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Notiziario Sezione di Torino Giugno 2000



ATTENZIONE: Nel testo seguente sono state riportate soltanto le parti del notiziario interessanti
al fine delle ricerche, il contenuto completo, nel formato originale, può essere consultato scaricando
il notiziario in formato pdf cliccando sull'immagine a lato.







ATTIVITÀ PREVISTA


   8-9 luglio - Mont Brulè (3591 m) (A)


Località di partenza ... : diga di Place Moulin 1950 m
Dislivello di salita ...... : I° giorno 868 m 4,00 h
II° giorno 773 m 2,30 h
Difficoltà ................. : PD
Attrezzatura ............. : piccozza, ramponi, imbragatura
Equipaggiamento ...... : da alta montagna
Montagna imponente sulla linea di frontiera italo-svizzera dalla cui sommità
si godrà (tempo permettendo) di un panorama fenomenale: il Cervino, la
Dent d'Hérens, gli ampi ghiacciai sottostanti.
Il primo giorno si raggiunge il rifugio Nacamuli al Col Collon 2818 m con
lungo itinerario su sentiero e pietraia.
Il secondo giorno dal rifugio si raggiunge il Col Collon per ripida pietraia e
lingue di neve. Si procede da qui per un pendio poco ripido fino all'inizio
della cresta. Si segue quest'ultima con particolare attenzione alle cornici,
fino a raggiungere la punta M.Kurz 3496 m. Dopo una larga depressione si
riprende la salita e percorrendo un ultimo tratto più affilato si raggiunge la
sommità nevosa della montagna.
Ritrovo e partenza..... : Piazza Rebaudengo 12,30 h
Mezzi di trasporto ..... : auto private
Coordinatori di gita ... : CARDELLINO Daniele tel. 0118172212
RAINETTO Marta tel. 011884148
Iscrizioni in sede entro giovedì 22 Giugno 2000

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   30 luglio-6 agosto - Settimana di Pratica Alpinistica in Valle dell-Orco


Caro socio, cara socia
Per te, che hai ancora un piccolo fremito quando appoggi la mano sul ruvido
granito scaldato dal sole;
per te che un brivido percorre la spina dorsale quando ti alzi pochi metri da
terra, ma poi sei perfettamente a tuo agio quando il vuoto sotto i tuoi piedi
si fa vertiginoso;
per te che hai sempre tenuto in poca considerazione la forza di gravità e
per natura ed istinto ti senti trasportare verso il verticale;
per te che ami l'avventura e la vivi con prudenza.....
C'è la Settimana di Pratica Alpinistica organizzata, come tutti gli anni, dalla
Commissione Centrale di Alpinismo.
La fantastica opportunità di salire itinerari classici e moderni sulle "Big
Walls" di casa nostra, nel selvaggio scenario della valle dell'Orco.
L'occasione per approfondire e perfezionare tecnica e stile.
Requisiti necessari: conoscenze di base di arrampicata
un po' di allenamento & molto entusiasmo
Iscrizioni entro il 31 giugno 2000
Informazioni ............. : CARDELLINO Daniele tel. 0118172212
In sede il giovedì sera dalle ore 21,00

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   24-27 agosto - Quattro giorni sulle Alpi Giulie Orientali


La Commissione Centrale di Alpinismo, propone un interessante itinerario
di quattro giorni in una zona delle Alpi a noi poco nota. Il percorso
preparato è per ESCURSIONISTI ESPERTI e, ristretto a 12/18 persone.
L'ambiente è severo e tutti i percorsi sono impegnativi e abbastanza lunghi,
non è da sottovalutare i cambiamenti meteo assai frequenti.
Programma:
Mercoledì 23 - ritrovo dei partecipanti a Sella Nevea (1172 m).
Giovedì 24 - si sale al Jof di Montasio (2753 m) e passando per la Forca
Verde, si arriva al rif.Brazzà (1660 m).
Venerdì 25 - dal rif.Brazzà per il sentiero Ceria-Merlone, salita al Foronon
del Bruiz (2531 m) si prosegue per il rif.Corsi (1874 m).
Sabato 26 - dal rif.Corsi al rif.Pellarini (1499 m) con salita al Jof Fuart
(2666 m).
Domenica 27 - dal rif.Pellarini si sale a Sella Nabois (1970 m) e si prosegue
per il bivacco Mazzeni (1580 m) si sale alla Forcella Lavinal dell'Orso.
Da qui si scende a Sella Nevea.
Data la poca disponibilità di posti, i soci interessati sono invitati a dare la
propria adesione per tempo. Programma disponibile in sede.

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   3 settembre - Cima del Bosco (MTB)


Dislivello.................. : 957 m
Difficoltà: ................ : MCA+
Ciclabilità:................ : 100%
L'itinerario e la località di partenza sono noti ai soci G.M. soprattutto in
veste invernale, in quanto Bousson è base di numerose gite scialpinistiche;
in questo senso il ritrovo è fissato alla partenza della gita, in modo da lasciare
libertà di scelta per l'avvicinamento (autostrada o no, etc.).
Partiti da Bousson, ci si porta a Sauze di Cesana, da dove passando per il
Ponte delle Albere, la salita ci conduce abbastanza dolcemente con numerosi
tornanti attraverso il bosco (ovviamente !), al termine del quale
un'ultima rampa ci conduce alla vetta. Questa cima conserva i resti di una
batteria ottocentesca, realizzata per battere i colli Chabaud e Bousson. Per
la discesa si può utilizzare un sentiero che ci consente di scendere a Thures
e di raggiungere Bousson via Ruhilles con una breve ma divertente variante
alla strada asfaltata.
Mezzo di trasporto .... : Auto proprie
Ritrovo .................... : Bousson (Cesana) al Ponte sul torrente Thures
(Partenza strada Lago Nero) alle 9,30 h
Coordinatore di gita... : Maurizio Gamerro tel. 0113293378

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   8-10 settembre - Raduno Intersezionale estivo alla Marmolada


