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Notiziario Sezione di Torino Settembre 1986



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VITA SEZIONALE


   ASSEMBLEA SOCIALE


L'assemblea ordinaria della Sezione di Torino della Giovane Montagna è convocata per il giorno 20 Novembre alle ore 21,15 presso la sede sociale per discutere e deliberare sui seguente
ORDINE DEL GIORNO
1) Relazione del Presidente sull'attività sezionale
2) Presentazione bilancio e conto Proftti e Perdite al 30/9/1986 e deliberazioni relative
3) Presentazione Bilancio preventivo 1/10/86 - 30/09/87
4) Varie ed eventuali.
Si ricorda che l'assemblea è momento di discussione pacata e civile sul problemi della nostra Associazione e si invitano i soci a partecipare numerosi.
Il Presidente

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   CONSIGLI SEZIONALI


Nel consiglio sezionale del 01.09.1986 si è parlato del soggiorno estivo allo Chapy con bilancio positivo.
Il Consiglio ha delegato la Commissione Reviglio (Boggero - Castagneri - Ravelli) a decidere sui lavori per il rifugio stesso; sottoponendogli il piano economico e programmatico per la discussione e approvazione.
Si è altresì deciso di chiedere il condono per il sottotetto.
Per i bivacchi si provvederà alla sistemazione del Ravelli, mentre il Pol è tutto in ordine (vedi relazione a parte).
Inoltre si è parlato di gite sociali, di serate in sede e si è deliberato di convocare l'assemblea sociale per il 20/11/1986.
Sono stati ammessi nuovi soci, ed a loro diamo il benvenuto, Zenone Jolanda, Torchio Lidia, Buzzio Franca, Gaillard Muriel, Genta Gino.
I prossimi consigli sono convocati per venerdì 10 ottobre alle ore 21 e per lunedì 3 novembre alle ore 21,00.
Ai delegati non consiglieri l'invito a partecipare almeno a quest'ultimo in cui si parlerà della prossima assemblea dei delegati di Verona.

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   SOGGIORNO ESTIVO AL RIFUGIO REVIGLIO


Anche quest'anno è trascorso velocemente e senza intoppi, grazie alla collaborazione di tutti, il periodo estivo allo Chapy d'Entreves, come sempre luogo d'incontro nel periodo feriale di numerosi soci di Torino e di altre Sezioni.
Si è iniziato con una settimana riservata ai più giovani di Torino e coordinata da Gianni e Maria Rosa Forneris; l'allegria e un discreto numero di passeggiate ed escursioni hanno caratterizzato questo bel momento della nostra vita associativa.
Poi, come sempre, a partire dal 13 luglio sono arrivati i soci meno giovani; le ultime due settimane di luglio hanno visto la presenza di numerosi torinesi mentre nel mese di agosto la maggioranza dei soci presenti era ligure-veneta.
Se è estremamente positivo il bilancio delle presenze, non altrettanto si può dire per quello alpinistico: numerose le escursioni, ma poche la gite in alta quota. Ciò non toglie che vada bene anche cose ci sono stati degli anni, in passato, che hanno registrato exploit alpinistici notevoli ed anni di stasi più marcata, il tutto connesso con chi frequenta la casa.
L'importante, ritengo, è che chi sale lassù possa veramente godersi un periodo di serenità e tranquillità nello spirito della Giovane Montagna:
per questo hanno dato la loro valida e disinteressata collaborazione numerosi soci e consiglieri, tutti i direttori di turno che hanno sacrificato, con notevole impegno personale, una settimana per l'Associazione, e soprattutto gli addetti alla cucina, impareggiabili sempre nello scodellare il "rancio" quotidiano, abbondante e di qualità: ai pochi critici a riguardo voglio solo ricordare che lo Chapy non è un albergo.
La solita festicciola con falò ha rallegrato la sera del ferragosto, mentre, per contro, una nota triste la prima settimana dello stesso mese per la scomparsa del socio di Padova Massimo Flamini, travolto da una scarica mentre saliva, con la moglie Anna e con altri amici, al Col du Peterey. Lo ricordiamo gli anni passati presente numerose volte allo Chapy, sia in estate che in inverno, sempre buono e generoso con tutti, impegnato in ascensioni di notevole livello sulle vie del Bianco, e siamo vicini ad Anna con la preghiera in questo doloroso momento.
Per ultimo ancora un grazie particolare ai direttori: Celestina De Paoli, Piero Castagneri, Augusto Mochino, Carlo Donato, Augusto Carassiti, Rosangela Boggero ed alle bravissime Maddalena e Laura.
Il Presidente

