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Notiziario Sezione di Torino Ottobre 1996



ATTENZIONE: Nel testo seguente sono state riportate soltanto le parti del notiziario interessanti
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VITA SEZIONALE


   Giovedì 15 dicembre - Assemblea Ordinaria dei Soci


I Soci sono convocati per l'Assemblea Ordinaria, presso la sede sociale, per discutere e deliberare sul seguente

ORDINE DEL GIORNO

1) Relazione del Presidente
2) Esame del bilancio consuntivo 95/96 e preventivo 96/97
3) Presentazione delle attività '97
4) Varie ed eventuali
Invitiamo i Soci a parteciparvi numerosi.

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ATTIVITÀ PREVISTA


   20 ottobre - Gita di chiusura e pranzo sociale


La Commissione istituita per coordinare e scegliere la località per l'annuale "gita di chiusura", ha deciso per una visita culturale, guidata, alla città di Asti. Sicuramente per molti di noi, la città di Asti la si è vista per aver transitato velocemente sulla vicina autostrada o essere passati con il treno per altre mete ben più lontane, per le sue dolci colline dove si producono rinomati vini o per il Palio. Al contrario Asti, di origine ligure divenuta colonia romana (Hasta Pompeia), conserva numerosi monumenti dei secoli XIII-XV, la Cattedrale gotica, il Battistero di S. Pietro, la colleggiata di S. Secondo (romano-gotica), torri e costruzioni medioevali, ed altro ancora che la guida ci illustrerà durante la visita.
Avremo pure l'occasione di visitare l'Arazzeria Scassa, un laboratorio di manifattura per arazzi. Ultimata la visita raggiungeremo San Marzano Oliveto, dove siamo attesi all'azienda agrituristica "La Viranda", per il pranzo sociale. Nel pomeriggio, Don Piero Giacobbo celebrerà la Santa Messa nella parrocchia di S. Marzano Oliveto.
Iscrizioni entro il 17 ottobre p.v.
Mezzo di trasporto: pullman
Ritrovo di partenza: piazza Bernini (lato ISEF) h. 7,45; piazza Pitagora h. 8,00 (c. Cosenza ang. c. Siracusa)
Coordinatori: Rosangela BOGGERO tel. 7493926; Cesare ZENZOCCHI tel. 3497962

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   10 Novembre - Sentieri del Pioniere (E)


Località di partenza: Angrogna, Prà del Forno (Ponte della Losa)
Dislivello in salita: 600 m
Tempo di percorrenza: 4 h
Difficoltà: Escursionistica
Percorso escursionistico che si snoda su un versante poco noto della valle di Angrogna (affluente del Pellice). Lasciate le macchine su uno spiazzo prospiciente il ponte della Lausa (1 km prima di Prà del Forno) ci si incammina su una strada interpoderale, ben tracciata, che costeggiando varie borgate con case restaurate a uso di residenze estive sale tra boschi e prati fino all'abitato di Barf.
Dopo una sosta presso un locale attrezzato ad Agriturismo (sarà aperto?) si prosegue per altra strada in discesa che con vari tornanti riporta alla provinciale Angrogna-Prà del Forno circa 2 km più in basso del punto di partenza. Si tratta di una piacevole passeggiata che si spera di poter effettuare ancora con tempo favorevole malgrado la stagione ormai avanzata.
Ritrovo di partenza: piazza Pitagora h. 8,00
Mezzo di trasporto: auto private
Coordinatore di gita: SOLERA Lodovico tel. 757331

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   23-24 novembre - Assemblea dei Delegati a Venezia


A chiusura delle manifestazioni per il suo cinquantesimo di fondazione, la sezione di Venezia organizza l'Assemblea dei Delegati '96.
Il programma della manifestazione così articolato prevede:
Sabato 23 novembre
Arrivo a Venezia in tarda mattinata o primo pomeriggio, sistemazione per il pernottamento presso il Grand Hotel PRINCIPE, Cannaregio, Lista di Spagna 147 (tel. 041/71.50.22)
ore 14,30: Inizio dei lavori assembleari presso la Scuola grande di S. Giovanni Evangelista
ore 19,30: S.Messa prefestiva presieduta da S. E. Card. Marco Ce? e animata dal Coro Marmolada, nella chiesa di Santa Maria dei Frari
ore 21,00: Cena presso il Ristorante Hotel Amadeus
ore 22,30: Proseguimento dei lavori assembleari nei saloni dello stesso Hotel
Pernottamento al Grand Hotel Principe
Domenica 24 novembre
ore 8,00: Gita in battello alle isole dell'Estuario
ore 13,00: Pranzo presso il Ristorante Hotel Amadeus
ore 16,00: Commiato
Prenotazioni tassative in sede, entro giovedì 24 ottobre.
Informiamo che i posti sono limitati, pertanto le prenotazioni saranno ritenute valide, SOLO se accompagnate dalla caparra.
Mezzo di trasporto: Treno o Auto private
orario treno: 23/11: and. Torino P.N. partenza: h. 7,15 - Torino P.S. h. 7,24 - Venezia arrivo h. 11,55.
24/11: rit. Venezia partenza h. 17,58 - Torino P.S. arrivo: h. 22,34 - Torino P.N. h. 22,45
Coordinatore di gita: MONTANARO Irene tel 011-5682490; ZENZOCCHI Cesare tel 011-3497962
N.B. - Per il viaggio in treno, verrà utilizzato il biglietto per comitive (sconto min. 20%), che comprende il supplemento Intercity e la prenotazione del posto. Chi intende utilizzarlo deve versare al Coordinatore il costo del biglietto entro il 14 novembre p.v.

