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Notiziario Sezione di Torino Ottobre 2010
ATTENZIONE: Nel testo seguente sono state riportate soltanto le parti del notiziario interessanti
al fine delle ricerche, il contenuto completo, nel formato originale, può essere consultato scaricando
il notiziario in formato pdf cliccando sull'immagine a lato.
ATTIVITÀ PREVISTA
21 novembre - S. Messa al Monte dei Cappuccini
Alle 09,30 h del 21 novembre ci troveremo al Santuario di Santa Maria
del Monte, o Monte dei Cappuccini, per il consueto incontro annuale. Ci sarà
la Santa Messa in suffragio dei soci deceduti ed al termine ci ritroveremo per
celebrare i soci a noi fedeli da 20, 50 e più anni, e cioè:
20 anni: Ernesto ARMANDO, Alberto BELLO, Caterina CHIARA in
BORGNINO, Rina PREMOLI ARMANDO, Ugo QUARANTA;
50 anni: Franca BARBI, Bruno FRIGERO;
60 anni: Franco GHIGLIONE, Anna Maria OBERTI MAFFEI, Alessandra
PONZIO, Caterina PONZIO.
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13 novembre - Trekking con gli asini (Roero)
Non ho ancora avuto dalla sez. di Cuneo notizie precise circa questa gita
che dovrebbe essere nella zona del Col di Nava con pernottamento in agriturismo.
Purtroppo per motivi di salute io non posso impegnarmi a partecipare. Se
ci sarà un gruppo di persone interessate le metterò in contatto con il coordinatore-
gita di Cuneo.
Laura Reggiani 011388859 3356814056
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21 novembre - Pomeriggio in collina
Spero, per quella data, di essere in condizione di camminare e sto valutando
alcuni brevi itinerari per completare la giornata che inizierà con la
S.Messa al Monte dei Cappuccini. Avrò comunque bisogno dell'aiuto di qualche
amico più in salute di me per suggerimenti e per provare i percorsi. Chi è
disponibile si faccia vivo!!
Laura Reggiani 011388859 3356814056
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PROSSIME SERATE IN SEDE
28 ottobre - IncontroSicilia
È passata l'estate, con le mille avventure di caldo, sole, vento, temporali,
mari e monti, tour abbronzature, relax, ecc. ecc. ma credo che, in tutti i partecipanti
del viaggio in Sicilia, sia rimasto il ricordo di un "bel viaggio", di una
compagnia eccezionale, di luoghi indimenticabili, di succulente prelibatezze,
ecc. ecc..
Per questo vorremmo che il prossimo 28 ottobre ci rincontrassimo nella
Sede della Giovane Montagna per ritrovarci, rivivere i ricordi che, tangibilmente,
gli organizzatori vorranno lasciare offrendo un CD con le migliori fotografie
e un volumetto con le impressioni che ognuno ha voluto esprimere. Il tutto in
un contesto di una "cenetta fredda" (con prodotti piemontesi !!!) che ognuno
vorrà proporre dalle proprie esperienze culinarie (senza volerle confrontare
con le sicule ?)
P e r c u i c i d i a m o a p p u n t a m e n t o a l l e 1 9 , 0 0
d e l 2 8 / 1 0 i n v i a R o s o l i n o P i l o n ° 2 b i s .
L'invito, naturalmente, è esteso anche a tutti i soci della G.M. che vorranno
parteciparvi, ed anche a coloro che non lo sono (ancora !!!!)
a presto !!! Franco
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25 novembre - 21,00 h (non 21,30 h!! siate puntuali!!)
Ricordate le zampogne? E le nenie che riempivano di magia il tempo natalizio
del tempo che fu? Questo e molto altro ci verrà presentato dal gruppo
musicale FILID che con violino, organetto, cornamusa irlandese e altri strumenti
ci proporrà musiche celtiche e natalizie.
Tutto questo sarà preceduto da una cena in compagnia dove avremo
come nostri graditi ospiti i componenti del gruppo musicale.
Il programma sarà quello ormai collaudato:
19,00 h - ritrovo e aperitivo 19,30 h - cena
21,00 h - inizio serata
Prenotazione Obbligatoria della cena entro giovedì 18 novembre; 15 euro
Laura Reggiani
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ATTIVITÀ SVOLTA
17-25 maggio - Sicilia Occidentale e le Isole Egadi
Un anno era passato dal trekking in "Etruria" e attendevamo tutti il prossimo
che avevo suggerito in Sicilia sapendo che costì avremmo trovato delle
cose belle ed interessanti da vedere.
Fin da gennaio ci siamo mossi (Jolanda, Ugo, Laura ed io) a stendere un
programma di massima, farci 2 conti e vedere se stavamo dentro ad una cifra
logica e sensata. Da allora il computer, il telefono e Stefania (la ragazza
dell'Agenzia) sono stati frenetici, e qualcosa si è mosso .Sta di fatto che la
raccolta delle adesioni è finita nel superare le previsioni e così in 45 ci siamo
imbarcati su un aereo che ci ha portati prima a Palermo dove visitammo la
stupenda "Cappella Palatina" nel Palazzo dei Normanni ed al Duomo dove
fummo colpiti dalla facciata ma non dall'interno. Quindi con Roberto, il valido
autista di bus che ci accompagnerà anche nei giorni successivi, siamo approdati
nella pace dell'Hotel Villa Zina a Custonaci per assaporare l'aria di mare e
di monte in quanto circondati dalle Cave di Marmo che caratterizzano la zona
a 4 km dal mare.
Tutto pronto, ed ognuno a rifocillarsi nella sua camera e poi ad assaporare
le specialità sicule che l'ottima cucina dell'hotel ci ha servito ogni sera. Ottimo
inizio? anche se il sole non ci ha ancora scaldate le ossa, ma vento e
nubi ci consigliavano quella giacchetta che avevamo indosso alla partenza da
Torino.
Per soddisfare la nostra voglia di aria, sole, natura e profumi, il primo
giorno ci inoltriamo nella "Riserva dello Zingaro", zona incontaminata e protetta;
in un comodo sentiero tra palme nane, mirti, rosmarini ed una miriade di altre
piante aromatiche, con stupende spiaggette di acciottolato (e acque fredde...
brrrrr) ma con il sole che il vento non ci ha fatto sentire il calore ma ha già
spelacchiato le pelli più delicate. Ricomposto il gruppo verso San Vito la Capo
con l'autista ed alcuni che han preferito le delicatezze della cucina locale, insieme
prendiamo quel "gelato" tanto sospirato (o caffè) che mancava dopo
aver passato una giornata da veri escursionisti.
Il martedì era programmato per la gita in mare e raggiungere le Egadi.
