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Notiziario Sezione di Torino Dicembre 1994
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VITA SEZIONALE
22 dicembre - Auguri natalizi in sede ore 19,30
Lo scorso anno, l'invito a trovarsi in sede qualche giorno prima delle festività natalizie ha avuto una grande partecipazione di Soci.
Così anche quest'anno l'abbiamo voluto riproporre, ci ritroveremo la sera di giovedì 22 alle ore 19,45. Vi sarà la Santa Messa celebrata da Don Esterino Bosco. Seguiranno uno spuntino, con la collaborazione di tutti i presenti, e lo scambio degli auguri.
Vi aspettiamo numerosi.
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QUOTE SOCIALI
Le quote sociali per il 1995 sono rimaste invariate a:
Soci Ordinari: 25.000 Lit
Soci Aggregati: 10.000 Lit
Si invitano i Soci ad essere solleciti e presenti al versamento mediante una visita in sede (ogni giovedì sera dalle 21,00 h alle 23,00 h) o, se proprio non è possibile venire, mediante il seguente Conto Corrente Postale:
n. 13397104
GIOVANE MONTAGNA SEZIONE TORINO
VIA S.OTTAVIO 5 10124 TORINO
Si ricorda inoltre che il versamento della quota deve essere effettuato entro la fine di MARZO p.v., come da regolamento interno sezionale.
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Calendario Gite 1995
Nella stesura del calendario per le gite sci-alpinistiche, è stata seguita l'impostazione della scorsa stagione che è stata gradita dai partecipanti alle varie gite: le località verranno scelte di volta in volta da un elenco di possibili gite, che è stato suddiviso in due periodi e terrà conto delle condizioni atmosferiche, dell'innevamento, del numero e delle capacità dei partecipanti.
Dall'incontro avuto al Reviglio, nel settembre scorso, con l'associazione svizzera "Juralpe" sono nati due appuntamenti per quest'anno: una sci-alpinistica, a metà marzo, nella zona del Gran S. Bernardo, e un'altra escursionistica in Svizzera nella Val di Bagnes, a fine giugno. L'escursionismo, come di consueto, inizierà la stagione con mete in zone suggestive della Riviera per poi risalire via, via di altitudine nel corso della stagione.
In alcune gite escursionistiche, si inserisce una novità: la possibilità di parteciparvi con la mountain bike.
Per le festività del 25 aprile (SA) e del 1° maggio (E+T), la Commissione gite comunicherà le mete nel più breve tempo possibile, in relazione al perfezionamento di alcuni accordi.
L'attività alpinistica, che di anno in anno sta diventando sempre più impegnativa e frequentata, inizia con una giornata in una palestra di roccia, per poi proseguire con gite di un certo impegno. Come gli anni scorsi, a completamento dell'attività sociale vi sarà un corso di perfezionamento per capicordata.
Nell'insieme è un calendario con varie e speriamo soddisfi i vari partecipanti.
La Commissione gite.
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CALENDARIO GITE 1995
15 gen SA Sci Alpinistica Cardellino D.
29 gen SA Sci Alpinistica Barbi M.
12 feb SA Sci Alpinistica Bosa S.
12 feb E Albenga-Alassio-Albenga Zenzocchi C.
26 feb SA Sci Alpinistica Barbi M.
12 mar E Anello di Monterosso (Riv. di Levante) Forneris G.
18/19 mar SA M.Fourchon 2906 m (Gran S.Bernardo) in comune Juralpe/G.M.
25/26 mar SA Rally sci-alpinistico (Valle d'Aosta) organ. sez. Torino e Genova
2 apr E Forte di Fenestrelle (Val Chisone) Zenzocchi C.
9 apr SA Sci Alpinistica Barbi M.
22/25 apr SA Quattro giorni di Sci-alpinismo (località internazionale) Barbi C.
29 apr / E+T Quattro giorni di Escursionismo e
2 mag Turismo Zenzocchi C.
30 apr / SA Sett. di pratica Sci-alpinistica al N. Reviglio
7 mag organ. Commissione Centrale di Alpinismo
7 mag E+MTB Valle Sacra da Colleretto Castelnuovo - Intersez. ligure/piemontese - organ. sez. Ivrea
14 mag SA Sci Alpinistica Risatti S.
28 mag E+MTB Lago Bianco 2617 m / dal lago Moncenisio Risatti S.
28 mag SA Sci Alpinistica Fresia E.
4 giu A Palestra di Roccia Enrico L.
10/11 giu E Monte Mongioie 2630 m da Viozene (Valle Tanaro) Briccarello E.
17/18 giu A Grande Rousse 3607 m biv. Ravelli Valgrisanche Risatti S.
24/25 giu A Traversata dell'Herbetet 3778 m (Valnontey)
24/25 giu E Internazionale Juralpe / G.M. Vall'e de Bagnes Briccarello E.
1/2 lug A Cima Jazzi 3804 m rif. E. Sella (valle Anzasca) Cardellino D.
8/9 lug A Punta Dufour 4633 Capanna Gnifetti
15/16 lug A Aiguille du Midi / Cresta dei Cosmiques 3842 m rif. Cosmiques Fresia E.
22/23 lug A Traversata dei Lyskamm 4478 m rif. Q. Sella Barbi C.
30 lug A Settim. di pratica alpinistica
5 ago S.Martino di Castrozza (Comm. Centrale Alpinismo)
Luglio/Agosto A+E+S Soggiorno estivo al Natale Reviglio sez. Torino
2/3 set A P. Ceresole 3777 m biv. Carlo Pol (Valnontey) Ferraro V.
9/10 set A+E M. Orsiera 2878 m / M. Cristalliera 2801 m MTB Intersezionale a Pra Catinat sez. Moncalieri
24 set E Oratorio di Cuney 2652 m (val di St. Barthelemy) Bosa S.
8 ott A+E Rocca Provenzale 2452 m Chiappera (valle Maira) Enrico M.
22 ott T Gita di chiusura /Forte di Vinadio (valle Stura) Bonfante C.
12 nov E Oasi Zegna/Bocchetto Sessera Allara C.
17/19 nov Assemblea dei Delegati sez. Moncalieri
26 nov Funzione religiosa al Monte dei Cappuccini
17 dic Sci in pista Comm. Gite
21 dic Auguri Natalizi in sede
Gite sci-alpinistiche previste secondo le condizioni METEO nei mesi:
Gennaio, Febbraio, Marzo
Bieteron 2764 m Estoul Brusson
Monte Saron 2681 m Allein Gran S.Bernardo
Punta Selletta 2574 m Rodoretto V.Germanasca
Traversata Barbonecchia-Beaulard 2342 m
Traversata Bardonecchia-Modane 2445 m
Monte Besimauda 2231 m Pradeboni Valle Pesio
M. Malamot 2914 m Lago del Moncenisio
Cima la Rossa 2793 m
Aprile, Maggio
Trav. Colle dei Becchi 2990 m Diga di Teleccio
Pic de Rochebrune 3322 m Cervierès
Punta Basei 3338 m Ceresole
Albaron di Savoia 3627 m rif. Gastaldi
Punta Calabre 3445 m rif. Benevolo
Gran Serz 3552 m rif. Vittorio Sella
NB. Le gite alpinistiche evidenziate sono per il perfezionamento dei capicordata.
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Attività alpinistica passata e futura
L'attività alpinistica è iniziata ed è terminata decisamente male! Per fortuna la parte centrale del programma ha potuto avere uno svolgimento regolare e pertanto l'attività globale non può certo essere giudicata negativamente.