In merito ancora al nostro Rifugio Reviglio pubblichiamo per dovere di informazione una lettera di ringraziamento giuntaci da Venezia:
Alla Presidenza della "GIOVANE MONTAGNA"
Rientrato a Venezia mi corre l'obbligo ed ho il piacere di ringraziarVi per la cordiale accoglienza ricevuta nel Vostro Rifugio Reviglio, che mi ha ospitato durante l'ultima settimana di soggiorno.
Un particolare ringraziamento voglio rivolgere alla simpatica Signorina Rosangela, che con tanto entusiasmo ed abnegazione ha diretto la ospitale "casa".
I miei più vivi complimenti a tutti ed un cordiale arrivederci.
Mario Da Ponte

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   BIVACCO RAVELLI ALL'INVERGNAN


Nel mese di agosto è stato portato a termine, grazie alla collaborazione di un gruppo di soci e di loro amici, un primo intervento di emergenza al Bivacco Ravelli, danneggiato quest'inverno da una tromba d'aria.
Si è provveduto a raddrizzare la struttura imbragandola con cavi d'acciaio alla roccia; ora la situazione è leggermente migliorata, nel senso che il bivacco potrà essere riparato, anche se i limiti di questa costruzione sono notevoli e dovuti soprattutto alla sua stessa struttura. Per salvare il salvabile, nel mese di Settembre si provvederà a trasportare in loco con un elicottero del materiale per poter consentire lo smontaggio delle lamiere che oggi coprono il bivacco; si provvederà inoltre a numerosi rappezzi sulla parte lignea ivi compresa la riparazione della capriata centrale rotta e si monteranno nuove lamiere. Il tutto sarà poi imbragato saldamente alla roccia: speriamo che così sistemata la costruzione possa sopportare ancora numerosi inverni.
Pierluigi Ravelli

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   23-31 agosto 1986 X SETTIMANA DI PRATICA ALPINISTICA - S. GIACOMO DI ENTRACQUE


Fosse stato un film il titolo "Fino all'ultimo respiro" ci sarebbe stato bene, visto che abbiamo vissuto una settimana intensissima, senza quasi un attimo di tregua.
Ora, nel ricordo, tutto mi appare come una serie di veloci flash-back... Domenica mattina. L'incontro.
Eccolo, è lui: Giancarlo Grassi, forse anche un po' più giovane di quanto appare in fotografia. Ma non è possibile indugiare:
tutti in palestra per l'esame preliminare.
Domenica pomeriggio. L'iniziazione.
I più fortunati salgono solo al Pagani, gli altri fino al bivacco della sezione di Moncalieri.
Lunedì. La selezione naturale... alias la Maledia.
Le pietre sono tante... però non sapevamo che Giancarlo amasse così il boowling! In ogni caso ce n'è per tutti.
Non pago dei sassi che piovono dall'alto, qualcuno pensa bene di farsi un tuffo nella pietraia. Risultato: mercurocromo a gogò e mutua per il resto della settimana.
Martedì mattina. La Teoria.
Topografia, orientamento, "nuvologia"... pochi avevano la forza di prendere appunti.
Martedì pomeriggio. La danza della pioggia.
Tra invocazioni di acqua dal cielo (e di brioches) si sale tutti al super-confortevole Rif. Genova. In serata la pioggia arriva sul serio, spaventando fino lo stregone, ma i grandi capi dicono: "Se si alza il vento...".
Mercoledì. "Sveglia, ragazzi, tutto sereno!". Mai la nostra amata guida fu più odiata. Ci rassegniamo a salire il Baus, portando a buon punto la nostra opera di autodistruzione (forzata?)..
Alla sera, incredibilmente, siamo tutti a S. Giacomo e, logicamente, ricomincia a piovere.
Giovedì mattina. La grande Speranza.
Piove! Si spera di strappare una piccola modifica al programma.
Giovedì pomeriggio. L'amara realtà.
Il tempo "si tira su" e noi ci trasciniamo al Rif. Bozano con la prospettiva di traversare, l'indomani, al Rif. Remondino.
Venerdì. Gli uni e gli altri.
Mentre il gruppo di aspiranti "occidentalisti" si alza presto, arrampica per 800 metri con le zaino e conclude scendendo al Remondino, noi "free" lasciamo tutto al rifugio e ci cimentiamo su vie estreme al Corno Stella. Per punizione siamo costretti a patire un freddo polare, ma ormai i più sono temprati e poi, al freddo, ognuno esprime la sua vera identità...
Una provvidenziale nevicate ci sottrae alla traversata fino all'altro rifugio ma ci isola dal resto della compagnia.
Sabato. Ce l'abbiamo fatta!!!
Adesso che c'eravamo abituati a questa vita... Ebbene sì, ci dispiace proprio che stia per finire. Attacchiamo per l'ultima volta la parete, fredda come sempre.
Sabato sera. L'ultima cena.
Grandi festeggiamenti, compilazione della capicorda-superclassifica-show e, per i più resistenti, incursione notturna a Entracque.
Domenica. Gli addii.
Dobbiamo tornarcene a casa... ma io avrei addirittura preferito risalire al Pagarì (pazzie che si dicono...).
In un intreccio complicatissimo di saluti e progetti di future imprese comuni, ci costringiamo a scendere in pianura.
Insomma, è stata una bellissima esperienza: ottima organizzazione (addirittura i cuochi ad attenderci nei rifugi non gestiti), livello tecnico molto elevato, ottimo affiatamento nel gruppo.
Certo, ci fosse stata qualche pietra "mobile" in meno... magari la Maledia avrebbe lasciato un ricordo un po' meno traumatico e non avrebbe fatto sorgere voglie di ammutinamento, peraltro sedate con molta decisione.
Un grosso ringraziamento quindi a tutti gli organizzatori ed al simpaticissimo Giancarlo.
Maria Teresa

