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Notiziario Sezione di Torino Ottobre 1995
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VITA SEZIONALE
"GIOVANE" PIÙ GIOVANE
Può anche sembrare un gioco di parole, invece è una piacevole nota positiva della nostra sezione. Infatti, nuovi giovani si stanno inserendo con entusiasmo nelle varie specialità alpine.
Le esperienze che stanno maturando e la spontaneità, che è propria dei giovani, sono state e dovranno sempre essere di più uno stimolo per cercare di mantenere doppiamente "giovane" la nostra Associazione.
L'occasione delle votazioni per il rinnovo del Consiglio sezionale, deve essere il momento per coinvolgerli in altre attività non puramente "sportive" e per fare in modo che non siano sempre gli stessi i "portatori".
L'attività della sezione, come avrete avuto modo di seguire nelle varie relazioni dei notiziari, è buona, e l'assemblea sarà il momento adatto per uno scambio di opinioni con il fine di migliorare o promuovere le attività sezionali.
Il Presidente
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Giovedì 26 ottobre 21,15 h - ASSEMBLEA ORDINARIA dei SOCI
L'Assemblea ordinaria dei Soci è convocata presso la sede Sociale per discutere e deliberare sul seguente
ORDINE DEL GIORNO
1) Relazione del Presidente
2) Esame del bilancio consuntivo 1994/1995
3) Nomina del seggio elettorale per l'elezione del nuovo Consiglio Sezionale e dei Delegati al Consiglio Centrale per il biennio 1995/1997
4) Varie ed eventuali
MODALITA' PER IL VOTO.
1) I Soci troveranno allegata a questo Notiziario la scheda (o più schede) che dovrà essere spedita o consegnata in sede compilata e sigillata, al seggio elettorale entro le 23,00 h di giovedì 26 ottobre p.v.
2) Come da Regolamento (art. 20-21) hanno diritto al voto i Soci con più di 16 anni e in regola con la quota sociale. Chi, quindi, non ha ancora pagato la sua quota sociale può approfittare dell'occasione venendo all'Assemblea, e regolarizzando la sua posizione potrà ritirare la scheda elettorale e dare il voto.
3) Il seggio elettorale resterà aperto solo la sera di giovedì 26.
4) Dovranno essere eletti 14 Consiglieri e 15 Delegati. Si raccomanda di indicare i prescelti con cognome e nome.
RINNOVO CARICHE SOCIALI
Il CONSIGLIO SEZIONALE uscente è composto da:
BARBI Cesare CARDELLINO Daniele BARBI Marco CASTAGNERI MariaRosa BOGGERO Rosangela FERRARO Vincenzo BOLLA MariaTeresa GHIGLIONE Franco BOSA Sergio ROCCO Enrico BRICCARELLO Ettore ROCCO Giorgio BUSCAGLIONE Sergio ZENZOCCHI Cesare
Erano DELEGATI AL CONSIGLIO CENTRALE:
BOGGERO Rosangela GUERCI Alberto BOLLA MariaTeresa RAVELLI PierLuigi BOSA Sergio ROCCO Enrico BUSCAGLIONE Sergio ROCCO Giorgio CASTAGNERI MariaRosa ROSSO Roberto DE PAOLI Celestina SOLERA Lodovico FORNERIS Giovanni VALLE Roberto GHIGLIONE Franco ZENZOCCHI Cesare.
Un grazie a tutti i Consiglieri e Delegati che, in questo biennio, hanno collaborato nelle varie attività della Sezione.
Inoltre, diversi Soci hanno collaborato, pur non facendo parte del Consiglio sezionale o dei Delegati al Consiglio centrale, nelle varie attività; in particolare Stefano RISATTI, Luca e Matteo ENRICO e Claudio BERNARDI.
Soci che, sicuramente, sapranno dare un'attiva collaborazione nel prossimo Consiglio sezionale.
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ATTIVITÀ PREVISTA
22 ottobre - Gita di chiusura - Forte di Vinadio
Le Alpi sono la difesa naturale del Piemonte; eppure molte volte sono state valicate da eserciti nemici attraverso i colli. A difesa delle nostre vallate sono state costruite, ad opera dell'uomo, le fortificazioni.
Il Forte di Vinadio costituisce la difesa della Valle Stura, valle che più volte è stata occupata dai Francesi nel corso dei secoli. Precedentemente la difesa della Valle era affidata al Forte di Demonte, che nel periodo della Rivoluzione Francese venne completamente distrutto. Per volere di Carlo Alberto nel 1834 si iniziò la costruzione di una nuova fortezza più a monte e precisamente a Vinadio. I lavori terminarono nel 1849 e le costruzioni del paese vennero adattate al forte militare. Era questo armato con 45 bocche da fuoco e ospitava 1800 uomini. Sbarrava la valle dalla sinistra alla destra orografica della Stura con un fronte di oltre 600 metri.
Questa fortezza è la meta della nostra gita di chiusura del 22 ottobre. La visita al forte avverrà nella mattinata e saremo accompagnati da una guida locale.
Dopo la visita, ci sposteremo a Bagni di Vinadio dove gusteremo il pranzo presso l'Hotel Corborant.
Il Parroco di Bagni celebrerà la S.Messa nel pomeriggio.
