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Notiziario Sezione di Torino Giugno 1997
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ATTIVITÀ PREVISTA
29 Giugno - I Forti di Briançon in MTB
Località di partenza: Le Paquier (Briançon)
Dislivello in salita: 1272 m
Difficoltà: Buoni Ciclisti
Itinerario molto interessante per l'ambiente in cui si svolge e per il bel panorama offerto dalla cima. Il percorso non presenta particolari difficoltà fino all'ottocentesco Fort de la Croix de Bretagne, in quanto la strada ha fondo abbastanza compatto e pendenza costante. Raggiunto il forte dopo un dislivello di circa 700 metri ci sono due alternative: chi ne ha già abbastanza può fermarsi a riposare e a sgranchirsi le gambe nel forte, che offre anche divertenti percorsi ciclabili al suo interno; per chi vuole completare la gita, dopo una breve visita al forte, si riprende la strada (il cui fondo peggiora decisamente all'uscita dal bosco) su una pietraia assolata, che costringe a faticare un po' di più per raggiungere il Fortino della Grande Maye. La fatica è però ripagata dal panorama che spazia dalla Barre des Ecrins al Pic de Rochebrune ai forti dell'Infernet e del Gondran.
La discesa per l'itinerario di salita non presenta particolari difficoltà; secondo il livello dei partecipanti esiste la possibilità di effettuare una discesa O.C. su sentiero che da poco sopra il Fort de la Croix de Bretagne scende nella adiacente Val d'Ayes.
Unica raccomandazione scorta d'acqua: non se ne trova lungo tutto l'itinerario, né dove si lasciano le auto.
Punto di ritrovo e ora di partenza verranno definiti in sede il giovedì precedente alla gita.
Coordinatore di gita: GAMERRO Maurizio tel. 3293378
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SABATO 28 giugno - Intitolazione "Sentiero PierGiorgio Frassati"
Il 7 giugno 1925, Pier Giorgio Frassati con due amici della Giovane Montagna, saliva da Traves alla Punta Lunelle (1384 m.): fu questa l'ultima ascensione effettuata prima della Sua morte.
La Pro Loco di Traves e le organizzazioni locali si sono fatte promotrici nell'organizzare un Raduno Alpinistico Giovanile, a cui anche la Giovane Montagna è stata invitata a partecipare e dare la propria collaborazione, come accompagnatori. In questa occasione, vi sarà l'intitolazione a Pier Giorgio Frassati del sentiero da lui percorso.
Le comitive di giovani, guidate da accompagnatori, avranno la possibilità di percorrere, secondo il grado di allenamento, uno dei tre seguenti itinerari:
comitiva A - da Traves al Colle delle Lunelle (700 m. - 2,30 h)
comitiva B - da Traves al Pian delle Draie (450 m. - 1,30 h)
comitiva C - da Traves al Pian Bracon (150 m. - 0,45 h)
Programma della giornata:
h 8,30 Raduno dei partecipanti alla fraz. Villa di Traves
h 8,45 Saluto ai partecipanti e alle autorità
h 9,00 S. Messa celebrata da S.Em.za Cardinale Saldarini
h 9,45 Celebrazione dell'intitolazione del Sentiero, tenuta da Mons. Peradotto
h 10,00 Partenza delle comitive dei partecipanti Pranzo al sacco
h 16,30 Rientro a Traves, saluti e scioglimento del raduno
Informazioni e iscrizioni in sede, entro il 19 giugno p.v.
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5-6 luglio - Gran Combin de Grafeneire (4314 m)
Località di partenza: Rif. Chiarella all'Amiante
Dislivello in salita: al rifugio - 1300 m.; in vetta 1336 m.
Tempo di salita: 6 h
Difficoltà: PD+/AD- a seconda delle condizioni
La via scelta per raggiungere il Gran Combin de Grafeneire è quella italiana, dal rifugio Chiarella. Essa si presenta come un itinerario d'alta montagna, con percorso sicuramente non elementare, svolgendosi su terreno di misto abbastanza severo (sebbene le difficoltà in roccia raggiungano al massimo il III grado, la roccia può presentarsi spesso verglassata, soprattutto nel passo chiave caratterizzato da un camino) e affilate creste nevose.
La discesa si effettua dalla medesima parte oppure (soluzione migliore) dalla spalla "Isler", consentendoci tra l'altro di raggiungere anche il Gran Combin de Valsorey.
Fatta tale premessa, è evidente che saranno ammessi alla gita solamente quelle persone in possesso delle capacità psico-fisiche-tecniche necessarie a superare le difficoltà dell'ascensione. I posti massimi disponibili sono comunque fissati in numero di 15 e, inoltre, per l'iscrizione è necessario rivolgersi ad uno dei due capi-gita. Il foglio-gita sarà già esposto in sede in giugno. L'adesione dovrà essere confermata 1 settimana e mezza prima dell'uscita.
N.B. La suddetta ascensione si svolgerà SE e SOLO SE le condizioni della montagna e soprattutto quelle meteorologiche lo consentiranno.
Equipaggiamento: Da alta montagna
Attrezzatura: Obbligatorio è il CASCO. Inoltre piccozza, ramponi, 2 moschettoni a ghiera, anelli di cordino e/o fettuccia, discensore, imbrago
Ritrovo di partenza: P.za Rebaudengo alle 12,45 h
Mezzo di trasporto: Auto private
Coordinatore di gita: Matteo ENRICO tel. 8195313; Roberto MOCHINO tel. 375771
Termine Prenotazioni: giovedì 26-06-1997
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12-13 luglio - Monte Jafferau (MTB)
Località di partenza: Oulx
Dislivello 1° giorno: 1000 m.- 3 km. in piano + 8 km. di salita
Dislivello 2° giorno: 600 m.- 4 km. in salita + 19 km. in discesa
Tempo 1° giorno: max 4 h
Tempo 2° giorno: max 6 h
Difficoltà: M.C.A. 100% ciclabile in salita e discesa
Materiale: Bici, sacco a pelo, pila, consigliate borse da bici
Itinerario in uno dei luoghi più belli ed interessanti della Val di Susa.
Partendo da Ulzio, si percorre un breve tratto di strada asfaltata, in piano, ideale per scaldarsi. Giunti a Savoulx, si inizia la salita con pendenza non eccessiva e costante. Sterrato in buone condizioni. Giunti prima di una galleria, che porta al forte Pramand, ci si ferma per passare la notte in luogo comodo e suggestivo.
Nel secondo giorno, si percorre, prima un tratto in salita di 4 km, poi se ne affronta un altro a mezza costa. Pochi tornanti finali conducono alla sommità della montagna dove è situato il forte Jafferau. Il panorama offerto è eccezionale.
Una bella discesa ci condurrà a Bardonecchia. Per asfalto o per sterrato si ritornerà a Ulzio.
Coordinatore di gita: RISATTI Stefano tel. 8193641
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12-13 luglio - Rocciamelone (3538 m) (E/A)
Località di partenza: a) la Riposa (2205 m.); b) lago di Malciaussia (1800 m.)
Dislivello in salita: a) 650 m. (1° giorno) - 684 m. (2° giorno); b) 842 m. (1° giorno) - 896 m. (2° giorno)
Tempo di salita: a) 2,00 h (1° giorno) - 2,30 h (2° giorno); b) 2,30 h (1° giorno) - 3,00 h (2° giorno)
Difficoltà: a - Escursionistica; b - Alpinistica
I Soci delle sezioni di Genova, Modena, Pinerolo, Venezia e Torino, si ritroveranno per portare in vetta al Rocciamelone il bel mosaico dedicato alla Madonna dell'Antelao, donato dalla sezione di Venezia a ricordo del suo cinquantesimo anno di fondazione, che sarà collocato nell'interno della Cappella di Santa Maria. La salita al Rocciamelone si potrà effettuare sia da Susa, con pernottamento al rifugio Ca' d'Asti (2854 m.), oppure dal lago di Malciaussia in Val di Viù, con pernottamento al rifugio Tazzetti (2642 m.).
Domenica, per tutti, appuntamento in vetta alle h. 10,00 dove Padre Onorato celebrerà la Santa Messa.
Ritrovo di partenza: sabato 13 luglio alle h. 14,00 c. Regina / c. Potenza (lato ex ist. Maffei)
Mezzo di trasporto: auto private
Coordinatore di gita: Cesare ZENZOCCHI tel. 349.79.62
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19-20 luglio - Punta Dufour (4633 m)
È sicuramente inutile descrivere la magnificenza di questa salita! Sarà invece utile sapere che la salita vera e propria ha inizio quando, in pratica, termina la fatica della maggioranza degli alpinisti partiti dalla capanna Gnifetti o dal rifugio Mantova, e precisamente al colle Gnifetti (4451 m.). È quindi necessario possedere un allenamento superlativo in quanto dal colle Gnifetti occorrono ancora circa 4 ore per raggiungere la cima della Dufour con un percorso mai banale che, scavalcando per cresta nevosa la punta Zumstein (4561 m.), a cavallo fra il versante svizzero e la precipite parete est, porta all'attacco della parete sud-est della Dufour. Da questo punto la salita si svolge su terreno misto con un alternarsi di ghiaccio, neve e roccia, con passaggi delicati e talvolta pericolosi, da superarsi con i ramponi ai piedi.