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   SETTIMANA RAGAZZI - IMPRESSIONI


Per sfuggire l'afa della pianura ho accolto l'invito contenuto nel Bollettino ed ho partecipato anch'io alla "settimana ragazzi" allo Chapy dal 6 al 13 luglio.
E l'afa l'abbiamo sfuggita davvero! La Valle d'Aosta ci ha dato il benvenuto in modo molto umido: un temporale continuo durato dal mattino alla sera! Mentre tra gli adulti scaturiva una mini-inchiesta sulla conoscenza di possibili giochi o intrattenimenti da proporre per l'indomani, due giovanissimi imitatori di San Francesco hanno riscaldato col proprio calore lucertole intirizzite.
Sarà stata la buona azione? L'indomani il tempo splendido ci invitò a muovere subito le gambe sui ripidi pendii del Pavillon... E' stata una settimana bellissima:
- per l'affiatamento, ottimo tra i grandi, ma ancora più intenso tra i ragazzi che erano veramente tutti per uno e uno per tutti nelle decisioni che li riguardavano!
- per il tempo che è stato favorevole e ci ha permesso parecchie camminate; benché la mancanza di allenamento "alpinistico" ci abbia impedito mete famose, nelle nostre escursioni abbiamo potuto ammirare tutto il massiccio dal Col de La Segne al Col Ferret, ed in particolare lui, il festeggiato! Il Monte Bianco.
L'ultima mia settimana di ferie al Reviglio risaliva esattamente a 25 anni fa... pertanto capirete tutti che tanto giovane non lo sono più! Ho faticato a ritrovare alcuni angoli di Courmayeur e di Entreves, ma le montagne, loro, le ho ritrovate (meno la Val Veny) immutate.
A luglio, quando la flora alpina è ancora in pieno sviluppo, il contrasto tra nevai, i fiori, i pascoli, le ripide pareti, ti incanta ed è riposante anche il solo sostare sull'erba, gli occhi persi nel meraviglioso scenario.
Ringrazio: Daniela, Debora, Elena, Enrico, Giacomo, Fabio, Gigi, Gabriella, Jolanda, Maurizio, Monique, Paolo I e II, perché grazie alla loro presenza mi sono sentita anch'io qualche volta una "quasi ragazza" della GIOVANE MONTAGNA.
Marial

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   RADUNO INTERSEZIONALE A BORCA DI CADORE