Ritrovo di partenza :
p. Bernini 7,15 h
p. Pitagora 7,30 h
Mezzo di trasporto : pullman
Coordinatore di gita : BONFANTE Cesare tel. 4342612
Termine di iscrizione : 19-10-1995 in sede tel. 8174806
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12 novembre - Oasi Zegna (E)
Località di partenza : Bocchetto Sessera: Panoramica Zegna Biella
Dislivello in discesa : 200 m
Tempo di percorso : 3,30 h
Difficoltà : Escursionistica
Si raggiunge Bocchetto Sessera sulla Panoramica Zegna attraverso la Valle del Cervo partendo da Biella.
Tutto il percorso è su sentiero pressoché? in quota (1400 m circa) con lieve saliscendi tra boschi di faggi e di betulle affacciati sulla solitaria e selvaggia balconata della valle Sessera. Passati sotto gli impianti di Bielmonte si raggiunge Bocchetto di Luvera e poi si prosegue attraverso l'Alpe Margosio fino a Bocchetto di Stavello (1200 m circa) dove attende il pullman per il ritorno. Si conclude il giro della strada Panoramica Zegna attraverso Trivero e Biella.
Ritrovo di partenza : P. Bernini alle 8 h
Mezzo di trasporto : pullman
Coordinatore di gita : ALLARA Carlo tel. 4342675
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17-19 novembre - Assemblea dei Delegati a Moncalieri
L'annuale Assemblea dei Delegati al Consiglio Centrale del 1995 sarà organizzata dalla sezione di Moncalieri, nel suo 50° di fondazione, e si svolgerà presso l'OASI MARIA CONSOLATA DI CAVORETTO - TORINO.
Programma:
Venerdì 17 novembre.
21,00 - Presso la Collegiata romanico-gotica di Santa Maria della Scala in Moncalieri, i Coristi del Coro CAI UGET di Torino si esibiranno in una rassegna di Canti di Montagna.
Con l'occasione sarà presentato un NUMERO UNICO sui cinquant'anni della Giovane Montagna di Moncalieri, che compendia immagini e flash di attività alpinistica, sciistica, escursionistica e culturale della Sezione.
Sabato 18 novembre.
9,30 - Per i Delegati e Soci di tutte le Sezioni, visita guidata al MUSEO DELL'AUTOMOBILE "BISCARETTI DI RUFFIA" di Torino.
14,30 - Assemblea dei Delegati al Consiglio Centrale presso l'Oasi Maria Consolata di Cavoretto.
15,00 - Inizio dei Lavori Assembleari.
19,30 - Cena.
21,00 - Continuazione dell'Assemblea.
22,30 - Operazioni di voto per il rinnovo delle cariche sociali per il biennio '95/97.
Domenica 19 novembre.
8,30 - Ripresa lavori assembleari da parte dei Delegati.
9,30 - Appuntamento per i non delegati presso il Real Collegio "Carlo Alberto" di Moncalieri e visita guidata del primo Osservatorio Astronomico fondato da Padre Denza, del Museo di Scienze Naturali.
11,45 - Ritrovo di tutti i partecipanti nella Collegiata di Santa Maria della Scala per la Santa Messa.
13,30 - All'Oasi Maria Consolata di Cavoretto, pranzo sociale e al termine, scioglimento dell'incontro assembleare.
** Per la partecipazione all'ASSEMBLEA, che è aperta a tutti, ci si può iscrivere in sede entro giovedì 9 novembre p.v.
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26 novembre - S. Messa al Monte dei Cappuccini
L'ultima domenica di novembre, come da tradizione, un importante appuntamento ci attenderà al Monte dei Cappuccini: alle 9,30 sarà celebrata la Santa Messa per la commemorazione dei soci defunti.
Dopo la funzione saranno premiati i soci ventennali e più; seguirà un piccolo rinfresco.
Sono soci da 20 anni:
Maria ADAMI
Bruna BOLLA BARBERO
Sonia CANDUTTI TASSINARI
Don Piero LATERZA
Giovanna PARI RASTELLI
Furio PONTILLO
Renata PONTILLO ROSSO
Silvana ROSSO
Ci seguono da 50 anni:
Desiderio GALLO
Sergio MARCHISIO
Carolina RAVELLI
Ernestina ROSSETTI
Maria Clotilde ROSSETTI
Ci ricorderemo inoltre di Rosita MERLO BRENTA e di Giuseppe SELLA, che sono soci da 60 anni, mentre da 70 anni è socia Rosalba PILO.
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Apertura per le feste natalizie del Natale Reviglio
.....la Valle d'Aosta continua ad essere interessata da un flusso di correnti sud-occidentali umide e instabili, che provocheranno abbondanti nevicate dal
27 Dicembre 1995 - 8 Gennaio 1996
Per questo periodo, la Sezione mette a disposizione la casa per ferie Natale Reviglio ai Soci di tutte le Sezioni, ed in particolare ai Soci della Sezione di Torino, per trascorrervi un periodo di vacanza sulla neve.
I posti disponibili nella casa, nel periodo invernale, sono complessivamente 35.
Non essendovi personale addetto alla cucina, è indispensabile che ogni gruppo di partecipanti abbia una persona in grado di svolgere le mansioni di cucina. E' consentito l'uso dell'attrezzatura già presente, avendo cura di servirsene non più di due persone per gruppo, per evitare l'affollamento della medesima. Nei locali del Reviglio, sono disponibili prodotti alimentari non deteriorabili, che potranno essere acquistati al prezzo di costo.
Le prenotazioni, confermate da un acconto, vanno effettuate in Sede il giovedì sera oppure telefonando al (011) 817.48.06 dalle 21,00 h alle 22,30 h.