La località del raduno è fissata a Penìa di Canazei, in Val di Fassa, ed
è organizzato dalla Sezione di Vicenza.
Il programma prevede:
Venerdì 8 - Dalle 16,00 h, ritrovo dei partecipanti a Penìa di Canazei, con
sistemazione presso l'albergo S.Maria ad Nives. In serata, dopo cena, vi
sarà un intrattenimento con diapositive su storia e ambiente della vallata.
Sabato 9 - Verranno formati tre gruppi:
1) Salita al rif. Contrin (2016 m), quindi alla Forcella della Marmolada
(2910 m) e poi per la via ferrata della cresta ovest fino alla vetta della
Marmolada (3343 m). Riservata ad alpinisti esperti con attrezzatura
da ferrata e ghiacciaio.
2) Salita al rif. Contrin (2016 m), quindi per la Val Cirelle. Sotto il Sasso
Vernale si percorre una breve ferrata (esposta) che supera il salto finale
della vedretta di Vernale. Si percorre tutta la vedretta sino alla cima
d'Ombretta (3011 m). Necessari imbragatura, cordino, moschettone,
casco, piccozza.
3) Da Canazei in funivia alla Baita Belvedere (2338 m); si percorre poi il
sentiero "Viel del Pan", antica via di scambio tra gli abitanti delle valli.
Rientro in serata per tutti i gruppi. S.Messa in albergo
Domenica 10 - Anche oggi si formeranno due gruppi:
1) Salita al Sassopiatto (2958 m) passando per il rif. Sassopiatto.
2) Salita al rif. Sassopiatto (2300 m).
A gruppi riuniti, ritrovo ai piedi della Cima del Sassopiatto, dove venne
ritrovato Toni Gobbi, e presso la targa ricordo verrà letto un ricordo
dell'alpinista scomparso.
Al ritorno al Passo Sella, scioglimento del raduno.
Prenotazioni entro il 30 giugno. Informazioni in sede.

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   17 settembre - Passo della Gardetta (2437 m) (MTB)


Località di partenza ... : Preit (1540 m)
Dislivello in salita ...... : 900 m
Tempo di salita......... : circa 3 ore
Difficoltà ................. : BC
La località Preit si trova nell'omonimo vallone, situato in quel di Marmora,
valle laterale della più nota val Maira. Perché la Commissione Gite ha fatto
questa scelta? Perché in questo stesso giorno vi sono le gite alpinistica ed
escursionistica alla Rocca la Meja, caratteristica vetta che domina tutta la
zona e che farà da sfondo anche a questo itinerario ciclistico. Sul fatto che
poi si riesca effettivamente a trovare una qualche coincidenza di orario tra
i vari gruppi, lasciamo ogni commento alla relazione post gita.
Passando per l'abitato di Servino si raggiunge il colle del Preit (2083 m) da
cui si prende la strada di destra che risalendo tutto il Piano della Gardetta
porta fino al Colle della Gardetta. Ritornati indietro per circa 2 km, poco
dopo il rifugio che porta lo stesso nome, si abbandona la strada fatta in salita
e se segue un'altra che passa nei pressi del Bric Bernoir e del Bric Servagno,
percorrendo a mezza costa con leggeri saliscendi il bordo meridionale
della conca dominata a Nord Est dalla Rocca la Meja. Raggiunto il Colle
Margherina (2420 m) si scende a sinistra per belle praterie fino al Gias
Margherina dove si ritrova una strada che permette di chiudere l'anello al
colle del Preit.
Equipaggiamento ...... : caschetto (chi ce l'ha), pantaloncini elastici da ciclista,
scarpe da bici (o da ginnastica), felpa, kway,
berretto e guanti
Attrezzatura ............. : mountain-bike (almeno 18 rapporti), borraccia, una
camera d'aria di ricambio
Ritrovo di partenza.... : p. Omero alle 6,30 h
(C. Orbassano ang. Via G. Reni)
Mezzo di trasporto .... : auto private
Coordinatore di gita... : ROCCO Giorgio tel. 0119359608
Termine prenotazioni . : giovedì 14 settembre

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   17 settembre - Rocca Meja (2831 m) Cresta SE (A)


Località di partenza ... : Colle di Valcavera 2416 m
Dislivello in salita ...... : 500 m
Tempo di salita......... : 3,30 h
Difficoltà ................. : PD
Dal colle di Valcavera, seguendo la strada sterrata, si scende brevemente
fino a raggiungere dei ruderi militari, poi, dove la strada compie un'ampia
curva a destra verso il colle del mulo, si devia decisamente a sinistra risalendo
al colle d'Ancoccia (2533 m) 30 min. Di qui si imbocca la traccia di
sentiero che, verso destra, con breve discesa e seguente risalita conduce
al colletto della Meja (2550 m) alla base della cresta SE.
La roccia è un calcare eterogeneo con tratti solidi ed altri più friabili; si segue
l'andamento della cresta lungo un itinerario non del tutto intuitivo.
Le difficoltà variano a seconda di come si interpreta il percorso, mai obbligato,
con tratti elementari camminabili alternati a passaggi di arrampicata
fino al III grado.
Discesa per la via normale.
Equipaggiamento ...... : Da alta montagna
Attrezzatura ............. : Imbragatura, caschetto, scarponi o scarpette da arrampicata,
2 moschettoni a ghiera.
Ritrovo di partenza.... : P.zza Caio Mario alle ore 7,00
Mezzo di trasporto .... : auto private
Coordinatore di gita... : CARDELLINO Daniele tel. 0118172212
Termine prenotazioni . : giovedì 14/09/2000

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   17 settembre - Laghetto della Meja (2410 m) (E)


Località di partenza ... : colle del Vallonetto 2447 m
Dislivello di salita ...... : 400 m
Tempo di salita......... : 3 h
Difficoltà ................. : escursionistica (E)
Dal colle del Vallonetto si imbocca il sentiero che scende verso il vallone
della Marmora, costeggiando alla base le rocce Ciarmetta.
Si scende per circa 200 m fino a raggiungere la strada militare sottostante
in corrispondenza del Gias Maro.
Ora, seguendo a sinistra la militare si sale, per ampi tornanti, al colle del
mulo (2527m), quindi si prosegue fino ad un'ampia curva da cui parte sulla
destra un sentiero che ci porterà al colle d'Ancoccia (2533 m)
Da questo punto, sulla destra, si può ammirare la rocca Meja e poco più in
basso si intravede il laghetto.
Pranzo al laghetto e ritorno raggiungendo la strada sterrata al colle della
Margherina, poi seguendola a sinistra, si attraversano le casermette e si
giunge al colle di Valcavera, dove si ritrova l'asfalto.
Con ancora una mezz'ora di cammino si ritorna al colle del Vallonetto.
Possibilità, per chi lo desidera, di visitare il piccolo museo di vita nella frazione
Colletto di Castelmagno.
Equipaggiamento ...... : da montagna
Attrezzatura ............. : scarponi
Ritrovo di partenza.... : P.zza Caio Mario alle 7,00 h
Coordinatore di gita... : CARDELLINO Olga tel. 0118172212
Termine prenotazioni . : giovedì 14/09/2000

