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Notiziario Sezione di Torino Giugno 1984



ATTENZIONE: Nel testo seguente sono state riportate soltanto le parti del notiziario interessanti
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VITA SEZIONALE


   SETTANT'ANNI


È d'uopo, a questo punto dell'anno, fare un breve bilancio dell'attività svolta nei mesi trascorsi; ma, detto che le gite e le serate messe in calendario si sono susseguite tutte con una discreta presenza di soci, constatato inoltre che la sede è sempre affollata, il consuntivo vero e proprio lo faremo solo a settembre, rimandandovi per ora alla cronaca dell'attività svolta, perché qui più mi preme dare uno sguardo a quello che è l'intenso programma sociale dei prossimi mesi.
In agosto, in concomitanza con l'annuale periodo di apertura dello Chapy, si terrà la settimana di pratica alpinistica che vedrà impegnati i nostri migliori elementi come capicordata. La sua buona riuscita non è solo legata al fattore tempo, ma a quello che ciascuno di noi potrà dare come personale contributo di esperienza od amicizia agli altri partecipanti. Lo stesso spirito di allegra e sana amicizia caratterizzerà, lo spero, le settimane del soggiorno estivo: qui rivolgo un appello a tutti i volenterosi perché, se richiesti, diano un aiuto al direttore di turno; non dimentichiamo infatti che il direttore è uno di noi, che il più delle volte sacrifica una settimana di ferie per la Giovane Montagna.
Quest'anno la Giovane compie settant'anni: per ricordare questa importante data la nostra sezione ha messo in programma tutta una serie di manifestazioni. Il 15 e il 16 settembre ci ritroveremo in vetta al Rocciamelone, ai piedi di Maria, per ribadire i nostri principi, per ricordare i soci scomparsi e per attingere la forza di guardare al domani con serenità e con coraggio. Quest'appuntamento, raduno intersezionale estivo dell'Associazione, è importante anche e soprattutto per la nostra Sezione, per quello che il Rocciamelone ha rappresentato e rappresenta ancora, perché lassù ci siamo già trovati tante volte in passato e ci ritroveremo ancora nel domani, sempre vivi e presenti, a testimoniare un modo diverso di fare montagna, amici sempre e tutti, pur nella poliedricità del diverso carattere di ciascuno di noi e nel rispetto delle idee e delle opinioni di tutti.
Altre iniziative, poi, sono programmate per i mesi successivi e ne daremo tempestiva comunicazione.
Tutto questo richiede un non indifferente impegno da parte di tutti noi, ma è con piacere che ho constatato come la gran parte di voi, pur nei limiti imposti dai propri impegni quotidiani, non si tira indietro di fronte ad una richiesta di collaborazione, anche se, il più delle volte, deve essere un po' sollecitata.
L'invito mio più pressante è che interveniate e partecipiate sempre numerosi, con idee e con amici sempre nuovi, alla vita associativa: solo cosi potremo ritrovarci ancora tra trent'anni per festeggiare il centenario della nostra Associazione.
Per concludere una comunicazione: l'ultimo consiglio sezionale ha accolto le dimissioni da Vice Presidente di Fiorenzo Adami ed ha provveduto a nominare, in sostituzione, Giorgio Rocco: ad entrambi il nostro grazie più sincero, per il lavoro svolto a Fiorenzo e per aver accettato di sobbarcarsi un nuovo impegno a Giorgio.
Pierluigi Ravelli

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   COLLABORAZIONE A RIVISTA E NOTIZIARIO


Dal questionario sociale e da alcune rimostranze di soci sono emerse critiche notevoli all'impostazione della rivista della GM, trasmesse a chi di dovere. Come ripetuto in passato ritengo che la forma più valida per rendere viva ed immediata la rivista e il nostro notiziario sezionale sia l'inviare materiale e quindi soprattutto articoli. Questo bollettino è di tutti noi, soci della Sezione di Torino della Giovane Montagna, e qui potete esprimere le vostre opinioni, inviare i vostri resoconti di gite, proporre nuovi itinerari. Sotto, dunque: aspettiamo fiduciosi di ricevere materiale per la pubblicazione, perché c'è spazio per tutti i suggerimenti e per tutte le critiche.
Il Presidente

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   GARA SEZIONALE DI SLALOM GIGANTE - 11 MARZO


Anche quest'anno, come nella passata stagione è stata organizzata la gara sciistica di fine corso.
Grazie alla fattiva e qualificata collaborazione di Gianni Santilli, del nostro maestro di sci Roberto Graziano e della società degli impianti di "Cervinia Carosello" la competizione ha allineato alla partenza una trentina di soci. Molto numerosi ed entusiasti i ragazzi e relativi genitori, alcuni arzilli arcaici (così nominati nell'ultimo referendum) e poi via via tutti gli altri.
Vanno sottolineati la presenza del nostro presidente, che ha sfoderato grinta, tecnica e determinazione degni di un grande campione, il solito gran mestiere di Pier Massimo che ha diuovo vinto, la verve agonistica di Giuseppe Bolla e Aldo Cauda e le notevoli capacità delle nostre "dame".
Un discorso a parte meritano i ragazzi e le ragazze:hanno corso sullo stesso percorso degli adulti mettendo in mostra tutti i progressi fatti nelle lezioni precedenti, davvero buoni considerando che l'età del più piccolo "Gigi Forneris" è di soli 7 anni.
Dulcis in fundo la giornata è terminata con la nota traversata Cervinia-Valtournanche dispensatrice, sotto un sole cocente, di splendide curve su neve ottima per una ventina di chilometri.
Prima di tornare a casa una breve puntata in Piola a Carema ha attenuato i languori di una così intensa ed emozionante giornata di "Pistaioli".
M.P.

CLASSIFICA UFFICIALE
CATEGORIA 1: da 0 a 15 anni
F
1) Santilli Silvia 1 21 54
2) Forneris Daniela 1 30 10
M
1) Bia Stefano 1 18 53
2) Palladino Stefano 1 24 68
3) Rosso Gian Luca 1 53 76
4) Forneris Gigi 2 00 12
CATEGORIA 2: da 15 a 45 anni
F
1) Ponsero S. 1 05 32
2) Bosa A. 1 05 60
3) Forneris M.R. 1 43 77
4) Castelli G. 1 51 93
M
1) Graziano R. 0 52 80
2) Valle G. 1 00 55
3) Ravelli P.L. 1 02 50
4) Valle M. 1 05 20
5) Santilli G. 1 08 50
6) Palladino M. 1 11 95
7) Palladino B. 1 13 09
8) Castelli S. 2 51 15
9) Bia S. 2 52 15
CATEGORIA 3: da 45 a 100 anni
F
1) Bosa Teresa 1 32 57
2) Pauletto A. 1 36 09
3) Boggero R. 1 53 15
4) Rosso R. 1 54 15
M
1) Ponsero P.M. 0 58 76
2) Bosa S. 1 09 86
3) Forneris G. 1 16 32
4) Bolla G. 1 38 18
5) Rosso D. 1 39 18
6) Cauda A. 2 53 15

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   Domenica 8 Aprile - MONTE SAN GIORGIO


La gita si è svolta in un'ottima giornata di sole con la partecipazione di una dozzina di ragazzi (ed altrettanti adulti) che tra strage di processionarie, fotografie naturalistiche ed allegre canzoncine, hanno raggiunto la cima del monte da dove si sono potuti ammirare decine di deltaplani che partivano davanti a noi per librarsi nel cielo terso sulle ali del vento.
La presenza di Padre Onorato ci ha permesso di poter assistere ad una suggestiva S. Messa celebrata nell'intrico di una boscaglia e che è stata molto gradita dai ragazzi partecipanti. Dopo una discesa alla garibaldina ed una salutare sosta in birreria, il gruppo si è sciolto desideroso di poter presto ritrovarsi per altre mete.
A causa del tempo inclemente questa è stata l'unica gita effettuata a tutt'oggi. Per recuperare il tempo perso, avremmo deciso di cambiare il programma stabilendo le gite di volta in volta al giovedì sera col seguente calendario: 27 Maggio - 10 e 24 Giugno

Per gli interessati al soggiorno al Rifugio Reviglio a Courmayeur, è opportuna una visita in sede onde stabilire le modalità e condizioni; si ricorda che è comunque obbligatoria la Tessera della GIOVANE MONTAGNA senza eccezioni.
G. F.