Fallita la 1ma gita (Becca di Montandayné) a causa del maltempo e la cresta SE del Ciarforon (riservata ai capi cordata) per analogo motivo, si riusciva per il rotto della cuffia a portare a termine la salita al Becco Meridionale della Tribolazione malgrado le proibitive condizioni atmosferiche dovute ad un nubifragio scatenatosi all'arrivo in vetta; con una rocambolesca discesa si riusciva a raggiungere il fondo valle senza incidenti degni di rilievo (guado di torrenti a parte).
Con un tempo splendido invece la traversata Giordani-Vincent (20 partecipanti in vetta), la Nord del Gran Paradiso (8 capi cordata tutti in vetta) e la Barre des Ecrins (12 partecipanti tutti in vetta). Quest'ultima gita in particolare, inseguita per ben tre anni consecutivi, è stata il giusto premio alla costanza ed alla tenacia degli organizzatori e dei partecipanti.
Per il prossimo anno, vista la buona preparazione dei capi cordata acquisita in questi ultimi anni attraverso gli insegnamenti dell'esperta guida ed amico Claudio Bernardi (ora socio GM), si sono scelte mete di un certo impegno che, tempo permettendo, si spera fermamente di portare a compimento.
Per le gite più impegnative sarà compito sgradito, ma necessario, del capo gita (o coordinatore che dir si voglia) di fare una selezione fra gli iscritti alla gita stessa allo scopo di ridurre al minimo i rischi, aumentando nel contempo le probabilità di riuscita della salita.
Cesare Barbi
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ATTIVITÀ PREVISTA
11 dicembre - Sci in pista
La località la dobbiamo ancora scegliere. Ma il prossimo 11 dicembre con tempo bello, neve caduta in abbondanza e soffice come polvere, organizzeremo una piacevole uscita in pista tanto per ritrovarci assieme e scaldare un po' i muscoli.
Confidiamo che non rimaniate insensibili a questo stimolante richiamo, Vi invitiamo a non mancare all'appuntamento, e a prenotarVi per tempo in sede.
Ritrovo di partenza: Piazza Rivoli, ore 7,15
Mezzo di trasporto: Pullman
Coordinatore di gita: FORNERIS Giovanni tel. 776.56.62
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Gite SciAlpinistiche 15 gennaio - 29 gennaio - 12 febbraio - 26 febbraio
Rieccoci con la presentazione delle gite di scialpinismo...
E rieccoci con i soliti annosi interrogativi sul tempo, sulle condizioni di innevamento, sul pericolo di valanghe eccetera eccetera....
Potremmo scrivere un romanzo sui dubbi e le perplessità del giovedì sera in Sede, ma così facendo non otterremmo il risultato voluto, ovvero la presentazione delle gite.
Per cui, visto e considerato che l'esperimento della stagione passata non è stato così malvagio, perché? non riproporlo? Il che sta a significare che anche quest'anno le gite in programma in questo inizio di stagione saranno gite non troppo difficili o lunghe, quelle insomma che permettono a chi ricomincia, di sgranchirsi le gambe, e a chi si avvicina per la prima volta allo scialpinismo di provare senza problemi (sperando che i nuovi adepti non siano stati disillusi da quelli dell'anno passato!).
Nuovamente, le mete saranno decise di volta in volta, in base al tempo e alle condizioni di innevamento; continuate quindi a venire in sede il Giovedì precedente alla gita o almeno date un colpo di telefono. Ovviamente tutti hanno moltissime cose da fare, soprattutto il Giovedì, ma, come già la stagione passata, è indispensabile sapere quanti sono i partecipanti per meglio gestire il numero degli apparecchi ARVA in dotazione alla nostra sede.
Per concludere, anticipando i buoni propositi per il Nuovo Anno, ricordiamoci ancora una volta che andremo a fare delle GITE SOCIALI. Saranno quindi momenti di allegria e di svago in compagnia, non dimostrazioni di quantità di fiato in salita, o di padronanza degli attrezzi in discesa in solitaria.
Ed ora si dia inizio alle danze (propiziatorie, ovviamente!!!)
Marco Barbi
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12 febbraio - Trav. Albenga, Alassio, Albenga (E)
Località di partenza: Albenga (antica Albium Ingaunum)
Dislivello max: 448 m
Tempo intero percorso: 4,45 - 5,15 h
All'andata per boschi e per prati sulla piana di Albenga, al ritorno sulla strada romana a picco sul mare.
Il percorso, una mulattiera che passa tra antichi terrazzamenti coltivati ad ulivi, offre panorami su tutto l'arco della costa che va da Albenga a Capo Mele. Lungo il percorso vi sono dei tratti ben conservati della Via Julia Augusta, l'antica Via Aurelia, e tombe, piloni e anfiteatro romani.
La flora è tipicamente mediterranea, antichi uliveti si alternano a piante come la ginestra, il lentisco, il ginepro, e ad altre spontanee, non molto comuni, che normalmente vivono nell'Africa Settentrionale.
NB. Iscrizione in sede, entro giovedì 9 febbraio, con versamento quota biglietto ferroviario, per riduzione per comitive.
Mezzo di trasporto: Treno
Ritrovo di partenza: Torino P.N. ore 8,05 - Torino Lingotto ore 8,12
Rientro : Torino P.N. ore 20,05 - Torino Lingotto ore 19,58
Coordinatore di gita : ZENZOCCHI Cesare tel. 349.79.62
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12 marzo 1995 - Anello di Monterosso (Riv. di Ponente) (E)
Località di partenza : Monterosso al Mare
Dislivello max : 473 m
Tempo intero percorso : ore 4,00 - 4,30
Un itinerario circolare che da Monterosso, passando per il Santuario di Soviore, raggiunge Punta Mesco fra pinete e panorami all'estremità ovest delle Cinque Terre, e ritorna a Monterosso.
Da Monterosso, con le sue antiche fortificazioni e le torri, erette dalla Repubblica di Genova a difesa delle scorrerie dei Saraceni e dei Pisani, si segue in parte un'antica mulattiera acciottolata, che coincide con il vecchio sentiero forse tracciato dai Romani, e si raggiunge il Santuario della Madonna di Soviore, già famoso nel Medioevo.
Seguendo il crinale si raggiungerà Punta Mesco, punto panoramico eccezionale. Se la giornata lo permetterà sarà possibile spaziare con lo sguardo dal Monte Pisano, nelle Apuane, alle isole della Gorgona, la Capraia, la Corsica, le vicine Cinque Terre, e il Promontorio di Portofino.
NB. Iscrizioni in sede, entro giovedì 9 marzo, con versamento quota biglietto ferroviario, per riduzione per comitive.
Mezzo di trasporto: Treno
Ritrovo di partenza: Torino P.N. ore 6,22 - Torino Lingotto ore 6,29
Rientro : Torino P.N. ore 19,33 - Torino Lingotto ore 19,26
Coordinatore di gita : FORNERIS Giovanni tel. 776.56.62
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Soggiorno invernale al Natale Reviglio
Per un breve periodo di vacanza nel periodo invernale, la Sezione mette a disposizione dei soci, di tutte le Sezioni, la casa per ferie Natale Reviglio. La zona offre possibilità sportive per tutti: sci in pista, gite sci-alpinistiche o fondo.
I posti disponibili nella casa, nel periodo invernale, sono complessivamente 35.
I periodi di apertura sono così fissati:
27 dicembre 1994 - 8 gennaio 1995
13 aprile - 17 aprile 1995 (S.Pasqua)
Inoltre, per gruppi di almeno 15 persone, è possibile soggiornare in altri periodi compresi tra gennaio e aprile. Le prenotazioni devono pervenire con un preavviso di 15-20 giorni prima del periodo scelto.
