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Notiziario Sezione di Torino Giugno 2017
ATTENZIONE: Nel testo seguente sono state riportate soltanto le parti del notiziario interessanti
al fine delle ricerche, il contenuto completo, nel formato originale, può essere consultato scaricando
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VITA SEZIONALE
Giovedì 12 ottobre 2017 - ore 21,15
ASSEMBLEA ORDINARIA dei SOCI
L'assemblea Ordinaria dei Soci è convocata mercoledì 11 ottobre 2017 alle
ore 12,00, ed in mancanza del numero legale, in seconda convocazione, giovedì
12 ottobre 2017 alle ore 21,15 presso la Sede Sociale,
per discutere e deliberare sul seguente:
ORDINE del GIORNO
1) Relazione del Presidente.
2) Esame del Bilancio Consuntivo 01/10/2016 - 30/09/2017.
3) Relazione dei Revisori dei Conti.
4) Approvazione del Bilancio Consuntivo 01/10/2016 - 30/09/2017.
5) Proposta Quote sociali 2018
6) Nomina del Seggio Elettorale per l'elezione del Consiglio di Presidenza e
dei Delegati al Consiglio Centrale per il biennio 2017-2019
7) Varie ed eventuali.
8) Apertura del Seggio Elettorale e Votazioni.
A tempo debito i Soci riceveranno la Convocazione e le Schede elettorali.
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ATTIVITÀ PREVISTA
16 Luglio - Pic du Lac Blanc (2980 m) (EE)
Località di partenza ... : Rifugio Terzo Alpini (Valle Stretta) 1765 m
Dislivello di salita ...... : 1215 m
Tempo di salita......... : 4 h
Difficoltà ................. : per escursionisti esperti (EE)
Punta posta tra la Valle Stretta e la Val Clarée. Itinerario piuttosto lungo che
ripaga però con uno splendido panorama sulle vette della Clarée e sul gruppo
degli Ecrins.
Descrizione: Lasceremo le vetture al parcheggio posto sotto il rifugio Terzo
Alpini. La parte iniziale del percorso segue quello che è il ben più conosciuto
itinerario del Monte Thabor.
Raggiunto il Ponte della Fonderia 1911 m si prende la sterrata che piega a sinistra
seguendo l'indicazione Monte Thabor e conduce alla Maison des Chamois,
una costruzione bianca ben visibile dal basso.
A sinistra dell'edificio si segue un sentiero per una trentina di metri di dislivello
che poi svolta decisamente a sinistra rimontando un ripido prato.
Su buon sentiero si entra poi nel vallone che conduce al Col du Vallon
2643 m, da qui si scende nel pianoro per poi girare a destra in direzione di
una evidentissima parete rocciosa arrotondata.
Seguendo una traccia su sfasciumi si sale al Lac Blanc 2695 m da dove, costeggiandolo
sulla sinistra, si risale su una buona traccia di sentiero che senza
difficoltà porta all'anticima sud e poi lungo la panoramica dorsale in pochi minuti
alla cima 2980 m.
Equipaggiamento ...... : Da alta montagna
Attrezzatura ............. : scarponi
Ritrovo di partenza.... : Parcheggio Uscita Autostrada To/Bardonecchia - Avigliana
Ovest - alle ore 7.00
Mezzo di trasporto .... : auto private
Coordinatore di gita... : ZENZOCCHI Alberto tel. 338 8825148
Termine prenotazioni . : giovedì 13/07/2017
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23 luglio - Torrentismo valle Orco
Come seconda forra di quest'anno vorrei proporre di andare nella valle
dell'Orco, per affrontare un percorso meno acquatico ma leggermente più
tecnico. Qui sono presenti svariati canyon con roccia un po' scivolosa, acqua
limpida (ma non azzurra come in val Roya!), immersi in boschi di tipo più
montano.
Chi sarà venuto all'Audin troverà un ambiente del tutto diverso, quindi dovete
venire di persona!!
Ottimo potrebbe essere Rio Praie nella zona di Locana, con una Sequenza di
circa 13-14 calate (2 tobogabili), un tuffo da 5 m nella parte centrale e la
spettacolare C18 che forma una grande banana.
Calcolare per la discesa 2-3 ore.
Più lungo invece è Il torrente Vallungo che è uno dei più interessanti percorsi
di Canyoning del Nord- Ovest.
Sia come ambiente che percorso tecnico e ludico nello stesso tempo. 20 calate
con numerosi toboga (6-10-8-4-10-15 o 17 se fatto integralmente) e tuffi
da varie altezze con acque smeraldine.
Per la discesa integrale calcolare 3-4 ore circa con gruppi oltre 4 persone 4-5
ore.
Come sempre la decisione finale dipende dal meteo e dal livello dei partecipanti.
Coordinatore : Dario FRANCO- 3318126912 - francodar@tiscali.it
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27-30 luglio - Trekking estivo GM Torino - Parco Naturale Regionale del Queyras (Francia)
Il trekking si svolgerà nel Parco Naturale Regionale del Queyras che si estende
a sudest di Briançon fino al confine con l'Italia ed è situato nel Dipartimento
delle Hautes-Alpes. Il clima, allo stesso tempo continentale e meridionale, poco
toccato dalle precipitazioni atlantiche e con una quantità di sole elevata rispetto
alle altre vallate alpine, conferisce un aspetto mediterraneo al parco. Si
tratta di un ambiente naturale particolarmente vocato per l'escursionismo, a
partire dal 1970 anno in cui è nato il parco del Queyras. Parco concepito con
la creazione delle "stations villages", una sorta di alleanza stretta tra gli otto
villaggi del Queyras impegnati nella salvaguardia del territorio. Tale modello di
strategia territoriale contribuisce ogni anno ad attirare un turismo di alta qualità,
sensibile ai temi dell'ambiente e della tutela del patrimonio culturale.
Percorso
Tappa 1: Chateau Queyras - Ceillac
Località partenza: Chateau-Queyras (1400 m)
Località arrivo: Ceillac (1639 m) - transito per: col Fromage (2300 m)
Durata: 5 h
Dislivelli: salita 1000 m; discesa: 650 m
Varianti e facoltativi: crêtes de Chambrettes - col de Bramousse
Tappa 2: Ceillac - Saint Véran
Località partenza: Ceillac (1639 m)
Località arrivo: Saint Véran (2020 m)
transito per: Col des Estronques (2651 m)
Distanza: 11,7 km - durata: 6 h
Dislivelli: salita 1164 m; discesa: 838 m
Varianti e facoltativi: Tête de Jaquette 2757 m - Pointe de Marcelettes - croix
de Curlet
Tappa 3: Saint Véran - Refuge d'Agnel
località partenza: Saint Véran (2020 m)
località arrivo: Refuge d'Agnel (2589 m)
transito per: Col de Chamoussiere (2844 m)
Distanza: 12,8 km - durata: 5 h 45
Dislivello: salita 1143 m; discesa: 383 m
Varianti e facoltativi: variante (GR58 var) = col de st Véran (2844 m) - Pic de
Caramantran (3025 m) +300 m
Tappa 4: Refuge d'Agnel- Parking L'Echalp
località partenza: Refuge d'Agnel (2589 m)
località arrivo: Parking L'Echalp (1700 m)
transito per: Col Vieux 2.806 m
Distanza: 9,8 km - durata: 6 h
Dislivello salita: 346 m
Dislivello discesa: 1100 m
Varianti e facoltativi: Pain de Sucre 3.208 m+400 m, +2h30 dal col Vieux
I pernottamenti a Ceillac e a St. Veran avverranno in gites/piccoli alberghetti,
il terzo giorno al Refuge d'Agnel con una spesa indicativa intorno ai 40-45 euro
per la mezza pensione; daremo indicazioni più precise appena il numero dei
partecipanti sarà definito.