Riportiamo le impressioni di uno dei più giovani partecipanti.
Finalmente la Giovane Montagna si è ricordata di noi bambini ed ha organizzato gite adatte alle nostre gambe e tutti entusiasti abbiamo subito accettato e anche i nostri genitori hanno aderito.
La prima passeggiata ha avuto come meta la cima del Monte San Giorgio, è stata una passeggiata molto interessante perché abbiamo potuto ammirare tanti fiori e alberi che non avevamo mai conosciuto e grazie a Padre Onorato abbiamo conosciuto cosa sono le processionarie e ci ha spiegato che sono vermi pelosi all'inizio, lunghi 2 centimetri, che stando vicini uno all'altro, si attaccano e diventano molto lunghi, vanno a fare i nidi sugli alberi e li soffocano.
Arrivati alla meta dopo due ore di cammino, abbiamo pranzato al sacco, mentre ci godevamo lo spettacolo del montaggio dei deltaplani. Noi bambini tutti entusiasti abbiamo fatto un sacco di domande su come si guidano i deltaplani e ci hanno spiegato che i deltaplani si guidano spostando il corpo da una parte all'altra.
Sul sentiero del ritorno abbiamo trovato un luogo tranquillo dove Padre Onorato ha celebrato la S. Messa. Dopo abbiamo continuato a scendere finché abbiamo trovato le nostre automobili e siamo ritornati a casa felici e contenti.
Riccardo Destefanis

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   PELLEGRINAGGIO A ROMA


Il previsto pellegrinaggio a Roma verrà effettuato probabilmente a Settembre-Ottobre.
Appena ci sarà confermata la possibilità di ottenere l'udienza del S. Padre i soci saranno informati tempestivamente della data e del programma.

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   SETTIMANE INVERNALI AL CHAPY


Dal 17 al 25 marzo 35 soci di Mestre hanno riempito con la loro esuberanza e il loro buon umore la nostra casa del Chapy.
Il tempo tipicamente marzolino è stato un continuo passare dal brutto al bello e viceversa, ma ha permesso comunque ottime uscite in pista e traversate sciistiche a Cervinia e Chamonix e gite turistiche per non sciatori con grande soddisfazione di tutti i partecipanti.
Esemplare l'organizzazione facente capo all'infaticabile Bepi Bona.
Peccato che il primo giorno una socia ha dovuto ritornare a Mestre con una brutta frattura e altri due hanno dovuto ricorrere alle cure del dott. Bassi per botte e distorsioni.
Agli infortunati i nostri auguri di rapida guarigione.
F. A.

Anche quest'anno il R. Reviglio è stato aperto per Pasqua con ponte fino al 25 aprile ed ha avuto come ospiti gli amici di Pinerolo e Verona, una trentina in tutto.
Il bel tempo e il sole splendente che ha cotto e abbronzato tutti i presenti ha caratterizzato i quattro giorni di soggiorno funestato purtroppo anche questa volta da una gamba rotta.
Tutti, fondisti, discesisti, sci-alpinisti e semplici camminatori nella neve sono stati soddisfatti e sono tornati alle loro case con l'augurio di poter godere anche il prossimo anno di una Pasqua uguale.
Enrico R.

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   LE VACANZE 1984 AL "N. REVIGLIO" IN VAL FERRET


Ricordiamo che:
* il soggiorno al "N. Reviglio" è riservato esclusivamente ai soci in regola con la quota 1984;
* i turni hanno inizio con il pranzo della domenica e termine con la colazione dell'ultima domenica di permanenza. Il pranzo, in questo giorno è offerto dalla Sezione di Torino;
* ai Soci che per giustificato motivo non potessero effettuare il periodo previsto, verrà rimborsata metà della quota di prenotazione fissata in L. 60.000 per turno. Nessun rimborso è dovuto a chi, per qualsiasi motivo, dovesse interrompere il turno iniziato;
* non sono ammessi i cani per superiori divieti delle autorità locali;
* si ritiene opportuno invitare i Soci a fermare la propria auto nel parcheggio riservato alla GM, posto nelle adiacenze del bivio per la Villa Camerun. La strada che sale al Rifugio, non essendo in condizioni di sopportare un traffico troppo intenso, deve essere riservato ai fornitori ed eccezionalmente ai Soci per il carico e scarico dei bagagli;
* si rammenta infine l'assoluta necessità, per ovvi motivi di igiene, che i partecipanti siano in possesso di lenzuola e federe (anche per quanti hanno la preferenza del sacco-pelo). In caso di dimenticanza la direzione può disporre della suddetta biancheria;
* la camera (o il posto-letto) deve essere lasciata libera, ordinata e pulita, per le ore 11 della domenica fine turno.
Il soggiorno estivo 1984 avrà il seguente calendario di apertura 8-15 luglio, 15-22 luglio, 22-29 luglio, 29 luglio-5 agosto, 5-12 agosto, 12-19 agosto, 19-29 agosto per un totale di 7 turni settimanali.
Le prenotazioni si ricevono presso la Sede di Torino dal 1° giugno p.v., con il versamento della quota di L. 60.000/turno per adulti e relativa compilazione del modulo apposito (sullo stesso dovrà essere indicato anche il numero di tessera sociale).
Le quote di prenotazione di partecipazione potranno essere versate tramite assegno bancario intestato a: RAVELLI Pierluigi, CASTAGNERI Pietro, ADAMI Fiorenzo (Giovane Montagna - Via S. Ottavio 5-10124 TORINO).
Nella settimana dal 19 al 26 agosto si terrà la "SETTIMANA INTERSEZIONALE DI PRATICA ALPINISTICA". Il programma dettagliato di questa manifestazione è già stato inviato a tutte le Sezioni e le schede di iscrizione dovranno pervenire entro il 30 giugno p.v. alla nostra Sezione. Contemporaneamente è possibile la presenza di un certo numero di Soci GM anche non iscritti alla "Settimana".
Le quote sono esposte in sede.