Non essendovi personale addetto alla cucina, è indispensabile che ogni gruppo di partecipanti abbia una persona in grado di svolgere le mansioni di cucina. E' consentito l'uso dell'attrezzatura già presente, avendo cura di servirsene non più di due persone per gruppo, per evitare l'affollamento della cucine stessa. Nei locali del Reviglio, sono disponibili prodotti alimentari non deteriorabili, che potranno essere acquistati al prezzo di costo.
Le prenotazioni vanno effettuate in Sede il giovedì sera (dalle 21 h alle 23 h) o telefonando a Zenzocchi C. tel.(011) 349.79.62 oppure a mezzo fax (011) 517.68.77.
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PROSSIME SERATE IN SEDE
Giovedì 19 gennaio 1995 - Diapositive Attività Sociale
Si comunica che il 19 gennaio 1995 si terrà una proiezione di diapositive inerenti all'attività sociale e gite dell'anno 1994.
Siete perciò invitati tutti a far pervenire le vostre DIAPOSITIVE entro giovedi 22 dicembre.
Per informazioni rivolgersi: Stefano Risatti tel. 8193641, Chiara e Lorenza Cellino tel. 726419
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Giovedì 17 febbraio 1995 - Viaggio alle Isole Svalbard
Svalbard, ultima Thule. Oltre il Sole di mezzanotte.
Terre dimenticate, poco conosciute, piene di solitudine, che però in chi le visita evocano impressioni indimenticabili ed un fascino struggente.
Terre che hanno conosciuto nel tempo il coraggio e lo spirito di avventura di chi soleva raggiungere il Polo Nord, magari con i mezzi più strani e di sacrifici eroici dei cacciatori di balene e dei "trappers" (cacciatori di pellicce) nei secoli dal 1600 al 1900.
La banchisa, esperienza affascinante, l'orso polare, le foche, i trichechi, migliaia di uccelli migratori, i ghiacciai innumerevoli che muoiono nei fiordi, sono ancora oggi visibili a chi, con un po' di spirito di adattamento per gli scarsi comforts di un rompighiaccio, vuole affrontare l'avventura.
E' quanto propone con una serata di diapositive un gruppo di soci, poco amante del caldo delle nostre estati, affascinato dal richiamo del Nord ed affetto ormai da uno struggente Mal d'Artico.
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ATTIVITÀ SVOLTA
24-27 giugno - Le Gorges du Tarn
Attendo sempre con trepidazione il ponte di San Giovanni perché la G.M. ama in tale occasione offrirci una gita di tutto rispetto. Anche quest'anno l'aspettativa non è stata vana: andiamo all'estero, Francia, Massiccio Centrale.
Ci attende un lungo viaggio con meta le Gorges du Tarn. In serata arriviamo al nostro albergo a Rouffiac de St.Bauzile a 12 km da Mende attraversando l'immenso altipiano dell'Ardeche: durante il tragitto pranziamo nel grazioso villaggio di Saint-Antoine sede di una splendida abbazia medioevale fondata nell'anno 1000 dai monaci di S. Antonio.
Con molta saggezza da parte dei capi gita facciamo tappa fissa sempre nello stesso albergo spostandoci per le gite nei dintorni. Visitiamo così la magnifica grotta AVEN ARMAND nell'altipiano del Mèyean alla quale si accede con un trenino a cremagliera per una galleria assai inclinata: lo spettacolo che ci accoglie è grandioso, mozzafiato. Annita, ottima conoscitrice della lingua francese, ci traduce in simultanea le spiegazioni della guida assai tecniche e precise. La grotta si apre con una vastissima sala alta 75 m ornata di stalattiti e stalagmiti bianchissime, talune ad albero, a palma in numero enorme simile a una foresta pietrificata. Il sapiente uso delle luci valorizza al massimo il grandioso ambiente. Il pranzo, fornitoci dall'albergatore, viene consumato sotto un piacevole porticato che ci ripara abbastanza bene da un vento gelido.
Il nostro giro prosegue nel pomeriggio per le Gorges de la Ionte e du Tarn selvaggio e impressionante cañon tagliato a strapiombo nella roccia calcarea: abbiamo anche l'occasione di vedere volare tre grifoni, rarissimi rapaci della famiglia dei condor con apertura alare di più di due metri. Sia nella Ionte che nel Tarn esiste la possibilità di discenderne la corrente navigando su multicolori canoe nei tratti di torrente più sicuri e tranquilli.
Sulla strada del ritorno assistiamo alla S. Messa nella cattedrale di Mende; qualche spesa nei negozi della città e poi il rientro in albergo.
L'itinerario prevede per la domenica un altro ampio giro del Massiccio Centrale fino a Le Puy en Velay. Nella mattinata sostiamo a La Chaise-Dieu, piccolo villaggio montano, dove possiamo ammirare il complesso abbaziale di St. Pierre anch'esso di epoca medioevale. Il pranzo al sacco lo consumiamo in riva a un laghetto circondati da ampi boschi di pini. Nel pomeriggio siamo a Le Puy en Velay situata in un curioso paesaggio fatto di enormi picchi di origine vulcanica sui quali è stata innalzata una chiesetta medioevale e una enorme statua della Madonna. La vista che domina su un amplissimo orizzonte ripaga delle lunghe salite d'accesso. Visitiamo ancora la Cattedrale e poi discendendo un ampio scalone raggiungiamo il nostro pullman condotto dal sempre bravissimo Sandro. Interessante è in questa cittadina l'artigianato del ricamo che le donne praticano su appositi cuscini cilindrici direttamente sulla via.
Ultimo giorno: inizia il viaggio di ritorno, che per fortuna, viste le buone condizioni del tempo, avviene attraversando il Parco Nazionale della Corniche des Cevennes, percorso assai suggestivo su un altopiano deserto con scorci visivi di grande respiro immortalati dagli agguerritissimi soci fotografi.
Il viaggio si conclude attraverso il tunnel del Frejus sotto una tormentosa e gelida pioggia: ma ormai non ci importa più niente.
Carlo Allara
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16-21 agosto - XVIII SETTIMANA DI PRATICA ALPINISTICA
Quest'anno la consueta settimana di pratica alpinistica è tornata tra le casalinghe pareti delle Alpi Occidentali, a San Giacomo di Entracque, presso la casa per ferie della sezione di Moncalieri.
Contro le più tetre previsioni, ed a smentire i soliti menagrami che prospettavano di battere il record dell'anno scorso in Moiazza (7 giorni di pioggia su 7), la situazione atmosferica ci è stata decisamente favorevole, con un solo giorno di maltempo.
Una gradita sorpresa è stata la presenza di un discreto numero di giovani leve sprovvisti però delle benché? minime nozioni di base.
Considerando che in zona le vie di arrampicata più semplici presentano spesso l'inconveniente di una roccia non molto solida, non è stato semplice trovare salite alla portata di tutti senza disperdere troppo il gruppo.
A questo riguardo suggeriamo agli eventuali futuri partecipanti di fare un po' d'esperienza in palestra, anche per sfruttare meglio le opportunità che la settimana può offrire.
Con questo non voglio dire che i principianti siano stati abbandonati a se stessi, anzi, come da programma la prima giornata è stata dedicata a ripassare (o imparare) le manovre di corda e l'uso dell'attrezzatura presso la palestra di Roccavione.
