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Notiziario Sezione di Torino Giugno 1998



ATTENZIONE: Nel testo seguente sono state riportate soltanto le parti del notiziario interessanti
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ATTIVITÀ PREVISTA


   4-5 luglio - Punta Innominata (3730 m) (A)


Località di partenza: rif. Monzino (2561 m)
Dislivello in salita: I° giorno 900 m; II° giorno 1200 m
Tempo di salita: I° giorno 2,30-3 h; II° giorno 4-5 h
Difficoltà: PD+
Dal rif. Monzino si supera la morena e si risale il ghiacciaio di Chatelet fino a portarsi sotto la cresta S.S.O. della Punta Innominata. Scendere sul ghiacciaio del Broulliard che si percorre fino quasi al Col du Fréney. Poi per uno scivolo di neve e per rocce rotte fino in vetta.
Equipaggiamento: da alta montagna
Attrezzatura: piccozza, ramponi, imbragatura
Ritrovo di partenza: P. Rebaudengo sabato 4 luglio alle 9,00 h
Mezzo di trasporto: Auto private
Coordinatore di gita: CARDELLINO Daniele tel. 0118172212; BERNARDI Claudio tel. 0118976242
Termine prenotazioni: giovedì 25 giugno

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   18-19 luglio - Strahlhorn (4190 m) (A) "Un classico 4000"


Località di partenza: Rif. Eugenio Sella
Dislivello in salita: I° giorno 1100 m - II° giorno 1160 m
Tempo di salita: I° giorno ÷ 4 h - II° giorno 5/6 h
Difficoltà: Salita su neve e ghiaccio
Se per classico 4000 si vuol intendere un 4000 alla portata di tutti (compresi perciò anche i principianti), che esuli dai soliti triti e ritriti Gran Paradiso, Breithorn, Castore, Vincent ecc., che però possa essere di stimolo anche ai veterani per la novità, la localizzazione ed il panorama eccezionale, la scelta dello Strahlhorn dovrebbe essere quella giusta. Innanzitutto, anche se lunga, la salita al rif. Sella al Neues Weisstor, per la grandiosità del paesaggio e la severità dell'ambiente è indimenticabile.
Dal rif. Sella in poco più di 1 ora e mezza si raggiunge il colle del Neues Weisstor (3498 m), poi, attraversato il Findelengletscher ci si dirige nella conca sottostante l'Adlerpass. Da questo punto sono possibili due itinerari: la Via Normale attacca il pendio che conduce all'Adlerpass e di qui, per facili pendii, alla vetta (dal Neues Weisstor circa 4,30 h).
Il secondo itinerario attraversa verso destra il pendio per portarsi in vetta all'Adlerhorn (3987 m) e di qui, con bella salita su aerea cresta nevosa, in vetta allo Strahlhorn (1,5 h in più rispetto all'itinerario precedente)
La scelta dell'itinerario verrà fatta in loco in relazione all'orario impiegato per giungere sotto il colle, dalle condizioni del tempo e della neve e, soprattutto dalle residue energie dei partecipanti.
Dalla vetta lo spettacolo è superbo: dal Rosa al Cervino (che da questo punto di vista si presenta slanciatissimo) e tutte le vette che si innalzano dal M. Bianco al Bernina con in primo piano i colossi del Vallese e dei Michabel.
Unica incognita della salita è data dalle condizioni dei ghiacciai; in talune stagioni particolarmente secche la confluenza fra i ghiacciai dell'Adler e del Findelen crea delle difficoltà notevoli. In quest'ultimo caso si potrebbe ripiegare sulla rocciosa cresta sud con difficoltà che si aggirano sul II - III grado.
Equipaggiamento: Da alta montagna, scarponi pesanti, ghette, guanti, occhiali da sole, giacca a vento.
Attrezzatura: Piccozza, ramponi, caschetto, imbrago, 2 moschettoni a ghiera, pila frontale, 2 anelli di cordino.
Ritrovo di partenza: C. Vercelli / V. Ivrea sabato 18 luglio alle 10,00 h
Mezzo di trasporto: Auto private
Coordinatore di gita: BERNARDI Claudio tel. 0118976242; BARBI Cesare tel. 0114509177
Termine prenotazioni: 18 giugno, per poter prenotare i posti nel rifugio

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   25-26 luglio - Dent D'Herens (4179 m) (A) "Un 4000 più"


Località di partenza: Rif. Aosta (2781 m)
Dislivello in salita: I° giorno 850 m - II° giorno 1400 m
Tempo di salita: I° giorno 4 h - II° giorno 5 h
Difficoltà: PD-
Dal rif. Aosta si scende brevemente, quindi si risale sulla morena laterale destra del ghiacciaio delle Grandes Murailles fino ad oltrepassare la cresta S della Tête de Valpelline. Si prosegue verso E su facili nevai lasciando a destra una serie di grandi crepacci e transitando poi fra altre zone crepacciate, fino alla base della cresta S.S.O.
Poco prima della terminale salire a sinistra, superarla e continuare traversando a sx su neve e roccette sino a incontrare la cresta nel punto più accessibile. Da qui seguire la larga cresta di neve e roccia fino a raccordarsi con la cresta N.O. poi, seguendola, in vetta.
L'itinerario non è di grande impegno tecnico, tuttavia si possono presentare alcune difficoltà nel superamento delle zone crepacciate e nei pendii terminali. È indispensabile quindi una buona capacità di progressione con i ramponi e in cordata, ed anche un ottimo allenamento data la lunghezza dell'itinerario e la quota.
Equipaggiamento: da alta montagna
Attrezzatura: piccozza, ramponi, imbragatura
Ritrovo di partenza: P. Rebaudengo sabato 25 luglio alle 9,00 h
Mezzo di trasporto: Auto private
Coordinatore di gita: CARDELLINO Daniele tel. 0118172212; BERNARDI Claudio tel. 0118976242
Termine prenotazioni: giovedì 2 luglio

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   12 luglio - FORT DU GONDRAN (Monti della Luna) MTB


Località di partenza: Montgenèvre
Dislivello in salita: 600 m
Tempo di salita: 3 h
Difficoltà: BC-
La partenza avviene dal versante francese della zona che noi chiamiamo "Monti della Luna" (esattamente dal parcheggio della cabinovia del Monginevro), questo per un vantaggio non indifferente per i "bikers": una ricca sbarra impedisce il transito ai mezzi motorizzati pochi metri dopo il parcheggio, contrariamente a quanto avviene dal versante italiano.
La salita avviene inizialmente nel Bois de Sestriere su strada dal buon fondo, ma un po' ripida; in seguito si esce dal bosco nella zona superiore degli impianti del Monginevro (Prés du Gondran) che gli sciatori ben conoscono. Il fondo stradale peggiora decisamente, ma nello stesso tempo la pendenza diventa molto più dolce facilitando la risalita.
Arrivati al Fort du Gondran ci sono due possibilità: la prima è quella di imboccare un divertente sentiero a mezzacosta che, dopo vari saliscendi, arriva al lago Gignoux o per noi italiani dei 7 colori e consente poi di collegarsi agli itinerari che scendono su Clavière. La seconda alternativa è quella (più semplice e breve) di ritornare dall'itinerario di salita.
Per i più "tosti" c'è la possibilità di un'ascesa facoltativa al Forte Janus su una sfasciatissima mulattiera in stile Chaberton (... per chi vuole farsi un'idea...)
Equipaggiamento: MTB, Casco, Occhiali e Guanti, Giacca a Vento leggera
Attrezzatura: Rattoppi per camera o Camera d'aria di ricambio
Carta d'Identità
Ritrovo di partenza: P. Caio Mario alle 7,30 h
Mezzo di trasporto: Auto private
Coordinatore di gita: GAMERRO Maurizio tel. 0113293378
Termine prenotazioni: giovedì 9 luglio 1998

