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Notiziario Sezione di Torino Giugno 2019



ATTENZIONE: Nel testo seguente sono state riportate soltanto le parti del notiziario interessanti
al fine delle ricerche, il contenuto completo, nel formato originale, può essere consultato scaricando
il notiziario in formato pdf cliccando sull'immagine a lato.







ATTIVITÀ PREVISTA


   9 giugno - Exilles - Sapé di Salbertrand (1.187 m) (E)


Località di partenza ... : Exilles (873 m)
Dislivello.................. : circa 350 m
Tempo di percorrenza : circa 4 ore tra andata e ritorno
Descrizione: Partendo da Exilles percorreremo un tratto di strada asfaltata
che, attraversando la frazione di Champbons, ci condurrà su di una strada
sterrata costruita nel 1882 per scopi essenzialmente militari su cui proseguiremo
a piedi.
L’itinerario proposto si svolge nel fitto bosco di abeti, larici e latifoglie
lungo il percorso si incontrano piccole frazioni, alcune delle quali sono abitate
nel periodo estivo e le cui case sono state ristrutturate con cura.
A circa 1180 m. di altezza incontreremo il Forte del Sapé (opera terminata
nel 1886 e dismessa nel 1928) che faceva parte del sistema fortificato
a protezione del forte principale di Exilles.
A circa 1187 m di altezza troveremo il Sapé di Salbertrand costituito
da un piccolo nucleo di case da dove inizia il Parco Naturale del Gran Bosco
di Salbertrand e da cui si potrà godere di una bella visuale sulla vallata sottostante.
Per informazioni........ : Manilla PROSDOCIMO cell. 320-9531684

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   7 Luglio - Gran Queyron (3060 m) (EE)


Località di partenza ... : Bout du Col - Prali 1750 m
Dislivello di salita ...... : 1310 m
Tempo di salita......... : 4 h
Difficoltà ................. : per escursionisti esperti (EE)
Descrizione: Lasceremo l’auto a Bout du Col, per raggiungere le miande inferiori,
di qui spostandoci sulla sponda sinistra del torrente, arriveremo alle
miande Giù da la Sap.
Una pista erbosa ci condurrà alle Bergerie Sellette, situate in magnifica
posizione. Di qui piegheremo decisamente a sinistra sul sentiero proveniente
da Pomieri, salendo sino al Colle della Bocchetta (2217m).
È l’inizio del lungo traverso in falsopiano nel selvaggio e incantevole
vallone attraverso il quale si arriva al Passo della Longia 2817 m e in una
ventina di minuti alla Cima Frappier.
Scenderemo la cresta fino al Passo Frappier 2894 m per poi salire
l’opposta cresta, sempre con molta attenzione, sino al Gran Queyron, dalla
cui cima, tempo permettendo, si potrà ammirare un panorama vasto ed interessante,
dal gruppo del Monviso fino al Monte Bianco.
Equipaggiamento ...... : Da alta montagna
Attrezzatura ............. : scarponi
Ritrovo di partenza.... : Parch. Eurospin C.so Orbassano - alle ore 7.00
Mezzo di trasporto .... : auto private
Coordinatore di gita... : Alberto ZENZOCCHI tel. 338 8825148
E-mail...................... : alberto.zenzocchi@alice.it
Termine prenotazioni . : giovedì 4/07/2019

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   18-21 luglio - Lagorai: Alta Via del Granito e giro del Zimon


L’Alta Via del Granito è una traversata ad anello, nella singolare isola
granitica del gruppo Cima d’Asta (2.847 m) - Cime di Rava, nella Catena
del Lagorai. L’Alta Via percorre una rete di antichi sentieri ed ex strade militari,
risalenti alla prima Guerra Mondiale, collegando gli unici due rifugi del
gruppo. Quattro giorni di facile cammino fra stupendi paesaggi naturali, severi
ricordi della Grande Guerra, malghe ed alpeggi, testimonianze esemplari
dell’antico patto dell’uomo con la natura. La lunghezza dell’itinerario è di
circa 32 km, con un dislivello totale di quasi 2500 m (per chi compie
l’ascensione del Cimon di Cima d’Asta bisogna aggiungere altri 380 m) si
svolge su un territorio scarsamente antropizzato e decisamente solitario.
I sentieri sono di facile percorrenza (difficoltà EE) ma non sono comunque
da sottovalutare per l’impegno fisico. I tempi di percorrenza indicati
riguardano il solo cammino, senza includere le soste e si riferiscono a
persone con buon allenamento in montagna. Tra i due rifugi non ci sono
punti di appoggio, ma in alcuni casi, si trovano ricoveri d’emergenza e alcune
grotte della Grande Guerra.
La partenza è da Malga Sorgazza con arrivo al primo Rifugio Caldenave,
il giorno successivo si arriva al Rifugio Cima d’Asta dove sosteremo
due notti, l’ultimo giorno si ridiscende verso Malga Sorgazza per riprendere
la via del ritorno.
1° giorno: da Malga Sorgazza al Rifugio Caldenave (sent. 332b)
Tempo totale 5h00; disl. salita 1064 m; disl. discesa 718 m
2° giorno: dal Rifugio Caldenave al Rifugio Brentari (2.461 m) (sent. 373,
380, 375)
Tempo totale 7h00; disl. salita 1318 m; disl. discesa 645 m
3° giorno: dal Rifugio Brentari per il Giro del Zimon e salita alla vetta Cima
d’Asta (2.847 m) (sent. 392, 363, 364)
Tempo totale 5h00 + 1h00 salita in vetta; disl. salita 740 m + 370 m
salita in vetta
4° giorno: dal Rifugio Brentari (Cima d’Asta) a Malga Sorgazza
Tempo totale 2h30; disl. salita 19 m; disl. discesa 1065 m
Dal Rifugio Brentari si scende per caratteristiche lastronate granitiche
fino al alla base della teleferica costeggiando le numerose cascate e cascatelle
che andranno ad alimentare il Torigno, circondati da una fitta distesa
di rododendri. Si raggiunge così la strada forestale e si arriva a Malga Sorgazza,
completando l’anello.
Coordinatore di gita... : Vera tel. 3335299655

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   28 luglio - 3 agosto - Settimana pratica Alpinistica