Nell'incertezza del mere-mosso e delle folate di vento, il "buonsenso" ci suggerisce
di non fare scalo a Levanzo ma di proseguire direttamente per Marettimo
in quanto il vento, nel pomeriggio, avrebbe rischiato di compromettere la
traversata. "Evviva le Giacche a Vento" che qui hanno dimostrato tutta la loro
efficacia. Ciononostante una passeggiata per assaporare i profumi dell'isola
l'hanno fatta quasi tutti.
A sera, però, tutti hanno ricuperato le forze alla tavola de "il Pirata" che ci
ha propinato una pasta asciutta e un secondo di pesce da far risuscitare i ?
moribondi.
Il giorno dopo il vento persiste; ma "Noi indomiti" non cambiamo programma
e, quasi tutti, raggiungono l'istmo che collega alla "Torre dei Corsari".
Il tempo però peggiora e convince una buona parte del gruppo a chiedere
soccorso alla barca che ci riporta in paese.
L'interrogativo, ormai, è: cosa ci propinerà stasera il "Pirata"?, e per non
smentirsi, un'altra cena da ricordare!
Giovedì si rientra in "terra ferma" La nave balla un po', ma dopo un
paio d'ore siamo di nuovo a tavola da Angelino ad assaggiare il tipico "cuscus"
trapanese. Per smaltirlo ci portiamo poi ai 750 m di quota di Erice che,
avvolta dalla solita nuvola che fa da "cappello", rispolvera le giacche a vento
per farci capire che l'estate è ancora lontana. Una visita che meriterebbe più
tempo, ma ci sono ancora tante cose da vedere e i souvenir da acquistare.
Venerdì sarà davvero "un altro giorno" perché all'isola di Mozia siamo accompagnati
da una guida che ha stupito tutti per la "verve", la "cultura", la
"simpatia" e la professionalità che ha dimostrato.
Ne siamo stati tutti estasiati e coinvolti dai suoi racconti storici e dalle
poesie recitate che esaltano la "terra sicula". Rimarrà certamente impressa per
sempre come riferimento ad ogni nostra esperienza turistica.
Dopo il "frugale" pic-nic preparato da un valente giovane cuoco, visitiamo
il "Museo delle Saline", tipico con i suoi mulini a vento e le squadrate vasche di
decantazione delle acque marine per la produzione del sale da millenni.
Il dovere cristiano della S.Messa ci porta nel Santuario più caratteristico
di Trapani (che ci ha fatto perdere tutta la caratteristica per una S.Messa interminabile?).
La sera abbiamo avuto il felice incontro con i "conSoci G.M." di Alcamo
venutici a trovare per conoscerci, ed avere un primo contatto dopo aver programmato
le vacanze estive al Chapy di Entrèves.
Domenica. Giornata di estremismi. Il mattino al sito Archeologico di Segesta
con il suo imponente tempio e i resti dell'Anfiteatro e del centro abitato;
mentre, dopo un succulento pranzo in agriturismo, la visita alle zone terremotate
di Poggio Reale e di Gibellina passando tra le stupende vallate del Belice
e gli interminabili vigneti del marsalese e di Salemi.
Ultimo giorno e "sorpresa" !!! Nel paese in cui alloggiavamo, Custonaci,
vi è una grotta nella montagna dove si rinnova ogni anno la celebrazione
del Natale nelle case sistemate e arredate come al tempo, rivivendo
l'atmosfera di Betlemme e della natività.
Il pranzo in una Cava di Tufo dove da centinaia di anni si intagliano i mattoni
per le torri ed i castelli dei Signorotti di varie epoche, con la degustazione
della "ricotta" fatta fresca fresca dai formaggiai che la producono come da tradizione,
prima di avviarci all'Aeroporto di Birgi per il ritorno a Torino che avverrà
in serata.
È stata una "bella esperienza". Si sono viste cose inconsuete, anche se
alcune località erano conosciute da molti. Ma la parte più bella è stata "la
compagnia" di persone eccellenti, simpatiche e piacevoli che ci ha consentito
di godere del viaggio e, per una settimana, dimenticare veramente il mondo di
tutti i giorni. Per questo ringrazio tutti sperando di avervi ancora il prossimo
anno in Sardegna.
Francamente Franco
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Impressioni dal Per-Corso di Alpinismo
Sono passati quasi 5 mesi dalla gita del 2 maggio al Monte Bracco, appuntamento
su roccia inserita nel "Percorso" di alpinismo a cui ho partecipato con
gioia la scorsa primavera.
Il ricordo comincia già dal trasferimento in macchina da Torino, perché
poche volte al giorno d'oggi capita di dover tornare indietro sulla propria strada,
in quanto quella che si intendeva percorrere è blandamente occupata da
un gregge di pecore contromano... Il tutto merito anche degli infallibili sistemi
di navigazione che la tecnologia ci mette a disposizione! Il resto, merito mio.
Molto piacevole durante la giornata è stata la partecipazione alla gita di
un'esperta delegazione della sezione di Genova.
Per alcuni dei torinesi si trattava dei primi passi (in verticale) con le scarpette
strette ai piedi, per me invece, con già alcuni tiri di 5° grado alle spalle, di
un'imbarazzante figura, peggiore dei giustificati neofiti. Ma si sa, l'allenamento
è tutto!
Dopo la dettagliata spiegazione da parte di Sergio di tutto quello che ci
apprestavamo a fare, il "gruppone" si è diviso in due, per approfittare dei diversi
settori di roccia disponibili.
Alla fine sono riuscito ad urlare un paio di volte "Cala!" dopo essere arrivato
in sosta, ma i ricordi più belli sono di sicuro quelli legati allo spirito creato
nel gruppo appena trovato, alla chitarra e al canzoniere genovese, ed ai cori
improvvisati alla base della parete, mentre i più "forti" procedevano sfidandosi
l'uno dopo l'altro ad aprire tutti i tiri più difficili.
Il pomeriggio si è concluso, secondo le mie migliori aspettative, riempiendo
una tavolaccia sulla via del ritorno, mangiando e bevendo allegri e soddisfatti
della giornata trascorsa.
La discussione sul riempimento delle due macchine in rientro ad orari diversi
è ai miei occhi la conferma che il privilegio di potersi confrontare nel modo
in cui è stato fatto appartiene solo a persone che condividono una grossa
stima, rispetto ed amicizia reciproca.
Non mi resta quindi che ringraziare l'organizzazione, i "compagni di corso",
i "genovesi" ed il Cielo per l'indimenticabile, anche a 5 mesi di distanza,
giornata di montagna vissuta.
