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Notiziario Sezione di Torino Giugno 1986



ATTENZIONE: Nel testo seguente sono state riportate soltanto le parti del notiziario interessanti
al fine delle ricerche, il contenuto completo, nel formato originale, può essere consultato scaricando
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VITA SEZIONALE


   CONSIGLI SEZIONALI


Il Consiglio Sezionale del 5 Aprile ha deliberato sull'apertura estiva del Rifugio Reviglio e sulle varie modalità di organizzazione del Rally. Inoltre ha ammesso a nuovi Soci Del Cielo Giorgio e Veronese Stefano.
Nel Consiglio del 16 maggio u.s. si è parlato ancora di Reviglio, con i problemi vari connessi all'apertura e a tutta una serie di lavori di manutenzione straordinaria che si presentano particolarmente onerosi. Si è parlato di Rocciamelone (si svuoterà il nostro rifugio in vetta per consentirci la risistemazione) e dei problemi relativi al Bivacco Ravelli, danneggiato nell'inverno. Sono stati ammessi nuovi soci la famiglia Culla e Bertello Laura.

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   SOGGIORNO ESTIVO AL NATALE REVIGLIO


Anche quest'anno la nostra Sezione organizza settimane di soggiorno al Rifugio N. Reviglio allo Chapy. Rispetto allo scorso anno c'è però una novità: per ciò che riguarda la pulizia della casa non è più indispensabile il contributo dei soci; abbiamo così accolto quanto l'assemblea delle scorso novembre aveva richiesto.
Ciò non toglie che il buon andamento della gestione è sempre affidato ai soci: quindi tutti siete invitati a collaborare con il direttore di turno senza mai dimenticare che lui dedica una settimana alla "Giovane"
* a tutti noi. (A proposito, ci sono soci disponibili per fare il direttore? Si facciano avanti!).
Ricordiamo che:
* il soggiorno al "N. Reviglio" è riservato esclusivamente ai soci GM in regola con la quota 1986;
* i turni hanno inizio con il pranzo della domenica e termine con il pranzo dell'ultima domenica di permanenza;
* nessun rimborso è dovuto a chi, per qualsiasi motivo, dovesse inter rompere il turno iniziato e nessun rimborso per i pasti non consumati;
* non sono ammessi animali domestici per superiori divieti delle autorità locali;
* si ritiene opportuno invitare i Soci a fermare la propria auto nel parcheggio riservato alla GM, posto nelle adiacenze del bivio per la Villa Camerun. La percorrenza della strada che sale al Rifugio, è assolutamente vietata a tutti i Soci, per disposizioni regionali;
* si rammenta l'assoluta necessità, per ovvi motivi di igiene, che i partecipanti siano in possesso di lenzuola e federe (anche per quanti hanno la preferenza del sacco-pelo). In caso di dimenticanza la direzione può disporre della suddetta biancheria;
* la camera (o il posto letto) deve essere lasciata libera, ordinata e pulita, per le ore 11 della domenica fine turno;
* alla pulizia della casa sono tenuti a collaborare tutti i soci presenti al soggiorno i quali si impegnano pertanto, all'atto dell'iscrizione, a collaborare con il direttore di turno ad ogni lavoretto necessario per il buon governo della casa.
Il soggiorno estivo 1986 avrà il seguente calendario di apertura:
13-20 Luglio, 20-27 Luglio
27 Luglio - 3 Agosto
3-10 Agosto 10-17 Agosto
17-24 Agosto
per un totale di 6 turni settimanali con pensione completa. La settimana dal 6 al 13 luglio è autogestita e riservata ai ragazzi più giovani: se però qualcuno vuole aggregarsi è ben accetto.
Le prenotazioni si ricevono presso la Sede di Torino dal 1° giugno p.v. con il versamento dell'anticipo e la compilazione del modulo apposito (sullo stesso dovrà essere indicato anche il numero di tessera sociale). Le quote di prenotazione di partecipazione potranno essere versate tramite assegno bancario intestato a: GIOVANE MONTAGNA - Sezione di Torino o a CASTAGNERI PIETRO.

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   10a SETTIMANA INTERSEZIONALE DI ALPINISMO


San Giacomo di Entracque - 23-31 agosto 1986

Sarà la splendida conca dell'Alta Valle Gesso e l'ospitale casa per ferie "Città di Moncalieri" a radunare i Soci della Giovane Montagna per l'edizione '86 del nostro incontro di perfezionamento alpinistico.
La settimana, organizzata a turno dalle Sezioni di buona volontà, sarà quest'anno condotta dalla Sezione di Moncalieri; la casa per ferie offrirà certamente ampia disponibilità, accoglienza e valido supporto tecnico; tutte condizioni di aiuto affinché i partecipanti possano esprimersi al massimo grado sulle vie di rocce e di ghiaccio e trovino ospitalità calorosa e familiare nella ricettività.
La Direzione tecnica della settimana è affidata alla Guida Alpina Giancarlo GRASSI al quale va la nostra gratitudine per aver accettato l'incarico, impegnativo e non semplice, di condurre i nostri Soci sulle più belle vie delle Alpi Marittime che sovrastano le nostre case per ferie. L'esito dell'iniziativa è legato all'impegno che la Sezione di Moncalieri saprà offrire per la miglior organizzazione e all'attenzione e collaborazione che tutte le Sezioni porranno nell'appoggiare la settimana di impegno sportivo di ottimo livello.
La quota di partecipazione, dal 23 al 31 agosto è stata contenuta:
* allievi L. 140.000 * istruttori L. 120.000
Chi fosse interessato all'iniziativa può rivolgersi in segreteria: le iscrizioni si accettano fino al 15 luglio prossimo.