La 39ª Settimana di pratica alpinistica si svolgerà nel gruppo delle Alpi
Marittime ed avrà come base logistica d’appoggio la Casa di San Giacomo
d’Entracque, di proprietà della sezione di Moncalieri. Le uscite previste si
svolgeranno in zone quanto mai selvagge e di grande pregio naturalistico e
si potranno effettuare delle magnifiche salite su terreno d’avventura, ripercorrendo
itinerari che rappresentano pietre miliari della storia dell’alpinismo.
I partecipanti si muoveranno in autonomia, senza l’ausilio di guide alpine,
su vie da proteggere con difficoltà dal III al V grado e lunghi avvicinamenti.
La Settimana non si configurerà come un “corso di alpinismo” per principianti,
ma punterà a favorire lo scambio di esperienze e a far crescere
l’autonomia delle cordate e dei singoli nella gestione delle salite. La scelta
degli itinerari verrà programmata sul momento, dovendosi tenere conto di
fattori come le condizioni delle vie, la presenza di neve residua e la situazione
meteorologica. La lunghezza delle salite renderà quasi sempre obbligatorio
ricorrere ai pernottamenti in rifugio.
Chi fosse interessato è pregato di segnalare il proprio interesse a
Marco Valle (cell 3476510744) o Daniele Cardellino (cell 3663247130);
l’informativa dettagliata è stata comunque già diffusa via email a tutti i
soci.
Personalmente credo che sia un’ottima occasione per mettere ( o
rimettere) le mani sulla roccia, in un ambiente splendido e selvaggio,
senza spostamenti troppo impegnativi. La formazione di nuovi
capicordata è fondamentale per la nostra associazione, ma mi
permetto di segnalarne anche la valenza aggregativa, non meno
importante. Vi prego pertanto di prendere in considerazione questa
bella iniziativa della CCASA e di farne pubblicità presso amici
eventualmente interessati.

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   8 settembre - Rocciamelone (EE)


L’anno scorso la proposta della salita al Rocciamelone ha riscosso un
grande interesse, soprattutto tra gli amici della parrocchia SS Nome di Maria
e S. Ignazio di Loyola, grazie all’entusiasmo del parroco don Andrea Zani.
L’idea è di riproporre la salita, che negli anni passati è stato un regolare
appuntamento del nostro calendario, per rivivere la gioia e la bellezza
dell’escursione su questa meta così evocativa e cara alla nostra associazione.
Sarà anche quest’anno prevista la S. Messa in punta, sempre a cura
di don Andrea.
Gli orari e le indicazioni logistiche non sono ancora fissate, ma come
lo scorso anno sarà possibile pernottare al rifugio Ca’ d’Asti il sabato 7 settembre,
segnalando il proprio interesse in sede (entro la chiusura estiva) o
al sottoscritto entro il 7 agosto 2019.
Credo sia una bella occasione di vivere il nostro sodalizio e conoscere
nuovi amici accompagnandoli nei ‘nostri’ luoghi.
Sarà una salita emozionante, come sempre è stato!
Vi aspetto!
Coordinatore di gita... : Marco VALLE (cell 347 6510744)

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   15 settembre - Monfol - Montagne Seu (E)


Località di partenza ... : Monfol
Dislivello.................. : 150m
Lunghezza percorso .. : 4,5 km
Tempo di percorrenza : 2 ore circa
Descrizione: Il percorso si svolge sui versanti nord-est dei monti Genevris,
Bleger, Gran Costa e Testa di Motta dello spartiacque Dora-Chisone. Da
Monfol (1704m) che si raggiunge in auto (posteggio 800 m dopo) si procede
per una mulattiera dove esiste un vecchio cascinale. Si abbandona
poi la mulattiera e si imbocca la strada militare sulla destra con targa Seu-
Bleger e la si percorre fino a incontrare altra carrozzabile sulla sinistra. Percorrendo tutta la zona detta Gran Bosco si arriva a Montagne Seu con andamento
di sali e scendi.
Il posteggio dovrebbe essere a pagamento (appena possibile saranno fornite
informazioni)
Le strade carrozzabili sono tutte vietate al traffico.
Luogo e orario di ritrovo ancora da decidere
Coordinatore gita ...... : Vittorio GERMANO 0113091547 3687265071

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   20-22 settembre - Raduno intersezionale estivo nel Parco Nazionale della Majella


