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Notiziario Sezione di Torino Giugno 1987



ATTENZIONE: Nel testo seguente sono state riportate soltanto le parti del notiziario interessanti
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VITA SEZIONALE


   QUOTE SOCIALI


Si invitano i soci che ancora non vi avessero provveduto a regolare la quota sociale 1987
Soci ordinari L. 15.000
Soci aggregati L. 7.000
Il versamento può essere effettuato con l'unito bollettino di c.c.p. intestato a Giovane Montagna, Via San Ottavio 5 Torino

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   LETTERA APERTA AL PRESIDENTE A PROPOSITO DELLA GITA ALLA POINTE DE LA PIERRE


Con stupore, e molta amarezza ho letto sull'ultimo Notiziario gli scritti a commento della gita alla Pointe de la Pierre e gli argomenti di esame e discussione che ne dovrebbero derivare.
Prima di esprimere un giudizio su alcune frasi che ritengo inaccettabili, desidero fare alcune precisazioni.
Sin dalla ripresa verso il 1978/79 di una certa attività sociale, ho più volte richiamato invano l'attenzione sul fatto che alcuni soci, fra cui il sottoscritto, si sentono totalmente isolati durante le gite; ben venga perciò l'esame della situazione, per gli eventuali possibili miglioramenti.
In merito alla gita in discussione, convengo di avervi "salutati in Corso Re Umberto, dandovi appuntamento ad Ozein", per cui tra gli argomenti da esaminare vi sarà pure l'opportunità o meno per la miglior socialità delle gite che si svolgono con vetture private, di fare il viaggio in colonna (con macchine numerate?).
Come certamente ricorderai ad Ozein ho atteso comunque l'arrivo delle altre macchine,- prima di effettuare la salita, che desidero di solito iniziare tra i primi, ben conoscendo e valutando la mia velocità; ciò al semplice scopo di non essere di peso agli altri. Sono infatti arrivato in vetta accodato all'ultimo gruppetto che ha raggiunto la cima.
Dopo la lunga e simpatica fermata alla baita di circa 2 ore, durante la quale si manifestò lo spiacevole incidente barella, ci siamo incamminati fra i primi, in compagnia per inciso anche di una giovane partecipante, cui forse non faceva dispiacere un certo aiuto morale.
Ad Ozein poi, dopo essere stati informati da altri soci arrivati successivamente, che i recuperatori della barella erano nel frattempo giunti alla baita, decidevamo di partire per Torino, senza attendere l'arrivo di tutti i partecipanti. Riconosco di poter aver sbagliato e ne chiedo scusa.
Veniamo ora ai commenti inaccettabili.
Ritengo fuori luogo indicare per iscritto sul Notiziario sociale i nomi di soci giudicati "CATTIVI", da additare perciò alla pubblica riprovazione ed ancor più fuori luogo i nomi dei soci "BUONI" da indicare al pubblico osanna e riconoscimento. Vi sono stati nella nostra associazione tanti soci che hanno dedicato parte della loro esistenza alla GIOVANE MONTAGNA, ma mai nessuno si era sognato di indicarli, quantomeno da vivi, sulle pubblicazioni sociali.
Ancor più inaccettabile è poi il palese invito rivolto ad alcuni soci di starsene a casa e non più frequentare sede e gite sociali; è questo un atteggiamento che purtroppo nella nostra sezione si è già verificato, quasi che alcuni soci, non si sa per quale motivo o semplice antipatia personale, debbano essere considerati dannosi alla società.
E' un atteggiamento privo di qualsiasi senso di educazione, senza tirare in ballo l'amicizia e la carità cristiana, che sta minando la nostra sezione.
Sergio BUSCAGLIONE

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   GITE SOCIALI E DINTORNI


Potrebbe diventare una nuova rubrica del nostro notiziario!
Pur non condividendo la conclusione della lettera, ringrazio Buscaglione per il suo intervento in risposta a quello che voleva essere soprattutto una provocazione per impegnarci di più nell'attività sociale e non un elenco di "buoni" e cattivi".
Ma alla luce di come sono andate le ultime gite sci-alpinistiche di questa stagione e di come sarà per le prossime, con pochi partecipanti e quasi nessun interesse, ho motivo di ritenere, che non è servito proprio a nulla.
Il Presidente

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   CONSIGLI SEZIONALI


Il consiglio del 6/4/87 si è incentrato sulla lettera scritta dal Presidente sul Notiziario a proposito di gite sociali.
Scambio vivace di opinioni con la constatazione su quanto difficile sia il discorso sulla "Socialità".
Poi si è parlato di Rifugio Reviglio e della gita intersezionale di Settembre.