Dato che i responsabili dell'organizzazione e del buon andamento della gita dovranno, per motivi di sicurezza, limitare il numero dei partecipanti a non più di 10/12 elementi, sarà necessario selezionare gli iscritti in base al comportamento dei singoli nelle precedenti gite di calendario. La graduatoria terrà pertanto conto dell'allenamento, delle capacità tecniche e del comportamento in quota nelle predette gite; essendo in gioco la riuscita della gita e la sicurezza di tutti i partecipanti, la verifica darà inappellabile.
Equipaggiamento: d'alta quota, scarponi pesanti, ghette, guanti, giacca a vento, maglioni, occhiali da sole, ecc.
Attrezzatura: piccozza, ramponi, 3 o 4 moschettoni a ghiera, cordini, casco, imbragatura.
Verificare per tempo l'attrezzatura e l'equipaggiamento per non trovarsi al rifugio con il materiale non in ordine!
In caso di dubbio parlarne con i responsabili.
Il luogo e l'ora di partenza verranno stabiliti a suo tempo e saranno evidenziati in sede sul foglio gite.
LA COMMISSIONE GITE
Coordinatori di gita: BARBI Cesare tel. 4509177; BERNARDI Claudio tel. 8976242
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7 settembre - Becca d'Aran (2952 m) (E)
Località di partenza: Cheneil (parcheggio) 2023 m
Dislivello in salita: 929 m
Tempo di salita: 3 ore
Difficoltà: Escursionismo
Da Valtournenche (1578 m.) con le auto si gira a destra, si supera Chanlève (1841 m.) giungendo al parcheggio auto presso l'Alpe la Barmaz (2023 m.). Si prosegue a piedi per l'evidente mulattiera che in 15 minuti circa porta a Cheneil (2015 m.) in una meravigliosa conca di prati. Si continua per il buon sentiero che conduce verso il Col di Nana in direzione S.E. All'Alpe Champsec (2311 m.) si piega a sinistra sul sentiero per il Grand Tournalin e sui 2600 m. si gira ancora a sinistra (in direzione N.O.) varcando il torrente per raggiungere le Alpi Lezan inferiori e superiori. Da qui si sale direttamente per ripidi pendii erbosi raggiungendo la cresta sommitale quasi pianeggiante fino a toccare la grossa croce della vetta (2952 m.); 3 ore circa.
Ritrovo di partenza: P.za Rebaudengo alle h 7,00 di fronte all'ingresso istituto
Mezzo di trasporto: auto private
Coordinatore di gita: SOLERA Lodovico tel. 757331
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6-7 settembre - Monviso - Cresta Est
Località di partenza: Pian del Re (2000 m.)
Dislivello in salita: 1° giorno dislivello: 640 m; 2° giorno dislivello: 1000 m
Difficoltà: PD+
Dal rifugio Quintino Sella con breve percorso si raggiunge il colle del Viso da cui, rimontando la morena e il conoide erboso, si guadagna l'attacco della cresta (45 min dal rifugio).
Inizialmente per rocce facili e un canalino si perviene a uno sperone roccioso che porta al filo di cresta. Seguendo la cresta, prima per gradoni poi su rocce più ripide fino a giungere al torrione di Saint Robert che si attacca su rocce biancastre (la salita al torrione può essere evitata aggirandolo sulla sx.). Si scende alla forcella successiva e, scavalcando alcuni torrioni minori e un ultimo risalto di roccia rossastra, si arriva alla cresta terminale che senza difficoltà conduce alla vetta.
Discesa lungo la via normale del versante sud.
Materiale: imbragatura, cordini, fettucce, moschettoni, caschetto, utili piccozza e ramponi
Ritrovo di partenza: P.za Caio Mario h 13,00
Mezzo di trasporto: auto private
Coordinatore di gita: BARBI Cesare tel. 4509177; CARDELLINO Daniele tel. 8172212
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21 settembre - Laghi Unghiasse (2468 m) (E)
Località di partenza: Alboni (S. Grato) 1385 m.
Dislivello in salita: 1100 m. (al Gran Lago)
Tempo di salita: 3,10 ore (al Gran Lago)
Difficoltà: escursionismo medio (Guida Valli di Lanzo)
Una gita dalle forti emozioni!!! Noi non vi proponiamo vie di arrampicata estreme né folli discese in mountain bike, ma se avrete il coraggio di iscrivervi non avrete di che lamentarvi!
Il terreno di azione sarà la Val Grande ed in particolare il vallone di Unghiasse che alterna ad ampie distese prative (Piano di Riane) le meraviglie dei suoi tre splendidi laghi: Lago della Fertà, Gran Lago, Lago di Unghiasse.
Equipaggiamento: da esperti escursionisti
Ritrovo di partenza: Piazza Rebaudengo alle 7,00 h
Mezzo di trasporto: auto private (eventuale pullman)
Coordinatore di gita: Irene MONTANARO tel. 5682490; MariaRosa CASTAGNERI tel. 3197309
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21 Settembre - Monte Malamot (Moncenisio) (MTB)
Località di partenza: La Gran Croce (Dogana Francese del Moncenisio)
Dislivello in salita: 1061 m
Difficoltà: Buoni Ciclisti +
Itinerario dal discreto dislivello, abbastanza impegnativo per l'elevata pendenza media e la quota che viene raggiunta (2915 m.).
La cima è interamente occupata da un'ottocentesca caserma difensiva a tre risalti e da un piccolo complesso sotterraneo di epoca successiva; magnifico panorama sul lago del Moncenisio e le cime che lo circondano.
In caso di innevamento, si valuteranno al giovedì precedente la gita eventuali mete alternative su quote inferiori.
Equipaggiamento: Bicicletta da MTB
Coordinatore di gita: Maurizio GAMERRO tel. 3293378
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27-28 settembre - Raduno estivo - Gruppo del Civetta (E/A)
1946 - 1996: anche la sezione di Mestre ha varcato la soglia del cinquantesimo anno di fondazione
La sezione, per ricordare questa storica data, ha organizzato il raduno estivo presso il rifugio Sonnino al Coldai, nel gruppo del Civetta; nell'occasione presenterà il volume dei suoi cinquant'anni di attività.
Programma:
Sabato 27 - Ritrovo dei partecipanti, nel primo pomeriggio, al Passo Staulanza; proseguimento a piedi per il rifugio Sonnino (2135 m.), 1,30 h
Dopo la cena presentazione del libro "50 anni della sezione di Mestre"
Domenica 28 - Vengono organizzate due comitive:
- comitiva A: per escursionisti esperti, salita alla punta del Monte Civetta (3220 m.) lungo la ferrata degli Alleghesi
- comitiva B: per escursionisti - nella valle del Civetta, sentiero dell'Alta Via Dolomiti dal rifugio Sonnino, rifugio Tissi, rifugio Vazzoler e ritorno, vista Civetta N/O (tempo dell'intero percorso, 6,00 h)
Pernottamento al rifugio Sonnino con trattamento di mezza pensione (tariffe C.A.I.).
N.B. - Data la distanza, chi desidera può anticipare la partenza a venerdì 26, sempre con pernottamento al rif. Sonnino; è prevista per sabato 27 un'escursione lungo il Sentiero Tivan, che costeggia il Civetta, lato est, con vista sul Pelmo (3168 m.) e la Valle Zoldo (tempo previsto per l'escursione, 4/5 ore).
Mezzo di trasporto: auto private
Informazioni: in sede tel. 8174806
Coordinatore di gita: Cesare ZENZOCCHI tel. 3497962
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5 ottobre - Cima Serpentera (2302 m) (E)
Località di partenza: Pian delle Gorre (1044 m.)
Dislivello in salita: 1258 m
Tempo di salita: 4,00 h
Difficoltà: Escursionistica
Escursione con i Soci della sezione di Cuneo nella bella Valle Pesio. Arrivati in auto alla Certosa di Pesio, dove è fissato il luogo d'incontro con gli amici di Cuneo, proseguiamo sempre in auto sino al Pian delle Gorre. Lasciate le auto, proseguiamo lungo la valle Pesio con di fronte il maestoso panorama della dentellata Cresta del Marguareis. Seguendo il sentiero che s'inerpica sul pendio tra cespugli di rododendri si giunge al rifugio Garelli (1990 m.).
Spettacolare vista sul Marguareis e sulla costa spartiacque con la Val Vermenagna sino alla Bisalta.
Si continua su sentiero sino a raggiungere uno stretto intaglio nel quale si apre il valico di Porta Sestrera (2225 m.) per poi proseguire verso la pianeggiante Cima Serpentera che domina dall'alto la conca del lago Biecai nella Valle Ellero.
