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Notiziario Sezione di Torino Ottobre 2014



ATTENZIONE: Nel testo seguente sono state riportate soltanto le parti del notiziario interessanti
al fine delle ricerche, il contenuto completo, nel formato originale, può essere consultato scaricando
il notiziario in formato pdf cliccando sull'immagine a lato.







ATTIVITÀ PREVISTA


   23 novembre - S. Messa al Monte dei Cappuccini


Alle 09,30 h di domenica 23 novembre ci troveremo al Santuario di
Santa Maria del Monte, o Monte dei Cappuccini, per il consueto incontro
annuale. Ci sarà la Santa Messa in suffragio dei soci defunti che come
l'anno passato sarà celebrata nella chiesa. Al termine ci ritroveremo per
festeggiare i soci a noi fedeli da 20, 60 e 70 anni, e cioè:
20 anni: Gabriella BEZZE, Stefania REIMONDO;
60 anni: Lina TORTI CAUDA
70 anni: Bruno BARRA, Faustina ROSSETTI CASTELLI.

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   19 ottobre - Col Bione (EB)


Loc. di partenza........ : colle Braida
In principio avevo pensato ad una passeggiata tra i boschi autunnali, tra
colori castagne e funghi.
Visto il successo delle attività di arrampicata tra i bimbi (anche piccolissimi)
si può pensare di accorciare la camminata per aver tempo di fare
due vie sulle roccette sul colle. Si deciderà in base ai partecipanti, non
escludo la possibilità di fare 2 gruppi e ritrovarsi alla cappelletta all'ora di
pranzo!!
Ritrovo.................... : uscita di Almese ore 09,30
Mezzo di trasporto.... : Auto proprie
Coordinatore ............ : Dario FRANCO cell: 331-8126912

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   9 novembre 2013 - Colli e lago di Arignano (E)


Loc. di partenza........ : Arignano - piazza del paese
Dislivello.................. : 80 m
Tempo di percorrenza : 2 ore circa (volendo la gita può essere allungata)
Difficoltà ................. : nessuna
Descrizione: Dalla piazza del paese ci si dirige verso la chiesa parrocchiale,
si costeggia il muraglione del castello quattrocentesco e si sale su un
colle da cui si gode un ampio panorama sul lago e sulle colline circostanti.
Si cammina poi per i boschi fino alla cascina Calcinera (nome derivato
da cave di calce non più in uso) e si arriva al lago che si costeggia fino
alla diga di terra eretta nel 1839. Il lago ora è di ridotte dimensioni rispetto
al bacino originario ma è interessante e ricco di avifauna. Volendo
si può proseguire fino alla chiesetta della Madonna del Pilone nota come
"Gesia "d la Madonin-a" edificata verso l'anno 1700 sul luogo di un preesistente
antico pilone. Questa passeggiata è adatta anche alle famiglie
con bambini.
P.S. Per chi lo desidera è possibile un Aperi-Pranzo per 6 / 7 euro presso
un bar-trattoria di Arignano
Equipaggiamento ...... : Escursionistico
Ritrovo.................... : P. Bernini ore 08,30
Mezzo di trasporto.... : auto proprie
Coordinatore gita...... : Laura REGGIANI tel. 011 388859 / 335
6814056

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   16 novembre - Gita di chiusura - Lago d'Orta


Quest'anno la Gita di chiusura di domenica 16 novembre porterà i soci al
Lago d'Orta con la visita alle 24 Cappelle del Sacro Monte, l'Isola di San
Giulio ed il grazioso paesino di Orta tra il verde intenso dei boschi e la
serena distensione dei luoghi. Se sarà possibile faremo un'escursione alla
Madonna del Sasso, celebre storicamente e caratteristica per la posizione
panoramica. Sarà organizzato il pullman in base al raggiungimento di
un numero minimo di soci iscritti, il ritrovo e l'ora saranno fissati nel foglio
gita in sede al più presto.
Coordinatore di gita .. : Franco MARCHISIO

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   14 dicembre - Madonna del Cotolivier (2105 m) (SA)


Località di partenza... : Beaulard (Oulx, TO) 1174 m
Dislivello in salita...... : 931 m
Tempo di salita......... : 2,30 h
Descrizione: La meta definitiva della gita sarà scelta in base alle capacità
dei partecipanti e alle condizioni di innevamento. Una buona meta per inizio stagione è la Madonna del Cotolivier che può avere partenza nei
pressi del campeggio all'inizio del paese di Beaulard, oppure da Chateaux
Beaulard se è possibile salire in auto fino lì.
Dal paese si segue inizialmente la strada che sale verso Chateaux, quindi
la si lascia seguendo il vallone sulla destra costeggiando il torrente sulla
sinistra orografica; si percorre il tracciato di una mulattiera, inizialmente
poco pendente quindi via via più ripida, fino ad arrivare agli ampi prati in
vista del piccolo borgo di Chateaux, che si supera lasciandolo sulla sinistra.
Si raggiunge quindi il posteggio del paese, che si oltrepassa seguendo
una strada in piano per qualche centinaio di metri fino ad oltrepassare un
ponte; si lascia a questo punto la strada per salire gli ampi prati sulla destra.
Si continua a salire inoltrandosi nei boschi alternati a prati, inizialmente
lungo il tracciato di una mulattiera e quindi senza un itinerario definito,
tenendosi prevalentemente sulla sinistra.
Si raggiunge così una cresta in parte delimitata da una staccionata, che
si segue verso sinistra fino a raggiungere la cappellina della Madonna del
Cotolivier.
Ritrovo di partenza.... : Uscita A32 Avigliana Ovest ore 7,30
Mezzo di trasporto.... : auto private
Coordinatore di gita .. : Guido VALLE tel. 011 952486
cell. 329 2305458