PROGRAMMA
sabato 23/8 Giornata di ritrovo
inaugurazione - S. Messa serale
domenica 24/8 Esercitazioni su massi - tecnica arrampicamento - movimento cordata - prove di assicurazione dinamica - corda doppia - ecc.
Pomeriggio partenze per Pagarì e Moncalieri.
lunedì 25/8 Punta Maledia
* da Pagarì via Viaggio Postmoderno 500 m. D+
De Cessole 300 m. AD+
Comino 300. M
da Moncalieri
via Cresca sud-est 250 m. AD
(meglio da Pagarì

martedì 26/8 A San Giacomo - esercitazioni
mercoledì 27/8 Spostamento al rif. Bozano e Varrone
giovedì 28/8 Cima Sud Argentera - Ritrovo in vetta e discesa al Remondino
dal Varrone Canalino di Lourousa e traversata 900 m. 50°
dal Bozano Canale Freshfield e cresta sud 300+400 m. AD
Sperone Campia 800 m. D
venerdì 29/8 Cima dí Nasta e Cayre des Erps
C. Nasta P.ta Ovest sperone Ovest 350 m. D+
Torrione Querzola spigolo N.O. e Parete Ovest 300 m. D+
sabato 30/8 Esercitazioni e revisione delle nozioni acquisite
Chiusura della settimana-cena conviviale - S. Messa
domenica 31/8 Colazione e rientro nelle Sezioni
Direttore della Settimana: Guida Alpina Giancarlo GRASSI (Condove TO).

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   GRAVI DANNI AL BIVACCO RAVELLI


Dobbiamo purtroppo segnalare un grave fatto occorso al nostro bivacco Ravelli all'Invergnan in Valgrisenche.
Durante lo scorso inverno, e più precisamente nel mese di gennaio, una tromba d'aria di notevole violenza ha colpito il bivacco danneggiandolo in modo serio.
Il fatto ci è stato segnalato dalle guide di Valgrisenche e dall'albergatore di Bonne che, sempre gentilissimi, hanno effettuato un sopralluogo con l'elicottero scattando numerose fotografie.
Successivamente l'amico Rosso ha constatato i danni di persona e la situazione si presenta alquanto desolante.
La forza del vento ha sfondato la parete posteriore del bivacco, rompendo i cavi di ancoraggio; la base è rimasta fissa a terra, ma il bivacco si è piegato tutto in avanti ed allo stato attuale risulta fuori piombo di una quarantina di centimetri. In questo suo movimento di flessione tutte le tavole laterali e del tetto si sono aperte, le lamiere delle pareti pure e si è spezzata la capriata centrale che sorregge il piano dormitorio.
Inutile nasconderci che i danni sono gravi: ora dovremo correre urgentemente ai ripari; se ne è già parlato in consiglio e l'orientamento sarebbe di cercare di riparare il bivacco nel modo migliore e più semplice possibile, senza cioè l'utilizzo di interventi costosi - leggi elicottero - ma con semplici accorgimenti ben studiati onde poter consentire un recupero della struttura esistente, nell'ottica di una sua eventuale sostituzione negli anni futuri.
Pertanto abbiamo bisogno di volontari preparati che vengano a darci una mano: programmeremo i lavori per fine luglio / inizio agosto ed a fine agosto / inizio settembre in due diverse fasi.
p .r.

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   19-20 Aprile - XXII RALLY SCI ALPINISTICO


Alla nostra sezione è toccato quest'anno l'onore ed onere dell'organizzazione del XXII Rally Sci-Alpinistico per il quale si è scelta, come località ospitante, una caratteristica e simpatica località valdostana: Saint Nicolas - Vetan.
Tutto si è svolto come da protocollo con l'arrivo dei partecipanti il sabato pomeriggio, assegnazione delle camere e celebrazione della S. Messa al termine della quale Don Romano ci ha voluti tutti, a gruppi di dieci, come soggetti delle foto ricordo.
Dopo la cena, ottima ed abbondante, ha avuto inizio la parte della serata più strettamente legata alla gara, con l'annuncio, da parte del di rettore di gara Piermassimo Ponsero, dell'ordine di partenza, percorso obbligatorio e facoltativo, e tutto ciò che all'indomani avrebbe permesso un regolare svolgimento della gara, compreso il tempo massimo che inizialmente ha suscitato qualche perplessità, subito chiarita.
Chiusa la parte ufficiale, con la consegna dei pettorali, si è passati a discutere, in luoghi più appartati, sui tatticismi da adottare il giorno successivo; infine tutti a dormire.
Il mattino seguente la gara, e qui veniamo a descrivere come le uniche due squadre della nostra sezione hanno affrontato l'impegno:
TORINO 1 Maria Teresa, Francesco e Paolo.
E' stata la squadra di punta partita con lo spirito bellicoso nascosto dietro due casse stereofoniche che hanno allietato, con dolci armonie, la loro salita.
La discesa è stata del tipo "a rotta di collo" ha però permesso loro di piazzarsi ad un pregevole secondo posto con un unico punto di distacco dai primi classificati, l'agguerrita GENOVA 1.

