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Notiziario Sezione di Torino Ottobre 2005



ATTENZIONE: Nel testo seguente sono state riportate soltanto le parti del notiziario interessanti
al fine delle ricerche, il contenuto completo, nel formato originale, può essere consultato scaricando
il notiziario in formato pdf cliccando sull'immagine a lato.







ATTIVITÀ PREVISTA


   22-23 ottobre - Assemblea dei Delegati a Moncalieri


A cura della Sezione di Moncalieri, si svolgerà all'Hotel Darsena, Strada
Torino. Data la vicinanza del luogo ognuno la potrà raggiungere con
mezzi propri. Il programma dettagliato è disponibile in sede. Ricordatevi di
prenotarvi per cena e pranzo.
Rosangela Boggero

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   6 novembre - Gita di chiusura a Saluzzo e Pranzo sociale


Prima di iniziare la descrizione, vorremmo soffermarci sul significato di
Gita di Chiusura:
Conclusione di tutte le attività annuali dell'associazione?
Allora sarebbe bello e molto gradito che intervenissero anche i partecipanti
alle altre attività sociali, non solo gli escursionisti.
Meta prescelta è Saluzzo, ridente cittadina in splendida posizione, incorniciata
dal profilo del Monviso e dalle cuspidi delle sue torri. Da qualunque
parte si arrivi si presenta con il garbo di una piccola capitale.
Effettivamente nel 1500 era la capitale di una vasto territorio comprendente
cittadine e castelli che costituivano le Terre del Marchesato.
Conobbe la sua massima potenza con Ludovico II (1438-1541) sotto la cui
Signoria fu iniziata la costruzione di numerose chiese, fu promosso l'uso
della lingua italiana, si batté moneta, furono favoriti arti e commercio.
Programma di massima
09,30 h S.Messa presso la Chiesa dei Cappuccini
10,30 h Inizio visita guidata che comprenderà:
la Cattedrale, Chiesa di S.Giovanni e Casa Cavassa (i 2 monumenti storici
ed artistici più notevoli della città), la Torre del Comune, il Castello
detto La Castiglia.
Alle 13 circa ci sarà il momento conviviale ossia lauto pranzo che ci auguriamo
sia di buon gradimento per tutti.
Nel pomeriggio visiteremo il Castello della Manta, nel cui interno potremo
ammirare un ciclo di affreschi considerati uno dei più insigni gioielli pittorici
del Rinascimento piemontese.
Ritrovo e partenza..... : p. Bernini (ISEF) alle 07,45 h
p. Pitagora (c. Cosenza c. Siracusa / Farmacia) alle 08,00 h
Mezzo di trasporto .... : pullman
Coordinatori di gita ... : Bruna e Gianni RICCABONE tel 011356522
Prenotazioni giovedì sera in sede nel mese di ottobre tel 011747978

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   20 novembre - Canyon de la Carleva da Breil sur Roya (E)


Un itinerario ad anello nell'immensa conca, dall'apparenza selvaggia
Località di partenza ... : Breil su Roya (290 m)
Dislivello in salita ...... : 600 m
Tempo dell'intero giro : 5 h (senza le soste)
Difficoltà ................. : Escursionistica
Ameno giro in Valle Roya alla ricerca dei colori dell'autunno. Si esce da
Breil lungo le mura delle fortificazione, verso la Cappella di St.-Antoine.
Superata la Porte d'Italie o la Porte de Gènes si sottopassano le rovine della
Torre Crivella, dopo un tratto a picco sul torrente Roya il sentiero prende
subito quota. Poi con vari saliscendi si contornano diversi speroni. Il sentiero,
a volte nel bosco a volte fuori, contorna tutta la conca con belle vedute
sui terrazzamenti e sul fondovalle. Seguendo una strada sterrata si ritorna
rapidamente nei pressi del torrente Roya e a Breil.
Saranno nostri compagni di gita, i soci della sezione di Cuneo.
Mezzo di trasporto .... : Treno
Ritrovo di partenza.... : Torino Porta Nuova 7,00 h
Torino Lingotto 7,07 h
Arrivo...................... : a Breil sur Roya 10,55 h
Rientro .................... : Breil sur Roya 16,40 h 17,35 h
Arrivo...................... : Torino Porta Nuova 20,00 h 20,30 h
Coordinatore di gita... : Laura REGGIANI tel 011.388.859
Informazioni e iscrizioni in SEDE (tel. 011747978), entro GIOVEDÌ 17 novembre,
con versamento del costo del biglietto ferroviario.

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   4 dicembre - Santuario Madonna della Bassa (E)


Località di partenza ... : borgata Savarino - 742 m
Dislivello in salita ...... : 450 m c.a (parcheggio permettendo)
Tempo in salita......... :1,30 - 2,00 h c.a
Difficoltà ................. : escursionismo
Descrizione: Per chiudere meglio l'anno 2005 abbiamo pensato di ritrovarci
il 4 dicembre al Santuario della Madonna della Bassa, posto sulla cresta tra
la Val Casternone e la valle del Messa (1157 m), per spartire fraternamente
una grande e gustosa polenta con "annessi e connessi".
Accanto al Santuario, un rustico bar dal nome proprio "BAR DELLA MUTUA"
ci accoglierà al calduccio con la fiamma ardente di un bel camino.
Sicuramente anche i nostri cuori si riscalderanno al tepore dell'incontro amico
e fraterno. Speriamo di essere in molti.
Nella cappella pregheremo la Madonna per tutti e in particolar modo per il
caro amico Gino che l'anno scorso avrebbe dovuto essere qui con noi come
coordinatore di gita.
Percorso: se il sentiero-mulattiera sarà pulito e con poca neve, saliremo da
Val della Torre fin presso la borgata Savarino (Via Bossoneis), 742 m.
Parcheggio permettendo, potremo iniziare la camminata per un bel sentiero
che risale la valletta del Rio Savarino e, dopo il bosco e un'edicola votiva,
arriveremo all'Alpe del Pian Mufito (900 m).
Il sentiero, diventato ormai una mulattiera, passa nei pressi di una cappelletta
con bella polla sorgiva e, dopo una serie di tornanti, passeremo ancora
davanti ad un'altra edicola che annunzia l'ultimo strappo prima dello
spiazzo antistante il Santuario dedicato alla Vergine Assunta (1157 m).
Se sulla mulattiera la neve fosse già fastidiosa, o per quanti non vorranno
affrontare tale scarpinata, proporremo un percorso alternativo più agevole:
poco oltre Mompellato, si potrà percorrere a piedi una tranquilla stradina
che in circa 3 km verso sud-est porta al santuario.
Vi aspettiamo numerosi!
Equipaggiamento ...... : da escursionismo
Attrezzatura ............. : pedule, scarponcini, abbigliamento pesante
Ritrovo di partenza.... : p. Bernini alle 08,00 h
Mezzo di trasporto .... : auto private
Coordinatori di gita ... : Riccardo e Rita ORSOLANO tel. 0114732839