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   17 settembre - Rocca Meja (2831 m) via normale (EE)


Località di partenza ... :colle di Valcavera 2416 m
Dislivello di salita ...... : 500 m
Tempo di salita......... : 3 h
Difficoltà ................. : per escursionisti esperti (EE)
Dal colle di Valcavera seguendo la strada sterrata, si raggiungono alcuni
ruderi militari. Proseguendo, in corrispondenza di un'ampia curva verso destra
che conduce al colle del mulo, si abbandona la strada e si piega a sinistra,
per giungere al colle d'Ancoccia (2533 m)
Di qui si scende verso il laghetto e quindi, dirigendosi leggermente a destra,
si segue la traccia sulla pietraia che conduce all'attacco della via
normale. Qui, dopo un breve tratto di corda fissa, si prosegue obliquando a
destra su sentiero ripido, pietroso e ghiaioso, fino alla base di un evidente
canalino (2700 m). Piegando a sinistra lo si risale fino all'ultimo colletto
roccioso. Ecco la cima, aerea ma non stretta, con un buon panorama.
Discesa per la via di salita, con cautela.
Equipaggiamento ...... : Da alta montagna
Attrezzatura ............. : scarponi
Ritrovo di partenza.... : P.zza Caio Mario alle 7,00 h
Mezzo di trasporto .... : auto private
Coordinatore di gita... : CARDELLINO Graziano tel. 0118172212
Termine prenotazioni . : giovedì 14/09/2000

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   1 ottobre - Grand Hoche (2762m) (E)


Località di partenza ... : Chateau Beaulard (1388 m)
Dislivello in salita ...... : 1374 m
Tempo di salita......... : 4,00/4,30 h
Difficoltà ................. : escursionistica
Viene riproposta una classica escursione in questi ultimi tempi un po' trascurata.
Vasto il panorama che si apprezzare dalla cima: dal gruppo del
Pelvoux al Pic de Rochebrune, alle cime del Gruppo d'Ambin, dell'Assietta
e della Rognosa e la vicina Punta Clotesse.
Lasciate le auto a Chateau Beaulard (1388 m), si prosegue su sentiero per
il rifugio Rey (1761 m). Dal rifugio si sale su sentiero lungo le vecchie piste
da sci e si giunge in circa 40' al sentiero ben segnato (n.703) che conduce
al passo dell'Orso (2228 m) e risalendo il ghiaione ci troviamo al passo
Grand Hoche (2477 m). Si procede per la cima (2762 m) seguendo gli
ometti su per la ripida salita. La discesa si effettua dallo stesso itinerario.
Ritrovo e partenza..... : p. Bernini (istit.ISEF) alle 6,30 h
Mezzo di trasporto .... : auto private
Coordinatore ............ : SALASCO Mario tel. 0117397561
Informazioni ed iscrizioni in sede tel. 011747978

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   14-15 ottobre - Assemblea dei Delegati a Cuneo


Dopo alcuni anni di assenza, ritorna a Cuneo l'Assemblea dei Delegati.
Il programma, sono ancora in corso di definizione alcuni dettagli, prevede
l'arrivo nel primo pomeriggio di sabato dei Delegati, presso il Seminario;
seguirà nel salone l'Assemblea.
Alla domenica, dopo la Santa Messa nella Cappella del Seminario, si
svolgerà la visita turistica della città.
Pranzo e scioglimento dell'incontro.
Per gli interessati, informazioni in sede.

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   9 luglio-27 agosto - Soggiorno estivo 2000


In questi giorni sono iniziate le prenotazioni per i turni di vacanza, presso la
casa per ferie Natale Reviglio.
Tutti i Soci della Giovane Montagna, in regola con la quota sociale
dell'anno in corso, possono scegliere di soggiornare nei seguenti turni:
9/16 luglio 6/13 agosto
16/23 luglio 13/20 agosto
23/30 luglio 22/27 agosto
30 luglio / 6 agosto
Accertarsi sempre della disponibilità dei posti ed inviare la scheda completa
di ogni suo dato, accompagnata dalla quota di acconto altrimenti le prenotazioni
NON sono ritenute valide.
Le prenotazioni, si fanno telefonando in Sede, il giovedì sera tra le 21,00 h
e le 22,30 h (tel. 011748978) o contattando il responsabile sig. ROCCO
Enrico (tel. abit. 0114374598 oppure uff. 011487036, o mediante fax al
0113497962).
L'assegnazione dei posti camera è lasciata a giudizio dei responsabili.
N.B. - Dopo il 9 luglio, chi desidera ancora prenotarsi, deve contattare direttamente
il Responsabile del turno al Natale Reviglio (tel. 016589998).
Ricordiamo che le quote di acconto potranno essere versate tramite:
assegno bancario NON TRASFERIBILE intestato a
Giovane Montagna - sezione di Torino
bonifico bancario sul c/c n°108039 presso Istit. Bancario
San Paolo di Torino filiale n°8 - c.so De Gasperi 14 Torino
(coord. bancarie: ABI= 01025 / C.A.B.= 01008)

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PROSSIME SERATE IN SEDE


   Giovedì 21 Settembre alle 21,15 h


Proiezione video, di vita sociale, realizzati da Paolo BONFANTE in occasione
delle manifestazioni:
CARNEVALE 2000 - Mascherata allegorica in sede
GARA SOCIALE DI SLALOM - Courmayeur 19 marzo

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   Giovedì 12 ottobre alle 21,15 h - TORINO ED IL SUO SIMBOLO


Storie piccole e grandi all'ombra della Mole
Illustrate da Piergiuseppe MENIETTI, che si occupa da più di trent'anni
della storia di Torino e, dal 1977, è collaboratore volontario del Museo Civico
"Pietro Micca". In particolare, coordina i lavori di scavo al cantiere del
"Pastiss", una casamatta cinquecentesca della Cittadella di Torino.