TORINO 2 Stefano Sr., Alberto e Stefano Jr. leggi anche "come viene fuori una gara preparata un po' frettolosamente".
La salita, facoltativo compreso, non è andata molto male, almeno fino a poco prima del termine quando due componenti cominciavano ad arrancare vistosamente mentre il ragazzo prodigio della squadra dichiarava di essere in perfetto stato di forma.
Sulla discesa è meglio stendere un velo pietoso.
All'arrivo c'è stato un sospiro di sollievo generale, sia da parte di coloro che ci davano ormai per dispersi e sia da parte di quelli che ci aspettavano, battendo i denti, per montare la barella e concludere così, con quest'ultimo atto, la prova.
Come detto, la prova in barella, degnamente portata a termine da Maria Teresa e Paolo con a bordo il "ferito", non nel fisico quanto nell'orgoglio, Stefano jr., ha chiuso la gara.
Sono iniziate quindi le operazioni di rientro alle quali ha fatto seguito un fastoso pranzo e la premiazione con la quale sono stati ricordati, oltre ai partecipanti, dai primi agli ultimi, anche coloro che attivamente hanno collaborato all'organizzazione della gara.
Noi comunque ci prenotiamo per la prossima edizione, tanto peggio di così non ci può andare, sperando che magari il campo di partecipanti sia più vasto, anche con il contributo di coloro che pensano che il rally sia un qualche cosa di agonistico al quale, se non si ha una degna preparazione, non si è in grado di partecipare.
TORINO 2
Stefano Sr - Alberto - Stefano Jr.

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   CLASSIFICA XXII RALLY SCI ALPINISTICO - ST. NICOLAS-VETAN 19-20 APRILE 1986


Classifica a squadre

1) GENOVA 1 (Caprile-Farinola-Monticone) punti 210
2) TORINO 1 (Arneodo-Bolla M.T.-Pari) punti 209
3) MONCALIERI 3 (Boietto-Morello M.-Pistono) punti 203
4) MONCALIERI 1 (Morello P.-Nidola S.-Nidola P.) punti 198
5) IVREA 1 (Bosio-Glisenti-Vigna) punti 186
6) GENOVA 2 (Cartolaro-Montaldo-Righi) punti 172
7) MONCALIERI 2 (Bonino-Moncero-Morra) punti 171
8) VERONA 1 (Bonfante-Terragnoli G.-Terragnoli F.) punti 165
9) PINEROLO 1 (Bertoglio-Franza-Martellotto) punti 159
10) VERONA 2 (Ridolfi-Suppi-Tessaro) punti 156
11) TORINO 2 ( Castelli-Zenzocchi-Veronese) punti 150
Classifica per sezioni
1) GENOVA ..... punti 210
2) TORINO punti 209
3) MONCALIERI. punti 203
4) IVREA ? punti 169
5) VERONA ..... punti 165
6) PINEROLO .. punti 159


Pubblichiamo per dovere di informazione la lettera di ringraziamento di don Enzo Clerici indirizzata a Rosangela e agli amici della Giovane Montagna a seguito dell'invio di materiale per la missione di Meki.
Etiopia, Missione di Meki 11/4/86
Cara Rosangela,
ringrazio te ed insieme gli amici della Giovane Montagna per quanto avete mandato - vestiario e scatolame - che dopo un lungo iter di diversi mesi, è finalmente arrivato a destinazione.
C'era stata una lunga fermata del "container" a Gibuti - alcuni mesi e poi alla stazione di Addis Abeba per lo sdoganamento. Grazie anche della giacca-vento che è molto bella.
Qui la situazione è leggermente migliorata per quanto riguarda cibo raccolti e stagione, in quanto piove di più che nei 2 anni passati. A Meki c'è sempre molta attività e movimento, specie come centro di "Relief" della Chiesa cattolica - aiuti in cibo, attrezzi agricoli sementi in venti centri sparsi per circa 60 Km e più.
E' anche centro di Prefettura Apostolica, con 2 piccoli seminari, la missione e la scuola elementare e tecnica.
Le nostre missioni sparse attorno a Meki sono 6 (Shashemanne è a 120 Km - Asella a 180 Km - Waragu e Minne sono lontanissime circa 300 Km con notevole distanza da percorrere a dorso di mulo. Fanno però parte della stessa circoscrizione.
Spero che a Torino ed in Italia le cose si mettano bene. In Piemonte sarà primavera, ma forse è ancora rimasta la neve sulle montagne, date le grandi nevicate dell'inverno passato.
Tanti cari saluti a tutti gli amici della sezione di Torino
nel Signore aff.mo
fratel Enzo Clerici IMC
N.B. - Se ho capito bene dall'ultima lettera di papà, volevate sapere quali cose sono più necessarie e più facili da spedire per la Missione e per la scuola: d'accordo con Padre Michele, direttore, pensavamo ad attrezzi per la scuola tecnica (martelli, pinze, tenaglie, pialle, cose per elettricità, ecc.) servono per i ragazzi. Si possono trovare in Italia, ma li possiamo trovare anche qui - roba cinese, importata e, forse, è più comodo e più veloce. In tal caso, specificare a Missioni Consolata in Corso Ferrucci, lo scopo dell'offerta "Attrezzi per scuola tecnica di Maki".