Ritrovo di partenza: P.za Caio Mario alle 6,45 (c. Settembrini / c. Unione Sovietica)
Mezzo di trasporto: auto private
Informazioni: in sede tel. 8174806
Coordinatore di gita: Cesare ZENZOCCHI tel. 3497962
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5-8 dicembre - Les Calanques (E)
.... a piedi in un ambiente surreale, tra scogliere di calcare e fantastiche insenature?
È in preparazione la gita escursionistica alle Calanques, tratto bellissimo della costa mediterranea, nelle vicinanze di Marsiglia. Un'escursione alla scoperta dei punti più affascinanti lungo sentieri ai piedi del Massiccio del Puget; in un susseguirsi di piccoli fiordi, insenature, alte falesie, torri frastagliate, specchi d'acqua verde e trasparente.
Si invita chi è interessato a partecipare a dare la propria adesione preliminare entro il 18 settembre p.v., onde permettere una tempestiva prenotazione e organizzazione. Se vi sarà un buon numero di partecipanti, il viaggio verrà organizzato con un pulmino, che agevolerà notevolmente i vari trasferimenti nei vari accessi alle Calanques.
Informazioni: in sede tel. 8174806
Coordinatori: Ettore BRICCARELLO tel. 2734822; Cesare ZENZOCCHI tel. 3497962
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24-30 agosto - Sett. pratica Alpinistica a Misurina
Quest'anno la settimana di pratica alpinistica si svolgerà a Misurina nel periodo 24-30 agosto. Aspettiamo con gioia nuove adesioni per fare conoscenza con questa entusiasmante settimana, in compagnia di molte altre sezioni.
Coordinatore: RISATTI Stefano tel. 8193641
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6 luglio-24 agosto - Natale Reviglio estivo
Come già segnalato nel precedente notiziario, si sono aperte le iscrizioni per le prenotazioni di turni vacanza presso la casa Natale Reviglio allo Chapy D'Entrèves (Courmayeur).
Possono soggiornare nei seguenti turni:
- 6/13 luglio 3/10 agosto
- 13/20 luglio 10/17 agosto
- 20/27 luglio 17/24 agosto
- 27 luglio - 3 agosto
tutti i Soci della Giovane Montagna in regola con la quota sociale 1997.
Invitiamo i Soci che non hanno particolari impegni di lavoro, a NON organizzarsi turni di vacanza nelle settimane dal 27 luglio al 17 agosto, particolarmente richiesti, dando così precedenza a coloro che non possono scegliere altri periodi.
Accertarsi della disponibilità dei posti e inviare la scheda completa di ogni suo dato, accompagnata dalla quota di acconto, altrimenti le prenotazioni NON sono ritenute valide.
Prenotazioni: telefonando in Sede il giovedì sera tra le 21,00 e le 22,30 (tel. 011/8174806) o contattando il responsabile sig. ROCCO Enrico (tel. abit. 011/4374598, uff. 011/487036, oppure mediante fax al 011/3497962).
L'assegnazione delle camere è lasciata a giudizio dei responsabili.
N.B. - Dopo il 5 luglio, chi desidera ancora prenotarsi, deve contattare direttamente il Responsabile del turno al Natale Reviglio (tel. 0165/89.9.98).
Le quote di prenotazione potranno essere versate tramite:
- assegno bancario NON TRASFERIBILE intestato a Giovane Montagna sezione di Torino
- bonifico bancario sul c/c n°108039 presso Ist. Bancario San Paolo di Torino filiale n°8 - c. De Gasperi 14 Torino (Coordinate Bancarie: Cod. ABI 01025 - C.A.B. 01008)
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16-24 giugno - Lavori di manutenzione al Reviglio
Nel periodo compreso tra il 16 e 24 giugno, si svolgeranno i normali lavori di manutenzione per predisporre la casa all'apertura estiva.
Invitiamo i Soci che abbiamo pratica in attività di idraulico, elettricista, falegname, decoratore, enologo, ristoro, ecc. e possono dedicare qualcuno di questi giorno ai lavori, a prendere accordi in sede, il giovedì sera, con gli incaricati della Commissione Reviglio (tel. 8174806).
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PROSSIME SERATE IN SEDE
Giovedì 25 settembre - "CERVINO - MATTERHORN E MONTE ROSA"
Giulio BERUTTO, già presidente del CAI di Venaria e autore di numerose guide dedicate alle Alpi Piemontesi e Valdostane, sarà nostro ospite in questa serata, per presentare la sua nuova guida.
Saranno proiettate diapositive sulle valli Ayas, Gressoney, Valtournenche e Alpi Biellesi che illustrano la storia, i personaggi, l'ambiente, la flora e la fauna, bivacchi e rifugi.
Serata interessante a cui invitiamo ad essere presenti in molti.
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ATTIVITÀ SVOLTA
Gennaio-Marzo 1997 - Sci in Pista
Le uscite per lo sci in pista si sono iniziate il 19 gennaio a Pragelato, località valida sia per lo sci da discesa che per quello da fondo. La giornata si è subito manifestata uggiosa, con nebbia e pioviggine e quindi mio grande rincrescimento. Già sapevo che i partecipanti darebbero stati pochi, per altri impegni societari o per indisposizione; quando in Piazza Rivoli è arrivato l'autobus della ditta CANUTO, la giornata si è rischiarata: alla guida c'era l'amico Sandro Gallo, quindi una nota di ottimismo ci sarebbe sicuramente stata. Ovviamente, strada facendo il tempo non è certamente migliorato, anzi? Dopo Perosa è cominciato a nevicare ed a Pragelato alcuni erano indecisi se starsene fermi o usufruire degli impianti? Mentre i fondisti si preparavano per le piste della Val Troncea, anche gli incerti sono andati a sciare. La giornata è poi proseguita con tempo "variabile tendente al brutto" come direbbero i bollettini meteorologici, ma il manto di neve si è dimostrato ottimo e soffice.
Il 2 febbraio, dopo alcuni giorni di incertezza per problemi di viabilità in Val Susa, ci siamo diretti a Val Cenis, nella Maurienne. l'ora di partenza, le 7,30, è stato un compromesso tra fondisti e discesisti, ma sono certo di averne scontentati molti. Al solito, avvio con patema per nebbie sulla città, ma a Lanslebourg il cielo era limpidissimo e tutti si sono diretti sulle piste, mentre i dieci appassionati dello sci da fondo hanno proseguito il percorso con il pullman fine a Bessans, una delle migliori zone per tale attività. A sera, molti erano soddisfatti della bella giornata trascorsa.
Il 16 febbraio, con partenza alle ore 7, ci siamo diretti a Champoluc. Il pullman ha accompagnato i 19 simpatizzanti dello sci da discesa a Frachey, per abbreviare i tempi di risalita e poter agevolmente scendere a Gressoney; è poi tornato a Periasc per i fondisti ed altri per escursioni. Fortunatamente, anche questa una giornata con il bel tempo, favorendo tutti.
Il 2 marzo, mentre era in corso il rally a Tambre d'Alpago e le nostre squadre ne sono uscite vittoriose, coloro che sono rimasti a Torino si sono ritrovati in numero esiguo (3 persone con un'auto) all'uscita sociale programmata. Mancavano anche i praticanti dello sci di fondo. Si è così scelta la località di Prali, usufruendo ancora di una bella giornata con affollamenti non eccessivi e neve sempre buona.
La gara sociale si è tenuta quest'anno al Monginevro il 16 marzo; di essa se ne parla in uno specifico articolo. Anche in quest'occasione il tempo è stato ottimo, la neve ancora buona anche se ormai dura al mattino e pesante al pomeriggio. Questa gita ha praticamente concluso il ciclo di uscite per lo sci in pista.
Nel complesso il tempo ci è stato discretamente favorevole e spero che gli amici si siano potuti divertire.
Ettore Briccarello
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Gennaio-Marzo 1997 - Sci di Fondo
In parallelo al nutrito numero di discesisti quindicinali si è affiancato anche quest'anno uno sparuto ma battagliero gruppetto di fondisti pullman-trainati. Estremamente mattinieri e puntuali, con grande preoccupazione per le loro tenere attrezzature che ogni volta rischiavano di essere triturate dalle lamine e dal peso degli sci e dagli scarponi da discesa, rivestiti solo di scarpette e tute leggere e coloratissime (poco consone alle lunghe code in attesa dei mezzi artificiali di risalita in uso ai colleghi), ma pronti a schizzare (per vincere il freddo) con passo alternato, o pattinato, o passo spinta, appena sbarcati sulle piste innevate per proseguire fino al compimento dei fatidici 15-20-25 km. a seconda delle velleità della giornata, incuranti delle avversità meteorologiche tipo Val Troncea (5 ore sotto nevicata costante), il gruppetto è andato incrementandosi uscita dopo uscita fino a raggiungere una dozzina di partecipanti circa, sempre più entusiasti (dai neofiti ai veterani), tanto che, nelle domeniche "di riposo", ci si è ritrovati a volte per mantenere l'allenamento e per stare insieme in buona compagnia al cospetto della amata montagna anche se umilmente e sudatamente rivisitata dal? fondovalle. La succitata Val Troncea (Pragelato), le bellissime e curatissime piste di Bessans (Val Cenis) e quelle di Periasch (Champoluc), sono rimaste nel cuore di tutti con il desiderio di tornarci nei prossimi anni con rinnovato vigore e sempre maggiore partecipazione. Si ringrazia il pazientissimo Ettore, sempre impeccabile capo gita Discesisti & C., sperando di averlo un giorno dalla nostra parte (specie per l'orario di partenza).