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   13 novembre - Funzione religiosa al Monte dei Cappuccini alle 09,30 h


Il 13 novembre ci ritroveremo alle 09,30 h per la consueta celebrazione
eucaristica nella cappella del Monte dei Cappuccini, dove ricorderemo
soprattutto i soci che ci hanno lasciato nel corso dell'anno per salire alla
Casa del Padre.
Nella stessa mattinata consegneremo anche il "premio fedeltà" a quei
soci che da tanti anni onorano la Giovane Montagna con la loro attività e la
loro presenza.
Per i 20 anni di appartenenza festeggiamo: Franca BUZZIO BARETTA, Lidia
TORCHIO TRAVERSO.
Una fedeltà di 50 anni caratterizza: Rosangela BOGGERO, MariaRosa CAROSSA
CASTAGNERI, Carla CAROSSA MARCHISIO, Orsola VALENTE.
Mentre ci onorano con la loro presenza da 60 anni: Sergio MARCHISIO,
Carolina RAVELLI, Ernestina ROSSETTI, Maria Clotilde ROSSETTI.

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PROSSIME SERATE IN SEDE


   Giovedì 17 novembre - I "Nostri" Bivacchi...


Nel corso dei suoi novant'anni di vita, la Sezione di Torino ha realizzato
e messo in opera - in posizioni strategiche - tre bivacchi fissi a ricordo
di altrettanti Soci che molto impegno e tempo hanno dedicato alla Sezione:
"Carlo Pol " al Gran Paradiso, "Gino Rainetto" (già "Giovane Montagna") al
Petit Mont Blanc, e "Luigi Ravelli" all'Invergnan in Valgrisanche.
Per ricordare - con la forza evocativa delle immagini - sia questi nostri
Soci (ai più giovani, sconosciuti) sia per rendere omaggio ad un Salesiano,
Don Luigi Cocco, personaggio quasi leggendario per il borgo di Valdocco
(diceva di essere predestinato a farsi salesiano vedremo perché, cominciando
dal bisnonno chiamato "Barba Giaco del Balon") che pur non frequentando
la nostra Sezione ha contribuito a rinfocolarla trasmettendo a
giovani oratoriani il suo amore per i monti, dedicheremo "Loro" questa serata
"per non dimenticare".
P.S. A riguardo del Bivacco Pol richiamo l'attenzione dei Soci più anziani
sul fatto che risulta mancante - nell'archivio della Sezione - il secondo
"Libro del Bivacco" riguardante il periodo d'attività 5.9.1971 / settembre
1983.
Detto Libro era stato portato in loco da Casassa-Ghiglione il 5 settembre
1971 durante una ispezione al Bivacco e per eseguire alcuni lavori concordati
con l'allora Presidente Giovanni Forneris.
Il 17.11.1983 il Libro (portato a Valle dalla guida Borney) venne consegnato,
tramite Orsolano-Ghiglione, al Presidente Ravelli P.Luigi accompagnato
da una lettera del Capoguida di Cogne Guiciardaz nella quale comunicava
di aver sostituito il Libro (perché esaurito) con altro da lui stesso portato al
Bivacco. Dalla lettura del libro risultava che le presenze degli alpinisti - nel
periodo 1971/83 - erano state di circa 100/anno con soste anche di più
giorni.
Di detto Libro si è persa traccia, speravo di rintracciarlo durante il trasloco
della Sede, ma così non è stato. Poiché è presumibile che esso sia stato
prelevato da qualche Socio per stilare una statistica sulla frequenza al Bivacco
e trattenuto involontariamente, prego coloro che ne fossero in possesso
di segnalarlo in Sede.
Franco Ghiglione

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   Giovedì 22 dicembre - Festeggiamo il Natale!


? il Signore non si è ancora stancato di noi e bussa alla nostra porta.
Alla porta della G.M. busserà la sera di giovedì 22 dicembre alle
19,30 h quando celebreremo in sede la S.Messa di Natale e potremo fermare
un attimo la frenesia dei giorni prefestivi per dedicare un'oretta ai
problemi dello spirito.
Subito dopo, se i soci saranno generosi nell'allestire il buffet, ci sarà
qualcosa da "spilluzzicare" e da bere ed il tempo per scambiarci gli auguri
di salute, pace, amicizia vera.
Sono sicura che tanti dovranno aprire la porta con i piedi perché le
mani saranno cariche di pacchi e pacchetti e bottiglie ¼ ma ricordate di
portare anche nel cuore qualche intenzione da leggere durante la messa in
modo da condividere con gli amici anche la preghiera.
Laura Reggiani

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ATTIVITÀ SVOLTA


   29-30 gennaio - Aggiornamento di ghiaccio (Cogne)


Aggiornamento senza la Sciuttanza!
Doveva svolgersi in Val Pellice l'aggiornamento di ghiaccio 2005. Pietro
ed io eravamo stati al Jervis l'inverno passato. Ricordo che eravamo
saliti al rifugio di notte, sotto una nevicata, alla luce delle frontali. Non avevamo
visto, al buio, le cascate che tappezzano l'imbocco della valle, sapevamo
indicarle nella nebbia perché ne avevamo letto su Ghiaccio
dell'Ovest. La nostra meta era "Partìa D'Amunt", la cascata più bella della
valle; l'abbiamo salita il giorno dopo, arrancando nella neve inconsistente
sull'ultimo tiro e nuotando nel canale di discesa?
Quest'anno non c'era neve. Le settimane precedenti il fatidico weekend
aveva soffiato caldo il foehn sulle Alpi occidentali indebolendo le stalattiti,
minando la solidità di quei castelli di cristallo. Non ci restava che arrenderci
all'evidenza e trovare una meta alternativa. La soluzione è, per
così dire, venuta da sé: nell'ambiente è risaputo che quando il ghiaccio
scarseggia, comunque a Cogne ce n?è ancora tanto da divertirsi? Con un
paio di telefonate tutto era sistemato. Avevo voglia di tornare a Cogne dopo
l'ultima volta (eravamo stati, io ed Ema, su "Patrì" a fine novembre,
forse un po' presto per il ghiaccio, ma comunque eravamo arrivati in cima).
Sabato mattina, costituito il gruppo di sette persone (di cui più della
metà torinesi, e questo ci fa onore), era in programma la lezione della guida
Andrea Viano sulla progressione. Faceva freddo alla "cascata del Lauson"
e non c'era il sole. Il ghiaccio "spaccava molto", i piedi erano intirizziti,
eppure abbiamo appreso molto in quelle poche ore: di grande utilità
l'esercizio propedeutico di salire senza le picche, usando le mani in appoggio
e avanzando solo coi ramponi.
Per il giorno seguente si prospettava la possibilità di recarsi sulla stessa
cascata in modo tale da usufruire tutti della presenza di Andrea. Si può
dire che la tradizione ha vinto ancora una volta: avevamo voglia di fare
qualcosa in autonomia e così è stato. Quattro di noi, attratti dalla candela
(rivelatasi più facile del previsto) di "Tutto è relativo", vi si sono recati,
tornando in tempo per salire ancora il primo tiro della "cascata di Lillaz"
che gli altri, con Andrea, avevano salito per intero. L'incontro si è concluso
davanti a una tazza di cioccolata fumante con l'unico rimpianto di non avere
avuto con noi la Sciuttanza (alias Davide Sciutto), trattenuto a Genova
da un impegno scout.
Sergio Sereno