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ATTIVITÀ SVOLTA


   6 APRILE - PASSO PASCHIET


E' la prima volta, dall'inizio della stagione sci-alpinistica, che l'anonimo pullman "firmato Canuto" viene sostituito dalla più folcloristica e tradizionale processione di autovetture. Ne approfittiamo per organizzare un vero e proprio servizio a domicilio (particolarmente gradito dai non motorizzati).
L'ora legale, da poco in vigore, ci impone il buio per buona parte del trasferimento.
Tutto bene fino a Lanzo. Poi una pioggerella fine, sempre più insistente.
Pioggia e sci-alpinismo, sono due "argomenti" assolutamente incompatibili, ma invertire la rotta adesso, ci sembra un po' tradire la nostra voglia (sebbene ancora narcotizzata dal sonno) di calzare gli sci. Dunque, proseguiamo, mossi dall'illusione che la pioggia si tramuti in neve e forse, chissà, più in alto...
Poco dopo siamo tutti radunati nella piazzetta di Lemie. Non si parla della gita. Nessuno esterna perplessità, dubbi o incertezze. Un portico ripara il gruppetto variopinto da una pioggia fitta che è ben intenzionata a fare scomparire la poca neve che ancora si intravvede sui prati.
Sono le 7,30 AM e la domenica è ancora tutta a nostra disposizione. Il Passo Paschiet?! Sarà per la prossima volta.
Paolo P.

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   PASSO DELLA CROCE (m 1256) DOMENICA 6 APRILE 1986


(in ricupero del 2 marzo non effettuata causa spessa coltre nevosa).
Ore 8 - Completata la raccolta dei gitanti e la loro compressione nelle auto, si parte sotto una plumbea cappa nuvolosa.
Già dopo Venaria (forse non più... "Reale", ma neanche repubblicana) la pioggia ci porge il suo benvenuto.
A Vallo (paese da cui dovrebbe iniziare la ... comoda mulattiera) il tempo si è decisamente stabilizzato sul bagnato convinto - per cui dopo le amene conversazioni tra amici al riparo dei vari ordini di cornicioni della Chiesa parrocchiale... chiusa e dei coadiuvanti meno sacrali ombrelli, si ritorna all'ovile torinese con appuntamento alla

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   DOMENICA 13 APRILE 1986


Ore 8 - Completata la ... (idem come sopra) ... si parte in una radiosa giornata di... invernale primavera.
Vallo Tor.se ci saluta con la sua tranquillità collinare.
La salita dei dodici partecipanti potrebbe anche non avere storia se non fosse che la loro ingenua presunzione li avesse convinti che una strada carrareccia (che gli attuali socialmente evoluti uomini indicano come trattorabile) fosse stata tracciata in loro onore dalla locale Pro Loco con mèta il Passo della Croce.
Invece no! quella andava per i fatti suoi, ossia era servita per la costruzione delle opere di presa dell'acquedotto, per cui quando tutti ne furono realmente convinti, ci trovammo ben incuneati in un vallone laterale.
Un magistrale "traverso" tra boschina, erba alta secca e quindi scivolosa, macereti di pietre rugose, etc. ed eccoci finalmente sulla mulattiera che nella preistoria forse era anche battuta, ma che ora è rappresentata da una traccia non sempre convincente tra l'immancabile erba secca.
Comunque il Passo (che dovrebbe essere chiamato ... "dei tralicci" in quanto questi funghi da alta tensione abbondano) venne raggiunto da tutti i partecipanti che possono così sfoggiare le loro conoscenze toponomastiche sul panorama di vette e colli dell'arco alpino al fondo delle sottostanti Valli di Lanzo e... sulla retrostante pista di Caselle. Però la "Croce" esiste ancora ed attorno ad essa il piccolo gruppo della G.M. ha innalzato la preghiera di ringraziamento, cosa che - in un secondo tempo - ha fatto nascere una disquisizione sul termine non troppo adatto di "bagarre". Non sarebbe possibile sostituirlo nelle prossime ristampe della Preghiera?
Il pranzo è stato allietato dalla profonda disamina di Anita sui disastri da neve e ghiaccio in quel di Rosazza e sull'applicazione - consigliatale - del principio del girarrosto per far prendere aria ai materassi senza dover appositamente partire da Torino.
Durante i vari riposini pomeridiani viene tenuta una approfondita lezione sulle gioie e dolori da ... scarponi, a cui sia la docente che gli allievi prendono vivacemente parte con un reciproco e proficue scambio di sensazioni.:. beneodoranti. Abbiamo comunque appreso tutto sulla marca Koflach e le relative scarpette. Un dubbio ci tormenta: saranno di plastica o di pelle?
Il ritorno è stato come gli altri infiniti della serie ed in più allietato da vari scivoloni (grazie all'onnipresente erba secca e lunga). La fermata nella "Piolla" che più non è (si è persa la razza e la tradizione) essendo stata trasformata in un anonimo bar, ha permesso di lasciare il nostro modesto contributo all'economia locale.
F. e G.P.

