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Notiziario Sezione di Torino Ottobre 2018



ATTENZIONE: Nel testo seguente sono state riportate soltanto le parti del notiziario interessanti
al fine delle ricerche, il contenuto completo, nel formato originale, può essere consultato scaricando
il notiziario in formato pdf cliccando sull'immagine a lato.








VITA SEZIONALE


   Carissimi soci ed amici


Carissimi soci ed amici, l’estate è ormai alle spalle, con i suoi
giorni che spero siano stati di leggerezza e spensieratezza per tutti voi.
Mi sembra importante innanzitutto ringraziare il Signore per averci dato la
possibilità di vivere questa stagione primaverile ed estiva ricca di bellezza
delle montagne e di momenti belli con gli amici; credo dobbiamo essere
grati al Signore per averci donato questo bellissimo Creato, che ci rasserena
e conduce a Lui, rigenerandoci continuamente.
Consapevoli di questa ricchezza, possiamo ripartire tracciando le prossime
attività; anzitutto la stesura del calendario gite 2019, ma anche e soprattutto
l’attività ordinaria, a cominciare dalla gestione della sede e delle serate.
A questo proposito, la nostra cara sede ha bisogno di una mano, su
vari fronti:
liberare spazio aggiuntivo per l’Archivio Centrale e curarne la manutenzione;
programmare le serate con ospiti esterni (oltre a quanto già calendarizzato,
ci sono un paio di altri eventi da sviluppare);
dare una rinfrescata (parziale) alle pareti
Nella misura in cui potete, vi chiedo un aiuto per seguire queste cose,
segnalando la vostra disponibilità a me, oppure a Laura Reggiani o Anna Faletti.
Vi porto infine i saluti di don Mauro Gaino, ora parroco di Savigliano
(tre parrocchie…), che purtroppo non potrà essere con noi per la Messa del
20 dicembre per altri impegni, ma che ci ricorda con affetto.
Grazie Buon cammino a tutti
Marco Valle

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ATTIVITÀ PREVISTA


   25 novembre - S.Messa al Monte dei Cappuccini


Alle 09,30 h di domenica 25 novembre ci troveremo al Santuario di
Santa Maria del Monte, o Monte dei Cappuccini, per il consueto incontro
annuale. Ci sarà la Santa Messa in suffragio dei soci defunti che come
l’anno passato sarà celebrata nella chiesa. Al termine ci ritroveremo per festeggiare
i soci a noi fedeli da 20, 50 e 60 anni, e cioè:
20 anni: Pietro BOLOGNA, Argentino CESARETTO, Cristina CIGNETTI,
Diego FRANCO
50 anni: Enrico ROCCO, Giorgio ROCCO, Domenico ROSSO
60 anni: Maria ALOTTO, Vincenzo CLERICI, Ferruccio PARI

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   4 Novembre - NOVALESA - TOUPÈ (AR)


Località di partenza... : Novalesa
Dislivello ................. : 20 m
Difficoltà ................. : dal 5 al 7a
Descrizione: La falesia del Toupè, facente parte del piccolo comprensorio di
Novalesa, pur essendo di nuova generazione, ci riporta indietro nel tempo.
A farla da padrona, non sono infatti grotte o muri strapiombanti, ma bensì
una bella parete variegata, composta da placche, diedri e fessure. La roccia
è un gneiss granitoide compatto e molto rugoso. Lo stile d’arrampicata prevalente
è la placca appoggiata, ricca di tacche e piccolissime reglette e dove
sovente i movimenti chiave, costringono ad una aderenza estrema. Non
mancano comunque, anche muri verticali, fessure e diedri tipici del granito.
La gamma delle difficoltà offerte dalla falesia è molto ampia, adatta sia al
principiante che all’arrampicatore evoluto (ciapa e tira, astenersi !! )
La chiodatura è di ottima qualità, quasi sempre a fittoni resinati e in
qualche caso a spit-fix da 10 mm. Le soste generalmente su catena oppure
con doppio ancoraggio dotato di moschettoni rapidi. I monotiri raggiungono
sovente i 30 metri e su alcune vie sono possibili due tiri di corda; in alcuni
casi il posizionamento delle soste superiori ne sconsiglia il moulinette.
La falesia ha un’esposizione a sud-est e si trova a circa 950 m. di quota:
è praticabile quasi tutto l’anno ad esclusione delle fredde giornate invernali
oppure, in condizioni di caldo afoso. Da sconsigliare in periodi molto
umidi o dopo abbondanti piogge.
Negli ultimi tempi, anche grazie alla dedizione di un nostro Socio, la falesia
è stata oggetto di grandi lavori si risistemazione e pulizia, ridonando
smalto alla palestra.
Il sito è adatto a tutti, dai principianti ai più esperti (dal 3a al 7a ), con
alcune linee attrezzate espressamente per la didattica e la pratica.
Con l’augurio di goderci una bella giornata autunnale vi aspettiamo
numerosi.
Attrezzatura da arrampicata (obbligatorio: casco , imbrago, 2 moschettoni a
ghiera, longe)
Ritrovo di partenza ... : P. Pitagora ore 08.00; 2° appuntamento Avigliana
Ovest 08.30
Mezzo di trasporto.... : auto private
Coordinatore di gita .. : Marco BARBI 3351078079

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   11 novembre - Gita di Chiusura


All’«ANTICO MULINO» Riseria S. Giovanni
Si sta organizzando la gita di chiusura, anche se non tutto per ora è confermato.
Cominciamo dalle cose certe:
La località: Fontaneto Po e dintorni (bella zona di risaie)
La parte culturale: visita interessantissima al “Vecchio mulino” e riseria.
Il pranzo in ristorante.
La Santa Messa celebrata da Don Ezio Risatti in un locale messo a disposizione
dalla riseria.
La cosa ancora incerta è la parte escursionistica ancora da provare: può essere
semplicemente una passeggiata fino al Po ma anche un camminare sui
sentieri della Resistenza a Moncestino o nella zona molto panoramica di
Gabiano. Chi lo desidera può invece fare una pedalata sulla ciclabile Torino-
Venezia che passa proprio alle spalle del mulino.
Maggiori e più sicure informazioni in sede dopo la preparatoria, anche per
quanto riguarda orari e appuntamento per la partenza.
Dovendo prenotare il pullman e il pranzo è necessaria la prenotazione con
acconto di 15 euro entro e non oltre mercoledì 31 ottobre.

