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Notiziario Sezione di Torino Giugno 2004



ATTENZIONE: Nel testo seguente sono state riportate soltanto le parti del notiziario interessanti
al fine delle ricerche, il contenuto completo, nel formato originale, può essere consultato scaricando
il notiziario in formato pdf cliccando sull'immagine a lato.







ATTIVITÀ PREVISTA


   17-18 luglio - Pizzo Bernina (4049 m) (A)


Località di partenza ... : I° giorno: diga di Campo Moro (2000 m)
II° giorno: rifugio Marco e Rosa De Marchi (3597 m)
Dislivello in salita ...... : I° giorno: 1600 m II° giorno: 450 m
Tempo di salita......... : I° giorno: 6h 30min II° giorno: 2h
Difficoltà ................. : PD
Questa superba montagna, unica vetta delle Alpi centrali che supera i
4000 m, ci aspetta a coronamento dell'attività alpinistica sociale.
Si tratta di una salita molto varia ed affatto banale, che richiede un ottimo
allenamento e buone capacità di progressione su ghiacciaio.
Dalla diga di Campo Moro, dove si lasciano le auto, parte il sentiero che
porta al rifugio Marinelli-Bombardieri (2813 m).
Da qui, seguendo le indicazioni per il rifugio Marco e Rosa, si attraversa il
passo Marinelli orientale e si percorre verso N la Vedretta di Scerscen superiore,
passando sotto le pendici del Pizzo Argent e della Cresta Guzza.
Giunti verso quota 3400 m ci si avvicina alla base dello sperone roccioso
sulla sponda sinistra del Canalone di Cresta Guzza.
Si risalgono le rocce attrezzate con corde fisse e catene, fino a sbucare
sulla spalla rocciosa dove è situato il rifugio Marco e Rosa (3597 m).
Dal rifugio si segue un pendio glaciale fino sotto la Spalla del Bernina.
Si passa la crepaccia terminale e si risalgono le roccette fino in punta alla
Spalla (4021 m). Proseguendo quindi per la sottile cresta nevosa, con numerosi
saliscendi, si giunge all'ultimo tratto roccioso che porta in vetta.
Equipaggiamento ...... : da alta montagna
Attrezzatura ............. : imbracatura, piccozza, ramponi, casco, corda, discensore
Ritrovo di partenza.... : Piazza Rebaudengo alle 04,30 h
Mezzo di trasporto .... : auto private
Coordinatori di gita ... : Daniele CARDELLINO tel. 0118120681
Termine prenotazioni . : giovedì 1 luglio

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   18 luglio - Anello del Parco del Monte Avic (EE)


Località di partenza ... : Fraz. Veulla Champdepraz 1301 m
Dislivello in salita ...... : '1600 m
Tempo di percorrenza : 8-9 h
Il Monte Avic (3006 m) sorge tra il vallone di Champdepraz e il vallone di
Ponton nel cuore del Parco. È una montagna dall'aspetto cangiante: dal
vallone di Champdepraz si presenta come una svelta piramide dall'aspetto
ardito, quasi un Cervino; nel vallone di Ponton invece assume sembianze
tozze ma sempre imponenti.
Saremo insieme alla Sez. di Ivrea e nostra guida sarà Antonio Pozza, suo
Presidente.
In auto da Verres, Champdepraz frazione Veulla (1301 m) dove ha inizio
l'escursione: si raggiunge la località Magazzino (1461 m) attraverso un bosco
di pini uncinati e da qui seguendo la Sx orografica della valle il Lago
Gelato (2594 m; 3,30 h). Ambiente molto suggestivo: presenza di vecchia
miniera chiusa, con varie testimonianze del suo sfruttamento. Si raggiunge
poi il Monte Bel Plat (2828 m) cresta spartiacque con la Val Clavalité,
massima quota del nostro giro. Si scende quindi al Gran Lago (2485 m;
5 h) con sosta per il pranzo. Riprende la discesa a Dx del torrente Chalamy,
lago Cornuto e lago Nero e si raggiunge il Rif. Barbustel (2280 m;
6 h). La discesa continua sino all'Alpe Concy (2060 m) e termina su una
dorsale panoramica dove è situato il Lago Leser (2011 m). Da qui alla fraz.
Veulla da dove siamo partiti (8,30 h).
Il giro dell'anello è molto remunerativo e lungo. È necessario allenamento e
abitudine ai lunghi percorsi: non faticoso.
Per coloro che volessero partecipare alla gita senza fare il giro completo,
possono fare un gruppo a parte fino al Lago Gelato e ritorno per la stessa
via.
Ritrovo di partenza.... : P. Bernini alle 04,30 h puntuali
La sez. di Ivrea ci aspetta alle 07,00 h a Veulla
Mezzo di trasporto .... : auto private
Coordinatori di gita ... : Carlo ALLARA tel. 0114342675
in sede il giovedì precedente tel. 011474978

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   1-7 agosto - Settimana di Pratica Escursionistica a Borca di Cadore


Devo rettificare il precedente programma della settimana di Pratica
apparso sul calendario gite: il consiglio di Presidenza Centrale ha deciso
per le Dolomiti a Borca di Cadore a circa 10 km da Cortina sulla strada Belluno-
Cortina, sotto la direzione della Sez. di Vicenza nella persona del suo
Presidente Ottavio Ometto.
L'accoglienza è presso il "Villaggio ENI" in undici bungalow riservati di
legno e muratura da 5 persone l'uno per un totale di 55 partecipanti. Il villaggio
ha 44 bungalow complessivi: saremo quindi insieme ad altri ospiti
soggiornanti. Docce e servizi in comune, acqua calda, sala di ricreazione e
mensa comune, due sale per conferenze, palestra, Cappella con S.Messa
serotina giornaliera, parco.
È necessario portarsi lenzuolo, federa e cuscino (coperte e materasso
sono in dotazione !!!).
Si prevedono in programma escursioni E, EE, EEA e ferrate (portare
kit) sulle Tofane, Cristallo, Civetta, Pelmo, Croda Rossa (programma dettagliato
e definitivo in loco).
Costo di partecipazione ancora da definire.
Adesioni entro il 1 luglio a Carlo ALLARA 0114342675, 3382454103.

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   5 settembre - Anello di Breuil-Cervinia (2800 m) (E)


Località di partenza ... : Breuil-Cervinia
Dislivello.................. : 750 m
Tempo di salita......... : 3 h salita - 3 h ritorno
Difficoltà ................. : Escursionistica
Descrizione: Lasciate le macchine in cima al paese, si percorre un sentiero
molto ben tracciato che, attraversando balze erbose e pascoli, raggiunge ,
dopo circa 3 ore, il rifugio Duca degli Abruzzi (Oriondè- 2802 m).
Fatta una breve sosta ad ammirare il Cervino si ridiscendere sul percorso
precedente di alcune centinaia di metri, per raggiungere il bivio dove si
prende il sentiero n.3 segnalato dal cartello giallo dell'alta via.
Da qui iniziamo la via del ritorno tra prati da pascolo e torrenti, percorrendo
per intero una terrazza naturale che mantiene una quota di circa 2400
m.
In prossimità del ghiacciaio dello Cherillon, in un avvallamento tra due morene,
è prevista la sosta per il pranzo. Successivamente si percorreranno
alcuni tratti di morena per poi ritornare sui prati. In prossimità del rifugio
Bobba si incrocia il sentiero n.11, si gira decisamente a sinistra per percorrere
quest'ultimo in discesa verso il paese.
Poiché da Cervinia, sale una strada sterrata privata fino al rifugio Duca degli
Abruzzi (Oriondè) che viene attraversata numerose volte dal nostro sentiero
di salita, valutate le proprie forze, è possibile percorrere per intero la
strada impiegando qualcosa in più.
Equipaggiamento ...... : pedule e abbigliamento da alta montagna
Ritrovo di partenza.... : P.zza Bernini alle 07,00 h
Mezzo di trasporto .... : auto proprie
Coordinatore gita ...... : Eugenio GIANOTTI tel. 0115682088
cell. 3384294314
Termine prenotazioni . : giovedì 8 luglio