INAUGURAZIONE DELLA CROCE SULLA CRESTA DEGLI SFORNIOI NORD (GRUPPO DEL BOSCONERO)
13/14 OTTOBRE 1986
E chi, dalle nostre parti, aveva mai sentito parlare degli Sfornioi? Magari, qualcuno meglio informato ne sapeva qualcosa. Io, invece, ho aderito alla gita a scatola chiusa, ma devo riconoscere che è stata veramente una scatola magica quella da cui i prestigiatori veneziani hanno fatto scaturire l'inaugurazione della Croce eretta nella ricorrenza del loro quarantennio.
Nessun rimpianto per i tanti chilometri di viaggio, anche perché, malgrado i pessimistici bollettini meteorologici, sono riuscita a rivedere un bel po' di montagne e di vallate tra le più note delle varie zone attraversate.
Ed infine, dopo una bucolica sosta nella quiete di un albergo con parco popolato anche da daini, eccoci tutti alla "Forcella Cibiena", da dove ha avuto inizio lo sgranarsi dei partecipanti su per il sentiero, quasi un lungo rosario fino alla Croce.
Notevole il paesaggio che man mano si ampliava alla nostra vista e grande la commozione che ha pervaso tutti gli astanti, penso circa 150, al momento della S. Messa.
Sentite le parole di ringraziamento agli organizzatori, alle quali aggiungo ora anche le mie.
Veramente grazie, Venezia, ed un abbraccio a tutti.
Anita Rosazza Manuel

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   ASSEMBLEA DEI DELEGATI


8/9 NOVEMBRE 1986
L'Assemblea dei Delegati verrà organizzata quest'anno dalla Sezione di Verona.
Il programma dettagliato a tutt'oggi non ci è ancora pervenuto. Quando sarà disponibile, gli interessati potranno prenderne visione in Sede.

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   INCONTRO ANNUALE CON I SOCI


DOMENICA 30 NOVEMBRE 1986
Ci troveremo tutti insieme quest'anno il 30 novembre per ricordare i soci scomparsi della nostra Associazione ed in particolare chi ci ha lasciato quest'anno: Gino Fresia e Vittorio Aloi.
Il ritrovo è fissato sotto i portici di Via Po angolo Via S. Ottavio, di fronte alla chiesa dell'Annunziata con il seguente programma:
- ore 10.00 - Santa Messa nel locale sotterraneo dell'Annunziata e con ingresso da Via Po
- ore 11.00 - Premiazione dei soci ventennali presso la sede sociale e rinfresco.
Ai soci con vent'anni di associazione verrà consegnato il distintivo d'oro. Essi sono:
- BALBO ANNA
- GASPARINI RITA
- PAULETTO ARABELLA
- BALBO AUGUSTO
- GASPARINI CESARE
- ROCCO SALVATORE
Inoltre un particolare ricordo verrà consegnato alla Socia Vitalizia Signora Cecilia Bettazzi Reviglio, vedova dell'indimenticabile Natale Reviglio e che da ben settant'anni è socia della Giovane di Torino: ella ha vissuto, accanto a suo marito, i primi passi di vita dell'associazione e ne ha seguito tutto l'evolversi fino ai nostri giorni, condividendone parimenti i principi cristiani: settant'anni che è doveroso, da parte nostra, ricordare.

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   PREPARAZIONE CALENDARIO GITE


Giovedì 23 ottobre tutti coloro che hanno voglia di fornire indicazioni, suggerimenti, proposte, consigli, ecc., utili alla stesura del calendario gite sono cortesemente pregati di presentarsi in sede per fornire il loro concreto contributo.
I soci della Commissione Gite saranno presenti per coordinare questa riunione informale alla quale sono invitati a partecipare tutti gli interessati.
G. A.

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ATTIVITÀ SVOLTA


   TRESENTA - 28-29 GIUGNO 1986 - (3609 m)


Dopo la piacevole salita al rifugio Vittorio Emanuele nel pomeriggio di sabato, siamo partiti in cinque la domenica mattina per la Tresenta, lasciando gli altri amici ad affrontare l'imponente calotta ghiacciata del Ciarforon.
La salita è stata un po' disturbata dal vento (che quasi portava via la sottoscritta), ma alla fine siamo stati ricompensati dallo splendido panorama che si ammirava dalla vetta e dal sole che finalmente si affacciava tra le nubi.
Una preghiera comune, alcune fotografie di prammatica, e poi eccoci nuovamente incamminati per la via del ritorno.
Al rifugio abbiamo avuto la gradita sorpresa di incontrare altri amici, partiti alla mattina da Torino, con i quali abbiamo mangiato e, più tardi, finalmente salutato le cordate provenienti dal Ciarforon.
Sabina Gianasso