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   18 Novembre - Vaie - Falesia Placche di Lorenzo (AR)


Località di partenza... : Giaglione
Dislivello ................. : 10 m
Difficoltà ................. : dal 5 al 7a+
Descrizione: Una falesia di nuovissima fattura, chiodata nella primavera del
2017, da Stefano Lacastellana. La roccia è uno gneiss granitoide, molto
compatto, lo stile di arrampicata prevalente è la placca tecnica, con alcuni
tiri che raggiungono i 30 metri di altezza. La falesia è esposta a nord-est, ed
è completamente in ombra dal primo pomeriggio.
Il posto è molto fresco quindi è perfetto per l’estate, ma frequentabile
anche negli altri periodi.
I nomi e i gradi sono scritti alla base delle vie. Chiodatura impeccabile
a spit fix da 10 mm mediamente i primi 3/4 punti di protezione sono posizionati
molto ravvicinati, in maniera tale da scongiurare potenziali cadute a
terra.
Sulle vie più lunghe sono necessari almeno una quindicina di rinvii, le
soste non sono attrezzate di moschettone di calata, per cui la “manovra di
calata” diventa obbligatoria.
Attrezzatura da arrampicata (obbligatorio: casco , imbrago, 2 moschettoni a
ghiera, longe)
Ritrovo di partenza ... : P. Pitagora ore 08.00; 2° appuntamento Avigliana
Ovest 08.30
Mezzo di trasporto.... : auto private
Coordinatore di gita .. : Marco BARBI 3351078079

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   2 dicembre - Escursionismo Bimbi


Come si fa a prevedere una gita agli inizi di Dicembre?
Sarà un autunno lungo con giornate ancora calde? O un inverno precoce
con già la neve? Un anno fa, quando mi sono trovato a dover inventare
un luogo per una gita mi è tornato in mente questo luogo selvaggio
nell’entroterra di Finale …: il sentiero ai “Ciappi” (spianate rocciose con della
antiche incisioni), una gita fattibile con qualsiasi tempo.
Ma come sempre sono più propenso a decidere attività e meta quando
si avvicina la data prescelta.
Come sempre lo comunicheremo sulla mailing-list GM Bimbi la settimana
prima, chi vorrà informazioni potrà chiamarmi al 331-8126912 o
francodar@tiscali.it.
FRANCO Dario

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   Dal 26/12 al 1/1/2019 Capodanno al Reviglio - Escursionismo Bimbi


Dal 26/12 al 1/1/2019 Capodanno al Reviglio - Escursionismo Bimbi
Riproponiamo l’esperienza invernale dell’anno scorso: una settimana
sulla neve con gite, sciate e scivolate!
Ad un primo appello abbiamo già raggiunto il numero minimo necessario
per aprire la casa, quindi fatevi avanti e spargete la voce!
Allegria, trambusto e tanti vestiti ad asciugare davanti al camino sono
assicurati.
Attività in autogestione come le settimane estive (ad ognuno qualche
piccolo incarico per il funzionamento della settimana). Per informazioni chiamate
al 331-8126912 o francodar@tiscali.it.
FRANCO Dario

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PROSSIME SERATE IN SEDE


   Giovedì 18 ottobre: Patagonia alle 21,30


Un viaggio in Patagonia è stato da tempo un mio sogno di vecchia data.
L’arrivo del compleanno dei 70 anni mi è sembrata l’occasione opportuna.
Poi l’incontro via telefono con l’accompagnatore di Avventure nel Mondo
mi ha convinto ad andare con il gruppo che si stava organizzando. 20
giorni di bel tempo e compagnia ottima hanno fatto il resto. Ora occorre solo
scegliere le fotografie più belle e descrittive delle montagne e ghiacciai
patagonici tra le centinaia scattate e ricevute dai compagni di avventura...
in particolare per la Giovane Montagna le foto di Fitz Roy, Cerro Torre e le
Torri del Paine.
Gigi Costa

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   Sabato 20 ottobre Pranzo in Sede alle 12.30 h


L’estate è finita quasi per tutti ed è ora di ritrovarci in sede per un pranzo in
compagnia che ci permetta di raccontarci le cose BELLE successe in questi
ultimi mesi. Chi lo desidera potrà iniziare la giornata con una passeggiata
nei parchi cittadini, poi….metteremo i piedi sotto la tavola e continueremo
la giornata tra chiacchiere, giochi e altro a sorpresa.
Il pranzo è previsto per le ore 12.30
È necessario prenotare entro giovedì 18 ottobre.

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   Sabato 17 novembre "Bagna Caoda" in sede


Anche quest’anno siamo riusciti a scritturare il nostro Livio, grande
cuoco stellato, che ci offrirà l’opportunità apprezzare le sue capacità culinarie
per la gioia del nostro palato (anche l’olfatto avrà la sua parte).
I posti sono limitati, quindi vi consigliamo di prenotare in tempo (almeno
una settimana prima!) e di venire forniti dell’apposito “foiòt”. Chi non
l’avesse lo segnali all’atto della prenotazione.
L’appuntamento è alle 12.30.
E … buon appetito!

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ATTIVITÀ SVOLTA


   18 marzo - Punta Prato di Fiera


Avrei dovuto essere io il coordinatore di questa gita, se non mi fossi
fatto male al ginocchio a gennaio.
Cortesemente Maria Teresa è stata disponibile a sostituirmi.
In base alle previsioni meteo non particolarmente favorevoli e considerando
anche le condizioni di innevamento si decide di modificare la meta originaria,
ed andare alla Punta Prato di Fiera.
Agli sci-alpinisti si aggregano anche due “ciaspolatrici”: Giannella e Vera.
Dopo vari tentennamenti decido di aggregarmi anch’io con le ciaspole.
Così, domenica mattina ci ritroviamo in un bel gruppo.
Il primo tratto lo percorriamo insieme, poi gli sci-alpinisti allungano il
passo, mentre noi tre ce la prendiamo con più calma. Usciti dal bosco,
quando sta iniziando a nevicare, decidiamo di fermarci; nel frattempo gli altri
ci comunicano via radio di essere arrivati in cima. Dopo una breve pausa
per rifocillarci, cominciamo la discesa. Gli sciatori ci raggiungono in breve, e
continuiamo insieme la discesa.
Ci concediamo una pausa più lunga a Pian Gelassa e poi rientriamo alle
macchine.
Daniele