Nel tardo pomeriggio ci siamo poi spostati presso il rifugio Questa, con un lungo avvicinamento (altro motivo ricorrente) conclusosi per alcuni a notte inoltrata.
Per gli amici delle sezioni orientali è stata un'amara sorpresa scoprire che sulle nostre montagne raggiungere i rifugi può richiedere anche più di tre ore, per non parlare di arrivare all'attacco delle vie.
Comunque mercoledì è il grande giorno, la Cresta Savoia ed i Giens, nostre mete, attendono di dare il battesimo della roccia ai debuttanti.
Il battesimo è avvenuto ma da parte delle nuvole; umidicci e sconsolati riprendiamo la via di casa.
Per il resto della settimana il tempo è però stupendo.
Giovedì raggiungiamo il rifugio Bozano ai piedi del Corno Stella (altra scarpinata), e nel pomeriggio finalmente arrampichiamo sulle placconate dell'avancorpo dell'Argentera.
Venerdì di buon ora assaltiamo il Corno Stella per varie vie (De Cessole, Campia, Spigolo NE, Grassi-Kosterlitz).
Il sole splende, è ancora presto, e qualcuno si attarda a cantare in vetta.
Purtroppo però scendere 150 metri in corda doppia in venti persone non è cosa veloce, in più qualcuno alla seconda o terza calata della sua carriera alpinistica non se la sentiva di andare troppo veloce (20-25 min a calata).
Fatto sta che ancora una volta il rientro al rifugio è tra le tenebre; fortuna che si è deciso di fermarsi ancora un giorno al Bozano.
L'indomani i più affaticati si dedicano ai monotiri della palestrina, mentre chi ha ancora energia da spendere ritorna sul Corno o sull'Argentera, un'altra bella giornata di arrampicata e poi si torna ad Entracque dove ci viziano con deliziosi manicaretti.
Domenica è l'ultimo giorno ma qualcuno non ancora sazio decide di consumarsi del tutto le braccia sugli strapiombi di Andonno.... solo fino all'ora di pranzo però, perché nessuno vuole mancare all'ultimo pasto in compagnia.
Per l'anno prossimo sono state fatte promesse mirabolanti (strapiombi facili facili, sul terzo grado): siete tutti invitati.
Daniele Cardellino
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3-4 Settembre - Rocciamelone
Una preghiera
GRAZIE O MIO DIO:
ho ritrovato la mia Sorella prediletta.
Ho ritrovato la mia Sorella Montagna!
Essa è fatta della mia stessa sostanza,
è impregnata degli stessi raggi di Sole...
Eppure ci eravamo perduti di vista.
Non la frequentavo più,
"non ero più in comunione con Lei".
Nonostante ciò l'amavo e la desideravo appassionatamente.
Avevo creduto di fare a meno di Lei...
Signore, io l'ho ritrovata infine,
meravigliosamente bella.
Io l'amerò e la difenderò, Signore
la mia Sorella Montagna che non ha braccia,
la mia Sorella Montagna che non ha Voce.
Mi batterò per Lei:
perché Tu, Signore, l'hai affidata a me
e a tutti gli Uomini!
Dal Tazzetti ?
Il bravo mussulmano si reca, una volta almeno nella vita, a visitare la Mecca.
Il buon GiovaneMontanaro, almeno una volta l'anno, sale alla vetta del Rocciamelone per purificare anima e corpo, come la ormai quasi secolare Tradizione della GM invita a fare.
In verità quest'anno si è trattato quasi più di un assedio che di un pellegrinaggio. Il plotone GM si è diviso in quattro squadre ed a me sta il compito di relazionare le azioni di quei valorosi ascesi dal versante di Malciaussia.
Il ritrovo di questo manipolo è avvenuto infatti nel pomeriggio di sabato sulle sponde del suddetto lago: una quindicina di soggetti buffamente abbigliati si avventurano, sotto gli sguardi incuriositi di alcuni turisti-fai-da-te, su per gli erti pendii che portano al bunker Tazzetti.
Quassù si attardano ancora gli ultimi raggi del sole filtranti dalle cortine delle alte vette spruzzate di neve in attesa del nostro giungere; poi con un ultimo luminoso baluginìo si ritirano per lasciare il passo alla sera.
Insieme ad essi se ne vanno due baldi giovani del nostro gruppo, che hanno deciso di portare in notturna l'assalto alla cima. La loro è una storia di ardimento e fatica, ma altri avranno l'onore di narrarla.
A rimpolpare le nostre file ci sono per fortuna altri due soci solitari che, per vie traverse ci hanno preceduti e con grande spirito pratico hanno già provveduto alla sistemazione di tutti noi.
In men che non si dica siamo già al lavoro (di mandibole); attorno ad un tavolo (da pranzo) a far piani per l'indomani.
Così alle cinque del mattino, come in un film di Walt Disney, abbiamo ripiegato il manto stellato della notte e buttato giù dal letto il sole perché ci illuminasse il cammino.
Sono convinto che quelle fosche nuvole hanno cominciato a raccogliersi sopra di noi per ripicca del sole che avrebbe voluto dormire ancora un poco.
Però quando abbiamo messo piede sul ghiacciaio, forse commosso dalla nostra pertinacia o per simpatia, l'astro diurno è tornato a sorridere benevolo dall'alto ed a scaldarci il cuore.
Poi, finalmente in vetta.
Gli amici saliti per altre vie ci attendono, e non solo loro! Sembra di essere in via Roma in ore di punta (ma senza smog); si fatica quasi ad intravedere il suolo tra il groviglio di membra umane e bisogna prendere il numerino per poter fare la foto vicino alla Madonna.
Una sorpresa ma anche un piacevole spettacolo tanta gente su una montagna. La mia speranza è che le tracce del loro e nostro passaggio rimangano solo sul libro di vetta.
Sogni e preghiere si intonano bene con l'ambiente d'alta montagna, i rifiuti no.
Così dopo aver affidato i primi alle ali del destino, le seconde ad un refolo di vento e gli ultimi agli appositi sacchetti da riportare a valle, ci siamo accomiatati dagli amici che tornavano alle loro case per itinerari diversi dal nostro.
Un ultimo sguardo all'azzurro ed è ora di rituffarci tra le nuvole basse che coprono il mondo reale.
Daniele Cardellino
Dalla punta ?
Poteva essere un sabato come tanti altri. Poteva essere una gita di tutto riposo. Ma si stava parlando del Rocciamelone. Era stato il mio primo tremila e la mia prima punta in invernale. Bisognava escogitare qualcosa ma erano già le undici e si partiva alla mezza. Mentre stavo preparando lo zaino ecco che mi giunge finalmente l'ispirazione: perché non compiere l'ascensione al Rocciamelone nello stesso pomeriggio senza doversi fermare al Tazzetti? Bello a dirsi ma difficile da realizzare visto che mancava poco più di un ora alla partenza e dovevo organizzare ancora tutto. Non mi perdo d'animo e subito cerco per telefono un compagno che venga con me. Dopo un bel po' di rifiuti ecco che spunta Luca che senza pensarci su due volte accetta.
Filava troppo liscio per essere vero ed infatti all'ultimo scopro sulla Stampa che domenica oltre alla nostra celebrazione per l'ottantennio ne veniva effettuata un'altra in occasione del viaggio del Papa a Sarajevo. Afflusso previsto in vetta: 400 persone. Addio al bel sogno di poter dormire nel bivacco del Rocciamelone.
Il tempo passa è bisogna prendere una decisione. Quale? Semplice, basta portarsi la tenda e il sacco a pelo. Ormai è tardi e così si parte, con lo zaino carico come ai "vecchi tempi" da Boy Scout.