Nel Consiglio del 28/5/87 si è ancora discusso di gite sociali in merito al fenomeno della scarsa partecipazione alle uscite primaverili.
Il Presidente ha successivamente illustrato lo stato di avanzamento dei lavori al Rifugio Reviglio. Si prevede che questi possano essere terminati entro la metà di luglio.
Infine si è parlato dei lavori al Rocciamelone per la definitiva sistemazione del bivacco sulla vetta e di Ca D'Asti. In merito potrete leggere di seguito un dettagliato resoconto.
IL PROSSIMO CONSIGLIO E' CONVOCATO PER LUNEDI' 7 SETTEMBRE

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   COMITATO PER LA RICOSTRUZIONE DEL RIFUGIO-CAPPELLA DEL ROCCIAMELONE (3538 m)


Riunione dell'8 maggio 1987
Come consuetudine i rappresentanti delle tre organizzazioni costituenti il Comitato si sono riuniti poco prima della stagione estiva per esaminare il bilancio della stagione passata e per discutere il programma lavori per i prossimi mesi.
I lavori più importanti realizzati nel 1986 sono i seguenti:
A) Ca' d'Asti: 1) Ultimazione della gabbia di Faraday con relativo dispersore di terra
2) Installazione del telefono (tecnici SIP)
B) Vetta: 1) Completamento intercapedine Est
2) Costruzione del muro di sostegno del terrapieno Est
3) Costruzione del tettuccio di copertura dell'intercapedine Est
4) Ripristino agibilità completa del locale del nostro rifugio. Tutto il materiale ivi immagazzinato è stato trasferito nell'intercapedine Est; è stata inoltre eseguita una sua pulizia ed è stato dotato di materassi in gommapiuma, utilizzando quelli eccedenti del dormitorio della Curia.
La gestione di Ca' d'Asti è stata affidata, come anche negli anni precedenti, a volontari che hanno anche assicurato l'appoggio necessario a tutte le persone impegnate nei lavori.
Entro la fine di quest'anno il Comitato dovrà prendere alcune importanti decisioni. Don Piero Laterza, infaticabile trascinatore e promotore di tutte le attività del Comitato per tanti anni, non dispone più del tempo necessario per proseguire in questo grande impegno, a seguito dei nuovi incarichi derivantigli dalla sua posizione di Cappellano militare.
In secondo luogo, mantenere in esercizio la teleferica Reposa - Ca' d'Asti diventa sempre più rischioso, a causa dell'età dell'impianto (ricordiamo anche che è stata realizzata provvisoriamente una decina di anni fa con materiali di recupero). Un'eventuale sistemazione definitiva secondo le norme di sicurezza avrebbe un costo proibitivo. Probabilmente alla fine di questa stagione verrà quindi smantellata, aumentando prevedibilmente i problemi organizzativi per i prossimi anni.
Alla luce di tutto ciò, dopo aver esaminato i lavori ancora da ultimare in funzione della loro importanza e del loro fabbisogno di materiali, è stato deciso il seguente ordine di priorità:
A) Ca' d'Asti: rifacimento dei pavimenti dell'ingresso e del locale invernale (attualmente? sono in parte in sola terra battuta)
B) Vetta: 1) Sostituzione degli infissi (antoni di porte e finestre)
2) Installazione di una porta d'accesso all'intercapedine Est
3) Chiusura dell'intercapedine Nord sul lato Novalesa: verrà eseguita una muratura e dotata di un finestrino
4) Muro lato Novalesa: è da impermeabilizzare ed il faldale del tetto è da raccordare al muro stesso
5) Pulizia della faccia, similmente a quanto è stato fatto a Ca' d'Asti
6) Completamento della gabbia di Faraday sul nuovo tettuccio dell'intercapedine Est
7) Rimozione dei due pilastrini di rinforzo del tetto, ai lati della faccia (secondo una persona - di cui volontariamente omettiamo il nome - sono antiestetici).
La direzione e organizzazione dei lavori sul cantiere sarà sempre seguita da Fulgido Tabone, che ormai conosce il Rocciamelone molto meglio di casa sua.

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   MOSTRA FOTOGRAFICA


Nei giorni 7/14 maggio si è tenuta nei locali della Galleria dell'Annunziata in Via Po una personale di fotografie del socio Augusto MOCHINO, organizzata dalla nostra Sezione.
Come detto nella presentazione della mostra, le opere esposte hanno denotato un felicissimo connubio tra la capacità fotografica, tecnica ed artistica e l'amore per la montagna.
I numerosi soci ed amici che hanno visitato la mostra, decretandone così un notevole successo anche nell'ambito cittadino, hanno potuto ammirare opere di ottima qualità, nessuna esclusa, ed alcune di sensibile e profondo valore artistico.
S. B.

