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Notiziario Sezione di Torino Febbraio 1992



ATTENZIONE: Nel testo seguente sono state riportate soltanto le parti del notiziario interessanti
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ATTIVITÀ PREVISTA


   14-15 MARZO - XXVI RALLY Scialpinistico a Canosio


organizzazione sezione di Moncalieri
Sabato 14 Nel pomeriggio ritrovo presso l'Albergo MIRAMONTI di Canosio
Sistemazione nelle camere
19:00 h S.Messa
19:30 h Cena
In serata illustrazione del percorso di gara ed estrazione ordine di partenza.
Domenica 15 05:30 h Sveglia
06:00 h Colazione
07:00 h Inizio Gara
12:30 h Pranzo
14:30 h Premiazione
Iscrizione alla gara 10.000Lit per squadra
Quote: Pensione completa 80.000Lit
Pranzo domenica 30.000Lit
Direttore di gara: MONCERO Giancarlo - tel. (011)6471764
L'assistenza alla gara sarà prestata dal Soccorso Alpino di Acceglio.
Canosio - La località si raggiunge risalendo la Val Maira, passando per i paesi di S.Damiano Macra, Stroppo; a Ponte Marmore deviazione a sinistra per Canosio.
Prenotazioni entro il 29-02-1992 (accompagnata da caparra di 30.000Lit).
LANZA Piero - tel. (011)623312
TOFFANIN Anna - tel. (011)6051348
Per le iscrizioni e l'organizzazione delle squadre i nostri valorosi atleti dovranno far riferimento a Marco BARBI - tel. 327150 .

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   1 marzo - Monte Tantanè


Dal villaggio di Artaz (1715 m) che si raggiunge in auto da La Magdeleine (Valtournanche) si risalgono pendii boscosi in direzione SSE. Scavalcata la costola SO del M. Tantané si percorre un valloncello in direzione della quota 2552 m, per poi puntare alla depressione compresa tra questa quota e il M. Tantané. Lasciati gli sci al colletto si raggiunge in breve la vetta a piedi.
A seconda delle condizioni di innevamento l'itinerario potrà subire delle variazioni.
Direttore di gita: BARBI Marco tel. 327150

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   8 marzo - Turistica Centovalli


Si tratta di una gita senza alcuna pretesa, senza altra fatica che quella di farsi trasportare e che permette a tutti coloro che vogliono trascorrere una domenica in compagnia di percorrere una zona un po' fuori dai nostri soliti itinerari.
Da Domodossola, si prosegue con il trenino della "Centovalli" attraverso l'altopiano vigezzino fra prati e boschi di conifere, in vista delle Alpi Pennine; centro principale è Santa Maria Maggiore (originaria di prima del 1000, ha seguito le sorti dell'Ossola e del Ducato di Milano).
Al Ponte della Ribellasca si attraversa il confine e si procede in territorio svizzero lungo le Centovalli fino a Locarno, città del Canton Ticino, situata in una bella baia del Lago Maggiore, che non ha bisogno di pubblicità. Ritorno via autostrada.
Variazioni sul tema (santuario Madonna del Sasso, e altro) possono essere inserite in base al tempo, orario e alle condizioni atmosferiche.
Gli interessati si facciano vivi in sede, possibilmente "prima del giorno prima".
N.B. - Non scordare passaporto o carta d'identità validi per l'espatrio e franchi svizzeri se si vuole spendere.
Direttori di gita: Bonfante Cesare tel. 4342612 Rosazza Anita tel. 594031
Ritrovo e partenza: P.za Pitagora ore 06:15
P.za Bernini ore 06:30
Mezzo di trasporto: pullman

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   22 marzo - Rocca d'Orel (2439 m)