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   1 dicembre - S. Messa al Monte dei Cappuccini


Quest'anno il consueto appuntamento annuale al Monte dei Cappuccini avrà luogo domenica 1 dicembre alle h. 9,30 con la celebrazione della Santa Messa per commemorare i soci defunti.
Dopo la funzione saranno premiati i soci ventennali e più, a cui farà seguito un piccolo rinfresco.
Sono soci da 20 anni:
Luisa BARBI
Carlo GUARLOTTI
Luciana ROSSO
Marco BARBI
Margherita GUARLOTTI
Piergiorgio ROSSO
MariaTeresa BOLLA
Maria Luisa GUARLOTTI
Guido VALLE
Giovanni BRUNETTO
Alberto GUERCI
Marco VALLE
Emilio CANDUTTI
Paolo PARI
Roberto VALLE
Clara CAUDA
Silvana PONSERO
Andrea VIANO
Valeria CAUDA
Carola RAINETTO
Alberto ZENZOCCHI
Renato DE GIORGI Marta RAINETTO
Cesare ZENZOCCHI
Mauro GAINO
Marco RAVELLI
Gabriella ZENZOCCHI VONA

Sono con noi da 50 anni:
Cesare BARBI
Irma MARCHISIO MILANO
Silvia BUSCAGLIONE ARTUSIO
Riccardo ORSOLANO
Renato MANFRINO
Renzo ROBATTO

Ci ricorderemo inoltre di Antonio FRIGERO e Manfredo ZORIO, soci da 60 anni, mentre Bice MILONE D'APONTE e Guido BERRA hanno raggiunto i 70 anni di appartenenza al nostro sodalizio.

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   8 dicembre - Escursionistica nel Marchesato del Monferrato


Località di partenza: Murisengo
Tempo di percorrenza: 3,30 - 4 ore
Difficoltà: Escursionistica

Da Murisengo al Santuario di Crea ripropone il percorso di un antico pellegrinaggio che i contadini del Monferrato usavano compiere all'inizio dell'inverno terminati ormai i lavori dei campi.
Si snoda sempre in cresta sull'ondulato e dolce paesaggio delle colline del Monferrato in una zona ampia di orizzonti, solitaria e incantevole nei placidi colori invernali. La mia speranza però è che possa essere una giornata di "galaverna": allora sarebbe stupendo!
Si raggiunge il Santuario di Crea dopo tre - quattro ore di cammino, dove è possibile visitare il complesso religioso con la Madonna Nera e il Sacro Monte percorso da una suggestiva Via Crucis: la Cappella del Paradiso è stata da poco restaurata nella sua originale bellezza.
Rientro in pullman dal Santuario di Crea a Torino.
Mezzo di trasporto: pullman
Ritrovo di partenza: P. Bernini h. 8; P. Pitagora h. 7,45
Coordinatore di gita: ALLARA Carlo tel. 4342675

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   27 Dic 1996 - 2 Gen 1997 - N. Reviglio natalizio


La sezione di Torino mette a disposizione di tutti i Soci, nel periodo sopra indicato, la casa per ferie Natale Reviglio, per trascorrervi un periodo di vacanza sulla neve.
Ricordiamo che nel periodo invernale i posti disponibili nella casa sono limitati, di conseguenza invitiamo i soci interessati a prenotarsi per tempo.
Inoltre, non essendovi personale addetto alla cucina, è indispensabile che ogni gruppo di partecipanti abbia una persona in grado di svolgere le mansioni di cucina. È consentito l'uso dell'attrezzatura già presente, avendo cura di servirsene non più di due persone per gruppo, onde evitare l'affollamento della medesima. Nei locali del Reviglio sono disponibili prodotti alimentari non deteriorabili, che potranno essere acquistati al prezzo di costo.
Le prenotazioni vanno effettuate in sede, venendo o telefonando allo 011/817.48.06, il giovedì sera dalle 21,00 alle 22,30 oppure rivolgendosi a Cesare Zenzocchi tel. o fax 011/349.79.62.

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PROSSIME SERATE IN SEDE


   Giovedì 17 ottobre - I racconti del Guardiaparco - h. 21.15


Ritorna tra noi Ezio CAPELLO per proporci una nuova serata, legata a un suo libro di successo, ci intratterrà su I RACCONTI DEL GUARDIAPARCO. Immagini e aneddoti sulla vita quotidiana dei guardiaparco del Parco Gran Paradiso e degli animali che lo popolano.
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   Giovedì 14 novembre - La Montagna nelle quattro Stagioni - h. 21.15


Gianni PREDAN, guida alpina e socio del C.A.I. di Ivrea, ci presenta una serata di diapositive su LA MONTAGNA NELLE QUATTRO STAGIONI.
Istantanee di paesaggi, arrampicata classica, su falesia e su cascate di ghiaccio.