Sono le 16,15 quando lasciamo le macchine alla diga di Malciaussia. Due ore di cammino e giungiamo già provati al rifugio Tazzetti dove sono ad attenderci da un bel po' Giorgio e Silvana che ci avevano preceduti da un'altra via.
Il mio orologio segna le 18,40 quando lasciamo alle spalle anche il rifugio Tazzetti e i nostri amici che ci guardano con un'aria un po' perplessa. Neanche farlo apposta visto i problemi già superati, cala in pochi attimi, prima un fitto nebbione che mette a dura prova i miei pochi e sfumati ricordi del percorso da seguire, poi, la temperatura già mite, si abbassa ulteriormente creando sulle rocce il temuto "verre du glacier" che ci fa penare non poco. Si va avanti, pensando inesorabilmente ad un ormai sicuro pernottamento sul ghiacciaio visto la tarda ora.
Giunti esausti al glacier du Rochemelon ritorna il sereno e la vista della vetta che appare così prossima, ci induce a continuare l'ormai penoso cammino. Estasiati dal paesaggio e dal gioco di colori, luci e ombre che il tramonto ci viene ad offrire, non ci rendiamo conto che il tempo passa, la fatica aumenta e la punta sembra sempre lì a due passi.
Sta di fatto che la notte giunge e la Madonna del Rocciamelone che sovrasta la vetta svanisce nelle tenebre. Ma lo sfinimento fa la sua parte e le visioni provocate dalla mente ormai annebbiata dalla fatica non tardano a regalarci un'altra figura divina che ci conduce sino alla sommità del Rocciamelone.
Senza indugi entriamo nel bivacco aspettandocelo zeppo di pellegrini alpinisti. Invece ci sono solo due persone che ci osservano sbigottite visto la tarda ora. Un buon minestrone Knorr e un thè ci conciliano un guadagnato riposo, intervallato da una breve sveglia alle cinque per rammentare con un rapido sorriso maligno i nostri compagni che sicuramente stavano partendo dal rifugio per raggiungerci e che ci sveglieranno quasi alle 9,00.
Il resto della giornata lascio ad altri narrarlo.
Stefano Risatti
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10-11 settembre - Raduno intersezionale al Loson
Escursione ai casolari dell'Herbetet
Poiché? nel programma di escursioni e gite, proposte come contorno al raduno intersezionale nel Gran Paradiso, era anche prevista una passeggiata panoramica alle grange dell'Herbetet, un gruppo di non più giovanissimi partecipanti sceglieva, nella mattinata di domenica, questo percorso che, visto anche il tempo incerto, permetteva una interessante e relativamente comoda camminata.
E così, dopo una abbondante colazione, una ventina di persone si avviava prima al lago del Loson e poi, sul sentiero, verso quel gran balcone che, poco sopra le già citate grange offre una grandiosa vista di tutto il gruppo del Gran Paradiso; il tutto fra camosci e stambecchi altro gran paradiso per i fotografi.
Dopo una sosta, con ammirati commenti, e ricordi di gite effettuate in tempi più o meno lontani, nostalgie e propositi, il ritorno con il tempo che, via via guastandosi, regalava anche qualche goccia di pioggia prima del rientro al Vittorio Sella.
Come per tutto il raduno anche questa passeggiata è stata una gradevole occasione di ritrovo o di conoscenza fra i soci delle varie sezioni che, pur lontane, sentono viva la necessità di incontri come questo a conferma che la frequentazione della montagna ci darà ancora e sempre insostituibili momenti d'amicizia.
Lodo
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Gran Serra
Sabato sera ... il cielo è stellato, le previsioni per domani sembrano belle ... con queste premesse non possiamo far altro che radunarci per decidere le diverse destinazioni di domani: una sola cordata tenterà di salire la Grivola, una quindicina di persone si recheranno ai Casolari dell'Herbetet ed almeno una ventina di persone salirà al Grand Sertz.
Dopo aver formato le cordate si decide l'ora di partenza e poi ognuno, dopo aver preparato l'occorrente per la salita, può "tentare" di dormire. Le ore 5 arrivano forse troppo presto... ci alziamo, facciamo colazione ed al chiarore delle pile ci incamminiamo sul sentiero; dopo poco più di un'ora formiamo le cordate, calziamo i ramponi e continuiamo la nostra ascesa che viene ben presto rallentata da un ripido canale di ghiaccio misto a pietre e neve ...al termine del canale, dopo aver "perso" un paio di partecipanti proseguiamo sul ghiacciaio.
Verso le ore 11, dopo aver superato alcune roccette, i primi sono in vetta ... la giornata è stupenda anche se minacciose nubi si stanno addensando all'orizzonte. Mentre le ultime cordate stanno ancora salendo, i primi iniziano già la discesa; a pochi metri dalla vetta incontriamo Daniele e Stefano che, dopo aver "fallito" la salita alla Grivola, hanno deciso di raggiungerci. Le nubi che vedevamo all'orizzonte sono ormai sopra di noi ed il tempo non promette niente di buono ... affrettiamo il passo giungendo al termine del ghiacciaio sotto un abbondante nevischio; ormai liberi da corde e ramponi ci "lanciamo" quasi di corsa verso il rifugio raggiungendolo, nonostante alcuni infortuni a caviglie e ginocchia, prima del diluvio.
Al rifugio ci rifocilliamo e, nuovamente tutti uniti, ci raccogliamo intorno all'Altare per ringraziare il Signore per questi stupendi momenti di vita associativa. Ancora due pasticcini, un bicchiere divino, molti abbracci e con il tempo ormai decisamente brutto facciamo ritorno alle nostre città.
Carola e Marta Rainetto
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17-19 settembre - Gemellaggio G.M. - Juralpe
Giovane Montagna e la Juralpe in Svizzera. La "Juralpe" ha finalità simili alla nostra, è stata fondata l'11 aprile 1920 (nel '95 festeggerà i 75 anni) a Concise, sulla sponda Ovest del lago di Neuch'tel. IL suo nome vuole suggellare un gemellaggio fra il Giura e le Alpi, ed i membri sono svizzeri francofoni, dei cantoni Vallese, Vaud, Neuch'tel.
Ad essere sincero, debbo dire che non ho mai osato pensare ad un gemellaggio, ma chi mi ha suggerito di proporre un possibile incontro è il nostro Presidente, Cesare Zenzocchi; possibilità che, d'altro canto, è stata favorita dal Presidente della Juralpe, Jean Martin residente a La-Tour-de-Peilz, presso Losanna.
Dopo due anni dedicati alle studio delle modalità ed al luogo di approccio, finalmente si decide per il 17-18-19 settembre alla nostra Casa per Ferie allo Chapy. Anche qui, però, la scelta delle gite non è facile ed alla fine di agosto, vista l'instabilità meteorologica ed i problemi di viabilità in Val Veny e in Val Ferret, si pensa ad offrire sei probabili escursioni nei tre giorni previsti, in funzione delle condizioni.
Come coordinatore di gita, sono già avvezzo al maltempo, alle gita annullate ed altre amenità simili, ma alla vigilia era veramente troppo: il 17 settembre sarebbe stato probabile trovare neve sui prati di Courmayeur!! Ormai, però, era tutto pronto ed alcuni amici ci aspettavano già allo Chapy, mentre 18 svizzeri ci avrebbero atteso a La Palud per essere condotti al nostro Rifugio Reviglio.