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   8 maggio - "Scopriminiera" in Val Germanasca


Dopo la riunione sul piazzale della Miniera e la visita al Museo noi della
"Gianna" (cioè coloro che visitano la miniera più bassa) ci siamo diretti
in discesa, mentre gli altri salivano sul trenino.
Dopo un lungo tratto in orizzontale della galleria principale, servita dai
binari della "decauville", dalla quale si dipartono delle "risalite" e delle "discenderie",
ci siamo trovati in una zona nella quale si potevano ammirare
delle strane formazioni di muffe pendule, tenui ed oscillanti alla lieve brezza.
Dopo una visita al vano dei montacarichi e dei compressori, siamo saliti,
per una lunga e faticosa scala metallica, che ci ha portati al livello del
trenino ad accumulatori. Dopo una sosta nei locali della ex-mensa dei minatori,
dove l'accompagnatore ci ha fornito notizie dei minatori stessi,
siamo saliti anche noi sul trenino per uscire alla luce del sole. Per il pranzo
al sacco ci siamo poi portati in auto al magnifico "Colletto della Fontana"
dal quale, dopo il pasto, alcuni di noi sono saliti al "Colle di Serravecchio"
godendo di ottimo panorama sulla zona della Roccabianca, del M. Cournour
e della P. Cialancia.
La seconda parte della giornata, per noi della "Gianna" è stata allieta
dalla presenza dei bambini della Giovane Montagna che avevano visitato la
parte di miniera denominata "Paola".
Vittorio Germano

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   8 maggio - Scopriminiera - Miniera Paola


Noi siamo il gruppo dei "piccoli", ma non sembriamo certo meno agguerriti,
tutti bardati con fiammanti caschi rossi, pronti ad entrare nelle viscere
della terra. I bambini sono impazienti ed emozionati. Finalmente, le
porte si aprono: si entra nella miniera Paola.
La nostra guida spiega tutto del talco e della vita in miniera; i nostri
piccoli minatori ascoltano, toccano, fanno domande: siamo una comitiva
chiassosa e allegramente disordinata.
Saliamo sul trenino e via, inghiottiti nel buio, verso l'interno della miniera.
Il trenino fila veloce, la galleria è stretta e il rumore è forte. Alla stazione
di arrivo inizia il percorso a piedi, lungo le gallerie dove possiamo vedere
la ricostruzione delle varie fasi di estrazione del minerale, la simulazione
di un'esplosione, provare il martello pneumatico, fino alla sosta nella
sala mensa dei minatori. I bimbi osservano tutto interessati e divertiti e
non tralasciano di riempirsi le tasche di talco (non si dovrebbe!!!).
Poi il viaggio di ritorno, ancora sugli sferraglianti vagoncini, ed eccoci
riemergere nel sole abbagliante di una giornata limpidissima.
Non rimane altro che cercare un posto per il picnic! Una strada sterrata
ci porta fino ad una tranquilla area attrezzata, dove ci raggiungerà anche
il gruppo della miniera Gianna e dove diamo comodamente fondo alle
provviste. Vincendo le resistenze dei più pigri (non tutti, però!) facciamo
anche due passi nel bosco, giusto per sgranchirsi le gambe e non perdere
le buone abitudini.
Poi, come sempre, arriva l'ora di ritornare a casa: arrivederci alla prossima!
Mariateresa Bolla

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   15 maggio - Benedizione degli Alpinisti e degli Attrezzi


Senza tanto baccano,
siam partiti alla volta di Milano.
La gita organizzata da questa Sezione,
ha fatto partecipare più di 200 persone.
Siam giunti in quel di Canzo
E dopo una bella passeggiata è arrivata l'ora di pranzo.
Il sentiero è stato molto interessante
Anche per i notevoli massi erranti;
il profumo della fioritura
aiutava a salire respirando aria pura.
Che emozione ritrovare amici di tutte le sezioni.
Finalmente il pranzo consumato in armonia
è sempre la cosa più bella che ci sia.
Il coro di baldi giovani (pochi ma buoni)
ha suscitato in tutti forti emozioni.
La S.Messa e la benedizione (di attrezzi e alpinisti)
ci ha riuniti come sempre con tanta commozione.
Alzando gli occhi a guardare le bellezze del creato
Si pensa - Oh Signore quante cose belle ci hai donato.
Un grazie per la bella riuscita organizzazione e che dire:
c'è la discesa che aspetta per dover partire.
E qui ancora un elogio per il buon rinfresco
che ci ha rifocillati con pane companatico e vino fresco.
Evviva ancora per queste riunioni
Alla buon'ora, spero di poter partecipare ancora
La fraternità di tutte le sezioni
è sempre un buon segno in queste occasioni.
Lina

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   SENSAZIONI


In un'ampia conca verdissima un giovane Sacerdote celebra la
S.Eucaristia e impartisce la benedizione del Signore a noi tutti alpinisti e
strumenti della nostra passione: gli attrezzi.
Nella Cattedrale silenziosa della montagna, sotto la volta del cielo e la
protezione del Signore, l'altare all'aperto abbraccia tutti noi qui convenuti a
sezioni riunite.
Una S.Messa un po' insolita per l'ora della celebrazione, ma le distanze
per il ritorno sono lunghe: ore 14,30.
Invece di essere protetti dalla penombra fresca e dal silenzio mistico
di una cattedrale, siamo in pieno sole nella luce viva e abbagliante del primo
pomeriggio. Poco distante bambini di latri gitanti, ignari nella loro innocenza,
giocano spensierati e rumorosi sull'erba. Un contrasto armonico, il
divenire inesorabile della vita.
Un coro di sole voci maschili accompagna e punteggia i momenti salienti
del mistero dell'Eucarestia: momenti forti di grande arricchimento spirituale
nell'ascolto e nella contemplazione del Creato opera di Dio. Il Signore
lo sento presente, vicino a me.
La preghiera dolcissima del "Salve Regina" cantata da noi tutti in latino,
con l'accompagnamento e il sostegno delle splendide voci del coro,
conclude quel magico momento di spiritualità.
L'assemblea si scioglie, il momento di magica commozione si spegne
e scompare: la vita urge ed ha il sopravvento.
Voci saluti rumori
Carlo Allara