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ATTIVITÀ SVOLTA


   12 maggio - Sci Alpinistica non svolta


A causa di infauste congiunzioni meteoriche in questa occasione la gita è stata annullata
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   19 maggio - Manovre di soccorso


Avremmo potuto festeggiare il compleanno di Marta comodamente in sede, invece abbiamo preferito portarci verso la palestra di roccia di Balme con congruo materiale: corde, imbragature, torte, vino? ecc. e ben 11 amici!!!!
Era in programma, sotto la supervisione di Claudio Bernardi, una esercitazione sulle manovre di soccorso.
Respinti dalla pioggia valichiamo il Col del Lys e raggiungiamo Borgone. Qui il tempo ci concede appena di imbragarci, legare Stefano come ferito e provare alcune carrucole. Battiamo dunque in ritirata nel loggiato del municipio di Borgone a consumare torte e panini e a concludere la nostra lezione.
Si può solo sperare che da ora in poi il sole faccia capolino un po' più spesso e già dal mattino in occasione delle gite.
Elena e Irene.

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   26 maggio - Punta Basei


La strada che da Ceresole sale al Colle del Nivolet è stata aperta fino agli ultimi tornanti sotto la diga del Serrù; qui vi è già un buon numero di auto e continuano ad arrivarne, ma pochi si decidono a scendere a causa del vento fastidioso e della pioggia sferzante. Anzi vi sono dei rinunciatari e alcune macchine se ne vanno. Il nostro gruppo tergiversa un poco, anche perché le previsioni meteo della sera precedente annunciavano un rapido miglioramento. Infatti dopo una mezz'oretta si comincia ad intravedere qualche spiraglio di sereno attraverso le nubi e così cominciamo la salita; la neve non è gelata durante la notte e dobbiamo calzare gli sci, per poi toglierli per risalire il ripido sentiero (ormai completamente spoglio) che sale al Colle Agnel e dà accesso direttamente ai pendii che portano verso il ghiacciaio della Basei. Il tempo è diventato accettabile, la visibilità è buona ma, avvicinandoci alla punta, il vento diventa sempre più forte e freddo. Alcuni irriducibili portano gli sci fino alla base delle roccette sommitali, mentre altri li lasciano a metà dell'ultimo ripido pendio. La vetta si raggiunge a piedi in pochi minuti ma il vento gelido ci ricaccia subito in basso. La neve in discesa non è brutta ma neanche delle più facili, obbligando a impostare le curve con molta precisione e leggerezza. Più in basso è poi marcia e inconsistente mentre invece le ultime lingue al di sotto del lago Agnel sono ben trasformate e quindi più piacevoli.
Giorgio Rocco

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   26 maggio - Traversata Bard-Machaby


L?itinerario dei fiori: ecco, a distanza di qualche settimana, il ricordo più felice di questo splendido percorso escursionistico, propostoci da Ettore per ammirare un angolo poco conosciuto della Valle d'Aosta.
Gli stretti tornanti, che da Bard ci conducono ad Albard, vengono presto sostituiti da una bella mulattiera lastricata, fiancheggiata da imponenti castagni. La presenza dell'uomo è testimoniata da numerosi alpeggi, in questo periodo dell'anno ancora disabitati. E, improvvisamente, appaiono alla vista le belle montagne della valle di Champorcher. Ma lo spettacolo non è completo senza l'invasione dei fiori di montagna, specialmente anemoni, che ci accompagnano costantemente e mi pongono di fronte a un dilemma: sarebbe un peccato trasformare questa gita escursionistica in un'occasione esclusivamente fotografica, con l'obiettivo rivolto a questi piccoli capolavori della natura? Dopo una breve sosta per ammirare il paesino di Verale, ci incamminiamo nuovamente, in compagnia adesso delle betulle. In vicinanza del pianoro di La Cou, meta della nostra gita, un'autentica esplosione di anemoni ci annuncia lo stupendo balcone sulla Valpelline. Ettore, con la consueta perizia, ci indica il Gran Combin e la Becca di Luseney. A questo punto è doverosa la pausa del pranzo, che qualcuno ha già anticipato, nel senso che i morsi della fame gli impedivano di andare in estasi di fronte al Paradiso Terrestre.
Sperando di avervi invogliato ad andare a camminare su questo sentiero, vi dico solo che la discesa è bella e che vi permette di ammirare la palestra di roccia di Machaby, con un po' di nostalgia per quando andavo a spellarmi le dita in parete. L'ultima attrattiva è rappresentata dal caratteristico santuario di Machaby, mentre la Provvidenza è personificata dai simpaticissimi genitori di Ettore (lì per caso...), che ci offrono un servizio auto gratuito da Machaby ad Albard, dove la mattina avevamo lasciato le auto.
Speriamo la prossima volta di non essere solo in una decina a camminare insieme, ma vi avvisiamo: non saranno accettate le iscrizioni di quegli escursionisti che al parcheggio di Albard hanno confuso le capre con gli stambecchi. Mettetevi nello zaino un atlante con la fauna alpina!
Sabina Gianasso

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   1 giugno - Forte Pramand in MTB