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   5-6 settembre - Bessanese (3604 m) (A)


Località di partenza: Rif. Gastaldi
Dislivello in salita: I° giorno 800 m - II° giorno 1000 m
Tempo di salita: I° giorno 2 h - II° giorno 5-6 h
Difficoltà: media
Riproporre, a distanza di alcuni anni, la Bessanese ci è parso doveroso soprattutto per mettere una pezza al buco della volta scorsa. Presentare la Bessanese ai veterani è assolutamente superfluo, mentre ai neofiti basterà la citazione apparsa su la rivista "Le Valli di Lanzo": "? La più maestosa e imponente di tutte le altre vette, col suo profilo caratteristico, l'erta e nera muraglia che pare incombere sulla valle e dominarne tutto lo sfondo, pare la sovrana assoluta di quelle regioni".
La difficoltà maggiore della salita è rappresentata dalla lunghezza (5-6 ore dal rifugio) ma, trattandosi di gita di fine stagione non dovrebbe mancare l'allenamento. Se la comitiva sarà numerosa occorrerà prestare attenzione ai sassi smossi da chi precede: è pertanto indispensabile il casco.
Equipaggiamento: Da alta montagna: scarponi pesanti, ghette, guanti, occhiali da sole, giacca a vento.
Attrezzatura: Piccozza, ramponi, caschetto, imbrago, 2 moschettoni a ghiera, pila frontale.
Ritrovo di partenza: P. Rebaudengo sabato 5 luglio alle 14,00 h
Mezzo di trasporto: Auto private
Coordinatore di gita: BERNARDI Claudio tel. 0118976242; BARBI Cesare tel. 0114509177.
Termine prenotazioni: giovedì 18 luglio, per prenotare i posti in rifugio

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   5-6 settembre - Laghi del Parco del Monte Avic (E)


Località di partenza: La Cort (1801 m) sopra Champorcher
Dislivello in salita: I° giorno 486 m - II° giorno 392 m
Tempo di salita: I° giorno 1,30 h - II° giorno 1,30 h + ritorno
Difficoltà: Escursionistica
La gita si svolge in due giorni, usufruendo del nuovo rifugio Barbustel al Lago Bianco (2172 m), salendo dalla valle di Champorcher.
Il primo giorno con l'auto per Pont St. Martin, Bard, Champorcher; la si parcheggia a La Cort (1801 m). Per evidente mulattiera si sale al Col de la Croix (2287 m) per scendere, nel Vallone di Champdepraz, al Lago Bianco (2172 m) dove sorge il nuovo Rifugio Barbustel nel Parco del M. Avic.  l'unico Parco interamente valdostano, il quale mantiene intatto il suo fascino, essendo, per ora, poco frequentato dal turismo di massa.
Nella salita successiva potremo ammirare il Lago Nero, il Lago Cornuto e il Gran Lago, a 2492 m, il più grande della Valle d'Aosta, con una superficie di 22,60 ettari. Se il tempo sarà generoso il percorso avrà molta suggestione.
Mezzo di trasporto: auto private
Coordinatore di gita: BRICCARELLO Ettore tel. 0112734822

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   19-20 settembre - Raduno Intersezionale estivo (E A) a Chiappera (Val Maira)


Inaugurazione nuovo Bivacco Renato MONTALDO
Il raduno estivo organizzato dalla sezione di Genova riveste quest'anno un particolare appuntamento: oltre all'incontro di tutte le sezioni, viene inaugurato il nuovo Bivacco dedicato a Renato MONTALDO al Buc de Nubiera - 3210 m (gruppo Aiguille de Chambeyron).
Il programma, al momento soltanto abbozzato, prevede il ritrovo di tutte le sezioni a Chiappera (1614 m) presso il campeggio "Campo Base", punto di riferimento per l'incontro di sabato.
Domenica escursione al rifugio Stroppia (2260 m), 2,30 h di salita da Chiappera, nelle vicinanze del quale si svolgerà la cerimonia per l'inaugurazione del Bivacco e la Santa Messa (11,00 h circa). Il luogo scelto è sulla verticale del Buc de Nubiera dove si trova il bivacco. Poich? non è possibile raggiungerlo in tanti dalla parte italiana, in quel momento al bivacco sarà presente una piccola rappresentanza.
Ogni partecipante dovrà provvedere al proprio pranzo al sacco della domenica.
Notizie più precise, logistiche, tecniche e di costi, saranno disponibili agli interessati, appena ci perverrà il programma definitivo.

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   13 settembre - Forte Malamot - Pointe Droset (2917 m) (MTB)


Località di partenza: Piano di S. Nicola 1720 m
Dislivello in salita: 900 m (+ 300 m facoltativi)
Tempo di salita: 3-4 ore (+1 ora facoltativa)
Difficoltà: BCA
Detto fatto. Ecco raccolto al volo l'invito espresso nella relazione dell'uscita del 21 settembre scorso (notiziario n° 4 - dicembre 97). Innumerevoli sono infatti le possibilità che la zona del Moncenisio offre ai MTB-isti (chissà se si dice così?): esattamente un mese prima di quel fatidico 21 settembre abbiamo provato il bel giro che ora vi proponiamo. Diciamo subito per chi si è impressionato troppo leggendo i dati sopra elencati che la salita al forte Malamot è facoltativa, ma andiamo con ordine.
Si parte dal Piano di S. Nicola, prima della Gran Scala, direttamente su strada sterrata; si oltrepassa la cava di pietra abbandonata e con alcuni tornanti ci si raccorda alla strada che dal lago Arpon porta al Fort de Variselle. Risalita la Combe de Crèvecoeur (e se fosse un toponimo premonitore?) si prosegue per la bella e panoramica strada che arriva direttamente dalla diga del Moncenisio. Tornante dopo tornante con un buon fondo e pendenze "normali" si arriva al pianoro 2630 m dove vi sono le rovine di alcune costruzioni ed un bivio. La strada a sinistra (salendo) con alcuni leggeri saliscendi scavalca una insellatura e scende al Lac Blanc (2638 m). L'altra strada è invece riservata a chi non ha ancora esaurito il carburante e porta al Fort de Malamot (2900 m) da cui in breve a piedi si raggiunge la Pointe Droset (2917 m); per dovere di cronaca si informa che per un tratto intermedio è assolutamente non ciclabile. Riunito il gruppo al Lac Blanc si scende nella Combe du Giaset per una strada abbandonata fino nei pressi del Lac Noir 2301 m (bel posto panoramico, purtroppo rovinato dalla presenza di un traliccio della linea elettrica). La discesa continua ora per una discreta mulattiera quasi completamente ciclabile che riporta a quota 1890 m al crocevia della strada dell'Arpon: l'anello si è chiuso. Per la strada di salita in breve si ritorna alle auto.
Non lasciatevi spaventare dai 900 m di dislivello (facoltativo a parte?): l'ambiente - che l'anno scorso non avete potuto ammirare - è superbo e, per gli amanti del genere, i laghetti che si incontrano esercitano una certa attrazione.
Equipaggiamento: caschetto (chi ce l'ha), pantaloncini da ciclista, scarpe da ginnastica, felpa, k-way, costume da bagno.
Attrezzatura: mountain bike (18 rapporti), borraccia, camera d'aria di ricambio
Ritrovo di partenza: C. Regina / C. Potenza (ex Ist. Maffei)
Ora di partenza: 7,00 h precise!!! (ogni riferimento è puramente voluto...)
Mezzo di trasporto: auto private
Coordinatore di gita: Giorgio ROCCO tel. 0119359608
Termine prenotazioni: giovedì 10 settembre