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Suggerimenti per il Calendario Gite 1996
Come lo scorso anno, nella bacheca della sede è a disposizione dei Soci un foglio dove possono essere riportate proposte di gite sociali e suggerimenti per nuove attività. Tutto verrà accuratamente compulsato dalla Commissione gite, per procedere alla stesura del calendario per il 1996.
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PROSSIME SERATE IN SEDE
Giovedì 9 novembre 21,15 h
Superati i problemi tecnici che non ne hanno permesso la visione nel giugno scorso, viene riproposto il film della cineteca CAI:
TRAGEDIA DELLA PARETE NORD DELL' EIGER 1936
Premiato al Festival di Trento 1982.
La parete Nord dell'Eiger, con i suoi 1800 m era la più alta e la più difficile, l'unica delle Alpi ancora da scalare.
Due alpinisti tedeschi, Toni Kurz e Andreas Interstoisser, tentano l'impresa nel 1936. Il film racconta tutte le fasi di questa pagina storica dell'alpinismo, fino alla tragedia finale in cui persero la vita i due alpinisti.
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Giovedì 7 dicembre 21,15 h
Paolo PARI e Alberto GUERCI presentano:
MONTI DI SOTTO ovvero ciò che si può vedere solo dall'alto
Un'eccezionale occasione per vedere foto con inquadrature squisitamente aeree. Data l'originalità dell'argomento vi invitiamo a intervenire numerosi a questa serata originale; in particolare, con l'occasione della seguente giornata festiva, sono invitate anche le giovani leve abitualmente impegnate con la scuola.
NB. Visione sconsigliata a chi soffre di mal d'aria.
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ATTIVITÀ SVOLTA
27 Maggio - Gran Bosco di Salbertrand in MTB
La gita doveva essere effettuata presso il lago Bianco sopra la diga del Moncenisio, ma la troppa neve ne ha sconsigliato lo svolgimento. In sostituzione quindi, si è pensato di andare al Gran Bosco di Salbertrand. Il tracciato si è articolato in una prima parte ,di salita, in una stupenda pineta, in una seconda ,di discesa , prevalentemente su asfalto ed infine la più tecnica, secondo i partecipanti, su un tratto del sentiero dei Franchi che ci ha condotto dal poligono militare di Gad sino alle macchine a Salbertrand. Il pranzo è stato consumato su una stupenda piazzola "verde" con tanto di panchine e tavoli.
Il numero di partecipanti è stato di sei persone, ben due in più della prima gita in MTB realizzata dalla Giovane Montagna.
Stefano RISATTI
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28 maggio - Monte Cristetto
Simpatica gita con un percorso vario e originale che, partendo da una frazione sopra Giaveno si dipana tra boschi e colli, con svariati cambi di rotta, per finire sopra una cresta rocciosa che porta in punta.
Data la giornata piuttosto calda è stato particolarmente gradito il percorso quasi tutto sotto gli alberi, con sosta presso una fresca sorgente.
A parte il percorso in sè ho trovato bello il fatto di ripetere dopo tanti anni una gita con la "Giovane Montagna" che, quando ero ragazzina, frequentavo assiduamente e alla quale devo in parte il merito della mia sempre grande passione per la montagna.
Sono dispiaciuta perché per motivi familiari, ho dovuto scendere prima, lasciando il resto della compagnia in vetta a godersi ancora un poco il panorama delle Valli Sangone e Chisone.
Mariangela Germano
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28 maggio - Breithorn Occid. e Centrale
L'idea di una scialpinistica al Breithorn nasce già in gennaio ed è così che una radiosa domenica di fine maggio ci troviamo dinanzi alle funivie di Cervinia. Non paghi della salita al solo Occidentale, conquistiamo anche il Centrale .... un 4000 in più non fa mai male. La discesa (in teoria possibile fino a Cervinia) non è delle più entusiasmanti .... la neve sembra proprio colla. A questo punto sembrerebbe logico tornare a casa, ma le giornate sono lunghe e uno di noi afferma che, in fondo, "di oggi non abbiamo fatto ancora niente": diventa d'obbligo una arrampicata ad Arnad; siamo, in verità, un po' cotti dal sole, ma la passione (o la mania per qualcuno) è troppo grande per farci rinunciare e ci spinge su, spit dopo spit, fino in catena. Poi, però, ci tocca proprio tornare a Torino.
Luca Enrico
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3-4 giugno - Palestra di Roccia
Partenza da Torino alle 14,15 h.
Dopo un'oretta per riuscire ad incontrarci lungo le vie di Torino riusciamo a partire alla volta di Cantoira.
Siamo Irene, Stefano, Alberto, Luca, Matteo ed io. Come da programma andiamo ad arrampicare (o tentare per il sottoscritto) in una palestra a lato della strada poco dopo il paese di Cantoira. Tutti sono molto convinti e preparati per affrontare questa giornata e mezza di arrampicata.
Alla sera cena a base di pizza; dopo ci rilassiamo sentendo i mitici racconti del leggendario Stefano alle prese con le rivolte africane.
Beviamo, alla salute di tutti, un caldissimo vin brülè? (che a quanto pare era un po' troppo speziato ...) che ha suscitato in noi reazioni diverse .....
Dormiamo ospitati a casa dei fratelli Enrico poiché? non siamo riusciti a realizzare l'idea di Stefano di fare i campeggiatori ribelli in riva al fiume.
Domenica mattina arrivano anche Marco, Daniele ed Antonello e andiamo alla palestra di roccia "Genevre" ad Ala di Stura (?).