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   12 settembre - Giro alla Sea di Torre 1277 m (MTB)


Partenza .................. : Torre Pellice (516 m)
Dislivello.................. : 760 m
Tempo di salita......... : 4 ore (prendendosela comoda)
Viene riproposto in bicicletta un itinerario che ricalca nel percorso di salita
una classica meta scialpinistica, ormai in disuso, da pieno inverno.
Come tutti i percorsi ad anello la discesa ha uno sviluppo superiore e permette
di scoprire altri scorci nella valle Angrogna una laterale della Val Pellice.
Percorso di salita: da Torre Pellice si raggiunge l'abitato di Tagliaretto
(771 m) poi seguendo i tornanti che sulla destra del vallone ricalcano il
percorso dell'ex cabinovia del Vandalino si superano dapprima le "Case
Armand" (1046 m) quindi la località "Serre" (1121 m): Da quest'ultima località
il percorso si fa più pianeggiante fino al termine della mulattiera. Si
risalgono quindi i prati sovrastanti per collegarsi con la mulattiera principale
che da Torre Pellice porta alla Sea. Con un'ultima breve salita si raggiungono
i pianori della vetta.
Percorso di discesa: per leggera discesa si prosegue in direzione nord fino
ad un colletto. Di qui si raggiunge il fondovalle della valle Angrogna in località
"Barfrè" (833 m) seguendo una carrareccia di nuova costruzione.
Seguendo la strada provinciale si ritorna in leggera discesa a Torre Pellice.
Coordinatore di gita... : Alberto GUERCI tel. 0115627672

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   18-19 settembre - Raduno intersezionale estivo in Alta Val di Susa


?I 90 anni della Giovane Montagna?
90 anni sono una bella età, degna di un adeguato festeggiamento e di
un caro ricordo a tutte le migliaia di soci che in 90 anni hanno costituito la
forza e la ricchezza del nostro Sodalizio.
La Sezione di Torino, quale Sezione originaria, ha avuto l'onore, nonché
l'onere, dalla Presidenza Centrale di gestire il Raduno Intersezionale
Estivo in questa fausta ricorrenza. La Casa alpina di Signols del Comune di
Oulx è il nostro punto di riunione dove si svolgeranno i festeggiamenti e da
dove partiranno gli itinerari escursionistici e alpinistici in Valle Stretta e turistici
al Forte Bramafam. Il Sabato prevede nel pomeriggio la S. Messa
scandita dal canto liturgico del coro, in serata una carrellata sugli eventi
storici che ci hanno accompagnato in questi 90 anni con riferimenti fotografici
di archivio, aneddoti, ricordi giovanili di soci anziani, riferimenti agli
amici che hanno fatto la storia della G.M., sia materialmente (soci che
hanno "costruito" la G.M. lasciando tangibili ricordi nei bivacchi, nei rifugi,
nella casa per ferie allo Chapy d'Entrèves) sia spiritualmente nella fulgida
figura di P.G. Frassati e in quella dei religiosi che ci hanno spiritualmente
guidati.
Questi sono i nostri buoni propositi.... Ricerchiamo però persone volenterose
che ci aiutino nella ricerca e preparazione del materiale, e
nell'organizzazione della manifestazione.
Carlo Allara

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   Anticipata al 25 settembre l'Uscita di roccia ad Arnad


In fase di programmazione del calendario gite si era pensato di fare coincidere
l'uscita di arrampicata del 3/10 con l'Aggiornamento di roccia organizzato
dalla Commissione Centrale.
Successivamente, per motivi logistici e soprattutto per consentire ai nostri
capicordata di partecipare all'aggiornamento, si è deciso di anticipare
l'uscita di roccia alla settimana precedente.
La zona di Arnad propone diverse possibilità: dai monotiri a pochi minuti
dalla strada, alle lunghe e più impegnative vie sul paretone di Machaby o
sul Pilastro Lomasti.
In base al numero ed al livello dei partecipanti sarà possibile quindi scegliere
gli itinerari più adeguati.
Attrezzatura ............. : imbracatura, casco, discensore, moschettoni a
ghiera, scarpette da arrampicata.
Ritrovo di partenza.... : piazza Rebaudengo alle 7,30 h
Mezzo di trasporto .... : auto private
Coordinatore di gita... : Daniele CARDELLINO tel. 011 8120681

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   26 settembre - Sentiero Frassati della Liguria (EE)


Località di partenza ... : Acquasanta (staz. FS) 214 m
Dislivello in salita ...... : 489 m
Tempo di salita......... : circa 2 ora
Difficoltà ................. : EE - tratti di via ferrata
Accesso: in auto casello autostradale Genova-Voltri (su A10) - Voltri - bivio
per Acquasanta (stretta strada asfaltata - non adatta a grossi autobus)
- Staz. Ferroviaria di Acquasanta (5 km da Voltri - 21 da Genova).
Percorso escursione: dalla staz. ferroviaria si sale a tornanti e mezza costa
per la valle del Rio Baiardetta 297 m. Si abbandona il sentiero per la P.
Martin e si sale a destra per ripide svolte verso la Punta Baiarda. La si costeggia
da destra a sinistra, si attraversano esposte cenge attrezzate con
cavi d'acciaio, si oltrepassa il Canalone dei Briganti, si ritorna sulla costa
principale toccando la Cappella della Baiarda (703 m).
Discesa per la valle del Rio Condotti: per il Bric Colle (434 m) alcuni tornanti
portano prima su carrettabili poi su strade asfaltate alla staz. ferrov.
di Acquasanta.
Equipaggiamento ...... : da escursionismo
Attrezzatura ............. : eventuale attrezzatura per ferrata
Ritrovo di partenza.... : da definire, suggerendo di essere ad Acquasanta alle
08,30 ÷ 09,00
Coordinatore di gita... : Ettore BRICCARELLO tel. 0112734822
cell. 3338007651
Termine prenotazioni . : da definire con Genova, ma ad inizio settembre

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   2-3 ottobre - Aggiornamento di tecniche di roccia - Arnad


L?aggiornamento tecniche di roccia, organizzato come di consueto dalla
Commissione Centrale di Alpinismo e Scialpinismo, quest'anno si terrà nella
zona di Arnad.
L'argomento trattato nella giornata di sabato sarà:
TECNICHE DI ARRAMPICATA, PROGRESSIONE BASE ED EVOLUTA.
La domenica sarà possibile percorrere le vie sul paretone di Machaby o sul
pilastro Lomasti.
Ricordo che l'aggiornamento è rivolto ai capicordata che collaborano alle
attività sezionali.
Per tutte le note logistiche seguirà al più presto la comunicazione della
Commissione.
Per informazioni ed iscrizioni: Daniele CARDELLINO tel. 011 8120681

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   3 ottobre - Lago Fiorenza e lago Chiaretto (B)


Dislivello.................. : 100 m al Lago Fiorenza
ulteriori 150 m per il lago Chiaretto
Itinerario: Si parte dal Pian del Re; attraversate le sorgenti del Po ci si immette
sulla comoda mulattiera per il Rif. Q. Sella. In breve si raggiunge il
Lago Fiorenza (2113 m) nel quale si specchia, con un grandioso effetto
scenografico, il Monviso. Il sentiero, dopo una sella, tocca il Lago Chiaretto
(2261 m). Il lago Fiorenza è uno splendido specchio d'acqua, di medie
dimensioni che si incontra salendo al rifugio Quintino Sella; il bacino occupa
una valle sospesa, anticamente occupata da un ghiacciaio minore confluente
in quello che raggiungeva Pian del Re seguendo il solco vallivo
principale.
Ritrovo di partenza.... : Piazza Pitagora alle 08,30 h
Coordinatore di gita... : Marco VALLE tel. 011390560 cell. 3476510744