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   4 ottobre - Rocca dell'Abisso (2755 m) (E)


Località di partenza: La Colletta (Colle di Tenda superiore)
Dislivello in salita: 884 m
Tempo di salita: 3,45 / 4 h (1 h circa su sterrato in piano)
Difficoltà: Escursionistica
Dal piazzale della Colletta, dove si lasciano le macchine, si segue la linea di confine tagliando i numerosi tornanti della strada militare del forte de Jaure. In prossimità del forte Pernante si segue la strada, pianeggiante, per circa 3 km. Sotto il forte de Jaure si abbandona la strada addentrandosi per un breve tratto nel vallone dell'Abisso, si passa vicini ad un piccolo lago e si raggiunge il bordo inferiore del Prà Giordano dove si trova il forte de Jaure (2253 m). Si percorre tutto il Prà Giordano per raggiungere, con mulattiera a tornanti, le pietraie che conducono in vetta.
Con tempo favorevole lo sguardo può spaziare dal Monte Rosa al mare, si possono ammirare i laghi di Peyrefique e la punta omonima, le vicine cime dei Gelas e del Clapier e tutti i numerosi forti costruiti sul confine.
La gita è organizzata con i soci della sezione di Cuneo.
Equipaggiamento: Da media montagna - la zona è ventosa, e data la stagione avanzata è bene portare indumenti pressoché invernali.
Attrezzatura: Scarponi o pedule
Ritrovo di partenza: P. Pitagora alle 6,45 h
Mezzo di trasporto: Auto private
Coordinatore di gita: GERMANO Vittorio tel. 0113091547

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   18 Ottobre = Gita di chiusura e Pranzo Sociale ad Angera sul Lago Maggiore


La meta che viene proposta, per questo tradizionale incontro annuale a chiusura delle attività sociali, è una cittadina sulla sponda lombarda del Lago Maggiore e precisamente ANGERA, con la speranza che incontri il favore di molti Soci.
Antico porto d'epoca romana e dominato dalla Rocca, eretta dagli arcivescovi milanesi nel XI sec., passò ai Visconti nel XIV sec. e nel '400 ai Borromei. All'interno della Rocca vi sono affreschi dei maestri lombardi trecenteschi.
Nelle vicinanze, in un parco privato, vi è pure la possibilità di visitare il Museo dei Trasporti, con cimeli al naturale dalla diligenza alla funicolare.
Il programma dettagliato verrà preparato al più presto.
Se siete interessati vi invitiamo a contattare i coordinatori di questa gita, in sede o per telefono.
Coordinatore di gita: BOGGERO Rosangela tel. 0117493926; ALOTTO Pia tel. 0113497962

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VITA SEZIONALE


   22-28 giugno - Lavori di manutenzione al Natale Reviglio


"Quarant'anni ben portati", così riportava il numero scorso del notiziario.
Questo lo si deve in buona parte a tutti quei soci che negli anni, passati e recenti, hanno rinunciato ad impegni personali per dedicare tempo ed esperienza alla sua manutenzione.
Anche quest'anno, in occasione della prossima apertura estiva, rivolgiamo nuovamente l'invito ai soci che hanno pratica nelle varie specializzazioni, ad impegnarsi per qualche giorno tra lunedì 22 e domenica 28giugno.
Chi è disponibile può prendere accordi in sede, al giovedì sera, con gli incaricati per programmare i vari lavori

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   12 luglio-30 agosto Soggiorno estivo 1998 al Natale Reviglio


Come già riportato nel precedente notiziario, dal 21 maggio u.s. sono iniziate le prenotazioni di turni vacanza presso la casa per ferie Natale Reviglio allo Chapy D'Entrèves (Courmayeur).
Tutti i Soci della Giovane Montagna, in regola con la quota sociale dell'anno in corso, possono scegliere di soggiornare nei seguenti turni:
- 12/19 luglio 02/09 agosto
- 19/26 luglio 09/16 agosto
- 26 luglio / 02 agosto 16/23 agosto
- 23/30 agosto
Accertarsi sempre della disponibilità dei posti ed inviare la scheda completa di ogni suo dato, accompagnata dalla quota di acconto altrimenti le prenotazioni NON sono ritenute valide.
Prenotazioni - telefonare in Sede, il giovedì sera tra le 21,00 h e le 22,30 h (tel. 011817406) o contattare il responsabile sig. ROCCO Enrico (tel. abit. 0114374598, uff. 011487036), oppure mediante fax al 0113497962.
L'assegnazione delle camere è lasciata a giudizio dei responsabili.
N.B. - Dopo il 10 luglio, chi desidera ancora prenotarsi, deve contattare direttamente il Responsabile del turno al Natale Reviglio (telef. 016589998).
Ricordiamo che le quote di acconto potranno essere versate tramite:
- assegno bancario NON TRASFERIBILE intestato a Giovane Montagna sezione di Torino oppure
- bonifico bancario sul c/c n°108039 presso l'Istituto Bancario San Paolo di Torino filiale n°8 - C. De Gasperi 14 Torino (Coordinate Bancarie: Cod. ABI 01025 - C.A.B. 01008)

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PROSSIME SERATE IN SEDE


   Giovedì 24 settembre


Bruno Lombardo, Presidente della sezione Giovane Montagna di Cuneo, presenta una proiezione di diapositive su MONTAGNE e GHIACCIAI della NORTHERN VICTORIA LAND
Le Prime spedizioni italiane a Terra Nova Bay (Antartide).
La proiezione vorrebbe presentare lo svolgimento delle prime spedizioni italiane nella Northern Victoria Land, da quella esplorativa del 1985/86 a quella del 1986/88in cui è stata costruita la base di Terra Nova Bay, a quella del 1988/89, quando è stata visitata anche la parte più settentrionale della Northern Victoria Land. Più che la vita di spedizione, tuttavia, le diapositive vorrebbero presentare l'ambiente naturale, davvero unico, di questa parte dell'Antartide, in cui il Mare di Ross rispecchia le cime della Catena Transartica e i ghiacciai vallivi che traboccano dalla calotta glaciale dell'Antartide orientale.