Il tempo non è bellissimo, ma riusciamo a fare parecchie vie. Dopo un breve pranzo si riprende ad arrampicare. Anche Alberto l'invalido (ha una caviglia slogata) riesce egregiamente a compiere dei buoni passaggi in parete (con solo una scarpa!!)
Nel tardo pomeriggio dimostrazione, da parte del capogita Luca ed alcuni assistenti, di come si realizzano i nodi e di come si può soccorrere uno scalatore vittima di un incidente.
A fine giornata rientriamo in paese per gustarci un guadagnato gelato prima di ripartire verso casa.
Questa è stata la mia prima uscita con componenti della "Giovane" ed ho avuto piacere di conoscere alcuni nuovi amici. Ringrazio tutti e mi auguro di rivederci in montagna per nuove avventure.
Grazie. Diego
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10-11 giugno - Monte Mongioie
Ben cinque soci della GM lasciano Torino sabato pomeriggio sotto uno scroscio improvviso di pioggia. Giunti a Viozene, un comodo e fiorito sentiero ci porta all'accogliente rifugio Mongioie, tra un alternarsi di sole e gocce di pioggia. Consumata un'ottima cena usciamo per scrutare il cielo: basse nubi nerastre non fanno prevedere nulla di buono. I gestori, interpellati in proposito, tacciono. Al risveglio ci attende una gradita sorpresa: la giornata? bella e splende il sole. Una veloce colazione e poi via ... prima che l'incanto si spezzi!
Passato il Pian dell'Olio giungiamo al Bocchin dell'Aseo (o dell'Aceto). Qui iniziano a salire delle nebbie alquanto dispettose, che comunque ci consentono di raggiungere la vetta e di gustare il panorama. Scendiamo, con le nebbie che si fanno sempre più scure. Una breve grandinata e alcune gocce di pioggia ci costringono ad indossare le mantelline. Giunti al rifugio riprende a piovere in modo più deciso, ma noi ormai al riparo di una tettoia stiamo consumando le nostre vettovaglie. Finito il pranzo e cessata anche la, pioggia, scendiamo verso Viozene. In paese ed anche nel bosco che stiamo percorrendo, si sta svolgendo una "due giorni" di trial, per cui possiamo constatare come, con il permesso delle autorità, si possano rovinare i sentieri.
Durante il tragitto in automobile, costeggiando il Tanaro, abbiamo modo di osservare come siano ancora visibili i danni dell'alluvione di novembre. Giunti a Mucetto, spinti dalla curiosità, vogliamo andare a vedere cosa rimane di una società bocciofila in riva al Tanaro dove lo scorso anno avevamo sostato ritornando dalla gita al Monte Armetta: il bocciodromo non esisteva più ed il bar era ridotto ad uno scheletro.
A Beinasco, dopo la S. Messa ci siamo lasciati con una domanda: la gita era bella, le chiacchierate serali intorno alla stufa del rifugio sono sempre piacevoli, ma perché, solo cinque partecipanti?
Vorrei ancora ringraziare Ettore per aver proposto questa gita ben riuscita, a cui, purtroppo, non ha potuto partecipare.
Giorgio M. Robatto
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17-18 Giugno - Grande Rousse
Le ultime e abbondanti nevicate di fine maggio avevano lasciato il loro segno.
In tutte le Alpi occidentali c'era neve sopra i 2000 metri. Troppo bassa per permettere di effettuare una qualsiasi gita di alpinismo, senza il rischio di essere travolti da una valanga.
Dopo una settimana di ricerche telefoniche presso rifugi e persone per trovare una nuova meta alla gita, si è deciso il sabato mattina, visto i non numerosi partecipanti e le condizioni della neve, di effettuare comunque l'ascensione alla Grande Rousse.
Lasciate le macchine al lago di Beauregard abbiamo subito preso come consigliato un sentiero per dirigerci verso le baite di Mont Forciaz.
Il sentiero puntualmente è svanito tra una fitta vegetazione e la sempre più abbondante neve. Dopo circa tre ore di marcia tra rovi, canaloni di neve, pietraie, siamo giunti esausti alle baite. Per informazione a chi non conoscesse il percorso si comunica che tra il lago e le baite ci sono solo 350 metri di dislivello o circa 7 Km di comoda strada sterrata.
La tentazione di tornare alle macchine era forte. Unanimemente, fatta previa considerazione che erano già le 19,00 e di li in poi c'era una perfetta neve da gita di scialpinismo, si è deciso di proseguire. Il tempo passava e il bivacco Ravelli continuava a non farsi vedere. Ma quando chi per acciacchi, chi per problemi di "fiato" iniziammo a stramazzare al suolo ecco che per miracolo spunta dietro una roccia l'attesissimo bivacco Ravelli. E se la neve fino a questo punto non aveva creato problemi, gli ultimi 130 metri di distanza hanno dato il colpo di grazia: 45 minuti di tempo per percorrerli.
Dopo una stupenda cena a base di panini e tisana all'ortica tutti a letto.
Alle quattro suona la sveglia e subito Daniele mette fuori la testa dal bivacco. Non mi ci vuole molto per capire dalla sua espressione che fuori sta nevicando. Torniamo "sconsolati" a dormire e a compiere la classica processione di quelli che ogni mezz'ora si alzano per osservare il tempo nella vana speranza di un miglioramento. Alle nove la decisione del ritorno.
Molte volte, anche se si prevede già che non si giungerà in punta e che non occorre arrivare in vetta ad ogni costo, ci si può comunque divertire; come in questa gita!