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   Giovedì 16 novembre alle 21,15 h


Laura REGGIANI, ci porta nel Deserto seguendo due diverse piste:
un itinerario turistico alla ricerca delle bellezze spettacolari di questa terra
bellissima e ostile con la serie
DESERTO della LIBIA
e un itinerario spirituale che porta l'idea infinita di Dio dal titolo
TI PORTERÒ NEL DESERTO E PARLERÒ AL TUO CUORE
In apertura di serata, una piccola sintesi sul Deserto della NAMIBIA, attraverso
le immagini scattate da Cesare ZENZOCCHI.

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ATTIVITÀ SVOLTA


   6 Febbraio - Monte Ventasuso


Alle 6,30 di una nebbiosa mattina di febbraio ci si ritrova in piazza
Caio Mario per la prima gita del corso di scialpinismo (la precedente uscita
si era svolta quindici giorni prima prevalentemente in pista per testare le
capacità sciistiche dei partecipanti).
Oltre agli allievi Pietro, Chiara, Marta, Carola, Chiara, Paolo, Luigi e la
sottoscritta, fanno parte del gruppo Piermassimo, Stefano, Daniele e Marco
che coadiuvano la guida Giulio Beuchod nello svolgimento del corso.
A causa della fitta nebbia raggiungiamo il colle della Maddalena, punto
di partenza della gita, con un discreto ritardo; qui, fortunatamente, ci attende
il sole e, anche se la neve scarseggia, è comunque più abbondante
che altrove, perciò ci avviamo di buon passo verso il monte Ventasuso.
L'itinerario, un classico per l'apertura della stagione scialpinistica, in quanto
ben tracciato e di moderato dislivello, consente agli allievi di impratichirsi
nelle tecniche di salita e nelle inversioni, ma anche di scambiare quattro
chiacchiere. Purtroppo la scarsità della neve sulla cresta ed il fiato corto di
qualcuno non consentono di raggiungere la vetta; la giornata soleggiata ed
il bel panorama fanno comunque apprezzare la pausa gastronomica che
precede la discesa.
Il percorso di rientro, di non eccessiva pendenza, con neve un po'
scarsa ma abbastanza compatta, permette al gruppo di arrivare facilmente
e velocemente alle auto. Il corso prevede anche le prove di ricerca di travolti
da valanghe; perciò ecco tutti gli allievi, come altrettanti cani da tartufo,
impegnati nel ritrovamento degli ARVA sepolti nella neve.
Dopo tanta fatica, una fantastica torta, miracolosamente uscita dallo
zaino di Daniele, ci consente di recuperare energie ed entusiasmo per le
prossime gite che ci attendono.
Giovanna Bonfante

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   20 febbraio - Fondo a Cogne


Per mancanza di neve, la seconda uscita di sci di fondo programmata
a Bagni di Vinadio è stata dirottata a Cogne, dove una provvidenziale nevicata
di qualche giorno prima aveva reso ben praticabili le piste.
Tutti i ventisette partecipanti hanno potuto quindi godere di una
splendida giornata di sole, con temperatura abbastanza rigida ma con
un'ottima neve farinosa.
La giornata è stata caratterizzata da una rottura di bastoncino poco
dopo la partenza dal prato di Sant'Orso, da una fuga di sci ancora da calzare
nel torrente Grand'Envia, prestamente recuperati e soprattutto da una
cordiale allegria.
Quelli che si sono spinti fino al fondo della Valnontey sono stati ripagati oltre
che dagli splendidi scorci paesaggistici sul gruppo del Gran Paradiso
anche da incontri ravvicinati con i camosci scesi a valle in cerca di cibo.
L'entusiasmo dimostrato dai più per la pratica dello sci di fondo in
questi ambienti quasi escursionistici fa bene sperare per sempre più numerose
adesioni nelle prossime stagioni a venire.
Ugo Quaranta

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   5 marzo - Traversata Andora-Cervo


Con zaini in spalla e tanta voglia di respirare un po' di aria marina, noi
appartenenti alla G.M. di Torino, ci troviamo una mattina di inizio marzo
nella stazione di Torino P.N. per salire sul treno di Ventimiglia. I simpatici
amici della sezione di Cuneo salgono a Mondovì e dopo circa tre ore di
viaggio tra una chiacchierata ed una battuta si arriva ad Andora.
La mattinata è bellissima, non una nuvola e soffia un leggero vento.
Dalla stazione, snodandosi in una lunga fila (una cinquantina di persone)
percorriamo un tratto di strada e ci troviamo di fronte ad una chiesetta,
il portone e si fa una breve visita all'interno, un segno di croce, una
preghiera e ci si incammina. Una leggera brezza marina soffia dandoci forza
e coraggio nell'ultimo tratto e dopo due ore si arriva al Monte Chiappa
(anche se subito non si identifica bene); si fa il pranzo e ci si scambiano le
ghiottonerie, si fanno le foto di rito e prima di intraprendere la discesa si
recita la preghiera di ringraziamento.
La discesa è molto panoramica, un mare tranquillo solcato da numerose
barche ed in lontananza le località di Alassio e Diano Marina.
Si cammina lungo un percorso ben segnato e ci si comincia a rilassare,
si intonano canzoni dei tempi passati e si arriva a Cervo. Qui alcuni del
gruppo decidono di riprendere subito il viaggio di ritorno, altri si fermano a
visitare il bellissimo borgo ed il Museo Etnografico; si scende lungo le stradine,
si visita la chiesa ed eccoci tutti in treno, soddisfatti della bella camminata
in buona compagnia.
Nina Onofaro

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   11-12 marzo - XXXII Rally Scialpinistico