La sezione di Roma vi invita, per l’incontro intersezionale di settembre,
nel Parco Nazionale della Majella.
Continuiamo in questo modo a girovagare per i monti dell’Appennino,
dopo aver condiviso con le sezioni i Monti Sibillini nel 2006, il Terminillo
nel 2015 ed il Gran Sasso nel Rally 2017.
Si soggiorna presso l’Hotel Mamma Rosa, situata a 1620 m alla Majelletta.
Per permettere alle Sezioni di partecipare, la struttura accoglierà i partecipanti
a partire da venerdì, dalle 17.00.
Si consiglia di arrivare il venerdì per poter effettuare le escursioni di
sabato.
È previsto infatti un ricco programma escursionistico di differenti difficoltà
(dalla visita degli affascinanti Eremi alla salita sul Monte Amaro, la
vetta più alta della Majella) per la giornata di sabato e attività turistico culturali
per domenica mattina, con appuntamenti culturali sia al venerdì che
al sabato sera.
Per agevolare chi viene in treno organizzeremo a richiesta un transfer da
Pescara.
COSTI:
È previsto il trattamento di mezza pensione con il pranzo al sacco per sabato
e su richiesta per domenica.
Queste le quote:
Dalla cena di venerdì al pranzo di domenica in ristorante a Roccamorice:
145 euro
Dalla cena di venerdì al pranzo di domenica al sacco: 130 euro
Da sabato al pranzo di domenica al ristorante: 85 euro
Da sabato al pranzo di domenica al sacco: 70 euro
Solo sabato senza pranzo di domenica: 65 euro.
Il solo pranzo della domenica in ristorante a Roccamorice costa 20 euro.
Per chi non pranza la domenica è previsto il pranzo al sacco che va chiesto
al momento della prenotazione ad un costo di 5 euro.
Caparra per la prenotazione di 20,00 euro per persona da versare entro il
30 luglio.
Entro il 2 settembre è richiesto di versare il saldo
Per chi arriva al sabato mattina e partecipa alle attività previste, la sistemazione
in albergo avverrà nel pomeriggio al rientro
La struttura centrale offre 100 posti suddivisi in camere da 2, 3 o 4 letti
(tutte con servizi), che verranno equamente distribuite in base al numero
dei partecipanti delle singole sezioni e previo il versamento della caparra.
In caso di necessità, una struttura a pochi chilometri di distanza, l’Hotel
Panorama, dispone di altri posti.
Inviare le prenotazioni alla sezione di Roma: (Causale: caparra (o saldo) raduno
intersez. estivo Sez. di...)
Il nostro IBAN: IT95J0329601601000067156881 - intestato: Fabrizio
Farroni GM - Roma c/o Banca Fideuram.
Si richiede di inviare entro il 20 giugno una mail con una indicazione di
quante persone parteciperanno al raduno alla casella di posta elettronica
gmsezioneroma@gmail.com
Per informazioni:
Fabrizio Farroni Cell. 3357272381
Massimo Biselli Cell. 3887348562
PROGRAMMA di MASSIMA
Il Raduno si svolgerà all’interno del Parco Nazionale della Majella e i
tre itinerari escursionistici cercheranno di dare un’idea dei molteplici aspetti
naturalistici e storici della zona.
Come si arriva:
In auto e in pullman
Da Nord (Bologna): A14 fino a Pescara e si prosegue verso l’interno con
l’A25. Si esce ad Alanno-Scafa, si prosegue per Turrivalignani, Lettomanoppello
e Passo Lanciano. Circa 30 Km dall’uscita dell’autostrada.
Da Ovest (Roma): A24 Roma-L’Aquila e poi A25, uscita Alanno-Scafa
(vedi sopra).
In treno
Treno fino a Pescara, poi bus di linea o bus noleggiato
dall’organizzazione (se si raggiunge un numero minimo di richieste) o auto
di soci di Roma, previa organizzazione.
Treno fino a Roma, poi bus di linea fino a Pescara o auto di soci di Roma,
previa organizzazione.
Venerdì 20 settembre.
Accoglienza a Passo Lanciano dalle ore 17:00.
Accoglienza alla stazione di Pescara entro le ore 16:00 per i soci che
optano per il treno, e proseguimento con pullman di linea o noleggiato, o
con auto di soci
Ore 20: cena
Ore 21.15: Saluto di benvenuto, presentazione del raduno e serata dedicata
alla Majella a cura dell’Associazione Maja Ambiente
Sabato 21 Settembre
Ore 6:00 - 7:30 - Colazione, in orari diversi secondo l’itinerario
Ore 6:30 - 8:00 - partenze per i percorsi
A) Monte Amaro - dalla Rava del Ferro a Fondo Majella (difficoltà EE - impegnativa).
L’itinerario si svolge sul sentiero B5 in un canalone e su
ghiaioni. Raggiunta l’alta quota si camminerà su pietraie e pianori percorrendo
il sentiero P. Dopo la sosta sulla cima del Monte Amaro -
2.793 m, la più alta della Majella e seconda vetta degli Appennini, la discesa
avverrà per la Valle Glaciale di Femmina Morta e poi per Fondo
Majella, sempre su pietraia. Il dislivello è di +1.295 m / -1.520 m. La
durata prevista è di circa 10 ore, la tipologia EE- escursionisti esperti, la
difficoltà impegnativa, abbigliamento adeguato per l’alta quota, acqua in
abbondanza, alimenti energetici;
B) Eremo di San Giovanni da Fonte Tettone a Decontra (difficoltà media).
L’itinerario si svolge sul sentiero B1 che attraversa i prati della Majelletta
per poi incontrare macchie di faggeta e scendere da Pianagrande nel Vallone
dell’Orfento e raggiungere l’Eremo di San Giovanni. La traversata
proseguirà poi fino a Decontra. Il dislivello è di +1.000 m / -1.000 m. La
durata prevista è di 7 ore circa, la tipologia E - escursionisti, la difficoltà
moderata, abbigliamento adeguato, acqua in abbondanza, alimenti energetici;
C) Anello delle Capanne in Pietra (difficoltà facile). L’itinerario si svolge inizialmente
attraverso un bosco per poi aprirsi su radure e pascoli. Il tracciato
quindi è prevalentemente su terreno battuto e su tracce erbose. In
alcuni tratti ci saranno zone sassose. Il dislivello è di +300 m / -300 m.
La durata prevista è di circa 4 ore, la tipologia E - escursionisti, la difficoltà
facile, abbigliamento adeguato, acqua in abbondanza, alimenti energetici.
La Majella custodisce le storie di contadini e pastori che hanno
modificato il paesaggio, restituendocelo come lo vediamo oggi. Il settore
nord-occidentale del Parco è ricchissimo di testimonianze della cultura
agro-pastorale, come muretti e capanne in pietra a secco, a volte riuniti
in complessi monumentali. Si visiteranno i complessi de La Valletta, La
Vasca e delle Felci.
Ore 20:00 - Cena
Ore 21:15 - Serata con coro CAI di Lanciano
Domenica, 22 Settembre
Ore 7:30 - colazione
0re 8:30 - Visita all’Eremo di S. Spirito, Messa, e pranzo a Roccamorice
Ore 12:30 - Pranzo
Ore 14:00 - Partenza

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   13 Ottobre - Visita al sito minerario di S. Marcel


La scelta di proporre la visita di un antico sito minerario valdostano nel
vallone di Saint Marcel è motivata da diverse ragioni sia storiche che scientifiche
oltre che paesaggistiche. Premetto che la Vallée ha investito somme
ingenti nel recupero del sito rendendolo visitabile in sicurezza cosa non
possibile fino a qualche anno fa.
Paesaggisticamente il vallone dove sono situate la miniere dopo secoli
di sfruttamento è rimasto dimenticato perché non attraente per gite scialpinistiche
o per mete di rilevanza: ciò ha permesso che si ricostituisse la
primitiva selvaggia bellezza degna di essere riscoperta soprattutto da chi
ama curiosare negli angoli più remoti delle nostre alpi.
Dal punto di vista culturale la possibilità di ricavare (prima dell’avvento
dell’energia elettrica) il prezioso rame da mineralizzazioni contenenti calcopirite
significava disporre del migliore metallo per utensili da cucina. Le
pentole in terracotta duravano poco, il ferro era difficile da lavorare in contenitori
sufficientemente sottili e la pietra ollare non era disponibile in zona;
con una pentola in rame preparare la polenta non era proprio complicato.
Per questo oltre che naturalmente per altri motivi il sito ebbe una rilevanza
economica non trascurabile fin dall’epoca dei romani.
Ma veniamo al programma: per raggiungere il sito si imbocca la Torino-
Aosta sino all’uscita di Nus, di qui si procede verso S. Marcel - Plout fino
al parcheggio di Les Drouges posto a 1590 m slm. Da qui dopo
l’acquisto del biglietto (13 euro) la guida ci accompagnerà a piedi su comoda
strada per un dislivello di 150 m sino al sito minerario da dove inizia
la visita guidata.
La miniera di Chuc-Servette si divide in due sezioni principali, di cui
quella di Chuc, la più bassa, si trova alla base del versante sinistro, mentre
quella di Servette si trova a quota più alta, a mezzacosta sul versante destro
del vallone di Saint-Marcel.
La sezione di Servette è la parte più antica con le gallerie di ricerca e
coltivazione comprese fra le quote 1700 e 1890 metri. In questa zona le
diverse metodologie di scavo succedutesi nel corso di due millenni hanno
dato origine a molte gallerie, vuoti minerari e grandi cameroni. La vastità
degli scavi interni è notevole come dimostrato anche dalla lunghezza della
galleria Servette, che raggiunge i 280 metri. Una delle gallerie più interessanti
è il livello San Giacomo, dove sono presenti sia scavi per l’estrazione
delle macine (scisti a granati) che per la coltivazione dei solfuri metallici.
Per la visita alle gallerie ci saranno forniti elmetti e pile frontali. Chi
vuole può dotarsi di stivali di gomma, ma le gallerie non sono allagate ed è
solo segnalato del fango.
La visita della durata prevista di 3,5 ore comprende anche l’accesso
ad un’aula didattica multimediale che consente approfondimenti storico
scientifici tali da soddisfare le esigenze dei più curiosi e fornire così un
quadro d’insieme complessivo del sito minerario.
Località di partenza ... : P.zza Rebaudengo ore 8
Mezzo di trasporto .... : auto proprie
Coordinatore di gita... : Alberto GUERCI 329 9774628