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   22 maggio - Costa del Pagliaio (2040 m) - Via Accademica


I Picchi del Pagliaio, una gita in una palestra d'altri tempi, ancora attuale?
nel XXI secolo Sicuramente sì; non ci sono iscritti che si avvicinano
per la prima volta all'alpinismo, allora prendiamola semplicemente per
una bella gita, da viversi senza patemi d'animo o fatiche eccessive, gustando
quel contatto con la montagna che alleggerisce lo spirito e riposa la
mente.
La Gita Sociale è stata, come previsto, bellissima: si tratta di godersi
la semplicità di un avvicinamento non breve, ma nemmeno massacrante,
percorrendo un'ampia mulattiera lastricata; si tratta di cavalcare lo spartiacque
tra Sangonetto e Rocciavrè finché questo non si fa roccioso e via
via più aguzzo; si tratta infine di superare i tre denti che determinano il carattere
alpinistico dell'ascensione, con difficoltà che non superano il terzo
grado, ma con un esposizione che può far preoccupare chi non ha
l'abitudine al "vuoto" delle creste; in questo le nuvole ci vengono in aiuto,
avvolgendoci man mano sempre più nella loro umida stretta e nascondendo
i "precipizi" che ci affiancano.
Scavalcato anche l'ultimo picco si raggiunge un colletto, dal quale si
imbocca un ripido canale attrezzato con catene; scendiamo a mezza costa
e qui incrociamo un sentiero che taglia il versante e ci riporta indietro, in
direzione dell'attacco della cresta. Il programma però non si esaurisce qui!
Vorremmo approfittarne per scalare anche il cosiddetto Torrione Vollman,
una piccola guglia staccata dalla cresta principale, questa volta seguendo
un percorso più difficile; purtroppo non appena ne attacchiamo lo spigolo
iniziano a cadere le prime gocce di pioggia, che presto si trasformano in diluvio
vero e proprio. Non ci resta che ripiegare? attraversando al ritorno la
borgata di Ciargiur tornano in mente le cronache dell'Associazione, a proposito
di una delle ultime gite di Piergiorgio Frassati: proprio tra queste baite
venne incontro ai compagni che erano saliti in vetta? non aveva potuto
seguirli, al mattino, poiché era impegnato con i suoi poveri a Torino?
Pietro Bologna

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   21-26 maggio - Nella terra d'Abruzzo con la G.M.


Ci hanno invitato ad essere concisi: cercheremo di riuscirci?
Prima tappa: Gradara. Il giro delle mura sugli spalti, la torre dalla quale si
godeva il bel panorama di mare e colline; il castello dei Malatesta: ben tenuto,
lustro, ammobiliato, sembrava di veder sostare nel vano di una finestra
Paolo e Francesca e Giangiotto! Poi scendendo verso il bus sulla
bella scalinata abbiamo cercato di vedere tutti i negozi di souvenir (non ce
n?è sfuggito neanche uno!).
Ritroveremo i Malatesta alla fine del viaggio come ultima tappa a Fano:
non abbiamo guardato il mare, ma ancora: ruderi romani, l'Arco di Augusto,
le mura, il pulpito della cattedrale, e le arche malatestiane.
L'inizio ufficiale per una di noi è stato il canto d'ingresso alla S.Messa
nel Santuario della Madonna delle Grazie a Teramo: "Gerusalemme, Gerusalemme,
spogliati della tua tristezza".... Ecco, dimentichiamo i problemi di
casa e lasciamoci prendere dal viaggio. Di Teramo (Interamnia = tra i fiumi)
ricorderemo i resti pre-romani, romani e via via nei secoli, ma soprattutto
la nostra guida: una tedesca innamorata di Teramo e di un tramano
che generosamente ha lasciato anche la parola agli allievi dell'Ist. F. Salvini
che sostavano davanti ai monumenti più famosi (insieme ai loro insegnanti):
arrossiva anche lei per qualche titubanza delle mini-guide. Era la domenica
dei Musei ed abbiamo potuto ammirare luoghi solitamente chiusi.
Un'altra guida che ci ha entusiasmato è stata quella di Civitella del
Tronto. Appassionato della sua cittadina ricca di storia patria e storia locale;
ci ha presentato la storia dell'unità d'Italia vista dall'altra parte tra
scale, mura, spianate e museo; le due ore sono volate per la sola visita alla
fortezza, così che siamo ritornati dopo il pranzo per un giro della bella cittadina,
e inquadrato da un arco, lontano, abbiamo visto il paese natale di
Bruna.
Adagiata sui due colli Penne: da lontano pareva una meraviglia, ma da
vicino lo era meno cause geologiche e incuria passata hanno provocato
in alcune zone un forte degrado. La guida si è fatta in quattro per farci
raggiungere i punti più caratteristici: dalla fonte romana al Piazzale del
Duomo.
Bello invece Loreto Aprutino sia da lontano che da vicino! Gentilissime
casalinghe del posto hanno fatto a gara per farci notare uno strano castello
senza saperci dire se era medievale o novecchio è. Vecchio e molto
rimaneggiato il Castel Chiola, ora albergo a 5 stelle (ma Bruna assicura
che accolgono anche comitive!). Poco lontano da Loreto Aprutino una visita
che non era in programma: S.Maria in Piano, con grandi affreschi in restauro
e un Giudizio delle Anime unico: il Ponte del Capello. La visita è stata
molto interessante e chi vuol saperne di più si rivolga a Ferruccio.
È stata invece un po' deludente la visita a S.Maria di Propezzano: bella
e suggestiva la facciata, interessante e severo l'interno con le sue asimmetrie,
ma il chiostro con gli affreschi in disfacimento ha ancora bisogno
di molti restauri: l'ultimo restaura effettuato risale al 1966-67. Notate
le belle decorazioni floreali e la fantasia della fioraia per coprire i candelabri
moderni.
Mattina del lunedì verso il Monte Bilancere: d'accordo non era il Vettore
(neanche noi siamo più quelli di qualche anno fa) ma l'aspettativa del
panorama a 360° promesso, dal monte al mare, con le valla te della transumanza
dannunziana ce lo aspettavamo? ma una pioggia dispettosa ha
disperso il gregge con gran dispiacere; tanto più che - come in Val di Susa
- è arrivato poco dopo il vento a schiarire il cielo! Solo pochi ritardatari rimasti
in cima hanno potuto ammirare, al ritorno del sereno, il famoso panorama
a 360° con Gran Sasso e Monti della Laga vicini, e Monti Sibillini
sullo sfondo.
E Atri!? Nel pomeriggio della domenica qui tantissime impressioni.
Abbiamo prima visitato con la guida chiostro, cisterne romane, museo delle
ceramiche antiche e moderne, ammirato il tipico campanile quadrato con
la punta ottagonale e le ceramiche applicate in alto che luccicavano al sole,
ma quel che ci rimarrà di ricordo è la strada con i bianche archi alzati in
onore di Santa Rita. Era l'ultimo giorno dei festeggiamenti in suo onore e
una vera folla si è riversata nella strada principale tra cento bancarelle ?
anche noi abbiamo raggiunto la chiesetta - con gran timore di perderci -
per pregare la Santa degli impossibili. Tanta folla e tante vetture Gabriele
(non arcangelo ma autista) ha dato una prima dimostrazione della sua
abilità: Gabriele al quale va il nostro grazie per la grande disponibilità e la
partecipazione alle nostre attività.
Anche le Suore della Pensione resteranno nei nostri cuori: così serene,
preoccupate per la nostra salute, stanchezza e del "nutrirci" a sufficienza!
Manca Campli: l'ultima cittadina, ero già un po' distratta non sapevo
dell'esistenza di una Scala Santa, un belvedere con una lunga passeggiata,
del Palazzo Farnese (ora Municipio) con una bella piazza. In tutte
queste cittadine ho ammirato il lastricato delle strade antiche: belli e senza
buche!
Ricorderemo l'amicizia rinnovata o nuova, le lunghe chiacchiere, il
profumo di caffè sul bus, la passeggiata sulla diga di Penne, il mare più vicino
o più lontano, il verde, l'omaggio delle suore alle "donne sarte".
E il commiato? Il momento comune nella Cappella: la nostra preghiera,
il canto Signore delle Cime, e il saluto a Suor Margherita siamo riusciti a
essere concisi e voi a capirne qualcosa?
Un grande grazie a Bruna e Gianni e arrivederci?
Anita Beppe Luciana e Maria