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ATTIVITÀ SVOLTA


   ANELLO DI CESNOLA - 8 Marzo 1987


E' talvolta sorprendente constatare e ammirare, con quanto ingegno l'uomo sia stato capace di adattarsi a condizioni di vita piuttosto disagevoli, impostegli dall'ambiente naturale.
Questo è stato il mio pensiero dominante nel percorrere la bella strada lastricata e i sentieri che si snodano attorno a Cesnola, tra pendii completamente terrazzati a vigneti e le ultime antiche baite in cui non è raro osservare una contadina che innaffia il suo orticello.
Ci sono poi delle opere d'arte, come il castello di Cesnola, che visitiamo da turisti, non manca, più avanti, una cantina attrezzata di tutto punto (nicchie per le bottiglie, sedile di pietra per degustare). Vorremmo fermarci qui per la sosta del pranzo, ma le ridotte dimensioni del "locale" ce lo impediscono.
Il nostro riparo dal vento sempre più gelido sarà un'abitazione relativamente "moderna", ristrutturata però nel pieno rispetto dell'architettura della zona.
Il tempo scorre veloce e ci dispiace dover nuovamente raggiungere le macchine per il ritorno; la convinzione è unanime: gli abitanti di queste baite avevano un grande e originale spirito di adattamento.
Sabina

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   TESTA DEI FRA -15 Marzo 1987 - (2818 m)


(in sostituzione della prevista Cima delle Lose)
Ci chiediamo spesso se le gite sociali esistano ancora visto che sovente i soci preferiscono organizzare tutto per conto proprio. Nel caso della Testa dei Fra i partecipanti numerosi, il pullman, il percorso facile per tutto, il tempo bello, dovevano garantire quella socialità che spesso invochiamo.
Diciamo che così è stato anche se personalmente non è stato così. Vi spiego cosa spinge un partecipante ad essere "asociale" in una gita. Il percorso lo conoscevo benissimo ed ero allenato a sufficienza. La voglia di curiosare mi ha portato in una zona impervia nella parte bassa del percorso di salita. Ritrovata la traccia comune di salita ho tirato un po' più degli altri e al colle poco prima della vetta ero praticamente solo. Altri del gruppo erano già in cima. Decido di raggiungerli, ma quando sto per arrivare loro già scendono, anche in vetta sono solo. Poi in discesa decido di provare un tratto più ripido e scendo quasi solo. Quindi un breve tratto con gli altri e di nuovo da solo a cercare i passaggi migliori. Ogni tanto mi fermo ad aspettare gli altri ma per poco, così fino al pullman.
Conoscenza dei luoghi, forma fisica, voglia di ficcare il naso nei dintorni, e forse ricerca di tranquillità hanno creato in me quella miscela che può rendere un individuo asociale.
Succede a tutti di essere in un luogo ma altrove con lo spirito, di essere con altri ma praticamente solo.
In certi periodi dell'anno forse il fenomeno viene esaltato e le gite sociali .... saltate.
A. G.

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   GITA PER POCHI INTIMI - 5 Aprile 1987


Forse non merita nemmeno una relazione ufficiale una gita come questa, in cui il gruppo degli escursionisti non ha nemmeno tentato di formarsi mentre quello degli arrampicatori consisteva di due direttori di gita più una partecipante, più un socio gentilmente prestatoci dalla Sez. di Moncalieri.
Invece no, sorbitevi pure questa!
Non avendo Canuto a disposizione un pullman da 4 persone, partiamo comodamente in auto e compiamo quindi un veloce sopralluogo al Monte Bracco, meta sancita dal Calendario Gite. Purtroppo questo è ricoperto di zucchero a velo (che, come risaputo, finisce per appiccicare e rendere troppo facile la progressione su roccia), così i direttori, forti della loro indiscussa autorità, decidono di fuggire nella solita Val di Susa. Valutato che le Paretine di Manno sono sufficientemente adatte all'uopo, passiamo la giornata a compiere eleganti evoluzioni (cosa vi siete persi...). Ne approfittiamo pure per una buona azione: facciamo fare un po' di moto alle corde della sede che pare si annoino terribilmente nel loro armadio.
Speriamo che la partecipante si sia divertita...
Noi abbiamo fatto del nostro meglio!
Mariateresa e Francesco

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   REF. D'ARGENTIERE - 1-2-3 MAGGIO 1987