Una legge non scritta della GM impone ai debuttanti di scrivere la relazione della gita sociale (come se la fatica non fosse già stata abbastanza...) e, quindi, eccomi qui a raccontarvi la mia "prima volta" in MTB (la sigla sta per MounTain Bike ma, considerato che corrisponde anche alle mie iniziali, mi fa certamente illudere di essere una predestinata!!).
Tutto iniziò perché? il capo-gita in persona riuscì a stanarmi e a convincermi a partecipare ad una "facile gita per principianti". Ebbene, lunghi anni di attività in montagna avrebbero dovuto mettermi immediatamente in guardia di fronte ad una affermazione del genere, poiché? una gita per principianti è facile per tutti tranne che per i principianti stessi, i quali troveranno sicuramente eterno, malediranno il giorno in cui è venuto loro in mente di fare una cosa simile, mediteranno di vendere in blocco l'attrezzatura nuova e infine... ci cascheranno di nuovo la prossima volta!
Così, bici nuova sul tetto della macchina, mi presento al ritrovo come una scolara al primo giorno di scuola.
Poco sopra Bardonecchia, elaborato un geniale piano di recupero autovetture che prevede di scomodare addirittura il nonno del capo-gita, iniziamo a mettere in pratica il motto di chiunque abbia mai voluto una bicicletta: "... e adesso pedala!". Sempre riflettendo su questa antica massima, saliamo lungo una comoda strada sterrata che da Gleize ci porta a i Bacini, devia a destra sotto lo Jafferau e quindi, finalmente in falso piano, attraversa a mezza costa fino alla Galleria dei Saraceni, che permette di attraversare una bastionata rocciosa che conferisce all'ambiente un carattere selvaggio e imponente. Ci buttiamo a capofitto nel buio della galleria, che le pile frontali rischiarano a malapena, e poi in una lunga discesa su strada sterrata che mette a dura prova le braccia di chi non è abituato e, soprattutto, non dispone di rimedi tecnologici come la forcella ammortizzata.
Alla fine sono stanca ma non distrutta come temevo e soprattutto sono contenta (come volevasi dimostrare, ci ricascherò anch'io!). Morale: soci della GM, compratevi la MTB (che è sempre la MounTain Bike) e pedalate!!
Aggiungo un paio di riflessioni a uso e consumo dei soci sci-alpinisti: la bici è un naturale completamento estivo dello sci e sopperisce alle cattive condizioni della neve, nel senso che la neve non serve (e non c'è bisogno di ARVA, pale, ecc.); l'orario di partenza è estremamente più umano (il che, ammettiamolo, non guasta), si riescono a percorrere divertendosi tutti quegli itinerari che in sci o a piedi sono delle noie mortali (saliscendi, pianori, ecc.) e? il resto lo scoprirò alle prossime gite.
MTB

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   2 giugno - Pian dell'Azzaria


Al ritrovo in Piazza Rebaudengo ci ritroviamo in una quarantina di persone, di cui circa quindici sono bambini, i principali destinatari di tale iniziativa. Nonostante le scoraggianti previsioni meteorologiche, il sole del mattino ci fa ben sperare e così fiduciosi ci avviamo alla volta di Campiglia Soana, base di partenza della passeggiata.
Lasciate le macchine al parcheggio, il gruppo si sgrana rapidamente lungo la strada che sale al Piano. Appena il tempo di osservare un camoscio che pascola al di là del torrente ed ecco che i nuvoloni si abbassano, coprono la valle ed inizia a piovere. Fortunosamente, in mezzo a un gruppo di baite troviamo una tettoia, anche se con il tetto un po' malconcio: gioia per i bambini, che mentre aiutano a riparare alla meglio la copertura si sentono Indiana Jones. In breve la tettoia si riempie e, anche se un po' stretti, diamo rapidamente fondo alle vivande.
Seguitando a piovigginare, dopo il pranzo la gita si considera chiusa: ci si dà appuntamento a settembre per rifare questa passeggiata, con l'impegno di studiare e proporre altre attività che possano coinvolgere le famiglie e i bambini.
Sulla strada del ritorno, oltre alla classica sosta in piola, qualcuno ne approfitta per visitare il museo del camoscio a Ronco ed il museo Sandretto della Plastica a Pont Canavese. Molto interessanti entrambi, oltreché? utili a riempire un pomeriggio piovoso.
Mario Leone

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   8-9 giugno - Uja di Mondrone


Come da programma ci si ritrova in Piazza Rebaudengo sotto un caldo sole che fa ben sperare.
Siamo in una decina o meglio in nove? manca il direttore di gita? ma presto sarà con noi: lo "raccattiamo" infatti ad Ala dove ci attendeva dopo essersi "scaldato i muscoli" per essere più efficiente che mai!!
Lasciate le auto a Molera, dove la strada finisce e inizia il sentiero, ci dividiamo il materiale e ci avviamo sotto un cielo che piano piano si copre e fa pensare al peggio.
Chi non si abbandona a questi grigi pensieri allunga il passo e corre al Bivacco, chi invece "gradisce" sentirsi in piena comunione con la natura (o non ce la fa ad allungare il passo) raggiunge, perfettamente inzuppato, il Bivacco Molino.
Il giorno seguente il sole ci saluta e ci scalda mentre, passo dopo passo, risaliamo nella neve verso il colle dell'Ometto.
La superba Uja vuol però celare la sua bellezza e così la salita prosegue tra la nebbia e come se non bastasse, appena messo piede sulla cima, inizia a nevicare.
La discesa avviene per la via normale sotto un'acqua scrosciante che rende tutto decisamente viscido.
Fortunatamente alle auto torna il sole e così per rinfrescarci la gola, unica cosa rimasta asciutta, decidiamo di concludere in bellezza questa gita brindando all'Uja? "Cervino della Val d'Ala".
Marta Rainetto