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   SETTIMANA INTERSEZIONALE DI PRATICA ALPINISTICA


CHAPY D'ENTRÈVES 19/26 AGOSTO 1984
Come per le scorse edizioni del 1977 e del 1981, la Sezione di Torino della Giovane Montagna organizza la Settimana di Pratica Alpinistica nella Casa per ferie "Natale Reviglio" allo Chapy d'Entrèves.
La settimana ha lo scopo di fare incontrare soci delle diverse sezioni i quali, trovandosi ad andare in montagna insieme, possono scambiarsi le proprie esperienze alpinistiche; il terreno di gioco, com'è consuetudine nelle Alpi Occidentali, sarà prevalentemente il misto. Da tale incontro dovrà nascere un bagaglio di esperienza che ogni partecipante potrà mettere a disposizione al ritorno per gli amici della propria Sezione.
DIREZIONE: la parte tecnica sarà, come di consueto, curata dall'amico guida alpina Giulio Filaferro coadiuvato da Attilio Cauli di Courmayeur, mentre l'organizzazione farà capo a Roberto Rosso (011/35.25.61).
PRENOTAZIONE: le domande con lo scarico di responsabilità dovranno essere inoltrate entro il 30 giugno 1984 alla Sezione di Torino, compilando l'apposito modulo.
RIMBORSO SPESE: le spese vive sostenute per l'organizzazione della settimana di pratica alpinistica saranno ripartite sul numero di partecipanti. In linea di massima si prevede che l'importo non debba discostarsi da Lire 110.000 per ogni partecipante e da Lire 80.000 per ogni capocordata. Per poter effettuare gli acquisti è indispensabile il versamento all'iscrizione di Lire 50.000 per persona. Le sezioni che inoltrano le domande si intendono impegnate al pagamento di tale somma anche in caso di mancata presenza dei propri soci.
EQUIPAGGIAMENTO: da alta montagna, con pila frontale, baudrier, casco, occhiali da ghiacciaio, ghette, ramponi, piccozza, duvet, qualche cordino e fettuccia, alcuni moschettoni, chiodi da ghiaccio e da roccia e, per chi ce l'ha, corda e sacco a pelo.Indispensabile la carta d'identità per l'espatrio e utile la tessera del CAI.
PROGRAMMA: il ritrovo sarà al "Natale Reviglio" nella mattinata di domenica 19 Agosto 1984. Dopo la Santa Messa, nel tardo pomeriggio, trasferimento in Valgrisenche e salita al Bivacco Ravelli (2850 m) pernottamento nello stesso e nelle tendine predisposte.
Le giornate di lunedì 20 e martedì 21 saranno dedicate alla salita alla Gran Rousse (3607 m) ed a manovre di corda tra i seracchi del ghiacciaio d'Invergnan; rientro allo Chapy nel pomeriggio di martedì.
Mercoledì 22 pomeriggio, tempo permettendo, salita al rifugio Gonella al Dôme (3072 m) e pernottamento; giovedì 23 ascensione al Monte Bianco (4810 m) per la via delle Aiguilles Grises con ritorno o dalla via di salita, o dal Maudit-Tacul o dall'Aiguille de Gouter e rientro al Reviglio. Venerdì 24, nel pomeriggio, salita al Rifugio Boccalatte (2804 m) e pernottamento; sabato 25 salita alle Grandes Jorasses (4206 m) e rientro.
Domenica 26 agosto mattinata in relax, Santa Messa, pranzo sociale e ritorno alle rispettive abitazioni.
Il programma è, naturalmente, soggetto a variazioni per contrattempi dovuti al variare del tempo o ad altri motivi. In particolare la gita alle Grandes Jorasses potrà essere sostituita con mete meno ambiziose quali Tour Ronde (3798 m), Aiguille de Rochefort (4001 m), Aiguille de Leschaux (3759 m).
ORGANIZZAZIONE: la quota comprende colazioni, pranzi, cene, viveri per gite e pernottamenti.
Ogni partecipante è tenuto a portarsi le lenzuola; chi ne fosse sprovvisto le troverà in loco.
PARTECIPANTI E CAPICORDATA: il numero massimo di partecipanti è fissato in 25 più 10 capicordata: sono sempre ben accetti quelli di altre Sezioni.
CONDIZIONI FISICHE: è indispensabile allegare un certificato di buona salute rilasciato dal medico curante: questo soprattutto per tranquillità dei partecipanti che devono prima di tutto conoscere le condizioni fisiche del proprio organismo. Al fine di trascorrere la settimana nel modo più piacevole si consigliano tutti i partecipanti a presentarsi in buone condizioni di allenamento.

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   15-16 SETTEMBRE 1984 - RADUNO INTERSEZIONALE AL ROCCIAMELONE (3538 m)


Questa montagna, ritenuta per lunghissimi anni la più elevata d'Italia per l'alone di superstizione e di fede di cui era circondata, è stata conquistata da Bonifacio Rotario d'Asti il l° settembre 1358. In questa ascensione, la prima conosciuta, Rotario portò sulla Vetta un trittico di metallo conservato attualmente nella Cattedrale di Susa. Alla storica salita è legata anche la prima costruzione di un ricovero, la Cà d'Asti, nata con il preciso scopo di favorire la salita alla vetta.
Tutte le costruzioni di Cà d'Asti e della vetta sono state ristrutturate e rese perfettamente efficienti in questi ultimi anni, con un lavoro imponente, a cura di un Comitato di cui fa parte anche la Giovane Montagna.
In prossimità della cima del Rocciamelone furono erette varie Cappelle, l'ultima delle quali costruita in muratura dalla Giovane Montagna di Torino, su progetto dell'architetto Reviglio nel 1923. È strutturata in tre locali, al centro la Cappella e ai lati due dormitori, uno chiuso e l'altro sempre aperto e di proprietà della nostra Sezione (Rifugio Santa Maria).
Una grande statua della Madonna, inaugurata il 28 agosto 1899 e dovuta alle offerte di 130.000 bambini d'Italia, accoglie a braccia aperte i pellegrini.
Il Rocciamelone è stato per lunghissimi anni ed è ancora oggi una montagna-simbolo dell'alpinismo cattolico piemontese e per questo particolarmente caro a tutti i soci della Giovane Montagna. Lassù ai piedi di Maria, è stato celebrato il cinquantennio della nostra associazione e lassù ci ritroveremo tutti riuniti ancora il 16 settembre 1984 per ricordare i nostri Settant'anni.
La facilità di accesso consentirà a moltissimi di salire sulla vetta e poter godere, tra l'altro, di un panorama grandioso.
PERCORSO DI ACCESSO:
A) Dal versante della Valle di Susa
Da Susa, imboccando la strada di Mompantero prima asfaltata e poi sterrata, si raggiungono in circa 20 km i ruderi dell'ex Forte della Riposa (2205 m). Lasciata l'auto si sale per comodo sentiero fino al Rifugio di Cà d'Asti (2854 m) posto su una spalla rocciosa in luogo panoramico (ore 1,30 - 2). Da Cà d'Asti, per un ben tracciato sentiero, si perviene, fra sfasciumi, al segnale detto della Croce di Ferro (3306 m) e di lì alla vetta (3538 m - ore 1,30 - 2 - elementare).
B) Dal versante della Valle di Lanzo
L'itinerario si presenta più vario e alpinisticamente più interessante, anche se privo di difficoltà.
Da Margone (ultimo paese della Valle di Viù) per ripida ma buona strada si raggiunge il Lago di Malciaussia (1805 m). Lasciate le auto al Lago, si sale al rifugio Tazzetti (2642 m) per un ben tracciato sentiero (ore 2 - 2,30). Dal Rifugio per un sentiero erboso piuttosto ripido, si raggiunge un marcato costone che si perde contro una bastionata, superata la quale, e attraversato il facile ghiacciaio del Rocciamelone, si perviene a una insenatura e si guadagna la Vetta per una cresta detritica (ore 3 - 3,30 - facile). Indispensabili corda, piccozza e ramponi.
ORGANIZZAZIONE:
A cura della Sezione di Torino. Prenotazioni entro il 30 LUGLIO p.v. direttamente in Sede (Via S. Ottavio 5) o rivolgendosi ai responsabili dell'organizzazione
FIORENZO ADAMI (011-60.23.83) GIUSEPPE BOLLA (011-34.11.85)
avendo cura di indicare l'itinerario prescelto per la salita.
RITROVO:
Il ritrovo è fissato per sabato 15 settembre alle ore 14,00 presso la Sede sociale della Giovane Montagna di Torino, Via S. Ottavio, 5. La sezione di Torino si farà premura di organizzare la trasferta alla Riposa o a Malciaussia, a seconda del percorso di salita.
È bene che, non essendo possibile effettuare il viaggio in pullman perché la strada non lo consente, chi può venga in auto per agevolarci il compito.
PROGRAMMA:
Sabato 15 settembre:ore 14,00 in sede a Torino
ore 19,00 ritrovo ai Rifugi Cà d'Asti e Tazzetti
Domenica 16 settembre: ore 5,00 partenza dal Rifugio Tazzetti
ore 6,30 partenza dal Rifugio Cà d'Asti
ore 10,30 SS. Messa in Vetta
ore 12,00 pranzo al sacco e ritorno al punto di partenza.
È indispensabile che ogni partecipante provveda al proprio pranzo al sacco della domenica, mentre ai rifugi sarà servita la cena del sabato sera.
QUOTA DI PARTECIPAZIONE:
Rimborso spese per pernottamento e cena ai rifugi Cà d'Asti e Tazzetti.