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   20 ottobre - Gita di Chiusura


La località della gita di chiusura di quest’anno è di nuovo in ambiente
montano con proposte varie ed articolate per soddisfare tutte le “anime”
della G.M.
Punto di partenza: poco oltre il paese di Arnad, dove inizia una strada
militare acciottolata che sale per 800m (lineari, non di dislivello!!) fino alla
frazione di Machaby, in una deliziosa conca tra castagni secolari con un
forte, ora ristrutturato e alcune baite molto ben conservate. Di qui, chi ha
buone gambe, può proseguire (vedi programma) ma è consigliabile a tutti
raggiungere almeno un magnifico punto panoramico sulla valle e sulle pareti
di arrampicata. Si, perché la località è anche raggiungibile via-roccia (vedi
programma).
Si potrà pranzare presso l’agriturismo “ Lo Dzerby” che propone un
menù a base di prodotti dell’azienda agricola stessa.
Intorno alle ore 15 si scenderà (in 10 minuti circa) al Santuario Madonna
della Neve dove verrà celebrata la S.Messa, dopo di che si continuerà
la discesa fino al parcheggio.
Alternative escursionistiche:
A) Gita dal parcheggio (località Moulin de Và) a Tete de Cou: dislivello
810m. Facile camminata su strada militare e mulattiera di interesse naturalistico:
si passa dal bosco di castagni a quello di faggi, betulle e larici;
e anche di interesse storico per il santuario di Machaby e i numerosi manufatti
militari (ormai in rovina) lungo tutto il percorso.
B) Passeggiata dal parcheggio a Machaby: dislivello 50m su strada militare
abbastanza ripida (tempo di percorrenza mezz’ora) e a seguire piccola
passeggiata senza dislivello fino a punto panoramico o fino alla Corma di
Machaby su sentiero poco ripido.
C) Come programma B ma usufruendo della salita in fuoristrada a cura del
gestore dell’agriturismo.
Alternative sportive:
A) Arrampicata di 10/12 tiri sulle vie del paretone di Machaby
B) Arrampicata su monotiri nel settore Gruviera (dal 4° al 7b+) poi salita a
piedi dal parcheggio.
C) Mountain-bike: anello Arnad-Avieil, dislivello 600m circa, percorso ancora
da verificare. Salita da Arnad su asfalto e discesa su mulattiera, mai
troppo impegnativa, che torna ad Arnad. Poi salita all’agriturismo.
D) Torrentismo.
orario di partenza ...... : da definire.
Mezzi di trasporto ..... : pullman + auto proprie
Coordinatori ............. : Dario FRANCO 331 8126912
Laura REGGIANI 011 388859 335 6814056
Per pranzo in agriturismo e viaggio in pullman occorre prenotare entro
giovedì 10 ottobre con acconto.

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   2 luglio/1 settembre - Soggiorno estivo 2019


La Casa riapre ad una nuova estate, per accogliere i Soci della Giovane
Montagna e permettere loro di trascorrervi una serena vacanza.
Vi possono soggiornare tutti i Soci in regola con la quota sociale 2019.
I turni sono SETTIMANALI, da domenica a domenica, con il seguente calendario:
21 - 28 luglio
28 luglio - 4 agosto 18 - 25 agosto
(4 - 11 agosto) 25 agosto - 1 settembre (*)
(*) Il turno verrà effettuato solo con un numero minimo di partecipanti.
PRENOTAZIONI - Le prenotazioni si accettano da GIOVEDÌ 14 marzo 2019
Si ricorda che prima dell’invio della scheda di prenotazione, bisogna
verificare la disponibilità dei posti con una delle modalità seguenti:
• Telefonando al responsabile per le prenotazioni sig. Luca BORGNINO, tel.
011-0437704 - ore serali;
• Inviare un mail a natalereviglio@gmail.com;
• Passando o telefonando in sede il giovedì sera tra le 21:30 e le 22:30,
tel. 011747978
Chi desidera parteciparvi deve attenersi al Regolamento della Casa.
Il Socio, all’atto dell’iscrizione, si impegna anche ad aiutare e collaborare
con il responsabile del turno per il buon funzionamento della Casa.
L’assegnazione dei posti camera è ad insindacabile cura del responsabile
del turno.
AAA COORDINATORI STAGIONE ESTIVA AL REVIGLIO CERCASI: oltre
ai nostri collaudati soci, abbiamo bisogno di nuove leve, una settimana
senza spese allo Chapy può essere propizia anche per lo studio, il
relax, lo spirito. Forza!

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ATTIVITÀ SVOLTA


   2/9 febbraio - Corso di Sci fuori pista - Prali


Questa volta abbiamo avuto parecchia fortuna! In una stagione avara
di neve in generale siamo stati “salvati” da una bella nevicata il 1 febbraio,
giorno precedente la prima lezione. E venivamo già da uno spostamento
delle due lezioni in precedenza in calendario a Gennaio.
Alle 8:30 siamo in 9 pronti, sci ai piedi, a Prali per l’inizio della nostra
lezione, Simona e Stefano nostri maestri ci accolgono e dopo l’attenta verifica
degli Artva iniziamo la lezione. Un breve riscaldamento e poi ripasso
delle tecniche moderne, alternato a discese in pista e fuori. La condizione è
di circa 30 cm di neve farinosa sul fondo duro della pista: i saggi conduttori
degli impianti hanno lasciato, come spesso fanno, una pista non battuta
a disposizione degli sciatori come noi amanti del fuoripista.
Fuori dai tracciati delle piste è meglio non avventurarsi perché manca
totalmente il fondo e si rischia di toccare le pietre.
Siamo divisi in due gruppetti per capacità e ci alterniamo con tutti e
due i maestri. Una bella prima lezione.
Il sabato successivo sole con un po’ di vento ma nessuna nuova precipitazione
per cui più lezione tecnica in pista con qualche breve puntata
fuori per provare anche le curve di “emergenza” in nevi brutte e crostose.
In complesso bella esperienza con 3 ragazzi giovani tra i partecipanti,
tutti soddisfatti dall’iniziativa. La ripeteremo il prossimo anno; molto valido
il supporto dei maestri che abbiamo conosciuto attraverso Alberto Bello
(grazie!) che frequenta la località da alcuni anni. Tra l’altro i maestri frequentano
anche la montagna come sci alpinisti e non è detto che non si
possano fare altre iniziative insieme.
Buon proseguimento di stagione!
Guido Valle