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   SAAS FEE - 1-4 MAGGIO 1986


Questa non sarà una relazione "tecnica" su Saas Fee e su tutte le possibilità dì 4000 m che c'erano, ma sarà più un racconto, una serie di impressioni che mi vengono in mente adesso, dopo un mese.
Prima di partire pensavo a tutto quello che poteva o doveva attendermi, e in effetti ero abbastanza preoccupata, avevo paura di non farcela, di non essere all'altezza della situazione, anche pensando di fare il minimo, ma prima grande sorpresa, con noi che prendono la funivia ci sono tantissimi "pistaioli", e noi invece zavorratissimi, ma non im-porta, sicuramente noi andremo più in alto. Invece no, ci fermiamo anche noi al Rifugio del Langfluh che in effetti è quasi un albergo, self-service, acqua calda corrente e via dicendo, prima sorpresa che mi ha resa un po' stupita, ma non era ancora finita, in effetti uscendo dal rifugio vedo un enorme gatto delle nevi usato per rimorchiare molte persone a mo' di skilift.
L'organizzazione è enorme e amena, per alcuni di noi la tentazione è forte e quindi si apprestano a fare qualche discesa. Il giorno dopo invece partiamo da veri alpinisti e ci dirigiamo verso l'Allalinhorn alcuni pensano di arrivare fino al colle, altri fino in punta, io fin dove riuscirò. In effetti mi fermo prima, così aspettando gli altri, su una pista battuta dal gatto delle nevi, ho l'opportunità di notare una variazione delle condizioni atmosferiche da un sole splendido, ad una nevicata, alla nebbia. Comunque sia la gita è andata bene per tutti e nel pomeriggio ci ritroviamo tutti in rifugio. Il giorno dopo ci attende la traversata fino al Rifugio Britannia. Ma anche qui niente paura, la traversata si è risolta in una prima parte di leggera salita con le pelli, poi discesa fino ad un impianto, quindi la decisione se prendere o no un trenino che ci avrebbe condotti ad un Belvedere, io con altri decidiamo di prenderlo. Arriviamo al Belvedere: nebbia fonda, non si vede ad un palmo. Aspettiamo un po', ma non ci sono variazioni, quindi decidiamo di ridiscendere seguendo una stupenda pista. Risaliamo con gli impianti, mettiamo le pelli ed iniziamo un lungo traverso tra nebbia, neve e tormenta.
Finalmente come d'incanto ci appare il Britannia.
Qui ci ricongiungiamo con l'altro gruppo della G.M. che ci ha preceduti di un giorno.
Sono abbastanza sconvolti e stanchi, hanno molta sete, ma in fin dei conti felici, hanno camminato tante ore per fare un 4000 m, anche se avvolti dalla nebbia per tutto il giorno. Qui al Britannia apprendiamo anche la notizia di Cernobil, le informazioni sono però molto vaghe e non si comprende bene il grado di pericolosità del tutto. Il giorno dopo è l'ultimo della nostra piccola vacanza in montagna. Ci sarebbe piaciuto riuscire a fare ancora qualcosa, ma il tempo non è nostro alleato. In effetti al mattino c'è una nebbia fitta quindi decidiamo di scendere a valle. Se non altro abbiamo la prospettiva di fare una bella discesa e così partiamo. Ci lasciamo alle spalle il Britannia e ci avviamo di nuovo lungo la traversa, talvolta c'è qualche piccolo pezzo di cielo azzurro, che fa intuire il paesaggio che ci circonda. Alla fine inizia la discesa prima su larghe piste battute, insomma la discesa appariva senza nessun problema. Ma perché non movimentarla un po'. E così, credendo di fare cosa furba io con altri pochi si tagliava per un'altra via e qui ci siamo veramente mortificati, trovando una neve orrenda.
Poco dopo siamo giunti a Saas Fee, giro per il paese e poi partenza per giungere a Torino.
Anna

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   NOEUD DE LA RAYETTE - 17-18 MAGGIO 1986