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   Settimana bianca al Reviglio - 28 dicembre 2014-4 gennaio 2015


Il 2014 è stato un anno speciale!
Gli appuntamenti del Centenario ci hanno fatto riscoprire la bellezza di
andare in montagna insieme e fatto conoscere amici di altre Sezioni.
Che ne dite, quindi, di concluderlo nel fantastico scenario del Reviglio,
per iniziare il 2015 nel modo migliore?
Il Reviglio sarà aperto da domenica 28 dicembre a domenica 4 gennaio.
Neve, sole, gite o relax l'importante sarà iniziare bene, in compagnia
ed amicizia.
Per informazioni ed iscrizioni rivolgersi entro giovedì 11 dicembre a:
Daniele CARDELLINO tel: 011 8120681 - 366 3247130
daniele.cardellino@tin.it
Oppure in sede tel: 011747978 natalereviglio@gmail.com
La ricettività invernale è limitata a 35 posti, quindi ...... affrettatevi.

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PROSSIME SERATE IN SEDE


   Giovedì 30 0ttobre alle 21,30 - Serata proiezione fotografica gita turistica Marche Umbria


Sarà la serata di proiezione fotografica del viaggio-trekking escursionistico-
culturale del maggio scorso in Marche-Abruzzo-Umbria; nel
corso della serata Franco darà qualche accenno ai programmi futuri.

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   13 novembre Serata Centenario alle 21,30


Una serata di immagini e musica per rivivere alcuni momenti di questo
anno del Centenario con gli amici che ci hanno accompagnato nei vari
eventi.
È previsto un aperitivo-cena ma dobbiamo ancora definire i dettagli,
quindi siete invitati a informarvi e PRENOTARVI in sede in anticipo.
Non mancate!

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   4 dicembre alle 21,30 - Dalla Grande Tête de By a Punta Ristola


Una carrellata di immagini dall'alta montagna al mare,
dal Nord al Sud dell'Italia.
Fotografie di Giorgio Rocco, scattate nel corso di gite, trekking, turismo.
La serata inizierà, per chi lo desidera, alle ore 19:30 con aperitivo e cena,
con le modalità da anni collaudate.
Venite numerosi ma PRENOTATEVI in sede.

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ATTIVITÀ SVOLTA


   7-13 maggio - Via Francigena a Roma


È stata organizzata dalla sezione di Roma, per il Centenario della
Fondazione della Giovane Montagna - anno 1914 - un cammino su un
tratto di Via Francigena, circa 60 km, che separano Nepi (Viterbo) da
Roma.
In tre giorni, un gruppo di 12 partecipanti di Torino hanno percorso
le 3 tappe, molto ben coordinati dai soci romani, e si sono congiunti
Domenica mattina in piazza San Pietro per l'Angelus domenicale di papa
Francesco, con gli altri soci giunti per l'occasione. Il S.Padre ci ha voluti
salutare e ricordare nella sua apparizione alla finestra.
Poi è seguito un pranzo nella via Santo Spirito.
Il Lunedì successivo ci hanno organizzato la visita al giardino
dell'Oasi di S.Ninfa e del sovrastante castello di Sermoneta. Abbiamo
pure visitato la città di Cori. La giornata è terminata in una trattoria tipica
romana al quartiere Testaccio. Mattinata di visita al centro di Roma, a
piedi per chiese e palazzi fino al Quirinale, guidati da una socia romana
competente.
Giornate intensissime e la stanchezza l'abbiamo smaltita poi a Torino.
M.T. Morello

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   10 maggio - Balma Boves


Girando tra le montagna, molto spesso, noi escursionisti, ci chiediamo
come vivessero i nostri avi su questi monti dove sporadiche borgate
e case minute su erte scoscese, con piccoli spazi erbosi o in mezzo
a cumuli di pietre, potessero esistere, sopravvivere, culturarsi, dare uno
scopo alle loro vite, dare un senso alla loro esistenza.
Noi viviamo un'altra epoca, con agi, benessere, servizi; possiamo
essere anche colti, preparati, ma soprattutto attrezzati a godere delle bellezze
che la natura ci offre. loro, non credo !
La Balma Boves ci ha dimostrato come l'ingegno dell'uomo possa
arrivare a sfruttare bene ciò che le circostanze le possono offrire. Anche
una Balma può andare bene per sistemarsi agevolmente ad affrontare le
intemperie, cercare riparo e intimare la loro esistenza.
Tutti noi ne siamo rimasti sorpresi. Eravamo un gruppo di Soci, neoSoci
e amici dei Soci, 17 in tutto.
Alcuni di noi l'avevano già vista, ma ci sono ritornati volentieri. Giuseppe,
Maria Luisa, Vittorio ci hanno fatto di guida. Zucco, in particolar
modo, ci ha raccontato molti aneddoti sulla vita di questi montanari e
delle tecniche di sussistenza, nonché la storia di questi luoghi.
La valle del Po? (ha stupito tutti vedere quel rigagnolo? a pochi kilometri
da Torino, sia un normale torrente?) che tutti conosciamo per la
imponente mole del Monviso, che, specie al mattino, abbiamo potuto
vedere nella sua maestosità, ricca di verde e gioiosa nei suoi paesini lindi
ed accoglienti, ci ha mostrato che i residui glaciali che hanno formato il
Monte Bracco ed altri promontori dovevano avere una imponenza inimmaginabile.
Dopo un frugale pranzo al sacco e scambio di dolcini, le foschie di
quota avanzavano ed il caldo afoso ci consigliavano di scendere, ma la
proposta di Giuseppe era allettante per vedere una Certosa nel versante
opposto della montagna. Tutti d'accordo!
Andiamo a visitare la Certosa del Montebracco del 1200 (circa) abitata
per oltre 300 anni dai Certosini, che ci ha veramente sorpresi per la
sua semplicità e la stupenda posizione verso la pianura cuneese che, nelle
belle giornate, spazia fino alle Langhe, la Rocca Cavour e le montagne
liguri. Quattro passi "sull'orlo dell'abisso" (veramente impressionanti) e
poi tutti a Revello per rinfrescarci della giornata afosa con un gelato prima
di ritornare a Torino; soddisfattissimi per la giornata, la compagnia ed
i luoghi .
Franco