Giovedì sera, vigilia della partenza. Squilla il telefono: nulla di anormale, se non fosse che nell'ultima ora e mezza è circa la quarantesima volta. Stanno arrivando voci sempre più confuse e allarmate sull'attività carnivora dei crepacci del bacino d'Argentière: quanto basta per far desistere alcuni dei già scarsi partecipanti. Per loro niente lotta con l'Alpe; gli altri decidono di prendere adeguate misure tattiche dividendosi in piccoli gruppi, giusto per non dare troppo nell'occhio.
Il quartier generale del gruppo più numeroso (4 persone...), e quindi più facilmente individuabile e attaccabile, combattuto tra il sonno e la paura del sole decide, nell'ordine, di partire tardi-presto-tardi-presto, salvo poi partire tardi pur essendosi alzati presto (mossa appositamente studiata per confondere le idee...).
Ai Grands Montets splende un sole stupendo, messo lì probabilmente apposta per punire chi decretava, sicuro, "brutto stabile per 3 giorni". E la tremenda discesa sul ghiacciaio è una pista solcata da decine di ignari pistaioli. Insomma la pelle fino al rifugio la portiamo, magari un po' sudata (capita, quando fa caldo) ma tutta intera. Un'altra mancata soddisfazione per chi ci dava già preda di affamatissime bocche. In ogni caso non aveva considerato che disponiamo di attrezzatura sufficiente a recuperare una famiglia di elefanti e siamo muniti di regolare copia della pag. 17 del "Manuale del piccolo sciatore-alpinista" alla voce "crepacci: come finirci dentro e come uscirne fuori".
Al rifugio ci godiamo sole, panorama e spettacolo offerto dall'eterogenea massa umana che ci pulsa rumorosa intorno (il famoso silenzio sul ghiacciaio).
Ci riuniamo e ci contiamo: tra chi è appena giunto al rifugio e chi ha già fatto la gita al Colle d'Argentière siamo ben in 8 !
In serata inizia, per i 6 che dormono in rifugio, l'amara lotta per la sopravvivenza, ovvero per la conquista di un tavolo, un piatto di minestra e un posto per dormire. Dopo molto stress, molti intoppi "burocratici" e molto tempo, riusciamo in tutte le imprese.
Il giorno dopo l'imperativo è ancora "dividiamoci compagni!" e così due se la svignano per il Col du Chardonnet e la Fenêtre de Saleina e tornano a casa, gli altri (miracolo) salgono insieme al Col du Tour Noir poi, tornati al rifugio decidono di separarsi (te pareva): alcuni, valutate le condizioni del tempo ormai tendente al brutto nonché l'affollamento del rifugio, divallano velocemente e rientrano in città, mentre i più agguerriti abitanti della tenda rossa sfidano grandine e bufera, fuggendo poi il giorno dopo.
Insomma, un'altra strana interpretazione del concetto (sempre più sfuggente) di gita sociale. Ma come dice il proverbio "... tante teste, tante gite''
Maria Teresa
E come fu che invece io non andai all'Argentière, ovvero breve cronistoria di una "schienatura"
30/4 - sera. Serie di telefonate, centralinisti padre e madre: io sono al concerto di Vasco Rossi e tornerò verso mezzanotte, tanto ormai è tutto combinato, ora di partenza, sistemazione in macchina, ecc. ecc. Incertezza : si va? non si va? fa abbastanza caldo, il tempo non promette molto bene.
1^ decisione: non si parte domani, ci si sente alle 9 per combinare qualcos'altro.
2^ decisione: si parte alle 7, come d'accordo in precedenza.
1/5 - ore 6,30. Zaino affardellato, tenuta da combattimento, vengo a sapere che... sono partiti alle 4. Ah! no, pardon, sono stata informata in seguito che per problemi contingenti la partenza è avvenuta alle 7... senza la sottoscritta.
Ma allora è proprio il diavolo che ci ha messo la coda!
Domanda "Che cos'è una gita sociale?".
Giovanna

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   LAGO DEGLI ALBERGHI 10 - Maggio 1987 - (2046 m)


Neanche la nebbia mattutina ferma sette impavidi escursionisti che hanno deciso di scoprire le meraviglie del parco naturale di Palanfré.
Raggiungiamo così Vernante, chi in macchina, chi in treno, e Cesare gentilmente fa la spola tra la stazione e il punto di partenza della nostra escursione.
Il percorso stabilito ci permette di ammirare molti prati punteggiati dai primi fiori e di attraversare piccoli nevai che non si sono ancora arresi al sole. Ogni tanto c'è da fare qualche faticosa serpentina, ma siamo ampiamente ripagati dallo stupendo panorama, dominato dal monte Frisson. La neve diventata abbondante, ci sconsiglia di raggiungere la meta originaria, cioè la Punta della Ghiglielma, così optiamo per il Lago degli Alberghi.
La fortuna è dalla nostra parte, riusciamo ad avvistare alcune marmotte; comincia però a farsi sentire la fame, per cui scegliamo una conca e ci accampiamo. Successivamente intoniamo alcuni canti di montagna, mentre ci godiamo lo splendido sole.
Nella discesa, prima di giungere in Palanfré imbocchiamo un sentiero che ci conduce ad ammirare i robusti faggi di questa riserva naturale.
Adesso, sul treno, stiamo rievocando la bella esperienza appena vissuta e pensiamo: sarebbe stato bello essere in tanti!
Sabina C C.