Piero Pesando
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16 maggio - Rocca Parei
Eccoci alla terza uscita del Percorso di avvicinamento all'Alpinismo. In
programma c'è una giornata da trascorrere su vie di più tiri nella palestra di
Rocca Parei. La giornata è bella e al ritrovo nei dintorni della Rocca, ci ritroviamo
in una ventina di soci, tra cui alcuni amici della sezione di Genova. Dopo
i saluti, e uno scambio culturalculinario (focaccia genovese ancora tiepida!!),
Sergio e Daniele ci radunano, fanno le dovute presentazioni e raccomandazioni
e iniziano a dividerci in cordate di tre persone: un capocordata,
uno un minimo esperto e un partecipante al Percorso (in questo caso il sottoscritto).
Mio capocordata è Giacomo, suo "secondo" è John, della sezione di
Genova. Recuperiamo corde e materiale vario, uno sguardo al libro con le relazioni
e qui incomincio a preoccuparmi!! Premetto che la mia esperienza di
arrampicata si fermava ad alcuni monotiri di 3-3+ e uno in cui c'era un passaggio
di 5, affrontati in occasione della precedente uscita del Percorso, in
quel del Monte Bracco. Sentendo parlare di vie di 5 e 6, cerco di trasmettere a
Giacomo la mia preoccupazione ma Daniele mi rassicura o almeno ci
prova. Zaini in spalla e via verso l'attacco delle vie. Dopo un breve pit-stop
presso la cartina che indica le varie vie, ci salutiamo e ci dividiamo, sparpagliandoci
su tutta la palestra. All'attacco della via prescelta (due tiri di 5-5+) indossiamo i caschi, ci dividiamo i materiali, indossiamo gli imbraghi, ci leghiamo,
calziamo le scarpette (gentilmente prestate da Giacomo a proposito gli
devo ancora pagare una cena) e siamo pronti! Ultimi controlli e raccomandazioni
da parte di Giacomo: si parte! Giacomo attacca assicurato da John;
all'inizio un po' titubante e ancora "freddo", poi più agile e deciso. Mentre sale
mi domando come potrò mai riuscire ad andare su per un lastrone all'apparenza
senza appigli cerco di carpire i primi trucchi del mestiere e di guardare
dove mette mani e piedi. Intanto ripasso con John le manovre di assicurazione
sono sempre più preoccupato di quello che mi aspetta! Giacomo nel
frattempo arriva alla prima sosta, si assicura, si prepara ad assicurarmi tocca
a me! John controlla che sia tutto a posto, mi incita; lo saluto dandogli l'arrivederci
in sosta, mi giro, guardo la parete davanti a me, cerco di rilassarmi e
parto! I primi passi sono molto impacciati, chiedo a Giacomo dove passare,
John dal basso mi consiglia pian pianino mi calmo, mi concentro e finalmente
riesco a vedere i piccoli scalini da sfruttare per i piedi: devo ancora
prendere confidenza con le scarpette e fidarmi della loro capacità di tenuta.
Cerco poi di concentrarmi anche sui movimenti per risparmiare le forze (siamo
solo all'inizio della giornata!). Con "calma" e qualche preghierina, raggiungo
Giacomo (che non ha smesso un attimo di incitarmi); un ultimo sforzo ed eccomi
alla sosta: non è ancora tempo di rilassarsi, prima mi devo assicurare!
Ancora teso cerco di ricordarmi come si fa Giacomo mi aiuta! Assicurato!
Finalmente posso rilassarmi, cercando di mettermi comodo. Uno sguardo attorno:
vedo le altre cordate i cui richiami riecheggiano nella valle; uno sguardo
verso il basso: vedo John che procede alla grande: evidentemente ha studiato
bene i miei passaggi!! Arriva John, bisogna fargli spazio ma fare delle soste
con terrazzi più comodi? Si recupera tutta la corda, la si sistema, tempo di un
breve scambio di impressioni e Giacomo è già pronto per partire per il secondo
tiro. Quando tocca a me, riprendo la concentrazione e parto. Sono già più
"sciolto" e salgo con più sicurezza, fidandomi maggiormente delle scarpette.
Sosta, assicurazione: la mia prima via di due tiri è "conquistata"! Che soddisfazione!!!
Arriva anche John, facciamo un po' di colazione mentre decidiamo
quale via affrontare. Scegliamo, con mia grande preoccupazione ma anche
curiosità, di affrontare una via con passaggi di 6; Giacomo parte all'attacco! Mi
metto il cuore in pace e cerco di studiare bene i passaggi. Tocca a me: parto
con maggiore preoccupazione, ma riprendo subito il controllo; Giacomo e
John mi consigliano sui passaggi e su quali sporgenze sfruttare: che bel lavoro
di squadra!! E' incredibile come l'arrampicare insieme crei quell'unione e
quella collaborazione anche in persone che non si sono mai viste prima: una
gran bella lezione di vita!! Primo tiro concluso, secondo tiro concluso (anche
se con qualche difficoltà su un passaggio delicato...anche per Giacomo). La
sosta è veramente piccola, stringendoci ci stiamo, vediamo la fine della via;
sono stanco (forse più per la tensione che per altro ?) e una spalla mi fa male:
son già molto soddisfatto di quello che sono riuscito a fare. Si torna indietro!
Ora viene la parte divertente: la discesa in corda doppia! Mai fatta in vita
mia e anche qui preoccupazione e curiosità! John parte per primo: cerco di
capire la preparazione e le manovre necessarie! Son ancora più preoccupato!!
Poi lo vedo andare giù tranquillo: non dev'essere poi così brutto!! Arriva il mio
turno: Giacomo mi spiega con calma come ci si prepara, faccio tutto cercando
di capire e ricordarmi come si fa, ultimi controlli e prove che tutto funzioni e ?
via! Buttarsi di schiena nel vuoto non è da tutti i giorni...superato un primo
momento di puro panico, inizio a "divertirmi" bello! Arrivo in sosta: prima discesa
in corda doppia conclusa!! Che giornata!! E giù per altri tre tiri ritorniamo
alla base della parete, mentre incontriamo altre cordate che stanno salendo:
che traffico!!!!! Recuperiamo le corde, liberiamo i piedi dalla morsa delle famigerate
scarpette, mettiamo via un po' di materiale e finalmente si mangia!!!
Altre cordate giungono alla base e iniziamo a scambiare impressioni soprattutto
tra i partecipanti al Percorso. Siamo un po' in ritardo, dobbiamo ritornare al
punto di ritrovo. Ritrovati tutti, Sergio e Daniele tirano le conclusioni della giornata:
sono soddisfatti di come sono andate le cose e del livello dei partecipanti
al Percorso. Una preghiera tutti insieme e ci dirigiamo verso le auto. Un ultimo
saluto (alcuni si fermano a mangiare in piola ?) e si ritorna a casa. Che dire
bellissima giornata grandi soddisfazioni bella esperienza sia di arrampicata
che umana molte le lezioni ricevute una tra tutte: A VOLTE
PER ANDARE AVANTI OCCORRE FARE UN PASSO INDIETRO!!!! Meditate
gente meditate!!!