Stefano RISATTI
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24-25 giugno - Becco Meridionale della Tribolazione
Risalendo lentamente il sentiero che conduce al rifugio Pontese, schiacciati dal peso di "zaini spaziali" e dai già tanti "punti di demerito" distribuiti dalla nostra "guide de très très haute montagne" (come egli ama definirsi), la sensazione è che il Piantonetto voglia negarci, ancora una volta, la salita al Becco della Tribolazione.
NEL RIFUGIO:
Rintanati nella nostra cameretta dividiamo più o meno equamente il materiale e le corde allietati, durante il delicato lavoro, dal racconto delle mirabolanti imprese extraeuropee (anche se non propriamente di montagna) vissute dall'amico S.
DOMENICA MATTINA:
Gli "zaini spaziali" saltano nuovamente sulle già provate spalle; della marcia di avvicinamento poco c'è da narrare, basta dire che arrivati al cospetto della solare e granitica parete ogni fatica e dubbio scompaiono. Appiglio dopo appiglio, fessura dopo fessura ci immedesimiamo sempre in Malvassora, apritore nel '51 di questa magnifica via classica; librandoci nel vuoto, protetti da "nuts" e "friends", guadagniamo metri su metri mentre l'orizzonte si alza sempre più lasciandoci ammirare lontani e vaporosi gruppi montani.
..... ancora un tiro, forse due ...... il compagno scompare nella nebbia ascendente ...... siamo in vetta.
Con 5 doppie tocchiamo nuovamente lo zoccolo e, per questa volta, il Piantonetto ci risparmia la pioggia.
Luca Enrico
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24-25 giugno - Incontro Internazionale Juralp - G.M.
Nel notiziario n°3 del giugno 1995, mandato in stampa il 18 maggio e spedito a tutti i soci entro il 14 giugno, davo il possibile programma di questo incontro e facevo un caldo invito a tutti i soci per una numerosa partecipazione affinché? gli amici d'oltralpe potessero contraccambiare l'accoglienza festosa ricevuta allo Chapy.
A questo scopo i soci della Juralpe si erano prodigati per cercare una casa al fine di accoglierci, prima nella valle di Bagnes, poi, per meglio favorirci, a Bourg-St.-Pierre, perciò più vicini alla frontiera.
Avevano preparato una bella festa con specialità locali e tanta allegria. Chi non poteva esserci per venerdì sera (il 23) sarebbe stato ben accolto al mattino del 24, come anche domenica 25, ma i signori soci della "Giovane Montagna" di Torino hanno creduto bene di fare ottima cosa snobbando in pieno questo invito (a parte due soci con un grave lutto in famiglia ed altri con un problema famigliare).
Gli altri, non dico 15 o 20, ma sui circa 300 soci della sezione di Torino almeno 7, ...6, ...5 ... invece: NO!!
Alla vigilia ho sentito qualcuno dire: "non ne ho voglia". E due settimane dopo risentirli a magnificare le gite compiute nel frattempo proprio nella zona.
Se fosse stato solo fra noi, pazienza, tanto gli organizzatori sono abituati a simili indifferenze, ma davanti a degli stranieri che tanto hanno apprezzato e ringraziato per l'incontro allo Chapy nel settembre scorso e che si sono prodigati per ricambiare nel miglior modo, è stata una mancanza di educazione: abbiamo fatto una figuraccia, per me indimenticabile.
Da sottolineare che dei quattordici nostri partecipanti allo Chapy a settembre, io ero l'unico rappresentante a Bourg-St.-Pierre: ho rischiato di arrivarvi solo come un cane, se non fosse stato per l'amico Giorgio che mi ha accompagnato.
Un'associazione, qualunque attività svolga, è composta da soci, i quali se hanno dei diritti hanno anche dei doveri, come la partecipazione alle iniziative sociali. Qualcuno dirà: "noi facciamo come ci pare". Eh no!, cari amici, per il prestigio e la coerenza dell'associazione alla quale apparteniamo a volte bisogna fare qualche sacrificio, se no tutti noi cosa ci stiamo a fare...... (poi, questo incontro con gli elvetici era tutt'altro che un sacrificio!!).
Basta così, mi sono già arrabbiato troppo.
Il buonumore degli svizzeri, la loro festosa accoglienza, mi hanno ripagato dell'amarezza che avevo in me.
Alle dieci del 24 arrivano ancora altri soci svizzeri e con allegra brigata saliamo per il vallone di Valsorey, con tempo discreto, fino agli alpeggi dello Chalet d'Amont, 2197 m: luogo incantevole. Dopo una pausa, raggiungiamo i Grands Plans, a 2509 m, in una conca dove l'innevamento si fa uniforme, fiancheggiata da vette imponenti, di cui le principali sono il Gran Combin ed il Mont Velan.
Ritornati a Bourg-St.-Pierre, facciamo una visita al Giardino Alpino, gestito dall'Università di Ginevra e già ricco di flora con numerose essenze.
Alla sera, un "bon repas" con la "raclette", specialità svizzera, rallegrati pure dalla visita del parroco del paese e canonico al Gran San Bernardo, con l'offerta di un ottimo genepy di sua produzione.
Domenica mattina, giornata stupenda: non una nube. Scendiamo con le auto fino a Liddes, per risalire a Vichères ed alla Combe de l'A.