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   25 maggio - Arrampicata a... Montestrutto!


Repetita juvant! E allora, perché cambiare?
In effetti la meta avrebbe dovuto essere diversa, ma avere la possibilità
di rimpinguare le file dei futuri soci, ha meritato il cambio di programma.
Per alcuni soci che non erano potuti venire la volta scorsa, Montestrutto
è stata una scoperta, per gli altri è stata un'occasione per riscoprire
gli itinerari "di riscaldamento" per poi spostarsi su quelli più impegnativi
che, dando un'occhiata alla guida, di certo non mancano!
Le placche e gli strapiombini hanno contribuito a diminuire gli strati
di pelle delle dita di tutti fino a portarli ai minimi termini.
Tutto questo mentre i "bocia" trai due e i 10 anni hanno stupito genitori
e amici sulle placche più facili.
Personalmente ho trovato questa giornata particolarmente bella, sarà
perché ero con la mia famiglia, sarà perché ero con i miei amici a fare
quello che più mi piace in un bel posto, ma non riesco a pensare un modo
migliore per trascorrere il mio cinquantesimo compleanno!
Quindi un grazie a tutti quanti sono potuti venire e che hanno reso
un'uscita di arrampicata, un momento memorabile della mia vita.
Marco

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   MAU viaggio tra le terre dei poeti - 26 maggio-3 giugno 2014


Questo viaggio dal nome accattivante (in realtà acronimo di Marche/
Abruzzo/Umbria) è stato un'esperienza veramente speciale.
L'esiguo (rispetto agli altri anni) numero di partecipanti, che forse inizialmente
poteva sconcertare l'organizzatore, è stato il nostro punto di
forza: 26 persone, in parte già affiatate per la partecipazione ai viaggi
precedenti, hanno avuto modo di conoscersi tutti quanti e farsi conoscere.
Insieme abbiamo condiviso le piccole scelte che la capillare solita
perfetta organizzazione lasciava libere, insieme abbiamo apprezzato la maestosità dei Monti Sibillini e la quiete dei borghi del Parco della Maiella,
insieme abbiamo gustato le specialità della cucina, semplice ma gustosa,
di queste regioni.
Leopardi, D'Annunzio ed Ovidio ci hanno tenuto un pochino compagnia,
grazie alle letture di Laura e di Lucia, che ci hanno riproposto le poesie
ed i brani più famosi di questi grandi.
E poi ci hanno pensato il dolce Senzanome (tipico di Scanno, insieme
ai mostaccioli) gradito a D'Annunzio, il paesaggio dei Sibillini "i
monti azzurri" cari a Giacomo Leopardi, l'infiorata di confetti delle botteghe
di Corso Ovidio a Sulmona a ricordarceli lungo il viaggio.
Viaggio interessante e vario (come tutti quelli che ha organizzato
Franco nel passato, e che organizzerà in futuro, speriamo!), che ci ha
fatto cogliere di queste regioni, in parte a noi già note, aspetti decisamente
inusuali:
un suggestivo trekking'in discesa dal Monte Conero al mare, con
squarci mozzafiato di panorama sulla Baia delle due Sorelle
la spettacolarità delle Gole dell'Infernaccio, anguste e cupe, e le pisciarelle?
la grandiosità e la quiete della Piana di Castelluccio (produttrice delle
omonime lenticchie: e che bella mangiata al "Rifugio degli Alpini"!)
la magia di Pescocostanzo, borgo a 1400 m nel Parco della Maiella,
ampliata dall'appassionata presentazione della nostra guida, Carlo Rainoldi
l'ottima scelta di prodotti abruzzesi offerta dalla bottega "Soldo di Cacio"
nella piazza più importante di Sulmona
Il trekking "per tutti" fino alla rocca di Castrovalva, il borgo di Escher
nel Parco Nazionale d'Abruzzo
l'atmosfera mistica di Greccio: frate Luciano (che ha promesso di venirci
a trovare il prossimo anno in occasione dell'ostensione della Sindone)
ci ha presentato un S.Francesco in tutta la sua semplicità ed
umanità
solo per citarne alcuni.
Un viaggio affascinante, che ciascuno di noi si porterà dentro, nella
memoria e nell'animo.
Grazie Franco, grazie a ciascuno dei partecipanti!!!!
Un abbraccio a tutti voi
Corinna