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   3 febbraio - Rocca Bianca


La gita di Scialpinismo e associata Racchette ha visto un cambio meta
(era previsto il Clot della Soma) a causa delle condizioni di neve recente e
abbondante (per quest’anno 30 cm erano da ritenersi tali) e ci siamo indirizzati
su Prali dove il Sabato eravamo stati con il corso fuoripista e avevamo
informazioni precise. Siamo così alla Rocca Bianca in ben tre partecipanti, il sottoscritto, Maria Teresa e Gianni, mentre gli amici ciaspolatori
andavano a colletto Sellar partendo sempre dalla frazione Indiritti.
La gita percorre itinerario sicuro e solo il tratto finale più ripido richiede
attenzione ed in effetti abbiamo cercato il passaggio più “morbido”. Un minimo
di fatica più del solito per battere la pista nella neve intonsa è stato il
prezzo da pagare per una discesa molto bella nella polvere, almeno fino alla
stradina che riconduceva alle auto.
A vedere poi il resto della stagione avara di neve fresca è stata una
bella gita.
Guido

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   17 febbraio - Cima Dormillouse


In questa lunga serie di giornate ben soleggiate e con scarso innevamento,
il coordinatore propone una meta panoramica che sembra ancora
sciabile.
Partiamo da Thures seguendo la stradina abbastanza ghiacciata e proseguiamo
poi sulla traccia molto battuta, sul classico itinerario fino alla
punta, ognuno secondo la propria andatura - chi da allenamento pre-rally,
chi da semplice gitante domenicale.
Dopo le foto e i selfie di rito, scendiamo cercando di scovare qualche
tratto intonso su pendii che offrono una rara misticanza di nevi: ventata da
accumulo, crosta leggera, ventata compatta. Polvere no, quella non c’è, si
vede che l’impresa di pulizie sabato pomeriggio ha fatto lo straordinario.
Un’ultima sosta alle Grange Chabaud per qualche prova di ricerca ARVA,
e poi nei pressi di Rouilles ci riuniamo al gruppo degli escursionisti con
le ciaspole.
Silvana

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   24 febbraio - Col du Lac Blanc


A causa dell’assenza di partecipanti la gita non si è svolta. Ci riproveremo
il prossimo anno.
Alberto Zenzocchi

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   sabato 2 marzo - Passi e Letture nei Parchi


Sabato 2 marzo ore 10: siamo in 14 partecipanti e lasciate le auto nei
pressi del cimitero di Sassi iniziamo la passeggiata. Qui all’improvviso Torino
si dissolve, spariscono i palazzi, le strade, il cemento e l’asfalto, e la vista
può spaziare tra il verde della natura, l’orizzonte del fiume Po e il silenzio
intessuto solo di scorrere dell’acqua, cinguettare della fauna alata che
vive nell’area e qualche nitrito dei cavalli del vicino centro ippico. Come se
la città’, a pochi passi, non fosse mai esistita. Il Meisino è inserito tra le 12
aree protette del Parco torinese. Prima di giungere alla borgata San Anna
incontriamo la spiaggia “dell’amicizia”: è un tratto di sponda di circa 20
metri. ripulito da erbacce e detriti trasportati nel tempo dal fiume, che lo ricoprivano, e trasformato così in un luogo di piacevole sosta con una vista
di sicuro unica sul fiume e sulla collina di Superga, che si trova proprio lì,
improvvisamente vicino in alto sulla destra. Seduti su panchine facciamo
una pausa intrattenuti da Laura che ci legge simpatici proverbi in piemontese.
Riprendiamo poi la passeggiata e arriviamo fino al ponte di San Mauro
costeggiando l’isolone artificiale di Bertolla dove vivono gli aironi cinerini
,che nidificano nei pioppeti in mezzo al fiume senza essere disturbati dalla
presenza umana. Dopo uno spuntino e un buon caffè consumato presso un
circolo ricreativo situato nel parco stesso, ascoltiamo volentieri le letture
proposte da Laura prima di riprendere la strada del ritorno.
Maria Piera

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   9-10 marzo - Rally Scialpinistico e Racchette neve in val Casies


Cari amici, mi ritrovo a distanza di qualche mese ad organizzare i ricordi
di questa edizione del Rally in val Casies, nei pressi di Monguelfo in
alta Val Pusteria, sotto la perfetta regia della sezione di Verona. Come già
in precedenti occasioni, ancora una volta questa manifestazione sociale
trasforma magicamente le tensioni precedenti, in chi organizza ma anche in
chi si appresta a parteciparvi, in un’occasione di ritrovo festoso, dove è
bello esserci, per condividere le gioie e le fatiche, l’attesa e il compimento,
è bello “non stare fuori dalla porta”.
La vicenda sportiva ormai da alcuni anni non riserva grosse sorprese,
almeno per lo scialpinismo, ma non è questo per me motivo di delusione,
onore agli amici vicentini che per la terza volta hanno vinto la gara; personalmente
ho molto apprezzato la bellezza dei luoghi ospitanti, la soddisfazione
per l’impegno e per i risultati ottenuti e, non ultima, la possibilità di
rivedere volti amici con cui condividere queste sensazioni.
Insomma, ancora una bella festa, come ebbi a dire anche nelle edizioni
passate. Un grazie a tutti i partecipanti della nostra sezione che hanno voluto
condividere l’esperienza, un plauso particolare a Daniele e Marta per
l’ennesima grande prestazione nella ricerca Artva (primo tempo assoluto!),
e un grazie particolare ai componenti della mia squadra, e a Maria Teresa in
primis, che ha pazientemente sopportato me e il mio gemello Guido, prima,
durante e dopo lo sforzo (pazienza peraltro simpaticamente premiata anche
dalla giuria!).
Il grazie più grande va comunque senza alcun dubbio agli amici veronesi,
che sono riusciti a districarsi impeccabilmente nell’organizzazione della
manifestazione, e ancor più per aver saputo coinvolgere anche le sezioni
di Padova e Modena. Alla prossima!
Marco Valle

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   11-13 marzo - CCASA Pratica scialpinismo Val Pusteria