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   6 maggio - Traversella: una miniera di emozioni


Visitare una miniera è come immergersi nella roccia, e l’esperienza deve
essere vissuta di persona per comprendere una realtà che le sole parole
non riescono a rendere efficacemente.
Calzati stivali in gomma e indossati elmetti con pila, seguendo le due
guide che ci accompagnano raggiungiamo in pochi passi l’imbocco della
galleria al livello inferiore del complesso minerario di Traversella e subito
veniamo colpiti dal vento fresco che la galleria soffia all’esterno. Normale,
la miniera respira sfruttando le differenze di temperatura fra l’esterno e la
massa rocciosa. Imbacuccati per bene entriamo. A lato della galleria scorre
un copioso rivo d’acqua limpida che raccoglie e scarica all’esterno tutte le
acque provenienti di livelli superiori. Per i primi 500 m avanziamo nella
massa di roccia con alle spalle ancora la luce dell’imbocco poi voltata la
prima curva proseguiamo verso la parte mineralizzata. Chi si aspettava di
vedere cristalli rimane deluso, le pile illuminano, sì, ma giusto per vedere
dove si mettono i piedi. Eppure le pareti in alcuni punti brillano, sono le
goccioline d’acqua che come catarifrangenti riflettono la luce delle torce.
Delusione? No di certo, il sig. Giorgio e la sig.ra Rosanna nostri accompagnatori
descrivono in dettaglio tutto quello che c’è da sapere sulla miniera
che è, meglio era, la più complessa del Piemonte con i suoi 70 km di gallerie.
Ascoltiamo le descrizioni incuriositi dagli aspetti più insoliti e continuando
ad avanzare nella galleria ci rendiamo conto quanto duro ed opprimente
fosse il lavoro dei minatori.
Alle pareti qualche zona è molto interessante per via delle bande chiare
e scure che si alternano; ma si tratta per lo più di rocce dove i cristalli quasi
neri di magnetite sono piccoli e la dolomite chiara fa solo da contrasto. Nelle
gallerie laterali in assenza di vento l’aria e ferma e questo favorisce la
formazione della nebbia. Al suolo fra le rotaie che permettevano in movimento dei carrelli carichi di minerale strani fili biancastri ci incuriosiscono:
sono funghi che anche in totale assenza di luce riescono a crescere. La vita
è presente anche qui, infatti nelle pozze d’acqua si muovono piccolissimi
crostacei, bianchi come i funghi.
Spegniamo tutti le pile e ci immergiamo nel buio assoluto per provare
la sensazione di essere parte della miniera stessa. Per alcuni il desiderio di
sole e d’aria si fa impellente e così sei di noi interrompono la visita per tornare
all’aperto. Gli altri rimangono alla ricerca di qualche cristallino, ma alla
sola luce delle pile l’esperienza risulta un po’ deludente.
Usciti tutti fuori ci scaldiamo al sole che troviamo più bello del solito. È
ormai pomeriggio e con piacevole sorpresa il sig. Giorgio che ci ha accompagnato
fin qui ci concede ancora una visita alla breve galleria superiore
dove sono ancora visibili i montacarichi di sollevamento dei carrelli con il
minerale. Ancora quattro passi sul sentiero dei minatori ci permette di raccogliere
qualche campione di granati e di raggiungere le casematte dove si
tenevano gli esplosivi.
Senza dubbio la visita che per molti di noi era la prima esperienza del
genere è stata una bella avventura da classificare fra quelle che non si dimenticano
facilmente. Per il sottoscritto un sogno realizzato…..da ripetere
quanto prima.
Alberto Guerci

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   20 maggio - Benedizione degli Alpinisti e Attrezzi


La sezione di Torino purtroppo ha brillato per il minor numero di partecipanti
(Pinerolo è venuta con un pullman di 33!), e chi non c’era non saprà
mai che cosa si è perso: una carica di gioia, umanità, calore, accoglienza
che è davvero difficile da descrivere. Le nuvole ci hanno accompagnati per
tutta la giornata, ma il sole era dentro di noi ed anche quelli (parecchi, purtroppo)
che come me, o più di me, erano arrivati afflitti e provati da acciacchi
di vario genere, ne sono usciti più sereni e soddisfatti. La natura, la
compagnia e l’accoglienza reciproca sono davvero una gran medicina. Ma
veniamo alla cronaca: mentre la lunga fila dei camminatori di serie A si metteva
in marcia, gli amanti della lentezza (e i costretti alla lentezza) si dilungavano
in convenevoli, baci e abbracci finché, un po’ tirati e un po’ spinti
dal capofila Cesare e da solerti chiudi-fila, eccoci tutti sulla strada delle
borgate. Il dislivello è quasi zero e ci permette confidenze, scambi di consigli
e di ricette, ricordi di passate escursioni, contemplazione di alberi, fiori
ed erbe ancora bagnati dalla pioggia della notte. Il sentiero proposto dal
programma era impraticabile causa fango, pertanto siamo rimasti sullo sterrato
risalendo verso altre frazioni e tornando poi a Folchi per il pranzo al
sacco, un buon caffè all’osteria e quattro chiacchiere davanti alla stufa.
La Santa Messa è stata poi il punto forte della giornata: la chitarrista…
ha rapidamente calamitato presso di sé i volontari del canto e in quattro
e quattr’otto ha organizzato un piccolo coretto che ci ha messo tutto
l’entusiasmo possibile. Era la festa di Pentecoste ed il sacerdote ci ha fatto
capire veramente che lo Spirito non sta lontano, lassù nei cieli, ma è sempre
qui, in mezzo a noi, ci dà la sua forza in ogni momento bello o difficile
della nostra vita e ci dice: “Cammina sempre, PUOI FARCELA, non sei solo,
io sarò con te, sempre”. Alla luce di queste parole ognuno ha rivissuto gli
incontri e i passi allegri o faticosi della giornata assaporandone il gusto genuino.
La benedizione ci è stata impartita all’aperto, nel cortile della casa
dove è stato piantato un melo in ricordo di una socia che aveva espressamente
chiesto di fare una grande festa pensando a lei. Un raggio di sole è
arrivato puntuale a sottolineare l’evento…
Poi tutti i 130 partecipanti! si sono raccolti sotto al tendone allestito
per l’organizzatissimo momento conviviale conclusivo a base di prodotti e
ricette tipici del posto, molto, molto gradito da tutti.
Siamo venuti via a malincuore: Grazie Cuneo!!!!
Laura