E così tra applausi, allegria, zaini, libri, coppe, coppine e coppette, si è
concluso anche il XXXII rally scialpinistico. Non ne resta che il ricordo.
Due giorni scivolati via, seppur su poca neve, troppo rapidamente.
Ma facciamo un passo indietro; torniamo per un attimo a quella fatidica
assemblea dei delegati che vide il si coraggioso di Cesare nell'accettare
l'organizzazione di questo rally con le sezioni di Genova e Vicenza.
Tanta fatica, ansia, difficoltà, l'incognita della neve, del percorso, della
partecipazione delle squadre, dei sostenitori...
Poi, volati i giorni, eccoci piombati nei giorni caldi, ed è proprio il caso
di dirlo! "La neve dei monti sciogliendosi al sole" faceva tremare gli organizzatori
e non solo.
Il possibile è stato fatto e anche l'impossibile, così la domenica mattina
alle 6,30 la prima squadra poteva allegramente prendere il via con gli
sci...in spalla!.
Il percorso lungo e articolato si presentò tutt'altro che noioso: metti
gli sci, togli gli sci, metti le pelli togli le pelli, supera qualche squadra,
"squadra" le squadre che ti superano, incontra i compagni di sezione,
chiacchiera e divertiti con alcuni avversari (quelli un po' scoppiati... come
me). Saluta i controllori, rimira lo spettacolo dell'intorno, arranca con fatica,
scivola con allegria, maledici i crampi, il raffreddore, ecc., scopri con
sorpresa il traguardo ...ed è già finita! Il calore dei sostenitori fa dimenticare
la fatica e l'alzataccia, il calore del sole fa il resto.
La prova di ricerca ARVA e la più "folcloristica" ed atletica prova in
barella chiudono la gara. Ancora un bel pezzo con gli sci in spalla per raggiungere
le auto e poi tutti a tavola dove ciascuno racconta il suo rally.
Poi ecco la premiazione con il fremere delle squadre più forti, l'allegria
di tutte le altre.
Sguardi, abbracci, baci, e anche questa volta il Rally ha vinto su tutte
le perplessità e le difficoltà che tentavano di sconfiggerlo.
Marta Rainetto

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   Corso di Sci in Pista


Anche quest'anno si è svolto il corso di sci in pista, nonostante le
condizioni del manto nevoso non ci abbiano agevolato per niente. Articolato
in quattro domeniche tra gennaio e febbraio, le località scelte per questo
corso sono state: Monginevro, dove si sono tenute l prime due lezioni,
e Pila dove si sono svolte le altre due.
Rispetto agli anni passati quest'anno si è istituito un corso per i più
piccoli, i "principianti", al quale hanno aderito diversi bambini.
La prima lezione, al Monginevro, si è svolta il 16 gennaio e dopo una
rapida selezione, fatta dai maestri, si sono formati due gruppi di diversi livelli
(che nella seconda lezione diventeranno tre). Ogni maestro si è preso
un gruppo e via siamo partiti verso gli insegnamenti avanzati sulle tecniche
dello sci. Per quanto riguarda il mio gruppo, devo ammettere che gli insegnamenti
erano veramente avanzati, tanto è vero che non riuscivamo quasi
a stare dietro al maestro; potrei definirla una "lezione ad inseguimento"!
La seconda lezione è andata meglio, infatti abbiamo cambiato il maestro
ma il movimento non è mancato visto che abbiamo fatto su e giù per
le piste alla ricerca di un "trapáno" per piantare i paletti per lo slalom.
La terza lezione ha poi visto un cambiamento di scena: ci siamo spostati
in Valle d'Aosta, più precisamente a Pila. Anche questa gita ci ha fatto
conoscere un personaggio particolare che, però, non ha niente a che fare con lo sci. Si tratta dell'autista del pullman che per tutto il tragitto da
Aosta a Pila a ogni curva suonava quattro o cinque volte il clacson; posso
garantire che di curve ce n'erano davvero tante...
Arrivati finalmente a Pila con circa un'ora di ritardo rispetto alla tabella
di marcia, abbiamo fatto ancora coda all'impianto che ci ha portati fino
al punto di incontro con i maestri. Qui li abbiamo trovati un po' spazientiti,
visto che avevamo accumulato circa un'ora e mezza di ritardo. È stata
comunque una bella lezione anche se un po' corta, vista anche la spiccata
propensione del nostro maestro alla chiacchiera...
Nelle ultime due lezioni abbiamo affrontato pendii di diverse difficoltà
tecniche e abbiamo imparato molte cose, come fare le gobbe (che in teoria
ci vengono benissimo, ma in pratica...), fare i salti (per il decollo nessun
problema, ma gli atterraggi...), abbiamo anche fatto delle piccole deviazioni
di percorso con qualche fuoripista, giusto un'idea!
Devo dire che nel complesso è stata un'esperienza positiva che ripeterò
il prossimo anno, e come me sono sicura anche molti altri.
Per chi invece quest'anno non avesse provato questa esperienza, lo
attenderemo al prossimo corso sperando in un innevamento più copioso.
Alla prossima stagione!
Chiara Bolzanin

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   19 marzo - La Gara di Sci a Courmayeur


Scesi dalla funivia che porta alle piste di Courmayeur si poteva sentire
uno scambio di battute simile a questo:
- Ma la pista è quella?!
- Si, non vedi che la stanno tracciando?!
- E noi dobbiamo scendere giù di li senza prenderci i pali in faccia e
senza cadere?!
Questi discorsi "molto tecnici" provenivano dai provetti (!?!) campioni
delle sezioni occidentali partecipanti alla gara di sci in pista a Courmayeur.
Nonostante il fatto che tutti, o quasi, abbiano aderito alla manifestazione
con l'idea dellimportante è partecipare?, la tensione in partenza sale,
le gambe iniziano a tremare e lo stomaco si chiude.
Ormai il turno di partenza si avvicina ... bastoncini al di là del cancelletto
... meno 5..4..3..2..1..via! Il cronometro è partito e il cancelletto si è
aperto. Le lamine fanno presa sulla neve ghiacciata, o almeno così dovrebbe
essere, ma non per tutti funziona così! Gli sci scorrono veloci. I pali blu
si susseguono a quelli rossi. Ma non finisce mai questa discesa? Finalmente
si sente la voce dello speaker e l'applauso degli spettatori. Si taglia il
traguardo e ci sentiamo tutti un po' campioni; per dovere di cronaca bisogna
dire che la valanga azzurra è una cosa leggermente diversa ma sicuramente
non aveva la nostra fantasia nell'interpretare le tecniche delle sci!!
Terminata la gara, tutti gli atleti si sono recati al rifugio Natale Reviglio
dove alcuni protagonisti di varie sezioni hanno contribuito a mettere in
piedi una "merenda sinóira" alla quale è seguita la premiazione. Tutti, o
quasi, sono andati a casa con qualche ricordo di questa gara, ma direi che
un elogio speciale va ai "cuccioli" che hanno partecipato per la prima volta
alle gare e si sono comportati egregiamente. Insomma, dopo le fatiche di
una gara spossante tutti gli amici delle varie sezioni hanno concluso in allegria
la giornata, mangiando, bevendo e scambiandosi impressioni sulla
giornata trascorsa ancora una volta insieme, all'aria aperta e immersi nella
natura di una località sciistica davvero molto bella. Speriamo che il prossimo
anno si riesca a ripetere un'esperienza altrettanto divertente e positiva.
Chiara Bolzanin