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ATTIVITÀ SVOLTA


   TRAVERSATA DELLA MER DE GLACE - Domenica 4 marzo 1984


Il preludio è una simpatica serata per i numerosi convenuti al Chapy, con ottima cena e abbondanti libagioni che contribuiscono a riscaldare 1'ambiente. Fuori da tutto il giorno nevica sottile sottile... ma a mezzanotte il cielo è stellato. Domenica mattina ci avviamo alla funivia per la traversata della Mer de Glace. La salita si svolge assai rapidamente e senza intoppi, siamo fra i primi sciatori e senz'altro il primo gruppo che scenderà stamattina a Chamonix.
Volenti o nolenti ci sottomettiamo alle direttive della Grande ed Espertissima Guida che ripete per la seconda volta in pochi giorni questa TEMERARIA impresa! Dopo averci fatto affilare le lamine sull'unica lastra di ghiaccio presente, le cose si mettono meglio e divalliamo tutti in rigorosa fila dietro al Diavolo Rosso; nulla da eccepire sulla sua abilità e conoscenza del posto come-e-più-delle-sue-tasche, ma perlomeno le bestemmie potrebbe tenersele per sé.
Dopo una breve sosta al rifugio del Requin - dove "qualcuno" crede di poter cominciare a rilassarsi, convinto che le difficoltà siano praticamente finite - ripartiamo nella diafana luminosa mattina verso il fondo del ghiacciaio, su neve molto bella. Una lunga fila di persone ci segue a diplomatica distanza, fermandosi a guardare per aria quando noi facciamo una sosta. Così il Diavolo Rosso decide per un percorso alternativo che sarà divertente per molti, penoso per qualcuno e soprattutto punitivo per i fedifraghi che ci seguono... niente di speciale, quattro salti fra seracchi rotti e un passaggio un po' acrobatico a lieto fine per tutti ... e finalmente siamo fuori dai guai.
Ci aspetta ancora un traverso in salita, oltre il quale una veloce pista in pineta ci porta fino a Chamonix.
Qui il Diavolo Rosso ci fa l'ultimo prezzo dicendo che a parte due precisi individui, tutti gli altri praticamente fanno schifo (Presidente compreso), riesce a caricare un buon gruppo di persone su un pullman già in partenza per l'Italia e il rimanente fa ritorno in taxi ad Entrèves.
Silvia F. A.

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   GITA SCI-ALPINISTICA AL MONTE SARON (2631 m) - 18 Marzo 1984


Partiamo da Torino all'alba con il tempo incerto; ad Aosta, dove facciamo una piccola sosta per aspettare tutti i partecipanti,c'è il sole. Ci dirigiamo verso il Colle del Gran San Bernardo, quindi deviamo per Allain. Dopo qualche chilometro la strada è interrotta dalla neve. Proseguiamo per un piccolo tratto a piedi e poi iniziamo la salita con gli sci. La gita si preannuncia abbastanza dura (per me): dopo mezz'ora mi sorpassa un ragazzo, che non riesco ad individuare dal turbinio di neve che solleva (d'altra parte credo di non averlo più visto né in salita, né in discesa). Attraversiamo una bella pineta e quindi affrontiamo gli ultimi 300 metri; qui si evidenzia la differenza tra i giovani e i... meno giovani (o arcaici), comunque con tempi di salita ben diversi arriviamo tutti in cima. È un bellissimo spettacolo, anche se non c'è una grande visibilità. Un piccolo riposo e ripartiamo; in discesa le cose vanno meglio: il pendio è ripido, la neve è bella e in pochi minuti mi ritrovo al punto in cui al mattino mi mancavano 2 ore alla cima! Le difficoltà aumentano nella parte bassa, perché il sole ha trasformato la neve che è diventata pesante. Si possono vedere delle magnifiche cadute, alcune anche al rallentatore.
Sulla strada del ritorno ci fermiamo in una "piola" di Arnad, per concludere degnamente la giornata.
Sergio Bosa

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   GITA A FORESTO E ALLE PARETI DI MARMO - 25 Marzo 1984


Sebbene la pioggia abbia tolto ogni speranza di arrampicare a Machaby, rimane pur sempre un posto dove sfogare la propria voglia di muoversi accumulata durante la settimana: Foresto.
C'è da dire che questo posto a non tutti piace, sia per la difficoltà delle vie, sia per l'ambiente, decisamente un po' tetro.
Comunque 8 di noi non si sono posti questi problemi, pensando che, una volta tanto, vale la pena di curiosare verso la cosiddetta "zona limite" delle proprie capacità.
Senz'altro il premio per la cordata più divertente va a Renè e Francesco A. in "Asterix", un tetto orizzontale di 5 metri sul quale i due artificialisti sono stati capaci di intrecciarsi in una miriade di cordini, scalette, moschettoni. Ben più audaci Giorgio e un amico venuto dalla Polonia nel tentare di salire su per orribili strapiombi di VII grado, uscendone poi con le braccia "fuse". Gli altri invece si sono accontentati della "Fessura Obliqua" sempre divertente, anche se un po' lucidata.
Pomeriggio in crescendo con il sole alle vicine Pareti di Marmo dove alcuni di noi hanno assicurato un losco figuro che tentava di salire sull' VIII grado con una mano sola! Roba da non crederci!
Comunque soddisfatti verso le 7 di sera tutti ne avevano abbastanza e si avviavano verso Torino.
M.O.

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   CIMA DELLE LISTE - 1 Aprile 1984


L'eccessiva abbondanza di neve ci induce per prudenza a cambiare programma. Cima delle Liste in Val Germanasca è il posto adatto.
Al ritrovo piove con pochi margini di speranza e su 20 iscritti partiamo solo in 12.
A Ghigo sotto una nevicata implacabile altri 3 rinunciano e altri 2 rinunciano durante il percorso.
I 7 irriducibili rimasti sono costretti anch'essi a desistere quando fuori della pineta con nebbia e neve senza punti di riferimento diventa problematico proseguire.
A consolazione cerchiamo di convincerci reciprocamente che la gita in queste condizioni è molto suggestiva.
Il ritorno naturalmente anticipato avviene sotto pioggia e neve.
A.F.