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   7 giugno - A zonzo per Frassinetto


Con la guida di Enrico e Laura ed una mascotte particolarmente in
gamba (Diego, il loro nipotino) in 19 siamo andati a zonzo in una zona
del Canavese sconosciuta per molti di noi.
Prima tappa: Frassinetto, che è situato con le sue frazioni su di un
altopiano con una splendida vista. Soprattutto a Chiapinetto abbiamo
scoperto le abitazioni "a conchiglia a valve chiuse", una robusta architettura
fatta di archi, colonne e stretti passaggi con archi a tutto sesto e
porticati con un'unica apertura verso la via principale. Visitando la chiesa
parrocchiale abbiamo visto le opere del pittore Carlo Bonatto Minella, nato
a Frassinetto, bravo, ma vissuto troppo poco (è morto a soli 22 anni).
Altra figura importante di Frassinetto è Lorenzo Galtrucco (quello dei negozi
di stoffe pregiate): di umili origini è riuscito a creare una catena di
negozi nelle maggiori città, esportando anche all'estero il buon gusto italiano.
Lasciate le auto al Pian de la Ciulerj siamo saliti ai 1400 metri
dell'area pic-nic sopra S.Elisabetta tra boschi di betulle, frassini, ginestre
fiorite e distese di narcisi. Qui abbiamo assistito alle evoluzioni di un aliante
e alle prodezze di alcuni sportivi di parapendio.
Poteva mancare una provvista di formaggi? No, ottimi quelli di capra
comperati a Berchiotto, dove su di una cappelletta è scritto:
Viandante che per questa via
vai presso a Dio
non dimenticarlo mai!
Sulla via del ritorno ci siamo fermati a S.Maria di Dobbazio, l'antica
parrocchiale di Pont, costruita dai ruderi di precedenti edifici del XI-XII
secolo. Aggrappata ad uno sperone roccioso, colpisce per i suoi due altari
maggiori contigui e per i suoi sotterranei con l'ossario (furono usati
come sepoltura sino alla rivoluzione francese).
Sulla piazzetta davanti alla Chiesa, che domina la valle dell'Orco, ci
siamo salutati ringraziando Enrico e Laura per la loro disponibilità e dandoci
un arrivederci alla prossima gita.
Marina

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   8 giugno - Torre Germana (2197 m)


Rinunciamo alla programmata gita a Punta Roma causa il forte innevamento
ancora presente nella zona del Monviso, che avrebbe aumentato
difficoltà e tempo di percorrenza di una gita già di per sé abbastanza
lunga. Così - visti anche i pochi iscritti - scegliamo la Torre Germana, in
Valle Stretta; è un bel torrione di roccia giallastra sul versante Sud della
Punta Gasparre, caratteristico per le sue linee verticali e i pini silvestri
che si trovano in cima. Facciamo la salita per la via Gervasutti, che è
quella più classica, interessante e frequentata, che percorre lo spigolo
Sud-Sud-Ovest, con difficoltà fino al IV+/V-.
La giornata è bella, leggermente ventilata ed il ghiaione che risaliamo
faticosamente è ancora in ombra; sbuchiamo al sole poco prima di
arrivare all'attacco. L'ambiente è quasi dolomitico, di fronte abbiamo la Parete dei Militi, la roccia è verticale, un poco lucida per i numerosi passaggi,
solida sulle difficoltà, altrove rotta e coperta di detriti mobili.
Siamo alle prime arrampicate dell'anno, quindi ancora un po' "arrugginiti",
e così lasciamo a Daniele il piacere e la soddisfazione di salire
da capocordata fino in vetta. Uno spuntino ed un breve riposo al sole,
poi è la volta di scendere: con una corda doppia ci caliamo ad una cengia,
dove un sentierino porta ad una breve placca sopra al colletto a
Nord della Torre. Un ripido canalino di detriti mobili ci riporta rapidamente
sulla traccia di sentiero seguita in salita.
Giorgio

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   13-15 giugno - G.M. GIOVANI S. Martino di Castrozza


Un lungo trasferimento in auto attraverso il nord Italia, per raggiungere
S. Martino dopo aver scavalcato il passo Rolle, ma che bella esperienza!
In quattro ci lasciamo trasportare da questa idea, io e Sergio con
la mountain bike al seguito, Matteo e Lorenzo per partecipare
all'iniziativa voluta e realizzata dalla Commissione Centrale di Alpinismo
e Scialpinismo. Il paesaggio circostante, dominato dal gruppo delle Pale è
ancora abbondantemente innevato, ed una pioggia a tratti battente ci
accoglie venerdì all'ora di pranzo presso la casa dei Forestali di S. Martino.
Il pomeriggio prevede un approccio graduale con l'arrampicata nel
bellissimo impianto polivalente dotato di palestra di roccia indoor. Dopo
aver provato varie vie i ragazzi non disdegnano di terminare il pomeriggio
con una sana partitella a calcetto.
Il giorno successivo l'itinerario previsto viene rimodulato su una
quota più bassa più praticabile. Lo sviluppo del percorso è notevole e i
ragazzi hanno modo di conoscere il paesaggio dolomitico tipico della zona
di S. Martino, grazie anche a condizioni meteo migliorate. Per i più
piccoli una gita ad hoc con gli asinelli permette di gustare il paesaggio e
il contatto con questi umili quadrupedi. Nella notte la stanchezza prevale
e così il proposito dei ragazzi di restare svegli per la partita Italia - Inghilterra
ai mondiali in Brasile svanisce
La domenica il tempo torna cupo e la mattinata viene dedicata ad
una breve escursione all'imponente foresta demaniale di Paneveggio e ai
laghi di Colbricon con il prezioso supporto di una guida naturalistica.
Che dire: un bellissimo weekend per pochi intimi, considerato il
ristretto numero di partecipanti, 4 ragazzi (da Torino e Roma) e vari
bambini. Un'esperienza molto positiva, ben ideata e realizzata con cura
da Francesca Carobba e dalla Commissione e dalla sezione di Vicenza
(un grazie particolare a Beppe Stella) a cui va il nostro plauso e l'invito a
perseverare con proposte di qualità come questa!