L’Aggiornamento organizzato quest’anno dalla Commissione Centrale
di Alpinismo e di Scialpinismo è stato focalizzato alla formazione tecnica
dei capi-gita di scialpinismo e di racchette da neve. Si è svolto nel periodo
11-13 Marzo, facendo base alla casa di Versciaco in Val Pusteria, subito
dopo il tradizionale rally di scialpinismo, sotto il coordinamento della GA
Nicola Tondini. ……
Il bilancio finale dell’Aggiornamento è sicuramente più che positivo; la bellezza
degli ambienti in cui ci siamo mossi, coniugata all’eccellente assistenza
fornitaci dalle guide ed all’ottima sistemazione nella Baita di
Versciaco della Giovane Montagna di Verona, hanno permesso a tutti i
partecipanti di godere appieno di questi 3 giorni intensi. A. Martinelli
(PCeCccAaStoA )c he l’iniziativa non abbia visto partecipanti dalla sezione di Torino;
la proposta formativa per contenuti e per la bellezza dell’ambiente, ma personalmente
la fatica del Rally e gli impegni di lavoro non ci hanno consentito
di fermarci....speriamo nella prossima!
La Commissione Gite

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   24 marzo - Passeggiata nel Parco Paleontologico Astigiano


Posteggiamo le auto nella piazza di Valleandona, frazione di Asti e incontriamo
Federico, guida del Museo Paleontologico, persona giovane ma
ben preparata che ci seguirà per tutta la giornata.
Prima di iniziare il percorso, osserviamo una cartina che illustra la Riserva
naturale della Valle Andona, Valle Botto e Val Grande, istituita nel
1985 che si estende nella parte nord-occidentale del comune di Asti. Ovviamente
noi esploreremo solo la valle Botto seguendo un percorso tra i
boschi che in un’ora circa da Valleandona ci porta alla Riserva visitabile esclusivamente
con guida perché i fossili sono tutelati per legge e considerati
come bene culturale comunitario per cui ne è vietata la raccolta e la
detenzione privata.
Costeggiamo un minuscolo corso d’acqua dove dovrebbero viverci i
gamberi di fiume, buoni indicatori d’inquinamento biologico, ma non li vediamo
anche perché a malapena scorre un filo d’acqua.
Ed ecco apparire nel bosco, in tutta la sua bellezza, il geosito attrezzato
con quei 20 metri di conchiglie marine e altri fossili che testimoniano
come fino a 2 milioni di anni fa il mare occupasse tutta la pianura padana.
Ritorniamo alle auto e ci dirigiamo a Viatosto per consumare un simpatico
pranzetto nel locale “La Terrazza” che come dice il nome stesso è una
vasta balconata che domina la campagna circostante di Asti.
Dopo pranzo, visitiamo la chiesa di origine romanica, poi modificata
nel tempo con sovrapposizione di gusto barocco. All’interno, l’abside, con
volta ad ombrello con costoloni, affreschi in centro volta con motivi a ventaglio,
è determinato da un solenne arco decorato con foglie lanceolate.
Raggiungiamo quindi Asti per la visita al museo dei Fossili, ospitato nel
“palazzo del Michelerio”, in origine un monastero risalente alla metà del secolo
XVI.
Nei locali seminterrati, nella prima parte del percorso espositivo, sono
trattati gli argomenti della paleontologia generale e sono descritti, attraverso
le testimonianze dei fossili, i più importanti eventi geo-paleontologici occorsi
negli ultimi 25 milioni di anni (tra Miocene e Pliocene), quando tutto
l’Astigiano era occupato da un mare poco profondo tropicale.
Nella seconda parte , ampio spazio è dedicato ai recenti ritrovamenti
di balene e delfini fossili dell’astigiano , peculiarità del museo.
Infine, un grande e stupendo acquario propone la costruzione in “vivo”
di un fondale marino corallino riferibile a quelli presenti 20 milioni di anni fa
nella zona attualmente corrispondente alla Collina di Torino. Con la visione
di questi stupendi pesci dai colori fantastici terminiamo la visita e ritorniamo
a Torino.
Maria Piera Leone

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   27 marzo - Passeggiata nel Parco Paleontologico Astigiano


Domenica 24 marzo siamo stati particolarmente fortunati: tempo
splendido, soleggiato, (in certi momenti fin troppo caldo ); ottima organizzazione
da parte di Piera e Sandro, come pure pienamente valido il dott.
Federico, esperto del Museo Paleontologico, che ci ha accompagnato tutto
il giorno.
Breve passeggiata in piano nella riserva naturale di Valleandona e valle
Botto, con notevoli affioramenti fossili di conchiglie ed altri reperti. Bello il
bosco purtroppo non ancora con alberi verdeggianti.
Dopo il pranzetto ottimo, visita guidata in Asti al Museo Paleontologico,
esauriente, con notevoli reperti tra cui quello di una balenottera.
Pienamente soddisfatti della giornata, rientriamo a Torino ringraziando
calorosamente Piera e Sandro.
Paola de Bono

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   31 marzo - Grand Tournalin


La quinta domenica del mese di marzo si rivela una giornata di bel
tempo, che ci ha permesso di apprezzare appieno questa gita molto panoramica.
L’itinerario inizia con un tratto in ascensore (!) che dallo spazioso parcheggio
porta alla piana di Cheneil, già ben soleggiata. Dopo un breve tratto
nel bosco, si imbocca il famoso traversone, da percorrere rigorosamente
alla moda dei dahu destrogiri, e magari con l’ausilio dei rampant.
Procediamo tra conche, dossi e canali, osservando con sollievo il truppone
che ci segue mentre si dirige verso la Roisetta. Oggi i Tournalin sono
per pochi. Poco sotto al colletto, il gruppo dei BSA lascia gli sci e calza i
ramponi, per poi iniziare a percorrere la cresta fino alla cima sud del Grand
Tournalin. Io invece, avendo evitato il peso dell’attrezzatura alpinistica, risalgo
i pendii fino al Petit Tournalin, una vetta panoramica da cui posso
ammirare il Cervino e seguire la salita degli alpinisti che percorrono la lunga
cresta, abbastanza impegnativa in quanto esposta in alcuni tratti e con una
traccia piuttosto faticosa per gli accumuli di neve e per l’altezza dei gradoni
formatisi nei passaggi precedenti.
La discesa si svolge in scioltezza su neve variamente trasformata, che
il sole splendente non è ancora riuscito a cuocere a puntino. Superata qualche
curva a trabocchetto nel bosco, scivoliamo sull’ultimo pianoro e a
gruppo compatto scendiamo in ascensore.
Arrivati alle auto, indugiamo ancora un poco degustando un’ottima
crostata casalinga gentilmente offerta dal coordinatore di gita. Dopodiché
ci accodiamo ai pistaioli di Valtournenche per il rientro verso il caldo della
pianura.
Silvana

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   6 aprile - Escursione a S. Anna Boschi