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   Giovedì 22 ottobre 21,30 h - Segreto Tibet


Tibet: così lontano, così segreto, misterioso e mistico. Una ricca serie di diapositive commentate da alcuni amici del CAI di Chivasso ci porteranno alla scoperta di questa affascinante regione: avremo così la possibilità di vivere l'emozione di attraversare da est a ovest la "terra del cielo" per raggiungere il monte Kailas, considerato una delle montagne più sacre della terra; ammireremo torrenti, rocce e monti avvolti in un'aura di pace e sacralità. E ancora: saremo affascinati dalle stelle della notte himalayana, da riflessi irreali e dai magici colori di una terra dove la nostra occidentalità è ancora sconosciuta.
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ATTIVITÀ SVOLTA


   1 marzo - Giro dei Castelli del Finalese


Recuperati alcuni amici della sezione di Genova che fungeranno da guida del nostro itinerario e lasciataci alle spalle il centro di Finalborgo nei cui viottoli è allestito il mercatino dell'antiquariato iniziamo ad innalzarci sopra il livello marino. Raggiungiamo dapprima la fortezza di Castel San Giovanni attualmente in ristrutturazione, poi proseguiamo per Castel Govone dove ci attendono testimonianze dell'organizzazione del castello, dei criteri di costruzione, dei materiali all'epoca utilizzati. Imponente e pittoresca, sebbene circondata da una struttura di sicurezza, si innalza la Torre dei Diamanti, una opera a bugnato del secolo XV.
A Perti, grazioso villaggio turistico sulla collina di Finale, ci attendono resti romani e la chiesa di S. Maria di Loreto più conosciuta come chiesa dei cinque campanili.
Iniziamo l'avvicinamento alla zona delle caverne di interesse preistorico, ci addentriamo in un bosco di castani e di lecci e, dopo l'obbligata sosta di ristoro a Pianmarino ci caliamo a visitare, per quel che si può e conviene, la caverna di Arma Pollera.
Riprendiamo il nostro saliscendi per le colline arriviamo ai Frati, resti rupestri, risaliti dai più ardimentosi, dai quali si ammira un ampio panorama sulla vallata sottostante.
Infine ci aspetta il complesso di S. Antonino del quale un appassionato archeologo, incontrato casualmente sul posto, ci illustra
- l'epoca storica, quella bizantina, stabilita mediante ritrovamenti che si fanno risalire al periodo 578 - 582 d.c.;
- l'area di recinzione dell'insediamento e i criteri architettonici utilizzati;
- le vettovaglie e gli utensili ritrovati nelle costruzioni adibite ad abitazione, tuttora conservati nel museo di Finale;
- le caratteristiche della chiesa, rivolta a oriente, e della cripta sottostante;
- le opere di consolidamento che da quindici anni si stanno realizzando per conservare i resti di tale insediamento.
Alla conclusione dell'interessante itinerario, percorso ad anello, incontriamo un bel gruppo di case ristrutturate dai soliti milanesi e qui lasciamo gli amici di Genova.
Le nostre estremità sono un po' provate dagli erti sentieri per cui al ritorno a Finalborgo solo i più pimpanti riescono ancora a ritagliarsi una visita al mercatino.
Anna Faletti

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   8 marzo - Gara sociale di sci


È con piacere che redigo queste note, pur se con una punta di apprensione, temendo infatti di offrirne un commento e un giudizio troppo di parte e perciò falsati.
A conclusione della stagione per lo sci in pista della Giovane Montagna di Torino svoltasi dall'11 gennaio al 22 febbraio con tempo vario (talvolta miracolosamente bello!!) si è disputata una gara di sci.
Quella svoltasi l'anno scorso al Monginevro aveva suscitato malumori a causa del costo, dei lunghi tempi di attesa prima della partenza e di un troppo rigido sistema di determinazione della classifica.
Per l'anno successivo si sono quindi cercate, fin dal mese di ottobre, altre località più consone ai nostri desideri.
All'inizio della stagione sciistica le possibili candidate alla "disputa" erano cinque, ma già a gennaio si è optato per Prali, in Val Germanasca, ricevendo però il giorno 6 qualche riserva da parte della Società degli Impianti.
Dopo ulteriori accordi telefonici, il 1° marzo mi sono recato sul posto per la conferma dell'agibilità delle piste e l'effettuazione della gara, ottenendo risposte positive. Per contro, dalla "Società Seggiovie 13 Laghi" di Prali, organizzatrice della gara, mi è stato chiesto di fornire l'elenco dei partecipanti che è stato possibile spedire via "fax" dopo la chiusura delle iscrizioni, vale a dire per venerdì 6 marzo.
Domenica 8 marzo, giorno importante per noi, al 7,30 h partiamo. L'inizio della giornata è ventoso e, giunti a Prali, incontriamo nevischio e tempo instabile. Alla biglietteria siamo ricevuti con due note positive: c'è poca gente a usufruire degli impianti e la nostra gara sarà effettuabile dalle 12,15 poiché oggi? chi ci avrebbe preceduto fra i paletti non si è presentato.
Le condizioni meteorologiche sono continuamente mutevoli, ma dalle 11,30 gli operatori della "13 Laghi" ci preparano il tracciato della pista e alle 12,15, con tempo più calmo, iniziamo a gareggiare.
I concorrenti sono stati 23, le "manches" disputate due - e qui occorre fare un altro plauso ai cronometristi: accortisi che per varie ragioni due concorrenti avevano "saltato" porte, li hanno subito rispediti alla partenza per rifare la "manche" (... così si fa?!).
I risultati che hanno dato luogo ai premi sono stati:

SIGNORE E SIGNORINE
1°: Pin Cristina 40"000
2°: Rainetto Marta 44"450
3°: Cerrato Rita 49"340

UOMINI con età superiore ai 35 anni
1°: Ponsero Pier Massimo 35"150
2°: Antonucci Gianni 42"290
3°: Briccarello Ettore 42"470

UOMINI con età inferiore ai 35 anni
1°: Ferrarese Luca 32"310
2°: Gamerro Maurizio 33"330
3°: Risatti Stefano 33"630

Un grazie ai dirigenti e al personale di questa stazione sciistica che si sono prestati gratuitamente in questa gara. Cosa che non succede nelle stazioni di grande nome.
Dopo un'ora circa la gara si è conclusa e chi lo desiderava ha potuto sciare fin oltre le 16 h. Alle 16,30 h partiamo con il bus per scendere a Inverso Pinasca, all'"Osto del Pòvr'Om" dove ci attende, validamente organizzata dal nostro Presidente, Cesare Zenzocchi, una "merenda sinòira" con l'assegnazione dei premi.
Vista la data (8 marzo: Festa della Donna), quale migliore occasione c'era per festeggiare il "gentil sesso" che si era unito a noi in questa gita e gara?
Così, dopo le coppe ed i trofei per i competitori, anche le signore e le signorine presenti quel giorno hanno avuto un rametto di mimosa quale testimonianza della nostra amicizia e con i nostri migliori auguri.
Ettore Briccarello

