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Notiziario Sezione di Torino Marzo 1987



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VITA SEZIONALE


   GITE SOCIALI E DINTORNI


Nella prima domenica di Marzo di questo strano inverno meteorologico il solito gruppo di amici si ritrova al mattino presto nel solito posto per una gita sci-alpinistica da tempo programmata alla Pointe de la Pierre: sole stupendo, neve altrettanto bella, compagnia numerosa ed anche un po' di fiato già fatto nelle ultime uscite, ci hanno consentito di gustare per il meglio una meta non impegnativa ma sempre interessante. A sera avremmo voluto festeggiare il carnevale nella solita "plata" di Arnaz, ma un leggero ritardo sulla tabella di marcia, dovuto a cause tecniche, non ci ha consentito ulteriori soste.
P.S. - Dai soliti bene informati abbiamo appreso che alla sopradescritta gita erano presenti anche altri soci della Sezione: veloci come il vento sono stati solo intravisti passare in mezzo al bosco come fantasmi!

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   DALLA FANTASIA ALLA REALTÀ


Come certo avrete compreso (leggetevi anche il resoconto della gita più avanti nei Notiziario) le cose non sono andate proprio così. La Pointe de la Pierre era una "sociale" organizzata dalla Giovane Montagna con un discreto numero di partecipanti e che sarebbe perfettamente riuscita se non fosse per alcuni particolari non del tutto trascurabili; e non è certo il fatto che il sottoscritto con l'amico Enrico si siano fatti 450 metri di dislivello in più per recuperare la barella, ma è un insieme di eventi che non mi è affatto piaciuto e sul quale voglio invitarvi a riflettere.
Ci si ritrova alle sei del mattino per una gita sociale e, appena scesi dall'auto, il solito Sergio ci saluta con appuntamento a Ozein. Qui giunti intravvediamo di sfuggita Fiorenzo che già sta arrancando su per le pendici del monte: peccato che oggi non c'è Roberto, se no sarebbe senz'altro il primo solitario sci-alpinista! E certo la musica non cambia in discesa: con buona pace per chi vorrebbe, almeno nelle gite sociali, poter vedere il gruppetto di partecipanti un po' unito.
Il guaio è che questo strano modo di intendere le gite sociali ha trovato in questi ultimi tempi e forse involontariamente, proseliti e nuovi adepti nel gruppetto dei giovanissimi. Così si arriva all'assurdo di domenica scorsa, con Stefano e amici in vetta un'ora prima di tutti gli altri, che lasciano la barella e scendono rapidissimi con la radio (stupendo giocattolo, ma nulla più) fino alle baite a metà strada e qui, collegatisi con chi sale, non aspettano oltre e portano a termine la loro gita personale quando gli ultimi non hanno ancora raggiunto la vetta.
E via con le cretinate, perché la radio serve solo per giocare al piccolo telegrafista, così tu hai un bel chiamare dalla punta, non trovando nessuna barella, per chiedere spiegazioni!
Ma il tempo passa e bisogna scendere; dalle baite si continua a ricercare il collegamento via radio e finalmente alle tre del pomeriggio abbiamo la bella notizia che la barella non è proprio in punta ma un po' sotto, nascosta dietro un ometto.
Come già detto il fatto in sè non ha alcuna importanza, sono cose che capitano; ma quello che invece è grave è che questi atteggiamenti nascono proprio in gita sociale, là dove cioè a Stefano e compagni si dovrebbe insegnare a saper "andare" in montagna, prima che a saper "correre" in montagna.
Ci sono giovani e meno giovani che sanno dedicarsi agli altri e che, non per questo, si sentono oppressi o sacrificati: pensiamo a Maria Teresa Bolla, Sergio Bosa, Cesare Gasparini, Alberto Zenzocchi e tanti altri sempre gentili e disponibili, in mezzo al gruppo dei meno bravi; ed è tutta gente che ha fiato per correre quanto vuole. Altri invece, purtroppo, hanno ritenuto essere la gita sociale soprattutto un rally, contro se stessi e contro tutti; l'unica cosa che non capisco è perché si ostinano a venire con noi, là dove ci sono altre trenta persone che rovinano la gita e rompono la neve e le scatole.
Forse è per amore-odio verso gli amici della Giovane Montagna, da cui non riescono a stare lontani; ma è bene che per il futuro ci si dia una regolata, onde evitare che episodi come quelli di domenica primo marzo possano avere ben più gravi conseguenze.
Pierluigi Ravelli