Giovanni Tenderini
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30 maggio - Picchi del Pagliaio - Traversata Accademica
Non sono neppure le 8 e siamo già sul sentiero. Marciamo con passo
svelto ascoltando i racconti di chi ha effettuato la traversata la settimana precedente.
Nei prati e nel sottobosco soltanto il silenzio e l'umidità lasciata dalla
pioggia dei giorni scorsi.
Ben presto si inizia a sudare. La gita si preannuncia lunga e ad ogni
sguardo verso il cielo grigio aumenta la voglia di tornare indietro. Qualcuno
preferirebbe essere sotto le coperte, qualcun altro in cucina a spiare cosa bolle
in pentola. In cuor mio spero che il tempo ci lasci proseguire: questa è la
prima cresta che affronto arrampicando. Passiamo l'Alpe Ciargiur con la sua
fontana e qualche altra alpe diroccata. Ora il sentiero sale deciso e più in su
intravediamo le rocce della Costa del Pagliaio.
Verso le 9.30 siamo alla base del Picco Orientale e per le 10 tutte le cordate
sono partite. Io mi lego a Daniele che per evitare il sovraffollamento della
via classica si sposta un po' sulla destra per rocce più ripide. "Cominciamo
bene..." penso, ma bastano pochi passi ed il divertimento supera la preoccupazione.
Le difficoltà sono limitate ma arrampicare con gli scarponi è una novità
per quasi tutti i percorsisti. Poco male, su questo terreno ci si abitua in fretta.
In breve siamo in cima al Picco Orientale ed ecco ad attenderci un'altra
novità: un tratto da disarrampicare per scendere in un camino e spostarsi alla
base del Picco Centrale dove riprende la salita. Un po' di cordate sono in attesa
lungo la via più semplice ed anche questa volta Daniele mi propone una
scorciatoia! Fortuna che fra questi massi non vi è quasi nulla di obbligato.
Raggiungiamo la cima del Picco Centrale e scendendo verso quello Occidentale
troviamo un passaggio un po' ostico su placca inclinata che supero
dopo qualche esitazione. Finalmente stiamo per risalire anche il Picco Occidentale
mentre si è levato un po' di vento che ha ripulito il cielo. Un'ultima difficoltà
per affrontare un spigolo poco sotto la cima ed eccoci finalmente in vetta:
sono le 12!
Il panorama è da cartolina anche se qualche nube nasconde i massicci
più distanti. Con l'arrivo delle ultime cordate il gruppo si riunisce e subito riparte
per affrontare la discesa dal Picco Occidentale a tratti resa insidiosa da ripidi
pendii d'erba. Seguendo il sentiero alla base dei Picchi incontriamo il Torrione
Volmann ed un paio di cordate si staccano dal gruppo per affrontarne la
via di salita.
Stanco ma soddisfatto proseguo la discesa, avendo bene in mente la fontana
che ci attende all'Alpe Ciargiur. Abbiamo terminato un'altra tappa del nostro
"percorso" ed aggiunto qualcosa di nuovo al bagaglio di esperienze alpinistiche.
Chissà se fra qualche tempo tornerò per ripetere la via da primo?
Luca Di Punzio
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10-11 luglio - Ciamarella
Dopo un sabato mattina passato a riordinare un po' casa e fare la spesa,
ci si può concedere solo il tempo per un pranzo frugale e poi via, si corre
all'appuntamento con la GM! Sarà una gita significativa: l'ultima uscita del
"Percorso" di alpinismo! Ed è per questa ragione che si è scelta una meta particolarmente
simbolica per noi torinesi: la Ciamarella (3676 m), la vetta più alta
delle Valli di Lanzo).
Purtroppo non basta arrivare al Pian della Mussa per sfuggire al caldo
estivo, che ci accompagna per tutta la salita fino al Rifugio Gastaldi. È lì che
finalmente si sente la vera aria di montagna: il sole che va a nascondersi lentamente
dietro le montagne; il freddo che, delicato, inizia a farsi sentire, ma
senza mai creare disagio. Dopo cena (sempre abbondante e succulenta!) c'è
ancora il tempo per fare un giro attorno al rifugio, per scherzare arrampicando
su dei massi poco più alti di 1,5 m (come se fossero vette ambite e prestigiose),
per fare qualche foto sotto la targa dedicata al grande Sigismondi (con noi
in gruppo c'è anche una sua pronipote!). Si guarda le vetta che ci attende il
giorno dopo (facile e tranquilla, ma comunque estremamente elegante ed imponente).
La giornata di domenica si svolge nel migliore dei modi: si sale su una
lunga pietraia iniziale, si attraversa un pendio di neve e si seguono le tracce
fino in vetta. Purtroppo, arrivati in vetta, non possiamo goderci il panorama
poiché uno strato di dense nubi avvolge ormai tutta la cima. Sul sentiero verso
il rifugio incontriamo Daniele e Marta che ci son venuti in contro ad accoglierci
(purtroppo avevano dovuto rinunciare alla gita per portare le provviste estive al
Reviglio). Entusiasti della gita (in fondo le nuvole, sebbene non ci abbiano
permesso di godere il panorama, ci hanno riparato da un caldo che, altrimenti,
sarebbe stato insopportabile), ci concediamo ancora il tempo per uno spuntino
al Gastaldi, prima di ripercorrere il sentiero salito il giorno prima. Lungo la discesa c'è il tempo per fare un primo bilancio del "Percorso" di alpinismo: ottimo!
Certamente non è stato perfetto, a volte ci sono state delle incomprensioni,
sono stati necessari dei piccoli "richiami all'ordine", ma proprio questi hanno
permesso a tutti di crescere ed imparare (sbagliando si impara! E l'unico
modo per non sbagliare è? non fare niente... per cui, meglio sbagliare!). Ci
sono voluti quattro anni di tempo prima che la sezione di Torino rinvitasse i
propri soci a delle uscite studiate appositamente per avvicinarli al "fare montagna"
(quattro anni fa ci si era dedicati all'arrampicata) e come allora, il mio
giudizio sull'operato è estremamente positivo! Non è forse uno degli scopi
principali della GM il guidare le persone ad un "particolare" modo di andare e
vivere la montagna?!?
Colgo l'occasione per ringraziare di cuore tutti quelli che hanno preso
parte al "Percorso" e specialmente chi, spesso con non pochi sacrifici, ha organizzato
tutti gli incontri e le uscite!