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   14-15 marzo - XXXI Rally Ceresole Reale - Rif. Jervis e dintorni


Anche quest'anno è giunta l'ora di confrontarsi con le altre sezioni in quella gara che per alcuni può essere una bella e stimolante competizione per conquistare la testa della classifica e per molti un'occasione per fare una gita un po' speciale con i soci delle altre sezioni e anche con un pizzico di agonismo.
Stiamo proprio parlando del Rally Sci-alpinistico che, nonostante gli incitamenti dei nostri vice-presidenti, ha visto la partecipazione di solo 2 squadre: per Torino? un po' pochino se lo si confronta oltretutto con le altre sezioni che quest'anno hanno veramente "schierato" moltissimi partecipanti.
Ma ora veniamo alla gara. Il percorso, sabato pomeriggio, si presentava decisamente "pelato" tanto da far presagire un lungo inizio con gli sci sulle spalle. Dopo questo primo sopralluogo incontriamo gli amici delle altre sezioni e in nottata viene sorteggiato l'ordine di partenza.
Ed eccoci giunti al giorno della gara! Il tempo è bello anche se un po' troppo ventato? la voglia di partire delle 25 squadre è veramente tanta e finalmente i giudici di gara danno il via... dopo un lungo tratto con gli sci a spalle finalmente inizia la neve... il percorso è davvero bello e la neve anche!
Per chi se lo può permettere l'andatura è decisamente veloce e lo spirito competitivo è alle stelle. Al termine del percorso i concorrenti si devono ancora cimentare con la prova con l'ARVA e con la barella? poi finalmente (o purtroppo') è tutto finito? non resta che aspettare la classifica.
Per la cronaca la vittoria è "andata" a MONCALIERI 1, seconda si è piazzata TORINO 1, e terza VICENZA 2. "TORINO 2", non lo diciamo perché siamo parti in causa, non si è piazzata così male (19a).
A conclusione di questo XXXI RALLY S.A. lanciamo ancora un appello: "partecipate alle prossime edizioni!"; il Rally è soprattutto una bellissima occasione per stare insieme, se poi uno è talmente allenato che riesce anche a vincere? tanto meglio!!!
Le sorelle C. & M.

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   22 marzo - VISO MOZZO (3019 m)


Mi volto indietro ed ecco i compagni di gita che - uno alla volta - emergono dal mare di nubi. Siamo finalmente al sole! Dopo le incertezze della partenza (al Pian della Regina non c'è più un centimetro di neve, siamo in nube, la visibilità non supera i 50 m e ci guardiamo un po' perplessi e infreddoliti) è quello che ci vuole per risollevare il morale. Vallette, dossi, morene, strappi ripidi, il tutto costellato di grossi macigni e, sopra le nostre teste, la mole incombente del Monviso. La neve è tutt'altro che abbondante ma sul ripido versante ovest del Viso Mozzo sono rimaste alcune lingue di neve che ci attraggono irresistibilmente. Forse qualcuno più che "attratto" le ha "subìte" visto che si sono rivelate più faticose del previsto ed hanno richiesto l'uso dei coltelli e un numero infinito di conversioni. Un tratto di pietraia ci permette in ultimo di raggiungere la vasta sommità, dove ci rifocilliamo al sole. Il panorama estesissimo ripaga bene le oltre 5 ore di salita. Non altrettanto può dirsi della neve, che è molto irregolare, a tratti crostosa, a tratti si sprofonda troppo, solo ogni tanto si riescono a concatenare un po' di curve senza troppe acrobazie.
Giorgio Rocco

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   22 marzo - Traversata Ospedaletti-Seborga-Bordighera


Una gita con tante sorprese! Siamo in tanti sia da Torino, grazie al gruppetto dei giovani e a quello dei turisti, che da Moncalieri, organizzatori dell'escursione. Per la prima volta la Giovane Montagna è partita con un pullman a due piani! Una bella vista, si viaggia bene, però mi è venuto istintivo di scansarmi sfiorando le fronde degli alberi.
Ritornando al numero dei partecipanti: oltre ai soci di Torino e Moncalieri si sono aggiunti a noi un gruppo di soci della sezione di Cuneo che ci hanno preceduti in treno ed era ad aspettarci ad Ospedaletti. Totale 96' avete letto bene nove sei.
Complimenti a Vittoria ed Elio? quasi un'Intersezionale.
Al mattino il sole non c'era, anzi tirava una brezzolina degna delle alte quote; ma è forse meglio così perché la strada per arrivare al Santuario delle Porrine era ripida ed il sentiero ha proseguito per più di un'ora con tale andazzo e, col fresco si cammina meglio. Dalle brevi piazzole, tra lentischi, eriche bianche, bassi pini e tanto rosmarino la vista del mare nella conca di Ospedaletti era appagante.
Raggiunta finalmente in piano l'ampia dorsale del Colle Ronco, sosta per il pranzo con vista di Seborga. Mai sosta è stata più breve, sia per la difficoltà di sistemarci comodamente e, risentivamo nuovamente quella brezzolina.Ripreso il cammino siamo giunti a Seborga, dove ad attenderci c'era la comitiva dei turisti già dispersa tra le case del borgo. Paese come tanti altri della Liguria, ma tutto restaurato, pulito. Continua a vantarsi "Principato" e di questo ha fatto la sua fortuna turistica. Se in antico coniava moneta, ora incassa qualunque moneta, per vendere i suoi "LUIGINI" che ancora conia.
Comunque tra le 14 e le 16 si sentiva solo parlare solo piemontese. Tutti e novantasei a passeggio per stradine, vicoletti, androni, alla ricerca di un bar o di un souvenir, a cercarsi, aspettarsi. E poi via, in lunga fila sulla dorsale che scende direttamente a Bordighera; ancora una sosta ad ammirare Sasso, altro bel paesino con bellissimi scorci sul mare.
Mi sono riempita gli occhi di fiori selvatici, coltivati e anche di tanto verde quando all'ora di partire è sopraggiunto anche il sole a rendere ogni angolino sfavillante e dall'alto del pullman guardo di qua e di là: ogni cosa mi sembra così diversa dal grigio del mattino.
Ma poco dopo sono le code autostradali a richiamare la mia attenzione, così che il mio "grazie" al Signore per la bella giornata trascorsa in compagnia di tanti amici comprende anche l'invocazione di un aiuto per un sereno ritorno a casa. Cosa che il Signore mi ha concesso.
Maria Alotto