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   RIFUGIO REVIGLIO


L'invito ai Soci rivolto in occasione di una serie di lavori di manutenzione del Rifugio Reviglio allo Chapy ha avuto un risultato discreto e incoraggiante. I Soci che hanno risposto sono stati veramente numerosi ed al momento la raccolta ha raggiunto la somma di L. 5.185.000. Inoltre c'è l'impegno ad imprestare, in caso di necessità, alla Sezione la somma di L. 12.350.000.
Grazie quindi a tutti, sia a chi ha contribuito con un'offerta in denaro, sia a chi non lo ha fatto ritenendo di aver già dato o di dare in altro modo il suo contributo.
I lavori riprenderanno la primavera prossima, e si prevede di poterli ultimare entro l'estate.
Il Presidente

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   CONSIGLI SEZIONALI


Il Consiglio del 12/01/1987 ha deliberato per una mostra fotografica del Socio Augusto Molino che si terrà il prossimo maggio nei locali dell'Annunziata in Via Po.
Nel Consiglio del 23/2/87 si è parlato di sede sociale: orario di apertura e sistemazione di sofà e di Rifugio Reviglio.
Nei consigli sono stati ammessi nuovi Soci:
- SANTERO Paola ed Enrico
- CARDELLINO Graziano, Olga e Debora
- GRIVETTO Bruno
- GAMERRO Maurizio
- PINTUS Paola
- BARITELLO Jolanda
- PACCHIOTTI Lino
- BALBO Paola e Alessandra
- BONINELLA Emilio, Rita e Cristina
- ARBORIO Mauro.
- BONINELLA Eugenio e Maria Rosa.

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   23 RALLY SCI ALPINISTICO GIOVANE MONTAGNA 28-29 MARZO


L'onore e l'onere di organizzare il Rally tocca quest'anno alla Sezione di Moncalieri della Giovane Montagna che ha scelto per l'occorrenza la Valle Maira in provincia di Cuneo.
La partenza è fissata a Preit (1523 m) poco oltre l'abitato di Canosio e il percorso si svolge sulle pendici del Monte Giobert con arrivo in vetta (2435 m).
Queste le caratteristiche salienti del percorso:
- dislivello in salita 895 m
- dislivello discesa in cordata 225 m
- dislivello discesa con barella 150 m
La fine del Rally coincide con l'arrivo della prova in cordata.
Il programma è il seguente:
SABATO 28 MARZO - Nel pomeriggio ritrovo all'albergo Miramonti di Canosio dei partecipanti; assegnazione delle camere e sistemazione.
ore 19 S. Messa nella vicina chiesa di Canosio
ore 19,45 cena
ore 21 (nella tavernetta dell'albergo) costituzione della giuria;
sorteggio dell'ordine di partenza; comunicazioni del Direttore di gara.
DOMENICA 29 MARZO
ore 5,30 sveglia
ore 6 colazione e trasferimento in auto (3 Km circa) al luogo d partenza
ore 7 partenza 1^ squadra
ore 12 chiusura della gara
ore 12,30 pranzo
ore 14,30 premiazione.
PRENOTAZIONI - Le prenotazioni devono pervenire entro il 15 marzo in Sede, sia per gli accompagnatori che per i concorrenti.
Responsabile dell'organizzazione, per la Sezione di Torino, è Maria Teresa Bolla, alla quale occorre rivolgersi per le iscrizioni.
Occorre compilare il modulo di iscrizione per ogni squadra (modulo controfirmato dai genitori in caso di concorrenti minori e dal Presidente della Sezione di appartenenza).
QUOTE
- iscrizione alla gara L. 5.000
- cena, pernottamento, colazione e pranzo L. 44.000
- solo pranzo della domenica L. 22.000.
DIRETTORE DI GARA - Franco BOIETTO - Tel. (011) 649.96.51.