Dal parcheggio di L'Echalp si può prendere una navetta e ritornare a Chateau
Queyras; in alternativa valuteremo se possibile portare il primo giorno una automobile
al parcheggio di l'Echalp per condurre i guidatori al recupero auto
all'arrivo del trekking.
Coordinatori ..: Guido VALLE 3292305458 - valle.guido@gmail.com
Mariateresa BOLLA 3357750213 - mariateresa.bolla@gmail.com
Partenza .......: il ritrovo è fissato indicativamente alle h. 6:30 del 27 luglio
presso ex Maffei a Torino (c.so R. Margherita ang. C.so Potenza)
- soggetto a conferma dei coordinatori; il viaggio avverrà
con auto private
Equipaggiamento . : da montagna medio alta, giacca vento/pedule impermeabili
Posti disponibili.... : max 15-18; necessario allenamento per i dislivelli/distanze
indicati
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10 settembre - Colle du Granon (2404 m) (MTB)
Località di partenza ... : Val des Pres (1387 m)
Dislivello di salita ...... : 1017 m
Tempo di salita......... : 3 h
Difficoltà ................. : per medi ciclisti (MC)
Descrizione: Da la Vachette, paesino posto al termine della discesa dal Colle
del Monginevro, si percorre la strada per la Valle della Clarée fino a Val de
Pres dove si lasciano le vetture.
Attraverseremo il paese tralasciando il ponte e proseguendo sulla strada alla
destra idrografica della valle. Dopo circa 100 metri a un bivio con indicazione
Granon si prosegue dritto per poi iniziare a salire in modo più deciso. Si giunge alle baite Granon (1915 m) e da qui la strada compie un semicerchio e si
porta dall'altra parte del vallone.
Dopo una ripida rampa ci si trova di fronte a un bivio: la strada di sinistra procede
con un percorso più diretto, mentre quella di destra è più ripida ma decisamente
più panoramica.
Arrivati ad una specie di vecchio traliccio militare, si può decidere se salire
ancora al Fort du Lenlon, o di proseguire con un lungo mezza costa, in lieve
salita, per arrivare al Colle du Granon 2413 m.
Discesa lungo il percorso di salita.
Attrezzatura ............. : mountain bike e abbigliamento adeguato - Caschetto
da bici obbligatorio!
Ritrovo di partenza.... : Parcheggio Uscita Autostrada To/Bardonecchia - Avigliana
Ovest - alle ore 7.30
Mezzo di trasporto .... : auto private
Coordinatore di gita... : ZENZOCCHI Alberto tel. 338 8825148
Termine prenotazioni . : giovedì 7/09/2017
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10 settembre - Colle Cialmetta (1303 m) (E)
Località di partenza ... : Mezzenile (Valle di Lanzo)
Tempo di salita......... : ore 1.30
Dislivello.................. : 180 m
Descrizione: Da Mezzenile si prende la strada carrozzabile fino alla frazione
Monti (1124 m) dove c'è un segnavia con indicazione per "Colle Cialmetta" e
"Uia di Calcante". Nel settembre 2016 è stato inaugurato il "Sentiero Anna
Bordoni" n.204 A che conduce appunto al Colle Cialmetta. Il percorso è tutto
pressoché nel bosco e pianeggiante con uno sviluppo di circa 2,7 km, con un
dislivello di 180 m, per una durata di un'ora e trenta. Al colle sorgono una
chiesetta e un rifugetto che, al tempo della mia escursione, era aperto. La discesa
si effettua sul medesimo percorso.
Attrezzatura .......... : pedule
Ritrovo di partenza. : P. Bernini ore 8.30
Coordinatore gita ... : Vittorio GERMANO 011 3091547 - 368 7265071
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1 ottobre - Punta Cavalcourt (2357 m) (E)
La meta proposta è la seconda uscita a carattere geologico prevista nel calendario
di quest'anno.
La zona presenta delle splendide rocce (chiamate eclogiti), ricche di granati in
una matrice di aghetti blu
Per non scoraggiare chi ritiene troppo impegnativa un'uscita a carattere didattico
geologico vi dirò che il punto di partenza per questa escursione è la conca
di Scalaro, un delizioso angolo di Piemonte raggiungibile in auto nella bella
stagione che merita visitare per la sua posizione panoramica.
Il borgo di Scalaro stesso (1413 m) è un gruppo di case ristrutturate disseminate
attorno alla chiesa dedicata a San Quirico che rende l'idea di come un
borgo di montagna possa essere mantenuto attivo per le attività sia agricolopastorali
che turistiche.
Descrizione: Tornando a noi per salita al Cavalcourt si approfitta della strada
che poco prima di Scalaro si inerpica ulteriormente per farci guadagnare quota
e portarci direttamente nella zona delle eclogiti che troveremo poi lungo il
cammino per la vetta.
Le rocce che si presentano in questa zona si sono formate circa 90-95 milioni
di anni fa ad una profondità stimata di 60 km dove la pressione presente è altissima.
Ciò significa che durante la formazione delle Alpi frammenti di crosta
continentale sono state "subdotte" ad alta profondità per poi riemergere nelle
nostre Alpi.
La zona di ricerca non è proprio la vetta del Cavalcour ma la bastionata ai
piedi della Cima Battaglia, però la gita è per tutti e sul posto decideremo cosa
merita privilegiare. In caso di maltempo si va ugualmente; la zona presenta
molteplici mete geologiche anche a bassa quota.
Equipaggiamento e attrezzatura: escursionistici (+ martello per chi vuole
rompere le rocce)
Ritrovo di partenza.... : P. Rebaudengo alle ore 8,00
Mezzo di trasporto .... : auto private
Coordinatori di gita ... : Alberto GUERCI tel. 329 9774628
Termine prenotazioni . : entro giovedì 28 settembre
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8 ottobre - Col Blegier (MTB)
Località di partenza ... : Salbertrand- 1050 m
Dislivello.................. : 1500 m
Tempo di percorrenza : 4 ore
Difficoltà ................. : BC
Rieccoci pronti per un'uscita con la mountain bike; la gita del gran Bosco di
Salbertrand è sicuramente avvincente e di soddisfazione, tuttavia presenta dislivelli
di rispetto, nell'intorno dei 1550 m che sono necessari per alzarsi dalla
quota 1000 di Salbertrand, fino allo spartiacque tra Val di Susa e la Val Chisone,
raggiungendo il col Blegier e la nota strada dell'Assietta.
La gita si presenta con varie possibilità di varianti, anche ad anello, nonché
con possibile utilizzo del treno quale mezzo per portarsi in loco e rientrare su
Torino con bici al seguito. Tuttavia il percorso verrà confermato nella settimana
precedente la gita in funzione delle condizioni (la meta è in quota ma potrebbe
essere ancora abbordabile) e dell'interesse dei partecipanti, in modo da
trovare una meta di soddisfazione per tutti.
Vi aspetti tutti per una bella uscita!
Coordinatore ............ : Marco VALLE cell 347 6510744
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15 ottobre - Passeggiata sulla collina torinese (E)
Località ................... : Moriondo - partenza e arrivo
Percorso totale ......... : circa 7-8 km
Dislivello in salita ...... : circa 150 m
Tempo di percorrenza : circa 2,5 ore
Difficoltà ................. : nessuna, trattandosi di percorso escursionistico su
sentieri, strade sterrate ed asfaltate
Descrizione: Lasciata l'auto nel parcheggio sotto la piazza del Municipio, si
segue la strada provinciale verso Castelnuovo don Bosco fino al rio Valles.