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   5 aprile - Punta Martin


Tutto è pronto per partire, zaino con il necessario per ogni evenienza, per affrontare l'escursione su questa montagna aspra e selvaggia vicino al mare, biglietto per il treno in tasca. Quando in tarda serata, Franco il Socio della sezione di Genova, che gentilmente si era prestato per farci da guida, telefona informandomi delle cattive condizioni meteo, anche per domenica nebbia, pioggia su Genova e dintorni.
Subito telefoni caldi nelle abitazioni dei vari iscritti alla gita, augurandoci la buona notte e? domani si dorme!
Escursione rimandata ad altra occasione? nell'autunno?
Cesare Zenzocchi

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   19 aprile - Tra le vigne di Carema


Strano! All'appuntamento di P. Bernini siamo solo in dieci, tant'è che un'auto viene lasciata a riposare. Evidentemente le non brillanti previsioni meteorologiche hanno avuto il loro peso rinunciatario anche se l'inizio della giornata pare volgersi al bello.
A Carema-valle, ossia sulla Provinciale, in quanto il vero abitato o "centro storico" si allarga in salita su una doppia dorsale alluvionale, attendiamo per unirci ad un altro partecipante (solitario sulla sua auto) che però si fa attendere nella fresca ombra mattutina. Macché! È tutto falso e addebitabile all'"addormentatura" generale in quanto il presunto ritardatario è a sua volta in nostra attesa a non più di venti metri di distanza, ma appostato dietro lo spigolo di un fabbricato.
Breve disquisizione del Capo per definire il luogo del parcheggio delle auto qualche centinaio di metri sopra, nei pressi della Chiesa.
Al termine dei preparativi di rito: cambio calzature, allungamento bastoncini, imbardatura sacchi, etc., all'appello dei partecipanti manca nuovamente l'undicesimo e la sua auto. Panico! Immediato sguinzagliamento dei dieci che hanno però così l'opportunità di scoprire angolini caratteristici sia architettonicamente che pittoricamente e "scambiare parola" con Abitanti locali il cui idioma è il "nostro" Piemontese senza inflessioni valdostane, ma che non raggiungono lo scopo della ricerca.
Viene quindi iniziato il "pellegrinaggio" sulla mulattiera, ora larga, ora stretta per gli arbusti infestanti, ora a scalinata con eleganti curve tracciate dall'armoniosa disposizione degli scalini in spezzame di pietra e snodantesi tra i Vigneti che i "nostri" esperti definiscono essere del Nebbiolo di Carema - vino D.O.C. Percorso suggestivo, anche perché? carico di storia comune, ma non meno importante e sofferta, che gli Indigeni ci avevano preannunciato come: "a romp le gambe".
Tralascio la descrizione delle simmetrie e dissimmetrie dei pergolati viticoli sui loro supporti verticali: vuoi in conci di pietra lavorata a tronco di cono e quindi intonacata, vuoi in paletti di cemento o sostegni lignei, perché potrebbe prendermi la mano. I curiosi non hanno che da mettersi sulle nostre orme e constatare in proprio.
Incrociando (o tagliando) più volte la strada carrozzabile proveniente da Pont St.Martin (Comune confinante e già in Valle d'Aosta) si giunge al suo termine a Ciampas, su uno dei vari piacevoli terrazzamenti prativi della montagna di Carema.
Durante il percorso "mulattiero" qualcuno dei pellegrini non ha disdegnato di collaborare al mantenimento spicciolo della viabilità montana (senza dover partecipare alle strombazzate giornate ecologiche estemporanee) ora rompendo un ramo prepotentemente proteso sulla mulattiera, ora spostandone un altro già reciso, ma non rimosso, oppure rimettendo in loco una pietra caduta dal muretto laterale.
E quando questi semplicissimi atti manuali sono compiuti da una pluralità di individui, il gioco è fatto ed il risultato garantito. "Chi intender vuol, intenda". Le prime tracce di neve sul terreno, le nuvolaglie avanzanti e preludenti l'annunciato "fronte", consigliarono: la frettolosa fermata mangereccia, la rinuncia - a dir il vero poco sofferta - della meta MALETTO, il traversone ad est per raggiungere il visibile nastro asfaltato della carrozzabile privata (e come tale inibita ai non clienti della Locanda Maletto all'Alpe omonima e meta del nostro giro) proveniente da Carema.
Durante il rientro - in un pomeriggio diventato semplicemente radioso tra il riflesso dei vicini pendii innevati (la perturbazione era transitata alla velocità del TGV) - abbondante raccolta di vegetazione alimentare spontanea (quindi non arraffata in orti privati): barbaboch, cujèt, luvërtin, spinass.
La discesa - come tutte - non avrebbe storia se le solite difficoltà deambulatorie in discesa dell'handicappato societario, non lo avessero spinto ad abbandonare il gruppo che si immergeva su una delle varie ripide mulattiere, privilegiando il percorso carrozzabile decisamente non traumatico per i suoi menischi rotti, anche se notevolmente più lungo. Al termine del divallamento stradale raggiunse il posteggio (con la sua accompagnatrice) ove fu ricevuto dalle due auto prive però degli altri otto occupanti che - teoricamente - avrebbero dovuto già essere giunti da tempo.
Che fare? che non fare? Nel frattempo (sono le 16) finalmente si ha l'onore di stringere la mano all'undicesimo amico che si era fatto tutta la gita da solo - ma su di un altro percorso - avendo alla mattina parcheggiato l'auto un chilometro più avanti (alla sbarra della strada privata Maletto).
Gli altri otto che fine avranno fatto? Staranno forse aspettando l'handicappato e la sua accompagnatrice ad una delle varie intersecazioni delle mulattiere con la carrozzabile? Ma quale? E dire che due telefonini c'erano ed anche equamente divisi tra i due gruppi; peccato però che nessuno avesse comunicato il proprio numero! Riflettete Gente, riflettete!
Tra il fare e il non fare (ossia restare in una inconcludente attesa) l'handicappato optò per il ripercorrere a ritroso (con il contributo motorizzato dell'"undicesimo" sino alla sbarra) tutta la carrozzabile sino alla quota di un presunto incrocio viario del gruppo (circa 350 metri di dislivello) per avere la certezza che non si fosse fermato in sua attesa, scandendo il lungo cammino con innumeri richiami alla voce rimasti sempre privi di risposta.
Per concludere la favola: alla 17,30 tutti gli undici erano ricongiunti al parcheggio auto dopo un ulteriore intervento motorizzato dell'undicesimo che ricuperò l'handicappato, già da tempo però sulla via del ritorno convintosi ormai che dietro a lui non c'era più nessuno.
Ferruccio Pari

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   1-3 maggio - Lucca e Appennino tosco-emiliano


1 maggio - Nonostante il meteo avesse annunciato: "Lasciate ogni speranza o voi che partite" un nutrito stuolo di gitanti, di buonora e sotto una leggera pioggerellina, si è riunito per dare inizio a questa tre giorni primaverile (solo per il calendario) in terra tosco-emiliana, ma per fortuna il tempo è stato migliore del previsto.
Si parte quindi per Lucca prima tappa del programma e il viaggio prosegue con una alternanza di schiarite e insistenti piogge. Puntuali, come da programma, giungiamo alla meta per la visita libera di questa che è una tra le più belle cittadine toscane, ricca di famosi ed importanti monumenti ed opere d'arte, caratterizzata da una imponente cerchia muraria tra le più ben conservate.
Una leggera pioggia, per fortuna di breve durata , non disturba la nostra visita che si conclude puntualmente alle 15 e trenta con la ripresa del viaggio che, passando per Pistoia e per il passo dell'Abetone, con una tortuosa ma panoramica strada ci porta a Gaiato (MO) ove il presidente della sezione della G.M. di Modena, Piergiorgio, ci accoglie presso il centro turistico TABOR, struttura confortevole e di ottimo livello che ci ospiterà durante la nostra permanenza in terra modenese.
Ci sistemiamo nelle accoglienti camere e quindi, dopo una ottima cena degna di nota, unitamente ad un altro gruppo di amanti della montagna provenienti da Foggia, assistiamo ad una interessante proiezione di diapositive relative alla flora e alle bellezze naturali della zona.