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ATTIVITÀ SVOLTA


   VISITA ALPIGIANI - 6 Gennaio 1987


Befana: non mi è stato difficile vestire i panni della grintosa vecchietta. In compagnia di due distinti soci della Giovane Montagna siamo andati a trovare Maria Pia ed il papà a Grange di Avigliana, non entrati dallo stretto camino, ma nella porta della minuscola cucina. Maria Pia ci aspettava, perché per Natale era andato Ferruccio a fare gli auguri.
Quattro chiacchiere e la promessa di passare più sovente a trovarli.
E' buio, il vento soffia forte, il sacco in spalla a cavalcioni sulla scopa...
Rosangela

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   MADONNA DEL COTOLIVIER DOMENICA - 11 gennaio 1987


Siamo partiti con il treno, da Porta Nuova. Siamo arrivati ad Ulzio alle 9 ed abbiamo iniziato una bellissima gita lungo un percorso da fiaba. C'era molta neve, caduta da poco, che imbiancava la bella pineta che arriva fino alla Cappella della Madonna del Cotolivier. Eravamo soltanto 8 partecipanti, ma... giovani e ben affiatati. Per fortuna la pista era già battuta, il che ci ha facilitato molto la salita. In cima ci siamo fermati poco, anche perché faceva freddo. La discesa è stata molto piacevole, con neve farinosa e facile. A Beaulard abbiamo fatto una breve e gradita sosta a casa di Augusto che ci ha offerto un buon tè caldo.
Mi sono proprio divertita!
Teresa

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   TRAVERSATA PRAGELATO SALBERTRAND - Domenica 1 Febbraio 1987


Un classico percorso allettante per il maggior dislivello in discesa rispetto a quello di salita; condizioni metereologiche ottime, ed un innevamento accettabile sono stati gli ingredienti per il successo di questa gita che ha radunato ben trentotto partecipanti.
Lasciate in perfetto orario le brume cittadine e le nebbie di pianura, ci siamo ritrovati a Pragelato con un cielo terso e foriero di sole e di caldo. Infatti appena usciti dalle ombre del fondovalle modifichiamo rapidamente il nostro abbigliamento esponendo bicipiti e spalle al sole. Verso l'ora di pranzo anche gli ultimi ritardatari arrivano al colle Lauson. Alcuni avventuratisi sul monte Gran Costa ridiscendono al colle con gli sci a spalle.
Dopo una lunga sosta ci lasciamo scivolare verso il Gran Bosco. La neve nella parte alta della discesa è crostosa e per giunta scarsa; scendendo migliora e nel bosco ci divertiamo tutti, o quasi. Poi verso il basso iniziano le difficoltà causate dal bosco fitto, dalla neve fradicia, e da alcuni passaggi obbligati stretti e tortuosi. E' proprio in questi ultimi che molti di noi sono costretti a togliersi gli sci per proseguire a piedi. E' ancora giorno quando raggiungiamo la piana di Salbertrand. Risaliamo nel pullman che ci aspetta davanti alla stazione contandoci e controllandoci a vicenda per essere certi che nessuno si sia perso impigliato fra le fronde del Gran Bosco.
G. A.

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   MONTE CHIAMUSSERO -15 Febbraio 1987