Si sale quindi fino alla borgata Lovencito; raggiunto il crinale si prosegue quasi
in piano, con vista sui paesi di Castelnuovo e Albugnano. Si possono anche
osservare alcuni crotin scavati nell'arenaria, che servivano per conservare gli
alimenti.
La strada sterrata passa poi a fianco della chiesetta barocca di S. Rocco in
mezzo ai vigneti, fino a raggiungere la Cascina Palazzotto e, dopo un tratto di
boscaglia, prosegue ancora fra vigne e campi coltivati.
È possibile poi fare una breve deviazione, salendo su un poggio che offre una
vista a 360°, di fronte al paese di Moncucco, con la cave di gesso subito sotto.
Si prosegue quindi sul crinale in mezzo ai vigneti con bel panorama, fino a
giungere su strada asfaltata nei pressi della località Briano.
Al termine delle vigne si lascia il crinale e si scende nel bosco, fino a tornare
nuovamente sul crinale nei pressi del Bric Vione; si rientra fra i vigneti e si
scende arrivando al cimitero, per raggiungere poi le case di Moriondo.
Per chi lo desidera il pranzo (a prezzo contenuto) è previsto presso la proloco
della frazione Savi di Villanova d'Asti, come già avvenuto in alcune escursioni
degli anni scorsi.
Nel pomeriggio sarà possibile visitare il Museo del Tessile a Chieri, recentemente
riaperto con un nuovo allestimento. Presenta tutto quanto è connesso
con l'attività di tessitura del Chierese, dal Medioevo alla fine dell'Ottocento,
con una collezione di oltre 3000 pezzi.
Attrezzatura ............. : escursionistici
Ritrovo di partenza.... : piazza Bernini alle ore 8,30
Mezzo di trasporto .... ; auto private
Coordinatori di gita ... : Piera AGNELOTTI tel. 348-0437923
Sandro ANSALONItel. 339-1531632
Iscrizioni entro Giovedì 12 ottobre; per il pranzo entro giovedì 5 ottobre
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28 - 29 ottobre - Assemblea dei Delegati - Vicenza
Per altre notizie rivolgersi in sede.
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Settembre - Ottobre - Gite BIMBI
Vi ricordo le date del gruppo BIMBI:
1. 30 settembre -1 ottobre week-end in rifugio o tendine
2. 29 ottobre - escursione
Maggiori informazioni verranno comunicate sulla mailing-list bimbi. Chi non è
iscritto alla lista può contattarmi al cell. 3318126912 o alla mail: francodar@
tiscali.it
FRANCO Dario
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23 settembre - Chiusura Reviglio
Si, avete letto bene!!! Chiusura del Reviglio?
Qualcuno potrebbe dire che, prima di pensare a chiudere la nostra casa a
Chapy, è necessario aprire e magari anche farci su tutta la stagione estiva.
Vero!! Tra l'altro ci auguriamo che anche quest'anno, la casa sia meta per
molti di tranquille e rilassanti ferie estive all'insegna dell'attività di montagna.
Si sa però, il tempo è fugace e dunque è già importante sin d'ora programmare
una data per le necessarie risistemazioni e cambiamenti di assetto quali ad
esempio la sistemazione della paratia divisoria in refettorio, i vari svuotamenti
degli impianti idraulici, il ritiro di attrezzature vari e magari anche qualche piccola
manutenzione per preparare la casa al riposo invernale e all'apertura di
Capodanno.
A questo scopo, ci si ritroverà sabato 23 settembre, con quanti volenterosi
vorranno dare una mano nella manutenzione della nostra amata casa per ferie,
ai quali va sin d'ora un caloroso grazie
Per ulteriori informazioni e dettagli sulla giornata, e per dare la propria disponibilità,
in prossimità della data, informarsi presso la segreteria o con i referenti
della Commissione Reviglio.
Commissione Reviglio
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ATTIVITÀ SVOLTA
12 febbraio - Clot della Soma
Complici gli attacchi influenzali che colpiscono i pochissimi iscritti alla categoria
ciaspole, ci ritroviamo alla partenza in sette soci, tutti scialpinisti. Le
previsioni meteo poco incoraggianti hanno fatto propendere per una gita tranquilla
nel bosco e così ci dirigiamo a Pragelato, nella zona dei vecchi impianti
abbandonati del Clot della Soma. Il percorso parte vicino agli imponenti trampolini
olimpici del salto - abbandonati anche loro - e risale il bosco seguendo
le anse della vecchia pista. Non fa freddo, le nuvole sono alte e a tratti il cielo
lascia quasi intravedere un pallido azzurro. Purtroppo poco distante è in corso
una gara automobilistica su ghiaccio e il rombo dei motori invade tutta la vallata
e ci rimbomba nelle orecchie: oggi la pace dei monti è una conquista tutta
interiore! All'uscita del bosco tira vento e scende un po' di nevischio, così
mentre Gianni si rifugia nei ruderi della stazione di arrivo della seggiovia, noi
proseguiamo per un altro centinaio di metri di dislivello fino alla punta, giusto
per dare alla gita un piccolo tocco di verve montana.
Il tempo pare peggiorare e quindi non ci attardiamo: si scende per il percorso
di salita, in una farina che si appesantisce man mano che si scende ma
che si mantiene ben sciabile fino alle auto.
Due bugie e un bicchiere di vino chiudono questa "gitarola" di ripiego.
Mariateresa
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26 febbraio - Colle Chabaud
La gita al Colle Chabaud, che si è svolta parallelamente alla scialpinistica
della Dormilleuse, ha avuto come punto di incontro Bousson dopo che una
parte di noi si era già trovata ad Avigliana.
Purtroppo il numero di partecipanti alla camminata sulle ciaspole era di
una sola unità e cioè il sottoscritto che ha comunque potuto godere della
compagnia di Gianni che, pur salendo con gli sci, mi ha accompagnato insieme
al fedele Roky.
Tutti insieme siamo comunque partiti da Thùres dove in mezz'ora, su
strada più o meno pulita, abbiamo raggiunto a piedi Rhuilles. Da qui abbiamo
iniziato a fare sul serio salendo per i dolci pendii fino a raggiungere le borgate
di Chabaud.
Superata Chabaud Superiore, mentre il sole iniziava a riscaldarci e il vallone
cominciava ad aprirsi, il gruppo si è diviso. Ognuno per la propria destinazione,
e Roky ha dovuto, a malincuore, separarsi da "Mamma" Mariateresa
che con gli altri saliva alla meta scialpinistica.
In un paio di ore complessive abbiamo raggiunto la meta che non si è
presentata come il classico colle ma come il punto più alto di un vasto pianoro
dal quale il panorama di cui si poteva godere era veramente eccezionale,
sia sul versante francese così come sul lato di salita della Dormilleuse, dove i
nostri amici stavano salendo sicuramente più faticosamente.
Spuntino e poi via sulla strada del ritorno.
Gianni e Roky alternavano tratti di discesa con tratti dove attendevano
pazientemente il mio arrivo e dopo una pausa per il pranzo, nuovamente alla
borgata Chabaud, ultimo pezzo di discesa fino a Rhuilles.
Raggiunte le macchine non abbiamo potuto che metterci comodi ad aspettare
che i reduci dalla Dormilleuse ci raggiungessero di lì a un'ora.