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   2 maggio


Come già preannunciatoci la sera precedente, per eccessiva neve, l'escursione più impegnativa (comitiva A) viene abolita; il programma aggiornato prevede quindi un unico percorso, quello in origine programmato per la comitiva B (retrocessione d'ufficio dei partecipanti da A in B). Puntuali come sempre, alle 8 partiamo con il pullman per Fanano e per una tortuosa stradina raggiungiamo Fellicarolo (913 m), punto di partenza della escursione.
Qui, tutti riuniti compresi quelli della comitiva "T" (Turisti), ci incamminiamo, guidati da Giovanni ed altri amici della sezione G.M. di Modena, per una comoda strada verso le cascate del Doccione, che raggiungiamo dopo 45 minuti.
Lasciato il gruppo T al suo destino proseguiamo l'escursione per un ripido sentiero in mezzo al bosco a fianco delle già citate cascate che ci porta in località Taburri (1237 m) e da qui per una comoda mulattiera di mezza costa, che più avanti si trasformerà in sentiero, passando per Serralta di Qua (1316 m) e il rifugio Gran Mogol raggiungiamo Serralta di Là (1430 m) ove è prevista la sosta per il pranzo. A fine pasto come per incanto, da alcuni zaini delle amiche della G.M. di Modena, che si erano unite a noi ad inizio escursione, sono apparse focacce, torte di riso e crostate di mirtilli di ottima fattura e sapore, per le quali ringraziamo ancora la cuoca Sig.ra Maria e le sue aiutanti.
Riprendiamo il sentiero che con un susseguirsi di sali e scendi sempre tra i 1300 e 1500 di quota ci porta in località La Capanna. Da qui risalendo un tratto di pista da sci raggiungiamo con una comoda strada sterrata il grazioso laghetto della Ninfa ove il gruppo T, con il pullman, dopo aver visitato le località Fanano e Sestola, ci aveva preceduti e ci attendeva.
Durante tutta l'escursione si sono goduti spettacolari e sempre diversi panorami, nubi permettendo, sulle vallate circostanti e sulle cime del Libro Aperto, del Cimoncino e del Cimone, sulle pendici dei quali si è svolta la nostra escursione. Dopo sei ore dalla partenza e circa 20.500 passi (tale è stato il responso del conta-passi di Giovanni) si è conclusa al grazioso lago della Ninfa (1535 m) una appagante escursione sugli Appennini che il tempo incerto non è riuscito a guastare.
Ritorniamo al centro turistico TABOR ove ci attende, dopo una salutare doccia, una gustosissima cena con menù regionale, sempre di ottima fattura, qualità e quantità, innaffiata con abbondanti ed apprezzate bottiglie di spumeggiante lambrusco.

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   3 maggio


Ore 7,30: Santa Messa nella graziosa cappella del complesso, colazione e alle 9 partenza per Pievepelago, dove incontriamo i nostri amici della sezione di Modena e proseguiamo quindi per Tagliole e il lago Santo (1501 m). Questo grazioso laghetto di origine glaciale, circondato da imponenti faggi, posto ai piedi del monte Giovo, si raggiunge in 10 minuti di cammino dal parcheggio del pullman. Da qui, sempre accompagnati da Giovanni, ci avviamo verso il Lago Baccio (1554 m) che raggiungiamo percorrendo una comoda carrareccia che, insolitamente per la stagione e la quota relativamente bassa, troviamo coperta da un abbondante strato di neve primaverile, che ha reso più faticosa ma anche più suggestiva questa piccola escursione. La vista del grazioso laghetto anch'esso di origine glaciale, entro le cui acque si specchiano le cime innevate del Monte Rondinaio e del Monte Giovo, ci appaga della maggior fatica. Ritorniamo al pullman che ci porta a Tagliole, dove è prevista la sosta per il pranzo, che come ormai abbiamo imparato, da queste parti non è mai cosa banale.
Intorno alle 15 e trenta ci accomiatiamo dagli amici di Modena ringraziando in particolare il presidente Piergiorgio e tutti gli appartenenti alla sezione di Modena che in modo diverso hanno collaborato alla buona riuscita di questo incontro. Un sentito ringraziamento, al simpatico Giovanni, che ci ha seguiti nei due giorni di permanenza, dimostrando oltre alla competenza dell'andar per monti, approfondite conoscenze storico-culturali e delle tradizioni locali, che unite ad un arguto humour romagnolo ci ha fatto vivere due giorni in sana ed allegra compagnia. Sperando di poter ricambiare presto tanta ospitalità, prendiamo la strada del ritorno via Modena - Piacenza, con arrivo a Torino alle 21 e trenta al termine di una piacevole tre giorni tra amici in allegria. Arrivederci alla prossima.
Franca e Piero Baretta

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SERATE IN SEDE


   Giovedì 26 marzo - Terra del Fuoco e Antartide


Cesare Zenzocchi e Sergio Buscaglione ci hanno presentato un loro viaggio in un angolo del mondo a noi sconosciuto come l'Argentina, la Terra del Fuoco e l'Antartide.
Iniziando da Buenos Aires, metropoli argentina con gli edifici moderni del centro, si è descritta anche la sua periferia, con lo stadio del "Boca Junior" pietra miliare del calcio.
Si è poi passati alla Terra del Fuoco, punto d'imbarco per l'Antartide, con una panoramica sulla cittadina di Ushuaia e sulla vegetazione circostante, ben diversa da quanto visto prima per la sua latitudine. poi il mitico Capo Horn ed uno scorcio sull'oceano, varcando lo Stretto di Drake, per passare alle immagini dell'Antartico, aventi un inusuale connubio fra mare e ghiaccio. Esse ci hanno condotto in un mondo a noi nuovo, passando per le Isole Shetland fino alla base scientifica U.S.A. di Palmer Station.
Abbiamo visto altri animali, come foche, leoni marini, pinguini (? quante bestie bianche e nere?!!), siamo passati accanto ad enormi icebergs, ci ha colpiti l'uniformità di colore di questo nuovo mondo.
Sempre affascinante l'ambiente della crociera, anche se forzatamente limitato dalla stazza della nave (un rompighiaccio) e dal percorso, pur se inframmezzato dalle uscite in gommone per visitare le terre emerse con le popolazioni di animali succitate.
Un vivo plauso agli amici che hanno saputo farci prendere visione di nuovi angoli di mondo.
Ettore Briccarello