Nell'afoso pomeriggio di sabato in undici iniziamo la salita verso il rifugio di Crête Sèche mentre altri tre partecipanti si dirigevano ai casolari di Berrié dove pernotteranno in tenda. Verso le 19 arriviamo al rifugio già affollato.
Il mattino seguente nonostante la sveglia alle 4 nel rifugio è già caos. Partiamo poco dopo le 5 e dopo un traverso piuttosto disagevole in discesa sulla conoide di una slavina iniziamo la salita vera e propria. Nel canale, al termine della comba di Vert-Tzan la pendenza si fa maggiore e c'è qualche problema di affollamento della traccia (ci sono infatti almeno un'altra ventina di sciatori alpinisti partiti dal rifugio).
Dal ghiacciaio di Chardoney ormai si vede la vetta che raggiungiamo dopo un ultimo ripido plateau sotto la cresta.
Superbo il panorama, favorito dalla splendida giornata, su tutti i gruppi montuosi della Val d'Aosta. Mentre tre partecipanti raggiungono anche la vicina becca di Epicona il resto del gruppo si appresta alla discesa che sarà ottima per qualità della neve e lunghezza. Verso i 2000 m in pineta togliamo gli sci sulle ultime lingue di neve e in mezz'ora raggiungiamo le auto.
Guido Valle

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SERATE IN SEDE


   8 MAGGIO - STORIA DELL'ALPINISMO NELLE VALLI DI LANZO


Organizzata e commentata da Sergio Marchisio.
All'inizio era il caos... più indietro nel tempo non si poteva andare. Quando la prima immagine di una serata di diapositive presenta la terra quand'era ancora palla di fuoco, un senso di sconforto ti assale e subito ti domandi: riuscirò ad arrivare ai giorni nostri?
Poi poco alla volta fra le diapositive in bianco e nero si è arrivati all'inizio del secolo e di lì fra documenti inediti commentati con rigore scientifico al sospirato intervallo di ben sette minuti. La seconda parte della proiezione è sempre rimasta improntata alla storia e mai un tocco di attualità o peggio ancora di frivolezza ha turbato la dotta disquisizione.
Il pubblico ha apprezzato molto l'impegno dell'autore nel presentare con sequenzialità storica e commenti didascalici di cavillosa esattezza un argomento così vasto tradotto in un numero di immagini relativamente contenuto. Un unico neo: mancava la musica.
A. Guerci

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ATTIVITÀ PREVISTA


   ALPE VEGLIA (1750 m) MONTE LEONE (3553 m) - 12-13 LUGLIO


In calendario questa bellissima e panoramica gita delle Alpi Lepontine con stupenda vista sui gruppi circostanti, dall'Oberland Bernese al Rosa.
La zona offre possibilità a tutti, escursionisti e alpinisti, per cui Vi aspettiamo numerosi: si richiede un certo anticipo nelle iscrizioni per poter prenotare il rifugio.
1° giorno - Alpe Veglia
Lasciata l'auto a San Domenico di Varzo, poco oltre l'abitato di Domodossola, si sale per comoda carrareccia alla piana dell'Alpe Veglia (2 ore) ove si pernotta al Rifugio Città di Arona (1750 m).
2° giorno - Monte Leone
Sveglia al mattino prestissimo, in quanto il dislivello per la vetta è notevole (1800 m): la via scelta è quella della "paretina", classica via di ghiaccio.
Attraversato il pianoro dell'Alpe Veglia si percorre dapprima un facile sentiero attraverso un bosco di larici. Poi, per morena e per ghiacciaio, si perviene alla Bocchetta dell'Aurona (2793 m - 3 ore). Si piega a sinistra e, superata la crepaccia terminale che in quest'epoca non dovrebbe presentare problema di sorta, si risale il ripido ghiacciaio che adduce alla cresta finale e alla vetta (4 ore dalla Bocchetta - in totale 7 ore). Per avere maggiori ragguagli potete consultare gli "Itinerari stracciabili dalla Rivista della Montagna" - n° 88.
2° giorno - Escursionismo
Dall'Alpe Veglia sono possibili due bellissime escursioni in una zona naturalisticamente estremamente interessante, ora divenuta anche Parco Regionale Piemontese.
In linea di massima l'itinerario "A" sale al lago Bianco (2157 m) e poi per il Pian d'Erboi perviene al passo di Valtendera e alla relativa cima (2693 m - 3 ore 1/2). L'itinerario "B" sale invece nella valle del Lago d'Arino (2234 m) e alla Punta Valgrande (2857 m - 4 ore): si sceglierà all'ultimo momento quale dei due percorsi effettuare.

Attrezzatura per il Monte Leone: corda - picozza - ramponi
Mezzi di trasporto: auto private
Direttore di gita: Ravelli P.L. - Tel. 812.24.24
Rocco G. - Tel. 749.01.03

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   TESTA DELL'ASSIETTA - 20 LUGLIO 1986 - (2566 m)


Località di partenza: Richiardet - frazione di Sauze d'Oulx
Dislivello in salita: 1078 m - ore 2,30/3
La Testa dell'Assietta si trova sullo spartiacque della Val di Susa e la Val Chisone dove ogni anno si svolge la festa del Piemont, per ricordare la famosa battaglia dell'Assietta nel 1747.
Da Richiardet su strada militare poi per comoda mulattiera si attraversa tutto il Gran Bosco dove è facile incontrare cervi e caprioli, poi per prati fioriti si giunge al colle della Testa di Moltas, si raggiunge la carrozzabile che arriva dal Sestriere, e scede al Colle delle Finestre a Fenestrelle.
15 minuti sulla carrozzabile con la polvere alzata dalle macchine e si raggiunge la vetta con il suo monumento per ricordare i suoi caduti. Alle ore il S. Messa al campo in piemontese.
Direttore di gita: Rosangela Boggero - Tel. 749.39.26
Partenza: ore 5,30 da Piazza Bernini
Mezzo di trasporto: auto private