Nicola Pesando
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30 maggio - Gita al Mulino del Val di Forno Canavese
Pochi ma ottimi. Ci siamo ritrovati in 8 a Busano, presso la casa degli
amici Laura ed Enrico Prinetto, per la gita al mulino del Val, che si era dovuta
rinviare a causa del maltempo.
A Levone ammiriamo la torre del ricetto e la parrocchiale. Enrico ci spiega
che questo piccolo ma grazioso centro ha origini romane; lo testimoniano le
10 stele funerarie rinvenute sul territorio. Il nostro cicerone Enrico ci illustra poi
brevemente la storia di questo paese che, nel corso dei secoli, è passato sotto
i Valperga, i Marchesi del Monferrato, la dominazione di Casale ed infine dei
Savoia. Nel medioevo era infestato dalle streghe, due delle quali sono state
condannate al rogo nel 1474. Caratteristica attività di Levone è stata la lavorazione
e lo smercio delle stoviglie di terracotta.
Giunti alla chiesetta di S. Antonio, abbiamo ammirato in facciata un affresco
che riproduce la Sindone. Poco più avanti, un gentile ottantaseienne contattato
da Enrico, ci ha aperto le porte di un mulino ad acqua del 1500 ancora
oggi funzionante (per uso familiare).
Abbiamo poi iniziato la salita attraversando piacevoli boschetti ed ammirando
stupendi vigneti ben curati ed irrigati, che incredibilmente non avevano
un filo d'erba. Dopo circa due ore, fortunatamente a cielo coperto ma senza
pioggia, siamo giunti sul cucuzzolo dominato dal mulino del Val. Si tratta di
una costruzione del 1969 perfettamente funzionante, con 4 pale di circa 13
metri cad., all'interno del quale è stata realizzata una graziosissima abitazione,
con i locali distribuiti su tre piani; il quarto è occupato dal meccanismo.
Commuovente è la sua storia poiché il mulino è stato fatto costruire dai
coniugi Val, per ricordare il loro figlio Giuseppe, ventenne, morto in un incidente
stradale.
Poiché eravamo dei raccomandati, abbiamo poi avuto la gioia di consumare
il nostro pranzetto all'interno del mulino, accolti da un generoso e simpatico
Erik, salito su apposta per noi.
Pensate che ha voluto a tutti costi prepararci una pastasciutta e ci ha pure
offerto il vino ed il caffè.
Così affettuosamente accolti e rifocillati, dopo aver salutato anche mamma
Val che nel frattempo ci aveva raggiunti, abbiamo ripreso serenamente la
via del ritorno, accompagnati da un po' di sole.
Grazie di cuore a Laura ed Enrico che hanno voluto guidarci alla scoperta
di queste realtà vicine, facendoci trascorrere una giornata assai interessante e
piacevole.
Olga
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23 maggio - Monte Soglio
Il giorno prestabilito all'ora convenuta la fantastica truppa di ragazzi (ben
5!!!) accompagnati dai genitori si presenta all'appuntamento per la mitica salita
del monte Soglio. Arrivati in auto ad Alpette proseguiamo per lo spiazzo da cui
parte il tracciato. L'energia scarseggia anche se alcune promesse da parte dei
genitori ci tirano un po' su il morale?(vecchi trucchi..).
Come aperitivo prendiamo possesso di un masso situato nel parcheggio;
poi ci tocca proprio partire con la camminata, che si snoda in un bel bosco.
Giungiamo quindi su un dosso panoramico, che ci consente di vedere quanta
strada ancora ci attenda. Il posto viene comunque individuato come campo da
rugby per il ritorno.
Dopo una breve sosta alla cappella a S. Bernardo di Mares, proseguiamo
ancora lungo la cresta, fino ad alcune grange un po' diroccate e battute dal
vento, dove per fortuna troviamo l'acqua. Vorrei, anzi vorremmo fermarci qua,
ma i genitori inflessibili ci spronano a proseguire per l'ultimo tratto, che è anche
il più ripido.
Finalmente il pendio spiana e siamo in punta, per la verità molto affollata.
Vicino alla croce c'è una campanella, che ciascuno di noi provvede a far tintinnare
sonoramente come per dire: finalmente siamo arrivati!!!
Ecco il lauto e meritato pranzo, con i consueti scambi interfamigliari di
prelibatezze; nonostante siamo in pochi, dagli zaini escono ben due torte (ad
una delle due ho collaborato anche io!!)
È l'ora dei giochi, ci sparpagliamo intorno costruendo armi e piccoli fortini,
mentre i grandi dormono....(che novità). La discesa, bella ma lunga, viene interrotta
per dar spazio all'allenamento di rugby, visti i primi tiri c'è ancora molto
da fare?
Finalmente raggiungiamo le auto, un po' cotti ma contenti, alla prossima!
Ilaria Valle
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6 giugno - Sentiero dei ciclamini
Carissimi, torno proprio oggi, da una gita molto bella e poco impegnativa,
che ho fatto con i miei amici di Torino. Sono stato in Val Maira, valle che conoscevo già perché vi ho soggiornato in due diverse occasioni e in differenti
stagioni.
L'escursione è stata proposta da Sabina e Tino, che lungo il cammino, ci
hanno raccontato le vicissitudini di questa parte della vallata a causa di un incendio
doloso di qualche anno fa, ma che a vedere oggi, si è molto ben ripresa,
con una vegetazione rigogliosa che ha coperto le ferite lungo i costoni della
montagna. Il sentiero è stato poi arricchito con tabelloni e cartelli esplicativi
dei lavori e delle piante presenti sul terreno.
Torniamo al sentiero. Il percorso inizia a margine di un muretto di cinta
della locanda nel paese di Bedale Macra, che fa anche da posto tappa. La
giornata, ci spiegano Sabina e Tino, non sarà impegnativa, possiamo quindi,
avere un passo tranquillo e gustarci il paesaggio, tra antiche frazioni e cappelle
sparse qua e là.
Con noi, per coincidenze di calendari sezionali, c'è la sezione di Pinerolo.
Iniziamo il cammino assieme ma siamo destinati a separarci all'inizio del tratto
orizzontale che chiude l'anello poiché il loro programma della giornata è diverso
dal nostro.
Finita la salita, iniziamo il tratto orizzontale ed in piano che ci permette di
godere del paesaggio. Arriva mezzogiorno ed è il momento per mangiare. Ci
fermiamo ad un paese dove possiamo usufruire anche di acqua corrente e riposarci.
La via del ritorno ci porta ad una chiesetta molto bella e ben tenuta ed al
paese di partenza del sentiero. Una piccola discesa e ripieghiamo a sinistra
per tornare sul cammino della mattinata e ritornare alla locanda dove ci rilassiamo
al bar bevendo una birra e mangiando un gelato.