Prima del rientro la gita ha avuto il suo degno epilogo da Marco "il Presidente"
che ci ha rifocillato a casa sua con una merenda a base di focaccia
dolce, moscato e thè.
Alberto Zenzocchi
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11/12 marzo - Prati di Tivo - Pietracamela (TE)
XLIV Rally scialpinistico e VI gara di Racchette da neve
Che dire, dopo svariati anni di meteo sfavorevoli, una splendida giornata
di sole ha incorniciato la gara del Gran Sasso, brillantemente organizzata e
condotta dagli amici della sezione GM di Roma.
Un plauso grande, davvero, al presidente Fabrizio Farroni, per la sua tenacia
e determinazione, e un ringraziamento speciale a Massimo Pecci, che ha
concepito l'idea di un Rally al Gran Sasso. Un plauso unanime a tutto lo staff
della sezione capitolina, che ha veramente colto lo spirito più profondo e distintivo
della manifestazione, costruendo il Rally come un momento di vicinanza
vera e fattiva ad un territorio bellissimo e così profondamente provato.
L'occasione di partecipare alla gara ha permesso di esprimere solidarietà
al tessuto economico e sociale locale, attraverso la presenza dei soci (atleti e
non) ed il coinvolgimento diretto di vari operatori locali; inoltre la raccolta delle
offerte della S. Messa ha permesso di destinare 1360 alle famiglie dei volontari
periti nella caduta dell'elicottero intervenuto in un'operazione di soccorso
nella zona nel mese di febbraio.
L'omelia di Mons. Melchor Sánchez de Toca Alameda durante la S. Messa
del sabato, ha ulteriormente sottolineato la dimensione solidale della manifestazione,
oltre a richiamare ancora una volta come il nostro andar per monti
abbia senso e ragione se orientato dalla Parola.
Quanto agli aspetti sportivi (direi quasi "secondari), il trofeo ha visto
confermata la supremazia da Vicenza, ora con due squadre sul podio, seguita
da Genova, mentre per le ciaspole i giovanissimi ragazzi di Roma sono riusciti
ad imporsi su tutti. La squadra di scialpinismo di Torino ha riportato un onorevole
quinto posto, occorrerà ripresentarsi con più forze l'anno prossimo.
Come sempre, una gran bella festa insieme!
Marco Valle
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Quest'anno il Rally è sceso al "sud"!!
Infatti la Sezione organizzatrice è Roma ed ha scelto il Gran Sasso come
scenario di questo evento Intersezionale, che ogni anno risulta sempre più entusiasmante
e coinvolgente; merito del grande impegno e soprattutto
dell'entusiasmo dei soci che a turno ne prendono l'incarico.
Sicuramente per gli amici romani, alla loro prima esperienza con
l'organizzazione del Rally, i problemi non sono mancati....
Non parlo esclusivamente di quelli tecnici ( la scelta del percorso di gara,
i contatti con Guide Alpine e Soccorso, le esigenze di sicurezza, ecc.) e logistici (accoglienza, sponsor, premiazioni, ecc.), di cui anche noi siamo ben a
conoscenza, ma soprattutto delle conseguenze del terremoto e del successivo
continuo sciame sismico che ha colpito quelle zone, messe ancora in ginocchio
dalle eccezionali nevicate dell'inverno..
Comunque la squadra romana, guidata dal Presidente Fabrizio Farroni,
con perseveranza e fiducia ha portato avanti l'organizzazione, seguendo con
grande attenzione l'evolversi degli eventi.
In questo modo, anche grazie alle informazioni rassicuranti che ci hanno
mandato, la partecipazione al Rally è diventata, per tutte le Sezioni,
un'importante azione di solidarietà e vicinanza nei confronti di quelle popolazioni
così provate.
Noi torinesi ci siamo organizzati per partire il venerdì mattino. Il ritrovo è
a Moncalieri: siamo in sette.
Lungo la strada recuperiamo anche Francesca, che, essendo sola, approfitta
del nostro passaggio.
Il traffico è scorrevole, in alcuni punti intenso; ma senza grandi problemi,
nel primo pomeriggio, ci sistemiamo nell'albergo Miramonti, a Prati di Tivo.
Abbiamo ancora il tempo di visitare il vicino borgo di Pietracamela, con la
parte più vecchia ancora abbastanza integra ma quasi del tutto spopolata a
causa dell'inagibilità delle case.
I pochi abitanti che incontriamo hanno tanta voglia di sfogare i tristi ricordi
del terremoto e della successiva grande nevicata che li ha tenuti isolati
per diversi giorni; noi ci tratteniamo a lungo a parlare con loro.
Il tramonto sul Gran Sasso ci accoglie al nostro ritorno in albergo; un evento
così quotidiano che riesce ancora a sorprenderci ed affascinarci in questo
scenario per noi nuovo!
Molte altre Sezioni hanno deciso di arrivare il venerdì e gli amici di Roma,
con grande senso di ospitalità e con l'orgoglio di farci conoscere le loro montagne,
hanno organizzato una serata dedicata proprio al Gran Sasso ed
all'Abruzzo.
Alcuni di noi torinesi sono andati a dormire con in mente il Gran Sasso?
Così, sabato mattina verso le 8,30, Dario, Marco ed io ci incamminiamo
lungo il percorso che dai 1400 m circa dell'albergo porta ai 2070 m della Madonnina,
punto di arrivo anche della seggiovia. (più o meno questa sarà anche
la prima parte del tracciato del Rally).
Dalla Madonnina del Gran Sasso proseguiamo, dopo aver attraversato
senza sci il delicato Passo delle Scalette, seguendo la traccia che risale il vallone
delle Cornacchie.
Il vento, come previsto, è molto forte e fastidioso; arrivati al rifugio Franchetti
2430 m rinunciamo a proseguire e torniamo indietro, fino alla Madonnina.
Da qui concludiamo la discesa seguendo l'ampia dorsale, lungo quella
che sarà la seconda parte del tracciato del Rally, ed arriviamo in albergo ancora
in tempo per il pranzo!
Marta, Daniela e Luca hanno impegnato la mattina facendo il sopralluogo
sul percorso delle ciaspole, mentre Laura si è goduta le piste di discesa, con
ottima neve e pochi sciatori..
Nel pomeriggio ci concediamo un po' di relax (....qualcuno la piscina!), e
poi dedichiamo del tempo ad esercitazioni di ricerca ARTVA.
Alle 18,00 si celebra la Santa Messa. Quest'importante momento diventa
anche l'occasione per ricordare gli amici che non sono più con noi, e pregare
per i tanti lutti che i recenti eventi hanno portato in questi territori.
Dopo cena si entra ufficialmente nell'atmosfera del Rally!!
Presentazione, da parte della Guida Gino Perini, direttore di gara, del percorso
e di tutte le informazioni necessarie allo svolgimento della gara: sorteggio
dei pettorali e costituzione della Giuria.
Poi tutti a preparare gli zaini ed a studiare strategie.
Domenica mattina sveglia presto, colazione da atleti (ma qualcuno ha il coraggio
di fare il pieno di uova fritte e pancetta!!) e via, sulla linea di partenza.
Torino1 (Marco, Dario e Daniele) inizia il suo Rally alle 8,00 precise.
Torino2 può prendersela più comoda perché muoverà le ciaspole solo un'ora
dopo'circa.
Dopo le piazzole della ricerca ARTVA Il tracciato è molto semplice; fino al primo
facoltativo si risalgono le piste (ovviamente chiuse a quest'ora), poi
ci si sposta a sinistra ed il pendio si fa man mano più ripido.