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   ORMELUNE - 17 MAGGIO 1987 - (3278 m)


Il calendario gite prevedeva la salita al Terranera, ma, causa penuria di neve, si è optato per l'Ormelune già in programma per la metà di giugno. Partecipanti alla gita: 9 - Ora di partenza: 3,20.
Resoconto dettagliato:
arriviamo a Bonne e notiamo di persona lo scarso innevamento, ma scopriamo piacevolmente che la strada che costeggia il lago è aperta.
Ore 7: dopo breve tratto a piedi calziamo gli sci e iniziamo a salire. Non seguendo i consigli di chi conosceva già la zona, i primi del gruppo attaccano il pendio lungo canali e dossi di elevata pendenza. Risultato: ci ritroviamo tutti fuori percorso e per tutti intendo anche altri scialpinisti che fiduciosi si sono inseriti sulle nostre tracce. Intanto il tempo inizia decisamente a peggiorare.
Ore 10,30: dopo rapido scambio di invettive, il già sparuto gruppo si divide: quattro di noi decidono che non conviene più proseguire visto anche il tempo; gli altri con ostinazione non mollano, e affrontando un lungo traverso per buona parte in discesa, riagganciano l'itinerario corretto.
Ore 12: siamo quasi al colle poco sotto la vetta quando un elicottero scodella alcuni sciatori pochi metri sopra di noi.
Ci colgono i soliti stati d'animo, poi il tempo che continua a peggiorare ci distoglie dai cattivi pensieri. Solo tre di noi calcano la neve in vetta.
Quando ormai nevica, e la nebbia è decisamente ovattante iniziamo a scendere. Neve dapprima soffice poi pesante, visibilità a tratti nulla, fiocchi sempre più grossi e fitti danno al nostro ritorno l'aspetto di una corsa verso l'inverno.
Ore 14,30: la cioccolata calda a Valgrisanche ci riporta alla realtà e ci fa ricordare che da un pezzo è già primavera.
Nota tecnica: la gita all'Ormelune si svolge su terreni ideali per lo scialpinismo privi di pericoli oggettivi, pertanto per la gioia di chi non c'era verrà riproposta quanto prima.
A. G.

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SERATE IN SEDE


   26 Marzo 1987


Vette d'Africa, neve tropicale, immagini non inedite ma sempre ricche di fascino ci sono state presentate da Cesare BOVO come resoconto di un suo viaggio.
Orizzonti così vasti e luminosi stimolano sempre la fantasia e suscitano nello spettatore quello stato d'animo che taluni chiamano mal d'Africa ma che più semplicemente è il desiderio di essere laggiù, di vivere di persona almeno una volta quel continente.
Un grazie all'autore per la serata riuscitissima.

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   14 Maggio 1987


L'amico Enrico PANGALLO noto a tutti per la sua devozione alla metereologia ci ha presentato una carrellata di immagini sulla Norvegia. Inutile sottolineare che la maggior parte delle inquadrature aveva come soggetto il cielo, comunque, polemiche a parte, i cieli scandinavi sono veramente degni di attenzione fotografica. Particolare interesse negli spettatori hanno suscitato le immagini delle Isole Lofoten e Vesteraalen, luoghi ricchi di fascino per una strana mescolanza di cime e mare, neve e gabbiani, inquadrature inusuali ed al contempo misteriose. Pregevole il commento di Enrico che ha esaurientemente risposto alle numerose domande del pubblico.
Da parte di tutti gli spettatori un grazie per la bella serata.

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ATTIVITÀ PREVISTA


   SAINT MORITZ PASSO BERNINA ATTIVITÀ RAGAZZI - Sabato 20 Giugno - (m 2100)


Gita più turistica che alpinistica che permette di ammirare gli stupendi panorami dei laghi di Sils e Silvaplana e, con l'ausilio della funivia del Diavolezza, ci porta nel cuore del gruppo Piz Palù, Bernina, Monteratsh.
Come passeggiata si potrà effettuare il giro dei laghi e per lo shopping una breve sosta a St. Moritz.
Pranzo al sacco e partenza all'alba con arrivo in tarda serata con pullman.
Necessario passaporto o carta d'identità anche per i minori.
La gita è aperta a tutti i soci interessati: costo del viaggio L. 20.000. Partenza: ore 6,30 - Piazza Rivoli (Caserma Antieri).
Per informazioni e prenotazioni rivolgersi a
G. FORNERIS - Tel. 761.552 entro e non oltre il 18/6/1987.

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   VALSOERA-M. DESTRERA - 11-12 Luglio 1987


Località di partenza: Diga di Teleccio.
Occasione da non perdere per quanti vogliono conoscere una delle valli più belle e una delle vie di roccia più entusiasmanti e meno frequentate del gruppo del Gran Paradiso.
Dalla diga di Teleccio, nel vallone di Piantonetto, si sale in circa quaranta minuti al rif. Pontese, dal quale un sentiero, salendo in direzione S-E, porta alla Bocchetta di Valsoera (m. 2683) che mette in comunicazione il Piantonetto con la Valsoera. Dalla Bocchetta si scende per facili canaloni, piegando poi a destra per raggiungere il rif. Pocchiola - Meneghello (m. 2440) dove si trascorre la notte. Dalla diga di Teleccio al rif. Pocchiola Meneghello sono necessarie 3 ore circa di marcia.
Il giorno dopo, per chi vuole compiere un'escursione nella Valsoera, le possibilità sono diverse, tra esse ricordiamo il Moncimur (3167 m), la punta Gialin (3270 m), la punta di Motta (2916 m) che richiede il minor tempo di salita, circa un'ora e quaranta contro le circa 3 ore degli altri itinerari.
Per chi invece vuole arrampicare, proponiamo la salita alla parete O del M. Destrera, la cui base è raggiungibile in venti minuti dal rifugio. Su questa parete di 3000 m due sono le vie di salita: la via Locatelli che percorre il grande diedro centrale (diff. max V+), oppure la via "Eclisse dei desideri", di Oviglia e Casetta, via stupenda ma più difficile della Locatelli (V1, A2).
A causa della notevole affluenza di partecipanti prevista per questa gita, vi consigliamo di iscrivervi al più presto!!!
Direttori di gita: Francesco ARNEODO - tel. 48.58.56
René DE GIORGI - tel. 67.79.82
Ettore BRICARELLO - tel. 273.48.22