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   CIARFORON - 28-29 GIUGNO - (3642 m)


Nel pomeriggio di sabato saliamo al rifugio Vittorio Emanuele: siamo in nove. Domani ci divideremo in due gruppi, uno per il Ciarforon e uno per la Tresenta, ma ancora non sappiamo esattamente come saranno composti.
La via in programma per il Ciarforon sarebbe la cresta N-E: non è una vita molto interessante, è quella che si percorre normalmente anche in discesa, fra l'altro quei due tiri su roccette e sfasciumi devono essere anche abbastanza pericolosi... specialmente se si incrocia qualche cordata in discesa.
Decido allora di convincere la mia co-direttrice di gita a fare la Nord: all'inizio non è facile, accampa scuse di ogni genere, tipo: mancanza d'allenamento, mancanza di attrezzatura adeguata, spaventosa ripidezza della parete ecc. ma alla fine riesco a spuntarla garantendole che la via è sicuramente nelle condizioni in cui l'ho trovata l'anno scorso, e che cioè piccozza e ramponi sono praticamente superflui, essendo la parete ricoperta da uno spesso e sicuro strato di neve dura.
E' fatta! addio squallida cresta N-E! (speriamo non si vendichi in discesa).
Marco Demaria e Guido Valle saranno i nostri compagni di cordata.
Il giorno dopo, quando il sole è già alto nel cielo... noi siamo invece ancora parecchio bassi. La sospirata rapidissima progressione in conserva su ottima neve non è che un sogno infranto dopo i primi cento metri.
Si infrange invece molto meno il ghiaccio della parete sotto i colpi dei nostri ramponi e piccozze. Non oso guardare in faccia Maria Teresa.
Vorrei, per sdrammatizzare la situazione, farle notare la bellezza di quel verde-azzurrogonolo del ghiaccio, ma potrebbe diventare cattiva. Meglio tacere, e piantarle dei buoni chiodi nei punti più critici.
Più in alto, cordate amiche ci lanciano sulla testa blocchi di ghiaccio e pietre di svariate dimensioni. Per salutarci. Che simpatici!
In discesa li ricambieremo.
Ogni tanto il gruppo della Tresenta ci chiama con la rice-trasmittente, ma non sempre ho le mani libere per rispondere. Spero capiscano e non si offendano. In punta li chiameremo e gli spiegheremo tutto. Ma quando arriviamo in punta siamo stanchi morti, due foto e poi giù per la famosa cresta, che non è in condizioni granché migliori della parete. Scendiamo slegati ma con cautela fino alle roccette. Due doppie e siamo al colle. Ah già! la radio.
"Pronto Alberto? Stiamo arrivando, butta giù la pasta!".
Ma Alberto non può sentirci, invece di buttare la pasta ha buttato la radio, ed è andato a prendere il sole.
Francesco Arneodo

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   AL COL ED L'ASSIETA - 20 LUGLIO 1986


Cissà da la crija publicà 'nt sël notissiari 'd giugn, un bel grup ëd Sòcio dla nòstra Associassion a l'ha partessipà a la "Festa dël Piemont 1986" al Còl dl'Assieta.
Lassà le màchine un pòch ëdzora 'd Sauze d'Oulx, i s'ancaminoma a pass decis traver ël "Gran Bosch", maravijosa foresta 'd conìfere che an dan ël "bin avnù" con soe riverense al sofi dël vent.
Darmagi che st'ani i riussoma nen a "ncontré gnanca un cavrieul o un serv o almeno në schërieul o un fasan ëd montagna come j'ani passà, ma la blëssa 'd na natura nen guastà an fà content l'istess, e j'arian che mincatant a traverso la mulatera an dan un sens ëd frëscura e 'd piasì.
Dòp doe ore bondose an mes al bòsch, la mulatera as cambia an senté e a monta a lë scuvert tra gheube erbose tampestà 'd reuse alpin-e (rododendri) e 'd tuta n'esposission ëd fior dai color così splendrient come mach ëdzora ai doimila as peulo trovasse.
El sol antant as dësmora a fé babòja tra le nivole, mentre che le montagne dla Val Susa a cambio 'd continuo sò bej color anvisch për fene gòde në spetàcol verament sugestiv.
L'ùltima rampa pitòst drita an pòrta ant sla carzà ch'a ven su dal Sestrieres, tra l'andé e vnì dle màchine e dle mòto che a n'ansìpria 'd pòver da la testa a... jë scarpon.
Ma già i sentoma la fanfara dj'Alpin dël "Batajon Susa" ch'an dà un socrolon d'entusiasmi e an fà smentié la strachëssa.
Ant ël bel mes dël Còl glorios ëd l'Assieta - tut ambardà dij drapò tricolor e 'd coj ross e bleu 'd nòstr Piemont - i scotoma 'l salut dël President ëd la Region Beltrami e la rievocassion ëd la Bataja dl'Assieta dël 1747 da part d'ël. general Amoretti.
Peui, ant un archeujiment divòt e comòss, la Santa Messa selebrà tuta an lenga piemontèisa, anche ant ij moment sublim ëd la Consacrassion. E bin për lòn an fà prové un sens ëd comossion e d'esultansa e smentié le delusion ëd costi ùltimi temp.
Ant cola Ostia càndia ch'as leva al Cel i vedoma splende nòstra Patria cita che a veul vive nen mach ant ij nòstri cheur, ma an tute le manifestassion ch'a la fan granda e gloriosa.
M. C.