Un fondista, Ugo Quaranta
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16 marzo - Gara sociale di sci alpino al Monginevro
Per il sottoscritto è il momento dell'esordio: con emozione mi accingo alla stesura della mia prima relazione!
Partenza all'alba delle 7,30, in piazza Rivoli: un prematuro e luminoso sole primaverile fa capolino da dietro i colli torinesi, ma il richiamo della neve è ancora più forte di quello dei prati verdi coperti di primule.
Qualcuno di noi parla di sfasatura delle stagioni, di problemi ecologici? e forse ha proprio ragione!
Presto dal fondo del bus giungono voci allegre che intonano cori di montagna e canzonette. Subito nasce tra i passeggeri ancora assonnati un certo "feeling" che piacevolmente ci accompagnerà per tutta la giornata.
Il tempo così vola. Arriviamo alle 9,45 circa nel parcheggio autobus al colle del Monginevro, sotto un sole splendido accompagnati da un venticello leggero.
Dopo una rocambolesca manovra di parcheggio del nostro autista, il simpaticissimo Sandro, il bus si arresta e i partecipanti, già eccitati dall'imminente competizione, si tuffano sull'attrezzatura dedicandosi alla rituale vestizione.
L'infaticabile amico Ettore, calatosi nella consueta veste di organizzatore, si precipita a prendere informazioni riguardanti la gara che si svolgerà verso le 14,30 nella apposita pista allestita quasi di fronte all'Ufficio del turismo.
La neve è ancora abbondante, inizialmente si presenta crostosa e ghiacciata, ma nella tarda mattinata, si trasformerà manifestando il caratteristico aspetto primaverile con cristalli grossi e bagnati. Nonostante ciò sciare è piacevole e tutti si riversano sulle piste per godersi la montagna e le discese, per riscaldarsi in vista della gara sociale.
Da appassionato fondista quale sono, non posso tralasciare di menzionare la presenza di uno sparuto gruppo di irriducibili fondisti che, inarrestabili come sempre, sciano fino a sfruttare la presenza dell'ultimo fazzoletto di neve.
Per il fondo la neve è come si prevedeva: "pesante", specialmente per gli sciatori che impiegano la tecnica del passo "pattinato", ma la battitura è ancora soddisfacente. La pista pianeggiante "du Bois", trovandosi in ombra, è piacevolmente veloce: termina in un punto panoramico da cui possiamo ammirare tutta la valle e, più avanti, Briançon.
Partendo dal parcheggio degli autobus, invece, la pista conduce verso Clavière (Piste du Golf) con un alternarsi di salite e discese.
Ci divertiamo a volte a imboccare le piste di discesa che la pista di fondo attraversa, compiendo brevi tratti di limitata pendenza in compagnia di discesisti che ci guardano stupiti. Il venticello fresco mitiga il caldo sole primaverile di mezzogiorno e rende meno faticose le salite rese dure dalla neve "marcia" del primo pomeriggio.
Alle 14,45 inizia la gara: i partecipanti sono 22. All'arrivo, per fare il tifo, sostano pochi spettatori.
Infatti tutti sono praticamente impegnati nella discesa. Sicuramente è garantita la presenza dei fondisti e di pochi altri non partecipanti che incitano a piena voce ed applaudendo.
Apprezzare lo stile degli amici che si scivolano disinvolti verso valle è motivo di soddisfazione, e le frenate coreografiche dei concorrenti che alzano spruzzi di neve a fondo pista ci fa sognare per un attimo i Mondiali da poco terminati.
Al termine di ogni rispettiva discesa lo speaker, con una simpatica pronuncia francese, annuncia nome e cognome del partecipante ed il tempo' e già si possono formulare i primi pronostici.
Dopo circa un'ora la gara si conclude con i seguenti risultati:
Sez. Femminile
1°- Marta Rainetto 0' 46" 31
2°- Maria Rosa Castagneri 0' 47" 58
3°- Carola Rainetto 0' 48" 06
Sez. Maschile (over 35)
1°- Pier Massimo Ponsero 0' 35" 87
2°- Ettore Briccarello 0' 41" 17
3°- Domenico Rosso 0' 49" 73
Sez. Maschile (under 35)
1°- Maurizio Gamerro 0' 33" 41
2°- Stefano Risatti 0' 33" 55
3°- Daniele Cardellino 0' 33" 70
Verso le 17 Ettore chiama tutti a raccolta: è ormai ora del ritorno!
Sandro, il nostro chauffeur, destreggiandosi con abilità nel traffico del rientro, ci conduce quindi verso Susa presso il ristorante "Passeggeri" dove ha luogo una ottima merenda "sinòira" in cui vengono osservate scrupolosamente le tradizioni culinarie piemontesi. Al termine delle libagioni il sig. Cesare Zenzocchi, Presidente della nostra sezione, dopo un breve discorso introduttivo, distribuisce i meritati e attesi premi. Allegria ed entusiasmo impregnano ormai l'atmosfera e tutt'intorno noto sorrisi di volti arrossati dal sole.
Mi sovviene allora il mio trascorso in altri e diversi gruppi sportivi, dove l'agonismo era di casa, e in cui, al termine di gare più o meno competitive, potevo solo percepire aria di tensione, visi delusi e sguardi invidiosi. Veniva così dimenticato il vero protagonista della giornata, che non era la vittoria o la sconfitta, ma il nostro rapporto con la montagna!
Qui, tra noi, si coglie invece una sensazione positiva e stimolante, l'ho letta negli occhi di tutti. Si diffondeva nell'aria come quel caratteristico odore di neve che si percepisce quando siamo sulle piste e che impregna le nostre tute. È quel profumo semplice e schietto che, quando da soli sui monti ci fermiamo per un attimo ad ammirare lo spettacolo maestoso della natura, ci permea i polmoni giungendo fino al cuore.
A questo punto abbasso gli occhi sul libro "? e le buone disposizioni che animano gli iscritti" che mi è stato appena donato dal sig. Presidente e che, da qualche minuto, sfoglio casualmente cogliendo qua e là diversi brevi assaggi di lettura? e incomincio a capire!
Come tutte le belle giornate anche questa è trascorsa troppo in fretta: la Gara Sociale di fine anno ci suggerisce appunto che un'altra stagione è passata.
Niente rimpianti: c'è la primavera alle porte che ci permetterà di avvicinarci alle altre molteplici forme della natura, in modo diverso e non meno interessante? in attesa della prossima neve!
Gualtiero Accornero
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23 febbraio - Punta Sea Bianca
Il bel tempo generale continua, ma oggi la presenza di cirri non ci ha fatto sudare durante la salita. Ormai per trovare neve bella bisogna andare a scegliere i versanti sud, partendo però da quote relativamente elevate dato che in basso la neve si è già squagliata del tutto. Le gite che rispondono a queste caratteristiche non sono tantissime? e si vede! Al Pian della Regina la confusione è notevole: sembra che tutti i gruppi del pinerolese e del saluzzese si siano dati appuntamento qui.
La neve durissima obbliga tutti a utilizzare i coltelli fin dall'inizio del vallone di salita, l'imponente e caratteristica mole del Monviso ci accompagna costantemente fino alla vetta, che raggiungiamo tutti mentre il sole ha progressivamente la meglio sulle nuvole.
Il primo tratto di discesa si svolge su neve ventata e ancora molto dura, ma appena più in basso i pendii sono già stati trasformati dal sole e apprezziamo la bella discesa su neve di tipo primaverile. Le ultime chiazze di neve permettono di tagliare i tornanti della strada nella parte bassa e ci consentono di arrivare alle auto praticamente con gli sci ai piedi.
Con un piccolo spuntino a base di panettone consumato direttamente in piazza a Crissolo terminiamo degnamente una classica e bella gita.
Giorgio Rocco
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1-2 marzo - XXX Rally Scialpinistico di Alpago
NON CI POSSO CREDERE!!!
Per la terza volta consecutiva la nostra sezione si è aggiudicata il primo premio, portandosi a casa definitivamente il Trofeo, che eravamo già abituati a vedere in giro per la sede da un po' di anni (in via solo provvisoria).