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   27 maggio - Uja di Calcante


La cosa più complicata della giornata è trovare un posto per parcheggiare
le nostre due auto a Fubina, poi diventa tutto semplice: basta camminare.
Superiamo subito un folto gruppo di escursionisti che sembrano pronti
a partire per il nostro stesso itinerario (ecco chi ha occupato tutti i posti!)
ma in realtà non li incontreremo più. Saliamo tranquillamente per la bella
mulattiera che percorre il bosco in direzione del colle Chialmetta. Ad un bivio,
seguendo le prescrizioni dell’ortopedico, imponiamo a Daniele e al suo
legamento rotto di proseguire da soli per il colle, dove li raggiungeremo più
tardi, mentre il resto del gruppo (6 umani e un cane) prende il sentiero un
po’ più ripido che porta all’Uja di Calcante passando per il colle Prà Lorenzo.
Il silenzio dei monti è rotto solo dai richiami del disperato padrone del suddetto
cane, che pare intenzionato ad esplorare anche le valli limitrofe. Alla
fine la voce del padrone sortisce il suo effetto e in un attimo siamo tutti in
vetta, dove non ci attardiamo per non far aspettare troppo il nostro amico.
Chiudiamo l’anello scendendo al colle per un altro sentiero che, con ripide
serpentine e una buona dose di lavoro di ginocchia (capito perché
l’ortopedico aveva detto di no?), ci fa perdere rapidamente quota. Al colle
c’è il tempo per un comodo pranzo seduti, prima di ripercorrere la lunga ma
piacevole mulattiera che ci riporta alla partenza.
Mariateresa

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   27 maggio - Pian Audi - Passo del Bandito


Chissà perché ho l’impressione che la valle del Malone non sia foriera
di buona sorte per la GM.
L’anno scorso l’escursione (Ritornato - Pian Audi) non venne pubblicata
sul notiziario (causa svista?) e solo all’ultimo si riuscì a radunare un piccolo
gruppo di 8 persone.
Quest’anno la data prevista per il 20/05 e annunciata sul notiziario è
stata spostata al 27/5. Il numero di partecipanti che fino alla sera del sabato
era di 14 alla domenica mattina si era ridotto a 5...
Come si suol dire in queste occasioni, pochi ma buoni.
Nonostante i timori relativi alle condizioni meteo, ci siamo goduti, in
una mattinata soleggiata, la camminata che si snoda tra boschi di faggi e
betulle e vecchie case di pietra che ormai non ospitano più montanari ma,
in mancanza di tetto, ricoverano alberi che si ergono verso l’alto alla ricerca
della luce.
Giunti al Passo del Bandito dopo quasi due ore e mezza, la truppa si è
rifiutata di proseguire verso la Madonna della Neve. Il richiamo dello stomaco
è stato più allettante di un’altra mezz’ora di camminata per godersi il panorama
della vallata di Forno.
Il rientro, anticipato per il radunarsi di nuvole al di sopra delle nostre
teste, ci ha permesso di arrivare a Pian Audi con solo una leggera pioggerella
verso la fine che si è limitata a rinfrescare le fronde più alte delle piante
senza peraltro disturbarci.
Per il prossimo anno meglio cambiare vallata?
Manilla

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   3 giugno - Denti di Cumiana - Escursionismo bimbi


Troppi impegni ...poche adesioni: riduciamo quindi l’impegno di 2 giorni
e improvvisiamo una gita ai Denti di Cumiana.
In una giornata di nuvole percorriamo il bosco segnato dall’incendio
ammirando i contrasti di colore dove il verde delle fogli rinate si staglia sul
nero dei tronchi bruciati.
Quando i bambini cominciano a sentire la stanchezza siamo già al colle;
risvegliati dalle roccette in un attimo siamo in punta alla cappella.
Rifocillati da un boccone di pranzo tocchiamo anche l’altra cima prima
di scendere. Arriviamo alle auto appena in tempo per evitare un bel diluvio.
Dario

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   10 giugno - Balme - Pian della Mussa (Anello di Val Servin)


Questo era il programma, ma la gita preparatoria, fatta qualche giorno
prima, mi ha convinta a cambiare itinerario perché il sentiero si presentava
infido a causa delle prolungate piogge di questa strana primavera e perché
forse troppo ripido per le mie, e forse altrui, ginocchia.
Abbiamo pertanto optato per una passeggiata al Pian della Mussa che
era stata approvata solo in parte (causa stanchezza e minaccia di pioggia),
così siamo partiti seguendo i consigli dei locali che la davano per sicura e
facile salvo che: “la neve non abbia portato via il ponte…”
Noi il ponte non l’abbiamo trovato, si poteva attraversare il torrentello
sulla neve ma non tutti se la sentivano. Abbiamo pertanto deciso di tornare
alla base, anche se qualcuno è andato avanti a tutti i costi (fermare i soci
che vogliono staccarsi dal gruppo è impresa ardua…) Abbiamo trovato un
posto splendido per la pausa pranzo quindi, recuperati i fuggiaschi, siamo
scesi a Balme a visitare il Museo delle guide Alpine “Antonio Castagneri”,
che si è rivelato una vera perla, per il materiale esposto, per la cura con cui
è tenuto, per i pannelli esplicativi. Consigliamo un a visita a chi fosse di
passaggio da quelle parti.
Laura

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   30 giugno - 8 luglio - Settimana bimbi - Folchi