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   BIVACCO C. POL 6-7 - SETTEMBRE 1986 - (3179 m)


Forse l'invito a portarsi la tenda, unitamente alla lunghezza del percorso, ha fatto sì che i partecipanti - in definitiva - fossero ridotti a cinque; numero perfetto in considerazione ai posti disponibili del bivacco.
Nonostante il lungo e tutt'altro che banale percorso di salita, due giovani volenterosi del gruppo hanno portato lassù 3 coperte, oltre al nuovo libro del rifugio in sostituzione di quello vecchio, ormai completo.
Un'unica aspirazione dei "cinque" era quella di non aver concorrenti per il pernottamento e qualche preoccupazione in effetti ci fu, quando due escursionisti ci raggiunsero e superarono. Più tardi altri sei apparvero in basso sulla morena, ma tutto finì per il meglio ed il bivacco, quella sera, fu tutto per noi.
Al mattino successivo, dopo aver eseguito la pulizia a fondo del locale, svuotato per l'occasione di ogni contenuto, ed aver eseguito altri piccoli lavori, scendemmo a valle per la stessa via di salita.
Inutile dire che il tempo è stato splendido ed il panorama dal bivacco - come sempre - superbo; alla sera poi lezione di astronomia sotto un cielo stellato, inimmaginabile in città! Il tutto alla ragguardevole quota di 3179 m.
F. G.

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ATTIVITÀ PREVISTA


   COLLE DI VALDOBBIA - DOMENICA 10 OTTOBRE - (2480 m)


Questa gita ha luogo in una delle più belle valli laterali della Valsesia, la Val Vogna, ubicata sulla destra orografica del Sesia poco oltre l'abitato di Riva Valdobbia.
La parte alta, severa e impervia, è contraddistinta, da tre diversi bacini: quello del Maccagno, con il lago e l'alpe omonima, quello di Valdobbia vero e proprio su cui si apre il passo e quello del Corno Bianco o del Rissuolo caratterizzato da tre risalti rocciosi su cui sono posti altrettanti laghetti.
I tre bacini confluiscono tutti nella bassa valle a Piane, caratteristica frazioncina walser con una linda chiesetta affrescata nel '700 dall'Avondo.
La via del passo di Valdobbia è sempre stata una via di trasmigrazione delle popolazioni Walser sulla direttrice Gressoney - Alagna - Macugnaga Saas-Fee.
Nel 1270 venne stipulato un trattato tra la libera comunità di Valsesia e Ibleto di Challant con il quale veniva data reciproca garanzia di transito tra le Valli di Gressoney e la Valsesia, mentre nel 1381 veniva firmato a Zermatt il solenne atto di pace fra gli abitanti delle varie valli nel quale si ribadiva il diritto al transito per il colle di Valdobbia.
Nel 1822, per iniziativa del canonica Nicolao Sottile, fu costruito un Ospizio.
L'Ospizio - il più alto delle Alpi a 2480 m contro i 2469 del Gran San Bernardo - non fu eretto solo per il ristoro dei viaggiatori, ma anche per aiutarli nella difficile traversata invernale.
Prima dell'Ospizio sorgeva sul colle una cappella con due piccole stalle, per i muli, fattevi costruire nel 1787 dal Gianoli di Riva.
Cent'anni dopo, nel 1877, vi fu installato l'Osservatorio Metereologico ad opera del teologo Farinetti, del professor Calderini e dell'abate Antonio Carestia, uno studioso della flora locale che raggiunse fama mondiale.
Fino al 1700 su questo itinerario passava il traffico leggero dalla Valle d'Aosta al Milanese.
Nei documenti sabaudi era incluso fra le quattro grandi strade della Valle d'Aosta: Piccolo e Gran San Bernardo, colle di Valdobbia, Strada di Ivrea.
L'itinerario di salita origina da Cà di Ianzo (1361 m) e attraverso le frazioni di Ca Piacentino, Ca Morca, S. Antonio, sale alla Peccia e all'Alpe Larecchio per una bellissima pineta.
La mulattiera, un tempo tutta lastricata in beole e ora parzialmente rovinata dalla stupidità umana che vi ha ricavato una strada carrozzabile, attraversa numerosi insediamenti walser ancora intatti e unici nel loro genere, con le caratteristiche case di legno, forse le più belle di tutta la Valsesia e delle Valli vicine. Poi, per ambiente sempre più alpino si inerpica fino ai 2480 m del passo (ore 3,30).
Ritrovo: Domenica 10 ottobre - Corso Stati Uniti angolo Corso Re Umberto, ore 6.00
Mezzo di trasporto: Pullman
Attrezzatura: da escursionista
Direttori: Anna Bosa tel. 306.552
Pilli Ravelli - te1.8122.424