Grazie a Sabina e Argentino che hanno proposto una giornata rilassante.
Eugenio Gianotti
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12-13 giugno - Trekking con gli asini - Diamo la parola ai più piccoli
È stato bello perché c'erano gli asini con noi ed i bambini, a turno, sono saliti
in groppa. A me piaceva di più Elvis ma sono salita anche sopra Romeo e
Scubidù. Elvis era il più piccolo e il più bravo: gli altri due volevano mangiargli
la cosa.
Valentina 4 anni
Dopo aver camminato tutto il giorno Luciano ha acceso un fuoco all'aperto per
cuocere la polenta e quando è stato buio ha acceso anche tante fiaccole.
Noi piccoli ci divertivamo a spegnerle con le foglie grandi. Tanti hanno dormito
sul fieno, io e la mia famiglia in tenda.
Al mattino dopo ha fatto scalda il latte sul fuoco e i ragazzi più grandi mangiavano
uova fritte e formaggio fritto. Poi siamo saliti in mezzo ai fiori fino in
punta alla montagna e nonna, con il suo male al ginocchio, è tornata con il
fuoristrada.
La gita è stata molto lunga ma ci siamo divertiti tanto. Alla sera i genitori
erano più stanchi di noi.
Lorenzo 7 anni
Gli asini erano morbidi e grandi e io avevo un po' paura, poi Lorenzo si è seduto
dietro a me e mi abbracciava stretto stretto.
Paolo 2 anni e mezzo
Al mattino, prima di partire, siamo andati al recinto per vedere un asinello nato
da appena un'ora: stava vicini alla mamma e non sapeva tanto camminare.
Luciano ci ha detto che accompagnare un asino tenendolo con la corda si
dice "condurre". Durante la salita mi ha permesso di condurre Elvis. Alla sera,
guardando le stelle, mamma ci ha fatto una sorpresa: ci ha detto ci ha
detto che presto arriverà un fratellino o una sorellina che ora è piccolo piccolo
nella sua pancia. Io l'ho detto a tutti ed ero molto felice.
Silvia 6 anni
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17-18 luglio - Mont Brulè
Una splendida gita in ambiente di alta montagna: questa è la sintesi della
gita del 17-18 Luglio al Mont Brulè. Poco prima di pranzo del sabato ci troviamo
in tre, Daniele Marta e io, al ritrovo di p.za Rebaudengo: "pochi ma buoni"
si userebbe dire per caricarsi un po.... Le previsioni meteo dicono "rovesci dalle
17 circa fino a sera" per cui sotto un cielo grigio ma non minaccioso procediamo
spediti nel lungo lago di Place Moulin e poi nella salita al rifugio Nacamuli.
Missione compiuta e durante la cena assistiamo comodamente seduti nel refettorio
a pioggia e grandine insieme a una dozzina di altri ospiti. Durante la
notte un vento gelido e impetuoso scuote i serramenti del rifugio e spazza ogni
nuvola: la giornata è splendida ma aspettiamo un'ora prima di partire perché il
vento è troppo forte. Ci avviamo dopo 2 cordate e per fortuna il vento cala di
intensità consentendoci una buona progressione; la neve indurita consente
un'ottima presa dei ramponi dal col Collon in poi. Passata la p.ta Kurz, dopo
aver attraversato un curioso crepaccio "sotto cresta", proseguiamo alla volta
del Mont Brulè dove arriviamo in circa 3 ore e mezza dal rifugio. Il panorama
grazie all'aria tersa e luminosa è grandioso (lo era già dalla Kurz) con Cervino,
Dent D'Herens e Grandes Murailles a est, Grivola e Gran Paradiso a sud e a
ovest Grand Combin e gruppo del Bianco.
Breve spuntino e foto, poi discesa con qualche cautela per un tratto di
ghiaccio affiorante. Al rifugio, dove sono arrivati numerosi escursionisti, ci
concediamo una bella pausa al sole e poi ripartiamo per il rientro con il lungolago
che al ritorno sembra infinito.
Un grazie particolare a Daniele che con la sua tenacia all'ultimo mi ha
convinto a partecipare a questa gita splendida.
Guido Valle
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1-8 agosto - Settimana escursionistica a Prati di Tivo
Erano anni che desideravo conoscere le montagne dell'Abruzzo e quando
ho sentito che la commissione centrale avrebbe organizzato proprio lì la
settimana di formazione per i futuri accompagnatori delle gite, mi sono organizzato
le ferie perché fossero proprio in quel periodo. Il viaggio, certo, non era
dei più corti per noi, ma gli amici che avrei ritrovato e le montagne che avrei
"respirato", ripagavano tutta la fatica.
Luciano, presente sul posto molto presto, accoglie con un grande sorriso
sull'uscio dell'albergo i partecipanti in arrivo. Trovare parcheggio è quasi
un'impresa a causa di una festa in corso. Luciano ci assicura che è solo per
oggi il gran trambusto e che da domani la piazza tornerà alla normalità. Siamo
alloggiati in un bell'albergo, il Gran Sasso 3, con camere accoglienti. A cena ci
siamo tutti e cominciamo a contarcela un po' su cosa abbiamo fatto in questo
anno. Alla fine del dolce, Luciano e Lorenzo, ci illustrano il programma della
settimana e le gite che avevano programmato di fare, tempo permettendo.
Sono in programma due ferrate, una al Corno Piccolo ed una al Corno Grande.
Non sono salite impegnative come le nostre e sarà, quindi, l'occasione di
imparare qualche nozione in più su come condurre un gruppo su un sentiero
più impegnativo e come usare i nodi per legare un gruppo.
I sentieri, poco segnalati, ci hanno impegnato nella ricerca della giusta direzione,
facendoci percorrere, a volte, la strada della discesa per quella di salita.
Anche se avremmo voluto fare giri ad anello, a volte il ripercorrere la stessa
strada, con qualche piccola variazione, ci ha fatto ammirare posti favolosi in
questo angolo d'Italia. Il sentiero delle "Cento fontane", ad esempio, ti fa
camminare in un fitto bosco e costeggiando a tratti, cascate e corsi d'acqua
che scorrono su pietra liscia per centinaia di metri.
Di rifugi ne ho conosciuti tanti, ma come il Franchetti no. Transito obbligatorio
per raggiungere le cime del Corno Grande e Corno Piccolo, a causa delle
variazioni meteorologiche che ci hanno fatto cambiare spesso le mete, lo abbiamo
frequentato per tre giorni di fila, presentandoci puntuali alle 8,30 alla
ovovia che ci portava in quota per iniziare il sentiero verso il rifugio.
Il Gran Sasso è un gran bel luogo, di ampio respiro, con le montagne che
si ergono su distese di prati. Così vicino al mare da vederlo ad occhio nudo in
una bella giornata di sole, ma così lontano da poterselo godere in giornata.