Procediamo di buon passo, ma proprio nel tratto più ripido, prima
dell'arrivo alla Madonnina, rimaniamo un po' rallentati da squadre più lente
che non riusciamo a sorpassare.
Allo scollinamento, senza togliere le pelli, iniziamo la discesa.
Il percorso della cordata non riusciamo ad affrontarlo al meglio; un po'
perché con le pelli è più difficile sciare, un po' perché ci siamo ingarbugliati
con la corda!!.
Comunque riprendiamo la discesa, raggiungiamo l'inizio del secondo facoltativo
e cominciamo immediatamente la salita. Anche questo tratto non è
impegnativo; si tratta solo si spremere le ultime energie....
Finalmente in cima, togliamo le pelli e ci lanciamo nella discesa.
In realtà di curve ne possiamo fare veramente poche; poi si imbocca una
strada innevata che ha poca pendenza.
In alcuni tratti si deve addirittura spingere, quasi si trattasse di sci di
fondo e non sci-alpinismo!
In breve raggiungiamo il traguardo e concludiamo la nostra fatica..
I "nostri ciaspolatori" Marta e Luca, invece, sono ancora nel pieno della
loro performance.
Mentre noi ci rifocilliamo di ogni leccornia che gli amici romani ci offrono
all'arrivo (biscotti, the, succhi, merendine, dolcetti tipici, ecc.), loro stanno
ancora sudando sulla strada del ritorno.
Dopo un po' di riposo decido di andargli incontro (senza sci questa volta)
e ripercorro all'indietro l'ultimo tratto della strada innevata.
Ed ecco, subito dietro una svolta, comparire Luca e Marta. Il passo è ancora
svelto ed i visi non sono "stravolti" dallo sforzo; quindi mi permetto di
fare loro un po' di foto e li accompagno fino al traguardo.
L'atmosfera, al di qua dello striscione d'Arrivo è festosa e gioviale: chi ha
da poco terminato la sua gara si ristora, gli altri sono intenti a complimentarsi
con i vari avversari, per carpirne, con velata apprensione, le sensazioni ed i
tempi.
Il bello è che tutto questo si interrompe istantaneamente all'Arrivo di ogni
squadra, per dedicare a tutti un applauso, un saluto, una battuta.
Il rientro in albergo è veloce; rimane ancora tutto il tempo per rinfrescarsi,
preparare i bagagli e scendere a fare un'infinità di foto ricordo. Tutti insieme,
oppure soli con il Gran Sasso.
A questo punto mi rendo conto che siamo veramente tanti: probabilmente
quasi 200.
Infatti il grande salone del Miramonti è completamente pieno ed il pranzo,
inevitabilmente, dura quasi più della gara.
Finalmente ci spostiamo nel salone per le premiazioni.
Ognuno ha le proprie sensazioni e, durante il pranzo, ha sicuramente ripassato
mentalmente la gara: avrei potuto andare più veloce, fare meglio la
ricerca ARTVA, togliere le pelli (per chi le ha tenute), tenere le pelli (per chi le
ha tolte)?
Ormai i conti sono fatti, la classifica è definita e non serve recriminare.
Lo spirito GM, ancora una volta, prevale e caratterizza la bellezza del Rally.
Chi ha fatto meglio di noi è un avversario solo in gara, poi si torna nuovamente
amici!
Al Gran Sasso ci siamo trovati veramente bene e ci piacerebbe rimanere;
purtroppo la strada del ritorno è lunga.
Credo che la GM di Roma (in prima persona il Presidente Fabrizio) abbia
capito, nel momento del commiato, il grande successo del loro lavoro.
Nel tourbillon dei saluti le varie appartenenze si sono fuse: soprattutto
"grazie" per i romani, le Guide ed il Soccorso Alpino dell'Abruzzo; "buon rientro"
a tutti.
Noi torinesi salutiamo, per ultimo, il Gran Sasso, che ci invita a ritornare?
Partecipanti...: To1 (sci-alpinismo) Valle Marco, Franco Dario, Cardellino Daniele
(5i su 17)
To2 (ciaspole) Rainetto Marta, Borgnino Luca (12i su 20)
Accompagnatori: Borgnino Daniela, Reggiani Laura
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18 marzo - Favria - Oglianico
La prima uscita primaverile 2017 per gli "over "? ci riporta nel Canavese
dove, oltre ai padroni di casa ed al piccolo Diego decisamente coinvolto nella
parte, ci ritroviamo in 14 dopo aver spiacevolmente lasciato a Torino l'unico
partecipante che si era diligentemente presentato all'appuntamento in piazza
Bernini.
Come da programma, la prima visita riguarda la chiesa di San Pietro Vecchio,
posta ai margini dell'abitato di Favria, in posizione attigua al cimitero.
L'interesse per tale cappella deriva dalle sue vetuste origini e, soprattutto, dal
complesso di affreschi quattrocenteschi in essa custoditi.
Sorta come modesta cappella campestre intorno al XI - XII secolo, un
successivo ampliamento portò la chiesa ad assumere una struttura a tre navate
mentre la costruzione del pronao a tre fornici, nel XVIII secolo, diede alla
chiesa l'attuale assetto architettonico.
Nel catino absidale sono emersi frammenti di affreschi del XIII-XIV secolo
mentre quelli dell'abside, riportati alla luce e restaurati nel 1999, recano nel
1432 la data di esecuzione. In un angolo è dipinto lo stemma araldico della
famiglia committente locale: i Cortina di Favria.
Nella navata destra, sopra il piccolo altare marmoreo della "cappella della
Madonna delle Grazie", protetto da una vetrinetta, è posto l'affresco più importate
della chiesa; esso raffigura una "Adorazione del Bambino e Santi Vescovi".
Nella stessa cappella troviamo alcuni affreschi eseguiti verosimilmente
nell'ultima decade del XV secolo ed altri riportati alla luce in tempi più recenti
tra cui una "Pietà" rispolverata nel 2006.
La seconda sosta prevede la visita del ricetto di Oglianico, uno dei più
importanti ricetti del Canavese, sorto per difendere la popolazione, i raccolti
ed il bestiame durante le incursioni nemiche.
Il ricetto di Oglianico si conserva pressoché integro nel suo impianto urbanistico
mentre è stato sensibilmente rimaneggiato e alterato nella tipologia
edilizia delle 62 cellule quasi tutte trasformate per usi abitativi. Il ricetto ha un
unico ingresso difeso dalla torre - porta, tipico esempio di torre medioevale a
tre lati, con il quarto lato aperto verso l'interno, verticalmente suddivisa in
quattro piani da tre impalcati lignei, collegati tra loro a mezzo di scale - porta.
Una delle cellule edilizie al centro del ricetto racchiude i resti della cappella
campestre di sant'Evasio, risalente al XI-XII secolo. La cappella ha l'abside
decorata da affreschi del XV secolo, purtroppo piuttosto deperiti. Il piano pavimentale
della cappella è di circa 1,5 m più basso del piano stradale e testimonia
che il ricetto è sorto successivamente alla cappella su una piattaforma
rialzata artificialmente per esigenze di difesa.
Peculiarità della cappella è la scena della Crocifissione con la Vergine e
san Giovanni. La Crocifissione risulta eccentrica rispetto al Cristo soprastante,
perché orientata verso il corso della falda acquifera sottostante come pure le
tracce di un altare preesistente.