Il rifugio di pietra ai Folchi, tra i boschi sopra Vernante, ha accolto,
come già due anni fa, il gruppo famiglie GM. Quest’anno siamo molto numerosi,
12 adulti, e ben 15 bambini di diverse età: Marta, la più piccolina,
di 3 anni, fino a Silvia, la più grande, di 14 !!
Abbiamo passeggiato per torrenti e prati, boschi e montagne mentre le
nostre cuoche, Laura e Maria Rosa, ci preparavano fantastici piatti e manicaretti
…
La nostra prima meta è stata il Pis del Pesio … purtroppo per nulla
“pis” … ma con una parete ricca di morbidi e verdissimi muschi !!
La settimana è poi stata impegnata in attività varie: arrampicata, passeggiate,
giochi nel giardino della casa e sul piazzale del paese, e musica:
accompagnati dalla bella voce di Valeria (GM-sezione Cuneo), che ci ha raggiunti
nell’unico pomeriggio piovoso, per cantare e suonare tutti quanti insieme
!!
Alcune giornate, sicuramente più di altre, rimarranno nella memoria di
tutti noi:
la gita al Bec Baral, 700 m di dislivello, con parte finale in cordata e arrivo
in cima, da cui abbiamo ammirato il maestoso e silenzioso volo di un
grifone.
la via ferrata, che per molti è stata la prima esperienza. Tutti i bimbi
hanno ascoltato con grande attenzione le spiegazioni di Dario … e armati di
imbrachi, moschettoni e caschetti, pur procedendo con prudenza, hanno animato
di voci e risate la parete della montagna.
e, infine, la bellissima giornata di torrentismo, o, come lo ha definito
Lucilla (5 anni), “cascatismo” !! Ci siamo divertiti, nelle fresche acque del
rio Audin, a camminare cercando l’equilibrio tra le pietre scivolose del torrente;
ci siamo lanciati, senza paura, entusiasti per gli scivoli naturali e i tuffi
… abbiamo nuotato nelle pozze azzurre e limpide, che invitavano al gioco,
agli spruzzi e alle risa … e anche noi grandi siamo tornati un po’ bambini !!!
Daniela

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   8 luglio - Porte de Cristol (Névache)


(ex Rocciamelone sul calendario)
Con una frizzante temperatura mattutina, ritrovo a Névache per una
decina di partecipanti desiderosi di sgranchire le gambe in vista del Trekking
estivo nel Triglav (che già col nome incuteva una certa soggezione).
In effetti gli ingredienti c’erano tutti: un bel giro ad anello, con diversi
laghi lungo il percorso, uno sviluppo ampiamente superiore alla decina di
chilometri e un dislivello dell’ordine dei 1000 metri. Aggiungiamo la meteo
favorevole, ottima compagnia con tanto di birra ghiacciata alla fine delle fatiche…
che dire, una preparazione perfettamente riuscita!
Marco Valle

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   19-24 luglio - Trekking Slovenia


Da alcuni anni vengono proposti e organizzati dei trekking estivi che ci
consentono di scoprire luoghi non consueti. L’ultima occasione ci ha portato
in Slovenia, nel giustamente celebre parco nazionale del Triglav.
Il nostro itinerario si è articolato in una traversata di più giorni, lungo i
sentieri su e giù per le valli del parco. Abbiamo avuto modo di vivere la
montagna con i ritmi del camminare, i pernottamenti ancora abbastanza
spartani in rifugio e il distacco dalle solite abitudini - anche se per la mancanza
di campo qualche problemino per qualcuno c’è stato…
Giorno 1
Trasferimento Torino-Udine-Pontebba-Ugovizza (in auto!), quindi da
Camporosso salita in cabinovia al Monte Lussari e passeggiata nel pittoresco
borgo che circonda il Santuario, ammirando il maestoso panorama che
spazia dal Mangart al Montasio - ancora non sapevamo che questo sarebbe
stato il giorno con il tempo migliore!
Ci spostiamo a Valbruna per fare due passi in Val Saisera, ai piedi del
paretone nord del Montasio, quindi riprendiamo le auto ed entriamo in Slovenia.
Passiamo per Kranjska Gora e ci dirigiamo verso il passo Vršic, nei
pressi del quale pernottiamo al rifugio Koca na Gozdu.
La prima lauta libagione serale ci offre una rassegna dei piatti tipici della
cucina locale: jota, klobasa con salsa ajvar e crauti, gulash, più o meno
speziato o insaporito da erbe, con polenta o patate, il tutto innaffiato dalla
immancabile birra Laško. L’ampia scelta di dessert è composta da potica,
palacinka e struklji. Questa prima prova è affrontata con grande convinzione
e superata in scioltezza.
Giorno 2
Dopo un’abbondante colazione in terrazza ci spostiamo a Trenta, dove
inizia il nostro trekking.
Un primo gruppo si incammina lungo il sentiero ben tracciato che ci
presenta subito le principali caratteristiche del parco: boschi, pietraie, ampie
pareti incombenti.
Nel frattempo gli autisti spostano alcune auto a Lepena, punto di arrivo
dell’itinerario in traversata.
Ci riuniamo tutti al rifugio Trzaška Koca al passo Doliè, poco prima che
le nuvole ci regalino una leggera pioggerella ricca di presagi.
Giorno 3
Di buon mattino il maestoso Monte Triglav, cima più alta e simbolo della
Slovenia, ci rimbalza con un bel temporale all-inclusive: tuoni, fulmini e
grandine. La nostra salita si interrompe bruscamente con un veloce rientro
al rifugio sotto mantelline e giacche a vento.
Un po’ rinfrancati, riprendiamo il percorso di trasferimento, passando
per il rifugio Zasavska Koca e seguendo poi il sentiero della valle dei 7 laghi
fino al rifugio Laghi del Triglav (Koca pri Triglavskih Jezerih).
I toponimi descrivono bene un terreno costellato di piccoli specchi
d’acqua dai colori smaltati. Purtroppo le regole del parco e il clima poco invitante
frustrano sul nascere qualsiasi velleità balneare.
La serata si svolge in allegria con un pregevole intrattenimento musicale
molto apprezzato anche dal pubblico internazionale, che reclama con entusiasmo
i canti maggiormente rappresentativi dell’italianità nel mondo
(“Volare” e “Bella ciao”).
Giorno 4
Proseguiamo il trekking nel parco con la traversata al rifugio Bogatin, la
salita al colle Bogatinsko Sedlo e infine la discesa al rifugio Lago del Krn
(Planinski dom pri Krnskih Jezerih).
Anche in questa occasione la pioggerella ci accompagna, ma non ci
impedisce di apprezzare la varietà della flora: ciclamini, gigli, piccoli garofani
e stelle alpine.
Giorno 5
Una giornata ventosa, con nuvole che vanno e vengono, ci propizia la
salita al Krn.
In cima possiamo ammirare le montagne circostanti, scattare le fotografie
di rito, e condividere qualche momento di raccoglimento e di preghiera.
La discesa, prima fino al rifugio per uno spuntino e poi in fondo valle a
Lepena, dove ritroviamo le auto, conclude il nostro trekking.
Qui si scioglie la nostra compagnia: alcuni rientrano a casa in serata,
altri proseguono verso città di scontrosa grazia ma dagli spritz invitanti, altri
ancora indugiano un poco in territorio sloveno, ammirando le bellissime gorge
del fiume Soca (Isonzo) e apprezzando una buona cena locale accompagnata
da una bottiglia di vino italico.
Arrivederci alla prossima!