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   15-16 Giugno - Pania della Croce (Alpi Apuane)


Vedendo sul notiziario di aprile l'invito a questa escursione, mi sono detta: "Questa fa per me: dislivello non eccessivo né al primo, né al secondo giorno, un posto per me nuovo, la possibilità di respirare aria di mare e di monte". Non avrei mai immaginato che tre giorni dopo, i luoghi da noi visitati o visti in lontananza, sarebbero stati funestati da "lutti e rovine".
Eccovi comunque le mie impressioni, a caldo, confrontate con quanto descritto sul notiziario: la vecchia mulattiera risaliva 350 m di dislivello con 22 curve, (c'erano tutte! le ho contate) chiamate "voltoline", che ci hanno fatto sudare avendole iniziate alle 17,50 di una calda giornata e con già nelle gambe la strada marmifera che ci ha riempito di polvere, da averne anche in gola ma ciò nonostante si è continuato a chiacchierare; dal Passo dell'Alpini il paesaggio cambia: tanto verde, tante piante, fiori e sentiero quasi pianeggiante.
Il rifugio del Freo è stato un po" una delusione, ma la cordialità e l'abbondante cena dataci dai gestori ha mitigato la mia impressione. Ho saputo poi che il prossimo anno sarà ristrutturato.
La cima più famosa e frequentata delle Apuane: ci credo? vari escursionisti si sono alzati alle due o anche prima, per salire ad ammirare l'alba dalla vetta? mi dicono che è cosa normale; infatti al mattino successivo c'era un andare e venire notevole.
Il sentiero per la vetta nuovamente ripido ma con pietre sicure e ben tracciato; la cresta per la quale mi ero informata temendo un po' di vertigini e avevo avuto come risposta "dorma tranquilla" che poi tanto tranquilla non ero perché? a vederla dal rifugio la Pania della Croce è così erta da meritare veramente l'appellativo di "Alpi" Apuane.
Tornando sulla "cresta" era larga sul metro, bellissima, e il panorama già interessante prima, veramente bello; tutto il gruppo della Pania, del Procinto, del Tambura, del Pizzo dell'Uccello che un cortese escursionista della Garfagnana ci ha illustrati con relative istruzioni per le salite.
E all'orizzonte, senza ostacoli tra la punta (1860 m.) e il piano, la lunga linea del litorale della Versilia. Un po' di foschia dovuta alla caldissima giornata ci ha però impedito di vedere le promesse isole dell'arcipelago toscano? sarà per la prossima volta.
Per chi vuole saperne di più dirò che eravamo in quindici, pochi ma affiatatissimi; al mattino del sabato abbiamo fatto una breve camminata nel parco naturale di Montemarcello, da Tellaro alla Sella di Zanego, e nel primo pomeriggio ammirato le bellezze al bagno della Versilia. Alla S. Messa a Levigliani abbiamo avuto dal Parroco (giovanissimo) l'augurio di "buona permanenza".
La salita in complesso è stata fatta in gruppo, mentre la discesa, in particolare il tratto dopo il rifugio è stata un po' alla "vai da te", però il pendio era così ripido che ci vedevamo comunque. Qualche goccia sulla via del ritorno ha fatto accelerare gli uni e ritardare gli altri così che siamo ripartiti da Levigliani con un po' di ritardo.
Sandro, l'autista, ci ha tenuti allegri col suo brio e anche un paio di code sull'autostrada non ci hanno preoccupati (tanto non guidavamo noi!) e siamo giunti a Torino non troppo tardi.
Sono stata contenta della bella e interessante escursione in una zona, almeno per me, completamente nuova. Non potrò però disgiungere il ricordo di questa gita con i disastri successi nei giorni seguenti.
Maria Alotto

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   22-23 giugno - Becca di Gay (1)