Da Vernante si raggiunge la frazione Palanfré (1379 m) in auto. Di qui deviando verso Ovest si attraversa un breve pianoro e si supera la piccola dorsale che scende dal Monte Garbella salendo decisamente al colletto ubicato fra il Monte Pianard (2306 m) e la Rocca d'Orel. Il percorso è molto evidente ed è consigliabile tenere la sinistra dell'ampio vallone sino a pochi metri dal colletto per spostarsi leggermente verso i contrafforti della Rocca per evitare i ripidi pendii del Monte Pianard. Raggiunto il colletto, non quotato sulla carta IGM, si lasciano gli sci e si prosegue in direzione Nord lungo un ripido canalino innevato. Percorrere poi il crinale che con minor pendenza conduce in vetta.
Dettagli organizzativi da definire in sede
Dislivello: 1060 m
Direttore di gita: GUERCI Alberto tel. 5627672

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   22 marzo - Traversata Ceres-Lanzo


Forse, questo percorso in ferrovia risveglierà, in molti, tanti ricordi: trovarsi il sabato pomeriggio alla stazione di Ponte Mosca per salire sino a Ceres, proseguire in pullman fino al Pian della Mussa e poi, a piedi, raggiungere il Gastaldi, salire alla Bessanese o alla Ciamarella ed altre ancora erano le mete della domenica e lo sono tutt'oggi, ma con mezzi più veloci. Sono solo dei momenti risvegliati dalla ferrovia che risale la valle sino a Ceres, dove ha inizio la nostra camminata.
Il percorso si svolge in buona parte su strada sterrata che ci porta sulle pendici dei monti Ciucrin e Garnè, per poi giungere al colle della Croce, da dove si gode un ampio panorama sulle valli di Ala e Grande. Si prosegue, raggiungendo così Chiaves; si contorna la Punta Serena per poi arrivare al Santuario di S.Ignazio. Da qui si continua per Lanzo, in tempo per prendere il treno che ci riporta a Torino.
Dislivello : 550 m in salita 700 m in discesa
Tempo previsto : 5/6 ore per l'intero percorso
Direttore di gita : Zenzocchi Cesare - tel. 349.79.62
Ritrovo : ore 8.30 alla stazione Dora (ferrovia per Lanzo)
Mezzo di trasporto : treno

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   05 aprile - M. Orsiera (2878 m)


Si raggiunge in auto l'ex Sanatorio Agnelli, quindi si procede lungo la strada che prosegue verso il colle delle Finestre. In corrispondenza del bivio per le Selleries si lascia la strada e si prosegue sul fianco meridionale del Vallone di Puy in direzione di un ca-solare quotato 1847.
Si continua a risalire il vallone puntando in direzione del fondo per rendere più agevole la salita. Il percorso si fa via via più ripido mentre ci si avvicina all'intaglio compreso tra la punta Nord e quella meridionale. Difficilmente si raggiunge l'intaglio con gli sci ai piedi a causa della pendenza. Conviene comunque a chi apprezza lo sci su terreno ripido portare gli sci a spalla fino al colletto. Da questo si raggiunge per le facili rocce della cresta sud la vetta settentrionale.
La gita è interessante per l'ottimo panorama che si gode dalla vetta che risulta la più alta elevazione della dorsale che separa la Val di Susa dal Val Chisone.
Dislivello: 1220 m
Direttore di gita: GUERCI Alberto tel. 5627672
P.S. Causa elezioni e maltempo la gita verrà senz'altro rinviata a data successiva.

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   12 aprile - Monte delle Figne (1272 m)


Ai confini del Piemonte sud-orientale, a poche decine di chilometri in linea d'aria da Genova, si trova il Parco naturale Capanne di Marcarolo, di cui il Monte delle Figne è la cima più alta della zona.
L'itinerario proposto attraversa una delle aree più solitarie del Parco, con un panoramico percorso di cresta fino alla cima. Una giornata eccezionale ci permetterà di spaziare con lo sguardo fino al mare del vicino golfo ligure e di avere una bella visione dei tre laghi artificiali del Gorzente, che riforniscono d'acqua il Genovese.
Dislivello : 650 m
Località di partenza : Capanne di Marcarolo
Tempo di salita : 3÷3½ ore
Direttore di gita : Zenzocchi Cesare - tel. 349.79.62
Ritrovo : ore 7.00 in p.za Bernini ore 7.15 in p.za Pitagora
Mezzo di trasporto : pullman

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   26 aprile - Monte Arp Vieille (2963 m)