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   29 Maggio - Arrampicata a Traversella


Siamo più di 30 ad incamminarci, sotto un sole che si preannuncia rovente,
verso la palestra di Traversella, settore delle Speranze, quello attrezzato
appositamente per i più piccoli. Ci distribuiamo subito sui vari monotiri,
occupando quasi del tutto la placconata più facile. Purtroppo Traversella
è una meta molto nota, e l'arrivo di altri gruppi ci costringe a ridimensionare
un po' le nostre ambizioni di conquista.
I bambini vanno su e giù, alcuni instancabili, altri più tranquilli ma
quasi tutti entusiasti. È un gioco bellissimo: seguire l'istinto che porta, naturalmente,
ad arrampicare, e non sentirsi dire "scendi che ti fai male!".
Per qualcuno è come una giostra: appena finito un giro ne vuole fare subito
un altro e non smetterebbe mai.
Il sole cuoce inesorabilmente chi arrampica ma soprattutto chi sta
fermo ad assicurare, per ore.
I piccolissimi, che devono ancora imparare a camminare bene (in orizzontale),
vengono portati in salvo all'ombra nei pressi del rifugio. Alla fine,
tutti ci concediamo una pausa rinfrescante al rifugio prima di scendere a
valle, pensando già a quanto ci piacerebbe tornare qui un'altra volta.
Mariateresa

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   12 giugno - Punta Cristalliera


Con questa gita si apre la stagione alpinistica e così un gruppetto di 6
persone si avvia in auto, di buon mattino, verso il Rifugio Selleries. Giunti
al rifugio il sole è già alto sulle cime che ci circondano e un'aria decisamente
frizzantina accompagna i nostri "primi passi". Un lungo e panoramico
giro ci conduce al Colle di Pra Reale (2525 m) dove ci rifocilliamo e ci
prepariamo per affrontare la "Cresta Sud-Est" che conduce alla cima, ma
dopo i primi tiri decidiamo di seguire una via più facile che corre parallela al
filo di cresta..
Giunti in cima il tempo inizia a guastarsi, quindi pranziamo rapidamente
e dopo una preghiera iniziamo la discesa. Il tempo è decisamente brutto
ed in molti tratti la nebbia ci avvolge completamente: continuiamo la discesa
ed in breve giungiamo alle auto.
Partecipanti: Briccarello Ettore, Risatti Stefano, Cardellino Marta e Daniele,
Ronzano Carola e Mauro.
Carola

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   12 giugno - Santuario di S. Besso


L?escursione programmata vede una grande adesione di partecipanti,
alcuni con le gambe rodate dall'attività invernale altri alla prima escursione
dell'anno, tutti comunque con il desiderio di mettersi in marcia.
Lasciate le auto a Campiglia di Soana il gruppo si incammina
all'interno del Parco del Gran Paradiso, sotto un cielo che non lascia una
visione totale sulle montagne circostanti a causa della nebbia. Ciascuno,
con il suo passo, sale verso il Santuario tra chiacchiere e considerazioni sul
luogo circostante.
Il sentiero non difficile nel suo intero percorso, si fa impegnativo
nell'ultimo tratto. Pensavamo di essere i soli presenti in quel luogo, ma
giunti al Santuario ci siamo resi conti di non essere stati gli unici ad avere
scelto quella meta. Un altro gruppo, infatti, assai numeroso effettuava la
traversata da Piamprato.
Il luogo è molto bello e suggestivo, peccato solo per le nuvole basse
che hanno impedito la vista sulla Rosa dei Banchi. Al rientro ci ha accompagnati
una leggera pioggia proprio nel giungere alle auto.
Eugenio Gianotti

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   25-26 giugno - Lago della Rossa


Al pomeriggio del 25 giugno ci ritroviamo in tre auto al Pian della
Mussa sotto una pioggia scrosciante: mentre incominciamo a nutrire seri
dubbi sull'effettuazione della gita, l'acqua tende a diminuire per poi finalmente
cessare. In tal modo dopo oltre due ore di percorso siamo al rifugio
Gastaldi, senza ulteriori piogge. Consumiamo cena assieme agli amici che
domattina saliranno alla Bessanese: è un'ulteriore occasione per condividere
le montana, anche se per percorsi diversi.
L'indomani, una volta scesi al guado del Crot del Ciaussiné, iniziamo a
pestare neve: ciò sarà il "leit-motiv" della giornata, non senza preoccupazioni,
per sprofondamenti talvolta infidi o per ricerca di tracciati sicuri.
Alle 11 siamo al Collarin d'Arnas: ancora un breve cammino alla Cresta
del Fort per vedere il Lago della Rossa dall'alto - appare quasi irreale,
coperto com'è da banchi di ghiaccio - poi ritorniamo sui nostri passi, con
cautela finché c'è neve. Ritrovati i pendii erbosi, ci sfoghiamo a contemplare
le magnifiche fioriture appena sbocciate.
Ritornati al rifugio, attendiamo gli alpinisti: dopo breve tempo arrivano
i quattro della via normale, per gli altri della Est l'attesa sarà più lunga.
Con non breve discesa ritorniamo alle auto e ci salutiamo dopo due
giornate d'impegno ma confortati dal bel tempo.
Ettore Briccarello