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   26 marzo - Monte Pian del Lupo


Finalmente il meteorologo segnalava brutto tempo per fine settimana:
mai si era attesa una gita con pioggia e umidità invece dello sperato e costante
bel sole.
Il ventilato sciopero dei treni ha indotto la nostra lungimirante organizzazione
a prendere un pullman che, con più strada e giravolte, ci ha però
scaricato sulla spiaggia di Moneglia facendoci passare nelle vecchie e
strettissime gallerie litoranee ormai abbandonate dalla primitiva ed originale
linea ferroviaria. Finalmente tempo plumbeo, umido, nebbioso, sole pallido
signorilmente composto dietro alle nubi e non sguaiatamente sfacciato
come per tutto l'inverno. Non piove e non prenderemo una goccia d'acqua
per tutta la gita.
C'incamminiamo in buon numero (35) per sentieri e scalette scivolose
di umidità e di muschio in mezzo a una vegetazione ancora invernale piuttosto
secca e bruna: in vari punti i segni evidenti dei recenti incendi della
macchia mediterranea. Panorama incantevole: roccia, mare, cielo, silenzio
e poi nebbia... umidità a pieni polmoni, sembrava di essere ad Oropa!!!
La totale mancanza di visibilità sul vicino orizzonte ci costringeva a ridurre
e a concludere la gita a Monte Pian del Lupo, o quasi, dove due nostre
socie Laura e Giovanna ci avevano preparato una sorpresa. Entrambe
compivano quel giorno gli anni e si erano portate nel sacco vini da festa
(non il solito barbera) torte e pasticcini. Insomma nella nebbia abbiamo fatto
una bellissima festa ricca di simpatia e di affettuosa amicizia assai gradita
da tutti noi.
La discesa relativamente breve e veloce con qualche ruzzolone nel
muschio umido ci riconduceva sulla riva del mare a Moneglia in tempo per
terminare i festeggiamenti sulla spiaggia con l'ultimo brindisi. Ritornati in
Piemonte di nuovo sole, sole accecante.
Carlo Allara

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   9 aprile - Col du Raisin (Nevache)


La preparazione della gita svoltasi in sede il giovedì prima è stata molto
accurata e circostanziata grazie alla professionalità del ns. istruttore
Giulio Bechaud.
La scelta della località francese, scaturita dal suggerimento di Piermassimo
che quello stesso giovedì era proprio sul posto, sembrava ottimale
in quanto l'abbondante innevamento del versante francese era preferibile
al prato-misto-neve dei versanti nostrani.
Anche le previsioni del tempo per quella domenica erano circostanziate
e davano brutto tempo certo con peggioramento nel pomeriggio.
Forti di una così ricca quantità di informazioni i partecipanti si sentivano
fiduciosi e pronti a tentare anche con previsioni non particolarmente
invitanti. Così ben quindici partecipanti hanno sfidato una domenica che
avrebbe invogliato a girarsi nel letto per continuare a dormire e la gita...è
riuscita.
Il tempo ha confermato quanto previsto e la gita si è svolta sotto un
cielo lattiginoso a tratti anche minaccioso con una leggera continua caduta
di fiocchi. La neve in basso gessosa e appiccicosa è andata migliorando
con la quota e non ha tradito le aspettative perché era abbondantissima.
Il terreno, piuttosto impervio nel tratto iniziale per via del bosco e della
pendenza, si presentava magnifico nella pare superiore; la gita si è svolta
in un ambiente molto interessante e vario, ideale per la ricchezza dei
versanti disponibili sia per lo sci alpinismo; che per l'escursionismo estivo.
Raggiunto il colle a 2650 m il vento teso e gelido e la visibilità scarsa
hanno obbligato la comitiva, giunta quasi al completo, a sostare il minimo
indispensabile per evitare principi di congelamento.
La discesa nella prima parte su neve a tratti bella ha soddisfatto tutti,
la parte bassa nel bosco ha invece suscitato perplessità e qualche moccolo.
L'impiolata sulla via del ritorno a dato alla gita quel tocco di conclusione
classica, tipico dello spirito autentico della Giovane Montagna, capace
di sfidare il tempo incerto pur di raggiungere l'obbiettivo programmato.
Alberto Guerci

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   9 aprile - Traversata Breil-Airole


Ore 7,30: in venticinque diamo l'assalto al treno che è strapieno di
escursionisti perché, oltre la nostra comitiva, c'è quella della "concorrenza"
organizzata da Trekking Italia; loro scendono a Tenda noi a Breil sur
Roya. Saliranno con noi a Cuneo altri ventisei soci della locale sezione.
Purtroppo il tempo è imbronciato ma il nostro ottimismo ci mette rapidamente
in marcia lungo un sentiero che sale pian pianino lungo il fiume
Roya veramente caratteristico per le rocce stratificate che erode e modella
nel tempo con le sue acque.
Il percorso è tutto un saliscendi tra zone brulle con macchia mediterranea
e boschi di lecci e pini. Superiamo il paese di Libre e qui, essendo
quasi le 13, la compagnia si accampa in un uliveto per il pranzo.
Purtroppo le prime gocce ci convincono a non indugiare sui dolci
(splendide bugie casalinghe di Rita di Cuneo) e sui digestivi (genepy e
cherry prodotti artigianalmente da Anna e Teresio). La pioggerella via via
aumenta e ci accompagna mentre attraversiamo uliveti a terrazze abbandonati
da tempo e ormai invasi da cespugli di lentisco e di corbezzolo nonché
varie erbacce e rovi.
Finché ... ci affacciamo su un belvedere da cui è splendido il panorama
di Airole, paese arroccato su un cucuzzolo con la ferrovia ai suoi piedi.
Ci stipiamo sotto la pensilina in attesa del treno che presto ci accoglie
in comodi e quasi vuoti vagoni.
Passata la galleria del Tenda ... sorpresa!! Limone è sotto la neve che
ha già imbiancato ogni cosa e continua a cadere fitta a larghi fiocchi.
Dopo i fiori primaverili che già ci proiettavano verso l'estate facciamo
un passo indietro e ci riempiamo gli occhi di quel bianco di cui l'inverno è
stato avaro.
A Cuneo tutti ai finestrini! I cuneesi ci lasciano con un coro di saluti e
noi proseguiamo verso casa soddisfatti della giornata e della compagnia.
Laura Reggiani