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   10 ottobre - Palon di Resy (2675 m) (E)


Località di partenza ... : St. Jacques (1689 m)
Dislivello in salita ...... : 990 m
Tempo di salita......... : 3,5 h
Difficoltà ................. : Escursionistica
Descrizione: Salita da St. Jacques si segue la strada dietro la Chiesa, che
passa tra le case e quasi subito termina; di lì inizia una mulattiera, nel ripido bosco di larici. Raggiunto il rif. Ferraro si segue la pista che risale il Vallone
della Forca. Giunti al bivio scritta «Palon e Laghi Resy» si stacca, a sinistra,
il sentiero 8C e 8D. Una lunga diagonale attraversa il pendio raggiungendo
la dorsale. Il sentiero piega a destra rimontando la dorsale. A
2850 m a destra il sentiero verso i Laghi, noi si continua si quella diretta,
rimontando la dorsale, altre svolte e si tocca il filo di cresta, fino alla Croce.
Bel panorama, tempo permettendo.
Coordinatori di gita ... : MariaRosa CASTAGNERI tel. 0113197309
Ettore BRICCARELLO tel. 0112734822
cell. 3338007651

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   17 ottobre - Gita di Chiusura a Gavi Libarna e Pranzo sociale


La città di Gavi non è sconosciuta a molti.
Tuttavia, i paesaggi della strada del vino e delle ville, la posizione della cittadina
ed i recenti restauri del forte rendono consigliabile la visita.
In aggiunta, vi sarà la possibilità di fare una deviazione in Valle Scrivia per
visitare l'antica città di Libarna.
Gavi è al centro della Val di Lemme. Ha origine molto antiche che risalgono
all'esistenza della stazione neolitica di Cavatium da cui il nome latino
di Gavium.
Caduto l'impero romano, Gavi rimase di ambito bizantino, poi franco,
poi saraceno (X sec).
Primo marchese della città fu Guido (insediatosi nel 1065) cui succedette
il figlio Alberto. Divenuta potentissima, Gavi si trovò spesso al centro
di dispute ed alleanze, godendo di un periodo sereno solo durante il periodo
di Barbarossa.
Nel 1202 passò sotto i Genovesi. Nel 1350 fu sotto il dominio dei Visconti.
Quindi ritornò alla Repubblica di Genova, di nuovo ai Visconti, poi
agli Austriaci, quindi ancora a Genova e, dal 1814, al re di Sardegna Vittorio
Emanuele I°.
PROGRAMMA di massima:
10,00 h S.Messa presso il Santuario di N.S. delle Grazie, Convento Francescano
di Valle.
11,10 h Salita al Forte e visita guidata. La salita al Forte comporta un percorso
a piedi di circa 15 minuti. La visita guidata dura circa 1 ora ed è
effettuata da personale del Ministero dei Beni Culturali ed Ambientali,
che ne ha la tutela tramite la Sovrintendenza del Piemonte.
13,00 h circa Sosta pranzo
Nel pomeriggio, tempo libero (circa 1 h) per una passeggiata facoltativa
nella cittadina per un'occhiata ai monumenti:
Chiesa parrocchiale di S. Giacomo Maggiore (facciata in purissimo stile
romanico, in arenaria locale).
Il Portino (struttura del XIII sec, faceva parte del sistema di difesa basato
su mura che scendevano dal forte).
Il Palazzo Comunale del XIII sec.
Gli Oratori (dei Bianchi, dei Turchini e dei Rossi).
Da non dimenticare una capatina nei negozi per procurarsi canestrelli di
pastafrolla, amaretti e Bianco di Gavi.
Sulla strada del ritorno, sosta a Libarna, nella Valle Scrivia per ammirare il
suggestivo parco archeologico contenente teatro, anfiteatro e mosaici di
età augustea.
Ritrovo e Partenza..... : P. Bernini (ISEF) alle 07,30 h
P. Pitagora (C. Cosenza C. Siracusa - Farmacia)
alle 07,45 h
Mezzo di trasporto .... : pullman
Coordinatori di gita ... : Bruna e Gianni RICCABONE tel. 011356522

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PROSSIME SERATE IN SEDE


   23 settembre alle 21,30 h


Sarà nostro ospite Ferruccio Gaddò, ottimo fotografo ma (dati i titoli
della serata) anche ottimo alpinista e scialpinista.
Ci porterà due serie di diapositive in dissolvenza dal titolo
Alpinismo d'alta quota
Sci - La traccia
Chi le ha già viste vi assicura che è una serata da non perdere sia per il livello
tecnico delle immagini sia per l'argomento assai attinente alle attività
della nostra associazione.
Mi raccomando!! Scrivete questa data sul calendario e Non Mancate!!!

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VITA SEZIONALE


   11 luglio-29 agosto - Soggiorno estivo 2004


La Casa riapre ad una nuova estate, per accogliere i Soci della Giovane
Montagna e permettere loro di trascorrervi una serena vacanza. Vi possono
soggiornare TUTTI i Soci dell'Associazione in regola con la quota sociale
2004.
I turni sono SETTIMANALI ed avranno il seguente calendario:
11 / 18 luglio 8 / 15 agosto
18 / 25 luglio 15 / 22 agosto
25 luglio / 1 agosto 22 / 29 agosto
1 / 8 agosto
Sono ancora disponibili dei posti: le prenotazioni si ricevono in Sede, il
giovedì sera tra le 21,30 h e le 22,45 h (tel/fax 011747978) oppure dal
responsabile sig. ROCCO Enrico (tel. 0114374598).

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ATTIVITÀ SVOLTA


   7 settembre 2003 - Orrido di Foresto [Torrentismo]


Non sono passati che pochi giorni dal nostro ritorno dalla Cordillera, e
già un'altra impresa si profila all'orizzonte. Siamo in tre questa volta (Stefano,
Claudia e Sergio), accompagnati da Dario e Emanuele. C'è anche mia
sorella Martina (che ho scoperto essere molto più acquatica di me!). Siamo
tutti alla prima esperienza in canyon, ma questo non sembra spaventare
più di tanto i nostri due fortissimi. L'acclimatamento dovrebbe renderci
dolce la salita fino all'ingresso dell'orrido, ma l'aver indossato prima del
tempo i pantaloni della muta in neoprene compensa ampiamente gli effetti
benefici dei 5000 metri. Notiamo come l'estate particolarmente secca abbia
ridotto di molto la portata del torrente. Iniziamo a scendere. Non ci sono
ostacoli nei primi metri, ma le rocce sono scivolose e bisogna comunque
fare attenzione. Il primo salto richiede un po' di slancio (e soprattutto
un tanta fede): non è poi così male! L'acqua è inaspettatamente profonda
nella pozza sottostante e ci consente di fare due bracciate in stile alpino
(doveva essere una battuta?). L'uscita dall'acqua presenta un piccolo
problema: il freddo. La giornata non è delle migliori e comunque in certi
punti l'orrido è talmente profondo da non essere mai raggiunto dal sole?
La calata finale di 25 metri (per noi attrezzata da Dario e Emanuele a mo?
di teleferica) è la ciliegina sulla torta!
Sergio Sereno

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   4-5 ottobre 2003 - Piccole Dolomiti [Aggiornamento tecniche di roccia]