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   11a SETTIMANA DI PRATICA ALPINISTICA S. Martino di Castrozza - 23-30 agosto 1987


E' la Giovane Montagna di Verona che ha il compito di organizzare questa settimana sulle Dolomiti, tra le Pale di S. Martino.
Gli scopi sono ben definiti: arricchire il bagaglio di esperienza personale alpinistica, che si renderà utile in ogni occasione, per se stessi, ma soprattutto per gli altri. E crediamo di non sbagliare quando individuiamo in questo lo sbocco reale di una Associazione come la nostra.
Adatteremo l'attività alpinistica ai partecipanti: significherà cioè scegliere degli itinerari "mirati" alle esigenze e alle capacità di ognuno e non viceversa. Non presentiamo quindi un programma già definito, ma sceglieremo al momento, insieme, tra le molte possibilità che ci offrono queste montagne, includendo anche un'esperienza di rifugio e di bivacco all'aperto.
Le precedenti esperienze ci dicono che troveremo sicuramente il giusto affiatamento come gruppo e anche la fattiva collaborazione per il buon andamento della settimana.
Il coordinamento della settimana sarà affidato a Giulio TERRAGNOLI, mentre la responsabilità della parte tecnica sarà affidata a Silvano VINCO, affiancata da Toni FELTRIN, Lino OTTAVIANI e Massimo BURSI.

PROGRAMMA

NOTIZIE LOGISTICHE
Durata dal pomeriggio di domenica 23 alla mattina di domenica 30 agosto;
Ritrovo nel pomeriggio di domenica 23/8 presso la Casa Giovane Montagna di Verona, località Prà delle Nasse S. Martino di Castrozza;
S. Messa prevista per le ore 18,30 di domenica 23/8 e nella serata di sabato 29/8;
Equipaggiamento - obbligatorio il casco, l'imbragatura, il discensore, moschettoni e cordini. Per il bivacco prevedere abbigliamento pesante o sacco da bivacco;

Indicazioni l'età - l'età minima è di anni 16, obbligatoria l'autorizzazione di chi esercita la patria potestà, per i minorenni. Indispensabile un certificato di buona salute, rilasciato dal proprio medico curante;

Adesioni - di massima entro il 15 luglio telefonando in sede il MERCOLEDI' e VENERDI', dalle ore 21,00 alle ore 22,30, allo 045/59.06.76.
Adesioni definitive entro il 1° Agosto mediante scheda allegata.

Tutti i partecipanti saranno assicurati con una polizza cumulativa offerta dalla Presidenza Centrale.
La quota di partecipazione è di L. 150.000.
Ulteriori informazioni in Sede, presso il responsabile per la Sezione di Torino, Maria Teresa BOLLA.

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   MONT VELAN - 5-6 Settembre - (3734 m) BIV. SAVOYE - 6 Settembre - (2651 m)


Località di partenza: 1° giorno Glacier 1549 m
2° giorno Biv. Savoye 2651 m
Dislivello in salita: 1° giorno 1102 m /2° giorno 1083 m
Tempo di salita: 1° giorno 3 ore /2° giorno 5-6 ore
Difficoltà: 1° giorno: escursione su sentiero
2° giorno: PD (poco difficile)
Percorso: Per giungere al biv. Savoye si può anche sfruttare una delle strade interpoderali che portano alla conca di By, abbreviando il percorso di circa 500 m. Dato l'esiguo numero di posti disponibili in bivacco coloro che possiedono una tenda sono invitati a farne uso. La salita al bivacco viene proposta come splendida passeggiata per la sola giornata di domenica.
Dal bivacco si sale al colle di Valsorey (3107 m) per detriti e facili roccette. Dal colle si segue la cresta di frontiera, scavalcando e aggirando (a seconda delle condizioni del ghiacciaio di Valsorey) tutte le numerose elevazioni della cresta. Il percorso è in ogni caso estremamente panoramico. La discesa si effettua per la via di salita in circa 3 ore.
Necessari: piccozza, ramponi, corda.
Ritrovo di partenza: sabato 5/9 Casello autostrada Aosta - ore 8,00
Direttori di gita : R. ROSSO (M. Velan)
G. ROCCO (M. Velan) - tel. 771.26.43
Mezzo di trasporto : auto private.