Entrando nella fucina dei fratelli Gaddò, terza visita della giornata, gli occhi
faticano ad adattarsi all'oscurità dello stanzone dalle pareti completamente
annerite, illuminato soltanto dai bagliori rossastri del metallo incandescente
e dei carboni accesi. Curioso ed interessante è assistere alle operazioni tramite
le quali il mastro-ferraio trasforma, per l'occasione, il rovente semilavorato
in una zappa.
Il maglio idraulico è messo in funzione da una ruota ad acqua situata nella
parte posteriore dell'edificio ed alimentata dalla roggia di Favria. Esistono
altre due ruote, una di grandi dimensioni di sotto, e una più piccola che aziona
la mola. I fratelli Gaddò producono prevalentemente attrezzi agricoli, come
roncole, falcetti, picconi e vanghe che possono essere acquistati direttamente
in officina, sia dai privati che dai ferramenta, per poi rivenderli ai mercati di
zona.
L'eccezionalità della fucina Gaddò sta nell'essere uno degli ultimi impianti
in funzione nella nostra regione a utilizzare la forza idraulica e tecnologie protoindustriali.
Le fucine, in passato numerosissime in molte zone prealpine e
nel Canavese in particolare, hanno cessato di funzionare con l'avvento delle
produzioni di massa, e con l'esodo massiccio dalle campagne.
La disponibilità e l'accoglienza di Laura ed Enrico ci conducono poi a casa
loro, al caldo, per il solito "pasto frugale" ricco di ogni ben di Dio mentre
l'altra Laura, fornendoci qualche notizia sul Rally 2017 appena concluso, ci fa
riflettere sulla miseria di situazioni viste in quei luoghi, sulla fatalità della vita
e sull'esigenza di solidarietà nei confronti di chi è stato pesantemente provato
sotto forme varie.
Un'ultima passeggiata digestiva e distensiva ci consente di concludere
questa bella giornata primaverile dove la capacità esplorativa di Enrico ci ha
permesso di scoprire nuovi aspetti e nuovi angoli del nostro "Bel Canavese".
Anna
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Domenica 19 Marzo - Escursionismo Bimbi
Descrizione dell'attività di cui ero coordinatore altresì detta la seconda gita
che non c'è.
Perché continuare, ed ostinarsi a fare una gita nel periodo dell'anno più
incasinato per chi ha bimbi? È semplice..... perché il periodo più incasinato
per chi ha bimbi dura tutto l'anno !!!
Quindi o non far nulla o nonostante i "casini" tentare di fare qualcosa, ed
ecco il risultato:
SCHEDA: Domenica 19 Marzo III di Quaresima
Il meteo diceva testualmente:
Il mese di Marzo 2017 dà il via alla stagione primaverile nell'emisfero boreale.
Tracciamo allora una possibile linea di tendenza meteo mensile con l'aiuto delle ultime
emissioni dei modelli climatici globali e degli indici teleconnettivi. Mese di
Marzo 2017 che potrebbe far registrare anomalie di geopotenziale negative sulla
Gran Bretagna e sull'Atlantico Centro-settentrionale, mentre sul resto del continente probabili anomalie positive sull'Europa orientale. Stanti tali anomalie di
pressione previste, una figura anticiclonica potrebbe dominare gran parte del mese
di Marzo sull'Atlantico meridionale allungandosi occasionalmente verso le latitudini
più alte. Di conseguenza saranno frequenti le fasi cicloniche sulle nazioni centro-
occidentali e sul bacino del Mediterraneo almeno nella prima parte di Marzo,
mentre un flusso meridionale potrebbe prevalere sul comparto balcanico, Egeo,
Penisola Anatolica e, a tratti, anche sull'Italia.
Risultato: Una giornata favolosa!!!
Temperatura effettiva: 19/13°C Media storica: 13°C/3°C
Peccato che le solite defezioni abbiano ridotto a 8 il numero dei partecipanti
(Fam. Franco e Duretto per la cronaca 4+4) e allora via tutti sulle piste del
Monginevro per fare una sessione praticamente "estiva" di SCI.
Con grande stupore la neve ha retto bene anche nelle ore centrali nonostante
non vi fosse un nuvola in cielo alla faccia delle fasi cicloniche.
La piccola pausa pranzo fatta in punta al Rocher de l'Aigle in maniche corte è
stata veramente memorabile per tutti, sia per la vista mozzafiato che per i
panini di Mamma Chiara che tendevano un po' allo stopposo.
Discese belle e divertenti anche se con qualche mucchietto di neve da spostare
qua e là.
Credo che i bimbi (sia grandi che piccoli) si siano divertiti molto soprattutto la
sera quando, a piste già chiuse, abbiam dovuto sciare di nascosto dai
"guardiapiste" francesi per ritornare alle nostre auto.
Il Capo gita bimbi GM Sergio DURETTO
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2 aprile - Col del Prè
Quando ci si mette Giove pluvio? anche quest'anno come per l'anno
scorso il maltempo ha costretto ad annullare la gita al Col del Prè. Se poi diamo
retta al proverbio "non c"è due senza tre? per l'anno prossimo o si cambia
mete o si cambia mese;
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sabato 8 aprile - Aiguille de Lesache
In cerca della neve prendiamo la strada del colle del Gran S. Bernardo. Il
tempo è bellissimo, le recensioni internettiane parlano di gita con sci ai piedi
dall'auto, e infatti alla partenza siamo noi G.M. più altre decinaia di scialpinisti.
Per fortuna i gruppi si sgranano presto, seguendo vari itinerari e diversi
ritmi di salita. Il percorso disegna numerosi zig-zag su pendii regolari che
sembrano già buoni per la discesa, come dimostrano le belle curve pennellate
da un gruppetto di mattinieri. Ne abbiamo ancora di strada da fare, chissà che
polentone troveremo scendendo! Però la giornata è stupenda, con il sole caldo
e un panorama cinemascope che si svela pian piano.
In vetta ricongiungiamo il gruppo e, dopo le foto di rito e la preghiera, iniziamo
la discesa. L'iniziale titubanza diventa piacevole sorpresa: ma che daverodavero
la neve è ancora bella? Sembra proprio di sì! In alcuni tratti un po'
tracciata, in altri un po' da interpretare, ma la superficie tiene bene e ci regala
anche qualche serpentina vellutata su firn da 5 cm di zucchero. L'ultimo pezzo
di stradina è mezzo granita e mezzo gava-buta, ma alla fine raggiungiamo il
parcheggio dove festeggiamo con moscato e colomba offerti dal previdente
presidente. Auguriamoci che anche le ultime gite sciistiche di questo strano
fine stagione abbiano lo stesso successo di pubblico e critica!
Silvana Ponsero
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9 aprile - in bici nel Chierese
Perché inseguire ancora la neve quando la primavera ci riempie di colori,
profumi e calore È così che abbiamo organizzato una bella biciclettata, coronata
da un ottimo "agrigelato".
Ci troviamo alle 10 sulla piazza di Andezeno (qualche mala lingua mi accuserà
per conflitto d'interesse!) tutti attrezzati di bici, seggiolini, carrettini e
tutto l'occorrente per affrontare la giornata. Viste le borse e il bendidio che ne
sborda probabilmente potremmo percorrere tutta la pianura Padana.
Partiamo subito con la "difficoltà" maggiore: lo sterrato di strada Cesole?
niente di problematico a prima vista. Ma della subdola ghiaietta rende
molto instabili le piccole biciclettine. Andrea perde il controllo e sbanda. Di
nuovo niente di problematico a prima vista. Ma in realtà riesce a procurarsi
una micro frattura al polso!