Si era deciso di partire al mattino, perché la sera si è stanchi e si rischia
di doversi fermare prima della meta. Si era deciso di partire alle 6.30,
perché 10.30 meno 6.30 fa 4. Si era deciso? Non fosse che "qualcuno"
non si è svegliato che all'ora dell'appuntamento il programma sarebbe stato
rispettato. "Poco male! Tanto siamo solo in due e a quest'ora non c"è
troppo traffico.... Sfrecciamo così alla volta del Passo di Campogrosso senza curarci dei minacciosi nuvoloni che a poco a poco si accumulano
all'orizzonte. Il viaggio è non troppo lungo. Arriviamo all'appuntamento in
leggero ritardo (quarto d'ora accademico) e troviamo ad attenderci gli aficionados
degli aggiornamenti di roccia. Il programma prevede per oggi la
trattazione da parte della guida dell'argomento "corda doppia". Fa freddo;
non vediamo l'ora di arrampicare anche se lo strapiombo sopra di noi ha
qualcosa di poco invitante. Dopo un breve pranzo al sacco si comincia la
pratica. La guida appronta diverse mulinette mentre alcuni autoctoni danno
spettacolo sulle vie vicine (leggasi: robe dell'altro mondo). La roccia ci da
del filo da torcere; ci auguriamo che la via scelta per il giorno successivo
non sia così dura. Un'ultima parentesi teorica (?soccorso e dintorni?) precede
l'ottima cena preparata dalla sezione di Vicenza (a cui va il nostro
grazie). Andiamo a dormire mentre fuori piove, a dirotto. Il mattino si presenta
più umido della sera precedente. Non ci resta che fare colazione e ritornare,
nostro malgrado, a casa.
Sergio Sereno

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   10 gennaio - Pineta Nord "Primo ghiaccio"


È durante una spensierata giornata di sci che quasi per scherzo un amico
che arrampica da tempo mi propone di provare a salire una cascata di
ghiaccio. Io ovviamente, sempre voglioso di provare qualche cosa di nuovo,
accetto con entusiasmo ma senza sapere cosa andrò a fare.
Segue una settimana dove ogni cinque minuti liberi vengono impegnati
in estenuanti ricerche con il fidato "Google" per cercare di capire qualcosa
di questo nuovo mondo.
Venerdì pomeriggio. In un momento di entusiasmo mi reco in un negozio di
articoli da alpinismo e dopo aver lungamente stressato il commesso con
mille domande compro un imbraco ed un paio di guanti.
Venerdì sera. Preparo finalmente lo zaino. Ho un sacco di spazio a disposizione
(almeno 60 l) e neanche la più pallida idea relativamente a quello che
potrebbe servirmi. Così, forte del detto melius abundare quam deficere, mi
trovo con appresso un cambio completo (mi bagnerò? Dopotutto una cascata
magari gocciola?), un enorme thermos da 1 litro, biscotti, due paia
di guanti e l'imbraco.
Sabato mattina. Partenza alle ore 6.00 con destinazione Ponte Chianale
(Val Varaita). Con eccezionale precisione, il navigatore satellitare della
macchina che ci precede riesce a farci passare dall'autostrada invece che
dalla statale? per soli 50 km in più! Quasi puntuali all'appuntamento ci
troviamo alle 7.15 a Saluzzo per raccogliere un altro componente che arriva
da Genova.
Dopo mezz'ora di macchina arriviamo finalmente nel paesino di Ponte
Chianale alla ricerca della nostra cascata. Troviamo un bellissimo spiazzo
dove parcheggiare e iniziamo a prepararci (al ritorno ci accorgeremo di aver
parcheggiato nella piazzola dall'elisoccorso?).
Grazie ad una colletta tra i vari amici spuntano fuori un paio di ramponi
ed un paio di piccozze anche per me. L'entusiasmo è tanto, mi metto
l'imbrago, gli scarponcini e i ramponi e ci avviamo verso la cascata.
Per fortuna l'avvicinamento non dura più di dieci minuti. Scopro di aver
fatto un errore declinando l'offerta di un paio di ghette, la neve negli
scarponcini ne è testimone.
Arrivati all'attacco posiamo gli zaini e segue una condensata lezione di
cinque minuti circa l'uso di picche e ramponi.
Si vede solo un piccola cascatella incuneata tra due rocce che superiamo
in non più di mezz'ora. Inizio a temere che sia gia tutto finito, ma si
tratta solo di un assaggio. Dopo una ventina di metri su neve si apre davanti
a me un anfiteatro con la vera cascata, o meglio, quello che c'è (non
è ancora molto formata).
La cascata è composta da due salti, 8/10 m il primo e qualcosa di più
il secondo. Salgo come secondo di cordata affiancato da Pietro che vigila
su cosa combino. Dopo aver regolato per la terza volta le dragonnes, attacco
con entusiasmo il primo salto. Picca qui, rampone la, issa, spingi, tira,
riesco a salire fin verso metà dove mi fermo visto che chi è sopra sta
facendo cadere del ghiaccio. Riparto per fermarmi dopo neanche un metro
per evitare un ennesima scarica di ghiaccio; faccio un errore quando istintivamente
mollo una picca per coprirmi dopo essermi preso sul collo un
sassone di ghiaccio e scopro di non aver infilzato bene i ramponi. Risultato:
prima scivolata prontamente arrestata dalla corda. Appena mi accorgo
che non sono rotolato fin sotto, ma sono sceso di sì e no mezzo metro, riprendo
con più convinzione le picche e raggiungo la fine del primo salto,
seriamente intenzionato e tagliare la corda a chi mi ha fatto cadere in testa
un palazzo di ghiaccio.
Riprendo a salire sul secondo salto, più ripido del primo e di ghiaccio
più plastico. Arrivato al primo rinvio scopro in tutta la sua magia il groviglio
che possono creare tre cordate che si intrecciano. Seguono cinque minuti
di fatica immane per riuscire a non scivolare di nuovo e per districarmi dal
groviglio.
Seguono i cinque metri più faticosi che abbia mai fatto. Qui il ghiaccio
è abbastanza verticale e mi fido poco della tenuta dei ramponi. Nonostante
la temperatura esterna, che non credo superiore ai 5-6 °C ho un caldo che
mi sembra di essere in pieno sahara. I polpacci, assolutamente fuori allenamento,
mi ringraziano felici per aver su di loro scaricato tutto il mio peso
per qualche minuto; gli avambracci non sono da meno nel fare complimenti.
Alla fine, dopo aver scoperto quanto possono essere comode le dragonnes
se ci si appoggia bene, trovo ancora un po' di forza e supero gli ultimi
metri che mi separano dalla sosta.
Sergio mi assicura mentre ci prepariamo a fare l'ultima rampa della
cascata. Scopro quanto sollievo possa dare ai miei poveri polpacci uno
storto pinetto (la sosta) che mi permette di scaricare un po' di peso
sull'imbrago.
Lavoriamo un po' per sgrovigliarci dalle altre due cordate e, senza
troppe difficoltà, superiamo l'ultima rampa. Sono arrivato alla fine della cascata,
stanco ma soddisfatto. Fanno bene all'umore anche i complimenti
degli amici. Scendiamo lungo un sentiero che zigzaga attorno alla cascata.
Ultime foto ricordo e torniamo giù.
Mangiamo in attesa che l'ultima cordata scenda dalla cascata. Scopro
che in effetti mi sono portato dietro almeno 10 kg di zaino senza averci
messo nulla di utile. Unico genere utile si rivela una scatola di biscotti di
cui ne baratto alcuni per mezzo panino. (La prossima volta è meglio che mi
ricordi di portarmi qualcosa da mangiare?). Scopro anche di aver fatto un
tè amarissimo. Pazienza. Un po' più di zucchero la prossima volta. Ed un
thermos più piccolo e leggero.
Arrivano anche gli ultimi e scendiamo verso le macchine. Scopro
quanto sia comodo camminare con i ramponi, riesco a scendere da un sentiero
innevato che non avrei mai pensato di poter percorrere. Arriviamo alle
macchine dove riponiamo tutto e dopo l'ultima foto ricordo ci avviamo ad
una doverosa sosta al bar.
Tutti dicono che visto che è la prima volta mi tocca offrire da bere: e
va beh?! Complice un vicino bancomat riesco a dissetare tutti quanti: chi
cioccolata (deve guidare), chi vin brulè e chi addirittura un gelato! Io mi sistemo
con una focaccina speck e brie ed una tazza di vin brulè.
Sono le 16.50 quando arrivo a casa, stanco ma contento e con una
nuova passione nel cuore. A quando il prossimo ghiaccio?
Emanuele Rivoira