Un grazie lo rivolgo a Lorenzo e Luciano, che ci hanno sopportato nelle
nostre continue e bizzarre richieste e a tutti i partecipanti della settimana con
cui ho condiviso bellissimi momenti.
Eugenio Gianotti
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4-11 Luglio - Chapy Ragazzi 2010
Per il terzo anno consecutivo, i nostri ragazzi si sono ritrovati al rifugio
Reviglio per un'intensa settimana di vacanza, accuditi come sempre da alcuni
genitori, dai nonni Franca e Cesare e da Laura che, nonostante la gamba infortunata
e dolorante, ha fornito il suo insostituibile contributo alla gestione del
soggiorno. Gestione che quest'anno era complicata dalla presenza, a partire
da metà settimana, di un gruppo di studenti e professori del corso di laurea in
Scienze della Terra. Così da mercoledì l'autogestione si è mischiata alla gestione ordinaria, Carmen ha cucinato per tutti e la settimana è proseguita in un
clima di allegro disordine e grande collaborazione.
Ringrazio ancora una volta tutti i partecipanti e lascio la parola a Francesca
per il resoconto della settimana vista dalla parte dei ragazzi....
Mariateresa
ccoci di nuovo qui, un'altra settimana insieme in questo magico chalet di
montagna, dove è stato già dimostrato più e più volte, che tutto è possibile.
È bello accorgersi, quando si arriva, che non è cambiato assolutamente
nulla dall'anno prima. Le serrande delle finestre sulla facciata principale sono
sempre aperte, con magliette appese ad asciugare e qualche persona affacciata
a godersi il panorama. Insomma, si crede che il programma, le gite e il
cibo siano sempre gli stessi? ma chi lo pensa si sbaglia di grosso?
Infatti il giorno dopo al nostro arrivo ci rechiamo di prima mattina al Pavillon,
che si può ammirare dal nostro amato rifugio. Non fatevi ingannare, sembra
vicino, ma se percorrete il sentiero, vi accorgete che è solo uno strano e
insolito effetto ottico? Dopo una serie di lamentele e pause-merenda-riposo
da parte di noi giovani, arriviamo e ad accoglierci c'è un? minuscolo laghetto
paludoso. Ma i ragazzi, senza indugiare, infilano i piedi, appena tolti dagli
scarponi, nell'acqua? diciamo non proprio limpida e pulita. Dopo il pranzo ci
rechiamo al giardino botanico poco sopra e ci fermiamo ad ammirare i vari tipi
di piante e fiori che si possono trovare nelle vaste zone montane.
Il mercoledì i grandi, mai stanchi di infliggerci gite lunghe e faticose, decidono
di andare al Rifugio Deffeyes. Partiamo di buona mattina e, per recarci
alla partenza, dobbiamo prendere le macchine. Il tempo non sembra bello, ma
si rivela presto tutto il contrario. Il sole è cocente sulle nostre teste e la camminata
anche se non difficile, è eterna. Il caldo aumenta la stanchezza, ma a
sollevare il morale ci sono musica, chiacchiere e pettegolezzi in compagnia.
Ad aggiunta di questo, ci sono le "perle di saggezza" di Gianni che, molte volte,
non si rivelano proprio tali?! Arrivati finalmente a destinazione, iniziamo ad
acchiappare le ranocchie e a salvarle da dei ragazzi che non hanno niente di
meglio da fare che volerle lapidare. Dopo una serie di insulti e minacce da parte
nostra, finalmente se ne vanno e possiamo goderci gli anfibi in santa pace.
Per il ritorno costeggiamo il monte e alcuni di noi vanno a visitare ulteriori laghi,
mentre altri si limitano ad iniziare a tornare verso i veicoli. Al nostro arrivo,
verso le sette, a Chapy c'è una sorpresa: sono arrivati i geologi che staranno
con noi fino al nostro rientro a casa e oltre?
Il venerdì ci alziamo speranzosi che i grandi abbiano scelto, come abbiamo
richiesto, una gita corta e semplice. Era scontato però che gli adulti capissero
l'inverso: lunga e piuttosto difficile. Lancebranlette, in Francia, è la nostra
meta. Ci attende un tortuoso sentiero in compagnia di innumerevoli marmotte,
una maledettissima pietraia e di nuovo un tortuoso sentiero, fino ad arrivare
in punta, 2927 metri di altitudine con una vista spettacolarmente bella.
Dopo aver consumato la focaccia della cuoca Carmen, decidiamo di iniziare a
scendere, in modo da pranzare con più sicurezza e tranquillità. Stabiliamo,
appena finita la pietraia, di discendere da una lingua di neve sciando? peccato
che al posto degli sci avessimo gli scarponi. Prima di pranzo (?piccoli? e
grandi) vogliamo fare delle discese catapultandoci come dei pazzi giù dal ripido
nevaio. Dopo il pranzo ci intratteniamo con una scatenata (e alquanto scorretta
da parte degli adulti) battaglia a palle di neve. Alla fine della gita ci ritroviamo
(soprattutto noi giovani) zuppi fino al midollo, ma, nonostante la fatica,
contenti di essere arrivati in quel posto e con la consapevolezza che non tutti i
ragazzi giocano con la neve a luglio?
Ci sarebbero un miliardo di cose da raccontare, ma non basterebbe tutta
la carta del mondo per descriverle tutte. Non ci sono parole per descrivere
esattamente cosa provo quando, per la prima volta tutti gli anni, percorro quella
strada che separa il parcheggio dal rifugio, carica di valigie e borse. Perché,
anche se magari sono quella che si lamenta di più e si adatta di meno alle situazioni,
mi rendo conto che è un momento di crescita personale e di arricchimento
del proprio bagaglio culturale (per esempio sono riuscita ad imparare
come si spazza per terra!!). Ora dico un ENORME grazie a tutte le persone
che mi hanno insegnato qualcosa, parlato, consolato, fatto ridere, fatto piangere,
arrabbiare anche? perché tutte queste persone mi hanno fatto crescere e
mi hanno aiutato a capire chi e che tipo di persona voglio essere.
Francesca
P.S. per saperne di più, attendete con ansia l'uscita del DVD?
Regia: Gianni Antonucci
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APERTURA ESTIVA NATALE REVIGLIO - 11 luglio-29 agosto 2010
Si è conclusa un'altra stagione di apertura del Natale Reviglio.
Il bilancio è complessivamente molto positivo.
I turni (tranne una settimana a luglio con solo 12 persone) sono stati molto
frequentati, con presenze variabili da 25 a 40.