Sicuramente una gita ricca di sorprese, iniziate precocemente in Corso Stati Uniti quando scopriamo che Canuto ha voluto premiarci (non si sa bene per quale motivo) mettendoci a disposizione un mezzo da gran turismo, dotato di tutti i confort, tra i quali una completa toilette (bagno, doccia, sauna, idromassaggio, solarium...). Inutile precisare che l'arrivo a Limonetto è stato più o meno spudoratamente mal accolto dagli alpinisti ormai "pentiti" e assuefatti al trattamento stile Alitalia Way. Un'ultima scappatina in bagno per aggiustare il trucco e via.
I nostri preparativi attirano l'attenzione di un gruppetto apparentemente inoffensivo di colleghi alpinisti. Qualche frase telegrafica scambiata con questi ultimi è sufficiente per farci prendere dal panico. Quel manipolo di uomini rappresenta l'avanscoperta del gruppo SUCAI di Torino (200 partecipanti circa), il flagello dello sci alpinista solitario. Che jella!
Godiamoci almeno la nostra mezz'ora di vantaggio.
Le condizioni meteo sono eccezionali e la salita si preannuncia piacevole e divertente. Per quasi tre quarti d'ora il sole e la neve ci fanno dimenticare i tre pullman "SUCAI" parcheggiati nei pressi del nostro e ormai deserti.
Ben presto appaiono i primi capigruppo "seguiti da una fila interminabile che si snoda senza interruzioni lungo il tracciato" (tratto da: "Testimonianze dei sopravvissuti").
I più arditi attaccanti avversari battono un tracciato di sorpasso parallelo al nostro e in poco tempo siamo completamente accerchiati. Siamo ormai tutti rassegnati all'idea di vedere devastati e spogliati da ogni traccia di neve quei pendii ancora incontaminati quando l'orda barbarica devia decisamente verso un vallone laterale e lentamente scompare alla nostra vista.
Fonti sicure ci comunicheranno più tardi che i direttori di gita della SUCAI forse impietositi per la nostra sventura, decisero di cambiare itinerario, lasciando a noi l'esclusiva del Chiamussero.
Sorprendente vero?!
Da qui in poi il resoconto rientra nella norma. Chi arriva con due ore di anticipo in vetta e decide di conquistarne altre purché comprese in un raggio di venti chilometri, chi raggiunge la punta in sci e chi a piedi imprecando per la neve alta, chi invece preferisce rinunciare alla gloria della meta per privilegiare una comoda e rilassante abbronzatura sui pendii più in basso.
Infine, come vuole la tradizione, lo sparpagliamento più generale alla ricerca della neve ideale, per poter decantare all'arrivo, una discesa sicuramente migliore di ogni altra.
Paolo P.

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   POINTE DE LA PIERRE - 1 Marzo 87


Al solito appuntamento ci siamo ritrovati in 32, con alcune gradite sorprese.
Anche se alla partenza la poca neve non faceva presagire nulla di buono, poco per volta la sua quantità aumentava, diventando anche di buona qualità, sebbene un po' pesante.
Come al solito la salita si è svolta in ordine sparso, a gruppi più o meno numerosi, e benché avessimo le radio ciò ha dato origine ad un inconveniente, perché non sposandosi la forza con l'intelligenza, qualcuno (due poveri tapini) ha dovuto farsi una gita e mezza.
Il tempo ci ha assistiti anche questa volta, benché a causa di un vento gelido abbastanza forte la visita alla punta (con galeotta anticima) è stata molto breve.
La discesa, a parte un piede sinistrato e la neve nel bosco che non si lasciava sciare (cattiva!!), ha in fin dei conti soddisfatto tutti, anche i due tapini che hanno così. commentato: "E adesso siamo anche allenati per il rally!".
E. R.

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SERATE IN SEDE


   19 FEBBRAIO 1987


Carrellata di immagini proposte da Maurizio BOVO sul tema dell'alpinismo in tutti i suoi molteplici aspetti: arrampicata su roccia, ghiaccio, su cascate di ghiaccio e poi sci-alpinismo, sci estremo in un crescendo di difficoltà tecnico-sportive ben documentate dalle immagini proposte dall'autore.
A conclusione una serie di foto della Norvegia in abito invernale, suggestive per la gelida bellezza che solo l'inverno nordico riesce a dare. Un grazie da parte di tutti i presenti a Maurizio per la bellissima serata.
G.A.

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ATTIVITÀ PREVISTA


   MONTE BRACCO - 5 Aprile 1987 - (Palestra di Roccia)


Allorché s'imbocca la Valle Po, si nota sulla destra un massiccio cosparso di strutture rocciose che obbliga il fiume a formare una grande curva verso Sud.
E' il Monte Bracco, composto da rocce di gneiss molto simili a quelle della Corma di Machaby. Le pareti sono esposte a S ed è quindi possibile arrampicare anche d'inverno.
La scelta di itinerari, sia come lunghezza che come difficoltà, è vastissima. L'arrampicata è prevalentemente di placca, quindi risultano molto utili le scarpette a suola liscia.
Gli itinerari sono tutti attrezzati con ottimi chiodi ad espansione. Accesso: da Sanfront si prende una strada asfaltata (indicazione M. Bracco) che riattraversa il Po. Ad una curva si imbocca una ripida strada che oltrepassa alcune case. Quando diventa orizzontale, si lascia l'auto. Di qui, per buona mulattiera, attraverso un bosco di castagni si raggiungono le pareti (circa 20 minuti).
Escursione al M. Bracco (m 1307)
Partendo dalla frazione Rocchetta posta sulla strada Sanfront-Paesana è possibile raggiungere la vetta del M. Bracco mediante una panoramica mulattiera. Il dislivello è di 750 m.
Direttori di gita: F. ARNEODO tel. 48.58.56
M.T. BOLLA - te1.347.23.07
A. ROSAZZA