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   Sci di fondo 2004 - Attività svolta


24 gennaio. Aisone, Valle Stura di Demonte
Tempo coperto, neve che lascia a desiderare causa innalzamento delle
temperature e piste non tutte agibili e non ben battute causa scarso innevamento.
La dozzina circa di partecipanti non si lascia scoraggiare e decide
di usufruire ugualmente dei quasi 6 Km disponibili per una giornata di allenamento,
scuola di tecnica fondistica e tante chiacchierate a passo tranquillo,
ancora più tranquillo dopo il vin brulè seguito allo spuntino di mezzogiorno
presso l'ospitale Centro di Fondo locale che ci ha accolto come
pressoché unici clienti della giornata.
21 febbraio. Annullata
Dopo un'uscita fuori calendario al Pian della Mussa il 14/2 si salta
quella del giorno 21/2 causa maltempo e la si ripropone il 24 con meta
Prali Val Germanasca. Condizioni di tempo e di neve ottimali con piena
soddisfazione della solita dozzina di patiti di questa disciplina, con esplorazione
di quasi tutti i 18 Km compresi tra Prali, Ghigo e Ribba con tante giravolte,
lunghe divertenti discese e ovviamente altrettante salitone.
7 marzo. Monginevro
Anche quest'anno in gemellaggio con la gara di sci di discesa, partecipanti
i soliti noti, anche qui si è voluto provare l'intero sviluppo delle piste
verso Claviere e verso Briançon per finire poi a festeggiare i vincitori
dello sci alpino.
27-28 marzo. Bellino, Val Varaita
Sabato a Torino piove, in alto nevica, si decide (siamo poco meno di
una ventina) di partire solo nel pomeriggio per raggiungere il rifugio Melezè.
Verso sera con i più scalpitanti si decide di calzare gli sci per una ricognizione
del percorso dell'indomani. Ci accoglie una magica atmosfera di
nevischio misto ai colori di un tramonto che non sembra finire mai ma che
promette tempo in miglioramento. Ne rimaniamo incantati fino a giungere
con rimpianto all'ora di cena al confortevole e accogliente posto tappa.
Domenica cielo terso e neve fresca, in pratica una bella gita che si può definire
di fondo escursionismo fino al fondo valle con circa 350 m di dislivello
totali.
Anche quest'anno la neve si sta ritirando sempre più in alto, si ritirano anche
gli attrezzi per la prossima stagione che ci vedrà di nuovo.....a fondo
ma solo metaforicamente e con lo sguardo sempre rivolto alle cime.
Ugo Quaranta

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   24 gennaio - Sci di fondo ad Aisone (Cuneo)


Siamo ben in 15 partecipanti. Avremmo raggiunto la meta (Aisone -
Valle Stura) abbastanza di buon'ora se non fossimo incappati in un ostacolo
che ha catturato gusto, olfatto e portafogli degli inquilini del pulmino
di Laura. Mi riferisco ad una rinomata ed irresistibile panetteria di Demonte:
colà essi hanno a lungo sostato, giustificando poi il ritardo con non
meglio definite "esigenze fisiologiche di fermata".
Comunque, poco dopo, calziamo già gli sci (Anna Maria le racchette)
e partiamo per il primo giro. I gestori gentilmente non ci fanno pagare il
"pedaggio" poiché la pista non è stata rifinita causa la scarsità della neve.
È la prima uscita e, per fortuna nostra, il gentilissimo Ugo (capogita)
decide di considerarla uscita di rodaggio e di scuola e si dedica particolarmente
a noi due, con tanta pazienza. Siamo allievi diligenti, c'impegniamo
a fondo e alla fine riusciamo persino a dare qualche soddisfazione al nostro
maestro. Gli altri partecipanti sono quasi tutti bravi, ad eccezione di Aldo?
che eccelle! Lo intravediamo di tanto in tanto sfrecciare come una
meteora con grazia e leggerezza, a passo alternato.
Il cielo è coperto; con un po' di fantasia riusciamo ad immaginare al di
là un po' di sole. In compenso la temperatura non è rigida e muovendosi si
sta bene.
Primo anello 6 km. Pausa pranzo nel bar dove mettiamo in comune i
rifornimenti e consumiamo vin brulè (offerto da Carlo), caffè e, per i distinti, due crêpes riccamente imbottite. L'ambiente è accogliente e la pausa
piacevole, ma non bisogna indugiare troppo! C'è da fare il secondo anello.
Ma dov'è Ugo? A questo punto il nostro maestro è irriconoscibile:
incredibile! ha cambiato attrezzatura ed indumenti. Ora con degli sci da
competizione ed una tuta attillata, ci sorpassa con elegante andatura e sicurezza.
È ora di rientrare! C'è ancora la tappa al caseificio per gli acquisti e la
cioccolata calda: dopo tanta strada ce la saremo pur meritata, no!
Quando giungiamo all'incrocio con la statale di Caraglio, noi due avvertiamo
un po' di disagio, perché stiamo svoltando a destra verso Torino.
Ci sentiamo un po' traditori! Questa volta non abbiamo risalito la Valle
Grana per raggiungere Castelmagno, nostra meta abituale.
Siamo comunque molto contenti di aver trascorso una giornata in ottima
compagnia, in amicizia e, cosa di non poco conto, con un maestro
generoso e paziente tutto per noi!
Grazie Ugo, ti sei disturbato già tanto, non scomodarti ancora per
compilarci la parcella!
Olga e Graziano

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   1 febbraio - Passo di Viafiorcia


Partiti da Giordano, frazione di Praly e raggiunti i casolari di Ribba seguendo
la pista di fondo, saliamo al Bout du Col lungo il percorso della
strada estiva, in alcuni tratti quasi scomparsa sotto ripide colate di neve
dura; dalle balze rocciose soprastanti incombono stalattiti di ghiaccio. La
salita prosegue nel bosco, con una successione di vallette e costoloni, fino
al pendio più ripido che porta al passo. Il panorama spazia sulle montagna
circostanti, tra cui altre classiche scialpinistiche della val Germanasca, come
il M. Giulian e la P. Chiarlea. Il sole mitiga psicologicamente una brezza
fresca e quindi non ci attardiamo troppo. La qualità della neve non è delle
migliori, con zone crostose e traditrici, ma tutto sommato fino a Bout du
Col non va troppo male. Folate di vento caldo fanno una strana impressione,
oltre che ammollare la neve. Il ripido pendio che scende a Ribba è di
neve profonda e pesante, che ci mette a dura prova, chi più e chi meno ....
Con una rapida scivolata finale lungo la pista di fondo ritorniamo alle auto.
A Giordano il sole è già scomparso dietro alle creste, mentre a Praly
una temperatura esageratamente elevata ha trasformato le strade in una
poltiglia di acqua e neve.
Giorgio Rocco

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   14 febbraio e 14 marzo - scialpinismo