Su due misere bretelle di neve del Monte Guslon (sopra l'altopiano di Alpago), risparmiate per miracolo da parecchie settimane di sole cocente, è stato ricavato un percorso molto vario (sigh!) e tecnicamente piuttosto impegnativo, a causa della qualità della neve (molto dura), e per via di un'intricata boscaglia di rovi nel primo tratto.
La durezza del percorso è dimostrata dal fatto che ben quattro squadre si sono ritirate, qualcuno si è pure ferito e i tempi di percorrenza sono stati piuttosto lunghi anche per le squadre favorite (più di tre ore...).
L'itinerario di salita prevedeva un lungo tratto con gli sci sulle spalle, seguito da un canalino di fitte sterpaglie, e quindi da un pendio assolato (dove più concorrenti hanno fatto notevoli ruzzoloni, quando gli sci non mordevano). Una volta in cima ci si doveva di nuovo togliere gli sci, mettere i ramponi e percorrere una facile cresta fino a un colle. Rimessi gli sci, bisognava scendere in un canalino ghiacciato, in fondo al quale cominciava la discesa in cordata. Quest'ultima è stata veramente molto impegnativa, per via delle bandierine strettissime, del percorso piuttosto complicato e della solita neve ghiacciata? Per mancanza di tempo è stata cancellata la prova in barella.
Una lieve e perdonabile distrazione del direttore di gara ha impedito ai nostri campioni di gustarsi la suspense della premiazione, con l'usuale processione delle squadre a partire dall'ultima: dopo quasi mezz'ora di solenni discorsi infatti, il malcapitato ha osato leggere con assoluta indifferenza l'ordine di arrivo in senso inverso, rivelando immediatamente che la squadra TORINO 1 era arrivata prima!!!!!!! A parte ciò l'organizzazione è stata perfetta, nonostante le notevoli difficoltà.
Alberto Armando
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23 febbraio - Balzi Rossi - Giardini Hanbury
Ore 18,45 - Comodamente seduta, scompartimento da sei, pulito, riscaldato e illuminato, penso subito a cosa scrivere dalle tante impressioni avute da questa gita G.M. che è terminata con un'ora di ritardo sul previsto poiché ci è stato impossibile salire sul treno precedentemente previsto e con posti "prenotati", data l'affluenza straordinaria di oggi verso la riviera.
Dopo le innumerevoli proteste, proposte, ordini e contrordini, timori e speranze di poter passare la notte nel proprio letto e non sulle panchine (ma quali?) della stazione, alle 18,25 - ancora fermi a Ventimiglia - viene richiesta la presenza del responsabile del gruppo G.M. nell'ufficio Dirigenti delle F.S. Al ritorno del nostro responsabile la conferma: posti finalmente disponibili, riservati, sul treno delle 18,40' ed eccoci qui, di ritorno a Torino.
Se sapevamo di questo affollamento avremo potuto impiegare proficuamente le quasi, due ore passate alla stazione di Ventimiglia: potevamo continuare la passeggiata al mare, visitare le sacrificate rovine romane oppure salire alla severa cattedrale. Pazienza ... abbiamo approfondito l'amicizia fra di noi!
L'andata è stata perfetta: alla stazione del Lingotto c'erano già gli amici di Moncalieri, all'arrivo in riviera c'era il pullman che ci ha portati a Ponte San Lodovico da dove abbiamo iniziato la camminata.
Le grotte dei Balzi Rossi bisognerebbe vederle dal mare o poterle visitare, cosa per ora impossibile. La comitiva poco dopo si è divisa sui due sentieri descritti dal volume "Andar per sentieri?". Il sentiero "a mare" data la bassa marea ed il mare completamente calmo è stato percorso senza difficoltà e avremo voluto sostare un po' ma i richiami con fischietto dell'altra comitiva ci hanno fatto accelerare il passo più di quanto avremmo voluto; restiamo comunque buoni ultimi e ritroveremo gli altri solo alle 13,30 sulla spiaggetta scelta per la sosta del pranzo.
Con gli ultimi c'erano due fotografi sempre alla ricerca dello spunto particolare. Una sosta l'abbiamo fatta tutti per leggere la lapide posta sulla "Via Romana" a ricordo del passaggio di Papi, santi, principi e futuri imperatori. Mentre cercavamo di aggiungere idealmente anche il ricordo del passaggio, dopo 200 anni dall'ultima data citata, della nostra comitiva ci accorgiamo di essere oggetto di viva curiosità da parte dei visitatori dei Giardini Hanbury: affacciati al parapetto del ponticello che sovrasta la strada romana guardavano stupiti lo sfilare degli escursionisti con sacchi variopinti dai quali fuoriuscivano anche manici di ombrello (le previsioni non erano per il brutto tempo'). Qui i fotografi, per darsi un contegno, immortalavano la "daruta gialla".
Altro stupore la nostra comitiva l'ha destata sulla passeggiata di Ventimiglia: signore impellicciate guardavano curiosamente la nostra sfilata? cinquantadue persone non passano inosservate!
Comunque le mie impressioni sono state buone, il mare per noi montagnini ha sempre un fascino particolare, i sentieri percorsi corrispondevano alla descrizione, anche i giardini Hambury hanno avuto la visita di due nostri soci. Abbiamo calpestato forse un po' troppo asfalto ma anche qui abbiamo potuto ammirare il mare, agavi, distese di ginestre, fiori a profusione (e purtroppo molto pattume sui bordi delle strade). Ancora una sosta al golfo delle Calandre ed il rientro a Ventimiglia su percorso d'assi, tipo impalcatura edile, in un tratto di costa danneggiato dalle mareggiate.
Un'altra persona mi ha incuriosito, sempre alla stazione di Ventimiglia: il venditore di pianeti! con fisarmonica e cocorita però in jeans, berretto da base-ball e codino?
Un saluto da queste righe agli amici di Torino e Moncalieri sperando che anche per loro sia stata una giornata, tutto sommato, piacevole.
Maria Alotto
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9 Marzo - Colle dell'Agnello - Rocca Rossa
Subito dopo il Rally di scialpinismo i nostri sci-alpinisti si sono presi una domenica di riposo, e così domenica mattina ci siamo ritrovati in 4 in quel di Chianale pronti per una nuova dura ed impegnativa scalata! Il controllo ARVA ha però subito denotato una grave dimenticanza! Gli ARVA non vanno solo portati in macchina fino al luogo di partenza, ma per essere utili, anche se si spera di non doverli mai utilizzare, indossarli durante la gita. A parte questo piccolo inconveniente la giornata è stata fantastica con un bellissimo sole e la neve in condizioni eccezionali nonostante il caldo. Arrivati al colle alcuni volenterosi si sono inoltrati fino in punta alla Rocca Rossa mentre gli altri, scesi sui pendii più bassi si sono dilettati nella cura del sole. Ricongiunti tutti i partecipanti ci siamo divertiti in una fantastica discesa tra dolci pendii all'inizio e tra chiazze di erba poi fino alla macchina.
Marco De Maria
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9 marzo - Rapallo - Chiavari
Volendo iniziare dalla fine devo ringraziare il capo-gita, signor Forneris, per la bella escursione e soprattutto il buon Dio per la bellissima giornata che ci ha concesso. In realtà l'alba su questa giornata è sorta pigra, per quanto mi riguarda, intorno alle 6,00. Raggiunto il pullman, il nostro fido "pilota" ci ha trasportati in men che non si dica a Rapallo. A questo punto le strade della nostra numerosa comitiva si sono separate tra coloro che hanno raggiunto il santuario di Montallegro in pullman e coloro che vi sono saliti a piedi. Seguirò le tracce di coloro che si sono mossi a piedi, altrimenti non mi avrebbero fatto fare la relazione. Dopo qualche piccola incertezza iniziale abbiamo imboccato la bella e ampia mulattiera che, in parte al sola e in parte all'ombra, ci ha condotti lungo il pendio verso il santuario. La salita ha fatto subito selezione e i più arditi hanno raggiunto la meta in circa un'ora lasciando di stucco, per la rapidità, quelli arrivati in pullman. I più tranquilli sono giunti sul sagrato della chiesa poco meno di un'ora più tardi. In ogni caso la visita che si poteva godere dal vicino ristorante sul golfo di Rapallo era senza dubbio unica e appagante. A questo punto, dopo aver dato fondo alle risorse alimentari, visitato in preghiera il santuario, dormito, preso il sole e chi più ne ha più ne metta, con una certa inerzia si è radunato l'intero gruppo. Di nuovo l'abile capo gita ci ha portati sul sentiero che dolcemente scendeva verso Chiavari. In alcuni punti dal sentiero si godeva un panorama decisamente affascinante sulla collina che scendeva sul mare. Il verde della incalzante primavera ci avvolgeva durante il cammino ed i frutteti fioriti ci meravigliavano. La discesa è proseguita a gruppo compatto con due soste rigeneratrici senza che accadessero eventi di rilievo a parte l'ultima scalinata che ha provato i meno lubrificati. Il pullman era già là ad attenderci e qualcuno non sufficientemente soddisfatto si è ancora fatto una corsetta sul piazzale. E poi, che dire, siamo tornati a casa felici e soddisfatti.