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   GITA A MACHABY (Rocciatori) - 15 Aprile 1984


Invece della programmata salita allo Sperone Grigio, a grande richiesta è stato riproposto Machaby dove si è svolta l'ennesima uscita su roccia. 7 i rocciatori, ben di più gli escursionisti che hanno fatto il giro di Machaby, assai panoramico e interessante. Ma di questo potrete chiedere conferma a loro stessi....
Io vi parlerò come di consueto, degli arrampicatori. Quel giorno chi passava sotto la parete avrebbe scorto un puntino rosso: quello era il casco di Renè che, guidato da Paolo saliva la Via del Banano tentando di salire da "primo" per ben 10 metri su 340! Sul Diedro del Bue Muschiato invece "strisciava" Maurizio che, piuttosto che attaccarsi ai chiodi avrebbe preferito morire! Ben di altro parere sono stati Francesco, detto il "pompiere" e Giorgio che si sono arrangiati alla meglio sul terribile passaggio poco sotto il VII grado. Roberto e Maria Teresa, la ormai accoppiata vincente, si sono esibiti nel tentativo di aprire una nuova via con un martello solo! Si dice che "lei" abbia tolto alcuni chiodi con le mani! Come avrà fatto?
Nel pomeriggio, ancora (che barba!), il solito Maurizio ha voluto provare la via più difficile di Machaby, riuscendo a stare appiccicato sulla roccia incredibilmente liscia, nel mentre qualcun'altro si sdraiava comodamente proprio nel punto in cui poco prima avevamo visto una vipera...
Pensate che appena glielo abbiamo detto ha salito in un battibaleno,e di corsa, i metri che poco prima Maurizio aveva tanto sudato per conquistare!
M.O.

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   ESCURSIONISTI


Dato l'innevamento a quote molto basse per la stagione, si era previsto un luogo più solatio del Colle d'Attia per la prima gita escursionistica ed alpinistica dell'anno. La scelta è per la Corma di Machaby per gli arrampicatori e la traversata per antiche mulattiere Bard-La Cou-Machaby-Arnad per gli escursionisti.
Ci troviamo in piazza Statuto e via per la meta.
Gli arrampicatori filano senza intoppi all'attacco delle varie vie, mentre gli escursionisti constatata l'ora tarda ritengono meglio non fare la traversata e ripiegare sull'andata e ritorno per la stessa via dall'abitato di Arnad.
Prima sosta al Santuario di Machaby per le foto di rito (non faranno certamente concorrenza al documentario televisivo... chi l'ha visto.....), e avanti sulla veramente suggestiva mulattiera pavimentata (selciata) che sale in tornanti sempre più stretti. Ammiriamo in un leggero velo di foschia la valle ai nostri piedi e le prime persone in arrampicata sulla Corma.
Più su, verso un gruppo di case, un profumo di legna bruciata ci fa pensare ad una "barbeque"... quassù...? Sono invece resti di ricci di castagno che finiscono di bruciare a ridosso della mulattiera. Il fumo ha però risvegliato un ancestrale binomio: fuoco = mangiare, e qualcuno comincia a sentire un vuoto.
La meta prefissata in una baita un po' più in su, pone fine alla salita di un primo gruppetto che vuota i sacchi per riempirsi lo stomaco.
L'altro gruppetto continua, nonostante la neve, per un'altra mezz'ora, poi visto che la neve è sempre più alta, che non si è equipaggiati, che del sentiero non c'è più traccia, che il colle è in un punto non ben preciso davanti a noi, si decide di ridiscendere e sostare con gli altri per il necessario ristoro.
L'aria più fresca ci consiglia di scendere, sostiamo nell'abitato di Machaby per foto alle antiche case.
In conclusione: ho le spalle stanche, una vescica ad un piede, ma è stata una bella giornata questa mia prima escursione 1984 con gli amici della Giovane Montagna.
A.M.

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   CINQUE GIORNI IN OBERLAND BERNESE


Nei giorni dal 21 al 25 aprile si è svolta una gita sociale nell'Oberland Bernese; discreto il numero di partecipanti (21) che, suddiviso in due gruppi, ha potuto approfittare di un periodo di tempo splendido per poter gironzolare in una delle più belle zone sci-alpinistiche europee. I più allenati hanno effettuato la bellezza di tre quattromila in tre giorni, mentre gli altri non sono stati da meno compiendo lunghissime traversate sotto un sole cocente.
Importante è che tutti si siano potuti divertire, calibrando sulle proprie capacità i vari programmi, senza per questo aver perso di vista la socialità della gita.
La nostra partenza era ormai predisposta. Tutto era stato organizzato, erano tanti giorni che si pensava a tutti i particolari,nulla poteva sfuggire. In effetti, verso la mezzanotte la comitiva si riuniva al casello dell'autostrada per iniziare la vacanza. Tutti noi avevamo letto il programma per cui sapevamo con certezza il percorso: giungere al Gran S. Bernardo, passare la frontiera, Martigny, Sierre e finalmente Goppenstein. Cosa molto facile da dirsi, ma alquanto trigosa da eseguirsi. Non considerando quanto eravamo carichi tra zaino, sci, scarponi, non considerando che avevamo praticamente passato una notte in bianco, l'effettuare tutti i sette cambi di treno tra Goppenstein e lo Jungfraujoch non è poi stata una grande impresa.
Arrivati finalmente sulla cremagliera è scattata l'operazione "foto" dinanzi a tutta quella vastità e imponenza di montagne il guardarle e basta era cosa sciocca, ci si sentiva desiderosi di immortalarle per portarne testimonianza a Torino.
Verso le 10,30 siamo giunti allo Jungfraujoch, e per la prima volta ho avuto veramente la sensazione di essere immersa nelle montagne, attorno a me non c'era null'altro se non ghiacciai, neve e vette. Dopo alcuni momenti di contemplazione, di rifocillamento e di acclimatamento abbiamo iniziato a prepararci per la nostra prima salita. Lentamente, senza troppi affanni, giungiamo nel bellissimo rifugio del Monch, abbarbicato su di un risalto di roccia. Ci sistemiamo in camerata e poi, dopo esserci rifocillati, saliamo verso il Monch. Ma la stanchezza del viaggio e l'altezza ci giocano un brutto scherzo; così, tra le imprecazioni del solito vice-presidente un po' insofferente del modo di andare in montagna dei giovani, rinunciamo alla vetta quando ormai l'avevamo in tasca e ritorniamo con la coda tra le gambe.
A sera la nostra bellissima camerata sembra un'infermeria: stanno male un po' tutti, ma soprattutto il solito vice che, affacciato alla finestra del rifugio, con conati di vomito si libera di tutta la bile che aveva in corpo (ed era veramente tanta); Carla, Valle, Dodi e altri ancora non stanno certo meglio.
La sera trascorre veloce. Al mattino di lunedì, con tempo sempre splendido, e con il corpo ristabilito, si scende alla Konkordiaplatz: il gruppo più numeroso attraverso il ghiacciaio dello Jungfraufirn, mentre quattro simpaticissime ragazze con un Presidente percorrono l'Ewigschneefeld.
La comitiva si scinde ulteriormente: Maria Teresa abbandona i suoi pochi amici alla Konkordiaplatz e raggiunge gli altri che stanno arrancando sotto il solleone su per il Grosser Aletschfirn verso l'Hollandiahutte.Questo gruppo, martedì 24 aprile, salirà l'Ebnefluh compiendo una fantastica discesa e ritrovandosi la sera con tutti gli altri.
Noi quattro dirigiamo verso il Grunhornluche, ove giungiamo verso le quindici. Qui, proprio sotto il colle, intravediamo la tenda dei nostri amici che, partiti un giorno prima, hanno già fatto la Jungfrau, il Monch e il Finsteraarhorn, eccezion fatta per il povero Alberto che, gratificato di un "no, tu no" è stato legato al palo.
Così scendiamo alla Finsteraahornhutte e qui pernottiamo. Martedì mattina, in compagnia dei sei della tenda, ripercorriamo il Gruneggfirn fino alla Konkordiaplatz e poi il Grosser Aletschfirn in direzione dell'Hollandia: il ghiacciaio, anche per l'effetto del sole, è interminabile; guardiamo indietro e ci sembra di non aver fatto strada, guardiamo avanti e l'Hollandiahutte è sempre là. Solo Giorgio e Piermassimo non si fermano mai scomparendo in un turbinio di neve.
Finalmente alle diciotto, dopo 14 km di percorso, giungiamo alla capanna, ove ci ritroviamo tutti riuniti intorno ad un tavolo, eccezion fatta per il solito originale che preferisce passare la sera appartato in compagnia di una ... tenda (de gustibus...).
Così festeggiamo la Pasqua con l'uovo che Francesco si è portato dietro, legato al sacco, per tutto questo tempo, poi a sera, tutti a nanna.
Mercoledì mattina 25 aprile rapida salita all'Ebnefluh da parte dei soliti sei più il Presidente e spettacolare discesa sino all'Hollandia e poi sino a Blatten. Di qui, con torpedone sino a Goppenstein.
Così anche in Oberland abbiamo potuto metterci il classico naso: la promessa è: ritorneremo!
Anna e Pilli