Qui ci dividiamo: un gruppo si inoltra per la Combe de l'A, che è area protetta, al fine di scorgere cervi, camosci, scoiattoli, spingendosi fino al limite della neve. Noi ed il secondo gruppo saliamo agli alpeggi (2030 m) ed alla cresta presso la Tour du Bavon (2348 m), punto panoramico stupendo: dalle Grandes Jorasses al Mont Dolent, al Tour Noir, all'Aiguille d'Argentière, alle Aiguilles du Tour ed alle Aiguilles Dorées con tanti bellissimi ricordi dati dalle salite fatte su tali meravigliose montagne; nel rivederle ho provato una gioia immensa.
Alle 14 ci ritroviamo per uno spuntino con specialità vallesane, poi, al commiato, mi tocca fare le scuse a nome della Sezione per una partecipazione così ridotta, ma infine ci scambiamo, almeno per me, un "a presto riverderci": infatti di li a pochi giorni sarei andato con loro per una settimana in alta montagna.
Per chi non è venuto all'incontro del gemellaggio, pazienza: come dice il proverbio, "chi non ci vuole non ci merita".
Ettore Briccarello
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1-2 luglio - Punta Maria
Se c'è una cosa da ricordare, in questa Punta Maria, è un nipotino arrivato per telefono. Il nuovo nipotino di Cesare Barbi si è saputo a fine cena, nel Rifugio Gastaldi. Lo abbiamo brindato e festeggiato col Nebbiolo, freddo come l'acqua dei ghiacciai ma generoso di progetti. "Ne faremo un nipotino da montagna".
Già, da montagna: "prima arrampica, poi cammina". Così ha detto il nonno, il giorno dopo, proprio sulla punta di Punta Maria, sul cucuzzolo di tutti i cucuzzoli. Io giuravo di consacrarmi alle cose piane, lisce, tonde morbide del mondo, ai lungomari e alle Langhe, e lui già sognava di portarci il suo nuovo cerbiatto a quel trampolino sopra il lago della Rossa.
Per salire la cresta di roccia che va dal colle d'Arnas fino alla cima abbiamo impiegato quattro ore, noi della gita sociale. Quante ore basteranno ai due Barbi, fra un po', in gita di famiglia?
Maurizio Torchio
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8-9 luglio - Trident du Tacul
Bisognava aspettare le ore 22:00 per sapere quale sarebbe stata la meta della mega arrampicata di esercitazione prevista per i capi cordata.
Dopo una comoda notte allo Chapy e una sveglia da alpinisti della domenica, abbiamo preso la funivia fino a Punta Helbronner e raggiunto velocemente l'attacco della parete (ore 10:40).
La salita, in apparenza facile, è stata rallentata da alcune corde dispettose che hanno pensato bene di intrecciarsi tra loro in occasione di ogni sosta. Verso le 11:30 l'amara constatazione: "se non scendiamo, perdiamo l'ultima corsa della funivia". Abbiamo dovuto sacrificare la parte più interessante della salita, ma una splendida giornata ha saputo cancellare l'amarezza della rinuncia.
Alberto Armando
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15-16 luglio - Pic Adolphe Rey du Tacul
Questo è il resoconto di una delle gite sociali che ha fatto registrare uno dei minimi storici in fatto di partecipanti. Eravamo infatti in quattro ed è quindi cosa giusta scrivere i nomi di questi baldi giovani: oltre al sottoscritto, erano infatti presenti mio fratello Luca, Enrico Fresia (capogita!) e Daniele Cardellino.
Per sfruttare pienamente il biglietto della funivia, saliamo al Colle del Gigante già il sabato mattina con meta il Pic Adolphe Rey. Scaliamo questo splendido satellite del Mont Blanc du Tacul dalla superba e sostenuta via Bettembourg.
Il tempo, però, già brutto il sabato, peggiora. La domenica, infatti, dopo che ci eravamo imposti di completare la salita all'Aiguille de Rochefort con quella del Dente del Gigante, partiamo dal rif. Torino alle 1,30, ma alle 3,30, dopo aver atteso per circa un'ora sotto una roccia presso la parte finale del Dente l'evolversi del tempo, desistiamo. Allo Chapy, però, una mangiata come Dio solo comanda rincuora i nostri animi delusi, facendoci sperare che il prossimo anno ci sia qualche compagno in più ... per la gita, naturalmente.
Matteo Enrico
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22-23 luglio - Lyskamm
"Di nuovo e ancora più forte ho avuto l'impressione trascendentale della sacralità della solitudine, del silenzio che tranquillizza quasi violentemente". Così scriveva Richard Wagner di ritorno dall'Engadina; così si potrebbe scrivere, ammirando quella calma solenne, quella sorta di ieraticità che i Lyskamm e il Monte Rosa tutto sanno suggerire.
Tutto ciò, però, il silenzio e la solitudine in particolar modo, sembrano ormai solo più un ricordo di lontane cronache alpinistiche od oggetto di romantiche descrizioni. La facilità d'accesso ai rifugi e quella a numerose vette sovrastanti i 4000 metri hanno fatto di queste splendide montagne un posto sovraffollato di alpinisti veri o presunti.
Ma la "popolata" notte passata al rif. Mantova e le "code" vere e proprie, per riuscire a ritagliarsi un posto nella traccia che porta al Col del Lys, passano in secondo piano di fronte alla radiosa alba di questa domenica di metà luglio.