Il percorso, assai pianeggiante, prosegue quasi tutto su pista ciclabile
con somma tranquillità per i genitori che chiudono la fila chiacchierando amabilmente.
Attraversiamo l'abitato di Riva di Chieri e proseguiamo per Poirino e subito
dopo una lauto pranzo (come vi dicevo da quelle borse è uscito di tutto!)
raggiungiamo l'agrigelateria San Pè per un ottimo gelato ho il sospetto che
proprio a questo obiettivo sia da attribuire l'abbondante affluenza di oggi, siamo
in 23!!
Dopo aver lasciato giocare i bimbi fino al raggiungimento della soglia di
sporco limite (dovuto ad una attraente fossa della sabbia/terra!!) rientriamo
con un tracciato più diretto e senza sterrati.
Ottimo giro, mancati i 30 km per un soffio? complimenti alle piccole
ruotine!!
Alla prossima? Dario
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22-25 aprile - Randonnée di Scialpinismo 2017 (Alpi Bernesi)
Quest'anno il Randonnée di sci-alpinismo, organizzato dalla CCASA, puntava
a grandi vette nel Vallese, in Svizzera.
La cima più alta della zona, il nostro obiettivo principale, è il Finsteraarhorn
4273 m; ma il programma originale, ambizioso ed impegnativo, prevedeva
la salita anche di altre due cime di 4000 metri.
Purtroppo la settimana precedente, si è dovuto "fare i conti " con il meteo.
Un deciso peggioramento era previsto a partire dal pomeriggio del 25 aprile.
Chi conosce, per esperienza, gli spazi, le grandi colate glaciali e le impegnative
montagne dell'Oberland sa che non è prudente farsi sorprendere dal
maltempo'
Quindi gli organizzatori, saggiamente, puntando ad effettuare la salita più
bella ed impegnativa in un giorno di bel tempo, hanno deciso di accorciare il
Randonnée, tagliando fuori il soggiorno alla Konkordiahütte ed i due 4000
previsti per il terzo giorno.
Fatta questa doverosa premessa posso raccontarvi come è andata?
Sabato 22 aprile
Ritrovo di tutti i partecipati ad Iselle, confine con la Svizzera.
Siamo in otto: una da Trieste, cinque da Genova e due da Torino; altri
due genovesi ci raggiungeranno la domenica, direttamente al rifugio.
Compattate le auto, dopo aver sorseggiato l'ultimo caffè italiano, ci dirigiamo
verso il valico del Sempione, per entrare in territorio elvetico.
Arriviamo a Munster verso le 14,30.
La giornata è bella e ci possiamo preparare con tutta calma a raggiungere
la nostra meta di giornata: la Galminhornhütte a 2115 m.
Il dislivello è modesto, circa 700 m su comoda strada sterrata e sentiero,
ma da percorrere con lo zaino pesante, gli sci in spalla e gli scarponi ai piedi....
Solo gli ultimi 100 metri di dislivello sono innevati e non vale quasi più la
pena di calzare gli sci.
Il rifugio, al momento, non sarebbe gestito, ma c'è un gruppo che, per
quello che riusciamo a capire, praticamente è salito per fare i lavori di apertura.
Quindi la stufa a legna ha già scaldato i locali; a cucinare il risotto ci
pensano gli amici genovesi!
Domenica 23 aprile
Partiamo presto perché ci attende una lunga traversata, fino alla Finsteraarhornhütte.
Il racconto dettagliato sarebbe forse un po' noioso, quindi mi limito a dare
alcuni riferimenti.
Le prime ore saliamo nella nebbia, seguendo la cartina e vecchie tracce;
poi, finalmente, il sole ci accompagna fino al colle Bächilicke 3378 m.
Da qui, quasi tutti, saliamo ancora alla cima del Vorderes Galminhornh
3507 m.
Poi ci godiamo la lunga discesa, su neve abbastanza bella, fino alla confluenza
con il Fieschergletscher a quota 2650 m circa.
Per concludere la giornata ci manca la risalita fino alla Finsteraarhornhütte
3048 m; "solo" 400 m di dislivello, ma tanto, tanto, tanto spostamento su
questo lunghissimo (e quasi pianeggiante) ghiacciaio.
Al rifugio ci attendono già gli altri due amici genovesi ..... ed una calda
minestra di verdura!
Dopo cena facciamo una breve riunione per aggiornare le previsioni meteo,
formare le cordate ed organizzare la salita del giorno successivo. Poi tutti
a letto.
Consuntivo della giornata:
Una cima: Vorderes Galminhornh 3507 m
Dislivello totale in salita: 2050 m circa
Tempo totale: 11 ore circa
Lunedì 24 aprile
La nostra meta è il Finsteraarhorn 4273 m; la vetta più alta della zona
(nono nella graduatoria dei 4000); salita valutata OSA/PD+.
Fino all'Hugisattel 4048 m, si arriva praticamente con gli sci ai piedi, superando
dapprima un ripido canale con neve abbastanza dura. Poi il terreno
diventa più facile ed infine si risale la parte superiore del ghiacciaio, con traversi
su pendii abbastanza ripidi, che richiedono attenzione.
Gli ultimi 220 m, lasciati gli sci, li affrontiamo con piccozza e ramponi,
arrampicando in conserva su terreno non difficile ma delicato.
Un vento gelido, abbastanza costante ma con folate particolarmente violente,
ci sferza per tutto questo tratto di salita: una lunga cresta rocciosa caratterizzata
da una serie di piccoli torrioni che più volte illudono di essere arrivati
in vetta?
Finalmente in cima!
Ma non possiamo attardarci e godere del fantastico panorama che ci circonda,
perché il freddo è intenso ed il vento non ci da tregua.
Quindi, dopo poche foto, con attenzione cominciamo al discesa.
Al colle siamo un po' più riparati; calziamo gli sci e, su neve a tratti bella,
senza problemi ritorniamo al rifugio.
Consuntivo della giornata:
Una cima: Finsteraarhorn 4273 m
Dislivello totale in salita: 1225 m circa
Tempo salita: 5,30 ore circa
Tempo discesa: 4,00 ore circa
Martedì 25 aprile
Il 25 aprile è dedicato al ritorno.
Da "queste parti" gli spazi, e quindi anche gli spostamenti, sono talmente
ampi che per tornare a valle ci vuole tutta una giornata!!!
Tra le nuvole, e con visibilità zero, risaliamo al Grünhornlücke 3279 m,
per poi scendere, fortunatamente con poco vento e buona visibilità, fino alla
Konkordiaplatz, spettacolare crocevia di ghiacciai!!
La discesa lungo l'Aletschgletscher, seppur in un ambiente bellissimo, è
molto simile ad "una pista di sci di fondo"!! Il ghiacciaio è quasi pianeggiante
e la poca neve caduta nella notte, bagnata e pesante, non aiuta certo la scorrevolezza
degli sci.
Ad un certo punto la breve risalita per arrivare alla galleria (Talligrattunnel)
è quasi un piacevole diversivo.
Attraversiamo questo tunnel, scavato nella roccia per più di un chilometro,
e scendiamo per i pendii, più o meno innevati, lungo le piste da sci, ormai
chiuse, che portano a Fiesch.
Un ultimo errore di orientamento ci impedisce di raggiungere la funivia in
tempo per la corsa delle 13,45.
La successiva sarà dopo due ore....
Consultandoci decidiamo di fare ancora "due passi", e ci incamminiamo a
piedi per gli ultimi 600 m che ci porteranno a fondovalle, a Fiesch.