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   2 settembre - Rocciamelone


In luogo dell’uscita prevista in calendario all’Uja di Mondrone, già
all’inizio dell’estate avevamo pensato di tornare al Rocciamelone con una
gita sociale che potesse anche essere aperta ad altre comunità/gruppi; in
effetti l’occasione si è concretizzata con il concomitante ‘pellegrinaggio’
delle parrocchie del SS. Nome di Maria e di S. Ignazio di Torino, sotto la
spinta entusiasta di don Andrea Zani.
Vi lascio al resoconto che mi è spontaneamente pervenuto dall’amico
Claudio Maseri, che altrettanto spontaneamente si era offerto di darmi una
mano nei preparativi dell’uscita (evidentemente vedendomi sopraffatto dai
numeri…).
Pellegrinaggio alla Vetta del Rocciamelone (3538 m)
Domenica 2 settembre 50 parrocchiani di S. Ignazio di Loyola e S.S.
Nome d Maria, con una decina di soci della Giovane Montagna di Torino,
sono saliti al Santuario Mariano più alto d’Europa per partecipare alla S.
Messa sotto la grande statua eretta a Maria all’inizio del secolo scorso grazie
alle offerte raccolte tra i bambini d’Italia.
È ancora buio quando ci ritroviamo ai 2000 m. del parcheggio, l’età
varia tra gli 8 e i 78 anni, qualcuno dei numerosi ragazzi e bambini si strofina
gli occhi, sorpreso per essere passato dal sonnolento tepore dell’auto
all’aria frizzante del mattino nascente.
Un Padre Nostro e un invito di don Andrea ad assaporare questa straordinaria
giornata e via, si parte, i “bocia” di gran carriera, i “veci” al passo
lento ma costante delle guide alpine. Attraversiamo una mandria di mucche
al pascolo, chissà, forse anche loro sono stupite di vedere passare tante persone.
Il sorgere del sole che illumina le punte della Val di Susa e quelle del
Moncenisio ci regala uno spettacolo grandioso.
Dopo un paio d’ore i primi sono già al Rifugio Ca’ d’Asti 2851 m dove
il gruppo si ricompatta con gli amici della Giovane Montagna che vi hanno
pernottato; siamo a oltre 1/3 del percorso. Un rapido spuntino e via per la
Croce di Ferro, una volta giunti ammiriamo il colle del Moncenisio, il suo
lago e i ghiacciai del Parco nazionale della Vanoise in Francia. Verso le
11,30 anche i nonni sono in vetta.
Il custode del rifugio sig. Fulgido suona la campana, sotto l’azzurro del
cielo inizia la S. Messa. Altri escursionisti partecipano volentieri
all’Eucaristia, saremo un centinaio. Al termine gli amici della Giovane
Montagna intonano “Signore delle Cime”, un brivido mi corre in corpo, ricordo
le numerose persone che hanno amato la montagna e con le quali ho
condiviso il piacere di una qualsiasi attività alpina e che, come dicono gli
alpini, “sono andate avanti”.
Con atto di squisita gentilezza dai custodi ci vengono offerti biscotti,
vino, thé caldo e cioccolata.
Dal basso inizia a salire la nebbia fredda e uggiosa che ci accompagna
fino al parcheggio, dove arriviamo alla spicciolata. Tutti siamo stanchi, ma
consapevoli di aver trascorso una giornata diversa, della quali ci ricorderemo
nel tempo; con i saluti, ci auguriamo a vicenda di ritrovarci il prossimo
anno per un altro pellegrinaggio alpino.
Concludo ringraziando don Andrea per aver pensato l’iniziativa e gli
organizzatori per averla messa in atto con perfetto risultato.
Claudio Maseri
Insomma, è stata proprio una vera festa, che ha rievocato le emozioni
già vissute nel raduno intersezionale del 2014. Nonostante la sveglia notturna
e la fatica, ho incrociato molti sguardi felici e soddisfatti. Anche don
Andrea è rimasto entusiasta della giornata e della risposta che l’iniziativa ha
suscitato, che ci ha permesso di conoscere meglio i partecipanti e di far a
nostra volta conoscere la nostra associazione e le attività in programma.
Penso si possano, anzi si debbano, ripetere iniziative simili, nelle quali il nostro
far montagna possa essere messo a disposizione per coinvolgere nuovi
appassionati.
Credo che il Rocciamelone possa ri-diventare un’occasione fissa del
nostro calendario.
Marco Valle

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   2 settembre - Pian Gelassa


Finalmente, dopo una lunga estate calda e afosa, la G.M. propone una
gitarella al fresco e adatta alle capacità ormai rallentate dei nostri “giovani”
escursionisti torinesi.
Si parte, come sempre da Piazza Bernini e la giornata promette bene.
Imbocchiamo la valle di Susa e deviamo verso sinistra per salire alla Madonna
della Losa. Dal punto panoramico che si trova dietro la vecchia pieve
ammiriamo tutta la valle inondata di sole e pensiamo, con una punta di invidia
e qualche rammarico, ai giovani e ai ragazzi della nostra sezione che,
proprio nello stesso giorno e certo in queste ore, stanno salendo al Rocciamelone.
Noi ci accontentiamo di ammirarlo e seguiamo i giovani con il pensiero.
Poi risaliamo in macchina verso il Pian Gelassa dove inizia la nostra
breve passeggiata. La temperatura è più che gradevole, l’ambiente è ombroso,
la strada quasi pianeggiante. Tutte caratteristiche molto apprezzate
dalla nostra piccola comitiva. Raggiungiamo senza fatica il Pian del Re dove
consumiamo il pranzo al sacco vicino a una fresca fontana. Segue il solito
rituale del pisolino sul prato mentre alcuni…temerari cercano i rari funghi
locali. Inizia la tranquilla discesa interrotta da una breve sosta dove, tra
tronchi ammassati di larici e abeti, recitiamo insieme la nostra amata preghiera.
Arriviamo alle macchine senza fatica e, dopo i saluti di rito, raggiungiamo
il piano percorrendo una strada suggestiva che attraversa Meana e
che pochi di noi conoscevano. Così si è conclusa una serena giornata di relax
vissuta in compagnia tra i nostri cari monti.
Jolanda Rastelli