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   MONTE BARBESTON - 26 OTTOBRE 1986 - (2482 m)


Si ritorna un anno dopo nella valle di Champ-de-Praz (Verres). Questa volta la meta è il Monte Barbeston. In auto si percorre la carrozzabile che risale rapidamente la valle fino a raggiungere la borgata di Barbustè sita a m 1200.
La gita si svolge inizialmente su mulattiera e prosegue poi su sentiero attraversando Chevrère Pra Oursi, Alpe Pian Castello, fino a giurare il Colle Valmeriana m 2281 da dove si diparte un'ampia cresta che si segue fino alla vetta.
Tempo previsto per la salita ore 3,30 da Barbustè.
Ritrovo partenza: Piazza Bernini alle 6,30
Direttori di gita: Gianasso Sabina tel. 88.22.78
Zenzocchi Cesare - te1.349.79.62
Mezzo di trasporto: autovetture

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   BARS D'LA TAIOLA - 9 NOVEMBRE 1986


Località di partenza: fraz. Coppieri - Torre Pellice
Dislivello in salita: m 600
Tempo di salita: ore 2 circa
Viene riproposta l'escursionistica al Bars d'la Taiola rinviata, il febbraio scorso, per causa della neve.
Ritrovo partenza: Piazza Pitagora alle ore 8,00
Direttori di gita: Zenzocchi Cesare - tel. 349.79.62
Mezzo di trasporto: autovetture

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   GITA DI CHIUSURA - S. DONATO DI MANGO - 16 NOVEMBRE - (640 m)


La zona è quella delle Langhe; terra priva di maestose cime e ghiacciai, ma ricca di colline e distese ininterrotte di vigneti.
A S. Donato si giunge percorrendo la strada che da Alba passa per Neive e Mango; la frazione è posta al culmine di una collina, dalla quale vi sono diverse possibilità di passeggiate nei dintorni che permettono di apprezzare la bellezza di questi paesaggi diversi da quelli che siamo soliti vedere.
- S. Messa presso la locale Parrocchia
- Micheline e Beppe del ristorante "La Pineta" preparano per noi il seguente menù:
Carne all'albese
Involtino con fonduta
Vitello tonnato
Peperoni con bagna cernia
Tajarin
Agnolotti al sugo di carne
Piatto misto di carne:
arrosto, brasato, coniglio con contorno
Frutta fresca
Dolce
Caffè
Vino: Dolcetto
Pranzo : L. 20.000
Pranzo + Pullman : L. 25.000
Ritrovo : Corso Stati Uniti angolo Corso Re Umberto
Partenza: : ore 8,00
Informazioni : Zenzocchi Cesare - tel. 349.79.62
Prenotazioni in sede entro il 6 novembre.