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   PIC DU LAC BLANC - 12 Aprile 1987 - (2978 m)


Località di partenza : 1 km dopo Nevache
Dislivello : 1228
Tempo di salita ore 4,30
Esposizione ; sud ovest.
Da Nevache proseguire fino alla cappella di Sn. Barbe dove si lascia la vettura.
Continuare a piedi risalendo la strada fino a Fontcouverte e proseguire
per 50 m oltre i chalet.
Poco prima di raggiungere un ponte sul torrente Claree svoltare a destra in direzione nord e salire attraverso radi boschi di larici. Raggiunto in 45 minuti il pianoro dei chalet di Ricou (2050 m) svoltare a destra (est) su ampi pendii.
Dirigere quindi tenendosi alla destra di una barra rocciosa verso i laghi di Laramon e del Serpente (2438 m).
Passati i laghi proseguire verso nord/nord-est fino al ripido pendio finale che conduce alla vetta.
Discesa per lo stesso itinerario di salita.
Direttori di gita: P. PARI
S. BOSA

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   GIRO DEI LAGHI MORENICI D'IVREA - 25-26 Aprile 1987


Come programmato all'assemblea di Verona, la Sezione di Ivrea organizza un incontro di primavera sulle colline moreniche che circondano la città con un programma articolato come segue:
Sabato 25 aprile: ritrovo dei partecipanti nel tardo pomeriggio nel recinto dell'ex polveriera in Via Lago San Michele. Sistemazione. Il pernottamento avverrà in capannoni chiusi, con sacco a pelo su impiantito di legno oppure in tenda propria. Cena al sacco. Dopo cena cori alpini, proiezione di diapositive della zona e vin brülé.
Domenica 26 aprile: ore 7 sveglia. Ore 7,30 S. Messa al campo, indi trasferimento in pullman al punto di inizio dell'escursione che si snoderà su un percorso misto di 4-5 ore, senza specifiche difficoltà e con un dislivello di salita di 420 mt. Pranzo al sacco.
Ore 16 rientro, saluti e scioglimento dell'incontro.
Attrezzatura da escursionismo con scarpe solide e gommate.
Quota di partecipazione: L. 5.000.
Note tecniche: per chi lo desidera è possibile dormire in albergo ai seguenti prezzi indicativi: camere con servizi singola L. 50.000; doppia L. 30.000; tripla L. 25.000 a testa. Prima colazione (facoltativa) L. 5.000. Per questa sistemazione è però assolutamente necessario conoscere le richieste dei partecipanti entro il 5/4 data la forte carenza ad Ivrea di posti letto. Per chi poi alla sera del sabato non volesse consumare la cena al sacco, è possibile usufruire di un ristorante pizzeria sito a 100 mt dal posto di ritrovo a prezzi sufficientemente modici.
Quest'ultima evenienza è sufficiente venga segnalata unitamente alla prenotazione all'incontro entro il 15 aprile.
Se qualcuno poi avesse più comodo raggiungere Ivrea in treno, è pregato di comunicarlo unitamente all'ora di arrivo onde provvedere ad un servizio di prelievo alla stazione ferroviaria di Ivrea.
Prenotazione in sede, presso Cesare ZENZOCCHI della Commissione Gite.

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   TRE GIORNI SCI-ALPINISMO AL RIF. D'ARGENTIERE - 1-2-3 maggio 1987