Alle 7,30 del 17 parto da Torino con l'animo predisposto al peggio: quindi, qualsiasi forma di miglioramento sarà ben accetta. Arriviamo allo Chapy con cielo semicoperto e vento.
Verso le 12 ci incontriamo con gli amici elvetici e, dopo esserci salutati, aver preso posto ed esserci rifocillati, partiamo per la gita. Già, ma quale gita? Dove? La neve sopra di noi è pressoché uniforme, la Val Ferret è bianca e gonfia di nebbie, lo Chetif è innevato, come pure il Pavillon.
La zona più accessibile pare sia il Miage, perciò ci dirigiamo con le auto a la Visaille e proseguiamo a piedi per il Combal. Fin lì la strada è facilmente percorribile, poi gli ultimi quindici minuti, dal Combal al Miage, assumono un aspetto da alta montagna: non fosse per i larici che ancora ci sono, parrebbe essere 2000 metri (di quota) più in alto. Al lago del Miage gli squarci di sereno stanno aumentando, mentre il vento continua a sferzarci e l'alta quota è ancora coperta di nebbie. Ma poteva essere peggio!! Comunque sulle rive del lago abbiamo modo di iniziare a fraternizzare, mentre loro rimangono stupiti nell'ammirare un massiccio così ripido ed aspro, giacché? sono abituati a vederlo da Ovest, quindi più morbido, più adagiato.
Al ritorno facciamo una breve sosta a Nôtre Dame de la Guerison: è un attimo di raccoglimento, senza interferire con le proprie opinioni.
Poi ci ritroviamo tutti allo Chapy, per la cena, ed è doveroso fare un plauso alle nostre socie, improvvisatesi valenti cuoche: sono state veramente stupende, meravigliose ed impareggiabili e la cena parimenti squisita.
Alla fine, come è uso presso gli amici svizzeri, ci raduniamo in salone per abbozzare qualche canto, sia in italiano che in francese, e Jean Martin ne approfitta per farci un saluto, del quale si è già preparata una versione in italiano, che ci legge, e che mette in luce l'amicizia fra le genti dei due versanti delle Alpi.
Cari amici,
Una volta si diceva che le Alpi erano una barriera insormontabile che divide l'Europa.
Tuttavia, già nei tempi remoti, gli uomini hanno attraversato le Alpi creando prima dei sentieri, delle vie e oggi anche dei tunnel.
Per la difficoltà nell'attraversare le Alpi e anche a causa dei pericoli che si presentavano per i viaggiatori, le Alpi hanno permesso di creare delle relazioni di vario tipo. All'inizio furono relazioni commerciali, poi erano delle relazioni di mutua assistenza tra la gente sul versante nord e quella del versante sud, e poi finalmente si sono create anche relazioni spontanee d'amicizia tra gente che ama vivere nelle montagne e tra quelli che provano il grande piacere di passare il loro tempo libero sulle montagne.
E proprio oggi è questo che viviamo assieme, e io colgo l'occasione, cari amici, per presentarvi i miei più cordiali saluti dalla parte del gruppo "JURALP", e vi ringrazio cordialmente a nome di tutti i partecipanti, per la vostra gentile accoglienza in questa bella casa.
Desidero anche ringraziare in modo particolare Ettore, che ha avuto l'idea di questo incontro.
Siamo lieti e felici di poter passare questi giorni in vostra compagnia e per questo vi ringraziamo infinitamente.
Dopo tanti timori iniziali, l'esordio di questo incontro pare sia stato buono.
Domenica 18 sarebbe stato un giorno dedicato alle grandi gite: nel programma iniziale si era previsto il Mont Fortin oppure il bivacco Fiorio. Ma al mattino, prima ancora di colazione, è bastato guardarsi attorno per capire quanto fosse necessario ridimensionare i progetti: bivacco Fiorio pressoché irraggiungibile soprattutto per una voluminosa cappa di nebbie già a valle del Col Ferret, Pavillon insidiato da nubi, come pure lo Chetif; da scordare il Mont Fortin per la troppa neve. L'angolo meno perturbato è il Mont de la Saxe, con il rifugio Bertone al quale pensiamo di arrivarci da Planpincieux.
Perciò fissiamo la partenza alle 9,30, affinché l'ombra possa ridursi. Parcheggiate le auto a Neyron, ci avviamo per l'ampia mulattiera, ma dove essa si riduce, cioè a 1800 m circa di quota, incontriamo anche la neve, che dall'alpeggio di Leuch? a 1923 m è uniforme ed abbondante. L'attraversamento della successiva foresta ha caratteristiche pressoché "natalizie" ed il nostro arrivo alla tavola panoramica soprastante l'alpeggio di Le Pré ha sapore di alta quota. Nebbie sempre meno dense ci fanno ammirare alcuni scorci sul Monte Bianco e le Grandes Jorasses.
E' con vera soddisfazione che sostiamo al rifugio Bertone per una minestra (... stare al caldo fa sempre piacere ...) mentre aumentano le possibilità di dialogo con i nuovi amici.
Il ritorno si svolge sullo stesso percorso e con condizioni meteorologiche stazionarie: tutto sommato, quasi buone. Alle 15,30 ritroviamo le auto e, mentre due scendono a Pré-St-Didier, con gli altri saliamo (in auto) fino all'Arnouva, sperando di far loro vedere il Triolet, il Dolent, il ghiacciaio a coda di volpe di Pré-de-Bar ....
... Ma riusciamo a vedere poco: all'Arnouva nevica! Pazienza, non ci resta che trarre profitto ed accontentarci delle belle ore trascorse finora, e facciamo quindi ritorno allo Chapy.
A cena, meglio ancora della sera precedente, gustiamo cibi squisiti. Alla fine, Jean ha un attimo di sgomento: per loro è il giorno del digiuno!! Ma questa crisi è in breve superata: sono all'estero, perciò ....
Finalmente, lunedì 19 è possibile ammirare il bel sole italiano: il cielo è terso, le nuvole praticamente scomparse.
Dopo colazione in breve ci avviamo al Pavillon du Mont Fréty per la bella mulattiera nel bosco. All'inizio pare così semplice, ma verso l'alto ritroviamo la neve e nell'ultimo tratto è come essere nuovamente ad alta quota. Quando arriviamo al Pavillon siamo circondati da una meravigliosa cerchia di monti: dall'Aiguille Noire al Monte Bianco ed alle Grandes Jorasses, in abito pressoché invernale e senza una nuvola in cielo. E' uno spettacolo stupendo che ci offre la catena del M. Bianco sotto la luce di un sole splendido.
Gli amici svizzeri sono entusiasti innanzi a tanta bellezza, sebbene avvezzi alla montagna.
Dopo breve tempo ci avviamo in discesa e verso le 13 ci ritroviamo allo Chapy. Il nostro incontro si conclude con una meravigliosa "soupe à la valpelinentze" molto apprezzata dagli svizzeri.
Purtroppo viene anche l'ora degli addii, ma una novità per gli amici di Torino è stata la toccante forma di saluto degli svizzeri: un arrivederci tutti uniti mano nella mano formando un unico grande cerchio.
Perciò, diciamo veramente "ARRIVEDERCI" quant'è bella l'amicizia alpina!
Ettore Briccarello
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9 Ottobre - Punta Ostanetta
Con un piccolo gruppo di soci ci ritroviamo sulla spianata dei Ruccas, sopra Montoso per la salita alla Punta Ostanetta: è un sito deserto, quasi spettrale con due enormi caseggiati grigi, solo pieni di finestre grigie.