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   29-30 Aprile-1 Maggio Tre giorni di scialpinismo


Dopo aver partecipato alle uscite del corso di scialpinismo, attendevo
con ansia questa "tre giorni" per verificare le nozioni apprese ed il mio personale
allenamento, oltre al piacere di condividere l'accogliente atmosfera
delle serate in rifugio con un piccolo gruppo di appassionati di sci.
È con un po' di rammarico, perciò, che mi trovo a narrare di come tutto
questo non si sia potuto verificare. Nelle settimane precedenti si era
stabilito di fare riferimento ad un unico rifugio, anziché tentare di compiere
traversate da una valle all'altra, ipotesi forse più appagante ma sicuramente
più impegnativa; la scelta era caduta sulla val Formazza ma ben presto
ci si è resi conto che molti avevano avuto la medesima idea ed i rifugi erano
già tutti pieni! Si è optato, perciò, per il rifugio Bezzi, in val Grisenche,
che rappresenta un buon punto di partenza per gite di media difficoltà.
Sfortunatamente, però, nei giorni precedenti l'escursione un guasto alle
linee telefoniche del rifugio ha reso impossibile metterci in contatto con
il gestore per verificare le condizioni nivometeorologiche e confermare, di
conseguenza, la prenotazione. Ritardata la partenza, nella mattinata di sabato
riusciamo finalmente a telefonare al Bezzi e, galvanizzati dalla notizia
di una schiarita (a Torino la pioggia abbonda da alcuni giorni), stipiamo
zaini, scarponi e materiali vari nell'auto di Giorgio e via verso la val Grisenche!
Salendo lungo l'autostrada il tempo peggiora e raggiungiamo il fondo
della valle sotto la neve; approfittiamo di una galleria per vestirci adeguatamente
e lasciare l'auto al riparo e poi iniziamo a costeggiare il lago fino a
raggiungere l'imbocco del sentiero per il rifugio: Daniele e Silvana, alternativamente,
battono pista, seguiamo Marta ed io, Giorgio chiude la fila. Saliamo
lungo la direttrice della mulattiera estiva, attraversando mucchi di
neve, testimonianza di slavine scese in precedenza, mentre la nebbia ci
impedisce di scorgere le condizioni dei pendii che ci sovrastano; una leggera
schiarita ci fa ben sperare, ma comporta anche un certo rialzo della
temperatura che causa il lento distacco di una discreta massa nevosa proprio
di fronte al gruppo. Osserviamo un po' perplessi la situazione e decidiamo
di procedere più distanziati e con maggior cautela, ma la discesa di
una seconda massa di neve, decisamente più abbondante della precedente,
ci convince a desistere.
Sconsolati, percorriamo l'itinerario di discesa (che di discesa ha ben
poco, sembra più una pista di fondo!) in silenzio, dispiaciuti per il tempo
inclemente che ha mandato in fumo tutti i nostri progetti.
Giovanna Bonfante

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   Corso di scialpinismo 1999-2000


Un presidente che si rispetti non dorme mai, programma!
E noi, suoi umili collaboratori, siamo puntualmente convocati a lunghe
riunioni notturne.
Solo ieri abbiamo passato la mezzanotte progettando il corso di scialpinismo
per il 2001, ed inevitabilmente si è dovuto cominciare con il bilancio
di quello da poco terminato.
Sintetizzo brevemente le nostre considerazioni, invitando gli allievi che
hanno seguito il corso a comunicarci le loro impressioni ed eventuali lamentele.
Il corso di scialpinismo 2000 si è articolato in cinque lezioni di teoria
(materiali, progressione e tecnica, neve e valanghe, orientamento e topografia,
programmazione della gita)e cinque gite, il tutto sotto la direzione
della guida alpina Giulio Bechod.
Le uscite avrebbero dovuto essere in ordine progressivo e graduale di
difficoltà, ma in pratica sono state fortemente condizionate dallo scarso ed
irregolare innevamento.
Forse è stata proprio l'incertezza di quest'annata tutt'altro che eccezionale
a demotivare alcuni degli allievi che si sono persi nella seconda parte
del corso, a cui sideve aggiungere un discreto numero di ritiri dovuti a
motivi di salute. A parte ciò e la difficoltà di gestire con piena soddisfazione
allievi di livello tecnico non omogeneo, il bilancio del corso è sostanzialmente
positivo.
Soprattutto in quanto lo si può considerare una buona esperienza che
ci consentirà di offrire una proposta decisamente più valida per il 2001.
pprofittatene numerosi.
Gite effettuate:
28/1 Crevacol ( tecnica S.A. e didattica in pista)
06/2 Ventasuso 26/3 Col Serena
20/2 Punta Valnera 09/4 Colle Chardonay
Daniele Cardellino