Abbiamo ospitato la settimana delle famiglie, un gruppo di geologi
dell'Università di Torino, gruppi delle sezioni di Venezia, Modena, Pinerolo,
della sottosezione di Alcamo e tanti soci che hanno trascorso le vacanze allo
Chapy.
Come ogni anno il buon funzionamento della Casa è stato possibile grazie
all'impegno ed il lavoro della cuoca Carmen, dell'aiuto-cuoca Monica e di tutti i
Direttori di turno.
Il lavoro dei Direttori è indispensabile; senza di loro non sarebbe possibile
l'apertura, perché la convivenza di tanti soci da sezioni diverse, che non si conoscono
e che magari soggiornano per la prima volta al Reviglio, ha bisogno
di una persona di riferimento per tutte le necessità.
Inoltre le incombenze burocratiche richiedono precisione e puntualità.
Per questo ci tengo a ringraziarli ufficialmente ed a stimolare altri soci di Torino
a dare la loro disponibilità per gestire un turno la prossima stagione: si tratta
di un servizio importante per la nostra Sezione, impegnativo ma gratificante!
I buoni risultati di quest'anno ci danno serenità per affrontare l'importante traguardo
che abbiamo progettato: il rifacimento dei bagni.
Come da programma, il 6 settembre, l'impresa incaricata dei lavori ha iniziato
la demolizione.
Nelle settimane successive sono stati fatti i nuovi impianti idraulici che consentiranno
di avere l'acqua calda non solo nelle docce ma anche nei lavabi e,
grazie al bollitore posizionato in cantina, senza i problemi di carenza di acqua
calda che i vecchi boiler elettrici avevano. La disposizione dei bagni sarà leggermente
modificata, per inserire alcuni sanitari in più (bidet e docce). A completamento
dell'impianto sarà a breve interrato nel prato il serbatoio per il gas
che alimenterà la cucina ed il bollitore. La fase finale dei lavori prevede, ovviamente,
il posizionamento delle piastrelle e la tinteggiatura. Se tutto procederà
senza intoppi, si prevede di terminare verso la metà di ottobre.
Successivamente dovremo organizzare una nutrita "spedizione" allo Chapy
per provvedere ad un'approfondita pulizia ed alla chiusura invernale.
Fin da ora vi chiedo di segnalare la vostra disponibilità; appena decisa la data verrà
diffusa la comunicazione tra i soci.
A conclusione di queste notizie non si può trascurare il discorso economico.
I primi pagamenti degli acconti sono già stati effettuati; nel mese di ottobre ce
ne saranno altri. I saldi, sia all'impresa che ai fornitori, dovranno essere versati
entro novembre.
Come è ben noto a tutti i soci, le finanze della Sezione sono in grado di coprire
in buona parte le spese (anche grazie al contributo della Sottoscrizione); per il
resto utilizzeremo il prestito che ci è stato accordato dalla Presidenza Centrale.
A questo proposito l'impegno della Sezione dovrà essere indirizzato ad avere,
nei prossimi anni, una buona partecipazione ai turni estivi (come quest'anno o
magari anche meglio), in modo da poter provvedere, nei tempi stabiliti, alla restituzione
del prestito.
La Sottoscrizione, come già segnalato nel precedente Notiziario, resterà
aperta fino a fine anno, ma mi sento anche di sollecitare tutti i soci a dare
il loro contributo usufruendo della nostra Casa, facendola conoscere
agli amici, segnalando alla Commissione Reviglio o alla Presidenza
gruppi e associazioni interessati ad usufruirne, anche in autogestione.
Con il contributo di tutti riusciremo a concludere con successo questo bel progetto,
che renderà il Reviglio più accogliente e confortevole.
Grazie a tutti coloro che hanno contribuito alla Sottoscrizione ed a chi collabora e
collaborerà con il suo lavoro e la sua disponibilità.
Daniele Cardellino Commissione Reviglio
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SERATE IN SEDE
Giovedì 13 maggio - Serata Kenya
Claudia e Stefano ci hanno presentato in una bella serata la preparazione
dl loro prossimo viaggio: suggestive riprese in Asia Minore ed Africa per
raggiungere il Kenya.
Dopo alcune inquadrature inerenti il loro nuovo veicolo, al momento in fase
di completamento per i terreni africani, si sono avvalsi di precedenti viaggi,
con altri veicoli locali, per illustrare gli ambienti ed i terreni del percorso.
È stato affascinante vedere nuove vegetazioni, animali esotici, foreste
lussureggianti, mentre abbiamo vissuto momenti emozionanti in guadi precari,
in piste fangose e scivolose, sotto cieli talvolta plumbei, talaltra luminosi.
Un vero grazie ai nostri amici per la serata esotica, con una speranza:
che ci possano ancora regalare tante altre sequenze così belle.
Ettore Briccarello
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Giovedì 10 giugno - Serata di Canti e Poesie
Anche quest'anno, la serata conclusiva prima delle vacanze estive, si è
svolta senza pause in una piacevolissima atmosfera di collaborazione e di
amicizia. Sottolineo senza pause perché anche l'ottima cena (un applauso alle
cuoche) che ha preceduto le varie esibizioni artistiche, si è svolta con perfetta
organizzazione, dall'aperitivo al caffè. Dopo aver appagato il senso del gusto,
eravamo tutti pronti a soddisfare quello dell'udito: la corale, con la direzione
musicale e tecnica dei Risatti, ha egregiamente intervallato, con il sempre più
vasto repertorio, le belle poesie piemontesi di Beppe Sinchetto, la filastrocca
di Olga, autrice e cantante, narrante le esperienze, le opportunità e le bellezze
offerte dallo Chapy nella stagione invernale oltre che estiva, gli aneddoti
umano-umoristici interpretati pittorescamente da Franco sulla sua terra natia,
ed infine l'apprezzatissimo contributo di Renato per il suono dell'armonica.
Bella serata, un grazie di cuore ai vari protagonisti, ed ancora buone vacanze.
Alberto Bonino
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Giovedì 10 giugno - Serata di Canti e Poesie
Giovedì 10 giugno, con allegria ed un'ottima partecipazione di gente, ci
siamo trovati per l'ultima serata, prima delle vacanze.
È andato tutto bene, a partire dagli aperitivi, stuzzichini, e una deliziosa
cenetta. A tale proposito merita un grosso plauso l'infaticabile Laura che, come
sempre, si è prodigata molto (nonostante le stampelle, ed un ginocchio "sifolino").
La Corale poi ci ha allietati con i suoi bei cori, ed il Poeta Beppe Sinchetto
ci ha reso partecipi delle sue poesie in piemontese, recitate con brio. Come
"ciliegina finale sulla torta" Olga ci ha cantato una sua creazione poetica.
Paola Bertoldi
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VITA SEZIONALE
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