Dice un vecchio proverbio dei nostri montanari: "L'estate inizia quando finisce l'inverno di San Giovanni". Vi assicuro che il 22 e 23 giugno l'inverno era ancora vivo e in piena efficienza: prima con forti raffiche di vento, poi con un'ondata di gelo, infine con neve fino a bassa quota, nonostante che il calendario scandisse già l'inizio dell'estate da qualche giorno.
Quando alle 15,30 di sabato 22 ci siamo trovati in Pazza Rebaudengo (un po' in pochi per la verità? più di coraggio, amici!) per salire al Rif. Pontese e l'indomani alla Becca di Gay, faceva caldo, con cielo semicoperto; del resto, le previsioni davano miglioramento? Scesi dalle auto alla diga di Teleccio le condizioni erano ben diverse: subito la giacca, per ripararsi dal vento, mentre le vette erano offuscate da nebbie. Giunti al Rif. Pontese, il vento aumentava d'intensità, con forti raffiche.
Fortunatamente al mattino successivo diminuiva di vigore, ma all'ora preventivata per la partenza le vette circostanti permanevano troppo imbronciate per iniziare l'ascensione ai 3600 metri. Finalmente, al levarsi del sole si è avuto un miglioramento generale, anche se ormai era ormai troppo tardi per la salita prevista.
Comunque non tutto è andato perduto: ci siamo incamminati per la parte iniziale dell'itinerario di salita ammirando le meravigliose vette circostanti che tanta parte hanno avuto nella storia dell'alpinismo torinese. Attorno a noi la Natura si stava scuotendo dai rigori notturni: gruppi di stambecchi si muovevano lentamente cercando i pascoli migliori, qualche marmotta ci guardava stupita senza quasi neanche fischiare, perfino i fiori erano piegati su sé stessi per il gelo patito.
Giunti al limite delle nevi, al Pian delle Agnelere abbiamo piegato a destra arrivando al ricostruito Bivacco Carpano della Giovane Montagna di Ivrea: ancora un momento di ammirazione e di plauso ai nostri amici di Ivrea per il loro utilissimo bivacco. Ridiscesi per il sentiero normale, ad accoglierci al Rif. Pontese questa volta c'era? la neve!! Pochi minuti per rifare gli zaini, poi giù alle auto in un'atmosfera natalizia, inusuale con il verde della vegetazione.
La Becca di Gay è da alcune volte che fa la "preziosa" con la G.M.? Basta saper attendere, e magari affrontarla di sorpresa, se il tempo è d'accordo e ci dà una mano, riservando gelo e neve ad altre stagioni.
Ettore Briccarello

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   13-14 luglio - Monte Rocciamelone


Avevo atteso con molta trepidazione il 13 luglio: anche se ero già salito più volte sul Rocciamelone, era per me la prima escursione con la Giovane Montagna e mi piaceva pensare che coincidesse con una meta importante nella storia dell'associazione.
Come da programma nel pomeriggio di sabato ci si trovava sul piazzale di Susa per incontrare i simpatici soci della Sezione di Venezia che, per celebrarne il cinquantennio di fondazione, avevano scelto di condividerne con noi l'ascesa alla celebre vetta.
Dopo un primo tratto percorso in macchina, prima ancora di giungere alla Riposa (luogo ufficialmente designato come punto di partenza per la fase escursionistica), abbandonavamo i motori per affidarci alle nostre gambe alla volta del rifugio Ca' d'Asti.
Nonostante una continua pioggerella avesse caratterizzato quasi tutto il cammino fino al rifugio, l'allegria della compagnia non era per nulla venuta meno e, dopo cena, la serata trascorreva veloce fra risate e canti eseguiti insieme ad un gruppo di alpini e ai membri di una parrocchia Torinese anch'essi decisi, il giorno seguente, a sfidare le condizioni meteorologiche per raggiungere la cima.
Domenica mattina alle sette un sole splendente smentiva i presagi piovosi e invogliava a indossare velocemente scarponi e attrezzatura per potersi incamminare lungo il sentiero e giungere presto in vetta, dove ci aspettava un panorama davvero indimenticabile. A rendere ancora più suggestivo il paesaggio, oltre alle belle immagini del Monviso e del Dente del Gigante che si stagliavano al nostro orizzonte, vi era una discreta quantità di neve che ricopriva la "nostra" cima e in particolare la cappella che, grazie al gestore del rifugio Ca' d'Asti salito con noi, con grande gioia potevamo visitare.
Dopo le immancabili fotografie seguiva il momento più suggestivo e intenso di tutta la giornata: la celebrazione della santa messa, officiata dal nostro Padre Onorato insieme ai due sacerdoti che accompagnavano gli alpini e il gruppo di Torino con cui avevamo trascorso la serata. Tutti insieme abbiamo così pregato per le persone defunte sui monti, per la Sezione di Venezia e anche per il corpo degli alpini al quale si deve un grande riconoscimento per l'impegno profuso nel portare in vetta la celebre statua della Madonna. La giornata è proseguita con la discesa al rifugio Ca' d'Asti per il pranzo e poi con l'ultima camminata fino alle macchine dove, ancora sotto un cielo terso, abbiamo salutato i nostri amici veneziani che, come noi, avranno sicuramente portato nella loro città il ricordo di una gita veramente splendida.
Alberto Bello

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   20-21 luglio - Becca di Gay (2)