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VITA SEZIONALE


   LA FUTURA SEDE SOCIALE


1983 - La sede della nostra Sezione, e della Presidenza Centrale, deve abbandonare i locali di via della Consolata 7 e si trasferisce nell'attuale sede di via Sant'Ottavio 5.
Ampi locali ai piedi della Mole Antonelliana, con bella vista sulla collina di Torino e la Basilica di Superga.
1997, maggio - Una notizia che mai ci saremmo aspettati: alla scadenza del contratto di locazione, si dovranno lasciare liberi i locali, saranno ristrutturati per altre necessità.
Superata la sorpresa, abbiamo incominciato a guardarci attorno alla ricerca di possibili soluzioni, che non fossero troppo onerose. Avute risposte negative sulla disponibilità di locali in concessione, da parte degli enti pubblici e valutate altre opportunità il Consiglio si è attivato per la ricerca e l'acquisto di una nuova sede, essendosi espressa favorevolmente l'Assemblea, svoltasi a chiusura del biennio sociale 96/97.
Si è così provveduto all'acquisto e la Sede è diventata una realtà, tutta nostra, che a lavori ultimati, risulterà sicuramente una sede decorosa e accogliente. Dovrà diventare sempre di più punto di riferimento, dove ci si ritrova per tante iniziative.
Ora una breve descrizione di come diventerà la futura sede, dove si trova e come sarà la disposizione dei locali.
È situata in via Rosalino Pilo 2 bis angolo via Digione (tra piazza Bernini / via Medici / corso Francia / corso Svizzera).
I locali sono disposti su due piani, si accede dal piano rialzato, l'ingresso "living" dà in un'ampia sala, alla destra un locale dove troverà posto la segreteria, sulla sinistra una saletta per le riunioni. Nella sala vi sarà lo spazio per creare un luogo accogliente dove incontrarsi il giovedì sera, lì si svolgeranno le riunioni assembleari e le proiezioni.
Una scala interna porta nel locale seminterrato, dove troveranno spazio l'archivio, le attrezzature tecniche per l'alpinismo e di arrampicata, l'angolo per la sciolinatura degli sci, un locale di disimpegno e i servizi.
Certo sulla carta è tutto più o meno facile, però non basta, ci dobbiamo rimboccare le maniche; rivolgo quindi un invito ai Soci, è gradita la collaborazione per consulenze e lavoro volontario per quanto occorre alla sistemazione dei locali.
il Presidente

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   Fiocco azzurro


Un lieto evento in casa di Marco VALLE. Il 1° marzo è nato Matteo. A mamma e papà vanno le più vive felicitazioni e gli auguri da tutti i Soci.

Il benvenuto al piccolo Federico e felicitazioni vivissime, da tutti i Soci, ai suoi genitori Monica e Andrea VIANO

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   Lutti


I Soci esprimono le più sentite condoglianze a Silvana e Lodovico SOLERA per la scomparsa della Mamma, COLOMBO RENATA.

Ad Anna FARO', vogliamo essere vicini ed esprimere le nostre più vive condoglianze per la perdita della Cara Mamma.

A Sergio e Giovanni MARCHISIO, e alle rispettive famiglie, esprimiamo le nostre sentite e cristiane condoglianze per la scomparsa della Mamma.

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   19 marzo - Assemblea Ordinaria & Straordinaria dei Soci


Importante appuntamento dei soci chiamati, oltre che a seguire la normale attività sociale, a esprimersi su importanti argomenti all'ordine del giorno.
Sala di riunione affollata, presenti una settantina di soci, si inizia l'assemblea, brevemente viene fatta la relazione sulle varie attività che si sono svolte in questo periodo dell'anno.
Lo sci in pista ha avuto una buona riuscita, sempre presenti un discreto numero di giovani che però a fine attività non si vedono più. Quest'anno vi è stato un importante complemento, un corso di sci in pista, che per quattro domeniche ha dato la possibilità agli iscritti, soci e non, di perfezionarsi o cimentarsi con sicurezza e tranquillità a chi lo praticava per le prime volte.
A chiusura del corso si è svolta sulle piste di Praly, in una domenica particolarmente disturbata dal maltempo, la tradizionale gara di sci di discesa.
Le prime uscite dello sci alpinismo hanno avuto un buon successo di presenze, anche se le condizioni della neve non sono sempre state delle migliori, poi il prolungarsi delle belle giornate ha decisamente diminuito l'interesse per questa attività.
Il Rally ha visto la partecipazione della nostra sezione con due squadre, più un concorrente che con altri ha formato una squadra intersezionale. Venticinque le squadre presenti. Buono è stato il piazzamento in classifica. Le squadre hanno ottenuto, il secondo e diciannovesimo posto.
Al Reviglio, tante presenze per l'apertura di fine anno, allegra e serena la tradizionale veglia di Capodanno con soci di Torino e Genova. Un secondo periodo di apertura si è avuto nella settimana di Carnevale, con una buona presenza di ospiti.
Illustrato dal Tesoriere, si passa all'esame del bilancio preventivo 97/98, fa pure presente che il prossimo anno sarà necessario un ritocco alle quote sociali. Sia il bilancio che il futuro aumento delle quote sociale sono approvate dall'Assemblea.

Completata la parte ordinaria si passa all'ordine del giorno della parte straordinaria.
Locali per nuova sede. Il Presidente illustra l'opportunità di acquisto di locali idonei per la nuova sede, ne presenta le caratteristiche e il suo costo. Prende la parola Il Tesoriere che espone la disponibilità finanziaria della sezione, i costi inerenti all'acquisto e la sistemazione dei locali. Chiariti alcuni punti con i Soci presenti, si procede alla votazione.
La votazione ha dato i seguenti risultati: Soci presenti 74, Soci con diritto al voto 70, favorevoli 56, contrari 3, astenuti 11, pertanto l'Assemblea si è dichiarata favorevole all'acquisto dei locali.
Nuovo regolamento sezionale. Dovendo introdurre una modifica all'attuale regolamento sezionale, necessaria circa la pratica in corso per la trasformazione del Natale Reviglio da Casa per Ferie a Rifugio, ci è stata data l'opportunità di rivederlo. Già in precedenza una Commissione su incarico della Presidenza Centrale, aveva elaborato un regolamento a cui le sezioni avrebbero potuto fare riferimento.
È stato quindi dato l'incarico a un gruppo di Consiglieri di predisporre il nuovo regolamento, tenendo conto dei requisiti richiesti dalla legge recentemente entrata in vigore sulle associazioni sportive dilettantistiche.
Dati i chiarimenti richiesti dai presenti, si passa alla votazione, il Regolamento viene approvato con 57 voti favorevoli, nessuno contrario. Chi non ha votato viene ritenuto astenuto.
Completate le formalità il Presidente chiude l'Assemblea.
il Presidente

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