La gita si svolge in Valgrisanche.
Da Bonne si costeggia per un tratto la diga sino alla deviazione per il rifugio Scavarda che sale sulla destra verso l'alpeggio Arp Vieille.
Si raggiungono aperti pendii che precedono il piano delle Alpi Meillares (2161 m). Si percorre il fondo del vallone e per ripidi pendii si raggiunge la sella (2696 m). Seguire l'ampio dosso tenendosi sulla destra e raggiungere per un breve pendio la vetta.
In discesa si ripercorre l'itinerario di salita.
Partenza: Bonne 1810 m
Dislivello: 1153 m
Tempo di salita: 4 ore
Difficoltà: MS
Esposizione: Est
Orario di partenza:
Direttore di gita: Castagneri Maria Rosa tel. 3197309

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   1-2-3 maggio - il Vercors


Il Vercors, altopiano calcareo, della lunghezza di 40 km circa, è situato tra Grenoble e Valence ed è formato da 6 regioni naturali: Quatre Montagnes, Coulmes, Vercors Centrales, Royans, Diois e Trières. Da 20 anni è classificato come parco naturale regionale e vi sono stati reintrodotti camosci e marmotte. Molte delle strade che lo percorrono sono interamente scavate nella roccia e sono considerate tra le più pittoresche della Francia. Nel 1944 vi si svolse uno dei più gloriosi episodi della Resistenza Francese. Chi vuol saperne di più venga alla gita.
Per ora, dato che sta andando in stampa il notiziario, ecco un programma di massima che può essere passibile di varianti, dato che attendiamo precise conferme scritte circa pernottamento, vitto e totale percorribilità del percorso con un pullman da 39 posti.
1° giorno. Torino - Tunnel Frejus - via Chambéry puntata nel Massiccio della Grande Chartreuse. Attraversando Grenoble, arrivo in Vercors con cena e pernottamento a Méandre (1012 m)
2° giorno. Villard de Lans - Gorges de la Bourne, su strada scavata nella roccia ed a picco sul torrente. Possibilità di visita alle Grottes de Chorances, in base al tempo (2,5 h) ed agli orari - Pont en Royans con le case abbarbicate sulla roccia - Ritorno attraverso i Petits e Grands Goulets - La Chapelle en Vercors - Méandre.
3° giorno. Dai pressi di Villard de Lans, salita a piedi, per sentiero, al Col de l'Arc (1740 m) in 2 ore circa, con eventuale proseguimento (altra ora) al Pic St.Michel (1972 m) - Vista all'interno del Vercors e verso il Monte Bianco, le montagne della Tarantaise e del Delfinato.
Per chi non intende fare la salita, è possibile percorrere gli 8 km della strada forestale che tra boschi e radure collega Villard a Valchevrière con 14 stazioni di Via Crucis e ricordo delle truppe della Resistenza. Rientro a Torino, con fermata per la S.Messa, in tarda serata.

Prenotazioni definitive entro il 27-02
Saldo entro il 23-04
Informazioni in sede, oppure rivolgersi a:
ROSAZZA Anita tel. 59.40.31 ZENZOCCHI Cesare tel. 349.79.62

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   1-2-3 maggio - Tre giorni in Val Formazza P. d'Arbola (3235 m) - Blindenhorn (3375 m)


Quest'anno, in mancanza di un ponte "serio" di almeno 4 giorni, abbiamo dovuto adattarci e cercare di sfruttare al meglio i 3 giorni in corrispondenza del 1° maggio. Per non sobbarcarci un viaggio troppo lungo la scelta è caduta sull'alta val Formazza: sulle rive del lago del Sabbione sorgono i rifugi Mores e Somma Lombardo, che offrono una discreta disponibilità di posti. Per evitare però ogni problema siete invitati a dare la vostra adesione al più presto, comunque non oltre la fine di marzo. I suddetti rifugi, situati a breve distanza uno dall'altro, si raggiungono in circa 3 ore partendo dall'abitato di Riale nella valle di Morasco. Il secondo giorno è prevista la salita alla Punta d'Arbola: circa 700 m di dislivello in salita (circa 3 ore) e ritorno al rifugio dove si pernotta per la seconda notte. L'ultimo giorno si sale al Blindenhorn (circa 800 m di dislivello, 3 ore); per la discesa è molto interessante e più vario scendere il lungo e dolce ghiacciaio del Gries, scavalcare con una breve risalita l'omonimo passo e quindi scendere direttamente nel vallone di Morasco fino a Riale.
Un programma più dettagliato sarà poi disponibile in Sede e pubblicato sul prossimo numero del notiziario, ma non aspettate quel momento per prendere una decisione: per facilitare il compito degli organizzatori iscrivetevi al più presto, venendo in Sede od anche telefonando a:
Giorgio ROCCO tel. abit. 9359608 tel. uff. 9513717