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SERATE IN SEDE


   16 OTTOBRE


Pilli Ravelli presenterà una carrellata di immagini sull'attività svolta nel corso dell'anno.
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   5 NOVEMBRE


Castellero Andrea accademico CAI ci commenterà le sue ultime gite con le sue diapositive.
Già due anni orsono si presentò da noi con una serie di immagini intitolate momenti d'alpinismo.

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   4 DICEMBRE


Elio Pastore con la collaborazione di alcuni dei migliori fotografi della sezione presenterà una serie di diapositive di altissimo livello tecnico ed estetico. Il suo impegno vuol essere la continuazione del "discorso fotografico" iniziato lo scorso anno con una proiezione che purtroppo pochi poterono ammirare.
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VITA SEZIONALE


   BIBLIOTECA


La biblioteca si aggiorna, ecco un nuovo elenco di libri per essere letti.

L. Bersezio, P. Tirone - I Parchi delle Alpi - Ediz. De Agostini
Sono 18 i parchi trattati in questo volume: quello dell'Alta Valle Pesio, Argentera, Vanoise, Alta Valsesia, dell'Engadina, Adamello-Brenta, dello Sciliar ed altri ancora del nostro arco alpino. Dà dettagliate informazioni su ogni parco, ne descrive l'ambiente naturale, accessi principali, le strutture ricettive e diversi itinerari da uno a più giorni.

D. Pianetti, G. Peretti - Sci alpinismo nelle Dolomiti - Ediz. Zanichelli
Sono descritti 60 itinerari di sci-alpinismo, percorribili in tutti i gruppi principali delle Dolomiti orientali e occidentali, dai classici ai nuovi itinerari in zone meno frequentate. Allegata al volume c'è una guida tascabile con tutti gli itinerari presentati nel volume.

Casarotto Renato - Oltre i venti del Nord - Ediz. Dall'Oglio
Casarotto, uno dei più forti esponenti dell'alpinismo internazionale di questi ultimi anni, presenta in questo volume le sue ultime scalate su: Le cascate ghiacciate nel Canada, una nuova via sul Mokinley, arrampicate in Colorado, Wyoming e California.

C.A.I. - Tecnica di roccia - Commissione nazion. scuole di alpinismo In questo manuale si tratta il sistema di assicurazione oggi conosciuto come "Sistema degli Italiani". Tra gli altri hanno collaborato al manuale gli istruttori: Sergio Billoro, Andrea Ponchia e il compianto Massimo Flamini.

Corbellini Giancarlo - Guida all'orientamento - Ediz. Zanichelli
Questo libro insegna ad orientarsi con l'aiuto del sole e le stelle oltre all'uso corrette della carta topografica e di strumenti come la bussola, l'altimetro ecc. per risolvere rapidamente i possibili problemi che si possono presentare lungo un percorso.

W.M. Pause - Da rifugio a rifugio - Ediz. De Agostini
51 itinerari sulle Alpi, divisi in quattro categorie in base alle difficoltà che comprendono escursioni in zone prealpine accessibili a tutti e su ghiacciai che richiedono esperienza.

Scarrone Carlo - La mano e il ricordo Ediz. Claudiana
In questo libro sono descritti e illustrati con splendide fotografie gli antichi mestieri delle valli alpine dal tagliapietra al cestaio, al tessitore, all'impagliatore ed altri ancora.

Dino Buzzati - Lettere a Brambilla - Ediz. De Agostini
Una serie di lettere che l'autore scrive ad un compagno di scuola e spesso è presente la montagna o in primo piano o sullo sfondo.

Carlo Artoni.- Adamello Presanella - Ediz. Manfrini
E' il primo volume della nuova collana "Monti e Ghiacciai" illustra e spiega i due ghiacciai Adamello e Presanella secondo gli aspetti: geologici, glaciologici, geografici, storici ed escursionistici, le bellissime fotografie sono opera dell'autore.

Lorenzo Bersezio - La riscoperta delle Alpi con gli sci - Ediz. Priuli e Verlucca
Volume ricco di documenti d'epoca e annotazioni storiche che evidenziano alcuni tra i più significativi momenti e le varie tecniche dello sci-alpinismo al suo nascere.

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   VITA SEZIONALE


Due nostri soci si sposano:
MARIO PALLADINO si unirà in matrimonio con CARLA GABRI il 4 Ottobre

Il sabato successivo 11 Ottobre
DONATELLA BASTIA diventerà la consorte di CESARE ISEPPON.

A loro va il cordiale augurio da parte di tutti i soci della nostra Sezione.

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