I Lyskamm, almeno loro, con quell'appellativo che suona da monito costante a colui che s'appresta a toccare i suoi fianchi, [Lyskamm infatti, in lingua walser, significa "divoratore di uomini"] restano pressoché? deserti di fronte ai loro cugini "4000". La gioia che provo nell'attaccarli, dal Col del Lys, è immensa, ma nello stesso tempo una sorta di timore, soprattutto reverenziale, frena un poco i miei entusiasmi e mi pone costantemente all'erta. La cresta si fa subito diritta ed esposta, tanto che in certi punti bisogna fare solamente affidamento sul proprio equilibrio, in piedi su di un'esile traccia che da entrambi i versanti, nord e sud, cade a picco per centinaia di metri. Noi, piccoli uomini, sospesi tra la terra e il cielo ...
Ma i Lyskamm, loro, così temibili, oggi sono proprio mansueti; superato infatti il primo tratto, la cresta si fa camminabilissima e le cornici hanno un aspetto solido anche per l'alpinista più scettico.
Sono le 9,00: siamo in vetta al Lyskamm Orientale; il panorama è grandioso, ma la strada ancora lunga. Ma poco dopo, spinti dall'entusiasmo e da un vigore che la stupenda giornata dona ai nostri muscoli, giungiamo sul secondo Lyskamm, quello Occidentale. Il sogno che avevo cullato sin da bambino, si è finalmente avverato.
Ma proprio ora che ho raggiunto le sommità dopo una fantastica cavalcata su una delle più lunghe e belle creste delle Alpi e di conseguenza dovrei gioire come non mai, provo solo soddisfazione. La gioia più grande, infatti, l'ha sentita solo per una manciata di secondi, quando cioè ero a pochi metri dalla vetta e sapevo che niente poteva ostacolarmi dal conquistarla.
Così è fatto l'alpinismo, costante lotta per quell'ideale, la punta, che non si riesce mai a possedere pienamente.
Una relativamente facile discesa ci porta al rifugio Sella, dove giungiamo alle 11,30. Quando a Gressoney rivolgo i miei sguardi per ammirarLI ancora una volta, sembrano sorridermi, da lontano, beffardi.
Matteo Enrico
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Luglio-Agosto 1995 - REVIGLIO ESTIVO
Si è chiuso il 27 agosto, dopo sette settimane di apertura, il Natale Reviglio. Più che buona è stata la partecipazione dei Soci, provenienti da diverse Sezioni, che ne hanno vivacizzato il soggiorno.
Nel mese di luglio, come è ormai consuetudine, la presenza è stata caratterizzata in maggioranza da Soci torinesi, mentre nel mese di agosto, in prevalenza vi sono stati Soci delle sezioni liguri, venete e di Pinerolo.
In agosto l'inclemenza del tempo, piuttosto instabile e bagnato nel gruppo del Monte Bianco, non ha permesso molte attività alpinistiche mentre numerose sono state le gite escursionistiche. L'attività con guida alpina, riproposta anche quest'anno, ha avuto la possibilità di effettuare due sole ascensioni. Con la proiezione di film della cineteca CAI e di diapositive si è cercato di intrattenere piacevolmente le serate dei Soci.
Inoltre permettetemi di ringraziare tutti i Soci che, rispondendo alla richiesta della Commissione Reviglio, si sono prestati per i vari lavori manuali, necessari per preparare, organizzare e gestire questo soggiorno.
Un grazie anche a Maddalena e Laura, per la collaborazione offerta, nel risolvere i quotidiani problemi.
Cesare Zenzocchi
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2-3 settembre - Biv. C. POL e Testa della Tribolazione
La gita prevista per questo primo week-end di settembre avrebbe dovuto "contare" numerosi partecipanti ... il giovedì precedente ci ritroviamo in sede e scopriamo che i numerosi partecipanti sono in realtà solo sei.
Nonostante l'esiguo numero, decidiamo comunque di dividerci in due gruppi: i più temerari partono venerdì sera decisi ad iniziare la salita al bivacco verso le 5 dell'indomani mattina, mentre gli altri pensano sia meglio partire da Torino ancora a notte fonda, ma non affrontare il freddo della nottata in tenda. Il mattino seguente, verso le 5,30, quando Cesare e Carlo arrivano al campeggio di Valnontey, ci trovano ancora intenti a ... dormire ... possiamo così gustare insieme una calda tazza di latte e Nesquik.
Ancora al buio iniziamo la nostra salita e passo dopo passo, verso mezzogiorno, giungiamo al bivacco. Notiamo ben presto che il signor Gabutti ha già fatto buona parte del lavoro di riordino coperte e materassi e per questo lo ringraziamo; a noi non rimane che ripulire l'area intorno al bivacco dalle immancabili scatolette arrugginite e dalle bottiglie ed attendere l'elicottero sonnecchiando sotto un caldo sole. L'elicottero fa una prima comparsa senza l'evidente carico e subito pensiamo che il ns. Presidente abbia "vinto" un giro premio; verso le 15,00 finalmente l'elicottero scarica il materiale e soprattutto il nostro cibo ... così mentre iniziamo i lavori di manutenzione e pulizia, Daniele prepara un ottimo piatto di spaghetti con sugo ai funghi porcini. Il freddo si fa presto sentire e così acceleriamo i tempi per terminare i lavori ... alle 18,00 possiamo comunque constatare che il bivacco è pulito ed in ordine ... ceniamo e dopo cena ci rechiamo in visita all'altro bivacco dove familiarizziamo con alcuni alpinisti intorno ad una deliziosa crostata e ad un ottimo bicchiere di moscato gentilmente offerti dalla nostra sezione. Domenica mattina, "il gruppo più velleitario" e cioè tutti, parte per la Testa della Tribolazione ...supera il ghiacciaio della Tribolazione, affronta la cresta nevosa e le rocce terminali e verso le 9,00 è in vetta ... alcune foto, una preghiera e poi riprende la discesa.