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   29 aprile-2 maggio - Isola d'Elba


insieme....con la GIOVANE MONTAGNA all'isola d'Elba
Dedicato a mio marito Mario
Camminare insieme
È iscriversi alla gita all'isola d'Elba pensando di camminare e basta.
È visitare Populonia e scoprire che la pietra "PANCHINA" non è usata per
fare le panchine, ma le tombe etrusche e che nell'antichità il discobolo
lanciava il disco (e adesso che cosa fa).
È arrivare affamatissimi e aspettare che tutti possano essere sistemati al
meglio, prima che inizi la cena.
È ritrovarsi insieme in camera a ridere con le compagne di stanza e sentirsi
come quando si era in gita scolastica.
È vedere le meraviglie del sottobosco grazie a Marco e imparare che
l'ipocisto è un parassita ed è pure bello.
È arrivare in cima al Monte Grosso per ammirare il panorama ed essere avvolti
dalla nebbia.
È piangere mentre ascolti gli altri recitare la preghiera della Giovane Montagna.
È raccontare i tuoi problemi a chi ne ha di più grandi ancora.
È capire finalmente ciò che mia figlia Paola, ha capito prima di te.
È sentire i passi di Mario accanto, anche se lui ormai è lontano.
È offrire il vino e il sale a chi li ha dimenticati.
È raccogliere sassi luccicanti in riva al mare e visitare il museo dei minerali.
È ascoltare chi vuol raccontare i suoi pensieri.
È parlare con chi resta in disparte e magari si sente solo.
È aspettare chi resta indietro perché è stanco.
È fare il bagno nell'acqua gelida dopo aver camminato tutto il giorno sotto
il sole.
È fotografare Silvia, contenta perché il gabbiano ha gradito i suoi "Pavesini".
È cantare anche se sei stonato.
È mangiare un panino nel posteggio dell'autogrill e sentirsi come al "Grande
Hotel".
È essere felici di aver partecipato al viaggio, ma soprattutto essere consapevoli
che è stato molto di più.
Piera Agnelotti

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SERATE IN SEDE


   giovedì 17 febbraio - Islanda e Gioielli nel Buio


Ancora una volta Laura Reggiani ha saputo stupirci facendoci ammirare
terre e luoghi difficilmente accessibili.
Dapprima siamo stati colpiti dall'Islanda: terra apparentemente brulla ma
piena di contrasti. Ad iniziare dalla capitale, Reykjavik, con le case variamente
e riccamente colorate, e nelle terre circostanti, con strade nelle tundre
desertiche, con cascate sbalzanti da improvvisi salti di roccia.
Anche la natura si è dimostrata ricca di contrasti, costituita da geysers fra
i ghiacci, da prati fra le rocce, da animali e fiori in luoghi deserti, dalla flora
artica in terre così gelide.
I "gioielli nel buio", invece, ci sono stati offerti dalle grotte: sono costituiti
dalle concrezioni, dagli arabeschi di cristallo, dagli ambienti spettacolari
che in esse si creano.
Una serata veramente bella, degna della più grande ammirazione anche se
purtroppo spiacevoli disguidi organizzativi ne hanno impedito la completa
fruizione.
Desidererei tener presente, come incaricato delle manifestazioni in sede, di
non sovrapporre troppi impegni nella stessa serata.
Ettore Briccarello

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   venerdì 3 marzo - Serata Carnevalesca


Un medico pazzerello, un pupazzo di neve, uno sgargiante girasole,
un timido marinaretto, un'affascinante ballerina, una quacchera d'altri
tempi'e poi il diavoletto e la streguccia?
Wow, direte, ma questo è proprio un bel viaggio in un mondo di fiabe!
No, semplicemente sono flash di una simpatica serata tra amici giovani
e meno giovani che, per una volta, hanno abbandonato i panni di impavidi
alpinisti o di provetti sciatori per calarsi in quelli più scanzonati e ridanciani,
ma sicuramente divertenti, di maschere carnevalesche.
A mezz'ora dall'inizio della festa, Giovanna e Chiara, le brave organizzatrici,
apparivano pallide in volto, gocciolanti di sudore e quasi in preda a
una crisi di'pessimismo leopardiano? Il motivo è presto spiegato: temevano
di rimanere le sole maschere di tutta la serata?
Ahi, ahi, che scarsa fiducia nei confronti dei dinamici soci della "Giovane"!
Nel silenzio un po' surreale della sala ancora deserta, quasi si udiva il
toc toc troppo rapido dei loro'cuoricini.
Ma quella sera, dicevamo, c'era un po' di fiaba o forse di magia
nell'aria e così, ogni volta che si apriva la porta della sede, come per incanto,
apparivano alla spicciolata il mago Merlino, il viandante, lo sciatore
d'altri tempi, l'indiano, l'arabo e l'odalisca, la castellana e ancora tante altre
belle maschere che la memoria del sottoscritto, ahimé, stenta a ricordare?
Ah, già, come dimenticare il buon Daniele che, assunte le sembianze
di un enorme friend, riportava tutti, per un momento, a un'atmosfera
più?montana. Il pupazzo di neve e la ballerina, alias Giovanna e Chiara, ora
erano finalmente felici e dispensavano a quelle simpatiche maschere prelibate
porzioni di torte salate e dolci, innaffiate da abbondanti libagioni?
Una videocamera grande così si aggirava un po' goffamente fra i presenti
cercando di smascherare tutti quei variopinti personaggi?
E intanto, come per magia, anche il simbolo della Giovane Montagna,
quella sera, aveva assunto le sembianze gentili di una bella fanciulla?
L'immancabile sottofondo musicale invitava poi le maschere a qualche
esibizione'danzante!
E nella concitazione generale il grande friend e la non piccola videocamera,
invadendo mezza sala, subivano terribili contraccolpi?
Per fortuna il medico pazzo dai boccoli azzurri, all'affannosa ricerca di
improbabili pazienti, meglio se'femminili, soccorreva a proprio modo
chiunque si trovasse in difficoltà. Già perché forse i più provati erano proprio
gli stomaci dei presenti ormai sazi delle leccornie che a getto continuo
apparivano sulle tavolate imbandite.
Le belle favole, si sa, purtroppo finiscono; la premiazione delle maschere
più originali vedeva salire su un immaginario podio proprio quella
videocamera e quel friend che davvero non si erano fatte notare per tutta
la serata?
In realtà, però, avevano vinto proprio tutti per l'impegno, la simpatia e
quel pizzico di magica atmosfera creata da un gruppo che in questa occasione
ha saputo davvero divertirsi.
Peccato che al prossimo Carnevale manchino ancora così tanti mesi!
Paolo Bonfante

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VITA SEZIONALE


   Lutti


Al Socio Paolo Benna le più sentite condoglianze per la perdita
della moglie Maddalena.

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   Fiocco rosa


A Maria Teresa Bolla e a Gianni le felicitazioni per la
nascita di Silvia.

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   ! S O S !


Cerco aiuti urgenti da mandare in Etiopia a Enzo Clerici, nostro
missionario che - in prima linea - soccorre bimbi e famiglie a non
morire di fame a causa della carestia e della siccità!
Rivolgersi in sede oppure a Rosangela.

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