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PROSSIME SERATE IN SEDE


   Giovedì 12 marzo


La nostra socia prof.sa Premoli Bona presenterà una serata di diapositive su:
ISLANDA, TERRA DI FUOCO E DI GHIACCIO

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   Giovedì 9 aprile - i fiori delle Alpi


Chi ama la natura e i fiori (e non c'è alcun dubbio nei soci della GM) non può perdere l'occasione di assistere alla proiezione di Lino Pacchiotti esperto amatore di questo splendido ramo della flora alpina.
Egli si farà così perdonare l'attesa che qualche amico impaziente dovette subire per vederlo ritornare alla auto in partenza o al pranzo riscaldato!! per non perdere la foto di un fiore che stava sbocciando; e allora non mancate.
Augusto M.

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ATTIVITÀ SVOLTA


   25 agosto-1 settembre - Settimana di Pratica Alpinistica


Carissimi Giovani Montanari,
eccomi a voi per l'annuale rendiconto della settimana di pratica alpinistica. Qualcuno sottolineerà che un rendiconto ora, per una settimana fatta ad Agosto, non è quello che si può chiamare il massimo della tempestività dell'informazione. A questa obiezione potrei rispondere che una settimana così carica di esperienze e stimoli ha bisogno di essere a lungo meditata per poter comunicare appieno agli altri tutto ciò che di positivo ha apportato ai partecipanti; che solo quando i ricordi perdono la freschezza del recente si può dare un giudizio obiettivo; potrei rispondere questo ed altro, ma non lo faccio (bisogna mantenere pur un minimo di ritegno nella vita).
La settimana si è svolta a S.Martino di Castrozza. Numerosi i partecipanti (circa 35) e abbastanza ben rappresentate le varie sezioni. Sorprendente il numero di partecipanti della sezione di Torino che ha visto addirittura raddoppiare il numero di coloro che la rap-presentavano rispetto alla precedente edizione: da una persona si è passati a ben DUE (meditate gente, meditate).
Un esperto di statistica ha affermato che con questo passo di crescita la settimana alpinistica del 4023, programmata sui monti del terzo satellite di Saturno, vedrà un numero di rappresentanti torinesi pari quasi quello che si conviene ad una sezione di una città di media grandezza.
Glisserei con il vostro permesso sulle vie che sono state fatte, che magari non interessano a nessuno, dicendo solamente che, a seconda delle varie possibilità tecniche delle cordate, erano tutte belle e di gran soddisfazione.
Per coloro i quali si riuniscono annualmente all'approssimarsi della settimana di pratica per danze della pioggia e fatture meteorologiche varie, debbo dire che, contrariamente allo scorso anno, hanno perso un po' del loro smalto. Brutto tempo solo un giorno, in cui purtroppo una cordata ha dovuto bivaccare tra tuoni e lampi. Tutti in salute alla fine, però se con certe situazioni meteorologiche si evitasse di voler terminare la via a tutti i costi, si eviterebbero patemi d'animo a persone di un sentimentalismo rivoltante come il sottoscritto che, ormai rassegnato alla scomparsa della cordata in questione, si chiedeva in rifugio durante la tempesta, se suonasse meglio "sezione fratelli Rampazzo" (componenti della cordata) oppure semplicemente "sezione Rampazzo".
Tra le tante cose positive vale la pena di ricordare che la settimana di pratica alpinistica di quest'anno ha contribuito non poco alla formazione di una nuova sezione della GM: quella di Latina. Essendosi aggregato alla settimana tal Alessandro Costantini (persona che io sempre nego di riconoscere anche come semplice conoscente), tali sono stati gli stimoli, soprattutto di carattere umano ricevuti che, in capo a tre mesi, una nuova sezione nasceva in quel di Latina, contando a pochi giorni dalla sua fondazione più di quaranta soci.
Vorrei concludere questo aberrante rendiconto esprimendo la mia soddisfazione per aver potuto partecipare anche quest'anno ad una settimana in cui, pur con tutte le piccole cose che si possono e si devono migliorare, la protagonista principale è stata la voglia di andare in montagna e di stare insieme; una settimana da cui, anche chi come il sottoscritto è stato per il terzo anno di seguito tra gli allievi (e forse per i prossimi ventitré lustri lo sarà ancora), si torna soddisfatti di aver conquistato qualcosa, tecnicamente ed umanamente.
Franco B.

