in città all'una e trenta di lunedì mattina con gli animi un po' spenti (forse per tutta l'acqua presa).
In altre occasioni eravamo stati tacciati di rinunciare, in caso di tempo incerto, troppo facilmente a raggiungere la meta prefissata; in questa, la vetta è stata raggiunta, ma quale prezzo avremmo pagato se il maltempo ci avesse raggiunto su una cima di poco più difficoltosa?
Abbiamo letto sui giornali le tragedie accadute al Mont Blanc du Tacul ed alla Midi nello stesso giorno. Facendo le debite proporzioni ponderiamo quanto è successo, e quando il direttore di gita propende per il ritorno e decide di interrompere la salita, accettiamo questa sua decisione con serenità di spirito e non come una debolezza da parte sua, immedesimiamoci nelle sue responsabilità e nella sua amarezza di dover
prendere una decisione così triste per tutti.
G. Marchisio
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PICCHI DEL PAGLIAIO - 28 Maggio
La gita di cui sopra ha sostituito quella alla Cima Battaglia, che un tempestivo sopralluogo aveva senz'altro sconsigliato. La sostituzione però ci ha privati dell'esperienza di un pernottamento primitivo nelle foglie di frassino della alpestre borgata di Scalaro, espe-rienza ormai rara!
In compenso l'epidemico contagio dell'arrampicata ha trascinato i numerosi gitanti nella completa traversata dei Picchi, sotto la guida di G. Marchisio, Marchelli, Forneris, Clerici, Annovazzi. Panorama limitato ai pochi squarci tra le nebbie diradantesi. Ritorno in città al tramonto per effetto dell'ora legale.
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SERATE IN SEDE
12 Maggio
film e diapositive dei soci Boggero, De Paoli, Morello
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26 Maggio
film della cineteca CAI: « Sci a Courmayeur », « Salita al Cervino per la via italiana «.
Ringraziamo vivamente quanti hanno collaborato per la riuscita di queste interessanti proiezioni.
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VITA SEZIONALE
LUTTI
LUTTI
Ha chiuso la sua giornata terrena la sig.na Dina Pochettino, la cui figura avranno presente solo i soci più anziani avendo essa fatto parte attiva della nostra associazione in anni ormai lontani.
Prematuramente, destando in tutti una dolorosa impressione, ci ha lasciati la sig,na Carla Doppio, socia che avevamo visto partecipare a nostre gite esuberante di vita e con fresca passione alpinistica.
L'estinguersi di una esistenza, lunga o breve che sia stata, ci fa sempre sostare in una severa meditazione e la fede, alla quale ci ancoriamo come ad un sicuro appiglio in roccia, ci fa elevare una fervida preghiera di suffragio e impetrante conforto divino a chi piange la perdita di persone care.
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