Fa freddo e c'è una gran nebbia: ci avviamo un po' ingrugniti .... che la gita riesca male?
Ad un tratto, sbucati dal mare di nebbia, ci accoglie uno spettacolo indimenticabile, che ci ripaga del triste inizio e ci dà una gran carica di vita. Un sole radioso e caldissimo splende su un mare infinito di nebbia punteggiato di isole rocciose: la valle del Po è nascosta sotto di noi; siamo isolati al di sopra del mondo. Sensazione di meraviglia e di pace.
Il sentiero si snoda a mezza costa fino al colle Bernardo: piano piano, salendo gli ultimi metri, sorge bellissimo e improvviso nel cielo azzurro la massiccia e familiare potenza del M. Viso, lì a due passi. Naturalmente fotografia di gruppo e dopo breve si raggiunge la cima arrotondata della Punta Ostanetta: in lontananza i ghiacciai del Rosa e del Bianco.
Carlo Allara
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23 ottobre - Da Càstino a...
Sarebbe stata una bella gita: nella prima domenica di ottobre avevo avuto modo di esaminare il tratto più impegnativo e di visionare gli inizi dei due tratti successivi.
Purtroppo sono costretto ad adoperare il condizionale, perché la gita è stata incompleta ed amareggiata da due cause che non l'hanno resa bella.
Prima cosa: è stata avversata dal maltempo, ma questo è ormai un classico per le gite da me organizzate e, in sè, non avrebbe grande importanza.
Peso rilevante l'ha invece avuto il secondo fatto: quando ci siamo ritrovati, alle 13,30, ci siamo resi conto di aver perso un partecipante.
E' stato certamente un fatto spiacevole ed a questo punto vorrei invitare tutti coloro che prendono parte alle gite a rileggersi il "VADEMECUM del partecipante alle Gite Sociali", la cui ultima edizione è apparsa sul Notiziario 2-94, specialmente laddove recita:
_ Lo scopo delle gite sociali è di condurre TUTTI i partecipanti alla meta: l'andatura e l'itinerario saranno atti a mantenere il gruppo compatto.
(e questo valga di monito anche per coloro che costringono il coordinatore a corrergli dietro per timore che prendano un sentiero sbagliato, poiché? ci sono sempre i buontemponi che si divertono a girare i segnali come è già successo, e perdere perciò di vista quelli che non corrono).
_ Sia in salita che in discesa la comitiva dovrà restare il più possibile unita. Chi si allontana ... deve informare il coordinatore del suo programma e quale percorso verrà effettuato ... senza recare disagi ai partecipanti alla gita sociale.
Per ritornare alla pura cronaca, domenica mattina siamo ad arrivati ad Alba sul pullman della "AMC" condotto dall'amico Sandro: pioveva. Nell'attesa e nella speranza che il tempo migliorasse siamo stati a Santo Stefano Belbo al Museo Cesare Pavese. Con sollievo il tempo pare migliorare e ci decidiamo per la partenza da Castino viste le condizioni meteorologiche apparentemente accettabili.
Strada facendo è ricominciato a piovere e un gruppo di sette partecipanti ha creduto bene di ritornare indietro. Alle 13,15 al bivio presso Cravanzana, mentre attendevamo il nostro autobus da Castino, sognavamo una accogliente trattoria con piatti di tagliatelle fumanti, o polenta e salsiccia o ... qualche altro buon piatto caldo.
Invece per circa quattro ore l'autobus della "AMC" è stato costretto ad affrontare la prova di affaticamento sul percorso Cravanzana-Feisoglio-Niella Belbo-Feisoglio-Cravanzana-Castino-Cravanzana ripetuto svariate volte, mentre a bordo i trentatré rimanenti partecipanti e l'autista erano in apprensione.
Ma ... tutto è bene quel che finisce bene.
Ettore Briccarello
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Da... a Càstino
Avevo tanto sognato questa giornata di relax, per curarmi i disturbi prostatici da stress.
L'inizio è buono. Siamo un bel gruppo: età medio-alta. Il passatempo preferito durante le interminabili ore passate in pullman (vedi sotto) è la gara di anzianità alla Giovane Montagna: deve aver vinto Adami, credo.
Le previsioni davano tempo variabile: infatti è variato più volte dalla pioggia fine alla pioggia battente. La pubblicità ci aveva attirati promettendo una passeggiata fra i colori dell'autunno "nell'ambiente aspro e selvaggio" delle Alte Langhe. In realtà su giacche a vento, giubbotti e ombrelli abbiamo ammirato tutta la tavolozza di colori, resi più brillanti dal lucido della pioggia.
Ma ci siamo divertiti lo stesso. Abbiamo visitato la casa natale di Cesare Pavese, che si trova vicino ad un ristorante tipico; il che ci ha fatto intravedere un finale di giornata interessante.
Abbiamo camminato un paio d'ore, fatto un po' di derapage lungo i sentieri fangosi con l'attenzione ormai rivolta alla "piòla", concludendo, verso le tredici al fatale incrocio!
Qui una piccola e innocente variante idraulica di un Socio ha generato una interminabile e feroce caccia all'uomo durata cinque ore. Esterrefatte Comunità di indigeni hanno visto un pullman percorrere decine di volte la stessa strada; gente entrare e uscire da tutti i bar, ristoranti, piòle e alberghi della zona; fare telefonate frenetiche. Siamo passati dodici volte davanti alla stazione dei Carabinieri di Cravanzana, finché? ci hanno fermati per movimenti sospetti.
Il programma diceva "lasciato Castino......": L'abbiamo lasciato venticinque volte! Delle pattuglie si sono dislocate nei punti strategici, ma il ricercato ha rotto l'accerchiamento ed è riuscito a dileguarsi.
Alle ore 18,00, alla stazione di Alba, il mistero si è chiarito.
Alle 19,30 eravamo a Torino.
I miei disturbi prostatici da stress erano decisamente aumentati!
Carlo Baffert
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SERATE IN SEDE
Giovedì 22 settembre - Viaggio sul tetto del mondo
Questa volta siamo stati veramente in alto: gli amici Maria Teresa e Gianni ci hanno condotti nientemeno che nei luoghi ove si alza il "tetto del mondo".
Grazie al viaggio da loro compiuto, prima in Tibet poi in Nepal, abbiamo potuto visitare quei luoghi così lontani, fino a percepirne la differenza.
Da un lato il Tibet, bello, aspro, ricco di storia ma purtroppo vittima del saccheggio culturale e, perché no?, economico perpetrato dal regime politico cinese negli ultimi anni.
Dall'altro il Nepal, con particolare riferimento a Katmandu, ai suoi templi, ai suoi colori, alla sua brulicante vita: quasi un altro mondo a sia pur breve distanza.
Per finire, un interessante trekking alla base dell'Annapurna ci ha condotti per foreste e villaggi fino alla base di questo colosso: abbiamo realmente visto angoli nuovi molte volte sognati.
Ettore Briccarello
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Giovedì 20 ottobre - Storia delle stelle
Grazie alla dottoressa Raiteri dell'Osservatorio di Astrofisica, siamo usciti dalle nostre usuali dimensioni per andare a scoprire altri mondi.
La sua spiegazione ci ha fatto percepire l'enormità dello spazio che ci circonda e quanti altri mondi vi siano, o meglio, vi possano essere.
Dalla sua conferenza, con suggestive diapositive, abbiamo anche scoperto come vi siano stelle, stelle nuove od addirittura stelle morenti: com'è veramente grande quest'universo!