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   10 luglio - Rifugio Agostino e Delfo Coda (2290 m)


Il ritrovo in piazza Bernini non ispira molto entusiasmo: diluvia, le previsioni
sono pessime. Con un attimo di indecisione si decide lo stesso di
partire per incontrare a Pont-St-Martin gli iscritti provenienti dai lavori di
sistemazione dello Chapy per l'apertura estiva. Il temporale ci accompagna
per tutta l'autostrada della Valle d'Aosta ma, giunti al parcheggio di Courmarial
in val di Gressoney (poco sopra Lillianes), qualche schiarita ci lascia
sperare in una tregua. Lasciato il breve sterrato che conduce ad un alpeggio,
si imbocca un sentiero che solo con il bel tempo del pomeriggio ci avrebbe
permesso di apprezzare. La pioggia è nostra compagna per quasi
tutta la salita e, giunti al colle di Carisey, si è alzato anche un forte vento
che è durato per tutta la cresta che conduce al rifugio. Il gestore ci ha accolti
con disponibiltà, stufa accesa e un pranzo all'altezza di un buon ristorante.
Nel pomeriggio il sole si è fatto largo nella perturbazione con una bellissima
vista sul biellese, Mombarone e bassa valle d'Aosta. È la terza gita
a cui partecipo: il clima tra gli iscritti mi è sembrato sempre molto cordiale
e conviviale, il che rende le escursioni piacevoli e divertenti.
Alessandro Gianotti

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   23-24 luglio - Mont Maudit


Finalmente arriva il 23 luglio e, anche se le previsioni del tempo non
sono proprio belle, decidiamo di partire ugualmente.
In cinque, stipati con i nostri zaini e tutto il necessario nella Punto di
Daniele, giungiamo verso le 9.00 al parcheggio dello Chapy, dove troviamo
ad aspettarci due amici della sezione di Genova: Guido e Giorgio.
Qui la giornata è bellissima; perciò, bardati di tutto punto, saliamo in
funivia e raggiungiamo comodamente il rifugio Torino. Dopo aver sgranocchiato
qualcosa ci leghiamo, calziamo i ramponi e ci incamminiamo.
IL cielo però cambia aspetto e rapidamente comincia ad annuvolarsi.
La traversata della Vallée Blanche è sempre emozionante, specie in
questi ultimi anni in cui la traccia si aggira tra enormi crepacci, al cospetto
dei "satelliti". Quando arriviamo al Réfuge des Cosmiques il sole è sparito
definitivamente e forti raffiche di vento gelido non consentono neppure di
restare a lungo sulla terrazza a guardarsi un po' intorno.
Che peccato!
Il giorno seguente la sveglia suona alle 3,00; una rapida colazione, ci
prepariamo ed alle 3,45 si parte.
..Si, ma dove vogliamo andare?
Le pile frontali fanno scintillare i fiocchi di neve che, a dire la verità,
non ci aspettavamo.
La tanto sperata "finestra" all'interno della perturbazione non sembra
essersi aperta, il cielo è quasi plumbeo più che nuvoloso ed in quota continua
a soffiare un vento molto forte.
Sul pendio del Mont Blanc du Tacul si vedono parecchie luci sulla
strada del ritorno. Noi decidiamo comunque di proseguire ancora un po....
Dopo poco smette di nevicare, ma tutti gli alpinisti partiti prima di noi
e diretti al Monte Bianco continuano a scendere. Alcuni ragazzi italiani ci
informano che alla spalla W del Tacul il vento è fortissimo, poi ci augurano
buona salita. Arriviamo nei pressi della spalla, sfioriamo i 4000 m, ma la
nebbia non ci consente di vedere quasi nulla ed il vento ha completamente
cancellato la traccia; decidiamo quindi di tornare sui nostri passi.
Alle 6,30 siamo nuovamente in rifugio; dopo poco ecco comparire Carola
e Mauro, appena alzati, che si apprestano a consumare la loro colazione.
Alle 8,30 ci immergiamo nella fitta nebbia che ormai ha circondato ogni
cosa, e cercando di seguire la traccia sotto la neve prima ed una fastidiosa
pioggia poi, facciamo ritorno al rifugio Torino.
Davvero un peccato, ma sarà per la prossima volta anche qui ci
toccherà ritornare.
Partecipanti: Ronzano Mauro e Carola, Cardellino Daniele e Marta, Costa
Gigi, Papini Guido, Pezzato Giorgio.
Marta

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   31 luglio-7 agosto - Settimana di pratica alpinistica (Briançonnais)