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   7-8 settembre - Corno Bianco


Ci si ritrova il sabato in tarda mattinata ad Alagna, tre amici di Torino in compagnia di due gentili signore, di due giovani di belle speranze, di alcuni escursionisti e di vecchie galline con gli speroni.
Saliamo ad Otro, stupendo agglomerato Walser nella valle omonima, e , superato l'alpeggio di Pianmisura, raggiungiamo l'alpe Coltiri, sperduto baitello sulle pendici di Terrafrancia. Di qui, per facili balze, si raggiunge il bivacco don Luigi Ravelli, dedicato all'accademico del CAI, autore della celebre guida della Valsesia.
Dopo il pernottamento, al mattino, e neppure tanto presto, saliamo al passo Tailly, portandoci sul Vallone degli omonimi Laghi. Qualcuno abbandona e divalla ad Alagna. Noi raggiungiamo il passo della Pioda ove una corda fissa, posata dal CAI nel 1906, ci facilita il passaggio.
Per la ripida morena del ghiacciaio di Pujo, dopo aver messo le mani su alcune facili rocce, perveniamo nel vallone del Forno. Attraversatolo, raggiungiamo il vallone del Rissuolo, a monte del passo d'Artemisia. Altri abbandonano e si fermano.
Di qui, in mezz'ora siamo in vetta. Sono le 13:30.
Un breve pensiero a mio Padre e a don Luigi, un saluto al Grande Architetto dell'Universo e ridiscendiamo in basso, attraverso il passo d'Artemisia, nel vallone del Rissuolo, ove incontriamo Marco e Bea con Teresa e Sergio, che ci sono venuti incontro. A sera giungiamo a Riva Valdobbia: io ed Anna, con Marco e Bea ci ripromettiamo di tornare il prossimo anno per altra via, accompagnando con noi Roberto e pochi amici.
Nella casa del Socio del CAI di Varallo che ci ha accompagnato in questa gita, sempre ospitale sia con i pochi amici veri sia con i tanti cortigiani baciapile che hanno fatto da coretto in questi anni, si conclude, con una lauta cena, questa giornata e, per fortuna mia, non solo questa.
Pierluigi Ravelli

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   1 dicembre - S. Maria del Monte (Monte dei Cappuccini)


Per motivi indipendenti dalla nostra volontà, questo anno si sono verificate due varianti alla consuetudine. La S.Messa è stata celebrata non dal nostro Cappellano, ma da uno dei frati del Convento, che ha trovato modo di illustrare il cambiamento.
Infatti, causa lo slittamento di data, ci siamo ritrovati la prima domenica di Avvento. Quindi, oltre che ad un riesame dell'anno trascorso, siamo stati invitati ad esprimere i nostri buoni propositi per l'avvenire.
Non mi dilungo al riguardo, dato che ognuno di noi ha avuto modo di formularli "in pectore" e sarà compito suo porli in pratica.
Mi permetto, invece, di esporvi un dubbio che mi ha colto nella successiva parte della giornata. E farlo in prima persona, chiedendomi: "Col passare degli anni è più facile camminare o mangiare? E' più grave il problema delle estremità inferiori debitamente ramponate di calli o quello della carie dentaria?"
Ah! Dimenticavo che alla sera, in sede, c'è stata una abbondante ed apprezzatissima "bagna càoda" e che eravamo ben 36! Alle gite in meno.
A voi la soluzione: io cerco di difendermi barcamenandomi alle meno peggio.
Anita
P.S. E non c'era un silenzio conventuale, anzi!!