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SERATE IN SEDE


   Giovedì 23 Marzo


Andrea Castellero ci ha proiettato in sede una magnifica sequenza di diapositive, alcune di queste già viste come copertina di riviste di montagna.
A parte l'ottima qualità di tale proiezione, si è potuto valutare l'alto livello alpinistico dell'amico e il buon gusto nella scelta delle grandi vie classiche.
Anche se può far sorridere i nostri giovani, per noi più maturi, è stata una ventata di "andare in montagna" più consona ai nostri palati.
R.R.

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   Giovedì 19 Aprile


Sono state proiettate in sede due serie di fotografie a colori sull'Oberland Bernese degli amici Giuliana e Adolfo Franzini e di Pier Massimo Ponsero.
La serata organizzata in relazione alla gita sociale in programma dal 22 al 25 Aprile nella zona della Jungfrau, ha riunito un discreto numero di soci, non tutti interessati al susseguirsi delle fotografie.
B.S.

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   Giovedì 24 Maggio


La "vijà di' Brandè" si è svolta in modo insolito nei confronti di quelle precedenti allietate dalla recita di molte poesie e da canti.
Questa volta Brero ha fatto un'ampia dissertazione sulle vecchie tradizioni del Piemonte e sulla necessità di non distruggere le nostre radici, cercando di diffondere la nostra lingua attraverso la prosa e la poesia. Fatti alcuni simpatici e interessanti esempi di composizione di versi e
alcune nozioni di metrica ha passato la parola a Pich il quale ci ha intrattenuti sulla storia delle origini della "compagnia di' Brandè" da Costa a Pacot, Gallina ecc.... e alcune essenziali nozioni di grafia piemontese.
Poi invitata la nostra poetessa Carlottina Rocco ha svolto una vera e propria intervista, seguita dalla recita di alcune fra le più belle poesie. Debbo annotare che il pubblico presente si è dimostrato molto interessato ma le presenze non sono state numerose come sarebbe desiderabile specie da parte dei giovani i quali sono i più soggetti a dimenticare le proprie origini e le tradizioni della loro terra.
Il ringraziamento è d'obbligo farlo in piemontese:
Un grassie sincer a Brero e Pich nen mach per la "vijà" che a l'han dedicane, ma per tut lòn che a fan per 'l nòstr Piemont.
A. F.

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VITA SEZIONALE


   ATTIVITÀ INDIVIDUALE DI RILIEVO


Nel corso dei primi 4 mesi dell'anno un gruppetto di soci ed altri amici hanno portato avanti un discorso all'insegna del "nuovo" non curanti dell'inverno e delle rigide temperature. Gli stessi hanno poi tentato salite molto difficili, forti dell'equazione: velocità = sicurezza, riuscendo ad ottenere buoni risultati grazie al costante allenamento e alla buona dose di decisione anche davanti alle difficoltà non previste... Gli autori di queste imprese parranno sempre gli stessi, ma ciò è normale pensando che molti hanno preferito, come è giusto, dedicarsi allo sci.
-Il 7/1/1984 Oviglia Maurizio e Daniele Caneparo salivano in giornata e in prima salita invernale la Via del Filo a Piombo al Becco di Valsoera in Piantonetto. La salita, lunga circa 350 metri e con difficoltà di IV grado/A2 ha richiesto 8 ore di arrampicata con freddo a -15°C.
-Il 15/1/1984 Oviglia Maurizio, Roberto Mochino e Isidoro Meneghin hanno aperto una nuova via nel Vallone di Sea. La via, denominata in ricordo di Motti "Le Antiche Sere", ha uno sviluppo di 340 metri e difficoltà fino al VII. Essa risolve uno dei più evidenti problemi delle bastionate di Sea ed ha richiesto 6 ore di arrampicata.
-Il 23/1/1984 Oviglia Maurizio, Giorgio Rocco e Cino Laudi salivano una cascata in Val Varaita. La cascata del Martinet, valutata TD superiore con molti tratti a 90°. Si precisa che la salita delle cascate ghiacciate non è, come impegno, affatto minore ad una grande salita nel gruppo del Monte Bianco...
-Il 5/2/1984 Oviglia Maurizio e Daniele Caneparo aiutati da alcuni amici hanno salito una nuova via in Valle dell'Orco sulla Torre di Aimonin. La via, lunga 8 tiri di corda è stata chiamata "La Casa degli Specchi" e presenta un'arrampicata bellissima ma anche estrema per diverse lunghezze di corda. Difficoltà fino all'VIII grado inferiore.
-Il 13/2/1984 Oviglia Maurizio, Daniele Caneparo e due amici polacchi hanno salito una nuova linea sulla Torre Castello, circa 30 metri a destra della Via Balzola alla parete Est. Lunghezza 240 metri, difficoltà fino al VI. Nome proposto "Sete d'Oriente".
-Nei giorni di marzo Oviglia Maurizio e Paolo Gazzera (GM Moncalieri} hanno tracciato ben tre vie sulle placche di Rocca Parey. Difficoltà sempre elevate ma scalata di aderenza.
-Il 21/4/1984 Oviglia Maurizio e Marco Casalegno hanno tracciato un ennesimo itinerario sulle Bastionate del Vallone di Sea. La via, "La seta di Venere", si articola su 7 tiri con difficoltà continue dal V+ al VII- con un passo di Al. Impiegate 7 ore per superare i 200 metri di parete.