Facendo la parodia a certi filoni cinematografici in auge negli anni scorsi, si potrebbe definire "Becca di Gay 2: la rivincita". Dopo quanto citato nella relazione precedente, è finalmente giunta l'ora della vittoria.
Ma perché? Becca di Gay? Nel calendario sociale al 20 e 21 luglio era annunciato il Pelvoux, ma per inconvenienti organizzativi non è stato possibile prenotare in tempo i posti al Réf. du Pelvoux, pertanto la scelta si è spostata ad altri rifugi, in zone a noi più prossime. Si è optato infine per il Rifugio Pontese, con la certezza e la conferma dei posti necessari; e quale migliore occasione c'era dal Pontese, se non la Becca di Gay, la "preziosa"?
Giunti in auto alla diga di Teleccio, la suddetta "preziosa" traeva altri "monili" dal suo collier: questa volta, in mancanza d'altro, c'era una fitta nebbia. E quando all'ora di cena ci siamo seduti a tavola (con noi anche la guida Claudio Bernardi) in 10, è pure iniziato a piovigginare?
Come prospettive per la gita di domani, niente male!!
Domenica 21, sveglia alle 6 e colazione; fuori: nebbia! Dalle nostre parti si dice: "nebia basa, bel temp a lasa"; speriamo?
Ci dirigiamo ciononostante verso la Becca e, poco dopo le nove, al momento di legarci e mettere i ramponi sul Ghiacciaio della Roccia Viva, a 3000 m. circa, vediamo il sole fare capolino. La guida aveva ragione!! Mentre risaliamo il canalone, usciamo dallo strato di nebbie: finalmente possiamo goderci la montagna in tutta la sua integrità e la sua bellezza. A 3337 m. usciamo dal canale e tocchiamo il "plateau" del Ghiacciaio Superiore di Gay che saliamo con traversata verso sinistra giungendo alla cresta sommitale. Ancora qualche passo sulle rocce e poco dopo le 12 ci raduniamo sulla vetta: è stato veramente piacevole trovarsi tutti quanti in cima, in una bella giornata, cullati dal sole, nonostante le premesse poco invitanti. Una sguardo alle vette circostanti, al Gran Paradiso con i suoi satelliti valdostani, alle Graie fino alle Cozie ed al Monviso emergenti da uno spesso strato di nebbie, poi la discesa, senza storia ma con cautela per la neve in scioglimento. Ritroviamo le nebbie nelle gole del Rio Piantonetto ma presso il Rifugio Pontese abbiamo nuovamente il sole e ci salutiamo felici per le belle ore trascorse insieme.
Ettore Briccarello

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   Luglio-Agosto - Tempo di vacanza al Reviglio


"Tempo di vacanza?, è anche il momento per ritemprare le energie, allontanarsi dai problemi di tutti i giorni e cosa c'è di meglio che organizzare escursioni più o meno impegnative con la piacevole compagnia di amici, oppure oziare al sole sulle varie immaginarie poltrone a sdraio del Reviglio?". Era questo il desiderio dei soci delle varie sezioni, che si sono avvicendati nei vari turni di apertura della casa, se il tempo lo avesse assecondato.
Il bilancio delle presenze è stato più che buono. L'inclemenza del tempo, quest'anno particolarmente piovoso, non ha permesso a molti di incrementare ulteriormente il proprio libro gite con nuove mete sia alpinistiche che escursionistiche.
Il buon umore non è mancato tra i presenti, favorito anche dalla giovane équipe addetta alla cucina che con simpatia e fantasia ha curato i vari menù offerti ai presenti.
Questo scorcio di vacanza è stato anche l'ultimo trascorso in compagnia di Augusto Mochino, compagno di tante gite e lavori al Reviglio. Lo ricordiamo sereno, anche se negli ultimi giorni sofferente, in compagnia di tutti i suoi amici ospiti dello Chapy.
Cesare Zenzocchi

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SERATE IN SEDE


   Giovedì 16 maggio - Canada ad Est e a Ovest


Giorgio Rocco e Silvana Ponsero ci hanno illustrato le molteplici facce del Canada. Dapprima quello orientale, sulle rive dell'Atlantico; un Canada proiettato nel futuro, con le metropoli di Toronto, Ottawa, Montreal, quest'ultima mirabile per i suoi interi quartieri coperti per sfuggire ai rigori invernali. Poi, sempre sulla costa atlantica, un Canada pieno di spettacoli della Natura, come le cascate del Niagara, la penisola di Gasp? con le rocce delle sponde erose in modo inconsueto, e la baia di Fundy dove vi sono le maree più alte del mondo. È seguito un altro Canada, sulle rive del Pacifico, raggiunto in aereo per la grande distanza intercorrente: un Canada dove l'impatto ambientale è più contenuto, dove l'Uomo si cerca ancora il suo spazio fra i boschi, i laghi, i monti, dove le grandi città come Banff e Vancouver non sono ancora megalopoli.
Doveva essere una serata in un paese lontano, invece i relatori ci hanno fatto apparire due mondi diversi, dissimili fra loro ma accomunati, grazie alla valentia dei fotografi, dagli spettacoli che la Natura ci sa ancora offrire pur se l'Uomo cerca di piegarla ai suoi voleri.
Un vivo ringraziamento a Giorgio e Silvana per immagini offerteci da ambienti così suggestivi.
Ettore Briccarello