Più o meno all'alba del giorno di San Valentino, ci troviamo (Marta e
Daniele, Carola, Marco Barbi e Maria Teresa Bolla e io) in piazza Caio
Mario pronti per una tranquilla salita al Monte Tibert, in val Grana, sopra il
santuario di Castelmagno. Faremo qui il rally. Sci ai piedi alle 08,15 h
e'meno male! Dopo neanche mezz'ora, infatti, malgrado la stagione siamo
in maniche corte e tutti sudaticci? Che caldo!!! C'è da sciogliere! Il
passo è rallentato e il reintegro liquidi è necessario ogni quarto d'ora! In
cima arriviamo malgrado il "poco" dislivello abbastanza sfatti da questo ritaglio
di torrida estate anticipata? ma come sempre felici! Incontriamo alcuni
esponenti della sezione di Cuneo in perlustrazione per il tragitto del
rally e altri di Moncalieri. Scendiamo prestino per apprezzare l'ottima neve
trasformata? prima che si sciolga tutta! Davvero non male! WOW!
PS: ottimo l'arrivo a casa per le 15,40' un pomeriggio ancora tutto da vivere!
E di cose da fare ce n?è sempre, ma la ricarica di una scialpinistica
è unica!
distanza di un mese ecco nuovamente il solito buon gruppetto si presenta
nella medesima piazza Caio Mario; cambiano ora (un po' più
prestino!) e meta: il classico Briccas in Valle Po. Il rally si avvicina ed allora,
proviamo ad accelerare un po' il nostro passo di salita. La temperatura
bassina? (fino a ieri ha nevicato assai!) come dire, facilita! Dopo qualche
piccolo problema di zoccolo sotto le pelli creato o risolto [?!?!?!] da una
fantastica specie di sciolina procuratami da Daniele, il gruppetto parte deciso.
Daniele rapidamente schizza su per i pendii a velocità davvero sostenuta,
a seguire Stefano? noi dietro andiamo un po' più con calma, ma li
teniamo d'occhio tra una folata di nebbia e l'altra e seguiamo le loro tracce.
Il vento aumenta avvicinandoci alla cima abbastanza frequentata, ma la
giornata è suggestiva: sopra le nuvole c'è il sereno. Un rapido boccone e
tè caldo ci rinfrancano: preghiamo insieme e poi giù per pendii di neve fresca
su fondo solido e compatto! Che favola! Serpentine ovunque! A metà
discesa poi ci fermiamo per provare a fare la ricerca con l'ARVA, in modo
serio e con cronometro. Una coppia ha quasi trovato il petrolio, talmente
ha scavato in profondità!!! Tutto è possibile?! Finché si tratta di esercitazioni
va bene! Siamo pronti per il rally!
Piera Quaranta

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   20-21 marzo - XXXV Rally Sci-Alpinistico - Castelmagno (Val Grana)


Anche quest'anno è giunto il momento del Rally sci-alpinistico la
neve, dopo parecchie giornate di bel tempo, è notevolmente diminuita però
i concorrenti e gli accompagnatori sono parecchi e questo fa ben sperare
nella buona riuscita della manifestazione.
L'appuntamento è per sabato pomeriggio a Pradleves dove, dopo la
Santa Messa e la cena, il direttore di gara fornisce gli ultimi ragguagli sul
percorso e sorteggia l'ordine di partenza delle squadre.
Domenica mattina le 18 squadre sono pronte per iniziare la gara che,
tra percorso obbligatorio e tratti facoltativi, le porterà a raggiungere la punta
del Monte Viridio. La salita si svolge su un bel percorso alternando tratti
ripidi a defaticanti falsopiani, l'ultimo tratto per raggiungere la vetta viene
percorso senza sci ai piedi; la discesa, su neve decisamente bruttina, riporta
tutti a valle dove un folto gruppo di sostenitori accoglie le squadre.
Nel pomeriggio la premiazione: si classifica 1ª la squadra di Genova,
2ª quella di Moncalieri e 3ª la squadra della sezione di Milano al suo debutto
in questa manifestazione veramente un buon inizio! La nostra "squadra
di punta" (Daniele, Sergio e Stefano) si aggiudica il 4° posto, mentre
la nostra squadra (Carola, Marta e Piera) sale sul 2° gradino del podio della
classifica femminile che contava ben 3 squadre! comunque, nella
classifica generale, il piazzamento è stato ben superiore alle nostre aspettative!
Carola Rainetto

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   Un neofita del Rally


Non avevo ancora partecipato e quindi mai assaporato l'atmosfera e
lo spirito che anima e permea un Rally. Mi era stato accennato alla particolare
aria di comunione e di partecipazione che in quell'occasione si respira.
Mi dicevo, sarà come un incontro intersezionale: e mi sbagliavo.
Ho gustato l'incontro con gli amici di sempre delle altre Sezioni con
una intensità e una vivezza che non avrei creduto: la stessa S. Messa ha
avuto una partecipazione e una condivisione del momento Eucaristico pieno
di tenerezza e di fascino. Il sacerdote officiante l'omelia, le letture, il
salmo, le preghiere dei fedeli, il coro, tutta l'assemblea ha saputo creare
un lungo momento di incanto che mi ha rigenerato e colmato di autentica
gioia: un grido di gioia comunitario, universale.
La serata mi ha ritemprato, mi ha dato una scarica di energia interiore,
e come dico io "mi ha caricato le batterie" dell'ottimismo e della gioia di
vivere per un bel po....
E non solo io, ma anche gli altri sono stati contagiati da quell'incanto
magico e si sono abbandonati al tepore affettuoso dell'abbraccio comunitario.
Un buon binomio: agonismo e amicizia fraterna, l'uno a sostegno
dell'altra. Sport faticoso per atleti vigorosi e preparati, amalgamato con
l'affetto, l'amore e anche il tifo del pubblico meno atletico e assai meno
vigoroso.
Era proprio vero che chi non ha partecipato a un Rally della G. M. non
può conoscere veramente cosa significa essere figlio della grande famiglia
della Giovane Montagna.
Carlo Allara

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   27-28 marzo - Una sera a Bellino - Sensazioni


Ha appena smesso di nevicare: una luce lattiginosa e ovattata, nel silenzio
del crepuscolo imminente, ci accoglie al Rifugio Melezè di Bellino.
Un'ampia conca ammantata di una spessa coltre di vecchia neve ormai gelata, ma ingentilita dalla recente spruzzata di neve fresca soffice, bianchissima,
intensa.
È sabato, al rifugio siamo i primi: solo la coppia dei gestori e la grossa
stufa, rossa di brace, indicano la presenza della vita. La solita impaziente
irrequietezza che ci prende quando siamo in montagna, ci sospinge quasi
con urgenza a uscire anche con il tempo inclemente e con la pista da fondo
mal battuta.
Ormai è quasi sera, una luce opaca filtra tra le nuvole basse, grigie,
attraverso il nevischio: siamo solo noi sulla neve. Saliamo taciturni, in pace
con noi stessi per qualche traccia di pista, fino a una piccola borgata disabituata:
quattro vecchie case di pietra antica, ben costruite, severe, immobili,
a fianco di una minuscola chiesetta con un campanilino da presepe, un
campanilino bambino completo anche della sua campanella e della sua meridiana.
Attorno montagna cupa, arcigna, quasi tenebrosa nel crepuscolo,
fredda tra il nevischio lento e silenzioso, la borgata spoglia, disabitata, abbandonata
nel suo abbraccio senza tempo.
Fare fondo al crepuscolo, nel momento più magico, misterioso e fatato
della giornata, senza la luce bella e accecante del giorno, ma pur sempre
sfacciata, poco intima e poco adatta ad assaporare le sensazioni più
interiori: per me è stato quello un grande momento di ricchezza intima che
mi ha dato un senso di profonda pace e preghiera. Ho sentito il Signore fare
fondo dietro di me.
Carlo Allara

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   18 aprile - Borgio Verezzi