Che ne è stato della settimana di pratica alpinistica 2005'
Vallouise è una ridente località turistica alle porte del Parc National
des Ecrins, splendida riserva naturale creata in Francia nel 1973 e che
comprende montagne come la Barre des Ecrins, la Meije, il Pelvoux,
l'Ailefroide. Nei mesi di luglio e agosto il parco e le sue zone limitrofe sono
infestati da una strana specie, simile all'uomo, ma per certi versi ad esso
completamente aliena: si tratta dei cosiddetti Alpinisti o, secondo la terminologia
classica, "Homines Arrampicati". Le abitudini di questi animali sono
alquanto stravaganti. Si muovono sempre a gruppi di due o tre e spesso
si legano tra di loro con corde dai colori sgargianti. Il corpo, pur essendo
del tutto simile a quello umano, è dotato di una particolare cintura a cui
l'alpinista usa appendere oggetti metallici tintinnanti dallo scopo probabilmente
decorativo. Il cervello, meno sviluppato del nostro, è protetto, oltre
che dalla scatola cranica, da una sorta di elmetto colorato. Spesso il maschio ha un comportamento irrequieto e aggressivo. Non capita di rado, di
udirne in montagna i versi peculiari: "Cordaaa!", "Molla Tuttooo!", "Liberaaa!".
Nella stagione degli amori? Ma sto divagando. Dov'ero rimasto?
vediamo? ma certo! A Vallouise!
Si può dire che non ci siamo affatto sbagliati col Mauretto e il Pier a
scegliere il gîte d?étape "Le Baoüti" come campo base della settimana: ottimo
cibo, comodi letti organizzati in camerette da sei persone e una posizione
strategica per ogni tipo di salita. Siamo riusciti a cambiare tipo di
roccia quasi ogni giorno: dal granito al calcare, dallo gneiss alla quarzite e
tutto in un raggio di 30 km da Vallouise! A livello della gestione della settimana
non disponevamo di un gran numero di capicorda, ma ciò non ha
costituito un limite alla nostra attività. Lunedì 1/8 ci siamo recati presso
una falesia di Ailefroide (la nota "Fissure") per uniformare le manovre e
soprattutto per avere un po' il polso della situazione allievi. Alcuni sono
stati promossi capicorda sul campo; tutti hanno dato prova di grande determinazione
e voglia di migliorare. Definite la sera prima le cordate e la
meta, martedì 2 il tempo sembrava avercela con noi. Dopo una salutare visita
in pasticceria, un gruppetto di volenterosi (di cui Torino, nella mia persona,
faceva parte), si sono diretti comunque alla falesia di Ponteil mettendo
a segno un paio di vie di più tiri su ottimo calcare. Mercoledì 3 il
tempo era di nuovo bello e, questa volta al gran completo, abbiamo colonizzato
una falesia nei pressi di Argentiere per la giornata didattica:
l'argomento scelto (i paranchi e l'autosoccorso) è stato svolto con perizia
dalla guida alpina Andrea Viano e, ci tengo a sottolinearlo, tutti hanno avuto
modo di provare ciascuna manovra. Giovedì 4 eravamo di nuovo operativi,
sempre assistiti dal bel tempo (che non ci avrebbe più abbandonato),
nel Massif des Cerces, sopra Nevache. Il giorno successivo (venerdì 5) ha
visto la maggioranza del gruppo impegnata nuovamente ad Ailefroide, questa
volta su vie lunghe, mentre i Sergi, seguiti da due volenterosi, si sono
avventurati nel cuore dei Bans per portare a termine un oscuro progetto: la
via "Le diable par la queue", lunga 500 m e con avvicinamento di 2 h. Pochi
volevano credere ai loro occhi quando ci hanno visti rientrare? in tempo
per la cena!
Non era facile trovare una cima realizzabile in giornata da tutti, percorsa
da almeno un paio di vie abbordabili, non troppo lunga? per l'ultimo
giorno. Quando si organizza una settimana di pratica alpinistica senza voler
fare la parte dei tiranni nazi-maoisti, bisogna cercare di accontentare un
po' tutti; questo è stato in grado di fare Mauretto. Sabato ci siamo dunque
orientati su un percorso breve, ma da proteggere. Nostra meta era la Pointe
du la Bufere, una piramide di quarzite circondata da guglie dolomitiche,
che alcuni di noi hanno attaccato dalla "Voie du l'eperon" e gli altri dal più
difficile versante est (che terminava con un diedro memorabile!!!). Dopo
aver pasteggiato a cous-cous e recitato la nostra bella preghiera, cresceva
nei nostri cuori la consapevolezza che la settimana era terminata? ma altre
ne verranno!
Ed ora che ho terminato il mio racconto, un piccolo aneddoto. Una sera,
stanchi dall'arrampicata, ci siamo recati in massa in un pub di Vallouise.
Tra i fumi dell'alcool e le crêpes farcite è nata l'idea di animare la serata
cantando canzoni regionali. Immaginate il mio disappunto a cantare da
solo (e sottolineo SOLO) "L'avia na fumna biunda" contro dieci genovesi
che intonavano "Ma se ghe pensu". Vediamo di essere almeno tre o quattro
la prossima volta, che li facciamo neri!!!
Sergio Sereno

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   Rifugio Natale Reviglio - Apertura estiva


Lo sforzo comune di una folta schiera di soci volontari riesce, dopo tre
giornate di intensissimo lavoro, ad aprire il nostro N. Reviglio in tempo per
l'arrivo degli ospiti. Le ultime opere di adeguamento alle norma europee
per la cucina, impianti idrosanitari, antincendio ed elettrico si sono prolungati
fino a coincidere con l'apertura: ma ce l'abbiamo fatta!!
Sette settimane di una bella estate con un'ottima frequenza di ospiti: i
più numerosi i soci delle Sezioni di Genova, Vicenza, e soprattutto Roma
che ha pressoché monopolizzato da sola tutta l'ultima settimana.
Quest'anno la C.C.A.S.A. ha fatto base alla nostra casa per la "Settimana
di pratica escursionistica" dal 28 agosto al 4 settembre. La settimana
si è articolata sul corso per gli "allievi" con ricca e variata parte operativa
escursionistica-pratica, e una parte didattica assai completa ed esauriente
guidata dalla precisa organizzazione dei soci Risatti e Ravelli.
Completamente disgiunta dal gruppo "allievi", i "soggiornanti" guidati
in gite meno impegnative dai soci Reggiani e Allara.
Il corso "Allievi" ha eseguito le seguenti uscite: Rif. Dalmazzi, Rif.
Monzino. Organizzazione di 4 gite: Bivacco Rainetto, Rif. Boccalatte, Rif.
Borelli, Traversata verso il Réf. Des Cosmiques; mentre i "soggiornanti"
hanno raggiunto: Rif. Bertone-Testa Bernarda, Mont Chétif, Rif. Elena-Col
Ferret, M. Fortin, Malatrà-Pas d'entre Deux Sauts-Armina, Tour delle Pyramides
Calcaires.
Il tempo è stato complessivamente assai buono allietato da splendide
giornate di sole, come assai buono è stato il soggiorno, l'organizzazione e
l'ospitalità della nostra Casa, merito indiscusso della cuoca Carmen che
con la sua arte ha saputo, come sempre, riscaldare l'ospitalità e rinforzare
i nostri stomaci, e naturalmente della disponibilità e della saggezza dei
nostri valorosi direttori di settimana, che qui la sezione ringrazia di cuore
per il lavoro e il tempo a tutti noi dedicato.
Ora, però, vi aspetto con incrollabile spirito di collaborazione per
l'anno prossimo!!
Carlo Allara

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SERATE IN SEDE


   16 giugno - CASTELMAGNO... una nuova stella!


Giovedì 16 giugno alle ore 21,30, nella sede della sezione di Torino
della Giovane Montagna, è arrivata una stella dalla terra Occitana. Sul bollettino
l'invito alla serata "CASTELMAGNO" NON SOLO FORMAGGIO? era accattivante,
misterioso, intenzionato a sorprendere ma? "il Castelmagno" non è
l'unica stella Occitana.
Tutti conosciamo Olga Martino Cardellino e abbiamo già avuto modo
di sentire le sue belle poesie e di apprezzare la sua calda voce, ma giovedì?
è sta un'ulteriore rivelazione, perché ha cantato, ha declamato liriche
della sua amata terra Occitana, si è fatta aiutare dal coro (come sempre
godibile) come una vera grande padrona del palcoscenico. Una cosa sola
è mancata "non ha ballato"!! ma penso che sarà per la prossima volta.
Ci ha accompagnato con molto garbo tra le sue montagne e la sua
gente con il suo caro dialetto? o meglio "lingua occitana" permettendo,
anche a noi, di apprezzare meglio le cose che andava declamando o cantando.
Sono state poesie e canti pieni di genuina semplicità come sono tutti
coloro che vivono e amano la montagna; persone semplici a cui non manca
mai il rispetto per la natura e l'amore per quel Dio che l'ha creata e l'ha data
a noi perché la custodissimo.
Così è Olga, semplice, spontanea, piena di amore per la sua terra e la
sua gente e tutto questo te lo fa toccare con mano? e nell'occasione anche
con la bocca, sì perché, con l'amabile collaborazione di marito figli e
nuora, la serata è finita con una eccellente degustazione del famoso formaggio
Castelmagno, bagnato con vino spumante e? bibite, per gli immancabili
astemi che purtroppo non mancano fra gli amanti di vette.
Veramente chi non è stato presente, ahimè, ha subito una grave perdita.
Grazie Olga e alla prossima.
Anna e Aldo Mastrorillo