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   9 settembre - Visita alla centrale Telessio-Piantonetto


La gita dal punto di vista sportivo non poteva essere fu più facile visto
che la meta era a pochi metri dal posteggio delle auto. Ma perché si sono
chiesti alcuni dei sedici partecipanti alla visita alla centrale idroelettrica Telessio-
Valsoera dobbiamo farci spiegare tutti quei dettagli tecnici di cui sappiamo
ben poco? La giornata si presentava bella, il vallone selvaggio per
molti era una novità perché non erano mai stati li. E poi tutte quelle spiegazioni
forniteci dal sig. Gianfranco che accompagnandoci nella visita con pazienza
ci ha illustrato ogni componente con dovizia di dettagli. Perché? Forse
per renderci conto cosa c’è alle spalle del semplice gesto di accendere il
microonde o la lavatrice. In fondo questo impianto nel cuore del parco del
Gran Paradiso è il giusto binomio fra natura e tecnologia: la natura fornisce
l’energia sotto forma di acqua e la tecnologia frutto dell’uomo accumula
l’energia nel lago creato dalla imponente diga e la utilizza per le varie comodità
nelle nostre case.
Forse la diga nel parco del Gran Paradiso deturpa il paesaggio? Direi
proprio di no dato che il lago formato ha un colore stupendo e non stona affatto
al cospetto delle cime di ben oltre i tremila metri che lo circondano. La
centrale? È completamente nascosta nella roccia al riparo da tutto critiche
comprese.
Insomma la cosa che ha un po’ meravigliato tutti e stato constatare
come l’uomo con la sua tecnica sia stato in grado di realizzare un impianto
di una certa complessità superando gli ostacoli naturali dovuti alla quota, alla
difficoltà di accesso per via della strada stretta, alle dimensioni di alcuni
parti dell’impianto pesanti svariate tonnellate da trasportare fino lassù La
visita ha chiarito a molti che tutto si può fare e che i problemi si presentano
solo per essere risolti
Terminata la visita alla centrale abbiamo deciso di raggiungere il rifugio
Pontese che sovrasta il lago di Telessio. Purtroppo per alcuni il sentiero che
supera la balza è risultato un po’ ostico e in molti sono tornati indietro alla
diga.
Un gruppetto di cinque ha raggiunto il rifugio Pontese per una sosta
mentre Giorgio e Silvana autonomamente hanno proseguito per la bocchetta
di Valsoera a 2683 m.
Per tornare alla diga abbiamo poi scelto il sentiero che dal rifugio Pontese
consente di completare il giro del lago e proseguendo fra nebbie e nuvole
siamo ritornati alle auto concludendo con un po’ di sana attività fisica
la giornata iniziata sotto una veste esclusivamente tecnologica.
Alberto Guerci

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   9 settembre - Arrampicata bimbi - Avigliana


... Bentornati dalle vacanze estive !!
In gran forma, pronti per ripartire, ricominciamo le nostre attività in GM
con una giornata di arrampicata. La palestra di roccia ad Avigliana non è
molto pittoresca, ma offre diversi vantaggi: è vicina alla città; presenta vie
di qualsiasi grado di difficoltà, adatte ai più piccini e anche a chi vuole sperimentare
la sua forza e abilità; e nel grande prato, i bambini possono giocare
in libertà.
Il ritrovo mattutino (… non proprio all’alba …!!!) è stato molto flessibile,
dando modo a tutti coloro che potevano, di raggiungere il gruppo; così,
tra una via e l’altra, ci siamo scambiati i ricordi, le immagini, le emozioni
della nostra estate. Inizialmente, presi dall’entusiasmo, tutti i bimbi hanno
arrampicato, ma, dopo pranzo, si sono divertiti a correre sul prato e saltare
sulle pietre… i più temerari, Elisabetta, Cristina e Paolo, hanno invece affrontato
vie piuttosto impegnative per loro, conquistando un bel 5b … Bravi
!!!
Ci ha fatto compagnia, in questa giornata, anche la famiglia Baldi: speriamo
di rivederli presto alle prossime uscite !!
Daniela

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   14-16 settembre - Raduno Intersezionale estivo in Alpago


La proposta congiunta delle sezioni di Venezia e Padova ci ha richiamati
in Alpago, precisamente a Tambre, nelle prealpi bellunesi al confine con il
Friuli.
Una bellissima escursione il sabato ci ha condotti dal col Indres al rifugio
Semenza, e da qui alla cima Lasté, per proseguire in cresta verso il Cimon
del Cavallo e al Cimon di Palantina. Il tutto attraverso un bel sentiero,
a tratti aereo e attrezzato; peccato per il panorama - in parte limitato da
nebbie altalenanti - che in altre condizioni meteo avrebbe permesso di
scorgere persino la laguna di Venezia. La sera un’interessante presentazione
delle caratteristiche naturalistico geologiche del territorio dell’Alpago ci ha
permesso di conoscere alcune peculiarità della Foresta del Cansiglio, un
magnifico bosco di faggi, già ben conosciuto dai tempi della Serenissima,
che qui si riforniva di legname per i remi della propria flotta; la camminata
della domenica mattina ci ha condotto proprio all’interno della riserva, con
suggestivi scorsi della vegetazione.
Insomma: una bella due giorni, ben organizzata e condotta dalle due
sezioni, che ben valeva lo scotto dei 450 chilometri da percorrere! Due soli
partecipanti da Torino, un po’ un peccato, considerata l’occasione per conoscere
da vicino un territorio inusuale ma decisamente interessante.
Marco Valle

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   APERTURA ESTIVA DEL NATALE REVIGLIO 13 Luglio - 12 Agosto