Alle 11,00 siamo nuovamente al bivacco, ancora qualche ritocco, il pranzo e poi l'impresa più impegnativa: sistemare negli zaini tutto ciò che ieri avevamo fatto "arrivare su" con l'elicottero. Vinta anche questa battaglia, scendiamo a valle.
Carola e Marta
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SERATE IN SEDE
Giovedì 18 maggio - Scialpinismo e cascate di ghiaccio
Maurizio Bovo, che ci ha già fatti stupire con altre imprese, questa volta ci ha presentato due novità, almeno tali per la maggioranza di noi.
La prima di esse: nelle comuni gite scialpinistiche note ad un gran numero dei presenti, lo abbiamo visto salire, e come lui i suoi compagni di gita, con una strana tavola sullo zaino. Si trattava del surf da neve. E` anche stato parimenti meraviglioso vederli scendere disinvoltamente, anche laddove i pendii non erano più perfetti. Veramente un'esperienza nuova.
Il secondo modo nuovo per andare per monti, ripeto per la maggioranza degli astanti, è stata l'arrampicata sulle cascate di ghiaccio. Qui ci ha fatto veramente vedere come ogni cascata sia un microcosmo a sè stante, come giornalmente ogni singolo getto d'acqua subisca variazioni, diventi ghiaccio, ed ogni giorno sia più o meno accessibile. Sarà dovuto alla sensibilità dello scalatore affrontarlo o meno, ed una volta affrontato ci ha anche fatto vedere quanto in genere sia ripido questo ambiente e come le dimensioni assurgano a valori nuovi.
Infine, per chiudere in bellezza, ci ha proposto una valente impresa compiuta recentemente, nell'arco di una ventina di ore, con un compagno. Avvalendosi dei nuovi sci, più corti e più leggeri, che son già stati di aiuto alle "discese in surf", sono saliti fino alla base della parete Nord del Gran Paradiso, l'hanno scalata con gli sci sugli zaini, ed infine, al momento di scendere, grazie a tali sci, in breve tempo sono giunti alla base.
E` stata veramente una serata "mozzafiato" e non ci resta che elevare un plauso per tante novità e tanti modi nuovi di affrontare i monti.
Ettore Briccarello
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VITA SEZIONALE
16 ottobre - Consiglio
Il prossimo Consiglio è convocato per lunedì 16 ottobre 1995.
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Nuovi Soci
Sono stati ammessi come Soci i signori:
Clotilde ROSAZZA Maria PRAT
Enrico LANDOLFO Vincenzo LANDOLFO
Mirella BOTTIN Elena ZENZOCCHI
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Premiati a un concorso
Le più vive congratulazioni ai fratelli Luca e Matteo ENRICO per il secondo premio ottenuto nel concorso indetto dalla Commissione Centrale del Servizio Valanghe del CAI, per la realizzazione grafica di un LOGO.
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Sposi
Cristina Cignetti (GM Moncalieri) e Maurizio Gamerro hanno coronato il loro sogno d'amore con il matrimonio: un augurio di felicità.
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Fiocco azzurro
E' nato Andrea, per allietare la casa di Antonella e Marco Barbi: tanti auguri.
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Lutti
E' mancato Michelangelo Gianasso; le preghiere di tutti i vecchi amici della sezione siano di conforto alla moglie, Maddalena Viano, e alle figlie.
Ad Augusto e Roberto Mochino le più sentite condoglianze per la perdita della Mamma e della Nonna.
Siamo vicini alla socia Patrizia De Bernochi per la perdita della Mamma.
La scomparsa di Carlo Donato
Il 7 agosto scorso il generoso cuore di Carlo ha ceduto alla malattia che da mesi Lo tormentava, lasciando nel dolore le sorelle Lina e Maria e quanti Lo conobbero ed apprezzarono.
La notizia della sua morte, avvenuta nel pieno periodo di ferie, raggiunse in vari modi gli amici che si ritrovarono numerosi, nell'afosa Torino, per rendergli l'estremo saluto.
Per i soci più giovani il nome di Carlo può non significare molto, ma per noi anziani, la sua scomparsa ci riporta agli anni "ruggenti", quando lo avevamo ideale e comprensivo compagno di ascensioni.
Pervenuto alla G.M. nel 1956 dall'Oratorio Salesiano di Valdocco, partecipò con entusiasmo e disponibilità alle attività alpinistiche della Sezione. Frequentò la casa per ferie sin dai tempi del soggiorno ad Entrèves e molti soci - torinesi e non - ricorderanno la sua discreta e sorridente presenza sia allo Chapy che ai campeggi delle altre Sezioni.
Amava la montagna in tutti i suoi aspetti: ascensioni, escursioni, gite invernali, ma dovette abbandonare l'attività alpinistica a causa di due gravi infortuni sciistici avvenuti durante gite sociali. Continuò comunque a frequentare la G.M. mettendo a disposizione capacità e tempo: curò la redazione del "Notiziario" e fu più volte eletto Consigliere.
Mentre rinnoviamo alle sorelle le condoglianze della Sezione, vogliamo dire a Carlo il nostro "grazie" per averci regalato tanti anni di fraterna amicizia.
Sandra e Franco Ghiglione
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