Luca Mastrorillo
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23 marzo - Monte Pietra Borga
Bella gita di primavera, questa da Trana al monte Pietraborga, adatta a "far le gambe" in vista di salite più impegnative.
Breve sosta in borgata Prato Vigero dove visitiamo la chiesetta appena restaurata e saliamo al punto panoramico sulla Val Sangone. Si continua tra bellissimi boschi di faggi e betulle appena verdi di foglie neonate. Nel sottobosco, tra le foglie secche moltissime violette e promesse di prossimi mughetti. Ed eccoci alla croce: il panorama purtroppo non è splendido a causa della foschia, ma ci allieta un pallido sole. Giorgio lascia l'impronta della Giovane Montagna sul quaderno della cima con una bella frase in piemontese.
Siamo in undici e se le gambe non sono più proprio giovanissime lo sono invece lo spirito, l'entusiasmo, la voglia di fare gruppo.
Con voi ci si sente subito in famiglia: ecco ciò che più ho apprezzato della vostra associazione e ciò che mi ha convinta ad essere dei vostri. Grazie.
Laura Franco
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6 Aprile - Pich de Rochebrune
Alle h 3,40 Torino pullula di gente. Guardando attentamente nel caos di auto che si affollano ai semafori potrete trovare, tra una moltitudine di colletti slacciati e strucchi spampanati, chi, senza trucchi e senza inganni, si reca all'appuntamento fissato per quella che sarà una gita sci alpinistica davvero molto bella!
Caricati sci e zaini sull'auto, ci dirigiamo verso Briançon per poi risalire a Le Laus (Cervierès) dove giungiamo alle h. 6 giusto in tempo per dare la sveglia ai tre dormiglioni che ancora si rigirano in caldi sacchi a pelo stipati nel comodo (neanche poi troppo) furgone.
La notte stellata cede il passo alle prime luci del sole accompagnate da una "fresca brezza" che ci invita ad indossare il "piumino". Sistemati gli sci sullo zaino, alle h 7, ci incamminiamo su una tranquilla ed interminabile stradina. Troppo comoda! ... presto l'abbandoniamo per erti rivi dove è meglio tenere gli sci sulle spalle piuttosto che sotto i piedi; alcuni temerari li calzano e così, per ostacolarli, decidiamo di guadare un simpatico torrentello; oltrepassatolo ci troviamo in abbondante neve farinosa e così diamo inizio alla gita sci alpinistica (quasi tutti!).
Per la via più ripida, ma anche più rapida ci troviamo ben presto in un'accogliente radura dove il sole filtra allegramente tra i pini... sullo sfondo il Pich de Rochebrune sembra non accorgersi di noi. Si procede su comodi ed eterni dossi: un senso di pace pervade l'animo in questa domenica in Albis...
La neve dura e ventata ci fa raggiungere a fatica il Colle de Porte dove un gelido vento pare volerci respingere. Scendiamo poco sotto il colle dove, al riparo delle rocce, torna la quiete. Qui ci concediamo il meritato riposo e ci rifocilliamo... ma ecco che da parte dei soliti instancabili giunge l'invito a salire in vetta... come rifiutare una proposta così allettante!?!
Claudio ci ricorda che non è più presto e quindi in men che non si dica ci leghiamo, ci incamminiamo e dopo non molto ci fermiamo per calzare i ramponi.
Per pendii che si fanno sempre più ripidi raggiungiamo la cima... sono le h. 13.51...
Contempliamo per un attimo lo splendido panorama che ci circonda, poi lo sguardo scivola sull'interminabile discesa. E su questa non spendo più molte parole anche perché tra la neve non molto bella e la stanchezza, nella prima parte il divertimento è stato davvero poco!
Superato il primo sconforto e incontrata neve migliore scivoliamo a valle... chi con più stile e chi con meno... ma tutti con il Pich de Rochebrune ormai "nel sacco".
Marta Rainetto
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13 aprile - Oasi Zegna - Bocchetta Sessera
Il cielo di Torino si presenta abbastanza scuro, specialmente verso la Val di Susa, ma noi andiamo in direzione opposta e infatti la scelta del nostro itinerario si rivelerà azzeccatissima in tutti i sensi, tempo compreso.
Dopo un breve percorso sulla Torino-Milano con uscita a Santhià, iniziamo, dopo aver superato Biella, la risalita della Valle del Cervo punteggiata da vari graziosi paesini dei quali il più importante dal punto di vista storico è Sagliano Micca patria del famoso eroe dell'assedio di Torino.
Alla Bocchetta di Sessera e le valli di Strona e del Ponzone, sulla Panoramica Zegna, inizia il nostro camminamento.
La temperatura è rigida nonostante il sole e la stupenda giornata tanto che in tutte le anse della montagna (siamo a quota 1400 m. circa) ci ritroviamo a dover superare parecchi tratti di neve gelata raccoltasi sul sentiero. A parte questo imprevisto, il percorso che si svolge in quota tra boschi di faggi e di betulle si rivela una stupenda balconata sulla selvaggia Val Sessera e sulla cerchia alpina che si pongono alla nostra sinistra mentre sulla nostra destra lascia spazio a spettacolosi panorami sulla valle sottostante e sulla pianura padana.
Passati sotto gli impianti sciistici di Bielmonte sostiamo per il pranzo a Bocchetto di Luvera dove qualcuno riesce ad improvvisare una "digestiva" partita di calcio con qualche socio, un cane locale ed un pallone di ricupero. Proseguiamo per la Bocchetta di Margosio fino a raggiungere Bocchetto di Stavello dove rientriamo brutalmente nella "civiltà" della domenica pomeriggio e dove ci attende il pullman.
Il viaggio di ritorno che si conclude sulla strada della Panoramica Zegna, una delle più belle delle Prealpi, attraverso Trivero e Biella ci consente di ammirare l'opera di valorizzazione effettuata tramite un sistematico rimboschimento a partire dagli anni trenta dagli industriali della zona. Infatti i nobili e ricchi borghesi avevano un debole soprattutto inglese per le piante esotiche che arricchivano i parchi delle loro ville; l'area intorno alla strada Panoramica è stata così trasformata in un grande giardino con rododendri dell'Himalaya, azalee, ortensie, arbusti e piante di tutto il mondo che assicurano lo spettacolo in qualunque mese dell'anno.
Anna e Mario Viano
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24-27 aprile - Val di Non
Il primo ponte di primavera suscita sempre notevole fascino: un nutrito gruppo di soci della Giovane Montagna ha partecipato alla gita escursionistica-turistica in Val di Non accompagnati dalla fortunatissima stagione particolarmente secca e assolata.
Partiti quasi all'alba, per non smentirci, il nostro Sandro ci deposita, dopo il lungo trasferimento autostradale, in Val d'Adige a Brentino. Qui la prima divisione: i turisti fino a Spiazzi sul pullman, gli escursionisti a piedi al Santuario della Madonna della Corona. Dopo circa un'ora e mezza raggiungiamo il Santuario sul Monte Baldo percorrendo un sentiero abbastanza faticoso, data la bassa altitudine, tuttavia sempre nel bosco e quindi per fortuna ombroso e fresco. Dal Santuario, incastonato come un nido d'aquila sulla verticalità della parete, si gode una vista mozzafiato che precipita senza alcun ostacolo fino a valle per 800 m. filati. Il Santuario della Madonna della Corona risale al 1500, ma i rimaneggiamenti successivi lo rendono attualmente di stile ottocentesco. Riunitici ai turisti riprendiamo il viaggio e attraverso Rovereto e Trento raggiungiamo in serata Sporminore in Val di Non nostro definitivo punto tappa: si tratta di un minuscolo paesino adagiato sulle pendici della Val di Non, circondato da ogni lato, tranne il cielo, da milioni di curatissime piante di mele. È davvero uno spettacolo raro ammirare un meleto di tale vastità e proporzioni: non c'è punto dove non abbiano piantato un melo!! In questa stagione siamo ad inizio fioritura e sono continuamente innaffiati da un sistema di pioggia artificiale: poco oltre lo stabilimento di conservazione "Melinda".
Il 25 aprile, giornata stupenda, ci portiamo al lago di Molveno per la salita al rifugio Croz dell'Altissimo. Purtroppo la funivia del Pradel non funzione, cosicché la salita si è svolta tutta a piedi fino al rifugio (1430 m.). Poco male, perché tranne il primo tratto decisamente ripido, ma sempre al fresco nel bosco, il percorso si è svolto poi su sentiero in quota quasi pianeggiante con scorci di effetto grandiosi sul Campanil Basso guglia di un caldo colore solare svettante nel cielo e su altre numerosissime cime fino alla Cima di Brenta e alla Tosa. Il Parco Nazionale del Brenta ci ha anche accontentati lasciandoci vedere qualche spaventatissimo camoscio. Discesi a valle per un'altra mulattiera più dolce, rientriamo a Sporminore con fermata fotografica sul lago del Toblino.