Partenza da casa dei Prinetto con 4 macchine (15 partecipanti)
all’orario stabilito diretti a S. Anna Boschi, una frazione di Castellamonte.
Quasi in dirittura di arrivo, ad un bivio che comporta una deviazione in salita
a sinistra, perdiamo metà dell’equipaggio. Per fortuna esistono i cellulari
e dopo una decina di minuti riusciamo a ricompattarci.
Arrivati sul piazzale della chiesa di S. Anna, ci siamo recati al laboratorio
del signor Camerlo il quale, dopo averci illustrato le varie fasi di lavorazione
dell’argilla estratta dalla loro cava e mostrataci la lavorazione al tornio
producendo una brocca e un piatto, ci ha accompagnati alla zona dei
“castelletti”. Questi castelletti/calanchi, riformatisi recentemente a seguito
di lavori effettuati a monte sono composti da caolino (argilla bianca) e argilla
rossa, tipica di questa zona. Dopo la visita, ritorno alla zona delle macchine
dove approfittando di un parco giochi con area attrezzata abbiamo
dato fondo alle nostre provviste coronate dal caffè offerto da Laura (grazie
al suo provvidenziale e sempre presente fornellino). Giusto per evitare
l’abbiocco abbiamo percorso un sentiero ad anello che ci ha riportato al
punto di partenza in breve tempo, cosa che ci ha moralmente obbligati ad
affrontare un altro sentiero per allungare di un po’ il giro.
Ritornati alle macchine il rientro verso casa Prinetto è stato d’obbligo.
Laura, nel timore che dovessimo rinunciare al pranzo all’aperto aveva già
provveduto a preparare le acciughe al verde (buonissime ed apprezzatissime),
dolcetti di vario tipo e altro che ora non ricordo.
Insomma, se durante la breve camminata eravamo riusciti a perdere
qualche grammo questo era stato ampiamente recuperato nell’arco del pomeriggio.
Manilla

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   6 aprile - Punta Valletta (ex Baraccone di S. Giacomo)


Come la Cerisira, anche il Baraccone di S. Giacomo può attendere…
grazie alla ritrovata forma di Daniele, che in questo scorcio di fine stagione
scialpinistica ha trovato il suo inizio, con tanto di copiose nevicate, eccoci
per seguire una sua bella proposta nella zona di Pila, studiata e ‘provata’ il
giorno precedente.
La partenza tra gli impianti ancora sonnecchianti di Pila e il via vai di
motoslitte di servizio non sembrava delle più pittoresche, ma la giornata
limpida e tersa (a dispetto delle nuvole da pioggia lasciate in pianura) ben
presto prende il sopravvento e una volta lasciate le tracce umane
l’itinerario ci porta in un vallone tranquillo e silenzioso, con una vista via
via più aperta e grandiosa. La ‘farina’ trovata il giorno precedente da Daniele
è di fatto scomparsa, trasformata in neve compatta e portante che ci
consente un’ottima progressione. Raggiunti dal sole affrontiamo il pendio
ripido che adduce al colle Tsa Seche, da cui seguendo una larga dorsale
raggiungiamo l’anticima sciistica della punta Valletta, a quota 3007 m slm.
La vista sul gruppo del Gran Paradiso è grandiosa, mentre sembra di
poter toccare la Grivola proprio di fronte a noi. Più in là il M.te Bianco,
sempre maestoso.
Dopo la preghiera, tante fotografie e qualche genere di conforto (per
chi ne aveva…) eccoci pronti per la discesa su fondo compatto, o quasi
(‘testato’ dal sottoscritto…); divalliamo rapidamente per rientrare nella civiltà,
approfittando delle piste batture nella parte bassa dove la neve ha
ormai mollato.
Una vera gita di sci primaverile, di quelle che mi descriveva mio papà,
che “…stare a casa è un peccato”. Fine della storia in terrazza con panino
gigante e birra. Un sabato diverso, alla vigilia della domenica delle Palme
che ci introduce alla settimana Santa.
Grazie ancora davvero a Daniele per aver curato al meglio questa gita
al posto di Marco B. a cui va il nostro arrivederci all’anno prossimo, magari
al Baraccone di S. Giacomo!
Marco Valle

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   4-5 maggio - Beigua Geopark


Dalle Highlands al Polo Nord passando per panoramici scorci sul Mar
di Liguria, ovvero avete mai provato a sciare fino in spiaggia?
Non esistono più le mezze stagioni! Questo il ritornello diffuso un po’
ovunque.
Noi torinesi, poi, siamo tacciati di parlare sempre e solo del tempo in
drogheria come in ascensore.
Ma questa volta la nota climatica ha dato all’allegro gruppo della GM
di Torino, pane per i suoi denti!
Partiti sabato mattina (i più) dal parcheggio Eurospin di corso Orbassano
con vista tangenziale siamo giunti, puntuali come orologi svizzeri, al
ritrovo presso il Rifugio Pratorotondo (nell’omonima località nell’entroterra
di Arenzano) sito nell’Unesco Global GeoPark del Beigua. Accolti dalla guida
naturalistica, Marco, esperto di serpenti ed aracnidi nonché di fotografia,
ci siamo incamminati per l’anello che prevedeva la cima Argentea come
punto di dietrofront.
Abbiamo potuto apprezzare da subito l’aspetto peculiare della botanica
e della geologia del luogo.
La Daphne odorosa, la Viola Bertoloni e la fioritura dei narcisi ci hanno
accompagnato lungo il percorso. Le rocce, con una estesa gamma cromatica
di verdi, ed i fiumi di pietra (che in piemontese troverebbero traduzione
opportuna in ciaplé) ci hanno introdotto alla passeggiata.
Il tempo ci ha consentito rari sguardi, ma intensi e preziosi, soprattutto
attraverso potenti obiettivi fotografici, sul Mar Ligure. Le nuvole, infatti,
ci hanno avvolto, o circondato, per gran parte del percorso ma la pioggia ci
ha graziati! Dopo un frugale pasto consumato nel piccolo spiazzo antistante
il Riparo Padre Rino (attualmente in ristrutturazione) una salita ‘digestiva’
ci ha condotti sulla cima dell’Argentea (qui segnaliamo il piacevole ed
accogliente rifugio Argentea dal quale, in giornate terse, la promessa è di
panorami scenografici!).
Il percorso nel complesso si è rivelato piuttosto passeggioso e
l’escursione ci ha impegnati 7h circa in totale. Cullati dal suono di ‘The
Flowers of Scotland’ dalla cornamusa di Mac John Bagpipe, nostro compagno
di gita, in accordo con un panorama da Highlands scozzesi, abbiamo
fatto ritorno al rifugio.
La serata è stata conviviale, con buon cibo e bevande, ancora suoni,
giochi, schiamazzi e poi a nanna con l’incognita del tempo per il giorno appresso.
Il meteo dava brutto tempo con forti raffiche di vento.
La mattina, al risveglio, nessun dubbio, la bufera di neve imperversava
già da alcune ore!
Noi da bravi bugianen saremmo rimasti volentieri bloccati per giorni nel rifugio
tra libri e stufa scoppiettante ma i gestori ahimè dovevano chiudere.
Si sono susseguiti vari briefing dei capi che hanno trovato soluzioni originali
. In definitiva due auto sono restate ostaggio della neve non avendo
dispositivi tecnici adeguati alias catene, gomme termiche & co e sono
state recuperate nel tardo pomeriggio. Un equipaggio ripartito da Torino
per il recupero dell’ultima auto è stato premiato da un panorama incantevole
a bufera cessata!
Che dire è stato bello, avventuroso, interessante, divertente. Lo segnaliamo,
senz’altro, come luogo dalle mille affascinanti possibilità!
Resta un dubbio: se la cacca di lupo è stata chiamata dalla guida
‘FATTA’ ma ‘FECI’ è un verbo al passato o resta un sostantivo?
Roberta