-Due giorni dopo Oviglia Maurizio e Daniele Caneparo salgono in giornata da Torino il Supercouloir al Mont Blanc du Tacul, una delle più difficili salite di ghiaccio delle Alpi. Arrivati all'attacco con gli sci, percorrono parte del Pilier Gervasutti e si spostano in seguito a sinistra verso la "goulotte" di ghiaccio inclinato a 80/90°. La salita procede bene eccetto alcuni incidenti che provocano attimi di sconforto che solo l'affiatamento della cordata rende possibile superare. Verso le 18 i due iniziano la discesa in doppie da quota 4000 e ritornano al Rifugio Torino per le 23, ormai privi di energie. Forse si tratta di una delle salite realizzate in tempo più breve, considerato che i primi salitori (Boivin-Gabarrou) impiegarono nel 1977 ben quattro giorni.
-Infine 1'1/5/1984 Oviglia Maurizio e Daniele Caneparo aprivano al Sergent, in Valle dell'Orco, una splendida fessura ad incastro lunga 40 metri tra le più belle del Piemonte.

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ATTIVITÀ PREVISTA


   16-17 giugno - CIARFORON (3642 m) - TRESENTA (3609 m)


Due belle ascensioni in un settore alpino giustamente conosciuto fra i più interessanti del Gruppo del Gran Paradiso.
Il Ciarforon presenta una buona varietà di itinerari, dalla cresta Nord-Est (ore 3,30-4 dal Rifugio) con difficoltà di II grado, alle vie sulla parete nord per elementi allenati e preparati, alla cresta ovest costituita da tratti di roccia cattiva. Altri percorsi risultano non troppo comodi in conseguenza del pernottamento al rifugio Vittorio Emanuele (2732 m - 772 m di dislivello da Pont Valsavarenche - ore 2).
La Tresenta è gita facile e breve con belle vedute sulla bastionata sudorientale del Gran Paradiso (877 m dal rifugio: in 3 ore).
Attrezzatura: corda - piccozza - ramponi.
Prenotarsi per tempo per fissare i posti al rifugio (0165/95.719 custode guida alpina: Ilvo Berthod).
Partenza con auto private nella giornata di sabato 16 e risalita al rifugio Vittorio Emanuele.
Direttori di gita: P.L. Ravelli (tel. 87.64.24) - E. Rocco (t. 749.01.03).

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   30 giugno-1 luglio - TORRE DI LAVINA (3308 m)


Una vetta caratteristica e ben riconoscibile dalla pianura, una meta frequentata nel passato, oggi abbastanza dimenticata e fuori moda. La salita è abbastanza lunga e richiede un certo allenamento; non spaventiamoci, però: una volta l'ascensione era fatta normalmente in giornata, oggi c'è la possibilità di dividerla in due giorni.
Proponiamo tre itinerari differenti, due che si possono considerare poco più che escursionistici (F+ nella scala delle difficoltà) ed uno alpinistico (D+).
1) Da Campiglia al piano di Azaria e poi alle grange del Rancio di Sopra (2240 m - 2,30-3 ore), che rappresentano l'unico, rudimentale, punto appoggio. Altrimenti si può salire, in giornata, partendo molto presto al mattino. Di qui dopo aver seguito per un tratto il sentiero del colle di Acque Rosse ci si porta alla base del canalone che scende tra le due punte e lo si risale (sul fondo o sulla sponda sinistra orografica) senza particolari difficoltà fino al colletto 3245 m. Per le rocce disgregate della cresta N si perviene rapidamente alla vetta (3,30 ore; in totale 6-7 ore).
2) Da Forzo per comodo sentiero si sale al bivacco Davito (2360 m) in 3,30-4 ore. Il bivacco dispone di soli 4 posti, quindi bisogna prevedere l'uso delle tende. Di qui in circa 1 ora ci si porta alla base della parete SSE; superato il salto di base o direttamente oppure aggirandolo per cenge sulla sinistra, la parete presenta 4 costole che scendono dalla vetta. La salita si effettua lungo la seconda o la terza oppure la quarta costola e richiede 3-4 ore dall'attacco.
3) Per la parete SSO, via Calosso. Si pernotta al biv. Davito (vedi sopra). La roccia è uno gneiss granitoide compatto che offre un'ottima arrampicata. La via presenta diverse varianti, è abbastanza lunga (500 m circa di dislivello) e difficile e richiede quindi un buon allenamento di base.
Discesa: per 1) o 2) oppure per la cresta SE (necessaria 1 corda doppia di 40 m) fino al colle della Cadrega da cui si scende per sentiero al biv. Davito, oppure alle grange del Rancio.
Ritrovo: sabato 30/6 alle 13,00 in C. Vercelli ang. Via Ivrea.
Direttori di gita: C. e M. Barbi tel. 77.57.33
G. Rocco tel. 749.01.03

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   1 Luglio - GRAN GUGLIA (2819 m)


Località di partenza: Bout du Col (Ghigo di Prali)
Dislivello in salita: 1077 m
Tempo di salita: ore 3,00 - 3,15
Percorso: la Gran Guglia, buon punto panoramico, si erge sulla parte estrema di uno sperone roccioso che si stacca verso nord dalla punta Fournas alla Punta Cerisira.
Dai casolari di Bout du Col si imbocca la larga mulattiera che sale in mezzo ai pascoli tra radi larici e rododendri. Superata la strettoia dell'Eitrangoulou dopo un centinaio di metri si svolta a sinistra per giungere ai piani di San Giacomo (2 ore da Bout du Col), quindi a destra, attraversati alcuni valloncelli, ci si porta in direzione di .un traliccio che regge la campana intitolata ai Caduti della Montagna, di qui al Colletto, dal Colletto alla cima della Gran Guglia in 15 minuti circa. Per il ritorno dal Colletto si scende verso il Lago Verde ed il rifugio omonimo. Per sentiero e poi per mulattiera sino ad arrivare al primo bivio della salita, di qui si ritorna ai casolari di Bout du Col.
Ritrovo partenza: Corso Stati Uniti ang. Corso Re Umberto alle ore 6,45.
Direttori di gita : Zenzocchi C. - tel. 349.79.62
Mezzo di trasporto: auto.

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   14-15 Luglio - GRAN COMBIN (4341 m) COMBIN DE CORBASSIÈRE (3715 m) MONT TAVÈ (3158 m)


Montagne imponenti, le cui forme maestose e massicce, richiamano l'aspetto di colossi dell'Himalaya, così la guida CAI/TCI delle Alpi Pennine descrive l'ambiente della gita.
Dal paesino di Fionnay (1489 m), dove sorge una enorme centrale in caverna che attraverso gallerie raccoglie acque sin dalle valli di Saas Fee ed Arolla, si stacca un buon sentiero che dal rado ed umido bosco sale piuttosto ripido al dosso ed all'alpe di Corbassière (1959 m). Da tale punto si cominciano a scorgere le prime cime del gruppo del Gran Combin; il sentiero attraverso pascoli si porta al Chalet de Plan Goli (2312 m) e quindi con rapide svolte sulla morena del ghiacciaio di Corbassière, dove il Gran Combin appare nella sua maestosità.
In breve si raggiunge la confortevole Cabane de Panossière (2660 m - ore 4 circa da Fionnay).
Dal rifugio la comitiva potrà dividersi:
A - Gran Combin (ore 7-8)
B - Combin de Corbassière (ore 4-5)
C - Mont Tavé (ore 1-2).
B - Dalla capanna ci si porta sul pianeggiante ghiacciaio, che si attraversa; si risale per la sponda sinistra orografica sino allo sperone orientale del Combin de Boveyre (c. 3300 m, ore 2,45, via in comune con la comitiva A).
Di qui si sale verso destra e, per pendii di media ripidezza, si raggiunge la Sella di quota 3629 m e quindi il Combin de Corbassière(3715 m).
Volendo, in aggiunta o in alternativa, dalla Sella si può salire al Petit Combin (3672 m).
C - Cima di facile accesso dalla Capanna, interessante per il vasto e maestoso panorama. Si segue il sentiero che sale al Col des Otanes; presto lo si lascia per obliquare a destra innalzandosi direttamente su detriti (tracce) ed alcune facili rocce sino in cima (3158 m, ore 1,5 ).
Ritrovo partenza: da decidere
Mezzo di trasporto: vetture private
Direttori di gita: S. Buscaglione
R. Rosso
P.M. Ponsero
Per i più allenati dalla capanna Panossière in 6-8 ore si può salire sul Gran Combin che è la vetta più alta tra il Monte Bianco e la Dent Blanche; in totale sono 1643 metri di dislivello tra 2671 e 4314 m.
È una salita sul versante nord su ghiacciaio non particolarmente difficile ma che ha un passaggio piuttosto pericoloso: il "Corridor", canalone dominato da imponenti seracchi.
Per evitare il Corridor è possibile, dal Plateau du Déjeuner (3500 m), salire per il versante NO molto ripido ma non esposto alla caduta di seracchi.
La discesa si può effettuare da entrambi gli itinerari di salita secondo le condizioni (sia della neve che degli alpinisti!).