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   24 dicembre - Messa di Natale


La Messa di mezzanotte ci ha riuniti, quest'anno, nella Chiesa torinese di S.Antonio da Padova situata nella omonima via.
Confusi tra i molti fedeli che gremivano la non piccola Chiesa, abbiamo assistito - in gioia e letizia - alla Sacra funzione rallegrata dai canti gregoriani dei frati e dei partecipanti, nonché dal suono sempre suggestivo dell'organo.
A rendere più "particolare" la S.Messa ha contribuito il Coro dell'Uget che, durante e dopo il rito, ci ha fatto rivivere sensazioni d'altri tempi deliziandoci con armoniose nenie e canti pastorali.
Al termine della S.Messa ci siamo recati nel salone sotterraneo dove, cordialmente intrattenuti dai frati che avevano già predisposto un piccolo rinfresco ed a cui abbiamo unito i nostri doni), ci siamo scambiati - in fraterna amicizia con la comunità e con gli ami-ci ugetini - i consueti auguri natalizi.
Sandra Ghiglione

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   31 dicembre - Capodanno in Sede


Ore 21 del 31 Dicembre 1991: nella Sede della Giovane Montagna un gruppo di 28 soci si appresta a consumare il Cenone di Capodanno e chiudere così tra amici il 1992.
Fanno spicco, tra gli anziani, Bice Milone (e brava l'Annita che Le fa da autista!) e i coniugi Cambursano.
Si notano come i più eleganti del gruppo i giovanissimi Forneris e Borgnino con cravattino e panciotto.
La tavole è imbandita con molto buon gusto e non si perdono minuti in convenevoli: ci sediamo e si inizia con gli antipasti, a cui fanno seguito i ravioli al burro e salvia, cotechini con lenticchie, frutta e dolce.
Bisogna dire che Rosangela e Maria Rosa, solerti registe, hanno saputo ben dosare il tempo per cui a mezzanotte si mangiavano i dolci e si stappavano le bottiglie di spumante. A proposito, unica bottiglia che non ha fatto il proprio dovere è stata quella tanto accudita dal Signor Borgnino Senior.
Fuori i botti illuminano le vie intorno e la collina torinese.
La convivialità prosegue tra risate e chiacchiere fin verso le due: ormai il 1992 è iniziato.
Grazie a Maria Rosa e a Rosangela, brave organizzatrici, e a Teresa Bosa per gli squisiti dolci.
A tutti i Soci della Giovane Montagna Buon 1992.
Tina Gramaglia Bonfante

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   Soggiorno di fine d'anno al Chapy


Un buon numero di soci (35) ha trascorso le vacanze di fine anno allietati da un tempo splendido e da ottima neve, sia sul versante italiano e più ancora su quello francese. Courmayeur, La Thuile, Les Contamines, l'Argentière, Le Tour, e le ottime piste di fondo in Val Ferret hanno pienamente soddisfatto gli amici. Sarebbe auspicabile per il prossimo anno avere la presenza di soci di molte sezioni per ampliare sempre più l'amicizia e fratellanza nella GM.
Augusto M.