Due turni di ragazzi, per 73 presenze complessive, delle parrocchie milanesi
Gesù Maria Giuseppe e San Martino in Villapizzone hanno inaugurato,
lo scorso 13 luglio, la stagione estiva del rifugio Natale Reviglio. La loro presenza,
oltre a portare una ventata di gioventù e di allegria nella casa, ha visto
la soddisfazione della cuoca per l’apprezzamento dei vari manicaretti
che, ad ogni pasto, venivano regolarmente completamente esauriti. Questo
grazie anche alle ottime condizioni meteo che, favorendo gite ed escursioni,
sono state portatrici di grandi appetiti.
Scarsa è invece stata la partecipazione nelle due settimane successive,
le prime disponibili per i soci. Nonostante il gran caldo e l’afa presenti nelle
città, la struttura è stata frequentata dai soliti affezionati del periodo.
La situazione si è poi animata nella prima settimana di agosto con una
presenza costante di 25/30 ospiti, cui hanno contribuito anche alcuni vivacissimi
e simpaticissimi bimbi. Purtroppo la tranquillità di questa settimana
è stata turbata dalla notizia della frana caduta poco oltre che, anche se non
ha toccato da vicino né la struttura né l’associazione, ha comunque creato
momenti di apprensione a livello generale. Nel complesso il tempo si è mantenuto
bello e le escursioni effettuate si sono forzatamente rivolte verso altre
vallate.
Anna

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   12 - 26 Agosto


Saluto i partenti che concludono oggi la loro settimana di ferie e “prendo
servizio” con i nuovi arrivati che vengono da Parma. Sono tanti, è difficile
ricordare i nomi di tutti, è difficile pure capire come sono formate le famiglie
e di chi sono figli tutti questi meravigliosi ragazzi che prendono in
fretta confidenza con la casa e i suoi dintorni. Mi raccontano di essere un
gruppo di famiglie amiche da molti anni e da molti anni abituate a fare una
settimana di vacanza insieme. Con loro c’è anche don Marco che subito si
organizza per celebrare la S. Messa d’inizio mentre le famiglie (a turno) si
occupano delle letture, delle preghiere e dei canti. E poi è l’ora della cena:
è bello vedere una tavolata di 23 ragazzi esuberanti e chiacchieroni, felici
di iniziare insieme una bella avventura e i loro genitori così affiatati e sereni!!!
Ogni giorno sono riusciti a fare una escursione con grande soddisfazione
di tutti. Tutti...meno uno che è riuscito a rovinarsi un ginocchio proprio
il primo giorno ed è stato costretto a passare in casa tutta la settimana!!!
Certo non è stata una settimana calma e silenziosa, ma piena di vita e
di proposte positive.
È stata per me una settimana speciale con persone che hanno saputo
vivere la quotidianità in modo speciale.
Spero che anche per tutti loro sia stata una buona esperienza e se torneranno
ancora sarà una vera ricchezza anche per noi che li abbiamo accolti
in amicizia. (Se dovessero tornare mi prenoto subito anch’io!!!)
La settimana successiva è completamente diversa: dieci persone in tre
famiglie, molto discrete e silenziose, ma aperte al dialogo e alla condivisione.
Non più l’allegro caos della settimana precedente ma conversazioni profonde
e serie. Abbiamo pure visto in azione un drone che ha scattato alcune
foto del nostro rifugio dall’alto e ascoltato dal proprietario una completa
spiegazione del funzionamento di questo apparecchio che sa tanto di futuro
e invece…è già tra noi. Anche i nuovi ospiti hanno potuto effettuare alcune
escursioni e si sono bagnati una volta sola.
Poi, dulcis in fundo, (beh...proprio tanto dulcis non direi…) è arrivato il
momento di chiudere i battenti e portare a casa i viveri avanzati che, amorosamente
conservati nel congelatore, verranno riproposti in sede in qualche
prossimo incontro mangereccio. Un grazie particolare a Giacomo, Carmen
e Maia che mi hanno aiutata nel lavoro (FATICOSO) della pulizia e nelle
manovre di chiusura, (dopotutto era ora che facessi qualcosa dopo aver
pelandronato per 15 giorni in terrazza!!!
Arrivederci REVIGLIO!
Laura

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SERATE IN SEDE


   giovedì 23 maggio - "Giorgio Bertone" nel libro di Guido Andruetto


Guido Andruetto, giornalista e scrittore, ci ha presentato il suo nuovo
libro sulla figura di Giorgio Bertone e sulla sua storia - purtroppo dimenticata
- di grande alpinista, guida alpina ed intrepido soccorritore in alta montagna.
Originario di Borgosesia in Piemonte, classe 1942, Bertone si era trasferito
ancora ventenne, a Courmayeur, dove con molta tenacia e uno
grande spirito di avventura, riuscì a superare tante difficoltà economiche,
divenendo maestro di sci e poi guida alpina a Courmayeur. Fortissimo alpinista
e rocciatore negli anni Sessanta e Settanta, Bertone sarebbe arrivato
probabilmente a livelli altissimi se non fosse rimasto vittima quarant’anni fa
di un incidente aereo sotto la cima del Mont-Blanc du Tacul, mentre effettuava
un volo di addestramento insieme ad un allievo pilota.
Nei ricordi di diverse guide di Courmayeur pazientemente raccolti
dall’autore emerge una figura di scalatore assolutamente all’avanguardia,
innovativo, controcorrente uno molto avanti per quei tempi.
Oltre ad essere un soccorritore e un tecnico tra i più esperti del soccorso
alpino, Bertone fu ingaggiato per primo nel mondo alpinistico da
un’azienda di abbigliamento sportivo come la Fila per diventare il testimonial.
Grazie a questa sponsorizzazione nell’autunno del ‘74 riuscì a compiere
la prima italiana assoluta a El Capitan, lungo il Nose, nel parco della Yosemite
Valley in California, paradiso degli arrampicatori.
Non è il caso di citare qui le sue altre imprese che in alcuni casi sono
prime assolute ma per chi vuole approfondire la vita di Giorgio Bertone la
lettura del libro di Andruetto è caldamente consigliata.
Un doveroso ringraziamento all’autore per aver scelto la Giovane montagna
come associazione qualificata per presentare la sua opera.
Alberto

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VITA SEZIONALE


   Lutti


Ai primi di agosto è mancata la Socia Elena BIANCO ARNEODO; siamo vicini
ai figli Francesco e Michele con le nostre preghiere.

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