Recuperate le auto, sotto una leggera pioggerellina che, man mano che ci
avvicinavamo all'Italia, diventava sempre più intensa, siamo nuovamente sulla
strada di casa.
Partecipanti: Giuliana, Paola, Alberto, Andrea, Daniele, Edoardo, Fabio,
Guido, Lorenzo, Luca.
Da parte mia un sentito ringraziamento alla CCASA , e soprattutto a chi
ha organizzato e coordinato il Randonnée.
Daniele
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30 aprile - Sentiero Monti
Questa piccola passeggiata mi ha spronato a cercare di conoscere meglio
Augusto Monti, un poeta e un uomo all'antica che è stato maestro di vita e di
scuola di tanti intellettuali importanti (Pavese, Mila, Einaudi, Paietta, ecc.) e
che amava rintanarsi nella valle solitaria dell'Armirolo per ritornare uomo semplice
tra altri uomini semplici che vivevano vite di lavoro e sacrifici.
La nostra passeggiata è iniziata a Mollar dei Franchi ed è poi proseguita
lungo il rio Armirolo sino a quando ci è stato possibile: la valle infatti ha molto
sofferto per le ultime alluvioni ed il nostro sentiero è diventato sempre più difficile
ed accidentato tanto da obbligarci a ritornare sui nostri passi.
Abbiamo comunque avuto la possibilità di vedere il tratto più suggestivo
del torrente che scorre su lastroni circondati da alte pareti di roccia.
Con una piccola variante tra boschi di latifoglie, alberi di fico e lilla fioriti
abbiamo raggiunto le piccole borgate di Gentina, Cordria e Barone prima di riprendere
la strada verso Giaveno.
Marina
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7 maggio - Gita a Ritornato - Pian Audi
Lasciate le vetture alla frazione Ritornato sopra Corio, ci apprestiamo a
fare la passeggiata con un tempo grigio. Nel primo tratto in discesa attraversiamo
due torrenti per poi risalire a Pian Audi di dove inizia la strada per il Rifugio
del Monte Soglio. Seguiamo questa strada per un breve tratto, poi giriamo
a sinistra attraversando un torrente e ci troviamo alle Case Borello in un
bel bosco di faggi.
Di qui ci si porta sul versante est della Rocca di Frigerola attraversando
con vari saliscendi altri tre torrenti e passando per la frazioni Begin, Piccat,
Bova, Le Case e Rojard, parzialmente abbandonate. Ci si ritrova quindi a Ritornato.
Consumato il pasto al sacco sulle panche della Chiesa di Ritornato, dove
finalmente ci allieta un bel sole, con un bel colpo d'occhio sul Monte Soglio
ancora innevato.
Ci rechiamo quindi a vedere un magnifico ponte romanico detto
dell'Avvocato ed una falegnameria in disuso mossa da una grande ruota idraulica.
Sulla via del ritorno passiamo nella bella abitazione della coordinatrice
di gita Manilla e poi a casa.
Vittorio
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14 maggio - Cima del Vallonetto
Come da calendario gite l'ultima prevista alla punta del Vallonetto è stata
effettua con successo archiviando le uscite ufficiali per la stagione scialpinistica
16 -17.
I magnifici sette tanti erano i componenti hanno concluso brillantemente
la salita alla vetta percorrendo i 1380 m di dislivello in poco più di quattro ore.
L'ambiente dell'ex ghiacciaio del Galambra è sempre grandioso, solcato
da numerose slavine per la stagione avanzata. Verso la vetta i pendii si ampliano
collegandosi alla vicina punta del Sommelier e grazie alla quota offrono
un meraviglioso colpo d'occhio sulle principali vette della zona.
Il meteo che prevedeva temporali nel pomeriggio ci ha concesso una luminosa
mattinata con deboli brezze e modeste velature per nubi alte.
La discesa molto divertente nella parte alta per via della quota e della neve
fresca caduta nella serata precedente si è via-via appesantita costringendoci
nella parte finale ad uno sci più nautico che alpino e mettendo a dura
prova gambe e ginocchia
Con una piacevole sosta finale al rifugio Mariannina Levi fra birre e dolci
si è allegramente conclusa la giornata con la soddisfazione di tutti.
Alberto
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SERATE IN SEDE
giovedì 11 maggio - CENA OMENITA
Bellissima serata, iniziata con un buonissimo thè allo zenzero, cannella e
chiodi di garofano e croccantini.
Tutti a tavola!
Laura spegne la luce e al buio ci invita ad immaginare il deserto, le sue
dune, la sabbia finissima e un cielo così pieno di stelle da non riuscire più a
distinguere quelle che vediamo da casa nostra.
Cena al lume di candele immerse nella sabbia del deserto.
Gli antipasti e le due "pignatte" di riso, verdure e carne dal sapore particolare
dovuto alle spezie orientali usate. Molto buono!
Conosciamo la guida che ci illustra i tours da lei organizzati in tre diversi luoghi
dell'Oman.
Seguono le diapositive di Laura.
Guardiamo incantati questo paesaggio lunare. Le dune che cambiano in
continuazione con le loro forme sinuose e'qua e là qualche umano che tenta
di scalarle per poi scivolare giù con grande divertimento. Ogni tanto in mezzo
al nulla spuntano piccoli arbusti verdi e qualche insetto.
Sembra impossibile che ci sia vita in un luogo così inospitale!
Grazie Laura per aver condiviso con noi il tuo bellissimo viaggio!
Bruna
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giovedì 11 maggio - Deserto dell'Oman
Onde altissime immobili su cui camminare, morbidissime come un soffice
tappeto. Polvere che al tramonto si trasforma in oro. Geometrie scolpite per
lunghezze infinite nel vuoto del deserto. Ombre delicate come morbidi pizzi ricamati
sulla sabbia.
Poesia a parte chi ama la vastità del deserto avrà senza dubbio apprezzato
le immagini del deserto dell'Oman dove il nulla la fa da padrone e dove
l'interiorità di chi si immerge in quei luoghi viene esaltata proprio dalla loro
vastità, dagli orizzonti infiniti e dal silenzio che regna incontrastato sovrano
delle dune.
Certamente in un luogo dove la pioggia cade saltuariamente dopo decenni
la vita sembra assente o perlomeno improbabile eppure anche in questa
mortale solitudine la vita è presente anche se sotto forma di piccoli insetti che
lasciano impalpabili tracce sulla sabbia.
Per chi non sopporta il caldo estremo, la mancanza di acqua, il silenzio
profondo e l'infinita serie di dune il deserto risulta ostile, monotono, luogo da
evitare. Ma almeno spero che le immagini accuratamente scelte da Laura abbiano
soddisfatto il numeroso pubblico presente per la loro bellezza intrinseca.
Alberto
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VITA SEZIONALE
APERTURA ESTIVA DEL RIFUGIO NATALE REVIGLIO
La casa è aperta per accogliere i Soci della Giovane Montagna, amici e conoscenti
e permettere loro di trascorrervi una serena vacanza
da domenica 23 luglio a domenica 27 agosto .
Le quote di soggiorno sono rimaste invariate rispetto gli anni precedenti ed
inoltre sono previste condizioni particolarmente favorevoli per famiglie con figli.
Le PRENOTAZIONI sono aperte e sono ancora disponibili dei posti.
Per informazioni e prenotazioni, passare o telefonare in Sede il giovedì sera al
011 747978 oppure contattare il responsabile prenotazioni sig. BORGNINO
LUCA (telefono 011 0437704, ore serali; e-mail:
natalereviglio@gmail.com).L'assegnazione dei posti camera è a insindacabile
cura dei responsabili.
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