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   BIVACCO SAVOYE - 6 Settembre 1987 - (2651 m)


Località di partenza: abitato di Glacier m 1549 al fondo della strada del vallone Buthier dopo Ollomont Dislivello in salita: 1100 m
Tempo di salita: 3 ore
Esposizione: nord-ovest
Percorso: poco prima dell'abitato di Glacier sulla sinistra si stacca la mulattiera per By che si percorre per circa un'ora fino alla Stazione superiore della teleferica. Attraverso la diga portarsi sulla sponda destra del vallone lasciando sulla destra il sentiero dell'Alpe "I vescovi" si prosegue fino all'Alpe Porchère (m 2094) dopo aver incrociato una strada poderale a transito vietato. Ci si arriva su di un grande dosso solcato da parecchie tracce del bestiame pascolante. Si sale obliquamente fino a scavalcare la condotta d'acqua del Ru de By poi si continua verso sinistra raggiungendo a quota 2280 l'Alpe Tza di Porchère in posizione panoramica. Sopra l'alpeggio il sentiero segue ancora la condotta d'acqua tagliando a mezza costa i ripidi pendii fino ad imboccare un valloncello erboso (m 2400). Risalire interamente il valloncello tagliando a sinistra verso la parte terminale dove si fa più ripido; si esce su dosso erboso superato il quale verso destra si raggiunge il bivacco.
Il panorama è molto vasto: a sud verso Ollomont e la città di Aosta, ad est verso la catena del Morion e verso nord le cime della conca di By. Purtroppo ad ovest è coperto dalla parete meridionale del Mont Velan per il quale costituisce un'ottima base di partenza.
Ritrovo partenza: C.so Stati Uniti ang. C.so Re Umberto ore 6,30
Direttore di gita: Roberto VALLE
Mezzo trasporto: auto private.

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   RADUNO INTERSEZIONALE 11-12-13 SETTEMBRE


GRUPPO ADAMELLO - DOLOMITI DI BRENTA / PINZOLO
Organizzato dalla Sezione di Vicenza, porterà i partecipanti in uno dei gruppi montuosi particolarmente grandioso e severo.
Gruppo A - Cima Tosa - attrezz. necessaria: piccozza, ramponi, corda, ecc... (max 15 partecipanti)
Gruppo B/1 - Sentiero Osvaldo Orsi - attrezz. necessaria: piccozza ogni due persone, cordino e moschettone per tutti, alcune corde
Gruppo B/2 - Traversata Rif. Tuckett - Rif. ai Brentei - attrezz. necessaria: fiato.
Ecco in breve il programma:
Venerdì 11 Partenza da Torino ore 6,00 arrivo a Pinzolo ore 11,00 circa, proseguimento in auto per la Val di Genova sino in prossimità dl Rif. Bedole m 1641. Lasciate le auto si prosegue per il Rif. Città di Trento al Madron m 2449. Cena e pernottamento.
Sabato 12 GRUPPO A - ascensioni o escursioni nei dintorni del rifugio Città di Trento.
Rientro a Pinzolo per le ore 13,30 circa.
Ore 14,30 partenza per il Rif. XII Apostoli, avvicinamento alla Cima Tosa.
GRUPPO B/1 - 8/2 - salita al Rif. Caduti dell'Adamello m 3040. Rientro a Pinzolo in serata e sistemazione per la cena e il pernottamento presso la pensione Pineta.
Domenica 13 GRUPPO A - salita alla Cima Tosa m 3173 per la Via Migotti. GRUPPO B/1 - ore 6,00 partenza da Pinzolo in auto sino alla Capanna Vallesinella a piedi per il Rif. Tuckett, Bocca di Tuckett si costeggia la Cima Brenta, il Campanile Basso, la Brenta Alta, Rif. Tosa e Capanna Vallesinella.
GRUPPO B/2 - traversata Rif. Tuckett - Rif. ai Brentei. ore 7,30: partenza da Pinzolo in auto sino alla Capanna Vallesinella a piedi per il Rif. Tuckett, per comodo sentiero alla Sella Fridolin e per il Rif. Maria e Alberto ai Brentei.
ore 15,30: riunione di tutti i gruppi e rientro a Pinzolo
ore 16,45 S. Messa e chiusura del raduno.
Quote di partecipazione: La quota è di L. 35.000 a persona, comprensiva del trattamento di mezza pensione (bevande escluse); per coloro che pernotteranno al Rifugio XII Apostoli (Gruppo A) la quota sarà la stessa, inoltre la quota NON comprende la cena e il pernottamento al Rif. Città di Trento di venerdì 11.
Per notizie più dettagliate consultare il programma in sede.
Informazioni: ZENZOCCHI Cesare - tel. 349.79.62.
Prenotazione tassativa entro il 16 luglio.