Dopo cena, armati di pile e lumini, raggiungiamo l'antico eremitaggio dove sorge la chiesetta di San Pancrazio eretta in posizione assai suggestiva sulla valle luccicante di luci lontane. Dopo aver recitato la preghiera della Giovane Montagna e intonato qualche canto facciamo ritorno all'albergo.
Sabato ancora tempo bellissimo: gli ardimentosi, undici per la precisione, si avviano per la ferrata attraverso il "Burrone Giovannelli" canion verticale che spacca la ripidissima e vertiginosa parete fino a sbucare (non è solo un modo di dire) sulla piana sommitale del Monte di Mezzacorona. Ettore Briccarello ci fa la sorpresa di un sacco pieno di attrezzatura da roccia, cosicché noi, sprovveduti tapini, possiamo godere la salita sulla ripidissima e ariosa via attrezzata in piena sicurezza bardati e legati di tutto punto. Ci riuniamo agli altri risaliti con la teleferica, che utilizziamo anche noi per la discesa a Mezzacorona e poi rientro a Sporminore dopo breve sosta a Cles, piccola cittadina di fondovalle.
Ultimo giorno: PIOVE!! Nebbie, nuvole basse autunnali. Così ci accoglie il Santuario di San Romedio arroccato su uno sperone roccioso in fondo a una selvaggia forra nella montagna. Il Santuario, isolato da ogni centro abitato, era la sede di preghiera dell'eremita S. Romedio raffigurato con l'orso al guinzaglio. Il luogo di aspra e solitaria bellezza è costituito da tre chiese sovrapposte del 12° secolo collegate da ripidi scaloni. Ascoltata la S.Messa decidiamo di anticipare il ritorno, visto il tempo ormai irrimediabilmente brutto. Scendendo da Santuario ci riesce anche di vedere sbucare dalle loro tane quattro orsi che in una valletta a loro dedicata ricordano la leggenda dell'eremita S. Romedio.
Visitiamo ancora in valle la chiesa romanica di Sanzeno e ci prepariamo al lungo viaggio di ritorno a casa. Grazie G.M. ...
Carlo Allara
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1-4 maggio - Scialpinismo dal rif. Benevolo
A distanza di qualche giorno i ricordi si accavallano in ordine sparso e diventa difficile ricostruire tutto quanto è successo, ma bisogna farlo, complice una certa sottile cattiveria, anche per suscitare un po' di invidia in tutti quelli che avrebbero potuto venire con noi ma invece sono stati a casa.
Per la cronaca il gruppo era composto da 12 persone, tra soci e amici; abbiamo salito, nell'ordine, la cima Sud della Nivoletta (3152 m.), la punta Calabre (3445 m.), la Becca della Traversière (3337 m.) e la punta Nord della Gran Vaudala (3272 m.) da cui siamo scesi in traversata direttamente a Thumel. Inoltre un solitario, realizzando quasi un en-plein di tutte le possibilità scialpinistiche offerte dall'alta valle di Rhêmes, ha anche raggiunto le vette della Tsanteleina e della Granta Parei.
Un sole infuocato e implacabile ci ha accompagnato per i primi tre giorni, mettendo a dura prova l'efficacia delle creme solari; all'estremità opposta gli scarponi non sono stati da meno, originando un certo svariato assortimento di bolle, arrossamenti, ematomi, ecc. che nemmeno i migliori cerotti sono riusciti ad evitare. Il torrente che scorre nei pressi del rifugio ha irresistibilmente attratto alcuni sui quali la carenza di ossigeno da alta quota e l'eccessiva esposizione ai raggi solari provocano strani effetti. Chi ha fatto il bagno, chi ha lungamente passeggiato scalzo nell'acqua per poi risalire la verticale sponda innevata con il solo uso di un primordiale attrezzo (- piccozza paleolitica) e chi più modernamente ne ha seguito le orme con un bel paio di... ciabatte da bagno.
Mi accorgo che mancano ancora le informazioni tradizionali per i più conformisti: partenze all'alba, primo tratto di salita con gli sci in spalla fino a raggiungere le ampie distese glaciali superiori, salita regolare adatta a tutti fino in vetta, panorami estesissimi. E la neve? Molto variabile e di ogni tipo, da quella polverosa e quasi invernale della punta Calabre a quella primaverile dei ripidi pendii sotto il Truc S. Elena, passando per tutte le sfumature della crostosa, gessosa, marcia, sfatta, ecc. dove comunque qualcuno riusciva ancora a sciare bene ma solo grazie all'uso di misteriosi preparati energetici moderni...
Buona la sistemazione in rifugio, dove malgrado l'affollamento tutto è andato per il meglio, grazie anche alla sistemazione in due stanze da 6 posti; abbondante la colazione e molto apprezzati i bis di primo e secondo alla cena.
Sicuramente non sono riuscito a rendere l'ambiente che si crea solo nelle gite di più giorni: non me ne vogliano i partecipanti ai quali, essendone stati parte integrante, va un sincero ringraziamento mentre ai lettori butto con noncuranza un piccolo invito: perché alla prossima occasione non venite anche voi?
Giorgio Rocco
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Quelli dell'infrasettimanale
"finchè? si è irrequieti si può stare tranquilli"
Grazie all'ottimo innevamento ed alle splendide giornate, il gruppetto Pensionati ed affini ha potuto svolgere anche nei primi mesi del 1997 una più che discreta attività sciistica.
Oltre lo sci di pista, svoltosi essenzialmente oltr'Alpe al Mongenèvre ed a Serre Chevalier, ove il giornaliero è ormai gratuito per chi ha compiuto gli anni settantuno o da forte riduzione per gli altri, si sono effettuate più di una decina di gite, fra cui: Briccas, Sbaron, La Cialma, Cima del Bosco, Pic Blanc du Galibier e Col de Laurichard dal Lautaret, Punta Vallona da Dondena, Col Perdu dall'Izoard, Testa di Cervetto, Crestone della Dormillouse.
Riconosciamo che l'attività svolta è forse più vicina allo sci escursionismo che allo sci alpinismo, ma se si vuole ancora calzare gli sci oltre una certa età bisogna ridurre l'orizzonte e scegliere partenze non troppo antelucane, percorsi ridotti e non oltre un migliaio di metri di dislivello, quasi certezza di bel tempo e condizioni di neve accettabili.
È questa l'impostazione delle nostre gite, per cui estendiamo l'invito a chi vuole unirsi a noi nei prossimi mesi. Anche se un po' di rimpianto lo teniamo al fondo del cuore per le grandi gite e le belle Haute Route che non possiamo più effettuare. Ringraziamo comunque il Signore per quanto ci permette ancora di fare.
Sergio Buscaglione
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SERATE IN SEDE
giovedì 20 febbraio - Lo Yemen
Gli amici Sergio Buscaglione e Franco Ghiglione ci hanno presentato in una bella serata lo Yemen proiettandoci le diapositive dei loro viaggi.
Una prerogativa di quello stato medio-orientale costituito da zone semidesertiche che è balzata ai nostri occhi è quella di avere case alte da 5 a 10 piani, svettanti e riunite in conglomerati urbani, costruite con pietre e mattoni, ornate con mosaici in un esotico stile arabo. Franco, esperto di tale argomento, ci ha anche posto in evidenza il sistema di tubature e condotte d'acqua che negli anni precedenti erano in uso in quelle zone.
I relatori ci hanno fatto notare alcuni elementi caratteristici di quelle terre lontane: ci hanno parlato di un mare limpidissimo con spiagge di finissima sabbia che hanno potuto ammirare, come di finissima sabbia erano i deserti che hanno attraversato.
Un vivo grazie per aversi fatto vedere un paese così lontano e così suggestivo.
Ettore Briccarello
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giovedì 20 marzo - Diario di un album di famiglia
Ezio Capello è tornato a illustrarci momenti inconsueti di vita alpina. Questa serata è stata una collezione di ricordi offertaci dal relatore: allo scoppio della seconda guerra mondiale una serie di circostanze lo ha portato con la sua famiglia, essendo lui un bambino, a passare tempi sempre più lunghi nella Valle Grande di Lanzo. Quando però si scatenarono i bombardamenti su Torino (al punto che la loro casa fu distrutta) ciò li costrinse a rimanere lassù, a Bonzo. Con foto in bianco e nero, per meglio rappresentare i tempi, Capello ha saputo raccontarci frammenti di vita quotidiana di quelle valli alpine, anche se nel frattempo nascevano problemi di approvvigionamento e sussistenza.
Dopo l'8 settembre '43 i problemi sono aumentati a causa delle lotte partigiane anche se tali avvenimenti si sono svolti in tono minore in quelle zone.