L?allegra brigata (circa 40) dei maturi G. M., con diversi giovani al seguito,
dopo aver fraternizzato vivacemente sul pullman, arrivata a Borgio si
avvia alle Grotte omonime.
Grotte poco conosciute perché aperte al pubblico solo dal 1970, ma
che meritano di essere visitate per le specifiche caratteristiche: "le acque
immobili e trasparenti dei laghi costituiscono una delle maggiori attrattive"
ricchissime di concrezioni di ogni forma, dalle cannule esili e quasi
trasparenti (spaghetti) ai drappi sottili come lenzuola'grandi colonne, stalattiti
eccentriche'e dappertutto i colori: bianco, giallo, rosso in mille sfumature
diverse, che rivelano la calcite, il ferro, il magnesio e altri svariati
minerali.... Ma questa è la prima tappa della gita, ne restano ancora diverse.
Si sale per sentieri tipici della Liguria per raggiungere Crosa e la chiesa
di S. Martino, dietro la quale, nel bosco, ci si ferma per il pranzo. Manca
solo Salvatore che, con le fedeli donzelle Elena e Angiolina, si è fermato alla
trattoria, per un gustoso, caratteristico pranzetto.
Il gruppo, rifocillato e desideroso della terza tappa, inizia il viaggio di
ritorno, che però non scende ma sale per un sentiero, un po' coperto da
erbacce, di pietra carsica dolomitica (tutta bucherellata). I lecci sono quasi
scomparsi causa un grosso incendio che ha devastato la zona nel 1995; la
nuova vegetazione, per ora bassa, permette una più ampia vista del mare,
che da quell'altezza dà la sensazione dell'immenso, di pace e della gioia di
esserci.
Ora si scende, c'è anche una brevissima corda fissa, passano tutti
anche quelli con scarpette meno adatte. Scendi e scendi, si giunge
all'appuntamento, alla ferrovia. Manca qualcuno: una caduta quasi da fermo
del buon Giovanni, dovuta ad un precedente intervento all'anca, ci porta
ad una tappa imprevista. Si parte per Pietra Ligure (ospedale), alcuni
sull'ambulanza e la massa sul pullman, per decidere il da farsi. A Pietra il
vento non perdona, ma la tappa sulla spiaggia e un buon caffè, ingannano
l'attesa di notizie sull'infortunato.
Tutto bene, l'anca è risistemata, Allara ritorna e Laura passerà la notte
in albergo, per rientrare il giorno dopo con Giovanni aggiustato.
La gita ci ha dato quei momenti di amicizia di cui sempre abbiamo bisogno,
la bellezza delle grotte, del sole, del mare e della montagna, che
riempiono l'animo della gioia di vivere nonostante tutto.
Che cosa vogliamo di più?
Un grazie sentito a Livio, neo-capogita, (come prima esperienza direi
che è stato un banco di prova notevole) e ai vari sottocapi.
Lidia Traverso Torchio

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   8 maggio - Uia di Calcante


Ore 8. In piazza Bernini ci ritroviamo solo in cinque perché gli altri due
iscritti hanno trascorso una notte insonne a causa dei tuoni e lampi notturni
e diversi impegni famigliari.
Mi informo subito dal coordinatore sulle difficoltà della gita che non
erano state molto precisate sul programma, ma vengo rassicurata e così,
ben sistemata in una sola vettura tra quattro uomini, partiamo.
Il tempo è più imbronciato che sereno.
Raggiungiamo Salvagnengo, piccola frazione di Viù, e lì ci incontriamo
con nove soci di Moncalieri tra i quali quattro donne e un delizioso cagnolino.
Iniziamo la gita percorrendo una robusta mulattiera che si snoda in
parte in un bel bosco di larici e in parte a mezza costa che ci permette di
ammirare ampi squarci di bellissimi panorami del fondo valle di Viù.
Giungiamo senza intoppi ai 1300 m del colle di Cialmella piccola radura
sulla quale è stata costruita e ultimata da poco una chiesetta ricoperta
con belle lose di Luserna.
Qui, il sentiero che dovrebbe salire all'Uia di Calcante, a volte si perde
tra alcune falde di neve e la salita diventa più faticosa e un po' insidiosa
anche a causa delle pietre viscide. Io che sono molto coraggiosa incomincio
a chiedermi: ma chi me l'ha fatto fare di venire quassù?
Dopo ¾ d'ora di salita le mie e altrui incertezze aumentano anche
perché le nuvole diventano sempre più bigie e la nebbia sta per raggiungerci.
Così quasi tutti, salvo tre coraggiosi che raggiungeranno la cima, decidiamo
di scendere e ci fermiamo per lo spuntino nella raduna sopra citata.
Il cielo intanto è sempre più cupo e decidiamo di raggiungere al più presto
le automobili.
E qui arriva il bello. I primi tre più il cane, con passo veloce iniziano la
discesa, ma ad un bivio proseguono, senza accorgersi che hanno sbagliato
strada. E così arrivati alle macchine, dove inizia a piovere copiosamente,
all'appello mancano i tre velocisti.
Per fortuna hanno inventato i cellulari che ci permettono di contattarci
e dopo più di un'ora li recuperiamo più a valle, ben bagnati ma allegri;
l'unico che mi è parso poco felice è stati il povero fradicio cagnolino.
Jolanda Rastelli

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SERATE IN SEDE


   29 gennaio & 12 febbraio - Il nostro Perù


In due serate i componenti della spedizione in Perù (della sez. di Torino)
hanno presentato in sede i ricordi della loro avventura.
I giovani si sono sbizzarriti con le immagini digitali, Stefano e Claudia
si sono impegnati nella realizzazione di un film con tanto di sonoro, mentre
i più tradizionalisti hanno portato le più collaudate diapositive.
Claudia, documentatissima, ci ha riassunto con molta disinvoltura le
storie degli antichi popoli che abitavano quelle terre e ci ha accompagnati
tra le rovine e gli scavi archeologici.
Stefano ha illustrato le finalità della missione che è stata il nostro
campo base e con la collaborazione di tutti i partecipanti speriamo di aver
dato un'idea di quello che è stato un viaggio davvero unico sia per chi è riuscito
a salire in alto e a toccar con mano le grandi vette sia per chi si è
accontentato delle medie altezze.
E poi dulcis in fundo abbiamo continuato il viaggio con i quattro
fortunati che avevano ancora soldi e tempo per scorrazzare per quella parte
del mondo e ci hanno fatto volare nientemeno che all'isola di Pasqua.
Che voglia di ripartire!
Laura Reggiani

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   18 marzo - Immagini dell'attività sociale 2003


La serata è partita male perché il proiettore non voleva saperne di collaborare
e quando, sconfitti, avevamo già le giacche addosso per tornare a casa, l'infernale aggeggio si è pentito e, con qualche singhiozzo fiori programma,
ci ha lasciato percorrere, con le immagini, tutte le uscite
dell'anno.
È sempre piacevole, per chi era presente alle gita, rivedere i luoghi e la
compagnia che hanno allietato tanti giorni di svago ma è anche bello condividere
le gioie e le "conquiste" di chi ha molte attività sociali diverse.
Un invito quindi a tutti i soci e simpatizzanti: Fotografate!!! Eternate i momenti
più interessanti delle varie manifestazioni perché sia sempre più bello
ripercorrere con il ricordo l'anno trascorso insieme.
Laura Reggiani