Ettore Briccarello
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VITA SEZIONALE
Notizie dall'Africa
Ho ricevuto due lettere dal nostro socio fratel Enzo Clerici per ringraziarci del pacco di felpe e tute inviategli a maggio, per i bambini di una scuola di montagna a 2500 m distribuiti come premi scolastici. Ora pubblichiamo una lettera spedita il 3 giugno, così che possiate capire su quale terreno opera.
Rosangela
... Aspettavo che arrivasse anche il pacco per darti conferma. Infatti è arrivato senza problemi. Altri pacchi arrivati contemporaneamente, hanno avuto problemi: ad Addis Abeba è stata imposta una forte tassa di dogana, per cui non sono stati neppure ritirati. Dispiace perché è tutta roba che andava all'Ospedale, e molto utile qui a Yambo dove non si trova niente, non c'è neppure un negozio, e le distanze con la città - specie Addis Abeba - su strade malandate, sono notevoli e faticose a percorrersi. Io avrò già fatto una volta l'equivalente del giro della Terra su quelle strade! Comunque per il pacco della G.M. tutto bene e ringraziamo il Signore. Scusa per tutto il lavoro extra di preparazione e spedizione che hai dovuto fare.
Se potrò ancora interessarmi un po' di quella scuoletta di Alamgawa di cui scrissi l'anno passato, lo faccio volentieri. Ora vogliono coinvolgermi molto di più nell'ospedale, dovuto anche alla partenza di qualcuno del gruppo di Milano, che lavorava quasi a tempo pieno per quello, e non so .... come le cose si evolveranno.
L'Etiopia è sempre indietro per la mancanza di servizi essenziali, difficoltà burocratiche ecc. Certo l'Ospedale di Yambo che offre a gente tra la più povera servizi che non si trovano da altre parti, compreso tra i ricoverati, vestire i bambini più stracciati ed anche i grandi, vitto abbondante (molte malattie sono dovute a malnutrizione), medicine ecc., richiede un lavoro non facile ed impegnativo, per chi vi è dentro a tempo pieno, comprese le due suore della Consolata ed il gruppo di laiche consacrate di Milano.
Comunque di salute, malgrado i tanti e tanti chilometri, sto bene, anzi, assieme ad un altro coadiutore, Fratel Domenico, abbiamo aggiunto altri chilometri a questo week-end per recarci di nuovo al Parco Nazionale della montagne del Bale, godendoci l'aria dei 4000 metri (la strada carrozzabile arriva al punto più alto a 4300 m). Non c'è neve; qualche volta può cadere del nevischio ghiacciato. Il paesaggio è un po' diverso dalle Alpi: la cima della catena è piatta con qualche cucuzzolo di origine vulcanica. Tuttavia l'aria, la vegetazione, le luci, i colori, le rocce, tutto fa credere di trovarsi in alta montagna, come è effettivamente. Penso che quella strada che non è asfaltata ma discreta, sia la più alta dell'Africa ed anche dell'Europa. Ho fatto anche delle diapositive, che - se riuscite - potrò mostrare un giorno agli amici di Torino.
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Consigli Sezionali
Nelle riunioni degli ultimi consigli, oltre agli argomenti di normale amministrazione, è stato esaminato e approvato il calendario gite per il 1995.
Inoltre, si decide che la sezione contribuisca a due iniziative di solidarietà: versando una somma di denaro, alla rubrica "Specchio dei Tempi" del quotidiano La Stampa, in favore degli alluvionati, ed un'altra a Clerici, fratello laico delle Missioni della Consolata, per le necessità della missione etiope in cui è attualmente impegnato.
Il Presidente
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ASSICURAZIONE PER ATTIVITÀ SPORTIVE
E' possibile acquistare tramite la Giovane Montagna la Carte Neige alle seguenti tariffe:
180 F.F.(scontato 160 F.F.prima di Natale) validità un anno.
Coperture:
Spese mediche per infortunio, sino a 12.500 F.F.
Per primo soccorso (elicottero) sino a 100.000 F.F.
Per responsabilità civile sino a 5.000.000 F.F.
Le clausole di assicurazione sono visibili in sede.
Per informazioni rivolgersi in sede, oppure al Sig. FORNERIS Giovanni (tel. 776.56.62)
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LUTTI
Nel mese di giugno è mancato improvvisamente Giampiero DE PAOLI. Alla famiglia e a Celestina le più sentite condoglianze dei soci.
Un altro vecchio socio ci ha lasciati: Angelo MUSSO ha anch'egli raggiunto la Cordata Celeste.
Siamo tutti vicini a Enzo Clerici per l'improvvisa scomparsa del padre Luigi, già socio della Giovane Montagna.
A Michele Isacco e alla sua famiglia le nostre condoglianze per la scomparsa del padre.
E` mancata la mamma di Don Piero Laterza: che la Madonna del Rocciamelone, a cui don Piero ha dedicato tante energie, accolga le nostre preghiere di suffragio.
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Sposi
Auguri a Roberto Mochino per il suo matrimonio.
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Gite Sociaj
Chi a pensa 'd conòsse tuti ij mai
ch'as preuva a organisé 'd gite sociaj!
A capirà che sì ant la Madre Tèra
j'é pa gnente 'd pì dur, gnanca na guèra.
La dòta pì essensial l'é la passiensa,
pì ancor che avèj dij mont la conossensa;
Esse 'n pòch dur d'orija p'r nen sente
le maldicense e le lamente.
Saré j'euj, ch'a l'é mej nen "s-ciaré
andoa che a certa gent a buta ij pè!
E ringrassié, a la fin "d l'escursion,
se gnun l'é" robatà giù 'nt "l valon.
Decide l'ora 'd parte a l'é 'n torment
p'r podèj acordé tuta sta gent!
S'it parte prest j'e col ch'a deurm ancora,
e col che dcò a mesdì l'é tròp bonora.
(...)
Finalment a ven l'ora dla partensa,
t'i-j bute tuti 'n fila con passiensa;
ma dòpo des minute ò pòch "d pì
la fila a l'é slongasse a l'inifinì.
Ij prim a coro come a fusso 'd mat
e a rampio su dle ròche come 'd gat!
J'ùltim van pian, a l'han pa gnun-e presse,
e a l'han sempre na scusa p'r fermesse.
Quand, finalment, soma rivà 'n sla ponta
"l "cap" a serca torna 'd fé la conta
e a la fin "dcò chiel resta stupì
chá sio rivà tuti fin-a lì
(...)
Comensoma a calé con atension,
ma 'l Grup dij prim a cor pì fòrt d'l tron!
Faje pa la moral vànsate 'l fià,
che p'r lor speté j'àutri a l'é 'n pecà.
El second grup a cala lentament
p'r nen sforsesse tròp ij legament,
a pìo la dissèisa an alegria
e 'l prim grup a san gnanca andoa ch'a sia.
Chi ch'a guarda na fior, chi na laserta,
e chi ch'a l'ha na scarpa ch'as duerta;
quaidun as f'rma a l'ombra a ciaciaré
e dj'àutri a diso ch'a-j fan mal ij pé"!
Quand, finalment, as riva giù 'n pianura
a sauto tuti an pressa ant la vitura.
Un dòpo l'àutr a ciapo tuti 'l vòl,
e 'l diretor a resta coma 'n fòl!
A resta sol, a chiel j'é gnun ch'a-i pensa,
gnun ch'a-j dimostra 'n pò 'd riconossensa.
La soa sodisfassion penso ch'a sia
"d podej dì: "La gita a l'é finìa"!
Dom
Dal notiziario del CAI di Rivarolo / 1994
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