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   1-2 Settembre - MONVISO (3841 m) - VISO MOZZO (3019 m)


Una punta che non richiede alcuna presentazione. Isolata rispetto alle vette circostanti, la sua forma caratteristica e inconfondibile appare, a volte inaspettata, alla nostra vista dagli angoli più remoti di tutto il Piemonte.
Il sabato è prevista la salita al rif. Q. Sella (2640 m) al lago Grande di Viso; dal Piano del Re sono necessarie 2 - 2,30 ore.
La salita al Monviso verrà effettuata per i seguenti itinerari:
1) Via normale per la parete S, in 4-5 ore.
Dal rifugio si sale al passo delle Sagnette (2991 m) in circa 1,15 ore. Discesi nel Vallone delle Forciolline ci si porta alla base della parete S. Il percorso si snoda tra canalini, costoncini e balze più ripide ed è abbondantemente segnalato con bolli di vernice e frecce. Vi è pericolo di caduta di sassi in qualche tratto. Nella parte finale si esce ad una terrazza sulla cresta SE, si attraversa un canalone (generalmente nevoso) e ci si porta sulla cresta E, di cui si salgono gli ultimi e facili salti fino alla vetta.
2) Cresta E, interessante arrampicata, molto lunga, AD+ (AD- evitando il torrione di St. Robert), 5-6 ore. Dal rifugio si ritorna verso il colle del Viso (2650 m), si abbandona la mulattiera e si sale il ripido conoide di detriti fino all'attacco delle rocce della cresta E. Attualmente tutta la via è ben segnalata con tacche di vernice. Senza grosse difficoltà si perviene alla base del torrione di St. Robert e se ne raggiunge la sommità (3569 m) con arrampicata più difficile (III+ e IV; 3-3,30 ore). Volendo aggirarlo si risale un canale sul lato ovest (sinistra salendo) della cresta. Dal torrione si scende all'intaglio successivo, si scavalca un altro torrione e si segue poi, il più fedelmente possibile, la cresta, affrontando direttamente tutti i numerosi gendarmi. Presso la vetta cessano le difficoltà e si incontrano le tracce della via normale.
La discesa si effettua per la normale e richiede 3-4 ore.
Una alternativa molto più facile e soprattutto molto più breve è offerta dal Viso Mozzo (3019 m), raggiungibile in 1-1,30 ore dal rifugio. Esso è un buon punto panoramico verso il Monviso stesso.
Ritrovo: sabato 1/9 alle 14,00 in C. Stati Uniti ang. Corso Re Umberto
Direttori di gita: F. Arneodo tel. 48.58.56
G. Rocco te1. 749.01.03
G. Santilli tel. 54.49.96 (uff.)

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PROSSIME SERATE IN SEDE


   21 giugno


Saranno proiettate fotografie riguardanti l'attività invernale.
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   20 settembre


Serata dedicata ad un filmato di Montagna dell'amico Carlo Fruttero.
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   MOSTRA DI DIPINTI PRO ROCCIAMELONE


Nelle serate di giovedì 21 giugno e di giovedì 28 saranno esposti in sede una quarantina di dipinti a olio, acquerelli, litografie di vari autori contemporanei avuti in prestito dal "Comitato per la Ricostruzione dei Rifugi sul Rocciamelone" e messi a disposizione dei soci. Per informazioni rivolgersi in segreteria.
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VITA SEZIONALE


   VITA SEZIONALE


Il 12 aprile nella cappella della chiesa dell'Annunziata Padre Onorato ha celebrato una messa in suffragio di Lucia Marenco ricordandone la simpatica figura e l'affettuosa amicizia di tutti coloro che l'hanno conosciuta.

Dopo una penosa malattia è mancata Margherita Gariglio. Chi l'ha conosciuta la ricorda per la sua bontà e disponibilità verso tutti. Condoglianze alla sua famiglia.

Improvvisamente ha lasciato i suoi cari Luigi Boggero fratello dell'amica Rosangela. Molti di noi l'hanno conosciuto e lo ricordano con simpatia e rimpianto. Siamo uniti al dolore di Rosangela e dei suoi famigliari.

È mancato il Padre di Augusto Mochino. A lui ed alla famiglia le nostre condoglianze.

Il 12 maggio il socio Luigi Enrici Baion si è unito in matrimonio con Daniela Sesia. Ai simpatici sposi vivissimi auguri.

Angelo Salvagnini è diventato padre di "Luca". I nostri auguri al piccolo; le nostre felicitazioni alla mamma e al papà.

Gli amici Elisabetta e Michele Imperiale hanno allietato la loro casa con la nascita di "Guido". Le nostre felicitazioni e il nostro augurio di rivederli presto in montagna con uno zainetto in più.

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   CONSIGLI SEZIONALI


7.3.1983: Pio Rosso ha rassegnato le dimissioni da delegato della Sezione al CC; a norma di statuto è chiamato a sostituirlo padre Onorato Lovera. Viene deliberato di realizzare un documentario di diapositive sulla Storia della Giovane Montagna. Esame dei risultati del questionario relativi al notiziario. Ammessi nuovi soci: A. Bosa, M. Salasco e P. Palmieri
2.4.1984: si fissano le modalità per il soggiorno estivo allo Chapy e si esaminano le proposte per una serata esterna. Si discute sulle risposte al questionario inerenti la Rivista GM con un invito ai soci a inviare più materiale.
7.5.1984: si approva il programma del raduno intersezionale al Rocciamelone. Consuntivo corso sci: si constata l'eccessivo costo nella formula adottata lo scorso anno. Si nominano i direttori di turno allo Chapy e si decide di accettare una mostra di quadri pro Rocciamelone.
25.05.84: Si delibera di spostare la sede legale da Courmayeur a Torino.
1.6.1984: esame consuntivo delle gite effettuate; dimissioni di Fiorenzo Adami da vicepresidente ed elezione in sua vece di Giorgio Rocco. Ammessi nuovi soci: L. Bombana Valle; L. Valle; P. Salasco; M. Colombo.

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   PROSSIMI CONSIGLI


29 giugno -- Venerdì ore 21,15
31 agosto -- Venerdì ore 21,15

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