Il bacino d'Argentière si trova nella parte più settentrionale del gruppo del M. Bianco. L'omonimo ghiacciaio, lungo circa 9 km, si addentra in uno scenario grandioso: sulla sinistra idrografica le imponenti pareti nord di Aiguille Verte, Droites e Courtes, in testata l'Aiguille du Triolet e il M. Dolant, mentre sulla destra idrografica i pendii sono accessibili anche allo sci non estremo e permettono alcune splendide gite.
Facendo base al Refuge d'Argentière (2771 m) raggiungibile nel 1° giorno in circa 2 ore dall'arrivo della funivia dei Grands Montets, il programma prevede per il 2° giorno il Col du Tour Noir (3535 m) oppure il Col d'Argentière (3552 m). Si tratta di due classiche, di difficoltà MSA e dislivello contenuto (circa 800 m).
Per un gruppetto vi è naturalmente l'Aiguille d'Argentière (3902 m), una impegnativa salita classificata OSA.
Il 3° giorno si salirà al Col du Chardonnet (3323 m); di qui due alternative: discesa per la via di salita fino al Glacier d'Argentière e quindi a Lognan dove ci si collega alle piste battute degli impianti utilizzati il 1° giorno. Oppure una interessante traversata: discesa sul Glacier de Saleina, risalita alla Fenêtre de Saleina (3267 m), attraversamento del Plateau du Trient, passaggio del Col du Tour (3282 m) e discesa per il glacier du Tour fino a le Tour (1453 m), pochi chilometri a monte di Argentière, località di partenza del 1° giorno. Tutto questo con un dislivello totale di salita di 935 m, quindi accessibile a tutti.
Prenotarsi per tempo (entro il 16 aprile) dato il prevedibile affollamento del rifugio. Orario di partenza e località di ritrovo verranno definiti in Sede . Direzione: Commissione Gite.
Attrezzatura: corda, piccozza, ramponi.
Direttori di gita : Paolo PARI - tel. 74.89.85
Roberto ROSSO - tel. 35.25.61

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   CIMA DELLA GHIGLIELMA - 10 Maggio 1987 - (2242 m)


Località di partenza: Palanfrè (1379 m) Dislivello di salita: 863 m
Tempo di salita : ore 2,30.
Da Palanfrè si imbocca la mulattiera che si dirige verso sud, lungo un bosco di faggi, di cui alcuni di ragguardevole mole (più di un metro di diametro) ed età (oltre tre secoli), che hanno motivato la creazione dell'omonima riserva naturale.
Si prosegue a mezzacosta, attraversando successivamente una strettoia in cui sono visibili interessanti fenomeni di erosione idro-glaciale e carsica. Tra erba e sfasciumi si perviene ad una biforcazione (1700 mt, ore 1,15); indi, superando un pendio con alcune serpentine, ci si innalza fino ad un ricovero pastorale in muratura (2080 mt, ore 0,45), in vista del lago inferiore del Frisson (2057 mt).
Lasciando a sinistra il sentiero del lago degli Alberghi, ci si porta in vista del lago superiore del Frisson. Con qualche serpentina si affronta l'ultimo pendio, toccando il colle di Frisson (2197 mt, ore 0,20) e con un sentierino in un erboso avvallamento (ove non è difficile avvistare delle marmotte) si raggiunge la cima della Ghiglielma (2242 mt, ore 0,10).
Un masso, a pochi passi dalla cima, porta ben evidente una incisione rupestre cruciforme di origine, probabilmente, pre-romana.
Ritrovo di partenza: Corso Stati Uniti ang.C.so Re Umberto ore 6,30
Direttori di gita : Sabina GIANASSO - tel. 88.22.78
Ernestina ROSSETTI - te1.561.00.41
Mezzo di trasporto : auto private.

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   MONTE TERRA NERA - 17 Maggio 1987 - (3100 m)


Località di partenza: Ruilles
Dislivello : 1443 m
Tempo di salita : ore 5 circa.
Da Ruilles si percorre la strada fino a Thuras, quindi si attraversa il torrente e si risale in direzione sud-ovest un ripido pendio boscoso posto sulla sinistra del Rio Clausis. Raggiunto un piccolo pianoro posto a 2100 m si piega a sinistra e si costeggia una bastionata rocciosa guadagnando quota fino ad un colletto situato a sinistra del Monte Clausis.
Si scende quindi per pochi metri fino al fondo del vallone, lo si segue dapprima in direzione sud e poi in direzione sud-est fino a raggiungere gli ampi e dolci pendii che conducono alla vetta. In discesa si ripercorre l'itinerario di salita.
Ritrovo partenza : Corso Stati Uniti ang. C.so Re Umberto ore 5,30
Mezzo trasporto : auto private
Direttori di gita: Ferruccio PARI - tel. 74.89.85
Alberto GUERCI - tel. 51.76.72