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   22 giugno - Punta Basei (gita alpinistica)


Come prima meta per l'allenamento in vista del Gran Paradiso è stata
scelta da Cardellino&Co la Punta Basei.
L'assonnata comitiva parte da Torino con tempo incerto e molto
sonno, aggravato dall'interminabile tratto di statale per arrivare alla partenza;
superato il trauma da prima calzata dei Koflach (per alcuni, incluso
il sottoscritto), ci si incammina fino al primo vero nevaio e lì, in preparazione
a ciò che avremmo dovuto affrontare durante il primo week end di
luglio, calziamo ramponi, ghette e imbrago.
Da lì si arriva fino alla vetta lungo comodi nevai, fino ad un breve
tratto di corda fissa che porta fino all'incisone:'3338 m Punta Basei?,
confesso che mi sarebbe piaciuto godere di un diverso panorama, in
quanto le condizioni meteo non erano le migliori, ma ci siamo accontentati
e dopo un breve spuntino, giù per i pendii della salita dove qualche
simpatico sciatore ha colto al volo l'occasione di farci notare, senza parlare,
come con gli scii si scendesse nettamente più velocemente.
Nonostante il tempo, ho (abbiamo) molto apprezzato questa uscita,
soprattutto perché ci (i giovani) ha rinfrescato la memoria sull'utilizzo di
attrezzatura alpinistica e inoltre per l'opportunità di andare in quota facendo
poco dislivello e perciò faticando poco.
Matteo Valle

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   28 Giugno - Viso Mozzo (3019 m)


Dopo la bella gita alla Punta Basei, e soprattutto in vista di quella al
Gran Paradiso, il giovedì sera si è deciso di fare "quattro passi" anche
sabato 28 giugno.
La meta prescelta è stata il Viso Mozzo, con la speranza di trovare
ancora un po' di neve nella parte superiore della salita.
Così, di buon mattino, arriviamo al Pian del Re; la temperatura è abbastanza
fresca, ma il sole illumina già il Monviso.
Siamo in 10 e di buon passo ci incamminiamo lungo il sentiero che
porta al rifugio Quintino Sella.
Verso i 2500 m cominciamo a pestare un po' di neve ed il cielo si
rannuvola. Quando giungiamo sotto il versante Ovest del Viso Mozzo
vediamo che in realtà la copertura nevosa del pendio è piuttosto scarsa.
Comunque, raccordando alcune lingue di neve, è possibile salire. A questo
punto, dopo una breve sosta per rifocillarci, il gruppo si divide.
Formiamo 2 cordate: Lorenzo e Matteo con Mariateresa; Davide,
Gianni e Sergio con me.
Calziamo i ramponi e ci leghiamo; per i ragazzi è la prima volta che
procedono in cordata e quindi cerchiamo di spiegare loro le nozioni principali.
Appena pronti ci incamminiamo su per le ripide lingue di neve del
versante Ovest del Viso Mozzo, mentre Giannella, Silvia e Marta, dopo
averci seguito un po' con lo sguardo, proseguono lungo il sentiero alla
volta del rifugio. Il tempo si è definitivamente guastato e noi procediamo
tra le nebbie, ogni tanto raggiunti da qualche goccia.
Dopo qualche centinaio di metri di dislivello la neve finisce così, tolti
i ramponi, continuiamo a salire lungo la ripida e faticosa pietraia.
In breve raggiungiamo la vetta.
Ci rifocilliamo, calziamo nuovamente i ramponi (per fare ancora un
po' di pratica), ed iniziamo a scendere lungo i nevai che ancora ricoprono
il versante S.
Al rifugio ci attendono le amiche e, soprattutto, i gentili gestori che
sono ben lieti di rifocillare i nostri giovani.
Riposati e ristorati riprendiamo il sentiero di discesa.
A metà circa del percorso, poco sopra il lago Chiaretto, si scatena il
temporale, breve ma intenso. Prima di arrivare alle macchine ci prendiamo
ancora una seconda "lavata"....
Daniele Cardellino

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   5-6 luglio - Gran Paradiso (4061 m) (via normale)