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SERATE IN SEDE


   Giovedì 21 novembre


La serata ha riproposto per immagini quanto già era stato descritto in occasione del giro turistico della Sicilia. Il motivo centrale della serata è stato l'Etna, montagna dal fascino tipico dei luoghi misteriosi. L'aspetto "infernale" dei suoi crateri terminali è stato reso efficacemente dalle foto che hanno anche permesso di capire, a chi non è mai stato da quelle parti, le dimensioni gigantesche della montagna.
Il resto della proiezione ha riguardato il giro turistico della Sicilia, comprendente Siracusa, la Valle dei Templi di Agrigento, Trapani, Erice e Palermo. In tutte le immagini però il soggetto principale, anche se non direttamente inquadrato, è stato il sole, quel mera-viglioso sole mediterraneo d'inizio estate che da' ai colori una tonalità piena e viva.
L'ultima parte della proiezione riguardava le isole Eolie. Su questa parte dovrei astenermi da commenti per mancanza di obiettività. Amo troppo quelle isole e finirei con l'annoiarvi per eccesso di superlativi, resta comunque il fatto che, nonostante i limiti tecnici che molte foto presentavano, la bellezza di quelle terre, vere gemme incastonate nel cuore del Mediterraneo, è stata resa efficacemente per la gioia degli spettatori.
Un doveroso grazie va al nostro presidente, organizzatore della serata, il quale con molta pazienza è riuscito ad ordinare le foto dei diversi autori, realizzando una serata interessante e piacevole per tutti.
A. G.

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   Giovedì 19 dicembre


Già una volta avevamo avuto occasione di scorrazzare, per immagini s'intende, attraverso quel meraviglioso continente che sono gli Stati Uniti d'America. L'occasione c'era stata fornita da Paolo Pari; di quella lontana serata ricordo ancora le stupende immagini dei tramonti in Florida.
Questa volta è stata MariaTeresa Bolla con l'aiuto di Gianni a riportarci a spasso per quelle bellissime terre. Il termine usato non è elogiativo solo per la bellezza paesaggistica dei luoghi e della natura, non pretendo assolutamente di sconfinare, da quel poco che le immagini possono trasmetterci, su giudizi d'altra natura.
Dopo un'introduzione con il fantastico mondo di Disneyland dove secondo gli autori ci si diverte davvero un mondo, si è passati a Chicago metropoli grandiosa che come altre simboleggia l'intera nazione.
Il pezzo forte della serata sono state però le immagini dei parchi nazionali dove la natura, non se per errore e/o per lucro, è stata conservata inalterata, mantenendo quella bellezza tipica delle terre che non ospitano insediamenti umani.
La Monument Valley, il Grand Canyon, il Parco delle Sequoie e la Valle della Morte hanno reso l'idea della bellezza di luoghi che sono patrimonio del nostro pianeta ma anche ricchezza dell'uomo.
Così come per l'alpinista può essere motivo di commozione il panorama alpino visto con gli occhi di chi ama la montagna anche per il semplice turista che vuole conoscere meglio la terra, questi spettacoli devono suscitare un sentimento di rispetto e di ammirazione per il pianeta che ci ospita.
E vi garantisco che pur seduti al terzo piano di via S.Ottavio 5 tutti i presenti si sono sentiti turisti ed hanno apprezzato l'itinerario proposto. Per una sera grazie a Maria Teresa e a Gianni ai quali va il nostro doveroso ringraziamento abbiamo passeggiato tran-quillamente seduti per quello che, ancora per molti oggi, è il paese dei sogni.
A. G.

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VITA SEZIONALE


   LUTTI


E' mancato il socio Salvatore Turtula.

Un altro "vecchio socio" della Giovane Montagna ci ha lasciati: Mario DePaoli, pochi giorni fa, ha raggiunto gli altri Amici della cordata del Cielo. A Celestina e ai figli le più affettuose condoglianze di tutta la sezione.

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   QUOTE SOCIALI


Rammentiamo che la quota sociale va pagata entro il mese di marzo. Fino ad oggi hanno regolarizzato la loro posizione il 43% dei soci ordinari e il 39% dei soci aggregati: aspettiamo che la maggioranza si faccia viva in fretta, magari unendo l'occasione di fare un salto in sede e ricostituire quei legami che sono la vita della nostra associazione.
L'importo delle quote è:
Ordinari: 20.000 Lit
Aggregati: 8.000 Lit

Naturalmente è anche possibile usufruire del ccp n°13397104 intestato a:
GIOVANE MONTAGNA SEZIONE TORINO VIA S. OTTAVIO 5 10124 TORINO.

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