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   CIMA DI ENTRELOR - 30-31 Maggio 1987 - (3430 m)


Località di partenza: Rhême Notre Dame (1723 m)
Dislivello : 1° giorno 419 m
2° giorno 1288 m
Tempo di salita : 1° giorno ore 2,30
2° giorno ore 4
Esposizione : nord-ovest
Questa gita viene normalmente effettuata in un sol giorno da sci-alpinisti allenati; dividendola in due tappe diviene accessibile a tutti. Questa soluzione richiede l'uso della tenda oppure il pernottamento alle Grange d'Entrelor (2142 m).
Salita: 1° giorno: dall'abitato di Rhêmes imboccare il ponte sulla Dora e risalire seguendo il tracciato di una mulattiera, il tratto boscoso iniziale sovrastato dallo spuntone roccioso denominato Castel del Cucco.
Lasciato quest'ultimo sulla sinistra, si procede superando un lieve salto roccioso in prossimità di una croce quotata 2097 m.
Entrati nell'ampio vallone di Entrelor si procede fino alle Grange d'Entrelor dove si pernotta.
2° giorno: lasciate le baite si procede per il vallone su percorso evidente. Verso il termine del vallone si risale il ghiacciaio d'Entrelor e si perviene ai ripidi pendii finali. La vetta si raggiunge direttamente per il versante Nord oppure in caso di neve poco sicura percorrendo la cresta Est.
Discesa: per l'itinerario di salita.
Direttori di gita: L. VALENTINO
A. SGARBANTI

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   PARCO DELLA BURCINA E SANTUARIO D'OROPA - 7 Giugno 1987


Località di partenza: Pollone Biella
Nel corso della mattinata si svolgerà la visita al Santuario della Madonna d'Oropa, uno dei maggiori d'Italia, fondato nel IV sec. Qui vi sarà la possibilità, per chi lo desidera di partecipare alla SS. Messa. In seguito partenza per Pollone; di qui inizierà la visita al Parco Piacenza che si estende sulla collina di Burcina. Percorrendo facili sentieri che si snodano sulle pendici della collina si potranno ammirare le fioriture di rododendri, azalee e ortensie.
Raggiunta la sommità della collina in un ampio prato si consumerà il pranzo al sacco.
Nel pomeriggio si raggiungerà la parte nuova del parco e quindi ritorno al pullman.
Ritrovo partenza : C.so Stati Uniti ang. C.so Re Umberto ore 8,00
Mezzo trasporto : pullman
Direttori di gita : Anna e Teresa BOSA - tel. 30.65.52

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   MONTE ORMELUNE - 14 Giugno 1987 - (3278 m)


Località di partenza: strada interpoderale lago di Beauregard (1900 m)
Dislivello in salita: 1252 m in sci, 1378 in vetta
Tempo di salita : ore 4/5
Difficoltà : buoni sciatori.
Stupenda gita con neve in buone condizioni, effettuabile fino a metà estate.
Si percorre su ottimo fondo l'interpoderale autorizzata, che da Bonne permette il periplo del Lago di Beauregard; lasciata la vettura al bivio che scende a Surier (1900 m) si raggiunge il bel gruppo di baite del Grand Alpage (1988 m); appena superatele si prende a sinistra, una traccia di strada in piano, mentre l'interpoderale prosegue a destra ed in salita sino all'Alpe Revera. Traversato il torrente su un ponticello in legno si continua per tracce di sentiero in falsopiano.
Di qui due possibilità:
a) prima della evidente Costa di Sozzey (ore 0,30 dal bivio) prendere a sinistra su tracce di sentiero alquanto ripide, non sempre innevate, sino ad una selletta posta a circa quota 2600; con una discesa verso destra di una cinquantina di metri scendere sul ghiacciaio di Ormelune (ore 2, 2,30 dal bivio).
b) continuare in piano in direzione del Col du Mont; appena superata la costa di Suzzey (ore 0,40) piegare decisamente a sinistra e su ripido pendio senza tracce di sentiero, raggiungere il ghiacciaio di Ormelune per un passaggio, traversata una piccola cresta di morena, che risulta evidente sulla sinistra (ore 2).
Si ritiene il percorso "b" più conveniente con neve sicura, forse più ripido, ma più breve, evitando la breve discesa per raggiungere il ghiacciaio; inoltre permette già in salita la ricerca della miglior via di discesa, nel caso di scarso innevamento.
Si risale ora il ghiacciaio per dossi facili ma discretamente ripidi, passando ad una certa distanza dagli scivoli delle tre punte dell'Ormelune per evitare eventuali cadute di pietre. Si raggiunge la cresta di confine a quota 3152 m (ore 4 dal bivio) dopo aver lasciato sulla destra i resti di una piccola costruzione militare. Termine della gita in sci e magnifico panorama sui vicini gruppi del Rutor e del Mont Pourrit.
Per chi vuole continuare alla cima ovest, consigliabili corda, piccozza e ramponi, a seconda delle condizioni (verglass). Si segue più o meno il filo della cresta ovest, tenendosi alla sinistra di un canale nevoso (ore 1 circa dal Colletto).
Ritrovo : Torino Casello Autostrada Aosta ore 5
Interpoderale Lago Beauregard (quota 1900) ore 7
Direttori gita: Roberto ROSSO - tel. 35.45.61
Sergio BUSCAGLIONE - tel. 0165/98912