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SERATE IN SEDE


   giovedì 28 marzo - Passeggiata virtuale per Torino


Siamo alla seconda puntata delle passeggiate virtuali per Torino, sempre
a cura della Sig. Rosalba Fano.
Grazie ai Savoia, Torino elevata al rango di capitale, in sostituzione di
Chambery, assume un ruolo sempre più importante. Emanuele Filiberto la
fortifica in maniera moderna con la costruzione della “cittadella militare” e
ne avvia la riforma edilizia. I suoi successori promuovono nuove espansioni:
a sud viene aperta la via Nuova (ora via Roma) con inizio in piazza Castello
e fine a Porta Nuova, interrotta a metà dalla Piazza Reale (ora Piazza
San Carlo) una delle più belle e armoniche della città.
Successivamente si ha l’apertura della via Po, porticata su entrambi i
lati, e della via Accademia Albertina. In via Accademia delle Scienze viene
eretto il Palazzo delle Scienze, originariamente sede del Collegio dei nobili.
Oggi ospita il museo Egizio, il secondo al mondo per importanza dopo quello
del Cairo. Arriviamo poi in piazza Carignano, il cui omonimo palazzo, lì
costruito , è una delle più originali e grandiose creazioni barocche. È stato
sede del primo Parlamento italiano e, attualmente, ospita il Museo del Risorgimento.
Tornando in Piazza Castello possiamo ammirare il Palazzo Reale, grandioso
edificio iniziato per volere di madama reale Maria Cristina, reggente
di Carlo Emanuele II. Nella stessa Piazza si affaccia la chiesa di S.Lorenzo,
capolavoro di Guarino Guarini, tra le più belle di Torino. Sua caratteristica:
la facciata è costituita dal prospetto di un palazzo, forse per volontà dei
Savoia che vogliono affermare il proprio potere anche in ambito clericale.
Interno riccamente decorato e cupola originalissima in cui, negli equinozi di
primavera e autunno ed in presenza di raggi solari, si può vedere l’affresco
di un angelo. Cappella della Sindone, altra particolare opera del Guarini, inserita
tra la cattedrale e il palazzo Reale: la sua cupola conica è tra le migliori
creazioni dell’artista. Palazzo Madama, fastosa dimora di Cristina di
Francia, è il capolavoro di Filippo Juvarra e per maestosità ed armoniosità è
senz’altro paragonabile alla Reggia di Caserta o a quella di Versailles.
E che dire del Castello e del grande Parco del Valentino? Tutti i torinesi
e i turisti ne conoscono le meraviglie! Dalla nostra relatrice abbiamo appreso
che il nome del complesso ha origine da S. Valentino, vescovo di
Terni, la cui reliquia era conservata in una chiesetta, ora distrutta, situata
lungo il Po, nella zona dell’attuale Parco. La reliquia ora è custodita nella
chiesa di San Vito, in collina. Il castello ha una maestosa facciata che prospetta
verso il Po ed ha ospitato anch’esso i Savoia. Il suo periodo di massimo
splendore è stato durante la reggenza della madama reale Maria Cristina e attualmente è sede della Facoltà di Architettura. Sarebbe interessante
visitarlo chiedendo il permesso al rettore.
Ci auguriamo di poter ammirare presto i vari palazzi barocchi e le ville
liberty che arricchiscono la “regal Torino” con una vera passeggiata tra le
sue vie e piazze, accompagnati dalla Signora Rosalba che ringraziamo ancora
per la gentile disponibilità.
Bruna Riccabone

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   29 marzo - "Pranzo di Primavera"


E chi poteva mancare ad un tale invito? Ed è stato un vero successo!
Volete conoscere il menù? Eccovi serviti:
1) Ottimo e vario antipasto ”impiattato” (adesso usa dire così) con eleganza
da Laura
2) Cozze gratinate (lungo applauso per Rodolfo!)
3) Cous cous con carne e verdure, preparato dal nostro ormai famoso
“chef” Livio
4) Carrellata di dolci (ben sette assortimenti!)
E fra una portata e l’altra qualche “pillola culturale” somministrataci da
Laura con la lettura di un divertente libro “ Quando siamo a tavola” di Cesare
MARCHI. Dopo il solito buon caffè…..l’attesa votazione per il miglior
piatto. E chi è stato proclamato “chef stellato? RODOLFO!!!!! Per i dolci
hanno primeggiato Giovanna C. e Olga a pari merito con due deliziose torte
alla frutta.
Cosa si può desiderare di più per trascorrere qualche ora in compagnia?
Grazie dunque alla programmatrice della giornata e ai suoi collaboratori.
Giovanna R.

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VITA SEZIONALE


   Lutti


Al socio Giorgio Robatto le condoglianze per la perdita della Mamma.
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   Giovedì 10 ottobre 2019 - ore 21,15


ASSEMBLEA ORDINARIA dei SOCI
L’assemblea Ordinaria dei Soci è convocata mercoledì 9 ottobre 2019 alle
ore 12,00, ed in mancanza del numero legale, in seconda convocazione,
giovedì 10 ottobre 2019 alle ore 21,15 presso la Sede Sociale,
per discutere e deliberare sul seguente:
ORDINE del GIORNO
1) Relazione del Presidente.
2) Esame del Bilancio Consuntivo 01/10/2018 - 30/09/2019.
3) Relazione dei Revisori dei Conti.
4) Approvazione del Bilancio Consuntivo 01/10/2018 - 30/09/2019.
5) Proposta Quote sociali 2020
6) Nomina del Seggio Elettorale per l’elezione del Consiglio di Presidenza e
dei Delegati al Consiglio Centrale per il biennio 2019-2021
7) Varie ed eventuali.
8) Apertura del Seggio Elettorale e Votazioni.
A tempo debito i Soci riceveranno la Convocazione e le Schede elettorali.

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