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   MONTE ROBINET (2679 m) E ROCCIAVRÈ (2778 m) VAL SANGONE - 26-27 Settembre 1987


Località di partenza: Frazione Molé di Forno (1100 m)
Dislivello in salita: 1° giorno 866 m
2° giorno 763/812 m
Accesso: Torino-Giaveno-Coazze-Forno di Coazze
Dopo l'abitato di Forno proseguire per il Santuario di N.S. di Lourdes che si aggira sulla destra in ripida strada asfaltata per circa 200 m. Indicata da un cartello di segnalazione del Rifugio Alpe della Balma, si distacca a destra una strada sterrata che porta alla frazione Molè, dove si lascia l'auto in un piccolo piazzale in salita. Attraversata questa frazione nel senso della lunghezza, si salgono i prati ed il bosco sovrastanti fino a guadagnare il filo della morena, che si segue.
E' superfluo continuare la descrizione del percorso in quanto basta seguire il ben tracciato sentiero che porta al Rifugio Alpe della Balma (1986 m - ore 2,30/3 da Molè). Questo rifugio, ove pernotteremo, è stato costruito negli anni 1978-79, ad opera della Sezione CAI di Coazze, è confortevole e può ospitare 50 persone.
Dal rifugio, percorrendo la parte superiore del Vallone della Balma, sempre su sentiero ben segnato, in meno di 3 ore si può pervenire ai 2679 metri del Monte Robinet sulla cui vetta sorgono la Cappella della degli Angeli ed un locale attrezzato a bivacco. Dal Robinet si può raggiungere in breve tempo una delle due vette che caratterizzano la sommità del Monte Rocciavrè (2778 m).
Se favorita dal bel tempo, questa facile gita escursionistica permette di godere la tranquilla bellezza di un ambiente prealpino ancora quasi del tutto incontaminato e dalle sommità raggiunte, di vedere un ampio panorama: la pianura sottostante, le Marittime ed una cerchia alpina dal Viso al Rosa.
Ritrovo di partenza: Corso Stati Uniti angolo Corso Re Umberto, ore 14,30 di sabato 26 settembre.
Direttori di gita: Carlo DONATO tel. 44.46.38
Rosangela BOGGERO tel. 749.39.26

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PROSSIME SERATE IN SEDE


   SERATE DI DIAPOSITIVE IN SEDE


Giovedì 18 giugno Lodovico MARCHISIO ci diletterà con una serie di sue diapositive a presentazione del suo volume "NUOVI ORIZZONTI".
Esperto alpinista e amante della Montagna propone un modo nuovo di capire e vivere i rilievi del nostro paese illustrando 60 diversi itinerari che si snodano in luoghi meno conosciuti e apprezzati delle Montagne: gli orridi e i monoliti.
Di ognuno di essi l'autore dà una descrizione particolareggiata ed indica le difficoltà per arrivarci.

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VITA SEZIONALE


   LE VACANZE ESTIVE 1987 AL "N. REVIGLIO" IN VAL FERRET


Il periodo di apertura dello Chapy andrà dal 19 luglio al 23 agosto.
Ricordiamo che:
- il soggiorno al "N. Reviglio" è riservato esclusivamente ai soci GM in regola con la quota 1987;
- i turni hanno inizio con il pranzo della domenica e termine con il pranzo dell'ultima domenica di permanenza;
- nessun rimborso è dovuto a chi, per qualsiasi motivo, dovesse interrompere il turno iniziato e nessun rimborso per i pasti non consumati;
- non sono ammessi animali domestici per superiori divieti delle autorità locali;
- si ritiene opportuno invitare i Soci a fermare la propria auto nel parcheggio riservato alla GM, posto nelle adiacenze del bivio per la Villa Camerun. La percorrenza della strada che sale al Rifugio, è assolutamente vietata a tutti i Soci, per disposizioni regionali;
- si rammenta l'assoluta necessità, per ovvi motivi di igiene, che i partecipanti siano in possesso di lenzuola e federe (anche per quanti hanno la preferenza del sacco-pelo). In caso di dimenticanza la direzione può disporre della suddetta biancheria;
- la camera (o il postoletto) deve essere lasciata libera, ordinata e pulita, per le ore 11 della domenica fine turno;
- alla pulizia della casa sono tenuti a collaborare tutti i soci presenti al soggiorno i quali si impegnano pertanto, all'atto dell'iscrizione a collaborare con il direttore di turno ad ogni lavoretto necessario per il buon governo della casa.
Le prenotazioni si ricevono presso la Sede di Torino dal 1° giugno p.v. con il versamento della quota di anticipo per adulti e relativa compilazione del modulo apposito (sullo stesso dovrà essere indicato anche il numero di tessera sociale).
Le quote di prenotazione di partecipazione potranno essere versate tramite assegno bancario intestato a: GIOVANE MONTAGNA - Sezione di Torino.

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   VITA SEZIONALE


La nostra amica Carla GIORDANO ha perso la sua Mamma. Tutti i Soci si uniscono al suo dolore.
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