Questo concatenarsi di avvenimenti è valso al conferenziere il merito di saper unire storie di vita alpina con momenti difficili della storia italiana.
Vada a lui il nostro plauso per aversi saputo raccontare momenti che, per lui all'epoca ragazzino, costituiscono la formazione di un uomo.
Ettore Briccarello
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giovedì 17 aprile - I "4000" di Luciano Ratto
Luciano Ratto è stato il primo italiano ad aver scalato tutte le vette con altezza superiore a 4000 metri nelle Alpi. È una bella fortuna per un alpinista avere collezionato una serie di cime così importanti ed impegnative. Ci ha fatto parte di questo suo record con una magnifica serata di proiezioni.
Nel discorso introduttivo ci ha spiegato come sia stata nominata una commissione internazionale per l'esame, quali criteri siano stati seguiti nella compilazione degli elenchi e quante cime siano state classificate come vette indipendenti. Si è perciò appreso che quelle costituenti la lista ufficiale dei "4000" delle Alpi sono 82, mentre in una lista allargata con le sommità minori limitrofe il numero sale a 128.
Ma a parte la premessa introduttiva con sapore di burocrazia, lo "spettacolo" vero e proprio è iniziato con la proiezione di queste importanti vette. È stato un vero piacere rivedere massicci montuosi percorsi nelle estati precedenti, e nel contempo portare il pensiero su vette non ancora salite.
Parimenti le diapositive hanno anche posto in risalto quali siano le caratteristiche di ogni massiccio, di quale genere di rocce sia costituito, quali siano le forme che ne evidenziano gli aspetti.
A tale riguardo, la parte del leone dal punto di vista estetico e di difficoltà è fatta dal gruppo, a noi ben noto, del Monte Bianco con le sue 46 vette superiori a 4000 metri, e che vette!!. Una riprova di quanto sia impegnativo arrampicare sul suo meraviglioso granito protogino.
Una bellissima serata che ci ha fatto sognare in vista delle prossime estati e un vivo plauso all'autore ed ai suoi collaboratori per la valente maestria nell'uso dei più moderni mezzi tecnici adoperati in questa proiezione.
Ettore Briccarello
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VITA SEZIONALE
Lutti
Armando Biancardi
Il 31 marzo è mancato Armando Biancardi. Enciclopedia vivente della storia e della letteratura dell'alpinismo: così poteva essere definito l'amico che ci ha lasciati.
Uno spirito libero e indipendente che, dopo aver realizzato oltre sessanta prime di roccia specie nel gruppo del Marguareis e innumerevoli ascensioni su tutte le nostre Alpi, in compagnia di gran parte di quella irripetibile generazione di alpinisti che aveva espresso Torino negli anni cinquanta e sessanta, si era dato anima e corpo alla letteratura alpina.
Oltre mille gli articoli e recensioni di carattere montano, cinque i libri e soprattutto "Il Perché dell'Alpinismo", summa dello scibile alpino, frutto di studi e ricerche durate anni.
Aveva generosamente voluto donare questo suo lavoro alla Giovane Montagna che provvide a pubblicarlo nel 1994 in occasione dell'ottantennio di fondazione. Un libro essenziale per ogni vero amante della montagna.
Armando Biancardi ci ha lasciato trascorrendo gli ultimi anni quasi solo, salvo pochi fedeli Amici che hanno cercato di essergli vicino.
Chiudiamo questo ricordo con alcune sue parole scritte pochi mesi prima di morire:
"Lascio tutto: anche le cose più care a cui per tanti anni sono stato sentimentalmente o mentalmente legato. Prendo con Me solo la mia Anima che, oso dire, è sempre stata, senza tema di smentita, fedele, ardita, appassionata.
E mi presento al cospetto di Dio.
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Vi abbraccio Amici, per un giorno, per un'ora,
e vi dico addio, non so fare altro"
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Sergio Buscaglione
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BIBLIOTECA - Nuovi Libri
E. Pesci - Solitudine sulla Est. (Ettore Zapparoli e il Monte Rosa romantico). Ettore Zapparoli è morto nell'agosto 1951 tentando un'impresa epica e surreale sulla parete est del M. Rosa. Il suo corpo non è stato più ritrovato, né sono rimaste tracce del suo passaggio: nel mistero è scomparsa una delle figure più inquietanti dell'alpinismo romantico italiano.
M. Ferrari - Freney 1961 - Un viaggio senza fine. 14 luglio 1961, a Courmayeur scatta l'allarme. Sul pilastro più estremo del M. Bianco, il Pilone centrale del Fréney, sono dispersi 7 alpinisti, guidati da Walter Bonatti e Pierre Mazeaud. La ricostruzione emozionante tassello su tassello dell'avventura dei 7 sfortunati alpinisti, di cui soltanto 3 faranno ritorno.
M. Tenderini - Gary Hemming - Una storia degli anni '60. Negli anni '60 un alpinista americano approda sulle Alpi con sogni, tecniche e filosofia d'arrampicata d'oltreoceano. Il libro cerca di far luce sulla sua vita, sulla sua morte e sul mito che Gary Hemming ha rappresentato.
M. Gallo - Mountain Bike nelle Valli di Lanzo e dintorni. 50 itinerari su strade sterrate, sentieri e mulattiere per gli appassionati di questa nuova disciplina.
E Capello - Quel ponte sull'Unghiasse. Storia vera ambientata a Bonzo, il piccolo villaggio che sorge ai piedi del vallone dell'Unghiasse. Sullo sfondo dei grandi avvenimenti che hanno sconvolto il nostro paese, cinquant'anni fa, il libro rievoca la vita di una famiglia di "sfollati", meticolosamente ricostruita attraverso i ricordi dell'Autore.
M. Grilli - Dalle Alpi Liguri alla Valle di Susa: 916 Itinerari Scialpinistici. Causa un ritardo di consegna alla Libreria, questo "librone" di scialpinismo entra nella nostra biblioteca a stagione quasi conclusa. Sarà per un altro anno... Costituisce il secondo volume o meglio la continuazione del libro "Dal Moncenisio al Monte Rosa", già peraltro presente in sede.
AA. VV - Di Ossola Arrampicata. Esauriente guida d'arrampicata dei siti "climberiali" del Piemonte del Nord-Est. Vie di falesia e non, lunghe e corte, facili e difficili...
Michelangelo Bruno - Monte Viso, Alpi Cozie Meridionali (Guida TCI). Una lacuna che non poteva perdurare nella nostra biblioteca. Insieme ad "Alpi Cozie Centrali" e "Settentrionali" (già entrambi presenti in biblioteca), il presente volume completa così la collana dei volumi dedicati a questo settore alpino.
Giulio Berutto - Cervino-Matterhorn e Monte Rosa: Escursioni - ascensioni - traversate - trekking. Son proprio questi i temi trattati da questo nuovo libro dell'IGC; saranno infatti soprattutto i camminatori e gli amanti delle vie normali del Rosa e della Valli attorno al Cervino ad apprezzare questo volume. Il libro contiene anche 50 gite scialpinistiche.
Il Bibliotecario
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Ricerca Foto Sociali
FOTOGRAFIE CERCASI!
NON ABBIAMO ANCORA COMPLETATO I RACCOGLITORI
Per aggiornare l'archivio fotografico della sezione, invitiamo tutti i soci appassionati di fotografia che hanno fotografie, videoregistrazioni effettuate, recentemente o negli anni passati, in occasione di gite, manifestazioni sociali, incontri intersezionali, ecc. a inviarcene copia o meglio ancora portarle in sede. La documentazione dovrà essere completa di date, località e persone riprese.
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Orazione silenziosa
Orassion silensiosa
Nosgnor!
L'é bel parlé con Ti, sensa dì niente.
Anche se i stago ciùt, sai che'T ëm sente.
Le tante còse che l'avrìa da dì
lo sai che 'T jë conòsse mej che mi.
Ti 't sas che ant j'ore grame i l'hai pregate
e ant ij moment ëd gòi l'hai dësmentiate;
dë 'd nans a Ti l'hai niente da stërmé:
un pr'un it jë conòsse ij mé pensé
Ti 't jë conòsse tute mie mancanse,
mei seugn, e mie miserie, e mie speranse:
Ti 't sas ël mè passà e 'dcò 'l mè avnì
Nosgnor, i sai mach dite: stà con mi!
Mario Paris
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Orazione silenziosa
Nostro Signore!
È bello parlar con Te, senza dir nulla.
Anche se sto muto, so che mi ascolti.
Le tante cose che avrei da dirti
lo sai che le conosci meglio di me.
Tu sai che nelle ore tristi ti ho pregato
e nei momenti di gioia Ti ho dimenticato;
davanti a Te ho nulla da nascondere
uno per uno conosci tutti i miei pensieri.
Tu conosci tutti i miei difetti,
i miei sogni, le mie debolezze e le mie speranze:
Tu sai il mio passato e il mio avvenire.
Signore, so solo dirti: rimani con me!
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