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   BIVACCO POL - 6-7 SETTEMBRE 1986 - (3179 m)


Località di partenza: Valnontey - 1666 m
Dislivello in salita: 1513 m
Tempo di salita: h 5,30
Attrezzatura: corda, piccozza, ramponi
Difficoltà: poco difficile
Il Bivacco Pol - di proprietà della nostra Sezione - è situato a 3179 metri, alla testata della Valnontey, sopra l'alto e massiccio sperone roccioso compreso tra le colate meridionale e centrale del ghiacciaio della Tribolazione. Dispone di 4-5 posti in cuccetta.
L'itinerario di accesso è uno dei più suggestivi del gruppo del Gran Paradiso, anche se un po' lungo e complicato. Raggiunta la méta si è però ricompensati della fatica godendo di un meraviglioso panorama che spazia, dal sottostante tormentato ghiacciaio della Tribolazione alle cime che chiudono in alto l'ampia testata della Valnontey fino al lontano fondovalle di Cogne.
Data l'esiguità dei posti nel bivacco, si invitano i soci amanti del campeggio... a portarsi la tenda.
Accesso: seguiremo l'itinerario della Barma des Bouquetins, che è quello più semplice.
Lasciata la macchina poco dopo la Frazione Valnontey (1666 m) si prosegue con marcia pianeggiante attraverso belle praterie e pinete, superando i casolari di Valmiana 1729 m e raggiungendo il ponte sull'Erfaulet, 1830 m. Oltrepassato il torrente, si procede sulla buona mulattiera fino ad un bivio (2040 m - cartello indicatore).
Si lascia a destra la mulattiera che sale ai casolari dell'Herbetet e si continua su quella di sinistra verso il torrente che scende impetuoso dal ghiacciaio della Tribolazione, attraversandolo nel punto più conveniente.
Da qui, puntare direttamente alla base della ripida morena - ben visibile - che scende dalla Barma des Bouquetins. Raggiunta la Barma, 2698 m, si prosegue (destra salendo) per un pendio dietritico erboso che permette di superare un dosso, il quale si trasforma in un pendio di blocchi rocciosi ed, in prosieguo, in un nevaio.
A questo punto, 2860 m circa, ci si porta su un marcato cengione obliquo che sale verso sinistra e lo si segue fino a che, all'improvviso, appare una nuova cengia, 2960 m circa, addossata alla parete (meno evidente della precedente e quasi in piano), di andamento opposto al cergione obliquo di cui sopra.
Percorrendo verso destra la sopraddetta nuova cengia e superato un passo un po' malagevole, ci si porta nella conca glaciale compresa fra lo sperone testé salito e le sperone culmine della bastionata, sperone che sorregge il bivacco e che si presenta a destra di chi guarda.
Attraversare la conca glaciale verso destra, portarsi ai piedi della paretina sorreggente il bivacco e risalirla con facile arrampicata (rocce però instabili).
Ritrovo: sabato 6 settembre
Corso Stati Uniti ang. Corso Re Umberto ore 7
Direttori di gita: Buscaglione Sergio - Tel. 58.09.52
Franco Ghiglione.- Tel. 35.93.91
Mezzi di trasporto: auto private

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   PIGNE D'AROLLA - 27-28 SETTEMBRE 1986 - (3796 m)


Località di partenza: Arolla m 1998
Dislivello in salita: 1° giorno: m 1159 2° giorno: m 639
Tempo di salita: 1° giorno: h 3,30 2° giorno: h 2
Difficoltà: Ascensione facile su ghiacciaio
Attrezzatura: corda, piccozza, ramponi
1° giorno: attraverso il traforo del Gran S. Bernardo si raggiunge la valle del Rodano, che si percorre fino a Sion. Di qui si svolta a destra per la val d'Hérens, al cui termine si trova Arolla. Lasciata l'auto, si segue per un tratto la strada per il ghiacciaio. Oltrepassato il primo ponte sul torrente, si prende un sentiero a destra e lo si percorre sul filo di una morena fino a che, piegando a sinistra, si guadagna il Glacier de Pièce.
Attraversatolo obliquamente, evitando sulla sinistra una zona di fitti crepacci, si raggiunge per facili pendii nevosi il Col des Vignettes e la vicina Cabane des Vignettes.
2° giorno: dal Col des Vignettes si attraversa in leggera salita il ghiacciaio che scende dal Pigne d'Arolla e lo si sale poi direttamente a sinistra di una piccola foschia di seracchi (attenzione!). Si guadagna quindi l'insellatura fra le due vette e di qui la vetta principale oppure la vetta Sud per una breve, elegante crestina di neve. Panorama indimenticabile.
Ritrovo partenza:
Direttori di gita: Arneodo F. - tel. 48.58.56
Briccarello E. - tel. 273.48.22
Mezzo di trasporto: auto private
Termine ultimo di prenotazione: 18 settembre 1986.