Non capitava da tempo di trovarsi in 11 (9 alpinisti e 2 accompagnatori),
tra cui tre ragazzi, per una gita sociale alpinistica!
Ed in più anche le previsioni meteo per la domenica erano discrete;
una vera anomalia per quest'estate cosi perturbata.
Così, sabato pomeriggio, partiamo di buon passo da Pont Valsavarenche
(1960 m), alla volta del rifugio Vittorio Emanuele (2735 m).
La giornata è abbastanza bella, e man mano che saliamo cominciano
ad apparire le cime della Becca di Monciair e del Ciarforon; un vero spettacolo!
Senza fretta giungiamo al rifugio, che è al completo. Il gestore ci ha
riservato i posti negli "chalet" prefabbricati posti vicino, confortevoli anche
se un po' piccoli.
Il resto del pomeriggio è dedicato al riposo oppure a perlustrare il
sentiero che l'indomani dovremo percorrere alla luce delle lampade frontali.
Durante la cena definiamo le cordate e tutti i dettagli per il giorno
dopo, poi prepariamo gli zaini ed andiamo a dormire abbastanza presto;
la sveglia è puntata alle 3,30.
Non è stato proprio un sonno profondo. Come spesso capita in quota
si dorme poco e con frequenti risvegli; quando è ora ci si alza quasi
volentieri.
La notte è stellata, non fa freddo....
Una veloce colazione ed alle 4,20 ci incamminiamo lungo la pietraia
alle spalle del rifugio, lasciando a dormire Daniela e Marta, che rimangono.
Per mezz'ora procediamo tra massi e tracce di sentiero, poi incontriamo
la neve.
Alle 5,30 la prima sosta per ritirare le frontali, calzare i ramponi e
legarci in cordata: inizia la salita al Gran Paradiso!
Mi incammino con Lorenzo e Luca; seguono Giorgio con Davide e
Sergio, Mariateresa con Silvana e Matteo, chiudono Marco e Giovanni.
Saliamo regolarmente, seguendo la traccia di decine di altre cordate;
c'è molta gente ma questa prima parte della via normale è talmente ampia
che non ci si intralcia.
A quota 3650 m circa, dopo quasi tre ore di cammino, ci concediamo
un'altra breve pausa.
La cupola nevosa del Ciarforon è proprio di fronte a noi ed in lontananza
lo sguardo spazia fino al Monte Bianco; la vetta del Gran Paradiso
è invece nascosta dalle nuvole che si stanno addensando.
Fino a questo punto siamo andati bene; solo Mariateresa non sta
molto bene perché patisce la quota.
Ben presto entriamo anche noi nelle nubi; superiamo la "schiena
d'asino" senza quasi nemmeno accorgercene, e sempre immersi in un
fastidioso candore lattiginoso, percorriamo il lungo semicerchio che porta
sotto la vetta.
La crepaccia terminale è completamente chiusa e non presenta
quindi alcun problema.
Le nostre quattro cordate, in quest'ultimo tratto, si sono leggermente
distanziate, ma nel giro di pochi minuti siamo nuovamente tutti insieme.
Siamo ormai sopra quota 4000 m e la fatica si fa sentire; in particolare
Mariateresa è sofferente, ma ha tenuto duro fino qui.
Ci concediamo un po' di riposo per bere e rifocillarci, nel mentre
facciamo il punto.
La visibilità è sempre pessima, ma non fa particolarmente freddo e
fortunatamente non c'è vento.
Purtroppo il percorso, da questo punto in poi, è obbligato e, a causa
dell'affollamento, si creano coda ed ingorghi.
Decidiamo comunque di provare ad arrivare in vetta.
Attendiamo un momento di pausa nel transito delle altre cordata e
superiamo gli ultimi metri su neve per arrivare alle rocce finali.
A questo punto però la situazione si complica perché l'intasamento
di cordate è notevole.
Marco e Giovanni si dichiarano soddisfatti dell'anticima raggiunta;
anche Mariateresa con Matteo e Silvana preferiscono tornare indietro.
Seguito da Luca e Lorenzo riesco a trovare uno spiraglio nell'intrico
di corde ed in breve siamo in cima.
Mi volto a cercare la cordata di Giorgio e, grazie ad una breve schiarita,
li vedo sulle rocce ad una trentina di metri dalla cima.
Giorgio mi comunica però che anche loro rinunciano; la stanchezza,
il freddo alle mani, il caos delle cordate e la verticalità dei dirupi che improvvisamente
si mostrano tra brandelli di nubi, hanno messo in crisi Davide
e così ripiegano.
Peccato, perché nel giro di una decina di minuti la vetta del Gran Paradiso
si libera e noi possiamo scendere incrociando solo un'altra cordata.
Alla terminale ci attende Giorgio, mentre le altre due cordate si sono
già incamminate.
Scendiamo, sempre nelle nubi, fin sotto la "schiena d'asino", poi finalmente
torna la visibilità.
Raggiungiamo gli altri e, dopo esserci slegati, riprendiamo la discesa
lungo gli ultimi nevai e la scomoda morena, fino al rifugio, dove arriviamo
a mezzogiorno in punto.
Qui ci attendono Daniela e Marta che hanno seguito la nostra salita
tramite le radio.
C'è finalmente tempo per riposare e rifocillarsi; spunta anche una
bottiglia di moscato portata da Sergio per festeggiare.
È vero che non siamo arrivati tutti in cima, ma comunque per i ragazzi
è stata la prima volta sopra i 4000 metri, e sicuramente
un'importante esperienza alpinistica.
Il sole scalda e senza fretta ci prepariamo a divallare.
Poi, dopo aver dato un ultimo sguardo alle cime che stanno scomparendo
tra le nuvole, torniamo a casa.
Daniele Cardellino

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   13 luglio - Mompellato (arrampicata)