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   DOME DE NEIGE e BARRE DES ECRINS - 27-28 Giugno 1987 - (4015 e 4101 m)


Località di partenza: Ailefroide (1874 m)
Dislivello in salita: 1° giorno: 1296 m - 2° giorno: 845/931 m
Tempo di salita : 1° giorno: 4-5 ore - 2° giorno: 3-5 ore/6-7 ore
Difficoltà : BSA (corde, piccozza, ramponi).
Percorso: dal Pré de Madame Carle (1874 m) si segue il sentiero estivo su pietraie e terrazze erbose, fino a prendere piede sul Glacier Blanc.
Attraversatolo si perviene al Refuge du Glacier Blanc (2550 m) dove normalmente si possono calzare gli sci. Si risale tutto il ghiacciaio sulla sinistra orografica; sopra uno sperone roccioso, a 3170 m, si trova il Refuge des Ecrins. Il giorno successivo si continua a risalire la riva sinistra del ghiacciaio. Nei pressi del Col des Ecrins sí volta a sinistra (sud) e aggirando i seracchi inferiori, attraversare diagonalmente tutto il pendio glaciale. Piegare a destra e per ripidi pendii passare sul plateau superiore che si risale verso ovest fino alla Brèche Lory (crepaccia terminale). Facilmente in pochi minuti si raggiunge il Dôme de Neige. Per la Barre des Ecrins si segue a piedi la cresta, con orario e difficoltà variabili a seconda delle condizioni.
Partenza : sabato 27 giugno, ore 5,00
Direttori di gita: Pier Massimo PONSERO - tel. 952.81.42
Giorgio ROCCO - tel. 771.26.43
Prenotazioni : entro 11 giugno.

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   GRAN QUEYRON - 28 Giugno 1987 - (3060 m)


Località di partenza: Miande Bout du Col (Prali)
Dislivello in salita: 1310 m
Tempo di salita : ore 4 circa.
Percorso: montagna completamente rocciosa dalla cui cima, tempo permettendo, si può ammirare un panorama vasto ed interessante verso il gruppo del Monviso, la vicina Punta Ramiere, Rognosa, il Bric Boucier, i monti della Vanoise, il Rocciamelone, il monte Bianco, ed altri ancora. Lasciata l'auto in località Miande Bout du Col, si segue il sentiero che scende verso il torrente Germanasca per poi risalire le pendici della Cima Frappier sino al passo omonimo, se ne percorre il crinale superando due postazioni ed una casermetta, si prosegue lungo la cresta per facili rocce, detriti ed erba fino in vetta.
Ritrovo partenza : Corso Stati Uniti ang. C.so Re Umberto, ore 6,00
Direttore di gita: Cesare ZENZOCCHI - tel. 349.79.62
Mezzo trasporto : auto private.

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PROSSIME SERATE IN SEDE


   4 MAGGIO 1987


Enrico PANGALLO ci presenterà una serie di fotografie della Norvegia.
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   18 GIUGNO 1987


Serata con tema ancora da definire...Consideratela una sorpresa.
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