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   giovedì 19 maggio - Esibizione del Coro "La Gerla" di Torino


Laura mi ha chiesto, all'uscita: me lo fai tu il commento? - Non ho
detto si: come posso permettermi di commentare una esibizione canora, io
che non so leggere neanche le note? Con la presenza dei nostri bravi e volonterosi
coristi GM, proprio a me doveva chiederlo il resoconto della serata?
Ma poi a casa ripensavo alla gioia di quella sera, alla armoniosa intesa
di quelle dieci voci tratte dal numeroso gruppo del coro La Gerla, sacrifica
te nel nostro piccolo spazio - e pressate ancora perché non si desse fastidio
ai condomini La disponibilità del Maestro e la bravura degli esecutori
ci hanno portato tutti, credo, molto indietro coi ricordi dei canti sentiti
nella infanzia (la Monferrina, a Turin a la Reusa Bianca), cantati poi da giovani
durante il ritorno da gite entusiasmanti (la Montanara, la Pastora, ?)
talvolta con mestizia (Stelutis ?) e poi via per l'Italia in un crescendo di
simpatica allegria.
A questo punto, non sarò in grado di dare una opinione da intenditore,
ma un plauso caloroso per le emozioni di questa gradevolissima serata, e
ancora un GRAZIE per la bella esecuzione e per la simpatia del Maestro e
di tutto il gruppo, questo sì mi viene dal cuore.
Lina C.

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VITA SEZIONALE


   NASCITE


La casa di Cristina Cignetti e Maurizio Gamerro è stata allietata dalla nascita
del secondogenito Alessandro.

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   LUTTI


In giugno è mancato il Padre della socia Luciana Rosso: a lei e famigliari le
condoglianze per la perdita del caro congiunto.
In ricordo di Alessio Montanaro - Bussolino 6 settembre
Amico mio, Alessio
Non sono molti anni che ti conosco: ci siamo incontrati da anziani, da pensionati,
per noi due coetanei.
Il Signore ha scelto Te per primo e per primo hai conquistato l'ultima cima
da dove proseguirai il tuo cammino in Sua compagnia.
Tu di carattere schivo, a volte ombroso, preciso, metodico, perfezionista;
io più sbarazzino, portato al compromesso più che al rigore, ci siamo però
subito intesi e legati da vera e fraterna amicizia.
Tu ti arrabbiavi davanti alle mie imprecisioni alle mie inesattezze, ti riscaldavi;
prendevi sul serio ciò che io prendevo per gioco e mi sgridavi anche
violentemente. Ma ci siamo compensati e ti ringrazio per essermi stato vicino,
per la tua amicizia e per il tuo aiuto. Insieme abbiamo passato tanto
tempo e ci siamo anche divertiti organizzando gite turistiche per la G.M.:
Appennino Tosco-Romagnolo, Ridracoli, Monte Pollino, Basilicata, Tarvisiano,
Alpi Giulie.
Il comune amore per la "meccanica" e il "fai da te" ci ha portato a incontrarci
di frequente per giocare insieme da vecchi pensionati, ma con spirito
per niente in pensione.
E ricordi Alessio i tuoi treni, sui modellini, sui libri, sulle riviste? Quante
volte mi hai descritto e spiegato la differenza tra i locomotori a corrente
continua e alternata? Con ammirazione e un po' di invidia ho apprezzato la
tua abilità nel ricostruire, con quasi niente, e recuperare allo splendore
dell'originale, oggetti e meccanismi semidistrutti dall'uso e dal tempo.
Ci siamo capiti e amati di reciproco rispetto: ho trascorso con Te dei bei
anni, ho goduto della tua compagnia in tante gite in montagna, sugli ski, a
piedi e nella gestione della nostra casa "N. Reviglio".
Caro amico, adesso Tu mi lasci, ma ben altro Compagni ti aspetta per farti
da guida per i sentieri del cielo: abbandonati sereno e fiducioso al Suo abbraccio.
Addio!! Alessio
I tuoi amici Ti ricordano e Ti salutano con affetto.
Carlo Allara

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   CONSIGLIO di PRESIDENZA CENTRALE


Ivrea 18-6-2005
L'inaugurazione della nuova sede della Sezione di Ivrea è stata l'occasione per
invitare l'Ufficio di Presidenza Centrale a tenervi un suo Consiglio.
Erano presenti il Presidente Centrale, il Presidente Onorario, i Vicepresidenti, i
Consiglieri meno due, i Revisori dei Conti, il Segretario, il Tesoriere, il Direttore
della Rivista. Assente il Presidente C.C.A.S.A. I presidenti di sezione: Cuneo, Ivrea,
Mestre, Milano, Moncalieri, Pinerolo, Verona, Vicenza.
Dopo la lettura ed approvazione del verbale del Consiglio precedente viene segnalato
un adeguamento dei massimali di assicurazione con un aumento del premio
da 6 euro a 7,6 euro cui fa riscontro un netto vantaggio sul rimborso spese mediche
e di soccorso.
Pressoché tutta la giornata è stata dedicata alla lettura e alla discussione della relazione
presentata dalla commissione per il "Convegno G.M. 2006". Gli interventi
sono stati numerosi, appropriati e costruttivi. Il lavoro della Commissione ha dato
l'avvio, la partenza per il Convegno G.M. 2006. In questi ultimi anni molte sezioni
hanno denunciato una certa disaffezione alla vita della G.M., disaffezione che
nasce probabilmente dal fatto nella G.M. non si trova più quello spirito che era
dei Soci Fondatori e di Pier Giorgio Trassati, spirito di solidarietà e di amicizia, di
accoglienza e di testimonianza, di ringraziamento e di preghiera, di attenzione
all'altro e di servizio gratuito, di perdono e di correzione fraterna. Si è cercato di
individuare con il Convegno 2006 lo strumento che aiuti tutti noi a riscoprire e a
rivivere lo spirito dei Soci Fondatori.
I lavori del Consiglio dopo brevi interventi su Raduni intersezionali, Assemblea dei
Delegati, C.C.A.S.A., Rivista, hanno la loro conclusione nel primo pomeriggio.
Carlo Allara

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