In realtà il calendario prevedeva la salita della via Ottoz alla Pyramide
du Tacul. Purtroppo le previsioni meteo negative e la presenza di neve
fresca in quota ci hanno fatto cambiare la nostra meta.
Inoltre i partecipanti, questa volta, sono stati veramente pochi; dopo
la "defezione " di Stefano siamo rimasti solo in due: Giorgio ed io.
Decidiamo quindi di andare ad arrampicare sulle pareti di Mompellato,
vicino al Colle del Lis. Dal parcheggio l'avvicinamento è breve e comodo; in circa 30 minuti siamo alla base del settore chiamato Placche
della Comodità dove saliamo una via di tre tiri (Comoda la vita 4/4+/3).
Decidiamo poi di spostarci al Torrione dei Falchi per salire, tra le
nebbie, la via Schifinix. Sfidando ancora un po' le nuvole, che continuano
ad addensarsi, ci trasferiamo ancora al Primo Torrione per "affrontare"
l'Oratorio delle Delizie (4/5).
Tutto sommato una tranquilla domenica di arrampicata, senza neanche
prendere pioggia?
Peccato essere stati solo in due.
Daniele Cardellino

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   7 settembre - Rio Antolina (Val d'Ossola) Torrentismo


Vedendo via via scemare i partecipanti (colpa degli avvii scolastici),
decidiamo di affrontare un torrente nuovo. Con Stefano ed Ema ci portiamo
fino a Crodo in val d'Ossola al Rio Antolina.
Procediamo su un fondo scivolosissimo in questo canyon che diventa
più bello ad ogni calata.
Grossi massi incastrati creano bellissime cascate che scorrono su
rocce di colori molto singolari: colate rugginose, muschi scuri e venature
dal rosso scuro al violaceo.
Dopo un tratto con tanti tronchi abbattuti che riempiono le pozze,
eccoci al finale. Sembriamo quasi in grotta tanto siamo inforrati e ci troviamo
davanti, tra luci e colori incredibili, una calata in vuoto da 55 m
con getti d'acqua che cadono da più direzioni. Sporgersi per iniziare la
calata lascia sempre col fiato sospeso, ma una volta appesi alla corda
non resta che ammirare questo ambiente stupendo celato alla vista esterna.
Dario

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   Notizie dal Reviglio - 28 giugno-6 luglio - Settimana Famiglie con bimbi


Si conclude oggi la nostra prima esperienza al Rifugio. Io, mio marito
e il nostro bimbo di quattro anni, siamo stati qui insieme a altre bellissime
famiglie con tanti vivaci e rumorosi bambini. L'esperienza è stata
bellissima e tanto arricchente.
Il rifugio è accogliente e soprattutto le persone ci hanno accolti col
sorriso e grande disponibilità. Nonostante la settimana piovosa, siamo riusciti a "riempire" tutti i momenti, sempre in un clima sereno (tra di noi,
non fuori!!!) e disteso.
Grazie a tutti e grazie alla montagna che ci offre paesaggi così meravigliosi,
aria buona e possibilità di vivere tempi "più lenti"....
P.S. Un grazie speciale anche alle cuoche'per i profumi'e i piatti
deliziosi?
Più ricchi e felici torniamo a casa....Grazie
Clara, Stefano e Andrea

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   Ricordi dal Reviglio...


Questa estate, per la prima volta, io, mio marito e mio figlio abbiamo
partecipato alla settimana per i bambini al rifugio Reviglio.
L'esperienza è stata sicuramente positiva e i motivi sono tanti?
Innanzitutto l'amichevole accoglienza di chi ha organizzato la settimana
e delle famiglie coinvolte, l'aria che si respirava era serena, allegra
e gioviale. Nonostante il tempo non troppo bello siamo riusciti a fare diverse
attività e camminate tra le montagne che ci circondavano; camminare
su quei sentieri offre una bella occasione per respirare aria pulita,
per fare una "sana" fatica, per alleggerire la mente e per gioire e provare
soddisfazione una volta arrivati in cima. Le camminate erano "a portata
di bambino" anche del mio che era poco abituato a fare scarpinate e poi
l'esperienza dell'arrampicata è stata memorabile!
Il Reviglio è accogliente e comodo nella sua semplicità e rispecchia
perfettamente la figura del "rifugio" come luogo di riparo, di protezione,
che ti stacca un poco dalla tua quotidianità. Non posso non citare e ringraziare
le cuoche che ci hanno offerto piatti buonissimi in gran quantità!
L'esperienza al Reviglio ha "nutrito" me e la mia famiglia in tutti i sensi?
Le serate molto fresche di questa estate dal clima un po' bizzarro
sono state "scaldate" non solo dal caminetto acceso, ma sicuramente
anche dalla gradevole compagnia, dal piacere di stare insieme nella semplicità,
dai cori e dalle risate dei bambini e dai loro giochi'circondati dalle
montagne che da sempre trasmettono sensazioni di pace e tranquillità.
Grazie'di cuore'per un'esperienza da ricordare e da ripetere!
Clara

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   12 luglio - Approvvigionamento Reviglio