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VITA SEZIONALE


   NOVITÀ IN BIBLIOTECA


Battistino Bonali: GRAZIE MONTAGNA
Autore: Oreste Forno
Editore: Mountain Promotion
Quando le capacità proprie ci permettono di compiere imprese al limite del
possibile non è facile restare semplici e puri. E' più facile lasciarsi prendere
dalla smania del successo e dal desiderio di diventare qualcuno.
Le eccezioni sono rarissime: Battistino Bonali era una di queste. La sua
soddisfazione nell'andare in montagna era dovuta al contatto con la natura
e all'ambiente che gli permetteva di liberare il pensiero e lo spirito fino a
portarli alla percezione di quel senso spirituale che lo indusse a prodigarsi
verso i giovani e le persone più bisognose d'aiuto.
In occasione della spedizione all'Huscaran, il motto fu: "Salire in alto per
aiutare chi sta in basso". Battistino Bonali è caduto proprio mentre scalava
la parete nord dell'Huascaran. Ma il suo spirito e le sue grandi doti alpinistiche
e umane continuano a vivere in questo libro, voluto dagli amici più
cari affinché il suo "andare in montagna" continui a essere di esempio e
sprono.
Catalogo della mostra tenutasi al Museo Nazionale della Montagna "Duca
degli Abruzzi". 7 giugno - 15 settembre 2002
VIAGGIO ALLE MONTAGNE DEL MONDO
Mario Fantin - La grande avventura della documentazione
La mostra su Mario Fantin, uomo poco noto al grande pubblico, ne rappresenta
la migliore testimonianza, e racconta la vicenda della nascita,
dell'avviamento e dello sviluppo di quell'immenso archivio di documentazione
che ha preso forma a Bologna e ha trovato continuità e rinnovata vitalità
sulla sommità del Monte dei Cappuccini. Un patrimonio straordinario
di documenti, carte topografiche e geografiche, fotografie e film che costituiscono le fondamenta della storia dell'alpinismo su tutte le montagne del
mondo, anche le più lontane e meno note.
Catalogo della mostra tenutasi al Museo Nazionale della Montagna "Duca
degli Abruzzi". 15 dicembre 2000 - 16 aprile 2001
IL MITO DELLA MONTAGNA IN CELLULOIDE
Luis Trenker
L'importante operazione espositiva dedicata a Luis Trenker e al Bergfilm
(cinema di montagna) è nata sulla base della grande collezione del Museo
Nazionale della Montagna, da cui è tratta per intero l'iconografia della mostra
e del catalogo. Ne risultata un'opera a dir poco "monumentale" e che
prende in esame tutte le sfaccettature che diedero vita alla complessa personalità
di Luis Trenker: l'uomo, l'attore, il regista, l'icona vivente del
mondo altoatesino/sudtirolese. Le grandi storie del cinema lo citano appena,
eppure, nel film del settore, oltre che il punto di partenza, di fatto il
valgardenese costituisce un paradigma ancora insuperato.
Insomma, una bella lezione di storia del cinema, dunque, ma anche un modo
interessante per ritornare a riflettere sul nostro passato.
Catalogo della mostra tenutasi al Museo Nazionale della Montagna "Duca
degli Abruzzi". 17 dicembre 1999 - 2 aprile 2000
SOLITUDINI AUSTRALI
Walter Bonatti
Le foto raccolte nelle pagine di questo volume sono state scattate da Walter
Bonatti in epoche diverse, sia in Patagonia sia nella Terra del Fuoco. Le
foto sono il frutto di una scelta lunga e accurata e si riferiscono a vari
viaggi , tra i quali vanno annoverate le due missioni di ricerca condotte dal
Museo Nazionale della Montagna, nel corso del 1999, nell'ambito del progetto
Finis Terrae , concepito in stretta intesa con la Regione Piemonte.

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   LUTTI


Siamo vicini al socio Augusto Carassiti per la perdita della Madre.
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   CONSIGLIO di PRESIDENZA CENTRALE


Nella Sede della Sezione di Torino è stato convocato il 21/2/2004 il Consiglio
di Presidenza Centrale.
Presenti il Presidente, un Vicepresidente, il Presidente Onorario, tutti i
Consiglieri meno uno, il Collegio dei Revisori dei Conti, il Segretario; assente
il Direttore della Rivista. I Presidenti di Sezione invitati: Cuneo, Genova,
Milano, Modena, Moncalieri, Pinerolo, Torino, Venezia, Vicenza.
L'o.d.g. è stato scambiato nella successione dei vari punti a causa della
giornata di tempo pessimo che ha costretto i partecipanti al Consiglio ad
accumulare enormi ritardi.
Viene presentato il video della recente spedizione in Perù e il video "Giovane
Montagna" realizzato dalla Sezione di Vicenza quale supporto per
meglio farci conoscere all'esterno. Si richiede la collaborazione delle Sezioni.
Viene criticato il sistema attuale dell'impostazione delle settimane di pratica:
bisogna lavorare con più didattica, su una traccia univoca per tutte le
Sezioni, in modo che tutti facciano lo stesso percorso. Si parla di Formazione
di Base Unica.
La Settimana di Pratica Escursionistica si terrà a Borca di Cadore a 7 km
da Cortina dall'1 al 7 agosto sotto la direzione della Sezione di Vicenza.
Finalità ed aspettative per il Congresso 2005 vengono solo sfiorate a causa
dei ritardi dovuti al maltempo: nel prossimo consiglio sarà approfondito
l'argomento.
Viene presentato al Consiglio, su segnalazione della Sezione di Cuneo, il
nuovo Tesoriere Centrale sig. Roberto Cravanzola in sostituzione della
Sig.ra Dina Gibaudo Tesoriere dimissionario.
Dopo breve discussione sulla situazione Soci, gestione via Internet e sulla
situazione Segreteria hanno termine i lavori del Consiglio Centrale.
Carlo Allara

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   ASSEMBLEA ORDINARIA dei SOCI DEL 15 GENNAIO 2004


Il Presidente eletto Marco Demaria presenta all'Assemblea il nuovo Consiglio
sezionale, assicurando che la Giovane Montagna manterrà sempre la
stessa linea di condotta.
Chiede ai Soci di collaborare all'attività della Società.
Fa presente che nel formulare il nuovo calendario si è cercato di soddisfare
le esigenze di tutti, soci e non soci. Ritiene opportuno che tutti facciano
conoscere la nostra associazione, in modo da poter incrementare il numero
degli iscritti.
A questo punto interviene Daniele Cardellino che invita i coordinatori di gita
a partecipare alla riunione che sarà tenuta il prossimo Giovedì al fine di
precisare i compiti loro spettanti, e ricorda che si terranno due serate, il 28
gennaio e il 12 febbraio, con la proiezione di diapositive relative alla spedizione
in Perù. Si associa a quanto detto dal Presidente sul fatto di cercare
di far partecipare alle nostre attività persone che amano la montagna.
Esame ed approvazione del bilancio preventivo 2004
Destefanis si presenta all'Assemblea e quindi passa ad illustrare il bilancio
preventivo, che viene successivamente approvato dall'Assemblea.
Fondazione Montagna Sicura
Avere aderito alla Fondazione è stato anche un mezzo per far conoscere la
Giovane Montagna. Abbiamo aderito alla richiesta di dare ospitalità ai partecipanti ai corsi e convegni organizzati in collaborazione con il Soccorso
Alpino, le Guide di Courmayeur, con Istituti di ricerca. Resta il fatto che il
Reviglio è nostro e tale rimane.
Si rende necessario a questo punto stipulare una convenzione che regoli i
rapporti tra la Giovane Montagna e la Fondazione Montagna Sicura, nella
quale sia prevista la salvaguardia della nostra proprietà e l'accesso ai soci
nei periodi di maggiore affluenza, o nel caso di organizzazione del Rally, di
settimane bianche, ecc.
La convenzione regolerà diritti e doveri delle parti.
L'Assemblea approva.
Quote sociali
Le quote sociali rimangono invariate.
Varie ed eventuali
Quest'anno ricorre il novantennio della fondazione della Giovane Montagna.
Vengono fatte alcune proposte da parte dell'Assemblea (organizzazione
di un fine settimana in Val Susa che preveda un convegno al sabato
e una gita alla domenica, con invito a partecipare, oltre che alle varie Sezioni,
anche a rappresentanti della Fondazione Montagna Sicura e di altre
organizzazioni, una manifestazione per la sola Sezione di Torino).
Queste proposte ed altre che eventualmente verranno fatte, saranno esaminate
nel prosieguo, e verrà quindi presa una decisione definitiva.

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