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VITA SEZIONALE


   PENSANDO A MARCO...


11 APRILE 1986
Un venerdì come tanti altri, una piovosa giornata di aprile che per la maggior parte delle persone non ha voluto dire nulla di più di un altro giorno.
Ma qualcuno, forse, mentre legge queste mie poche righe, è già tornato indietro con la mente a quel giorno e sarà stato preso da una grande nostalgia o avrà sorriso sulle sciocchezze che abbiamo combinato. Sì, è il giorno in cui è partito Marco. C'era tanta gente a Caselle, ma tanta gente era per lui. I suoi genitori, le sue sorelle e tanti tanti amici. Perfino Marcello, in fuga dalla caserma. L'abbiamo visto sparire dietro quella porta e poi come dei matti siamo usciti dall'aeroporto, abbiamo percorso stradine sterrate, abbiamo attraversato sfangando un campo di grano incuranti della pioggia che scendeva su di noi. E tutto questo per cosa? Per vedere le lucine dell'aereo che si allontanavano e sparivano nel cielo. Eravamo buffi tutti lì in quel campo a sprofondare nel fango! Ma nel cuore avevamo tutti un grande vuoto.
Sapete, credo che nella confusione di sentimenti che ho provato nei giorni immediatamente successivi alla sua partenza il più forte è stato l'invidia. Sì, l'invidia per gli allievi della Technical School di Mendida e per gli altri volontari che sono in Etiopia con lui. Perché loro gli sono vicini ed io no.
Comunque sia è riuscito a colpire ancora una volta e ha portato la Giovane Montagna fino in Etiopia. Lui sta facendo quello che molti di noi sognano soltanto: vivere.
Ma non disperate, se vi stacca la pelle da uno sci, se avete bisogno di montare un'autoradio o di cambiare una ruota, se avete freddo alle mani e non avete i guanti, Marco c'è sempre. Basta scrivergli a:
MARCO BARBI
L.V.I.A. Cooperation Centre
P.O. MENDIDA
DEBRE' BERHAN
(Ethiopia)
Antonella

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   NUOVI ITINERARI


Incontrare il camoscio che, non impaurito, si lascia ammirare a lungo; godere di selvaggi panorami; camminare per ore in assoluta solitudine e - perché no - arrampicare su ottima roccia d'estate e su cascate di ghiaccio d'inverno: il tutto ad un'ora da Torino, a due passi dalla vituperata e trafficatissima Valle di Susa.
Non si tratta di promesse azzardate, da dépliant turistico, ma del biglietto da visita che la Val Clarea presenta ad ogni suo visitatore non distratto e superficiale.
Fortunatamente risparmiata dalle incursioni vandaliche dei turisti domenicali e dalla colonizzazione di massa, ma un tempo assai percorsa e strategicamente importante (pare accertato che persino Annibale vi sia transitato con i suoi elefanti, nella sua calata in Italia), essa è facilmente accessibile in virtù della sua estrema vicinanza alle grandi strade di comunicazione.
Geograficamente si colloca al centro della "Y" formata dalla biforcazione fra la Val Cenischia e la Valle di Susa; ad essa fanno corona montagne di tutto rispetto, come la catena che congiunge il M. Niblé (3365 metri) alla Rocca ed i Denti d'Ambin (3377 e 3195 m).
Alla Val Clarea si accede per una carrareccia parzialmente asfaltata, che si diparte dalla statale del Moncenisio circa 7 Km dopo Susa (indicazione "Santa Chiara" e poi "Grange Buttigliera"). Sorpassato un coreografico pianoro - detto Pian Deruine - ed ammiratovi adeguatamente il panorama, è consigliabile lasciare l'automezzo e proseguire a piedi. A questo punto, chi ama le tranquille passeggiate familiari potrà percorrere in falsopiano il lungo fondovalle, ammirando l'asprezza selvaggia della gola, sino al termine della carrareccia; l'escursionista in vena di masochismo potrà deviare per il deserto vallone di Touille raggiungendo, per l'erto (ed eloquente) Piano del Tiraculo, il Rifugio Luigi Vaccarone (2743 m); l'amante di trekking potrà, ricalpestando le antiche orme, percorrere la valle in tutta la sua lunghezza, raggiungere il Col Clapier (2477 m) e ridiscendere per il vallone delle Savine al Colle del Piccolo Moncenisio, dopo aver ammirato l'incantevole bacino alto della Clarea, con i suoi laghi.
Chi infine, come lo scrivente, ama cacciarsi nei guai, potrà sbizzarrirsi ad aprire nuove vie di arrampicata sulle pareti della Gran Roccia, qualche volta in puro Stile Indiana Jones...
Ma questa è un'altra storia, sulla quale ritorneremo presto.
E. Pastore

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   È nata SERENA


lo annunciano Giuseppina e Valerio Bertoglio. Un cordiale augurio di benvenuto da parte di tutti i Soci.
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   LUISA BARBI e BEPPE CAIO ARSENIO


Auguri anche per
LUISA BARBI e BEPPE CAIO ARSENIO
che il 19 luglio 1986 si uniranno in matrimonio.

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