L?estate è arrivata, anche se non sembra, e come tutti gli anni bisogna
rifornire il Reviglio. Così sabato mattina ci siamo ritrovati, in una decina
di soci, alla Metro.
L'organizzazione è ormai collaudata; divisi a coppie, ognuno con la
sua lista ed un carrello. In circa 2 ore la spesa è conclusa e con i nostri
10 carrelli stracarichi e un po' di pazienza "intasiamo" la cassa. Espletata
anche la formalità di pagare non resta che caricare tutto sul furgone.
Fortunatamente siamo in tanti, così anche questa fatica viene fatta
rapidamente. A questo punto per alcuni il lavoro è terminato e possono
tornare a casa; in 5 invece, con il furgone ed una macchina, partiamo
per lo Chapy. Ovviamente abbiamo appena il tempo di arrivare che comincia
a piovigginare?
Riesco a salire con il furgone fino alla nostra casa, dove Carmen,
Uolga, Giacomo e Marco attendono per aiutarci a scaricare. Sotto la
pioggia trasportiamo tutte le provviste; Carmen, in cantina ed in cucina,
dispone ed organizza il tutto.
Poco dopo che abbiamo finito smette anche di piovere.
Un po' di riposo e poi rientriamo a Torino.
Grazie a tutti i soci che hanno collaborato.
Daniele Cardellino

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VITA SEZIONALE


   Notizie flash dalla Val di Susa...


Al momento di mandare in stampa il presente notiziario non mi sono
ancora completamente ripreso dalla due giorni al Rocciamelone, tuttavia
faccio lo sforzo di inserire almeno un breve flash su questa bellissima
esperienza. Dopo molti dubbi le previsioni meteo sono più che incoraggianti,
e un sole radioso accoglie sin da sabato i soci intervenuti, chi da
vicino e chi anche da molto lontano. Tutto fila liscio e le tre strutture
prescelte accolgono i soci; persino il Ca' d'Asti, al massimo della capienza,
è tutto sommato più che vivibile.
La domenica, scaldata da un sole abbagliante, scorre via intensa ma
non frettolosa; la S. Messa celebrata in vetta da Don Melchor ci raduna
sul terrazzo sotto lo sguardo benevolo di Maria, poi Fulgido e i suoi ragazzi
ci regalano un dolce e graditissimo spuntino per sostenere la discesa
fin verso Susa. Qui, nella quiete di Villa S. Pietro, abbiamo il tempo
incontrare gli amici rimasti in valle e scambiare qualche parola gustando
un ristoro più sostanzioso, più che meritato (mi riferisco soprattutto
all'ultima pattuglia del "rescue team"....).
Sono veramente contento di questa manifestazione, a lungo preparata
e poi perfettamente realizzata (non sono parole mie ma di amici di
varie sezioni) con il contributo di tutti.
A costo di apparire retorico, un grazie veramente grande a tutti coloro
che si sono impegnati a fondo per questa festa a beneficio di tutti
gli amici intervenuti. Ho visto in azione lo spirito di servizio che deve animare
la nostra attività, sono orgoglioso di quanto avete fatto!
Marco Valle

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   LUTTI


Il 23 maggio scorso, all'antivigilia della partenza per il viaggio-trekking in
Marche-Abruzzo-Umbria, è venuto a mancare improvvisamente l'amico
ALDO BONINO (66 anni), che nei due anni precedenti aveva partecipato
alle nostre iniziative.
È stato un triste annuncio, che ha dolorosamente colpito tutto il gruppo
dei partecipanti e coloro che avevano avuto modo di conoscerlo.
Di lui si apprezzavano molto la cultura e la grande volontà partecipativa:
sempre pronto a partire e ad essere tra i primi del gruppo. Si soffermava
volentieri su ogni cosa, dimostrando interesse e grande competenza.
Fotografo appassionato, ci ha lasciato tante bellissime immagini, poi riprodotte
nei DVD dei nostri viaggi.
Facevano una affiatatissima coppia Aldo e la moglie Rosanna, ora afflitta
da grandissimo dolore insieme alle 2 figlie, i generi ed i 3 nipotini.
Un piccolo gruppo di noi è andato al cimitero di San Martino Alfieri, dove
è sepolto, a portargli il nostro saluto; con Rosanna poi, abbiamo visitato
il Castello di Govone ed il Castello di Cisterna d'Asti, con la bellissima
collezione degli strumenti di "antichi mestieri" allestita all'interno.
Siamo contenti di aver trascorso con la cara Rosanna una giornata serena
in amicizia, stimolati dal desiderio di portarle la nostra solidarietà.
Franco

Il 13 settembre è mancata, dopo lunga malattia, Celestina DePaoli, colonna
portante della Giovane Montagna in anni passati. Una preghiera
per i famigliari.

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   NOTIZIE DELL'INTERNO


Come avete visto, durante l'estate la nostra sede ha ricevuto un tocco di
colore nuovo: considerando l'anno celebrativo abbiamo approfittate delle
vacanze del nostro drappello di ragazzi per rendere più vivo l'ambiente
che ci accoglie ogni giovedì. Alla rinfrescata si è poi aggiunto un provvidenziale
intervento di Giorgio sulla scala che dà accesso al seminterrato,
con l'aggiunta di nastro antiscivolo ai gradini e con la sistemazione del
muro lato destro, ora trattato contro l'umidità. Qualcosa resta ancora da
fare, ma la nostra sede ora ha un altro aspetto.
Per i ragazzi è stata una piccola occasione per cimentarsi in un'attività
creativa e istruttiva (della serie, "la pennellessa" questa sconosciuta), e
hanno dimostrato di sapersela cavare più che bene, anche oltre le aspettative
dei genitori; certo, resta qualche margine di miglioramento nelle rifiniture,
ma io sono più che soddisfatto!
Un grazie sincero a tutti coloro che hanno contribuito in vario modo
all'opera, in particolare a Davide, Lorenzo, Matteo V., Ilaria, Andrea,
Matteo B. e Monica!

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