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VITA SEZIONALE


   Ricordo di Sergio Bosa


IN MEMORIA
Non può essere vero! È la prima reazione di tutti noi alla notizia tragica e improvvisa della scomparsa di SERGIO BOSA.
L'amico carissimo, il compagno brillante e vivace di tante gite, pronto in ogni occasione a dare un aiuto e un incitamento, ci ha lasciati, senza quasi scendere dalla sua bicicletta che amava smisuratamente, come la sua Famiglia e le nostre montagne.
Giunto non più giovanissimo alla Giovane Montagna, si era inserito perfettamente nel nostro ambiente, grazie alla sua indole schietta e generosa. Disponibile sempre per le varie iniziative e attività sociali, dalle gite alla manutenzione del Reviglio, ben consapevole che il suo lavoro unito a quello di pochi altri soci, permette alla nostra Associazione di continuare a vivere.
E se può essere consolazione per chi è rimasto: la commozione che pervase tutti i presenti ai funerali difficilmente si era riscontrata, a conferma della stima e dell'amicizia che Sergio si era conquistata.
Da parte nostra la promessa che nel suo ricordo cercheremo di essere sempre vicino a Teresa, Anna e Pilli.
Sergio Buscaglione

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   Ricordo di Augusto Mochino


Purtroppo ancora una volta sono stato invitato a ricordare un amico scomparso, AUGUSTO MOCHINO. Era conosciuto da tutti, in particolare dai frequentatori del Reviglio. Il suo inserimento nella Giovane Montagna risale a tempi relativamente recenti ma si è manifestato con una grande passione non solo per la montagna ma anche nella collaborazione per la soluzione ai molti problemi che si presentano in un'associazione come la nostra.
Egli si è sentito parte della nostra associazione rendendosi sempre disponibile per la conduzione del Reviglio, per l'organizzazione e direzione di gite sociali, per serate in sede con fotografie e persino con un'esposizione di dipinti di cui era apprezzabile autore.
Ha dimostrato sempre entusiasmo per qualsiasi iniziativa, sia sociale sia nell'ambito ristretto del nostro gruppo di pensionati che poteva permettersi di scorrazzare nei giorni feriali sulle nostre montagne.
Quante gite, quanti progetti, quante chiacchiere e quante litigate seguite sempre da regolari rappacificazioni. Quanti giorni indimenticabili passati assieme.
Da diversi mesi era stato colpito da un male incurabile che lo aveva profondamente minato nel fisico ma non tanto nel morale poiché? riuscì a conservare fino all'ultimo un ostinato ottimismo che l'ha aiutato a mantenere una certa serenità anche se purtroppo non l'ha salvato dal destino ormai segnato. Noi tutti lo ricordiamo con affetto e con rimpianto. Ci mancherà certamente la sua presenza nei nostri vagabondaggi in montagna e sarà certamente oggetto dei nostri ricordi.
Ciao Augusto, speriamo, come dice la canzone, di rivederci in quelle montagne immaginate nei cieli.
Fiorenzo Adami

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   GIOVEDÌ 24 OTTOBRE h. 21,00 - Messa per Augusto e Sergio


Ricorderemo gli amici, AUGUSTO e SERGIO, con una S. Messa nella Cappella dell'Addolorata (Parrocchia dell'Annunziata - ingresso da via S. Ottavio 5).
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   BIBLIOTECA


F. Michelin - "Arrampicare a Roure (Val Chisone)". Il libro tratta delle vie nel vallone del Bourcet, di Rocca Morel e altre strutture. Anche qui, vie facili (ne esiste una di IV di 14 tiri!) e difficili.

A. Parodi, P. Fornerone - "Arrampicare in Val Pellice". Aggiornata edizione che tratta delle strutture arrampicatorie della zona.

T. Di Giorgio - "L'intuizione. Arrampicate a Mompellato ed al Col del Lys". Una guida su una bella e poco conosciuta zona della Val di Susa. Vie lunghe per principianti e qualche mono-tiro.

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   1 giugno - Ordinazione di Mauro Gaino


Sabato 1° giugno un gruppetto di soci si trova, verso le 16,00, in Duomo? questa volta però non si parte per una gita ma ci si "stringe" intorno a Mauro Gaino che oggi viene ordinato prete.
Per coloro che hanno condiviso con Mauro tanti momenti belli sulle nostre montagne è impensabile non essere con lui in questo giorno così importante.
In un Duomo gremito di gente si respira un'aria tutta particolare, la solennità della celebrazione è però ridimensionata dalla semplicità e dallo sguardo gioioso dei sei giovani preti.
A loro e in particolare all'amico Mauro va tutto il nostro affetto e la nostra umile preghiera affinché? davvero sappiano essere "degli uomini che sanno consolare e aiutare gli altri ad alzare lo sguardo verso Dio".
Carola e Marta

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   Nozze


Felicitazioni e auguri a Maria e Fiorenzo Adami che hanno festeggiato le nozze d'oro.
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   Idee per il calendario gite 1997


Nella bacheca della sede è a disposizione dei Soci un foglio dove si possono riportare idee e suggerimenti per gite o altre attività. Verranno prese in esame dalla Commissione incaricata, per la stesura del nuovo calendario gite
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   Sez. Modena


Siamo diventate quattordici: il 31 agosto u.s., MODENA è diventata ufficialmente la quattordicesima sezione della Giovane Montagna.
A Pier Giorgio Pellacani e a tutti i Soci della neonata sezione, il più caloroso benvenuto e l'augurio di un futuro florido e ricco di iniziative.

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